Termoregolazione Flashcards

1
Q

Cos’è la termoregolazione

A

E’ l’abilità di mantenere la propria TEMPERATURA CORPOREA entro CERTI LIMITI quando la temperatura costante è molto differente.
Questo processo è un aspetto dell’omeostasi

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2
Q

Ipotermia e ipertermia

A

Quando la temperatura corporea DIMINUISCE al di sotto dei VALORI NORMALI si verifica una condizione chiamata IPOTERMIA.

Quando la temperatura corporea AUMENTA a livelli superiori alla NORMA si verifica una condizione chiamata IPERTERMIA

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3
Q

Classificazione organismi in base alla capacità di termoregolazione

A

TERMOREGOLATORI: mantengono la loro TEMPERATURA CORPOREA entro CERTI LIMITI INDIPENDENTEMENTE dai cambi della temperatura ambientale

TERMOCONFORMI: CAMBIANO la loro TEMPERATURA in funzione dei cambi della temperatura esterna

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4
Q

.Classificazione organismi in base alla fonte di calore che determina la temperatura corporea

A

ECTOTERMI: dipendono da FONTI ESTERNE DI CALORE (radiazione solare) per mantenere la loro sopra quella ambientale

ENDOTERMI: creano gran parte del loro CALORE con PROCESSI METABOLICI (mammiferi e uccelli)

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5
Q

Classificazione organismi a seconda della risposta alle temperature ambientali

A

OMEOTERMI: mantengono una TEMPERATURA COSTANTE in un AMPIO SPETTRO di temperature ambientali

PECILOTERMI: la temperatura CAMBIA quando la TEMPERATURA DELL’AMBIENTE CAMBIA (eterotermi)

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6
Q

Adattamenti per minimizzare la perdita di calore in ambienti freddi (uccelli e mammiferi)

A
  • Contrazioni di piccoli muscoli connessi a peli o piumaggio che producono termogenesi e ottimizzazione copertura piumaggio/piuma
  • Incremento della dimensione del corpo per mantenere la temperatura corporea (animali a sangue caldo nei climi più freddi tendono a essere più grandi di specie simili o altre popolazioni in climi più caldi)
  • Capacità di accumulare energia sotto forma di grasso
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7
Q

Adattamenti per massimizzare la perdita di calore in ambienti caldi (uccelli e mammiferi)

A
  • Adattamenti comportamentali come vivere in tane durante il giorno ed essere attivi di notte
  • Raffreddamento per evaporazione - sudorazione
  • Accumulo di riserve di grasso localizzato a certe parti
  • Estremità allungate, spesso vascolarizzate per facilitare dispersione di calore
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8
Q

Meccanismi regolatori

A
  1. TERMOREGOLAZIONE CHIMICA O FISIOLOGICA: modifica la temperatura corporea INCREMENTANDO o DIMINUENDO le REAZIONI METABOLICHE (endotermi tendono a sudare per abbassare la temperatura o i muscoli possono tremare per produrre calore)
  2. TERMOREGOLAZIONE FISICA O COMPORTAMENTALE: MODIFICAZIONI ATTIVE del COMPORTAMENTO (ectotermi si riscaldano alla luce del sole diretta o si spostano all’ombra per raffreddarsi, molti animali dormono in gruppo e/o scelgono luoghi più caldi per dormire)
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9
Q

Problemi termici dei pecilotermi

A

Il clima impatta sulla loro distribuzione, movimenti e cicli vitali.

Esempi di strategie dei pecilotermi:
- producono molte uova prima di morire che schiuderanno alla fine della stagione fredda
- vivono in profondità negli ambienti acquatici per evitare il congelamento
- alcuni ibernano durante la stagione fredda (letargo)

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10
Q

Termoregolazione nella specie umana

A

Gran parte del calore è generato dagli ORGANI METABOLICAMENTE PIU’ ATTIVI come fegato, cuore, cervello e muscoli scheletrici secondo due modalità:
- meccanismi ecofisiologici modulati dalla selezione naturale
- adattamenti dovuti all’evoluzione

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11
Q

Modalità per la perdita e l’acquisizione di calore

A
  1. CONVEZIONE: è il trasferimento di calore contenuto in una massa di gas o un liquido dovuto al movimento di quella massa
  2. CONDUZIONE: trasferimento di calore tra oggetti e sostanze che sono in contatto l’un l’altro
  3. EVAPORAZIONE: è un cambio di stato da liquido a gassoso che richiede energia. Il calore è dissipato dal corpo durante l’evaporazione in quanto grandi molecole di acqua con elevato contenuto energetico si accumulano sulla superficie della pelle ed entrano in stato gassoso. Quando vaporizzano prendono con sé energia termica e l’acqua che resta si raffredda
  4. RADIAZIONE: è il trasferimento di calore tramite radiazione elettromagnetica senza che gli oggetti vengano in contatto

Se la temperatura della pelle è maggiore di quella dell’ambiente circostante, il corpo può perdere calore per radiazione e conduzione.
Ma se è minore lo può acquisire sempre per radiazione e conduzione.

In condizioni di calore le ghiandole sudoripare producono sudore che causa raffreddamento per evaporazione

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12
Q

Modalità con cui la specie umana perde calore eccessivo

A

Sono la vasodilatazione e la sudorazione.

La VASODILATAZIONE di arteriole si verifica per rilassamento di muscolatura liscia delle loro pareti che consente flusso sanguigno. Ciò ridirige il sangue nei capillari superficiali nella pelle aumentando la perdita di calore per convezione e conduzione.

La SUDORAZIONE raffredda il corpo a causa dell’evaporazione di acqua che avviene quando la temperatura ambientale è più calda di quella corporea.

Inoltre possono esserci meccanismi di IPERVENTILAZIONE dovuta a stimolazione dei centri respiratori e meccanismi di diminuzione dell’attività basale per ridurre la produzione di calore metabolico

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13
Q

Fonte di produzione di calore corporeo

A
  • Processi metabolici basali (calore metabolico)
  • Tessuti metabolicamente attivi come fegato, reni, cervello e cuore
  • Assunzione di cibo, comportamento alimentare
  • Attività muscolare

Il tasso metabolico è il tasso di consumo di energia o quello a cui un animale converte energia chimica in calore e lavoro esterno. Il tasso metabolico dipende da sesso, età, attività muscolari, assunzione di cibo recente ecc.
La dimensione del corpo è un fattore cruciale che influenza il metabolismo. Animali di piccola dimensione devono respirare a frequenze assai maggiori per unità di massa corporea rispetto ad animali di grande massa corporea

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14
Q

Tolleranza termica

A

Le cellule viventi possono funzionare solo in un intervallo ristretto di temperature.
Sotto 0°C i cristalli di ghiaccio danneggiano le strutture cellulari.

Alcuni animali hanno sviluppato adattamenti come molecole antigelo nel loro sangue per resistere al congelamento.

Il limite massimo di temperatura è poco meno di 45°C. Alcune alghe possono vivere in sorgenti termiche a 70°C e altri microrganismi fino a 100°C, ma in genere le proteine iniziano a denaturarsi e perdere la loro funzionalità all’avvicinarsi dei 45°C.
Dunque gran parte delle funzioni cellulari sono limitate tra 0°C e 45°C che sono considerati i limiti superiori e inferiori della vita

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15
Q

Morte termica

A

Se un organismo non è in grado di regolare la propria temperatura corporea sopravvengono due problemi:
1. effetti letali della temperatura
2. disturbo delle attività corporea

La TEMPERATURA LETALE (LT50) è definita come quella temperatura a cui il 50% degli ORGANISMI ESPOSTI a essa MUORE. LT50 dipende fortemente dalla durata del tempo di esposizione.
Esposizioni prolungate a temperature meno estreme in genere aumentano la tolleranza termica come risultato di adattamenti alle nuove temperature

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16
Q

Temperatura bassa letale

A

Molti ectotermi sopravvivono normalmente a basse temperature.
Alcune specie tropicali sono meno tolleranti alle basse temperature specialmente specie acquatiche ma alcuni ectotermi accumulano elevate concentrazioni di certi soluti nei loro fluidi per abbassare il punto di congelamento (zuccheri, alcool zuccherati).

La morte per freddo avviene per:
- cristalli di ghiaccio con danno meccanico delle strutture cellulari
- abbassamento dell’affinità per l’ossigeno dell’Hb
- disregolazione della composizione ionica dei fluidi corporei e dell’equilibrio osmotico

17
Q

Temperatura superiore letale

A
  • Denaturazione proteine (perdita di funzione permanente degli enzimi)
  • Inattivazione termica (perdita reversibile dell’attività enzimatica più veloce della sintesi)
  • Carenza nel rifornimento di ossigeno (può essere compensata con aumenti della pressione parziale di ossigeno)
  • Carenza della regolazione metabolica
  • Perdita della funzionalità delle membrane
  • Deidratazione (animali terrestri)
18
Q

Q10

A

E’ una misura della SENSIBILITA’ DI TEMPERATURA delle reazioni e processi biochimici corporei.
E’ una risposta a VARIAZIONI DI 10°C.
Gran parte dei valori Q10 biologici è compreso fra 2 e 3.
Q10 = 2 significa che il tasso della reazione raddoppia se la temperatura aumenta di 10°C.
Q10 = 3 indica una triplicazione del tasso con un incremento di 10°C.
Se una reazione o processo non sono sensibili alla temperatura, Q10 = 1

19
Q

Zona termoneutrale

A

E’ un INTERVALLO DI TEMPERATURA AMBIENTALE a cui l’animale NON PERDE O ACQUISTA CALORE ovvero l’intervallo di temperature ottimali per i processi fisiologici .
Il tasso metabolico è minimo.
Il tasso metabolico di un animale a riposo a una temperatura entro la zona termoneutrale è detto TASSO METABOLICO BASALE

20
Q

Ibernazione

A

E’ la RIDUZIONE delle ATTIVITA’ CORPOREE o del TASSO METABOLICO che offre un vantaggio energetico.
Il controllo termoregolatorio continua con un set point ridotto e diminuita sensibilità.
Tutte le funzioni corporee sono fortemente rallentate.
Molti mammiferi di media taglia del peso e sufficientemente grandi adottano questa strategia per immagazzinare energie

21
Q

Centro termoregolatorio

A

La regolazione della temperatura corporea avviene tramite NEURONI sensibili alla temperatura e TERMINAZIONI NERVOSE da TERMOCETTORI nell’ipotalamo (centro termoregolatorio).
Questo centro agisce come un termostato.
E’ associato a RECETTORI DEL FREDDO e DEL CALDO ed è controllato da un sistema a FEEDBACK NEGATIVO.
Il RAFFREDDAMENTO dell’ipotalamo produce un AUMENTO del TASSO METABOLICO.
Il RISCALDAMENTO dell’ipotalami risulta in una DIMINUZIONE del TASSO METABOLICO e un AUMENTO dei meccanismi che DISSIPANO CALORE

22
Q

Adattamento

A

Modificazione fisiologiche, biochimiche o anatomiche ottenute attraverso le generazioni che facilitano l’abilità di sopravvivere e riprodursi in un determinato ambiente

23
Q

Acclimatazione

A

Modificazioni fisiologiche, biochimiche o anatomiche che si verificano nel corso della vita di un individuo in seguito a esposizione cronica a un cambio ambientale

24
Q

Acclimatamento

A

Modificazioni fisiologiche, biochimiche o anatomiche di un individuo in seguito a un singolo fattore ambientale in lab o in natura che comporta una variazione di temperatura

25
Q

Misurazione della produzione di calore corporeo

A

La CALORIMETRIA studia le Kcal che si originano dal corpo.

  1. CALORIMETRIA DIRETTA: misurazione diretta di Kcal che si originano dal corpo/unità di tempo
  2. CALORIMETRIA INDIRETTA: misurazione del consumo di ossigeno e anidride carbonica dal corpo /unità di tempo