Cardio Flashcards

1
Q

Che dimensioni e peso ha il cuore? Dov’è collocato?

A

Ha lunghezza di 12 cm e larghezza di 9 cm.
Pesa 280-340 g nell’uomo e 230-280 g nella donna.
È collocato nel mediastino anteriore, delimitato posteriormente nello spazio fra T5 e T8 e racchiuso anteriormente tra la terza e la sesta costa (protetto dallo sterno).

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2
Q

Cosa s’intende per angolo di Louis?

A

S’intende il confine tra manubrio e corpo dello sterno, utile per identificare la posizione della base cardiaca.

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3
Q

Quali e quanti sono i punti utili all’auscultazione cardiaca? Come sono detti e qual è la loro funzionalità?

A

Sono detti focolai cardiaci, rappresentano l’area di maggiore intensità sonora di una valvola e vengono apprezzati tramite fonendoscopio. Essi sono 4:
- focolaio aortico, linea margino-sternale destra, secondo spazio intercostale;
- focolaio polmonare, linea margino-sternale sinistra, secondo spazio intercostale;
- focolaio tricuspidale, quarto spazio intercostale, linea margino-sternale destra;
- focolaio mitrale, quinto spazio intercostale, linea emiclaveare sinistra.

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4
Q

Qual è la funzione dello scheletro fibroso del cuore?

A

Esso ha funzione di sostegno, di fatti vi si agganciano
- le valvole mediante cerchi connettivali;
- la muscolatura cardiaca superficiale (interatriale e interventricolare);
- la muscolatura cardiaca profonda (miocardica propria).

Un altro compito a cui adempie è l’isolamento elettrico dei fasci nervosi di conduzione del cuore

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5
Q

Che funzioni svolge l’apparato cardiocircolatorio?

A

Svolge 3 funzioni:
- funzione nutritiva, ovvero trasporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti;
- funzione di comunicazione, per il trasporto degli ormoni da una parte all’altra del corpo;
- funzione termoregolatrice, tramite vasocostrizione in ipotermia e vasodilatazione in ipertermia.

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6
Q

Il cuore può esser definito una pompa?

A

No, è definibile propulsore, poiché costituito da due pompe che spostano la medesima quantità di sangue con un lieve gap temporale di differenza.

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7
Q

Se le camere dx e sx spostano una quantità di sangue equivalente, perché il ventricolo sx ha uno spessore maggiore?

A

Perché l’arteria polmonare, che nasce dal ventricolo dx, raggiunge i polmoni e ha un percorso più breve rispetto a quello dell’aorta, che nasce dal ventricolo sx.
L’aorta, dunque, rispetto al tronco polmonare, è un vaso a più alta pressione e tale svantaggio si compensa con la presenza di maggiore componente muscolare nel ventricolo sx.

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8
Q

Il cuore riesce da solo a pompare e a conferire al sangue la pressione necessaria a irrorare tutto il corpo?

A

No, viene sfruttato il ritorno elastico delle grosse arterie e la vasocostrizione dei piccoli vasi.

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9
Q

Come fanno i vasi minori a controllare la pressione ematica ricevendo il sangue da uno ad alta pressione quale l’aorta?

A

Modulano la pressione ematica tramite diminuzione della componente elastica in favore di una maggiore componente muscolare.

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10
Q

Cosa s’intende col termine “polso”? DI cos’è espressione quest’ultimo?

A

La frequenza, il ritmo e la forza di ciascuna contrazione cardiaca. Esso è l’espressione di un’onda sanguigna, sfigmica, creata dalla contrazione del ventricolo sinistro del cuore.

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11
Q

Cos’è l’onda sfigmica?

A

L’onda sfigmica rappresenta il volume di eiezione espulso ad ogni contrazione cardiaca, frutto della capacità di adattamento arteriosa.

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12
Q

Che correlazione è presente tra polso e onda sistolica?

A

Il polso può essere identificato con l’onda sistolica, ovvero il volume ematico espulso per ogni sistole cardiaca (60-80 mL ca.).

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13
Q

Cos’è un’ectasia?

A

Si definisce ectasia la dilatazione patologica di qualunque vaso (es. vene varicose).

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14
Q

Come fanno le vene a contrastare la forza di gravità nel trasporto ematico e impedire il reflusso venoso anterogrado?

A

Le vene contrastano la forza di gravità tramite due componenti:
1) le valvole a nido di rondine, che interrompono il decorso sanguigno portando a segmentazione della colonna;
2) la contrazione muscolare, che favorisce il ritorno venoso e sospinge il sangue nei segmenti superiori (per questo camminare aiuta).

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15
Q

Che differenza c’è tra arterie/arteriole e vene/venule?

A

Le vene/venule presentano pareti molto più sottili e presentano molta meno componente muscolare, poiché la pressione al loro interno è di molto inferiore.

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16
Q

Come avviene lo sviluppo embrionale del cuore?

A

1) Si ha un tubo iniziale costituito specularmente (dal centro verso i margini) da cono tronco, ventricoli e atri;
2) Si ha ripiegamento dei margini atriali verso l’asse mediale passante per il cono tronco e si ottiene una struttura più compatta in cui si distinguono (dall’alto verso il basso):
- sacca aortica;
- cono tronco;
- ventricolo dx;
- ventricolo sx;
- atri;
3) Si ha ripiegamento a S dei ventricoli;
4) Gli atri si spostano dal basso verso l’alto e dal cono tronco si sviluppano sia aorta che tronco polmonare.

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17
Q

Che componenti cardiache si sviluppano dal cono tronco?

A

Aorta e tronco polmonare.

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18
Q

Cosa s’intende per “itto cardiaco”?

A

S’intende il sollevamento ritmico del quinto spazio intercostale dovuto all’urto della punta del cuore contro la parete toracica durante la sistole cardiaca durante la contrazione.

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19
Q

Che differenza c’è tra atrio dx e atrio sx?

A

L’atrio dx è in posizione verticale, mentre il sx orizzontale.

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20
Q

Come si differenzia la superficie dell’atrio dx al suo interno?

A

Essa è interamente tappezzata da endocardio e presenta
1) una porzione posteriore liscia, il seno delle vene cave;
2) una antero-laterale caratterizzata da rilievi carnosi, ovvero i muscoli pettinati.

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21
Q

Dov’è visibile il solco atrioventricolare?

A

Sulla superficie posteriore del cuore, poiché anteriormente è nascosto dallo sbocco dei vasi.

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22
Q

Quali rami defluiscono dall’arco aortico?

A

L’arco aortico dà vita al ramo brachio-cefalico arterioso e si divide in due componenti:
1) A sx si biforca in arteria succlavia sx a carotide sx;
2) A dx si diparte l’arteria anonima, che si divide successivamente in arteria succlavia dx e carotide dx.

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23
Q

Come mai, se la contrazione ventricolare avviene dal basso verso l’alto, il sangue viene pompato dal basso verso l’alto?

A

Grazie ai fasci muscolari a spirale situati nei pressi dell’apice cardiaco, che generano una struttura a mulinello.

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24
Q

Che differenza intercorre tra tessuto muscolare striato scheletrico e tessuto muscolare striato cardiaco?

A

1) Il muscolo scheletrico è un sincizio anatomico, poiché le fibre muscolari sono polinucleate e presentano contrazione uniforme.
2) Il muscolo striato cardiaco è un sincizio funzionale, poiché i miocardiociti sono mononucleati e presentano conduzione scalariforme dell’impulso elettrico.

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25
Q

Da cos’è permessa l’interconnessione dei cardiomiociti?

A

Dai dischi intercalari, disposti fra una cellula e l’altra. Ciascun disco è unito a quello adiacente da gap junctions, mentre, trasversalmente, presenta un desmosoma.

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26
Q

Grazie a quali strutture si ha una distribuzione dell’impulso elettrico di tipo scalariforme nel miocardio? Descrivi il loro meccanismo d’azione.

A

1) L’impulso origina dal nodo senoatriale, grosso 1-2 cm e situato all’incirca presso lo sbocco della vena cava superiore nell’atrio dx. Esso è soggetto all’azione del sistema simpatico/parasimpatico;
2) L’impulso del nodo sa. fa contrarre gli atri e raggiunge il nodo atrioventricolare, situato medialmente al setto atrio-ventricolare;
3) Il nodo atrioventricolare cede l’impulso al fascio di His, struttura di contatto tra miocardio atriale e ventricolare che s’immerge nel corpo fibroso fra i due ventricoli. Da esso originano
- una branca sinistra, che si divide in fascicolo anteriore sx e fascicolo posteriore sx;
- una branca destra;
4) Il fascio di His trasmette l’impulso alle cellule del Purkinje, che provoca contrazione dei muscoli papillari e trabecolari.

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27
Q

Cosa sono i muscoli papillari?

A

I muscoli papillari (o trabecole di 1° ordine) sono muscoli tensori delle corde tendinee legate ai lembi delle cuspidi. Sono in rapporto 1:1 con le cuspidi.

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28
Q

Cosa sono le trabecole cardiache? Come sono correlate ai muscoli papillari?

A

Le trabecole cardiache sono i rilievi muscolari osservabili nella superficie interna del miocardio. Se ne distinguono tre ordini:
- le trabecole di 3° ordine, adese per tutta la loro lunghezza alla parete ventricolare, dette binari (come bassorilievi);
- le trabecole di 2° ordine, collegate alla parete con le sole estremità, a guisa di ponte/arco (es. trabecola setto-marginale fascio moderatore di Da Vinci);
- le trabecole di 1° ordine, dette anche muscoli papillari.

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29
Q

A chi è deputata l’ apertura e chiusura delle valvole atrioventricolari?

A

Né i muscoli papillari né le corde tendinee sono in grado di aprire e chiudere in modo attivo le valvole atrioventricolari. Le valvole, infatti, si aprono e si chiudono PASSIVAMENTE in base alla spinta del flusso ematico.

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30
Q

Dov’è situata la trabecola setto-marginale (o fascio moderatore di Da Vinci)? Qual è la sua funzione?

A

All’interno della trabecola setto-marginale, visibile all’interno del ventricolo dx, passa la branca destra del fascio atrioventricolare del sistema di conduzione cardiaco.

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31
Q

Descrivi il processo fisiologico alla base della contrazione cardiaca.

A

1) Giunge un potenziale d’azione da una cellula adiacente, che causa l’apertura dei canali Ca2+ dipendenti nei tubuli T;
2) Il Ca2+ entra nella cellula e induce rilascio di altro Ca2+ tramite i recettori della rianocina (RyR) nel reticolo sarcoplasmatico (SR);
3) Il rilascio provoca la scarica di Ca2+. La somma di tutte le cariche genera un segnale di Ca2+;
4) Gli ioni Ca2+ si legano alla troponina, che dà il via alla contrazione cardiaca;
5) A contrazione terminata, il Ca2+ si stacca dalla troponina e viene nuovamente immagazzinato nel SR;
6) Il Ca2+ proveniente dai canali Ca2+ voltaggio-dipendenti, invece, viene trasportato fuori dalla cellula tramite antiporto NCX (1 Ca2+ dentro e 3 Na+ fuori).

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32
Q

Da quanti tipi di cellule è costituito il cuore? Elencali e danne una descrizione.

A

Da tre tipi:
- miocardiociti, che agiscono generando la contrazione;
- cellule pacemaker, generanti l’impulso di contrazione;
- vie dell’impulso nervoso.

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33
Q

Dove sono situati, precisamente, nodo senoatriale e nodo atrioventricolare?

A

Il nodo senoatriale allo sbocco della vena cava superiore, mentre quello atrioventricolare tra l’inserzione del seno coronarico (anteriormente) e l’inserzione della tricuspide (inferiormente).

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34
Q

Cos’è il mediastino? In quante porzioni viene suddiviso?

A

Il mediastino è la parte mediana della cavità toracica compresa fra le due cavità pleuriche. Esso è divisibile in una zona anteriore ed un posteriore a partire dall’asse passante per la biforcazione della trachea.

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35
Q

Da cos’è delimitato il mediastino?

A

Il mediastino è delimitato
- superiormente dall’angolo di Louis;
- inferiormente dalla cupola diaframmatica;
- anteriormente dal piastrone sternocostale e dalla muscolatura annessa;
- posteriormente dalle vertebre.

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36
Q

Dov’è l’angolo di Louis?

A

L’angolo di Louis è posizionato nell’inserzione fra manubrio e corpo dello stenro.

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37
Q

Cos’è contenuto lungo il margine inferiore dell’angolo di Louis (mediastino superiore) prima della pubertà?

A

Timo e grossi vasi.

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38
Q

Perché in un’immagine frontale non è possibile individuare il ventricolo sx?

A

Perché il cuore (tra l’altro avvolto parzialmente sui lati dalle cavità pleuriche) poggia sul diaframma col ventricolo sx.

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39
Q

Cos’è possibile osservare nel mediastino una volta rimosso lo sterno?

A

Il ventricolo dx, l’arteria polmonare, l’arco dell’aorta, la vena cava superiore e auricola dx e sx.

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40
Q

Come fa l’allenamento ad apportare benefici al miocardio?

A

Poiché esso incrementa del 20% il quantitativo di O2 trasportato e ciò non fa che incrementare la muscolatura del ventricolo sx e il letto vascolare.

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41
Q

Distingui ottusità relativa da ottusità assoluta.

A

L’ottusità è percepita tramite percussioni sulla zona mediastinica del petto.
L’ottusità relativa si percepisce nelle zone in cui il cuore è coperto dalle pleure polmonari.
L’ottusità assoluta si percepisce al centro, dove il cuore non è ricoperto dai polmoni.

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42
Q

Cosa si può osservare nell’atrio dx del cuore?

A

1) Fossa ovale, rimanenza di origine embriologica del dotto di Botallo (permetteva la comunicazione interatriale);
2) Sbocco della vena cava superiore;
3) Sbocco della vena cava inferiore;
4) Valvola di Eustachio (lembo delimitante la vena cava inferiore);
5) Valvola di Tebesio, che aggetta nell’ostio del seno coronario (porta nell’atrio dx il 95% della circolazione venosa del cuore).

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43
Q

Qual è la funzione dei muscoli pettinati?

A

La funzione dei muscoli pettinati è di potenziare la capacità contrattile delle pareti dell’atrio senza aumentarne lo spessore e la massa muscolare.

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44
Q

Dov’è situato il solco terminale? Qual è la sua funzione?

A

IL solco terminale è situato nell’atrio dx e divide lo sbocco delle due vene cave dall’auricola.

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45
Q

Qual è la funzione della cresta sopraventricolare?

A

Quella di dividere la zona di afflusso dalla zona di efflusso nel ventricolo dx, quindi la zona trabecolata da quella liscia. Si continua inferiormente con la trabecola settomarginale.

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46
Q

Dove si trova la cresta terminale? Qual è il suo ruolo?

A

Si trova nell’atrio dx, il suo ruolo è di dividere la parte liscia (di afflusso) da quella trabecolata (di efflusso).

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47
Q

Qual è la funzione della trabecola settomarginale?

A

La sua funzione è di raggiungere la base del muscolo papillare anteriore e trasmettergli il principio di eccitazione.

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48
Q

Da dove nascono le arterie coronarie
dx e sx?

A

Nascono dalle due valvole laterali delle tre da cui origina l’aorta.

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49
Q

Come si chiamano i costituenti delle valvole all’origine di aorta e arteria polmonare?

A

Il bordo è definito lunula e, al centro di esso, si ha il nodulo. Il nodulo viene denominato:
- nodulo di Aranzio nell’aorta;
- nodulo di Morgagni nell’arteria polmonare.

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50
Q

Da che strati è costituito il setto interventricolare?

A

Da uno strato muscolare e da uno membranoso (connettivale).

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51
Q

Che servomeccanismo utilizza il fascio di His per far sì che la contrazione ventricolare avvenga successivamente all’atriale?

A

il fascio di His, prima di entrare nel setto muscolare, passa attraverso quello membranoso, che è connettivale. Qui, essendoci un rallentamento, si dà tempo al ventricolo di contrarsi dopo l’atrio.
Questo servomeccanismo viene spesso utilizzato per le alte frequenze.

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52
Q

Quanti filtri di frequenza cardiaci ci sono?

A

1) Passaggio da nodo senoatriale ad atrioventricolare;
2) Fascio di His;
3) Fibre del Purkinje.

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53
Q

Da cos’è delimitato il triangolo di Koch?

A

Esso è delimitato da
1) nodo atrioventricolare;
2) Cuspide settale della tricuspide (altezza);
3) Tendine di Todaro (ipotenusa);
4) Valvola di Tebesio (sbocco del seno coronario, base).

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54
Q

Che valvole unisce il tendine di Todaro?

A

La valvola di Tebesio (sbocco del seno coronario) e la valvola di Eustachio (sbocco della vena cava inferiore).

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55
Q

Da quanti strati è costituito il pericardio?

A

Da due strati:
- uno strato sieroso (interno), costituito da due foglietti (viscerale e parietale) tra cui è interposto il liquido pericardico;
- uno strato fibroso (esterno).

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56
Q

Com’è denominato il pericardio viscerale interno?

A

Epicardio.

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57
Q

Dove si trovano seno trasverso e seno obliquo del pericardio?

A

Il seno trasverso si trova posteriormente, tra grandi vasi e atri; il seno obliquo (o di Haller) si trova al di sotto del seno trasverso, separato da esso dalle vene polmonari.

58
Q

Che decorso hanno le due arterie coronarie?

A

1) L’arteria coronaria sx si divide in due rami:
- uno va nel solco interventricolare anteriore;
- uno va nel solco atrioventricolare posteriore e prende il nome di arteria circonflessa. Può proseguire o meno nel solco interventricolare;
2) L’arteria coronaria dx irrora il nodo senoatriale.

59
Q

Cos’è la “crux cordis”?

A

La crux cordis è visibile posteriormente e risulta dall’incontro fra solco atrioventricolare e solco interatriale.

60
Q

Cosa s’intende per dominanza fra le coronarie?

A

Si parla di dominanza per definire quale arteria coronaria occupa il solco interventricolare posteriore e può, dunque, essere sx o dx.

61
Q

Che onde possono essere distinte nell’elettrocardiogramma? Cosa indicano?

A

1) Onda P, indicante la depolarizzazione atriale;
2) Complesso QRS, indicante la depolarizzazione ventricolare;
3) Onda T, fase di ripolarizzazione.

62
Q

Cos’è l’aia cardiaca (o area precordiale)?

A

La proiezione cardiaca sulla parete toracica anteriore, in particolare la porzione relativa all’impronta sterno-costale.

63
Q

Come si chiamano le linee che delimitano l’aia cardiaca?

A

Linee scheletrometriche.

64
Q

Di che strati è costituito il solco interventricolare?

A

Si divide in due zone:
- l’inizio è detto “trigono anteriore”, è di tessuto fibroso e contiene il nodo atrioventricolare;
- il resto è totalmente di tessuto muscolare.

65
Q

Com’è organizzata la struttura dei vasi sanguigni?

A

Questi si dividono in tre tonache:
- una interna di tipo epiteliale, detta tonaca intima;
- una intermedia di tipo muscolare;
- una esterna di tessuto connettivale, detta tonaca avventizia.

66
Q

Cos’è lo sfintere precapillare? Qual è la sua funzione?

A

Lo sfintere precapillare è un anello muscolare presente in arteriole e metarteriole prima che esse si trasformino in capillari. Esso viene aperto o chiuso in base alla necessità, da parte del tessuto, delle sostanze da esso trasportate.

67
Q

Come mutano le arterie passando dall’arco aortico alla circolazione capillare?

A

Originariamente presentano una componente muscolare affiancata da una forte presenza elastica elastica, che perdono man mano che la loro volemia si riduce in favore di una costituzione prettamente muscolare.
Il loro spessore continua a ridursi finché il loro tessuto diventa prettamente epiteliale, a causa della necessità di scambio di O2, CO2 e nutrienti.

68
Q

Che differenza intercorre fra capillarizzazione nutritizia e funzionale?

A

Nella capillarizzazione funzionale si passa da arteria ad arteria (funzionale) e poi da arteria a vena (nutritiva).
VEDERE BENE L’IMMAGINE A PAG. 7 DELLA SBOBINA 31.

69
Q

Dov’è possibile trovare circolazioni di tipo funzionale?

A

1) Nel fegato;
2) Nel glomerulo renale;
3) A livello polmonare (l’arteria polmonare è funzionale, le bronchiali sono nutritizie);
4) A livello cutaneo, a causa della termoregolazione.

70
Q

Che ruolo svolge il fegato nell’assunzione dei farmaci?

A

Il fegato ha il ruolo di parziale riassorbimento.

71
Q

Che funzione svolgono ossido nitrico ed endoteline?

A

L’ossido nitrico è un potente vasodilatatore, le endoteline, invece, sono vasocostrittori.

72
Q

In quanti ceppi si divide l’aorta?

A

Il ceppo superiore è detto aorta toracica. Dal diaframma in giù viene definita aorta addominale.

73
Q

Descrivi le varie diramazioni dell’aorta succlavia.

A

L’arteria succlavia si dirama inferiormente nella toracica superiore (o mammaria) e, più lateralmente, nella toraco-acromiale. Continua, poi, il suo decorso come arteria ascellare.
Superiormente, invece, dà vita all’arteria vertebrale.
L’aorta toracica dà vita alle arterie intercostali, di cui le posteriori irrorano la porzione toracica del midollo spinale.

74
Q

Descrivi il decorso dell’aorta e le sue diramazioni dal diaframma in giù.

A

Superato il diaframma, l’aorta toracica diviene aorta addominale.
L’aorta addominale, dall’alto verso il basso, si divide in
- arterie freniche, dirette al diaframma;
- tronco tripode-celiaco;
- arteria mesenterica superiore, irrorante l’intero intestino tenue;
- arterie renali (lateralmente alla mesenterica);
- vasi genitali (arterie testicolari nell’uomo r ovariche nella donna);
- arteria mesenterica inferiore.
Dopodiché discende nella pelvi e si divide in un ramo dx e uno sx. Per ogni ramo, dà vita a un’arteria iliaca comune, che si dividerà in una femorale ed una interna, che a sua volta dà vita a varie diramazioni, ovvero le arterie vescicali (o viscerali).

75
Q

Descrivi tutte le diramazioni del tronco tripode-celiaco.

A

Il tronco tripode-celiaco dà vita a 3 arterie:
1) arteria splenica (o lienale), da cui deriva l’arteria gastroepiploica sx;
2) arteria gastrica sx;
3) arteria epatica comune, che si dirama (dal lato laterale a quello mediale) in
- arteria epatica propria;
- arteria gastroduodenale, da cui derivano gastroepiploica dx e arteria pancreatico-duodenale superiore (l’inferiore deriva dalla mesenterica superiore);
- arteria gastrica dx.

76
Q

Da chi vengono irrorate grande e piccola curvatura?

A

La grande curvatura viene irrorata dalle a. gastroepiploica sx e dx.
La piccola curvatura viene irrorata dalle a. gastriche sx e dx.

77
Q

Proseguendo il suo tragitto in direzione caudale, che destino intraprende l’arteria toracica interna?

A

Essa diviene dapprima arteria epigastrica superiore all’altezza dei muscoli retti, dopodiché, scendendo verso la pelvi, diviene a. epigastrica inferiore.

78
Q

Come si effettua l’accesso venoso nei bambini?

A

Essendo molto difficoltoso effettuare un prelievo dal braccio, viste le dimensioni delle vene, si effettua sulla punta del piede.
Nel caso di emergenza, il laccio emostatico viene stretto attorno alla circonferenza della testa del piede.

79
Q

Da cos’è costituito il plesso pampiniforme?

A

Lo costituiscono arteria testicolare e vena testicolare (o spermatica interna).

80
Q

Dove sboccano vena testicolare dx e sx?

A

La testicolare dx sbocca direttamente nella vena cava inferiore, mentre la testicolare sx sbocca ad angolo retto nella vena renale sx.

81
Q

Qual è l’equivalente venoso dell’a. mascellare?

A

Il plesso pterigoideo, situato nella fossa infratemporale.

82
Q

Dove scarica il plesso pterigoideo? Assieme a quali altre vene?

A

Il plesso pterigoideo scarica nella vena giugulare esterna assieme alle vene superficiali della parte anteriore della testa.

83
Q

Dove scarica il tronco tireo-lingua-facciale?

A

Scarica nella giugulare interna.

84
Q

Dove passa la vena giugulare esterna?

A

Passa sopra il muscolo sternoicleidomastoideo.

85
Q

Dove confluiscono giugulare interna ed esterna?

A

Confluiscono nel tronco brachiocefalico assieme alla vena succlavia.

86
Q

Dove si trovano le vene giugulari anteriori?

A

Sono situate medialmente al collo, tra i due muscoli sternocleidomastoidei.

87
Q

Descrivi le varie anastomosi che danno vita al poligono di Willis.

A

Partendo dal basso verso l’alto
- l’arteria spinale è in posizione mediale e anastomizza con le due arterie vertebrali, in posizioni laterali;
- da ogni arteria vertebrale nasce l’arteria cerebellare inferiore posteriore;
- le arterie vertebrali anastomizzano nell’arteria basilare;
- dall’arteria basilare nascono sia a. cerebellari inferiori anteriori che a. cerebellari superiori;
- l’a. basilare si biforca nelle a. cerebrali posteriori;
- dalle a. cerebrali posteriori nascono le a. comunicanti posteriori, decorrenti verticalmente;
- le a. cerebrali posteriori raggiungono le a. carotidi interne, da cui nascono le a. cerebrali medie (decorrenti nelle scissure di Silvio) e le a. cerebrali anteriori;
- le a. cerebrali anteriori si anastomizzano tramite l’a. comunicante anteriore.

88
Q

Quante sono le arterie spinali? Da chi originano?

A

Una anteriore e due posteriori. Originano tutte e tre dalle a. vertebrali.

89
Q

Dov’è posizionata l’arteria basilare?

A

Anteriormente al ponte.

90
Q

Da chi origina l’a. meningea media? In che punto del cranio passa?

A

Origina dall’arteria mascellare e passa vicino allo pterion (punto d’incontro fra osso parietale, temporale e grande ala dello sfenoide).

91
Q

Come fanno i vasi sanguigni a irrorare il cervello?

A

Esso viene irrorato sia superficialmente che internamente (tramite arterie penetranti passanti nelle invaginazioni cerebrali della pia madre).

92
Q

Cos’è lo spazio di Virchov-Robin?

A

Lo spazio di Virchov-Robin è dato dallo spazio tra l’invaginazione della pia madre all’interno del cervello e l’arteria penetrante presente al suo interno.

93
Q

Che aree irrora l’arteria cerebrale media?

A

L’ACM passa per la scissura di Silvio e irrora
- aree 44-45 di Brodmann (Broca) andando verso il lobo frontale;
- area 22 (Wernicke) e 41-42 (corteccia uditiva) andando verso il lobo temporale.

94
Q

Che cos’è la cosiddetta “zona limite” per quanto riguarda l’irrorazione cerebrale?

A

La “zona limite” è quella che demarca il confine d’irrorazione fra le tre arterie cerebrali.

95
Q

Come fanno i vasi penetranti a penetrare la parte inferiore del cervello?

A

Tramite le cosiddette zone perforanti anteriori e posteriori.

96
Q

Come si chiamano i vasi perforanti delle a. cerebrali medie?

A

Arterie lenticolo-striate.

97
Q

Come viene chiamata l’arterie perforante dell’ACA?

A

Arterie di Heubner.

98
Q

Come viene chiamata l’arterie perforante dell’ACP?

A

Arteria di Percheron.

99
Q

Com’è irrorato il midollo spinale?

A

La vascolarizzazione midollare si divide in due reti:
1) rete arteriosa perimidollare (vasi rivestiti da pia madre), ampiamente anastomizzata;
2) rete arteriosa inframidollare (vasi perforanti), con caratteristiche di vasi terminali.
Le arterie spinali sono due e si uniscono in un’unica arteria spinale anteriore impari:
- arteria spinale anteriore (preanastomosi e perimidollare) propriamente detta, ricevente rami solo dall’a. vertebrale;
- arteria spinale anteriore comune (post anastomosi, da C5 al cono midollare), riceve sangue dalle arterie corrispondenti alle varie zone della colonna vertebrale.

100
Q

Come si distinguono le arterie irroranti l’arteria spinale anteriore comune?

A

1) Nella zona cervicotoracica, essa riceve sangue da
- a. vertebrale,
- a. cervicale profonda,
- a. cervicale ascendente,
- tronco costocervicale;
2) Nella zona toracica media, riceve sangue dalle arterie intercostali posteriori;
3) nella zona toracolombare, riceve sangue dall’arteria di Adamkiewicz.

101
Q

Cos’è la “rachicentesi”? A cos’è finalizzata?

A

La “rachicentesi” è la puntura lombare, finalizzata alla raccolta di liquor cefalorachidiano in vista di patologie del SN. Si effettua per diagnosticare processi infettivi/infiammatori a carico di cervello/midollo spinale o per sospetto di emorragia subaracnoidea.

102
Q

Quante sono le arterie spinali?

A

Una anteriore e due posteriori.

103
Q

A livello del rachide, con chi comunicano i plessi venosi vertebrali epidurali (passano nei forami vertebrali)?

A

Anastomizzano con le vene intervertebrali e col plesso venoso vertebrale esterno posteriore.

104
Q

Da chi è costituito il fascio vascolo-nervoso del collo?

A

Da giugulare, carotide e n. vago.

105
Q

Dove origina la giugulare? Da chi riceve sangue?

A

A livello del foro lacero posteriore. Riceve sangue drenato grazie a tutti i seni venosi della dura madre dai seni trasversi.

106
Q

Da chi nasce il seno retto?

A

Dall’anastomosi del seno sagittale inferiore con la grande vena cerebrale.

107
Q

Cos’è la torculare di Erofilo?

A

Il punto di convergenza fra seno sagittale superiore e seno retto. Da qui si diramano i seni trasversi.

108
Q

Descrivi il percorso del sangue dai seni cavernosi al seno marginale. Dov’è situato il seno marginale?

A

1) Seni cavernosi;
2) Seni intercavernosi;
3) Plesso basilare;
4) Seno marginale.

109
Q

I seni venosi riversano il sangue solamente nella giugulare? Se la risposta è negativa, in che modo?

A

No, i seni venosi riversano il sangue anche nelle vene della “galea capitis” (o cuoio capelluto). Queste comunicano con le vene interne alla scatola cranica in due maniere:
1) bucano la scatola cranica (sono dette “vene emissarie”);
2) comunicano coi seni venosi tramite vene diploiche (nello strato di tessuto osseo spugnoso delle ossa craniche).

110
Q

Quali sono le principali vene del braccio? Con chi anastomizzano?

A

La v. celiaca e la v. basilica, che anastomizzano con la v. brachiale (profonda), la quale decorre nell’ascellare e, quindi, nella succlavia.

111
Q

Che organi riguarda il sistema portale?

A

Stomaco, milza e pancreas.

112
Q

Che vasi coinvolge il sistema portale?

A

Il vaso principale è la v. epatica, in cui s’immettono
- le due vene gastriche;
- le v. mesenteriche superiore e inferiore;
- la v. lienale.
Dal fegato, tramite le v. sovraepatiche, il sangue giunge alla v. cava inferiore.

113
Q

Dove scarica la v. epigastrica superficiale?

A

Nella vena iliaca comune.

114
Q

Se io (sangue) voglio muovermi dalla vena epigastrica superficiale all’atrio dx, che percorso intraprendo?

A

1) V. epigastrica superficiale;
2) V. toracoepigastrica;
3) V. toracica laterale;
4) V. ascellare;
5) V. succlavia;
6) V. cava superiore.

115
Q

A che altezza l’arteria mammaria (o toracica interna) diviene epigastrica superiore?

A

A livello del muscolo retto dell’addome.

116
Q

Descrivi l’origine delle vene azygos, emiazygos accessoria ed emiazygos principale.

A

La v. azygos deriva dalla v. lombare ascendente dx, mentre la emiazygos principale dalla v. lombare ascendente sx.
La v. emyazigos accessoria deriva, invece, dalle vene intercostali superiori sx.
Entrambe le v. emiazygos drenano il sangue nell’azygos, la quale fa da interconnesione fra v. iliaca comune dx (sfocia nella cava inferiore) e v. cava superiore, facendo da collegamento cava-cava.

117
Q

Quante sono le arterie rettali? Da chi nascono?

A

Le arterie rettali sono 3:
- la superiore nasce dall’a. mesenterica inferiore;
- le a. media e inferiore nascono dall’a. iliaca.

118
Q

Come fa il sangue a giungere dalla vena porta alla vena emiazigos accessoria?

A

Gli step sono i seguenti:
1) Vena porta;
2) Vena gastrica sx;
3) Anastomosi esofagee;
4) Vene esofagee inferiori;
5) Vena emiazigos accessoria.

119
Q

Da chi originano le vene del “caput medusae”? Che forma hanno? In che vena scaricano?

A

Originano dalle vene periombelicali (superficiali), che derivano a loro volta dalle paraombelicali (cistiche e freniche), hanno forma stellata e scaricano nella vena porta.

120
Q

Quante sono le vene rettali? In chi riversano il sangue?

A

Sono tre per lato:
- vene rettali inferiore e media riversano nella v. iliaca;
- vena rettale superiore riversa nella v. mesenterica inferiore.
La v. iliaca confluisce nella v. cava inferiore, la v. mesenterica inferiore nella vena porta.

121
Q

Quali sono i tre circoli collaterali della vena portale?

A

Circolo delle emorroidi, delle varici esofagee e del caput medusae.

122
Q

Perché le vene emorroidarie rappresentano un circolo collaterale portale? Come si definisce questo circolo?

A

Perché scaricano nelle vene rettali, quindi o nella rettale superiore (poi mesenterica inferiore e portale) o nelle rettali inferiori e medie (poi iliaca e vena cava inferiore).
Tale circolo si definisce “porto-cava inferiore”.

123
Q

Descrivi il sistema porto-cava superiore.

A

Tramite tale sistema di bypass, è possibile far defluire il sangue dalle vene gastriche al sistema di anastomosi esofageo. Da qui si passa a
1) V. emiazygos accessoria;
2) V. emiazygos principale;
3) V. azygos;
4) V. cava superiore.

124
Q

Descrivi il circolo del “caput medusae”.

A

Le vene del “caput meduase” originano dalle vene periombelicali (superficiali), che scaricano nelle vene paraombelicali (profonde). Da qui si giunge alla vena porta, altrimenti
1) Alla cava superiore tramite v. toracica laterale;
2) Alla cava inferiore tramite v. epigastrica superficiale.

125
Q

Chi produce il liquido cefalo-rachidiano? Da chi è riassorbito nel sangue? Qual è la sua funzione?

A

Esso è prodotto dai plessi corioidei con l’ausilio delle cellule ependimali (adiacenti), riversa nello spazio subaracnoideo ed è riassorbito dalle granulazioni del Pacchioni (aracnoidee) nei seni venosi della dura madre. Ha la funzione di alleggerire il cervello e di eliminarne gli scarti tramite riassorbimento venoso.

126
Q

Quante barriere sono presenti per isolare i vasi sanguigni dall’ambiente circostante nell’encefalo?

A

Barriera ematoencefalica e barriera ematoliquorale.

127
Q

Dove non è presente la barriera ematoencefalica?

A

1) A livello del tronco, nell’area postrema, dove, se le sostanze circolanti nel sangue risultano tossiche, dev’essere indotto il vomito per espellerle al di fuori del corpo;
2) A livello dell’infundibulum, dove gli ormoni circolanti nel sangue devono riportare informazioni all’ipotalamo.

128
Q

Descrivi la struttura dei plessi corioidei, la loro funzione e la loro collocazione.

A

I plessi corioidei sono cellule epiteliali cuboidali aggregate in villi circondanti nuclei di capillari e tessuto connettivo lasso. Essi producono il liquor cefalorachidiano in concomitanza delle cellule ependimali (adiacenti ad essi), anch’esse epiteliali cuboidali, ma ricche di tight junctions sul lato rivolto verso i ventricoli.
I plessi corioidei si collocano nella pia madre.

129
Q

Che differenza c’è tra barriera ematoencefalica e barriera ematoliquorale?

A

1) La barriera ematoencefalica possiede sia tight junctions che astrociti;
2) La barriera ematoliquorale è più semplice da attraversare per via delle fenestrature ependimali (anch’esse ricche di tight junctions).

130
Q

Che differenza c’è tra i vasi secernenti liquor cefalorachidiano e quelli che non lo producono?

A

I primi sono ricchi di fenestrature ependimali, mentre i secondi non le presentano e sono circondati da astrociti.

131
Q

Che differenza intercorre tra oligodendrociti e cellule di Schwann?

A

Entrambi sono cellule della glia, ma gli oligodendrociti rivestono di mielina gli assoni del SNC, mentre le cellule di Schwann quelli del SNP.

132
Q

Cos’è il sistema glinfatico?

A

Un sistema simil-linfatico di recente scoperta. Esso riveste gli astrociti, costituenti della barriera ematoencefalica.

133
Q

Il liquor cefalorachidiano è a diretto contatto col cervello?

A

No, poiché esso è contenuto tra pia madre e aracnoide.

134
Q

Quali sono le tre principali cisterne liquorali?

A

1) Cisterna pontina, anteriormente al ponte, in cui è contenuta anche l’arteria basilare;
2) Cisterna cerebellare, posteriormente al cervelletto. Essa risulta fondamentale per la rachicentesi in caso essa non si possa applicare al livello di L2;
3) Cisterna ambiens, circonda a manicotto i peduncoli cerebrali. La sua porzione dorsale è nota come cisterna quadrigeminale (o della grande vena cerebrale di Galeno).

135
Q

Come entrano in comunicazione i ventricoli fra di loro?

A

1° e 2° entrano in comunicazione col 3° tramite i forami di Monro;
Il 3° entra in comunicazione col 4° tramite l’acquedotto di Silvio;
Il liquor esce dal 4° ventricolo tramite il forame impari di Magendie e i due fori di Luschka.

136
Q

Che funzioni rivestono gli astrociti?

A

Si considerano neuroni eccitabili (funzionano tramite variazioni di Ca2+ citoplasmatiche).
1) Partecipano alla plasticità e alla morte delle sinapsi cerebrali;
2) I pedicelli dell’astrocita hanno funzione d’intermittenza per il passaggio di ormoni (in particolar modo GnRH);
3) Partecipano alla costituzione dell’unità neuro-vascolare;
4) Assieme all’epitelio rivestente i ventricoli costituiscono la cosiddetta “glia limitans”.

137
Q

Cosa costituisce un’unità neuro-vascolare?

A

1) Neurone;
2) Vaso sanguigno (endotelio) coi suoi periciti;
3) Astrocita.

138
Q

Come funziona un’unità neuro-vascolare?

A

Tramite connessione tra
1) Astrociti i cui pedicelli costituiscono la “glia limitans” da un lato (sotto la pia madre) e sinaptano con dendriti neuronali dall’altro;
2) Gli stessi neuroni trasmettono l’impulso tramite assoni ad altri astrociti (perivascolari);
3) Gli astrociti comunicano con i periciti e le cellule muscolari lisce vascolari.

139
Q

Che tipo di recettori posseggono gli astrociti?

A

Posseggono meccanocettori per la valutazione della pressione sanguigna intravasale e recettori che modulano la filtrazione dell’acqua.

140
Q

Come fa il sistema glinfatico ad espellere le sostanze di scarto riassorbite?

A

Poiché il liquido del glinfatico sembra poi ricongiungersi a quello dei seni venosi della dura madre.

141
Q

Quali sono i punti di repere in caso di aneurismi carotidei?

A

I processi clinoidei, poiché gli aneurismi avvengono in prossimità di questi ultimi.