Cap. 2 - I teorici delle élite Flashcards

1
Q

La teoria delle élite

A

Cerca di spiegare scientificamente il fatto che in tutte le organizzazioni sociali una parte numericamente ridotta di persone finisce per concentrare su di sé la maggior parte delle risorse.

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2
Q

Guida delle organizzazioni in Mosca

A

Secondo Mosca ogni aggregato è retto dalla sua classe politica. Il potere è espressione di una minoranza omogenea organizzata, la classe politica, che si impone alla maggioranza disorganizzata. Tutti i governi sono fatti di una minoranza organizzata, e la storia politica si configura come storia delle lotte fra le classi politiche.

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3
Q

La classe politica in Mosca

A

La classe politica è concepita come sottoinsieme della più ampia classe dirigente, ovvero dell’insieme di persone che hanno posizioni dominanti nei diversi ambiti della vita sociale.
La classe politica è differenziabile in un primo strato molto ristretto, occupato dai vertici politici, e da un secondo strato più ampio che comprende tutte le capacità direttrici del paese.
Il secondo gruppo è sempre necessario perché esercita il potere per conto della massima élite.

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4
Q

Formazione e rinnovamento della classe politica in Mosca

A

La storia dell’umanità è percepita come scontro tra la tendenza democratica e quella aristocratica. A seconda dell’esito del conflitto si può avere il rinnovamento entro la classe politica o della classe politica.
L’autorità si può configurare o in modo autocratico, imponendosi verso l’esterno, oppure in modo liberale, venendo delegata dalla maggioranza.

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5
Q

Tipi ideali di organizzazione in Mosca

A

- autocratico-aristocratico: quando la stabilità del potere politico è associata a un’organizzazione che pone l’autorità al culmine della gerarchia
- aristocratico-liberale: quando tale stabilità è unita a una qualche forma di partecipazione politica
- autocratico-democratico: se la tendenza al rinnovamento si compie nel quadro di una forte organizzazione gerarchica
- liberale-democratico: nel momento in cui la caduta degli ostacoli che si oppongono all’inclusione degli individui nella classe politica permette forme eccessive di partecipazione dei governati alla vita politica

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6
Q

La formula politica in Mosca

A

Con questa teoria M. indica l’insieme dei principi astratti che garantiscono il potere della classe politica in accordo con le convinzioni prevalenti nella società che governa. In altri termini, risponde alla necessità di giustificare i governanti tramite il consenso.
Le formule politiche rispondono al principio radicato nella natura umana che preferisce giustificare l’obbedienza richiamandosi a una norma che piegarsi alla volontà altrui.

Le formule politiche sono riconducibili a 2 tendenze fondamentali: quelle che si basano su un principio soprannaturale e quelle che si fondano su un principio apparentemente razionale.

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7
Q

Analisi del parlamentarismo in Mosca

A

M. dice che il parlamento nasce aristocratico, e che solo le circostanze storiche lo hanno democraticizzato. Questo rende evidenti le differenze tra parlamento e democrazia, fra governo rappresentativo e governo della totalità. Alla luce di questo si può dimostrare che il parlamento è solo una formula politica, che giustifica l’élite.
Nell’opera giovanile osserva il parlamento italiano, e deduce che non è più adatto ai bisogni della nuova epoca, in quanto non rappresenta più gli interessi dell’élite (e quindi quelli del paese).
Delinea il parlamentarismo come aspetto deteriore del governo rappresentativo. Questo regime è stato utile, ma il suffragio universale ha svuotato di significato e potere il parlamento.
Di fronte alla crisi del parlamentarismo, è opportuno il ritorno a un sistema costituzionale che contrasti le derive democratiche.

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8
Q

Vilfredo Pareto

A

Compie un’analisi dell’eterogeneità sociale e constata le disuguaglianze di ricchezza e potere nella società. Il suo obiettivo è lo studio scientifico di differenze che reputa naturali.

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9
Q

Lo sviluppo delle società in Pareto

A

Ogni società ha dovuto misurarsi con la scarsità di risorse, ed è l’élite ad assicurarne l’ottimizzazione.
Pareto distingue in particolare una classe eletta di governo e una non di governo, al sotto delle quali stanno i governati.
La stabilità dell’organizzazione sociale dipende dal modo in cui avviene il ricambio nelle posizioni di potere, la cosiddetta circolazione delle élite.
Descrive spostamenti orizzontali all’interno della classe di governo, ma anche spostamenti verticali che innalzano i meriotevoli o declassano coloro che non hanno le qualità per far parte dell’élite.

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10
Q

Teoria dei residui di Pareto

A

Pareto si avvale di questa teoria definendo come residuo quella parte costante dell’azione sociale e politica che indica la manifestazione degli istinti e dei sentimenti, e che rappresenta la struttura più profonda ed espressiva dell’agire umano. Focalizza la sua analisi su 2 delle 6 classi di residui:
- I: istinto delle combinazioni, indicativa della propensione al cambiamento, tipica degli individui capaci di agire senza vincolarsi alle tradizioni;
- II: persistenza degli aggregati, indicativa di sentimenti inclini alla conservazione, tipica di chi difende la tradizione e la continuità di ordinamento.

La classe eletta al potere si articola in c. di governo, intellettuale, politica, ed economica – ciascuna delle quali è divisibile in 2 sottoinsieme a seconda di quale residuo prevalga.

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11
Q

Legittimazione del potere in Pareto

A

Per legittimare il proprio potere la classe governante deve avvalerisi anche delle “derivazioni”, ovvero di quella parte variabile dell’azione che serve per spiegare, giustiifcare, etc.
Servono a brazionalizzare a posteriori la difesa dei propri interessi mareriali, a legittimare il proprio agire (specialmente in ambito economico) a fronte di un’oggettiva necessità sociale.

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12
Q

Classificazione delle forme storiche in Pareto

A

Si distinguono innanzitutto 2 tipi di società: quella in cui nell’élite al potere a dominare sono gli individui con residui di classe I, e quella in cui sono invece quelli con residui di classe II. Nella prima l’élite si ispira al perseguimento di interessi materiali, fa ricorso ad astuzia e frode, l’economia è mercantile e imprenditoriale, la cultura è caratterizzata da dubbio e scetticismo.
Nella seconda l’élite politica è formata di idealisti, l’élite di governo adotta politiche ispirate sulla forza, l’economia è di rendita e risparmio, la cultura è dogmatica e religiosa.

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13
Q

Cambiamento politico in Pareto

A

Il cambiamento politico dipende dal modo in cui avviene il passaggio dalla classe eletta non di governo a quella di governo. Quando si riesce a garantire una regolare immissione di individui dagli strati inferiori, l’equilibrio dinamico del sistema è assicurato. Se il processo si interrompe, l’impossibilità di mutamenti controllati genera un processo di rottura radicale dell’equilibrio. Il conflitto fra conservazione e progresso è solo apparente, il movimento sociale è ciclico.

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