Valori Normali In Pneumologia Flashcards
Ph
7.35-7.45
PaCO2
38-42
HcO3-
24-26
Cloro
98-106
Lattati
Sotto 1,6 mmol/L a riposo. Fino a 20 sotto sforzo
Volume corrente o di tidal
500 ml
Volume residuo
Volume che rimane nei polmoni dopo espirazione massimale
1.2 L
Volume di riserva espiratoria
1,1L
Volume espulso durante manovra espiratorio massimale dopo eliminazione del volume corrente
Volume di riserva inspiratoria
3L
Volume di gas inalato con manovra respiratoria massimale dopo inspirazione normale
Capacità polmonare totale
Volume dei polmoni completamente distesi
5,8L
Capacità funzionale residua
Volume che rimane nei polmoni dopo espirazione normale
2,3L
Capacità Vitale
Volume espulso durante espirazione massima a partire da una inspirazione massim
4,6L
Capacità inspiratoria
3,5 L
Cos’è il fev1
Gas espirato nel primo secondo di espirazione forzata
Indice di tiffeneau
Fev1/CVF
In genere 0.8
Capacità Vitale forzata
Volume totale che il paziente rspira dopo inspirazione forzata massimale
Pattern spirometrico restrittivo
Tutti i volumi polmonari sono ridotti
Soprattutto CPT e CV
Tiffeneau normale
La diagnosi richiede il calcolo del volume residuo completismo grafia ho metodi di diluizione di gas
Pattern ostruttivo
Capacità polmonare totale normale o aumentata
Volume residuo aumentato
Tiffeneau ridotto
Flusso espiratorio medio
Flusso espiratorio forzato di aria nella frazione media della respirazione.
È normale a partire dal 60% del volume teorico
Primo parametro che si riduce nei fumatori
Come variano i volumi polmonari
Sono tutti dipendenti dalla etnia l’età il sesso e il peso
L’unica eccezione è il flusso espiratorio medio 25 75% che si considera normale a partire dal 60% del valore teorico
Ventilazione totale e ventilazione alveolare
La ventilazione totale si calcola come prodotto della frequenza respiratoria e del volume di tidal
Invece la ventilazione alveolare è pari al volume di tidal meno lo spazio morto x la frequenza respiratoria
Qual è il principale parametro preso in considerazione per valutare l’entità della ventilazione in un soggetto sano
Pressione parziale dell’anidride carbonica
Caratteristiche della circolazione bronchiale polmonare
Costituisce solo il 2% della gittata cardiaca.
Ha scarsissima importanza se non in alcune patologie come bronchiecstasie e insufficienza ventricolare sinistra
Pressioni polmonari
25 millimetri di mercurio nella sistole
8 millimetri di mercurio nella diastole
Pressione media di 14 mm di mercurio
Relazione tra le resistenze polmonari e la pressione parziale di ossigeno
Prima dello sviluppo di ipossia a carico della circolazione polmonare si produce vasocostrizione con lo scopo di impedire la perfusione di zone mal ventilate con conseguente distribuzione del flusso alle zone ossigenate
Tale meccanismo ha lo scopo di mantenere un rapporto ventilazione perfusione adeguato
Zone polmonari in base al flusso
Zona 1 flusso nullo. Non presente in condizioni fisiologiche
Zona 2 flusso intermittente
Zona 3 flusso continuo
In condizioni fisiologiche sia un flusso continuo e quindi zone3 nelle regioni inferiori mentre a livello apicale abbiamo zone 2 un flusso intermittente
Tuttavia in posizione di decubito si hanno solamente zone3
Alterazioni del rapporto ventilazione perfusione
Unità di spazio morto: zona alveolare ventilata ma non perfusa. Il rapporto ventilazione perfusione tende all’infinito.
Unità di shunt: zona normalmente perfusa ma non ventilata. Il rapporto ventilazione perfusione tende a 0
Unità silente. Unità alveolare non per fusa nel ventilata
Come varia la correlazione ventilazione-perfusione nel polmone
La correlazione è maggiore a vertici poiché il sangue che esce dai vertici è più ossigenato di quello che esce dalle basi.
Ciò nonostante che la ventilazione e la perfusione siano maggiori alle basi
Perché in genere le alterazioni di diffusione non provocano ipossiemia a riposo
Perché in genere lo scambio gassoso si completa nel terzo iniziale del percorso del globulo rosso nel capillare
Solo nel momento in cui il passaggio attraverso il capillare deve essere più rapido e quindi sotto sforzo compare ipossiemia
Come si valutare l’efficienza degli scambi gassosi attraverso la barriera alveolo capillare
Mediante il calcolo del gradiente alveolo arterioso di ossigeno
D (A-a) O2: pAO2- paO2
Dove a sta per arteria e A per alveolo
Calcolo pressione alveolare di ossigeno
FIO2 x (pb- pH20) - paco2 /r
Dove la FIO2 è 0,21
Pb è la pressione atmosferica, 760 mmHg
PH20 è la pressione parziale del volume acqueo nell’aris inspirata, 47 mmHg
R è il rapporto tra produzione di co2 e consumo di ossigeno ed è pari a 0,8
Normali valori della gradiente alveolo arterioso di ossigeno
15 mmHg nei giovani
30 anziani
Da cosa dipende la capacità di diffusione
Superficie spessore della membrana alveolo capillare
Adeguamento del Rapporto ventilazione perfusione
Concentrazione di emoglobina nel sangue
Volume di sangue. Maggiore la perfusione maggiore la diffusione
Perché nelle malattie con emorragia alveolare aumenta la diffusione di anidride carbonica
Perché l’emoglobina ha un elevatissima affinità per il monossido di carbonio e quindi il gradiente tende ad aumentare
Condizioni nelle quali la diffusione di anidride carbonica è aumentata
Emorragia alveolare Falso aumento nella poliglobulia Gravidanza Asma fase iniziale dell' insufficienza cardiaca congestizia perché vi è congestione polmonare
Condizioni nelle quali la diffusione di anidride dei carbonica è ridotta
Enfisema Interstiziopatie e trombo embolia polmonare Falsa riduzione dell'anemia Ipertensione polmonare edema polmonare
Quando si parla di ipossiemia
Pressione parziale di ossigeno inferiore a 80 mm di mercurio
Quando si parla di ipercapnia
Pressione parziale di anidride carbonica al di sopra di 45 mm di mercurio
Quando si parla di insufficienza respiratoria parziale
Pressione parziale di ossigeno inferiore a 60 mm di mercurio
Quando si parla di insufficienza respiratoria globale
Pressione parziale di ossigeno inferiore a 60
Pressione parziale dell’anidride carbonica sopra 45
Qual è il miglior parametro che valuta lo stato di ossigenazione dell’organismo e come si calcola
Contenuto arterioso di ossigeno che la somma dell’ossigeno disciolto e dell’ossigeno combinato
Solo il 3% di ossigeno si scioglie nel plasma, in genere 0,00 31 millilitri di ossigeno per decilitro di sangue per mm di mercurio
Il resto viene trasportato combinato di emoglobina considerando che ogni grammo di emoglobina trasporta 1,34 millilitri di ossigeno
Quindi si calcola con la seguente formula:
0,0031xPaO2 + 1,34x (HB) x SaO2
Parametro più importante è che valuta il trasporto di ossigeno
Saturazione di ossigeno
Effetto Bohr
Aumento del rilascio di ossigeno quando l’anidride carbonica e di idrogenioni aumentano in concentrazione.
determina lo spostamento a destra della curva di dissociazione dell’emoglobina
Effetto haldan
Il legame dell’ossigeno all’emoglobina riduce Le affinità per la presenza di anidride carbonica
Produce un aumento di rilascio di anidride carbonica nei polmoni
Principale parametro che valuta lo scambio polmonare di gas
Pressione parziale di ossigeno
Quando si parla di insufficienza respiratoria
Pressione parziale di ossigeno inferiore a 60
Effetti del monossido di carbonio
La pressione parziale di ossigeno può risultare normale
Allo stesso modo la saturazione valutata con pulsossimetria può essere normale
In questi casi è meglio valutare la saturazione su sangue arterioso oppure misurare i livelli di carbossiemoglobina mediante un coosimetro
Tipologie di ipossiemia
Ipossia ambientale Ipoventilazione Alterazione del rapporto ventilazione perfusione Alterazione della diffusione Effetto shunt
Caratteristiche della ipossiemia da ipossia ambientale
PCO2 N
DA-a N
Ipossia a riposo
Correzione con ossigenoterapia
Ipossiemia con ipoventilazione isolata
PCO2 aumentata
D N
Ipossia a riposo
Correzione con ossigenoterapia
Dissociazione di ventilazione perfusione
Meccanismo più comune in assoluto.
Interviene nella voci, asma, Tep, polmoniti
PCO2 N o aumentata
D aumentato
Ipossiemia a riposo
Correzione con ossigeno
Effetto shunt
Alveolo perfusi ma non ventilato
V/Q 0
PC02 n o aumentata
D aumentato
Ipossiemia a riposo
Inutile ossigenoterapia!!
Alterata diffusione
PC02 n o aumentata
D AUMENTATA
IPOSSIEMIA SOLO SOTTO SFORZOOO
si corregge con ossigenoterapia
L’unica forma pura è quella della FPI
Cosa pensare in presenza di pressione parziale di anidride carbonica aumentata in presenza di ipossiemia
Verosimilmente il meccanismo responsabile El ipoventilazione
Se la diffusione normale l’ipoventilazione isolata
Se invece è aumentata bisogna pensare alla presenza di un altro meccanismo contemporaneo come ad esempio lo shunt o l’alterazione ventilazione perfusione
Unica eccezione è l’obesità in cui l’ipossiemia da ipoventilazione può associarsi ad un aumento della diffusione alle basi polmonari
Cosa pensare in presenza di ipossiemia compressione parziale di anidride carbonica normale o ridotta
Bisogna calcolare la diffusione
Se normale la causa è ambientale
Se la diffusione è aumentata bisognerà somministrare ossigeno ad alto flusso
Se si ha la correzione la causa più probabile è un alterazione del rapporto ventilazione perfusione
In assenza di correzione bisogna pensare all’effetto shunt
Valori normali dell’emogas arterioso
pH 7,35 e 7,45
hco3 22_28 mEq/L
PcO2 35-45 mEq/L
PO2 sopra 80 mmHg
Cause di effetto shunt
Ards edema polmonare Polmoniti estese Atelettasie Rendi osler e altri shunt vascolari come la cirrosi!!