ARTO INFERIORE Flashcards

1
Q

Varie forme del piede in base alla lunghezza di 1° e 2° dito

A
  • Piede greco, 2° dito più lungo del 1° (solitamente a causa del 2° osso metatarsale)
  • Piede quadrato, 1° e 2° dito della stessa lunghezza
  • Piede egizio, 1° dito più lungo del 2°
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2
Q

Punti di repere arto inferiore

A

Elementi ossei
Spina iliaca anterosuperiore, grande trocantere del femore, epicondili laterale e mediale, rotula, condilo laterale e mediale della tibia, testa del perone, tuberosità tibiale, malleolo laterale e mediale, tuberosità dello scafoide e del 5° osso metatarsale
Muscoli palpabili
ANTERIORMENTE: M. tensore della fascia iata, m. retto femorale, vasto mediale e vasto laterale, muscoli adduttori, m. gastrocnemio, m. tibiale anteriore, tendini del m. tibiale anteriore e dell’estensore lungo dell’alluce.
POSTERIORMENTE: mm. medio e grande gluteo, mm. vasto laterale, m. bicipite femorale, mm. semimembranoso e semitendinoso, fossa poplitea, m. gastrocnemio, m. peroneo lungo, tendine calcaneale, tuberosità calcaneale.

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3
Q

Quali elementi ossei non sono palpabili nell’arto inferiore e perchè?

A

Articolazione della coscia, collo e diafisi femorale, diafisi peroneale.
Non sono palpabili perchè ricoperti da muscolatura.

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4
Q

Decorso vena grande safena e piccola safena

A

La piccola safena a livello della fossa poplitea si getta nella vena poplitea.
La grande safena prosegue lungo la superficie mediale della coscia fino a sotto il legamento inguinale, dove termina nella vena femorale, attraversando la fascia iata nello iato safeno.

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5
Q

Dermatomeri dei segmenti lombari e sacrali

A

I dermatomeri dei segmenti lombari sono situati per lo più anteriormente, quelli sacrali posteriormente.

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6
Q

Limiti del triangolo dello Scarpa

A
Superiore: leg inguinale
Laterale: m. sartorio
Mediale: m. adduttore lungo
Considerando la piramide
Apice: convergenza di m. sartorio e m. adduttore lungo
Base: lacuna dei vasi
Profondità: m. ileopsoas e m. pettineo 
Superficie: fascia lata
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7
Q

Suddivisione della regione femorale e contenuti

A

Lacuna dei muscoli: m. ileopsoas e n. cutaneo laterale della coscia
Lacuna dei vasi: Ramo femorale del nervo genitofemorale, a. femorale, v. femorale, vasi linfatici inguinali profondi.

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8
Q

Dove si trova l’anello femorale? Perchè è importante?

A

Nella porzione mediale della lacuna dei vasi.
Viene attraversato dai vasi linfatici provenienti dalla coscia e diretti al bacino ed è chiuso da una fascia connettivale, il setto femorale, su cui è localizzato il linfonodo di cloquet.

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9
Q

Cos’è la benderella ileopettinea?

A

Porzione mediale della fascia del muscolo ileopsoas, tesa tra legamento inguinale ed eminenza ileopettinea. Separa le due lacune.

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10
Q

Borsa ileopettinea

A

è la più voluminosa dell’art. dell’anca e nel 15% dei casi può entrare in contatto con la cavità articolare dell’anca. Una borsite può quindi generare una patologia infiammatoria a carico dell’articolazione.

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11
Q

Dove si trova l’anello inguinale?

A

Superiormente al legamento inguinale

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12
Q

Dove si trova il legamento di Cooper o pettineo? E il legamento lacunare?

A

Prosecuzioni del legamento inguinale della porzione più mediale, lungo ramo superiore dell’osso pubico.
Il legamento lacunare costituisce l’inserzione mediale del legamento inguinale e il limite mediale della lacuna dei vasi. Può favorire lo strozzamento del sacco erniario in caso di ernia femorale.

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13
Q

A che livello l’arteria iliaca esterna diviene a. femorale?

A

All’altezza del legamento inguinale.

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14
Q

Ciclo deambulatorio

A

Compreso tra due contatti del tallone dello stesso piede
Fase di sostegno (60%): dal contatto del calcagno al distacco delle dita
Fase di movimento (40%): dal distacco delle dita al contatto del calcagno

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15
Q

Quali sono i punti di maggior carico nel piede? Che caratteristiche hanno?

A

Cuscinetto del tallone, testa del 1° e 5° osso metatarsale
Presenza dei cuscinetti ammortizzatori: lobuli di tessuto adiposo inframezzati da setti fibrosi di tessuto connettivo (con fibre collagene compatte). I setti sono compresi tra l’aponeurosi plantare e il derma e irrorati.

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16
Q

Quali arterie irrorano i muscoli estensori e adduttori della coscia?

A

Aa. circonflesse laterale e mediale del femore

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17
Q

Decorso di a. femorale

A

Ha origine dall’arteria iliaca esterna.
A. femorale superficiale: decorre inizialmente sulla porzione mediale della coscia, anteriormente e superficialmente, diretta verso il canale degli adduttori. Attraversandolo raggiunge la regione posteriore della gamba e all’uscita dal canale diviene a.poplitea.
A. femorale profonda: emette 3-5 rami terminale (aa. perforanti 1°-3°) che attraversano l’aponeurosi comune di inserzione dei muscoli adduttori per portarsi dal versante anteriore a quello posteriore, passando al di sopra e al di sotto del muscolo adduttore breve. Irrorano i muscoli posteriori della coscia: semimembranoso, semitendinoso, bicipite femorale.

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18
Q

Limiti del canale degli adduttori

A

Superficialmente: membrana vastoadduttoria
In profondità: m. adduttore lungo
Lateralmente: m. vasto mediale
Medialmente: m. grande adduttore

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19
Q

Contenuto del canale degli adduttori e decorso dei vasi

A

A. femorale e V. femorale: attraversano l’anello del grande adduttore per proseguire il decorso diretto verso la fossa poplitea.
N. safeno e a. discendente del ginocchio: attraversano la membrana vastoadduttoria e terminano nella porzione mediale dell’articolazione del ginocchio.

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20
Q

Cosa riveste la regione glutea?

A

Fascia glutea e fascia lata,

con piega gluteofemorale

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21
Q

Da cosa è costituito il pavimento del tessuto connettivo-adiposo della regione glutea?

A

mm. piriforme, otturatore interno, gemelli e quadrato del femore

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22
Q

Con cosa comunica lo spazio connettivo-adiposo e attraverso cosa?

A

Comunica con la piccola pelvi e con la fossa ischiorettale attraverso i forami ischiatici

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23
Q

Grande forame ischiatico- limiti

A

Grande incisura ischiatica, leg. sacrospinoso, osso sacro

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24
Q

Grande forame ischiatico- suddivisione e contenuto

A
Canale sovrapiriforme:
A. e V. glutee superiori
N. gluteo superiore
Canale sottopiriforme:
A. e V. glutee inferiori
N. gluteo inferiore
N. ischiatico
N. cutaneo posteriore della coscia
N. pudendo
A. e V. pudende interne
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25
Q

Limiti del piccolo forame ischiatico

A

Leg. sacrospinoso e sacrotuberoso, piccola incisura ischiatica

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26
Q

Contenuto del piccolo forame ischiatico

A

A e V. pudende interne
N. pudendo
M. otturatore interno

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27
Q

Linee ausiliarie nella regione glutea e passaggi

A

1) Linea tra spina iliaca postero-superiore e grande trocantere
Tra terzo medio e terzo superiore emergono i vasi e il nervo glutei superiori.
2) Linea tra grande trocantere e tuberosità ischiatica
Tra terzo medio e terzo mediale passa il n. ischiatico
3) Linea tra tuberosità ischiatica e spina iliaca postero-superiore
Al centro emergono i vasi e il nervo glutei inferiori, il n. ischiatico, i vasi pudendi.

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28
Q

Triangolo di Hochstetter

A

Porre il palmo sx sul grande trocantere, con indice sulla spina iliaca anterosuperiore e dito medio divaricato. Lo spazio compreso tra le due dita e la cresta iliaca prende il nome di triangolo di Hochstetter ed è utile per capire dove è possibile effettuare una iniezione senza rischiare di incrociare il decorso dei nervi ischiatico e gluteo superiore.

29
Q

Canale di alcock

A

sdoppiamento della fascia del m. otturatore interno
Inizia sotto la spina ischiatica e decorre verso la sinfisi pubica o verso il margine posteriore del diaframma urogenitale, nella parete laterale della fossa ischiorettale, sotto l’arco tendineo del m. elevatore dell’ano.
I vasi pudendi interni e il nervo pudendo, attraversato il canale sottopiriforme e il piccolo forame ischiatico, entrano nel canale pudendo, per poi dividersi a ventaglio in rami diretti verso l’ano, il perineo e gli organi genitali esterni.

30
Q

I tre piani della cavità pelvica

A

Piano superiore: cavità peritoneale della piccola pelvi, rivestita dal peritoneo viscerale e parietale
Piano centrale: spazio sottoperitoneale, al di sopra del m. elevatore dell’ano, rivestito da fascia pelvica
Piano inferiore: fossa ischiorettale o ischioanale.

31
Q

Limiti e posizione della fossa ischiorettale

A

Forma piramidale, apice rivolto verso la sinfisi pubica e base verso cute e connettivo sottocutaneo.
Limiti:
Mediale- m. elevatore dell’ano
Laterale- m. otturatore interno
Inferiore- m. trasverso profondo del perineo
Posteriore- leg. sacrotuberoso e grande gluteo

32
Q

Il corpo adiposo della fossa ischiorettale può spostarsi?

A

Sì, in direzione posteroinferiore durante l’evacuazione o il parto.

33
Q

Delimitazione muscolare della fossa poplitea

A

Mm. semimembranoso, semitendinoso, gracile, gastrocnemio (capo mediale e laterale) bicipite femorale, plantare.

34
Q

Decorso e rami dell’a. poplitea

A

Dall’anello del m. grande adduttore
Emette dei rami: genicolate superiori laterale e mediale, genicolata media e genicolate inferiori laterale e mediale. All’altezza del m. popliteo si divide in a. tibiale anteriore e a. tibiale posteriore, da cui originano le ricorrenti tibiali anteriore e posteriore.

35
Q

Cosa vascolarizza l’a. genicolata media? E le aa. surali?

A

A. genicolata media all’altezza del legamento popliteo obliquo attraversa la capsula articolare e irrora i leg. crociati.
Le aa. surali irrorano i due capi del gastrocnemio.

36
Q

Articolazioni del ginocchio

A
  • Femoro-rotulea, artrodia tra faccia anteriore della epifisi distale del femore e faccia posteriore della rotula.
  • Femoro-tibiale, ginglimo angolare tra condili mediale e laterale del femore e piatto superiore della tibia.
37
Q

Menischi

A

Laterale, più esterno, cerchio quasi completo.
Mediale, falciforme
Si fissano alle aree intercondiloidee anteriore e posteriore della tibia con espansioni legamentose.

38
Q

Struttura e forma dei menischi

A

2/3 tessuto fibrocartilagineo non vascolarizzato, 1/3 esterno tessuto connettivo compatto vascolarizzato.
Fibre collagene con orientamento circolare.
Sezione trasversale a cuneo, con cuneo rivolto esternamente. Lato inferiore piatto, lato superiore a contatto con i condili concavo.

39
Q

Lesioni del menisco

A

Improvvisa estensione o rotazione del ginocchio in flessione e gamba bloccata.
Impossibilità di estendere la gamba e posizione antalgica

40
Q

Recessi della capsula articolare del ginocchio

A
  • RECESSO SOVRAPATELLARE, dal margine superiore della rotula alla faccia patellare del femore. Riduce l’attrito tra tendine di inserzione del m. quadricipite femorale e fa da piega di riserva.
  • RECESSO SOTTOPOPLITEO
  • BORSA INFRAPATELLARE o CORPO ADIPOSO DI HOFFA, tra area intercondiloidea anteriore e faccia interna del legamento patellare. Presenta pliche alari su entrambi i lati.
41
Q

Cisti di Baker

A

Borsa gastrocnemio-membranosa dilatata e ripiena di liquido sinoviale nella fossa poplitea mediale, a causa di infiammazione cronica.

42
Q

Legamenti del ginocchio intra-articolari

A

Trasverso del ginocchio e meniscofemorale posteriore

43
Q

Legamenti extra-articolari del ginocchio

A
ANTERIORI
Leg. patellare 
Retinacoli trasversale/longitudinale mediale/laterale della rotula
LATERALI
Leg. collaterali mediale  e laterale
POSTERIORE
Leg. popliteo obliquo e arcuato
Leg. crociato anteriore e posteriore
44
Q

Leg. collaterale mediale

A

Legamento collaterale mediale: più largo, decorre dall’epicondilo mediale del femore obliquamente (anterodistale) e si inserisce sulla superficie mediale della tibia, 7-8 cm sotto del piatto tibiale. Presenta due parti separate da tessuto connettivale lasso e la parte più profonda è collegata al menisco mediale. Aderisce strettamente a capsula articolare e menisco mediale.

45
Q

Leg. collaterale laterale

A

Legamento collaterale laterale: dall’epicondilo laterale del femore obliquamente (posterodistale) verso la testa del perone. Non ha contatto con menisco laterale e capsula articolare, per cui il menisco laterale è più mobile e a rischio.

46
Q

Leg. crociato anteriore

A

Leg. crociato anteriore: dall’area intercondiloidea anteriore alla superficie mediale del condilo laterale del femore

47
Q

Leg. crociato posteriore

A

Leg. crociato posteriore: ad angolo retto rispetto al leg. crociato anteriore, dall’area intercondiloidea posteriore alla superficie laterale del condilo mediale del femore

48
Q

Complesso legamentoso posteriore

A

Tratto ileotibiale+ leg. collaterale laterale + leg. popliteo fibulare+ tendine di inserzione del muscolo popliteo
Stabilizza passivamente nella rotazione esterna e nella traslazione tibiale posteriore.

49
Q

Grado di curvatura del condilo femorale, a cosa corrisponde?

A

Dato l’asse trasversale intorno a cui avvengono flessione ed estensione (che corrisponde al punto di intersezione dei legamenti crociati e collaterali), aumentando la flessione questo si muove ad arco in direzione posterosuperiore lungo una curva. La distanza tra la curva e la superficie articolare femorale corrisponde ai gradi di curvatura del condilo femorale.

50
Q

Differenza tra intrarotazione ed extrarotazione

A

I legg. crociati si avvolgono l’uno sull’altro durante l’intrarotazione, per cui l’ampiezza di movimento risulta minore (10°) ed è più frequente una rottura dei legamenti in intrarotazione a carico del legamento anteriore.
Nell’extrarotazione si avrà una ampiezza di movimento maggiore, 30-40°

51
Q

ARTICOLAZIONE TIBIOTARSICO O TALOCRURALE

A
Superiore 
Ginglimo angolare, che coinvolge tibia e perone (pinza malleolare) e troclea dell'astragalo. Poiché l'astragalo ha una porzione anteriore 5-6 mm più larga della posteriore l'art. assume forme diverse: in flessione dorsale è la parte anteriore a venire a contatto con la pinza malleolare, con una maggiore stabilità ossea risultante. In flessione plantare no.
Estensione plantare (40°-50°)/ Flessione dorsale (20°-30°). Asse di movimento pressoché trasversale attraverso i due malleoli. Sul piano frontale forma un angolo di 82° con l'asse del corpo tibiale, sul piano trasversale forma con il frontale un angolo di 10°.
52
Q

Legamenti articolazione tibiotarsica

A

-Legamenti esterni o collaterali laterali
Legg. astragalofibulare anteriore, leg. astragalofibulare posteriore e fibulocalcaneale.
-Legamenti collaterali mediali o interni
Leg. deltoideo (tibioastragalico posteriore e anteriore+ tibionavicolare e tibiocalcaneale)

53
Q

Lesioni articolazione tibiotarsica

A

Sono frequenti le lesioni a carico dell’art. tibiotarsica, specialmente del leg. astragalofibulare anteriore e/o fibulocalcaneale (i legamenti esterni), poiché le superfici presentano una congruenza ridotta. Cause frequenti di incidenti sono distorsioni praticando attività fisica, specialmente se su terreni accidentati.

54
Q

Articolazione tibiofibulare distale

A

Sindesmosi, che coinvolge la pinza malleolare (malleolo mediale della tibia e malleolo laterale del perone), stabilizzata da una membrana interossea.

55
Q

Leg. articolazione tibiofibulare distale

A

Leg. tibiofibulare anteriore

Leg. tibiofibulare posteriore

56
Q

articolazione inferiore della caviglia

A

ARTICOLAZIONE ASTRAGALOCALCANEALE O SUBTALARE, posteriore
ARTICOLAZIONE ASTRAGALOCALCANEONAVICOLARE, anteriore, partecipa alla formazione dell’articolazione di Chopart.
Inversione (20°)/eversione (10°) con asse di movimento che decorre dalla regione laterale del calcagno al centro dello scafoide, formando un angolo di 30° rispetto al piano orizzontale e di 20° con il piano sagittale.

57
Q

Legamenti articolazione inferiore della caviglia

A

Legamento astragalocalcaneale: funge da confine tra le due artt. e decorre nel seno del tarso (canale tra solco dell’astragalo e solco del calcagno)
Legamento calcaneonavicolare plantare: decorre tra il sustentacum tali e l’osso scafoide, presenta cartilagine sul lato interno e si avvolge intorno alla parte plantare della testa dell’astragalo.

58
Q

ASSI DEL PIEDE

A

Piede corretto: asse di gamba e calcagno stanno sulla stessa linea verticale.
Piede valgo: piede in eversione (pronazione)
Piede varo: piede in inversione (supinazione)

59
Q

REGIONE MALLEOLARE MEDIALE

A

I vasi e i nervi provenienti dalla loggia profonda dei mm. posteriori della gamba giungono nel canale calcaneale (sotto al malleolo mediale, tra retinacolo dei mm. flessori e calcagno) sul lato plantare e qui decorrono con i tendini di inserzione dei mm. flessori (flessore lungo delle dita, flessore lungo dell’alluce e muscolo tibiale posteriore). Il n. tibiale posteriore si ramifica nei nn. plantari mediale e laterale, mentre l’a. tibiale posteriore nelle aa. plantari mediale e laterale.

60
Q

articolazione di chopart

A

Art. di Chopart: articolazione trasversa del tarso, che comprende l’art. astragalonavicolare (mediale) e la calcaneo-cuboidea (laterale).
Pronazione (torsione verso l’esterno) di 20° gradi, supinazione (verso l’interno) di 40°. Asse sagittale al calcagno attraverso lo scafoide.

61
Q

Fratture di Weber

A

Fratture di Weber: malleolo laterale del perone, di tipo A, B, C a seconda che siano al di sotto, all’altezza o al di sopra dell’art. tibiofibulare distale.

62
Q

LOGGE MUSCOLARI DELLA GAMBA

A

) LOGGIA DEI MUSCOLI ANTERIORI DELLA GAMBA
Tibiale anteriore, estensore lungo dell’alluce ed estensore lungo delle dita.
2) LOGGIA DEI MUSCOLI LATERALI DELLA GAMBA
Peroneo lungo e breve
3) STRATO PROFONDO DELLA LOGGIA DEI MM. FLESSORI DELLA GAMBA
Tibiale posteriore, flessore lungo delle dita e flessore lungo dell’alluce.
4) STRATO SUPERFICIALE DELLA LOGGIA DEI MUSCOLI POSTERIORI DELLA GAMBA
Tricipite della sura e plantare.

63
Q

DECORSO ARTERIA TIBIALE ANTERIORE

A

A. TIBIALE ANTERIORE, penetra nella membrana interossea della gamba e giunge nella loggia dei mm. anteriori della gamba. Nel passaggio tra gamba e dorso del piede incrocia il tendine del m. estensore lungo dell’alluce e al di sotto del retinacolo inferiori dei muscoli estensori decorre lateralmente al tendine dell’estensore lungo dell’alluce insieme al ramo terminale del nervo peroneo profondo, prendendo il nome di A. DORSALE DEL PIEDE.
L’ARTERIA DORSALE DEL PIEDE è palpabile (polso pedidio) sul dorso del piede lateralmente al tendine di inserzione del m. estensore lungo dell’alluce.

64
Q

Polso pedidio

A

L’ARTERIA DORSALE DEL PIEDE è palpabile (polso pedidio) sul dorso del piede lateralmente al tendine di inserzione del m. estensore lungo dell’alluce.

65
Q

DECORSO ARTERIA TIBIALE POSTERIORE

A

A. TIBIALE POSTERIORE, entra insieme al n. tibiale nella loggia profonda dei mm. posteriori della gamba, passando sotto l’arco tendineo del m. soleo, e dopo aver dato origine ad un ramo (a. peronea) prosegue dietro al malleolo mediale sul lato plantare del piede.

66
Q

Varianti origine arterie profonde dell’arto inferiore

A

Varianti:

1) A. tibiale anteriore e a. peronea originano entrambe dall’a. poplitea (4%)
2) A. peronea origina dalla tibiale anteriore (1%)
3) Tronco comune che ha origine prossimalmente al m. popliteo (1%)
4) A. tibiale anteriore che origina prossimalmente al m. popliteo (1%)
5) A. tibiale anteriore che decorre tra m. popliteo e tibia. (1%)

67
Q

ARCATA PLANTARE PROFONDA

A

Ramo plantare profondo dell’arteria dorsale del piede+ ramo profondo dell’arteria plantare laterale.
Dà origine a 4 aa. metatarsali plantari, alimentate da rami provenienti dai due rami sopracitati.

68
Q

Possibile vascolarizzazione dell’arcata plantare profonda e dei suoi rami

A

1) L’arcata e le 4 metatarsali plantari sono alimentate solo dal ramo profondo dell’a. dorsale del piede (53%)
2) Le aa. 1°-3° vengono alimentate dal ramo plantare profondo dell’a. dorsale del piede, la 4° dal ramo profondo dell’a. plantare laterale (19%)
3) Le aa. 1°-2° sono alimentate dal ramo plantare profondo dell’a. dorsale del piede e la 3° e 4° dal ramo profondo dell’a. plantare laterale (13%)
4) Arcata e metatarsali sono alimentate solo dal ramo profondo dell’a. plantare laterale (7%).