Cardio-farmaci Flashcards
Su cosa agiscono i Ca-antagonisti?
Sui canali per il Calcio tipo L, che sono caratterizzati da maggiore durata di apertura e maggiore conduttanza al calcio.
Il canale è costituito da varie subunità e il farmaco agisce su quella A1 (alpha1), sebbene questa subunità sia diversa tra cuore e muscolatura liscia dei vasi
Meccanismo d’azione dei Ca-antagonisti
Andando a bloccare i canali per il Ca:
- riducono il rischio apoptotico diminuendo al qtà di Ca intracellulare
- vasodilatano i vasi periferici impedendo la contrazione della muscolatura liscia dei vasi
- hanno effetti inotropo, cronotropo, dromotropo e batmotropo negativo; l’effetto batmotropo deriva dall’allungamento del plateau a livello del nodo SA (fase derivante dall’ingresso di Ca) e dalla riduzione della velocità di conduzione dal nodo SA a quello AV
Classificazione di Ca-antagonisti
- non diidropiridinici: Verapamil, Diltiazem agiscono sul cuore
- diidropiridinici: Amlodipina, Nicardipina, Nifedipina, Isradipina, Felodipona agiscono sui vasi
Cosa differenzia Verapamil e Diltiazem?
Il Verapamil è più potente, meno rapido ed ha un forte effetto bradicardizzante, per questo può essere utilizzato solo nelle ischemie tachifrequenti.
Il Diltiazem invece è meno potente, più rapido, ma può essere utilizzato anche nelle ischemie normofrequenti
Entrambi hanno effetto debole sulla vadodilatazione periferica e riducono l’ossigeno necessario per la funzione cardiaca
quale importante interazione metabolica deve essere controllata nei pazienti in terapia con verapamil ?
si deve monitorare l’interazione con la digossina dal punto di vista di:
- riduzione della clearance della digossina e aumento della biodisponibilità del 70-100%
- interazione farmacodinamica: diminuzione della conduzione giunzionale a
livello del nodo seno-atriale e del nodo atrio-ventricolare
Qual è il Ca-antagonista diidropiridinico migliore?
L’amlodipina, in quanto ha un’emivita tale da poter essere assunta una volta al giorno, picco d’azione a 12 ore, evitando la tachicardia riflessa che caratterizza il resto dei farmaci e biodisponibilità elevata.
per quali patologie si usa la amlodipina ?
- ipertensione
- angina: ha un effetto antianginoso perchè agisce anche a livello delle coronarie, vasodilatandole
quale Ca antagonista diidropiridinico ha effetto massimo a livello dei vasi cerebrali ?
nimodipina
effetti avversi dei Ca-antagonisti
- ipotensione
- tachicardia riflessa
- arrossamento del volto: accompagnato da vampata di calore
- cefalea: dilatazione dei vasi della dura madre e distensione della stessa
- stipsi: ridotta motilità intestinale
- edemi declivi: per l’azione veno-dilatatrice
perchè si preferisce non usare la nifedipina in caso di malattia coronarica ipertensiva ?
a causa della tachicardia riflessa, per evitare fenomeni di ischemia miocardica
Qual è la funzione dei nitrovasodilatatori?
Essi dilatano per prime (e principalmente) le grosse vene periferiche, riducendo notevolmente il pre-carico, diminuendo lo stress cardiaco e la qtà di ossigeno necessaria; in questo modo permettono di ridurre i sintomi anginosi.
Riducendo il volume sanguigno, inoltre, viene prevenuta la compressione dei vasi miocardici che sarebbe causata da atri e ventricoli pienamente riempiti.
A dosi superiori dilatano
- le arteriole, riducendo il post-carico
- le coronarie SANE, non quelle aterosclerotiche; anzi, potrebbe addirittura verificarsi il “furto coronarico”, in cui le coronarie sane dilatandosi sottraggono ulteriore sangue all’area ipossica.
Per cosa si usano i nitrovasodilatatori?
- trattamento sintomatico dell’angina instabile
- trattamento e profilassi dell’angina stabile
- trattamento dell’angina di Prinzmetal (vasospasmo coronarico)
- insufficienza ventricolare sinistra lieve
Come possono essere somministrati i nitrovasodilatatori?
- sublinguale: in emergenza, una/due volte ogni 2-3 minuti se persiste, o prima di un aumento di pressione (sport, attività sessuale)
- infusione continua
- cerotti transdermici: profilassi dell’angina stabile
- pomata rettale
Quali indicazioni dare al paziente per l’assunzione dei nitrovasodilatatori?
- assumerli (sublinguale o cerotto, NON deglutire)
- stendersi 30 minuti (dopo cui il farmaco agisce) e rilassarsi per evitare ipotensione ortostatica
- rimuovere l’eventuale cerotto prima di andare a letto per evitare tolleranza
cosa limita la biodisponibilità orale dei nitrovasodilatatori ?
questi composti vengono ampiamente denitrati a livello epatico dalla glutatione nitrato reduttasi che taglia i gruppi nitrici (NO2)
Meccanismo d’azione dei nitrovasodilatori
Entrano nel mitocondrio, l’aldeide deidrogenasi mitocondriale separa l’NO2, da cui l’NO torna nel citoplasma. L’NO attiva la guanilil-ciclasi-solubile, che fa aumentare il cGMP che può
- essere metabolizzato dalla PDE (fosfodiesterasi)
- stimolare una PK che blocca i canali mitocondriali del calcio, promuovendone l’accumulo all’interno del mitocondrio e riducendone la quota citoplasmatica.
Le catene leggere della miosina miosina allora non saranno fosforilate e non avverrà la contrazione
Come si sviluppa tolleranza nei confronti dei nitrovasodilatatori?
compare dopo 12-24 h dopo l’inizio della terapia. Ci sono varie ipotesi:
- diminuzione della funzionalità dell’aldeide deidrogenasi mitocondriale (non verrebbe scisso l’NO2)
- riduzione della guanilil-ciclasi-solubile
- aumento della funzionalità delle PDE (diminuirebbe il cGMP e riprenderebbe la fosforilazione della miosina)
- l’O liberato insieme all’NO partecipa alla produzione di ROS che rendono vano il lavoro dell’NO stesso
applicazione terapeutica dei nitrovasodilatatori nell’avvelenamento da cianuro
lo ione nitrito induce la produzione di metaemoglobina, altamente reattiva con lo ione cianuro, formando la cianometaemoglobina.
questo composto viene neutralizzato dal tiosolfato di sodio, formando lo ione tiocianato che è rapidamente escreto
reazioni avverse ai nitrovasodilatatori
- cefalea pulsante: dilatazione arterie cerebrali e aumento della pressione intracranica. tende a scomparire nel giro di 1-2 settimane
- ipotensione ortostatica
- alitosi (formulazione sublinguale)
- rossori e vampate al collo o al volto
- tachicardia riflessa (palpitazioni)
quali interazioni farmacologiche si devono monitorare nel paziente in trattamento con nitrovasodilatatori ?
- alcol: è un forte vasodilatatore
- altri vasodilatatori
- sildenafil (inibitori delle fosfodiesterasi: bloccando l’enzima, aumentano ancor di più la biodisponibilità di NO, determinando un’ipotensione così importante e improvvisa da rischiare l’infarto del miocardio
Classificazione dei diuretici in base all’attività clinica
Di base la quota di Na eliminata per via renale è lo 0,2% del filtrato
- deboli: Na escreto tra 0,2 e 5%
- intermedi: Na escreto tra 5 e 10%
- forti: Na escreto > 10%
Classificazione dei diuretici in base al meccanismo d’azione
- diuretici dell’ansa (Na/K/Cl): furosemide
- diuretici tiazidici (Na/Cl): idro-cloro-tiazide
- diuretici risparmatori di K: spironolattone, canrenone, amiloride, triamterene
- aumento della pressione osmotica (oncotica): mannitolo
- inibitori dell’anidrasi carbonica: acetazolamide
- inibitori del trasporto Na/Glu (SGL2i): glifozine (dapaglifozina, canaglifozina)
- antagonisti dei recettori dell’adenosina: rolofillina, teofillina, caffeina
Diuretici osmotici: meccanismo d’azione
Il principale è il mannitolo. Viene utilizzato unicamente in ospedale per via endovenosa. viene completamente filtrato nel glomerulo e, all’interno del tubulo contorto prossimale e ansa di Henle, essendo uno zucchero di grandi dimensioni, aumenta notevolmente la pressione osmotica, richiamando acqua a livello del tubulo, forzando la diuresi.
per quale motivo i diuretici osmotici non si possono somministrare per via orale ?
aumentando la pressione osmotica all’interno del lume intestinale, determinerebbero la comparsa di una diarrea massiva con conseguente disidratazione
quali sono le indicazioni all’utilizzo di diuretici osmotici ?
- prevenire l’anuria in caso di rabdomiolisi
- ridurre la pressione endocranica in casi di edema cerebrale
quale importante accorgimento si deve prendere durante la somministrazione di diuretico osmotico ?
infondere il paziente con fisiologica, in modo da evitare la disidratazione
reazioni avverse del diuretico osmotico
- edema polmonare, cefalea, nausea e vomito: effetti paradossi legati al fatto che il farmaco può rimanere attivo nel circolo
- disidratazione
- ipernatriemia
Inibitori dell’anidrasi carbonica: meccanismo d’azione
È l’acetazolamide. agiscono a livello del tubulo prossimale
- inibendo l’AC2 non si formerà H2CO3, dunque non si avranno H+ e HCO3-; l’H+ dunque non potrà essere scambiato con l’Na, che verrà perso
- inibendo l’AC4 non si ottengono H2O e CO2, dunque non si scinde l’NaHCO3, che viene perso (si perde Na)
Tuttavia, si evince che si perdano (non vengono riassorbiti) anche ioni bicarbonato, con conseguente alcalinizzazione delle urine.
L’azione diuretica non è particolarmente importante perchè questo meccanismo è molto prossimale e il nefrone riesce a recuperare acqua e sodio più distalmente
quali sono le indicazioni degli inibitori dell’anidrasi carbonica
- diuresi (non molto impiegato)
- glaucoma (dozolamide e glizolamide): blocca l’AC responsabile della produzione di umor acqueo, riducendo la pressione intraoculare
- alcalinizzazione delle urine: quando c’è necessità di eliminare acidi deboli, come nel caso di intossicazione da ASA
- alcalosi metabolica: fanno perdere molto HCO3-
- malattia d’alta quota: riduce la produzione di liquor e la pressione endocranica
reazioni avverse agli inibitori dell’AC
- acidosi metabolica
- nefrolitiasi: i sali di calcio sono insolubili a pH alcalino
- iperpotassiuria: il Na viene recuperato a valle del tubulo, scambiandolo con il K
- ipersensibilità: determinata dalla presenza del gruppo sulfonamide, condiviso da altri diuretici
meccanismo d’azione SGLT2i (gliflozine)
bloccano il cotrasportatore Na glucosio del tubulo prossimale. aumentano così la diuresi osmotica
come agiscono gli antagonisti del recettore A1 dell’adenosina ?
bloccano il recettore sull’arteriola afferente, la vasodilatano, determinando maggiore filtrazione e modesta attività diuretica
agiscono anche (effetto meno importante) bloccando lo scambiatore NHE3, con una perdita di Na