ARTO SUPERIORE Flashcards

1
Q

Da dove origina il capo lungo del bicipite brachiale?

A

Tuberosità sovraglenoidea della scapola e labbro glenoideo

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2
Q

Da dove origina il capo breve del bicipite brachiale?

A

Apice del processo coracoideo della scapola

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3
Q

Quali sono le uniche due ossa non palpabili nell’arto superiore?

A

Trapezoide e semilunare

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4
Q

Da dove a dove si estende il braccio?

A

Acromion- epicondilo laterale

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5
Q

Da dove a dove si estende l’avambraccio?

A

Epicondilo laterale- processo stiloideo del radio

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6
Q

Da dove a dove si estende la mano?

A

Processo stiloideo del radio- punta dito medio

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7
Q

Quale articolazione collega il cingolo scapolare al tronco?

A

Articolazione sternoclavicolare

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8
Q

Quanto vale l’angolo formato da scapola e clavicola?

A

60°

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9
Q

Quanto misura l’angolo formato da asse maggiore della scapola e piano frontale?

A

30°

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10
Q

Quanto misura l’angolo tra piano sagittale mediano e margine mediale?

A

3-5°

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11
Q

Dove si colloca la scapola?

A

2°-7° costa
Il processo spinoso T7 corrisponde all’angolo inferiore
Il processo spinoso T3 corrisponde alla spina della scapola

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12
Q

Da dove a dove si estende la cavità glenoidea?

A

Dalla tuberosità infraglenoidea alla sovraglenoidea

è collegata al corpo tramite il collo della scapola.

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13
Q

L’acromion è anteriore o posteriore?

A

Posteriore

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14
Q

Dove decorre il nervo sovrascapolare?

A

Nel canale osteofibroso sotto il legamento trasverso superiore della scapola nell’incisura scapolare.

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15
Q

Da cosa è provocata la sindrome da intrappolamento del nervo sovrascapolare?

A

Ossificazione del legamento (con formazione di foro scapolare) o extrarotazione marcata

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16
Q

Cosa comporta la compressione del nervo sovrascapolare?

A

La paralisi dei muscoli sovraspinato e infraspinato.

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17
Q

Da quale tessuto origina la clavicola?

A

Tessuto connettivo (unico osso lungo a non originare dalla cartilagine)

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18
Q

Lunghezza della clavicola nell’adulto

A

12-15 cm

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19
Q

Cos’è la disostosi cleido-craniale?

A

Mancata ossificazione del tessuto connettivo o difetto congenito, che comporta malformazioni a carico di clavicola o volta cranica.

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20
Q

Quali sono le due estremità della clavicola e che forma hanno?

A

Estremità sternale, a sella

Estremità acromiale, piatta

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21
Q

Segno del tasto del pianoforte

A

La frattura alla clavicola (molto frequente nel terzo medio) si presenta con una deformità del profilo anatomico della clavicola stessa, con ematoma locale e “segno del pianoforte” positivo, cioè schiacciando uno dei due monconi di frattura si vede il frammento andare “su e giù” come fosse un tasto di pianoforte. Si può quindi approfondare la porzione sternale verso il basso.

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22
Q

Che forma ha la clavicola?

A

A S italica

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23
Q

Come è orientata la grande tuberosità?

A

Lateralmente

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24
Q

Come è orientata la piccola tuberosità?

A

Anteriormente

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25
Q

Quanto vale l’angolo compreso tra cavità glenoidea e piano sagittale?

A

30°

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26
Q

Cos’è l’apofisi sopraepitrocleare?

A

Chiamata anche processo sopracondiloideo, è un processo osseo raro negli uomini (0,7%, ereditario) posto al di sopra dell’epitroclea.

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27
Q

Dove decorre il legamento sopracondiloideo?

A

Dal processo all’epicondilo mediale, da cui origina il muscolo pronatore rotondo.

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28
Q

Da cosa può essere attraversato il canale sopracondiloideo?

A

Da nervo mediano e arteria brachiale.

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29
Q

Cos’è il foro sopratrocleare?

A

Apertura che unisce la fosse olecranica, posteriormente, alla fossa coronoidea, anteriormente.

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30
Q

Quanto vale l’angolo di torsione omerale e come se ne stima l’entità?

A

Si proietta l’asse della testa dell’omero (passante per il centro della grande tuberosità e il centro della testa) sull’asse passante per epicondilo ed epitroclea. Misura 16° nell’adulto, 60° nei neonati.

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31
Q

A cosa è dovuta la riduzione dell’angolo di torsione omerale?

A

Alla variazione di posizione della scapola: nel neonato la cavità glenoidea è rivolta anteriormente, nell’adulto lateralmente.

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32
Q

Come possono essere le fratture omerali prossimali?

A

Extrarticolari (collo chirurgico), intrarticolari (collo anatomico e grande tuberosità), comminute.

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33
Q

Qual è il rischio principale delle fratture omerali prossimali extra e intrarticolari?

A

La lesione delle aa. circonflesse anteriori e posteriori dell’omero, con possibile necrosi.

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34
Q

Qual è il rischio legato alle fratture omerali della diafisi o dell’estremità distale?

A

Possibile lesione del nervo radiale.

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35
Q

In quale posizione ulna e radio sono paralleli?

A

Supinazione

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36
Q

In pronazione qual è la posizione reciproca di radio e ulna?

A

Il radio si sovrappone all’ulna.

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37
Q

Qual è la funzione della membrana interossea?

A

Accoppiare i movimenti articolari delle articolazioni radioulnare distale e prossimale.

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38
Q

Volare è sinonimo di…

A

Palmare

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39
Q

Quali ossa carpali appartengono alla fila prossimale? (In ordine radiale-> ulnare)

A

Scafoide, semilunare, piramidale e pisiforme

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40
Q

Quali ossa carpali appartengono alla fila distale (in ordine radiale ->ulnare)?

A

Trapezio, Trapezoide, Capitato e Uncinato

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41
Q

Quali sono le tre colonne in cui sono suddivisibili le ossa del carpo?

A

Colonna radiale dello scafoide (scafoide, trapezio, trapezoide)
Colonna radioulnare del semilunare (semilunare, capitato)
Colonna ulnare del piramidale (piramidale, uncinato)

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42
Q

Quale osso del carpo può essere considerato un osso sesamoide?

A

Il pisiforme, contenuto nel tendine del m. flessore ulnare del carpo

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43
Q

Sulla superficie dorsale, la volta del carpo è…

A

convessa

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44
Q

Sulla superficie palmare, la volta del carpo è…

A

concava

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45
Q

Con cosa si articola la fila carpale prossimale del compartimento ulnare?

A

Con la testa dell’ulna e il disco ulnocarpale.

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46
Q

Dove convergono gli assi delle dita a pollice abdotto e dita aperte?

A

Nel capitato

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47
Q

Dove convergono gli assi delle dita flesse?

A

Nello scafoide

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48
Q

Quali sono i tre archi della mano?

A

Arco carpale, arco metacarpale, arco longitudinale (lungo il 3° raggio).

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49
Q

Angolo radioulnare di inclinazione del carpo

A

20-25°

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50
Q

Angolo dorsopalmare di inclinazione del carpo

A

10°-15°

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51
Q

Differenza tra frattura di Colles e frattura di Smith

A

Si tratta di fratture distali del radio
Frattura di Colles: in estensione (90% dei casi)
Frattura di Smith: in flessione (10% dei casi)

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52
Q

Come si classificano le fratture dello scafoide?

A

Prossimale, media e distale.

53
Q

Quali solo le articolazioni primarie della spalla?

A

1) Art. sternoclavicolare, a sella
2) Art. acromioclavicolare, artrodia
3) Art. gleno-omerale o scapolo-omerale, enartrosi

54
Q

Quali sono le articolazioni secondarie della spalla?

A

Art. scapolotoracica

Spazio sottoacromiale

55
Q

Cos’è la art. scapolotoracica?

A

Non è una vera e propria articolazione, ma un cuscinetto di tessuto connettivo interposto tra la faccia anteriore della scapola, ricoperta dal muscolo sottoscapolare, e la gabbia toracica (rivestita dal muscolo dentato anteriore)

56
Q

In cosa consiste lo spazio sottoacromiale?

A

Cuscinetto costituito da due borsette mucose, la borsa sottodeltoidea e la sottoacromiale, compreso tra l’arco coracoacromiale e la cuffia dei rotatori.
Serve a permettere il movimento dei tendini dei muscoli della cuffia e la testa dell’omero senza attrito sotto l’arco durante abduzione ed elevazione dell’arto.

57
Q

Cosa comprende l’arco coracoacromiale?

A

Legamento coracoacromiale, acromion e processo coracoideo.

58
Q

Da cosa viene stabilizzata l’articolazione sternoclavicolare?

A

Da due legamenti:
-legamento costoclavicolare, lateralmente tra clavicola e 1° costa
-Legamento coracoclavicolare, che comprende i legg. trapezoide e conoide e congiunge clavicola e processo coracoideo.
Inoltre l’incongruenza delle superfici articolari viene corretta da un disco articolare cartilagineo.

59
Q

Quali legamenti stabilizzano l’articolazione acromioclavicolare?

A

3 legamenti robusti
Leg. coracoclavicolare
Leg. acromioclavicolare
Leg. coracoacromiale

60
Q

Quali sono le classificazioni cliniche delle lesioni dell’articolazione acromioclavicolare?

A

Classificazione di tossy, basata sull’entità di lesione dei legamenti
-Tossy I stiramento leg acromioclavicolari e coracoclavicolari
-Tossy II rottura del leg. acromioclavicolare e sublussazione articolazione
-Tossy III rottura dei legamenti e lussazione totale dell’articolazione
Classificazione di Rockwood, che aggiunge 3 forme ulteriori di lesione
-Rockwood IV, rottura capo clavicolare del muscolo deltoide e ulteriore spostamento della clavicola
-Rockwood V, dislocazione maggiore dell’estremità laterale della clavicola, rottura dei legamenti e delle inserzioni di deltoide e trapezio
-Rockwood VI lussazione estremità laterale della clavicola sotto acromion o processo coracoideo.

61
Q

Che caratteristiche ha l’articolazione gleno-omerale?

A

Enartrosi, la più mobile e vulnerabile del corpo.
La cavità glenoidea, infatti, è 3-4 volte più piccola della superficie articolare della testa dell’omero e presenta un inspessimento fibrocartilagineo lungo il margine, il labbro glenoideo.

62
Q

Dove si inserisce il legamento coraco-omerale

A

Il legamento coraco-omerale, largo e resistente, si suddivide in due strisce, dirette verso piccola e grande tuberosità dell’omero.
Il legamento, inoltre, protegge il tendine del capo lungo del bicipite, che scorre inferiormente.

63
Q

Quanti e quali sono i legamenti gleno-omerali?

A

1) Gleno-omerale superiore, che scorre tra labbro glenoideo superiore, solco bicipitale e piccola tuberosità dell’omero.
2) Gleno-omerale medio, ad angolo retto rispetto al tendine del muscolo sottoscapolare, tra labbro glenoideo superiore e collo anatomico dell’omero.
3) Gleno-omerale inferiore, suddiviso in 3 parti (anteriore, posteriore e recesso ascellare), tese tra la porzione inferiore del labbro glenoideo e il collo mediale dell’omero. Il recesso ascellare raggiunge la parte più distale del collo chirurgico.

64
Q

Cos’è il recesso ascellare?

A

Borsa che funge da “Piega di riserva” presente nella parte inferiore della capsula articolare, nella zona priva di muscolatura. Appartiene al legamento gleno-omerale inferiore

65
Q

Quali sono le possibili lesioni della spalla?

A

Lesione di Bankart (lacerazione labbro glenoideo), di Hill-Sachs (frattura margine postero-laterale della testa dell’omero), del n-ascellare, nell’a. ascellare, della cuffia dei rotatori.
La lussazione della spalla è riducibile con la riduzione di ARLT o di IPPOCRATE.

66
Q

Cos’è l’intervallo dei rotatori?

A

Recesso capsulare o depressione tra margine superiore del muscolo sottoscapolare e anteriore del muscolo sovraspinato. Qui i legamenti gleno-omerale superiore e coraco-omerale si fondono nella pulley del bicipite (avvolgono il capo lungo del bicipite).

67
Q

Dove si trova il Triangolo deltoideopettorale? Perchè è importante?

A

è compreso tra muscolo deltoide, muscolo grande pettorale e clavicola. La vena cefalica decorre nel solco deltoideopettorale e all’altezza della fossa sottoclavicolare, dopo aver attraversato la fascia clavipettorale, sbocca nella vena ascellare.

68
Q

Da cosa è delimitato il triangolo dei muscoli rotondi?

A

Muscolo piccolo rotondo, muscolo grande rotondo e omero

69
Q

Come si suddivide il triangolo dei muscoli rotondi?

A

Il capo lungo del tricipite brachiale lo suddivide in 2 parti:

  • Quadrilatero omerotricipitale o del Velpeau, lateralmente
  • Triangolo omotricipitale, mediale
70
Q

Quali vasi e nervi decorrono nel quadrilatero del Velpeau?

A

A. circonflessa posteriore dell’omero e n. ascellare

71
Q

Quali vasi e nervi decorrono nel triangolo omotricipitale?

A

A. circonflessa della scapola

72
Q

Quali sono le pieghe cutanee del palmo della mano?

A

Piega distale delle dita, piega intermedia delle dita (non nel pollice), piega digitopalmare, piega prossimale del palmo, piega distale del palmo, piega intermedia del palmo, piega del tenar, piega distale del polso (prossimità dell’art. mediocarpica) e piega prossimale del polso (epifisi distali di radio e ulna)

73
Q

Pieghe del dorso della mano

A

Piega distale del polso (margine distale del retinacolo dei m. estensori)
Piega prossimale del polso (all’altezza del processo stiloideo dell’ulna)

74
Q

Decorso vena cefalica

A

Decorre nel solco deltoideopettorale e a livello della fossa sottoclavicolare sbocca nella vena ascellare.

75
Q

Decorso vena giugulare interna

A

Dal lobo dell’orecchio al margine mediale della clavicola.
Dal foro giugulare decorre perpendicolarmente in direzione caudale e attraversa internamente e obliquamente il muscolo sternocleidomastoideo. Decorre lateralmente all’art. sternoclavicolare per unirsi con la vena succlavia nella vena brachiocefalica

76
Q

Decorso vena giugulare esterna

A

Attraversa esternamente e obliquamente il muscolo sternocleidomastoideo e sbocca nella vena succlavia.

77
Q

Decorso arteria succlavia

A

Attraversa insieme al plesso brachiale lo spazio interscalenico (tra i muscoli scaleni anteriore e medio)
All’altezza della 1° costa, sotto il tendine di inserzione del piccolo rotondo, diviene a. ascellare

78
Q

Parete anteriore del cavo ascellare

A

Muscolo grande pettorale, piccolo pettorale e fascia clavipettorale

79
Q

Parete posteriore del cavo ascellare

A

Muscolo grande dorsale, grande rotondo e sottoscapolare

80
Q

Parete mediale del cavo ascellare

A

Digitazioni del muscolo dentato anteriore

81
Q

Parete laterale del cavo ascellare

A

Muscolo coracobrachiale, capo breve del bicipite e epifisi omerale.

82
Q

Pilastro anteriore del cavo ascellare

A

M grande pettorale

83
Q

Pilastro posteriore del cavo ascellare

A

M. grande dorsale

84
Q

Cos’è la fascia ascellare?

A

Tessuto connettivo dato dall’unione delle fasce muscolari di grande pettorale e grande dorsale, fissato dal legamento sospensore dell’ascella. Si collega con la fascia brachiale e la fascia superficiale dell’addome.

85
Q

Quali vasi e nervi attraversano l’ascella? Con quali rapporti?

A

-L’arteria ascellare decorre 2 cm al di sotto del processo coracoideo, dietro al muscolo piccolo pettorale.
-Tronco secondario laterale e tronco secondario mediale
-Tronco secondario posteriore, dorsalmente all’arteria ascellare
-Vena ascellare
Tutti avvolti da una guaina connettivale, all’interno della quale l’anestetico può diffondersi più o meno uniformemente.

86
Q

La fascia clavipettorale o fascia pettorale profonda

A

La fascia è tesa superiormente tra muscolo succlavio e piccolo pettorale, avvolge il piccolo pettorale (fascia del m.piccolo pettorale) e inferiormente forma il legamento sospensore dell’ascella. Avvolge la vena succlavia superiormente.

87
Q

Quale muscolo viene attraversato dal nervo muscolocutaneo, nervo che raramente va incontro a compressione?

A

Il muscolo coracobrachiale

88
Q

Su quale muscolo decorre il nervo toracico lungo?

A

Sul muscolo dentato anteriore

89
Q

Quali sono i rami dell’arteria ascellare?

A

Aa. toracica superiore, toracoacromiale, toracica laterale, circonflesse anteriore e posteriore dell’omero, sottoscapolare.

90
Q

Cos’è la fascia di Mohrenheim?

A

La fascia sottoclavicolare

91
Q

Decorso tronchi primari e secondari del plesso brachiale

A

I tronchi primari sono situati all’altezza del muscolo scaleno anteriore, mentre le loro divisioni in ramo anteriore e posteriore si trovano sopra e dietro la clavicola.
I tronchi secondari, invece, corrono sotto la clavicola, dapprima lateralmente e cranialmente all’arteria ascellare, per poi disporsi lateralmente, medialmente e posteriormente ad essa.

92
Q

Risposta motoria alla stimolazione elettrica dei nervi

A
  • N. radiale, estensione dell’art. del gomito, estensione e abduzione radiale del polso, supinazione dell’avambraccio ed estensione delle dita.
  • N. muscolocutaneo, flessione del gomito
  • N. ulnare, flessione ulnare del polso, flessione delle artt. metacarpiche II-V, adduzione del pollice
  • N. mediano, flessione e pronazione del polso, flessione delle falangi intermedie e distali.
93
Q

Cosa decorre superficialmente al solco bicipitale mediale?

A

N. cutaneo mediale dell’avambraccio, vena basilica. Più distalmente n.ulnare

94
Q

Cosa decorre in profondità al solco bicipitale mediale?

A

N. mediano e A.brachiale

95
Q

Decorso del nervo ulnare

A

Inizialmente decorre lungo il setto intermuscolare mediale del braccio e a livello del terzo inferiore del braccio perfora il setto e si porta posteriormente, dirigendosi verso il solco del n. ulnare sull’epitroclea.

96
Q

A quali rami dà origine l’arteria brachiale?

A

A. profonda del braccio, che distalmente al solco del n. radiale si divide in a. collaterale media (verso il capo mediale del tricipite brachiale) e a. collaterale radiale, verso la rete del gomito.
Aa. collaterali ulnari superiore e inferiore
Aa. radiale e ulnare a livello del gomito

97
Q

Da cosa è dato il circolo anastomotico della spalla?

A

Dalla anastomosi tra l’a. circonflessa della scapola e l’a. sovrascapolare

98
Q

Decorso della a. sovrascapolare

A

Nasce dal tronco tireocervicale ed entra nella fossa sovraspinata (passando sopra il leg. trasverso della scapola). Passa davanti al collo della scapola, sotto il leg. trasverso inferiore (spesso assente) ed entra nella fossa infraspinata, dove si anastomizza con l’a. circonflessa della scapola e con la dorsale della scapola (un ramo profondo dell’a. trasversa del collo).

99
Q

Cosa decorre nello spazio tra capo lungo e laterale del tricipite brachiale?

A

A. profonda del braccio e nervo radiale

100
Q

Quali nervi entrano in contatto diretto con l’omero?

A

N. ulnare- solco localizzato posteriormente all’epitroclea
N. radiale- solco del n.radiale lungo la diafisi omerale, tra le origini dei capi mediale e laterale del tricipite brachiale.
N. ascellare- (all’incirca intorno al collo chirurgico- detto io)

101
Q

Decorso nervo radiale

A

All’estremità distale del solco bicipitale mediale il nervo attraversa il setto intermuscolare laterale del braccio e passa sulla faccia anteriore dell’omero, per giungere fino alla fossa cubitale. Prossimalmente al solco dà origine a rami diretti al tricipite brachiale. Si fa strada tra m. brachiale e brachioradiale e dà origine a rami muscolari diretti ai muscoli laterali dell’avambraccio. Prosegue poi nel supinatore e si divide in due rami, uno profondo e uno superficiale.

102
Q

Dove decorre il nervo mediano a livello della fossa cubitale?

A

Tra i due capi del muscolo pronatore rotondo

103
Q

Cosa coinvolge la sindrome da compressione nell’area dell’arcata di Frohse?

A

Chiamata anche sindrome del m.supinatore, coinvolge il ramo profondo del nervo radiale.

104
Q

Processo di sviluppo delle arterie dell’arto superiore.

A

Inizialmente si ha un tronco centrale, l’arteria primitiva del braccio.
Distalmente si sviluppa l’arteria interossea, che nei non mammiferi costituirà il vaso principale.
A livello dell’avambraccio si forma un secondo ramo, l’arteria mediana, e l’a. interossea inizia a regredire. L’arteria mediana costituisce il vaso principale nei mammiferi inferiori.
Lateralmente hanno origine l’arteria ulnare e radiale, che nei primati andranno a sostituire l’arteria mediana, la quale regredirà.
Esistono diverse varianti: può essere presente una a. mediana all’origine dell’a. interossea comune, arterie superficiali aggiuntive nell’avambraccio ecc.

105
Q

I limiti della tabacchiera anatomica e cosa decorre all’interno

A

Lateralmente: estensore breve del pollice e abduttore lungo del pollice
Medialmente: estensore lungo del pollice
Fondo: scafoide e trapezio
Prossimalmente: retinacolo dei mm. estensori
In profondità si riconosce l’a. radiale che decorre tra scafoide e trapezio.

106
Q

Cos’è la zona di innervazione massimale di un nervo?

A

Zona intermedia (zona in cui si sovrappone l’innervazione di nervi adiacenti)+ zona autonoma

107
Q

Da quali arterie è garantita la vascolarizzazione del dorso della mano?

A

Dall’a. radiale e dal ramo carpico dorsale dell’a. ulnare

108
Q

Cosa attraversa la a. interossea posteriore? A che altezza?

A

La membrana interossea dell’avambraccio, a livello del margine inferiore del m. supinatore. (posteriormente)

109
Q

Innervazione del dorso della mano

A
  • N. mediano (rami dorsali dei nn. digitali palmari): porzione distale di 2°, 3° e 4° (del 4° solo il versante laterale) dito (fino a circa l’art. interfalangea prossimale)
  • N. radiale (ramo superficiale e nn. digitali dorsali), versante laterale del dorso, 1° dito e porzione prossimale di 2° e 3° dito (del 3° solo il versante laterale)
  • N. ulnare (ramo dorsale e n. digitale dorsale), versante mediale del dorso della mano, 5° dito e 4° dito (fatta eccezione per il territorio del n. mediano).
110
Q

Posizione delle arterie rispetto ai nervi in metacarpo e dita

A

Metacarpo: arterie in posizione palmare rispetto ai nervi
Dita: arterie in posizione dorsale rispetto ai nervi

111
Q

Da quali aa. è garantita l’irrorazione dei tendini dei muscoli flessori?

A

Dalle aa. digitali palmari.

112
Q

Innervazione del palmo della mano

A

N. mediano (ramo palmare e nn. digitali palmari propri), versante laterale del palmo, fino al versante laterale del 4° dito
N. ulnare (n. digitale palmare e ramo palmare), versante mediale del palmo.

113
Q

Arcata palmare superficiale

A

Comunemente vi contribuiscono in parti uguali a. radiale e a. ulnare
Possibili varianti:
-Arcata palmare formata solo dal ramo ulnare (37%)
-Aa. digitali palmari che derivano (fatta eccezione dalla prima) dall’a. ulnare (13%)
-Aa. digitali palmari che derivano da a. ulnare e a. mediana (molto raramente)

114
Q

Arcata palmare profonda

A

Ramo terminale dell’a. radiale

115
Q

Da cosa sono collegate a. ulnare e radiale a livello della mano?

A

Arcate palmari superficiale e profonda, rami perforanti e rete dorsale del carpo

116
Q

N. interosseo anteriore dell’avambraccio, decorso

A

Tra membrana interossea e m. pronatore quadrato, va a innervare la capsula articolare della mano.

117
Q

Tunnel carpale, i limiti

A

Canale osteofibroso
Compreso tra due pilastri ossei: dalla parte radiale tubercolo di scafoide e trapezio, dalla parte ulnare rilievi del pisiforme e uncino dell’uncinato.
Limite palmare: retinacolo dei mm. flessori (leg. trasverso del carpo) tra tubercolo del trapezio e pisiforme;
Limite dorsale: solco carpale costituito dalle ossa carpali.

118
Q

Contenuto del tunnel carpale

A

-10 tendini di inserzione dei muscoli flessori.
I flessori superficiali e profondi sono avvolti nella guaina tendinea carpale ulnare, il flessore lungo del pollice e radiale del carpo sono invece avvolti nella propria guaina tendinea. Il mesotendine comune aderisce al tunnel lateralmente e in posizione palmare.
-N. mediano e ramo muscolare diretto all’eminenza tenar

119
Q

Origine del ramo muscolare del n. mediano diretto all’eminenza tenar.

A

Solitamente ha origine distalmente al legamento trasverso del carpo.
Può (31%) avere origine e decorso sotto il legamento o può perforarlo (23%).

120
Q

Sindrome del tunnel carpale

A

Lesione distale del n. mediano, che viene sottoposto a compressione per riduzione dello spazio nel tunnel (con eventuale mancato apporto ematico al rivestimento del nervo).
Cause: alterazioni infiammatorie delle guaine tendinee, lussazioni o fratture delle ossa del carpo, proliferazioni connettivali, varianti muscolari.
Quadro clinico: mano benedicente ASSENTE, atrofia del tenar e disturbi della sensibilità alla punta di 1°-2° e 3° dito.

121
Q

Strutture superficiali palpabili nella regione anteriore del carpo

A

M. flessore ulnare del carpo
Tendine del m. palmare lungo
Tendine del m. flessore radiale del carpo
Visibili specialmente a pugno chiuso lievemente flesso

122
Q

Qual è il ruolo del tendine del m. flessore radiale del carpo?

A

Punto di repere per la palpazione del polso dell’arteria radiale.

123
Q

Limiti della loggia di Guyon

A

Palmare- cute, tessuto adiposo sottocutaneo, leg palmare del carpo (prossimale) e muscolo palmare breve (distale)
-Dorsale, leg. trasverso del carpo e leg. pisouncinato
-Laterale-Distale, uncino dell’osso uncinato
-Mediale, pisiforme
L’ingresso nella loggia inizia al di sotto del leg. palmare del carpo, all’altezza dell’osso pisiforme. All’uscita, all’altezza dell’uncino dell’uncinato, è presente un arco tendineo (teso tra pisiforme e uncino dell’uncinato).

124
Q

Contenuto della loggia di guyon

A

Rami profondi dell’a. ulnare e n. ulnare (al di sotto del legamento pisouncinato e dell’arco tendineo);
Rami superficiali, al di sopra dell’arco, sotto il m. palmare breve.

125
Q

Sindrome del canale di guyon

A

Lesione intermedia del n. ulnare dovuta a compressione cronica. Quadro clinico: mano ad artiglio, disturbi della sensibilità (non nell’ipotenar).

126
Q

Cuffia dei rotatori

Muscoli antagonisti di intrarotazione ed extrarotazione

A

-Intrarotazione
Sottoscapolare (fossa sottoscapolare-> piccola tuberosità dell’omero; n. sottoscapolare)
-Extrarotazione
Piccolo rotondo (fossa infraspinata-> grande tuberosità dell’omero; n. ascellare)
Infraspinato (fossa infraspinata -> grande tuberosità dell’omero, n. ascellare)

127
Q

Cuffia dei rotatori

Muscoli antagonisti di abduzione e adduzione

A

-Abduzione
Sovraspinato (fossa sovraspinata -> grande tuberosità dell’omero, n. sovrascapolare)
-Adduzione
Piccolo rotondo (fossa infraspinata -> grande tuberosità dell’omero, n. ascellare)

128
Q

Loggia flessoria dei muscoli del braccio

A

Anteriore
BICIPITE BRACHIALE
Capo lungo: tuberosità sovraglenoidea e labbro glenoideo
Capo breve: apice del proc. coracoideo
-> tuberosità radiale
Flessione e supinazione del gomito; intrarotazione, antiversione e abduzione della spalla
n. muscolocutaneo
BRACHIALE
Faccia anteriore distale dell’omero -> tuberosità dell’ulna
n. muscolocutaneo e radiale
Flessione dell’avambraccio
CORACOBRACHIALE
Apice del proc. coracoideo -> metà della faccia anteriore dell’omero
N. muscolo cutaneo
Flessione, adduzione, intrarotazione dell’omero

129
Q

Loggia estensoria del braccio

A

Posteriore (si inseriscono tutti sull’olecrano dell’ulna)
TRICIPITE BRACHIALE
Capo lungo: tuberosità infraglenoidea e labbro glenoideo
Capo mediale: faccia post. dell’omero, sotto il solco del n. radiale
Capo laterale: faccia post. dell’omero, sopra il solco del n. radiale
N. radiale
Estensione dell’avambraccio e adduzione dell’omero
ANCONEO
Epicondilo laterale dell’omero
N. radiale
Estensione dell’avambraccio