Traumi maxillo-facciali 3 fr. orbitarie Flashcards
Frattura orbitaria
Spesso è dovuta a traumi di strutture ossee vicine, come lo zigomo, il naso o l’etmoide.
L’approccio ai traumi orbitari può richiedere, oltre al chirurgo maxillo-facciale,
anche l’intervento di oftalmologi e neurologi/neurochirurghi.
In ordine di frequenza le fratture orbitarie coinvolgono:
Pavimento
Parete mediale
Parete laterale
Fratture del tetto
In rapporto al meccanismo patogenetico possono essere distinti due gruppi di fratture orbitarie:
1) Tipo blow-out (da scoppio esterno dell’orbita): volume della cavità orbitaria aumentato
2) Tipo blow-in (da scoppio interno dell’orbita): volume della cavità orbitaria diminuito
In caso di una sospetta frattura dell’orbita, ad esempio in un paziente con un ecchimosi e un gonfiore molto marcate (soprattutto se monolaterale),
dopo la palpazione e l’osservazione di eventuali deficit funzionali è necessario comunque indagare l’integrità della camera orbitaria con una TAC.
La frattura di orbita si può operare attraverso diverse vie di accesso,
cutanee così come congiuntivali.
Una frattura del pavimento orbitario può essere riparata con
lamine sostitutive o innesti ossei
gli innesti ossei necessitano, per poter aderire ed essere utilizzati al meglio
che il tessuto osseo circostante non sia infiammato; quindi è necessario spesso attendere qualche giorno dal trauma (questo permette anche di valutare, se non ci sono urgenze, meglio la morfologia).