18) le proposizioni avverbiali (1) Flashcards
cosa sono le ‘proposizioni avverbiali/circostanziali’?:
Le subordinate avverbiali/circostanziali sono equivalenti ad avverbi con funzione di complementi indiretti (ex. definiscono le circostanze finali, causali, consequenziali, temporali, ipotetiche, condizionali, concessive, avversative e comparative in cui avviene l’azione espressa dalla reggente).
proposizioni avverbiali: le finali (ut / ne):
La finale esprime lo scopo perseguito dal soggetto della reggente: generalmente è introdotta da ‘ut’ se è affermativa (o da ‘quo’ se presenta al suo interno un comparativo) e da ‘ne’ se è negativa.
Il modo è il congiuntivo.
Altri modi che il latino ha per esprimere il fine sono:
1. proposizione relativa con il congiuntivo
2. ‘ad’ + accus. o + gerundio/gerundivo
ex. (col fine di chiedere la pace)
Ad pacem
Ad petendo pacem
Ad petendam pacem
3. gen. + ‘causa’/’gratia’
4. participio futuro
5. supino in -um
proposizioni avverbiali: le consecutive (ut / ut non o quin):
Le proposizioni consecutive esprimono la conseguenza dell’azione enunciata nella reggente.
La differenza principale con quelle finali è che se nelle finali l’adempimento di uno scopo è dovuto alla volontà da parte del soggetto della reggente, in quelle consecutive il rapporto fra causa ed effetto sfugge al controllo del soggetto della reggente e non è legata temporalmente alla reggente (non è rispettata la consecutio temporum).
Le proposizioni consecutive sono introdotte da ‘ut’ se affermative, ‘ut non’ se negative. Il modo è il congiuntivo (!!: se la sovraordinata/reggente è a sua volta negativa, nella consecutiva si usa ‘quin’, non ‘ut non’ per esprimere la negazione).
Ha valore consecutivo la proposizione introdotta da ‘quam ut’ dopo un comparativo > esprime sproporzione (‘troppo… per…’).
ex.
‘In concilio Attalus verba fecit: senior iam et infirmior quam ut contentionem dicendi sustineret obmutuit et cecidit’ = Attalo parlò nell’assemblea: ormai troppo vecchio e infermo per sostenere la tensione di un discorso, ammutolì e cadde.
Nella reggente che introduce la consecutiva spesso troviamo espressioni come “sic, tam..”
proposizioni avverbiali: le causali:
Le proposizioni causali esprimono la causa dell’azione della reggente.
-causali oggettive (=presentano una causa all’azione in forma obiettiva): indicativo
-causali soggettive (=presentano la causa in forma soggettiva poiché supposta o riferita da altri…): congiuntivo
Le causali sono introdotte da ‘quod’, ‘quia’, ‘quoniam’ e occasionalmente da ‘cum’.
proposizioni avverbiali: le temporali:
Le temporali esprimono la circostanza temporale in relazione alla quale si svolge, si è svolta o si svolgerà l’azione della reggente.
E’ introdotta da:
* ‘cum’ + indicativo: significato ‘quando’/’tutte le volte che’ in generale
* ‘cum’ + congiuntivo: significato ‘quando’/’tutte le volte che’ in narrazioni principalmente di avvenimenti storici, con valore fra il temporale e il causale.
* ‘postquam + ind (‘dopo che’): (precedenza semplice).
* ‘ut’, ‘ubi’ + indicativo: significa ‘non appena’ / ‘come’ (precedenza immediata)
* ‘dum’ + ind. (mentre) (concomitanza)
* ‘antequam’/’priusquam’ (prima che) (successione semplice)
* ‘dum’ ‘quoad, ut primum’ (finnchè non, fino al momento che) (successione immediata)