Teorie social cognitive della personalità Flashcards
In che modo le teorie social cognitive si differenziano dalle teorie disposizionali della personalità?
Le teorie social cognitive enfatizzano il ruolo attivo dell’individuo e l’interazione dinamica tra persona, ambiente e comportamento. A differenza delle teorie disposizionali, non vedono la personalità come un insieme di tratti stabili, ma come un sistema flessibile influenzato dal contesto e dalle capacità cognitive dell’individuo.
Spiega il concetto di “agency” nelle teorie social cognitive e la sua importanza.
L’agency si riferisce alla capacità dell’individuo di agire intenzionalmente e di autoregolare il proprio comportamento. È fondamentale perché sottolinea che le persone non sono passive, ma attivamente coinvolte nel plasmare le proprie vite e nel raggiungere i propri obiettivi.
Qual è il ruolo delle unità cognitivo-affettive nelle teorie social cognitive?
Le unità cognitivo-affettive sono strutture mentali che mediano tra stimoli ambientali e risposte comportamentali. Includono credenze, aspettative, valori ed emozioni. Queste unità influenzano il modo in cui le persone interpretano il mondo, prendono decisioni e agiscono.
Fornisci un esempio concreto di come l’ambiente possa influenzare il comportamento di una persona secondo le teorie social cognitive.
Un esempio potrebbe essere una persona timida che si trova in un ambiente sociale nuovo e sconosciuto. L’ambiente può attivare credenze di inadeguatezza e ansia sociale, portando la persona a comportarsi in modo riservato e a evitare interazioni.
Come spiegheresti la consistenza comportamentale di una persona (ad esempio, essere sempre puntuale) secondo le teorie social cognitive?
La consistenza comportamentale può essere spiegata dal sistema strutturato di rappresentazioni cognitive-affettive dell’individuo. Nel caso della puntualità, la persona potrebbe avere forti credenze sull’importanza del rispetto del tempo e provare ansia all’idea di essere in ritardo. Queste unità cognitive-affettive motivano il comportamento puntuale in diverse situazioni.
Riassumi i principi chiave delle teorie social cognitive della personalità e spiega perché sono importanti per comprendere il comportamento umano
Le teorie social cognitive sottolineano l’importanza dell’agency, dell’interazione dinamica tra persona, ambiente e comportamento, e il ruolo delle unità cognitive-affettive nel plasmare il comportamento. Questi principi offrono una visione più completa e complessa della personalità rispetto alle teorie precedenti, mettendo in evidenza la capacità delle persone di autoregolarsi e adattarsi all’ambiente in modo attivo.
Come si integrano le emozioni nel quadro delle teorie social cognitive della personalità?
Le emozioni sono considerate parte integrante delle unità cognitivo-affettive. Influenzano il modo in cui le persone interpretano gli eventi, prendono decisioni e agiscono. Le teorie social cognitive riconoscono l’importanza di comprendere come le emozioni interagiscono con i processi cognitivi per influenzare il comportamento.
Spiega la differenza tra “apprendimento sociale” e “apprendimento comportamentista” nel contesto delle teorie social cognitive.
L’apprendimento sociale enfatizza l’importanza dell’osservazione e dell’imitazione di modelli, nonché dei processi cognitivi come l’attenzione, la memoria e l’interpretazione. A differenza dell’apprendimento comportamentista, che si concentra sulle associazioni stimolo-risposta, l’apprendimento sociale riconosce che le persone apprendono anche attraverso l’interpretazione e l’elaborazione delle informazioni sociali.
In che modo le teorie social cognitive spiegano le differenze individuali nella personalità?
Le differenze individuali sono spiegate in termini di variazioni nel sistema di rappresentazioni cognitive-affettive di ciascun individuo. Queste differenze possono derivare da esperienze di apprendimento uniche, modelli di ruolo diversi, e interpretazioni personali degli eventi.
Quali sono le radici teoriche dell’approccio cognitivo-sociale alla personalità?
Le teorie cognitivo-sociali si sviluppano a partire dagli anni ‘60, integrando principi dell’apprendimento sociale (l’individuo come organismo attivo), dell’interazionismo moderno (transazione persona-ambiente), della psicologia sociale (differenze nel processamento delle informazioni) e della ricerca sulle emozioni (legame tra cognizione ed emozioni).
Quali sono i cinque punti chiave che caratterizzano il sistema teorico delle teorie cognitivo-sociali?
Risposta:
Centralità delle variabili intrapersonali (unità cognitivo-affettive).
Transazione costante tra persona, ambiente e comportamento.
Concetto di agency (la persona come agente attivo).
Azione personale dipendente dall’elaborazione delle informazioni e dagli stati affettivi.
Personalità come sistema dinamico e strutturato.
Cosa si intende per “unità cognitivo-affettive” e quale ruolo svolgono nel modello cognitivo-sociale?
Le unità cognitivo-affettive sono strutture mentali che includono credenze, aspettative, valori ed emozioni. Agiscono come mediatori tra stimoli ambientali e risposte comportamentali, influenzando il modo in cui le persone interpretano il mondo, prendono decisioni e agiscono.
Come le teorie cognitivo-sociali spiegano la consistenza comportamentale di un individuo?
La consistenza comportamentale è spiegata dal sistema strutturato di rappresentazioni cognitive-affettive dell’individuo. Queste unità, attivate da stimoli salienti, guidano il comportamento in modo coerente nelle diverse situazioni.
Quali sono le differenze principali tra l’apprendimento sociale e l’apprendimento comportamentista, e come queste differenze si riflettono nelle teorie cognitivo-sociali?
L’apprendimento sociale enfatizza l’importanza dell’osservazione, dell’imitazione e dei processi cognitivi interni, mentre l’apprendimento comportamentista si concentra su associazioni stimolo-risposta. Le teorie cognitivo-sociali integrano l’apprendimento sociale, riconoscendo che le persone apprendono non solo attraverso l’esperienza diretta, ma anche attraverso l’osservazione e l’interpretazione del comportamento altrui.
Definizione di costrutto: Secondo Kelly, cosa si intende per “costrutto”? Come si formano e si sviluppano nel tempo?
Un costrutto, secondo Kelly, è uno schema mentale che l’individuo crea per interpretare e dare significato al mondo. Si forma attraverso l’esperienza e l’osservazione, categorizzando eventi e persone in base a somiglianze e differenze.
Ruolo dei costrutti: Qual è la funzione dei costrutti nella vita di un individuo? Come influenzano la percezione della realtà e il comportamento?
I costrutti fungono da lenti attraverso cui l’individuo filtra la realtà. Influenzano la percezione, le aspettative, le emozioni e il comportamento. Guidano l’interpretazione degli eventi e orientano le scelte future.
Tipi di costrutti: Quali sono le principali differenze tra costrutti nucleari e periferici? E tra costrutti verbali, preverbali e sommersi?
Tipi di costrutti:
Nucleari: Costrutti centrali e stabili nella personalità, difficilmente modificabili.
Periferici: Costrutti meno importanti, più facilmente modificabili.
Verbali: Costrutti espressi a parole.
Preverbali: Costrutti formati prima dello sviluppo del linguaggio.
Sommersi: Un polo del costrutto è inconscio, ma influenza comunque il comportamento.
L’individuo come scienziato: In che modo Kelly paragona l’individuo a uno scienziato? Quali sono le implicazioni di questa analogia?
Kelly paragona l’individuo a uno scienziato perché entrambi formulano ipotesi sul mondo, le testano attraverso l’esperienza e le modificano in base ai risultati. Questa analogia sottolinea la natura attiva e propositiva dell’individuo nella costruzione della propria realtà.
Differenze individuali: Come variano i sistemi di costrutti da persona a persona? Quali fattori contribuiscono a questa diversità?
I sistemi di costrutti variano da persona a persona in termini di complessità, contenuto e organizzazione. Fattori come l’esperienza, l’educazione, la cultura e la personalità contribuiscono a questa diversità. Ogni individuo sviluppa un sistema unico di costrutti che riflette la sua visione del mondo.
Qual è la differenza fondamentale tra la teoria dell’apprendimento sociale e le teorie comportamentiste precedenti?
La teoria dell’apprendimento sociale si distingue dalle teorie comportamentiste per l’enfasi posta sulle variabili intrapersonali, come l’attenzione e la memoria, e per il riconoscimento che l’apprendimento può avvenire anche senza un rinforzo diretto, attraverso l’osservazione di un modello (modeling).
Cosa si intende per “apprendimento vicario” o “modeling”?
L’apprendimento vicario, noto anche come modeling o modellamento, è un processo di apprendimento che avviene attraverso l’osservazione del comportamento di un modello. L’individuo apprende osservando le azioni del modello e le conseguenze di tali azioni, senza necessariamente mettere in atto il comportamento stesso.
Descrivi l’esperimento di Bandura e Mischel (1965) sul differimento della gratificazione.
L’esperimento ha coinvolto bambini che dovevano scegliere tra premi immediati e premi differiti. I bambini sono stati esposti a modelli adulti che mostravano comportamenti opposti ai loro (scegliendo premi differiti se i bambini avevano scelto premi immediati e viceversa). I risultati hanno dimostrato che l’esposizione al modello ha influenzato significativamente le scelte dei bambini, portandoli a imitare il comportamento del modello.
Quali sono le implicazioni dell’esperimento di Bandura e Mischel per la comprensione dello sviluppo infantile?
L’esperimento suggerisce che i bambini sono fortemente influenzati dai modelli sociali a cui sono esposti, e che l’osservazione di un modello può portare a cambiamenti significativi nel loro comportamento, anche in assenza di rinforzo diretto.
Chi sono i principali esponenti della teoria dell’apprendimento sociale e quali sono i loro contributi fondamentali?
I principali esponenti sono Albert Bandura e Walter Mischel. Bandura è noto per aver introdotto il concetto di apprendimento vicario e per aver condotto l’esperimento sul differimento della gratificazione. Mischel ha contribuito allo sviluppo della teoria dell’apprendimento sociale, in particolare per quanto riguarda l’importanza delle variabili cognitive e personali nell’apprendimento.
Perché l’esperimento di Bandura e Mischel è considerato importante per la teoria dell’apprendimento sociale?
L’esperimento ha fornito prove empiriche a sostegno dell’idea che l’apprendimento può avvenire attraverso l’osservazione di un modello, anche in assenza di rinforzo diretto. Ha inoltre dimostrato l’importanza delle variabili cognitive e personali nel processo di apprendimento.
Quali sono le principali determinanti che influenzano l’apprendimento vicario?
Le determinanti dell’apprendimento vicario includono:
Frequenza e recenza dell’esposizione al modello
Caratteristiche del modello (prestigio, credibilità)
Caratteristiche dell’osservatore (rappresentazioni del mondo, percezione dell’autorità del modello)
Conseguenze prodotte dal comportamento osservato (rinforzo vicario)
Esperienze precedenti e aspettative dell’osservatore
In che modo le conseguenze del comportamento osservato influenzano l’apprendimento vicario?
Le conseguenze del comportamento osservato fungono da rinforzo vicario. Se il modello viene premiato per un certo comportamento, l’osservatore è più propenso a imitarlo. Se il modello viene punito, l’osservatore è meno propenso a imitarlo.
Come le esperienze precedenti e le aspettative dell’osservatore possono influenzare l’apprendimento vicario?
Le esperienze precedenti e le aspettative dell’osservatore possono influenzare la sua attenzione, la sua interpretazione del comportamento del modello e la sua motivazione a imitarlo. Ad esempio, i bambini con un basso status socioeconomico, che hanno spesso sperimentato promesse non mantenute, potrebbero essere meno propensi a differire la gratificazione, come mostrato nell’esperimento di Bandura e Mischel.
Qual è la differenza fondamentale tra la concezione dell’apprendimento nel comportamentismo radicale e nella teoria dell’apprendimento sociale?
Nel comportamentismo radicale, l’apprendimento coincide con la prestazione: c’è apprendimento solo se c’è un cambiamento osservabile nel comportamento. Nella teoria dell’apprendimento sociale, l’apprendimento non coincide necessariamente con la prestazione: si può apprendere anche senza mettere in atto il comportamento, attraverso l’osservazione e i processi cognitivi.
Quali sono le implicazioni della distinzione tra apprendimento e prestazione nella teoria dell’apprendimento sociale?
Questa distinzione implica che:
Si può apprendere solo osservando, senza esperienza diretta o pratica.
L’apprendimento può avvenire anche senza un cambiamento visibile nel comportamento.
Imparare non significa necessariamente saper fare; la pratica è necessaria per perfezionare l’apprendimento.
In che modo la teoria dell’apprendimento sociale ridefinisce il ruolo del rinforzo nell’apprendimento?
Il rinforzo rimane un elemento chiave, ma non sono più necessari:
Progressiva approssimazione (shaping)
Esperienza diretta rinforzata
Ripetuti rinforzi L’apprendimento può avvenire anche attraverso una singola osservazione.
Qual è il ruolo dei processi simbolici e cognitivi nell’apprendimento secondo la teoria dell’apprendimento sociale?
I processi simbolici e cognitivi sono essenziali per comprendere e spiegare l’apprendimento. La persona è in grado di legare stimolo e conseguenze, reinterpretare l’associazione classica stimolo-risposta, anticipare gli esiti attesi, generalizzare l’apprendimento a nuovi contesti e estinguere rapidamente comportamenti appresi tramite condizionamento.
Descrivi l’esperimento di Bandura sull’aggressività e le sue principali conclusioni.
L’esperimento ha coinvolto bambini che osservavano un adulto comportarsi in modo aggressivo con un pupazzo. I bambini sono stati poi divisi in gruppi e sottoposti a diverse condizioni (rinforzo positivo, punizione, controllo). I risultati hanno mostrato che i bambini erano più aggressivi se incentivati, ma le conseguenze subite dal modello avevano un peso nella condizione di assenza di incentivi.
Cosa si intende per generalizzazione e discriminazione nell’apprendimento sociale?
La generalizzazione si verifica quando un comportamento appreso in un contesto viene esteso a nuovi stimoli o situazioni simili. La discriminazione si verifica quando un comportamento viene rinforzato solo in presenza di uno specifico stimolo e non in presenza di altri.
In che modo la teoria dell’apprendimento sociale introduce il ruolo della persona nell’apprendimento?
La teoria dell’apprendimento sociale considera l’individuo come un organismo attivo, in grado di mediare l’apprendimento attraverso i processi cognitivi. La persona è consapevole dell’associazione tra comportamento ed effetto, e questa consapevolezza influenza l’apprendimento e l’estinzione dei comportamenti.
In che modo l’apprendimento vicario può avvenire anche senza un cambiamento visibile nel comportamento? Puoi fare un esempio concreto?
L’apprendimento vicario può avvenire anche senza un cambiamento visibile nel comportamento perché l’individuo può acquisire nuove conoscenze o modificare le proprie rappresentazioni mentali senza necessariamente mettere in atto il comportamento osservato. Ad esempio, un bambino può imparare che attraversare la strada senza guardare è pericoloso osservando un incidente, senza dover sperimentare direttamente le conseguenze negative di tale comportamento.
Quali sono le differenze principali tra l’estinzione di un comportamento appreso tramite condizionamento classico e l’estinzione di un comportamento appreso tramite apprendimento vicario?
Nel condizionamento classico, l’estinzione avviene quando lo stimolo condizionato viene presentato ripetutamente senza lo stimolo incondizionato, portando alla graduale scomparsa della risposta condizionata. Nell’apprendimento vicario, l’estinzione può avvenire più rapidamente se si informa la persona che il comportamento osservato non produce più le conseguenze attese.
Spiega come la teoria dell’apprendimento sociale considera l’individuo come un organismo attivo nel processo di apprendimento.
La teoria dell’apprendimento sociale sottolinea che l’individuo non è un semplice ricevitore passivo di informazioni, ma un agente attivo che elabora, interpreta e seleziona le informazioni provenienti dall’ambiente sociale. L’individuo è in grado di anticipare le conseguenze dei propri comportamenti e di regolare il proprio apprendimento in base a tali aspettative.
Come l’apprendimento vicario può spiegare l’acquisizione di comportamenti complessi?
L’apprendimento vicario consente di acquisire comportamenti complessi attraverso l’osservazione di un modello che li esegue. L’osservatore può scomporre il comportamento complesso in sequenze più semplici e imitarle gradualmente, fino a padroneggiare l’intero comportamento.
Quali sono le quattro capacità umane fondamentali secondo Bandura e come sono legate tra loro?
Le quattro capacità fondamentali sono: simbolizzazione, capacità vicaria, autoriflessione e autoregolazione. Sono interconnesse, poiché la simbolizzazione è alla base delle altre capacità, permettendo la rappresentazione mentale dell’esperienza, l’apprendimento osservativo, la riflessione su di sé e la regolazione del proprio comportamento.
Cosa si intende per “simbolizzazione” e qual è il suo ruolo nell’apprendimento e nella motivazione?
La simbolizzazione è la capacità di usare simboli mentali (come il linguaggio) per rappresentare l’esperienza, interpretare gli eventi, anticipare le conseguenze delle azioni e creare obiettivi. Questa capacità è essenziale per l’apprendimento, poiché permette di imparare dalle esperienze passate e di pianificare il futuro, e per la motivazione, poiché la creazione di obiettivi e la previsione di esiti positivi fungono da incentivi all’azione.
Come la “capacità vicaria” contribuisce all’apprendimento, alla motivazione e alla regolazione del comportamento?
La capacità vicaria permette di apprendere e modificare comportamenti osservando gli altri, senza dover sperimentare direttamente le conseguenze delle azioni. Questo è importante per l’apprendimento, poiché consente di acquisire nuove conoscenze e abilità in modo efficiente. Inoltre, la capacità vicaria influenza la motivazione e la regolazione del comportamento, poiché le aspettative sugli esiti delle azioni dipendono in parte da ciò che si è visto accadere agli altri.
In che modo l’“autoriflessione” contribuisce al senso di sé e alla valutazione delle proprie azioni?
L’autoriflessione permette di dare senso alla propria esistenza, sviluppare un senso di continuità del sé e preservare l’identità individuale. Consente inoltre di valutare le proprie azioni in relazione al proprio benessere, contribuendo allo sviluppo e al mantenimento di un senso di sé positivo (autostima) e di una convinzione nelle proprie capacità (autoefficacia).
Cosa si intende per “autoregolazione” e quali sono i tre processi coinvolti nella direzione e nel sostegno dell’azione verso un obiettivo?
L’autoregolazione è la capacità di dirigere e sostenere l’azione verso un obiettivo selezionato. I tre processi coinvolti sono:
Automonitoraggio: osservazione del proprio comportamento per verificarne la conformità alla strategia ideata.
Autovalutazione: giudizio del proprio comportamento in termini di successo o fallimento rispetto all’obiettivo.
Autogratificazione: concessione di premi o punizioni a sé stessi in base ai risultati ottenuti.
Quali sono le principali differenze tra i modelli causali unidirezionali (disposizionali e comportamentisti) e il modello triadico di Bandura?
I modelli unidirezionali attribuiscono la causa del comportamento esclusivamente alla persona (disposizionale) o all’ambiente (comportamentista). Il modello triadico, invece, considera il comportamento come risultato dell’interazione reciproca tra persona, ambiente e comportamento stesso.
Spiega il concetto di “determinismo reciproco triadico” nel modello di Bandura.
Il determinismo reciproco triadico afferma che persona, ambiente e comportamento si influenzano a vicenda in modo continuo. La persona agisce sull’ambiente e ne è influenzata, il comportamento è influenzato da entrambi e a sua volta li influenza.
In che modo il modello triadico supera le limitazioni dei modelli interazionisti tradizionali?
I modelli interazionisti considerano l’influenza reciproca tra persona e ambiente, ma vedono il comportamento solo come risultato. Il modello triadico riconosce che il comportamento stesso è un agente di cambiamento, influenzando sia la persona che l’ambiente.
Quali sono i principali fattori che, secondo Bandura, influenzano il comportamento individuale?
I fattori cognitivi (credenze, aspettative), affettivi (emozioni, motivazioni) e biologici (predisposizioni genetiche) della persona, le caratteristiche dell’ambiente (risorse, limiti) e l’interazione tra questi elementi.
Come le critiche di Mischel alle teorie disposizionali si collegano al modello triadico?
Le critiche di Mischel sottolineano l’importanza del contesto nel determinare il comportamento, un concetto centrale anche nel modello triadico. Mischel mette in discussione l’idea che i tratti di personalità stabili possano prevedere il comportamento in modo accurato, evidenziando la necessità di considerare l’interazione tra persona e situazione.
In che modo il concetto di “transazione” tra persona e ambiente è centrale nel modello triadico?
Il concetto di “transazione” è fondamentale perché sottolinea l’influenza reciproca e continua tra persona e ambiente. Non si tratta di una semplice interazione, ma di un processo dinamico in cui la persona interpreta e reagisce all’ambiente, modificandolo a sua volta. Questa transazione costante è ciò che determina il comportamento e lo sviluppo della personalità.
Spiega come le quattro capacità fondamentali dell’individuo (simbolizzazione, autoregolazione, vicaria, autoriflessione) si inseriscono nel modello triadico.
Simbolizzazione: La capacità di rappresentare simbolicamente la realtà (attraverso linguaggio, immagini, ecc.) permette all’individuo di interpretare l’ambiente e pianificare le proprie azioni, influenzando così il comportamento.
Autoregolazione: La capacità di stabilire obiettivi, monitorare il proprio comportamento e auto-ricompensarsi/punirsi influenza direttamente le scelte e le azioni dell’individuo.
Apprendimento vicario: La capacità di apprendere osservando gli altri (modelli) fornisce informazioni sull’ambiente e sulle possibili conseguenze del comportamento, influenzando le decisioni personali.
Autoriflessione: La capacità di riflettere su se stessi, sulle proprie esperienze e sulle proprie azioni permette di valutare l’efficacia del proprio comportamento e apportare modifiche, influenzando così lo sviluppo personale.
Quali sono le implicazioni del modello triadico per la comprensione dello sviluppo della personalità nel corso della vita?
Il modello triadico suggerisce che la personalità non è statica, ma si sviluppa continuamente attraverso l’interazione tra persona, ambiente e comportamento. Le esperienze di vita, l’apprendimento e le interazioni sociali modellano la personalità nel tempo, e questa a sua volta influenza le scelte e le reazioni dell’individuo all’ambiente.
Cos’è il modello CAPS e qual è il suo obiettivo principale?
Il modello CAPS (Cognitive-Affective Personality System) è una teoria della personalità sviluppata da Walter Mischel. Il suo obiettivo è spiegare il comportamento individuale come risultato dell’interazione dinamica tra variabili cognitive e affettive all’interno di specifiche situazioni.
Quali sono le unità cognitivo-affettive (UCA) nel modello CAPS e come interagiscono tra loro?
Le UCA sono i componenti fondamentali del modello CAPS e includono abilità cognitive, codifica (convinzioni), aspettative, obiettivi e valori, strategie di autoregolazione ed emozioni. Queste unità interagiscono in modo complesso e reciproco, influenzando il modo in cui una persona percepisce, interpreta e risponde alle situazioni.
Spiega il concetto di “raggruppamento idiosincratico” nel contesto delle abilità cognitive.
Il raggruppamento idiosincratico si riferisce al modo unico in cui ogni individuo organizza e collega le proprie rappresentazioni mentali delle situazioni e delle abilità. Questo raggruppamento è influenzato dalla storia personale e dall’apprendimento sociale, rendendolo specifico per ogni persona.
Qual è il ruolo delle aspettative nel modello CAPS e come influenzano il comportamento?
Le aspettative sono anticipazioni cognitive e affettive basate sulla relazione percepita tra azione e conseguenza. Influenzano il comportamento guidando le scelte e le azioni di un individuo in base a ciò che si aspetta di ottenere.
Come si collegano gli obiettivi e i valori nel modello CAPS e qual è il loro impatto sulla motivazione?
Modello CAPS: Relazione tra Obiettivi e Valori e il loro Impatto sulla Motivazione
Il modello CAPS (Cognitive-Affective Personality System) di Mischel e Shoda integra i concetti di obiettivi e valori come componenti fondamentali del sistema di personalità. Nel modello CAPS, la personalità è vista come un sistema dinamico di unità cognitive e affettive che interagiscono costantemente tra loro e con l’ambiente.
Obiettivi e Valori nel Modello CAPS
Definizione di Obiettivi e Valori:
Obiettivi: Rappresentano ciò che un individuo desidera raggiungere. Possono essere a breve, medio o lungo termine, e possono essere distinti in obiettivi di conseguimento (accompagnati da stati affettivi positivi) e obiettivi di evitamento (accompagnati da stati affettivi negativi).
Valori: Si riferiscono all’importanza soggettiva che una persona attribuisce a certe categorie di eventi o risultati. Il valore percepito di un obiettivo è cruciale per la motivazione intrinseca.
Relazione tra Obiettivi e Valori:
I valori influenzano la scelta degli obiettivi. Le persone tendono a scegliere obiettivi che riflettono i loro valori personali.
Gli obiettivi concreti sono spesso un’espressione operativa dei valori. Ad esempio, un valore di benessere personale può tradursi in un obiettivo di mantenere uno stile di vita sano.
Impatto sulla Motivazione
Motivazione Intrinseca ed Estrinseca:
Motivazione Intrinseca: Deriva dal valore intrinseco che una persona attribuisce a un obiettivo. Quando gli obiettivi sono allineati con i valori personali, la motivazione intrinseca è più forte, portando a un impegno maggiore e a una persistenza più duratura.
Motivazione Estrinseca: Si basa su ricompense esterne. Anche se può essere efficace a breve termine, non ha lo stesso impatto duraturo della motivazione intrinseca.
Strategie di Autoregolazione:
Gli obiettivi e i valori sono collegati alle strategie di autoregolazione. Le persone sviluppano strategie per monitorare e controllare i propri pensieri, emozioni e comportamenti in modo da perseguire i propri obiettivi.
Autoregolazione: Include processi come l’automonitoraggio e l’autovalutazione, che aiutano a mantenere l’attenzione sugli obiettivi nonostante le difficoltà.
Sviluppo delle Competenze e Adattamento:
Gli obiettivi legati ai valori promuovono lo sviluppo di competenze cognitive e comportamentali. L’importanza data a certi obiettivi stimola l’apprendimento e l’adattamento, migliorando le abilità necessarie per raggiungere tali obiettivi.
Impatto Emotivo:
Gli obiettivi e i valori influenzano le reazioni emotive. Un’aspettativa di successo attiva emozioni positive anticipate, mentre un’aspettativa di fallimento attiva emozioni negative. Questo interplay tra cognizioni ed emozioni è cruciale per la motivazione e il comportamento.
In sintesi, nel modello CAPS, obiettivi e valori sono interconnessi e influenzano profondamente la motivazione. L’allineamento tra obiettivi personali e valori intrinseci porta a una motivazione intrinseca più forte, che sostiene l’impegno e la persistenza, facilitando lo sviluppo di competenze e l’adattamento alle sfide.
Descrivi il concetto di “autoregolazione” nel modello CAPS e le strategie coinvolte.
L’autoregolazione è la capacità di guidare e sostenere l’azione verso un obiettivo. Le strategie di autoregolazione includono l’automonitoraggio (osservazione di sé), l’autovalutazione (valutazione della prestazione in base a standard personali) e l’autogratificazione (premiarsi per il successo).
Qual è il ruolo delle emozioni nel modello CAPS e come interagiscono con le altre variabili?
Le emozioni sono strettamente connesse a tutte le altre variabili cognitive e affettive del modello CAPS. Influenzano la percezione, l’interpretazione delle situazioni, la scelta degli obiettivi e le strategie di autoregolazione. Allo stesso tempo, le cognizioni e le aspettative possono attivare specifiche emozioni.
In che modo le “abilità cognitive e competenze” influenzano il comportamento individuale secondo il modello CAPS?
Secondo il modello CAPS (Cognitive-Affective Personality System) di Mischel e Shoda, le “abilità cognitive e competenze” influenzano il comportamento individuale in diversi modi chiave. Le abilità cognitive e le competenze sono considerate variabili sociocognitive essenziali nel sistema della personalità. Esse includono abilità cognitive che, insieme a quelle linguistiche, permettono all’individuo di affrontare i problemi della vita e le sfide quotidiane, e comprendono sia capacità comportamentali che modalità di pensiero sui problemi, implicando una combinazione di competenze dichiarative e procedurali.
Ecco alcuni punti salienti su come queste abilità influenzano il comportamento:
Adattamento e Risoluzione dei Problemi:
Le abilità cognitive e le competenze permettono agli individui di adattarsi efficacemente alle diverse situazioni e di risolvere i problemi in modo flessibile. Questo include la capacità di elaborare informazioni e prendere decisioni basate sulle circostanze attuali.
Contesto Specifico:
Le competenze sono sempre contestualizzate; devono essere interpretate in relazione a situazioni specifiche. Questo significa che le abilità sono influenzate dal contesto in cui si trovano, e la specificità del contesto è una caratteristica naturale di queste abilità.
Raggruppamento Idiosincratico:
Le competenze possono essere organizzate in modo unico in base al contesto al quale sono legate, e gli individui possono anche raggruppare i contesti in maniera unica. Questo “raggruppamento idiosincratico” permette di comprendere come le persone percepiscono e utilizzano le loro competenze in modo distintivo da individuo a individuo.
Influenza sulle Unit Cognitive-Affettive:
Le abilità cognitive e le competenze influenzano le unità cognitive-affettive, che sono le variabili della personalità interconnesse che si attivano reciprocamente. Queste unità comprendono le abilità cognitive, le aspettative, le convinzioni, e i processi di autoregolazione, che insieme determinano come un individuo reagisce in diverse situazioni.
Impatto sull’Autoregolazione e sull’Autoefficacia:
Le abilità cognitive influenzano la capacità di autoregolazione, che è la capacità di dirigere e sostenere l’azione verso un obiettivo selezionato. La self-efficacy, o autoefficacia, è la convinzione di poter riuscire in determinate attività, ed è fortemente legata alle competenze cognitive e alle esperienze di successo o fallimento precedente.
Teorie Implicite della Personalità:
Le persone costruiscono teorie implicite della personalità basate sulle loro abilità cognitive e competenze. Queste teorie fungono da filtri attraverso cui interpretano se stessi e gli altri, influenzando le aspettative e le strategie comportamentali.
In sintesi, le abilità cognitive e le competenze sono fondamentali nel modello CAPS per comprendere come le persone elaborano le informazioni, prendono decisioni, si autoregolano e affrontano le sfide della vita, tutto in modo contestualizzato e dinamico.
Cosa si intende per “codifica” nel modello CAPS e come le convinzioni personali influenzano la percezione del mondo?
La codifica si riferisce al modo in cui una persona interpreta e dà significato alle informazioni provenienti dall’ambiente. Le convinzioni personali, o schemi mentali, agiscono come filtri attraverso cui le informazioni vengono elaborate, influenzando ciò che notiamo, ricordiamo e come reagiamo.
Qual è la differenza tra aspettative “stimolo-risultato” e “comportamento-risultato” nel modello CAPS?
Le aspettative stimolo-risultato riguardano le previsioni su ciò che accadrà in seguito a un determinato stimolo ambientale, basate sull’esperienza passata. Le aspettative comportamento-risultato, invece, si riferiscono alle previsioni sulle conseguenze di un proprio comportamento specifico in una data situazione.
Come si sviluppano gli obiettivi personali nel modello CAPS e qual è il loro ruolo nel guidare il comportamento?
Gli obiettivi personali nel modello CAPS (Cognitive-Affective Personality System) di Mischel e Shoda svolgono un ruolo cruciale nel guidare il comportamento umano. Questo modello concepisce la personalità come un sistema dinamico in cui le unità cognitivo-affettive interagiscono tra loro in risposta a stimoli specifici del contesto. Gli obiettivi personali sono considerati una delle variabili fondamentali di questo sistema e influenzano fortemente il modo in cui gli individui percepiscono e rispondono alle situazioni.
Sviluppo degli Obiettivi Personali
Influenza delle Esperienze: Gli obiettivi personali si sviluppano sulla base delle esperienze individuali e sociali. La storia di apprendimento personale gioca un ruolo essenziale nel determinare quali eventi e categorie di eventi vengono considerati importanti e meritevoli di essere perseguiti.
Relazione con i Valori: Gli obiettivi sono strettamente legati ai valori personali. Il valore soggettivo attribuito a specifici obiettivi motiva gli individui a perseguirli, contribuendo alla motivazione intrinseca e alla direzione dell’azione.
Ruolo nel Guidare il Comportamento
Autoregolazione: Gli obiettivi personali sono fondamentali per le strategie di autoregolazione, che includono il monitoraggio, la valutazione e la gratificazione del comportamento. Queste strategie aiutano gli individui a mantenere l’orientamento verso i propri obiettivi, affrontare le difficoltà e adattare il comportamento per raggiungere gli obiettivi desiderati.
Feedback e Adattamento: Gli obiettivi influenzano il feedback che le persone ricevono dalle loro azioni. Le conseguenze delle azioni vengono utilizzate per valutare se il comportamento è stato efficace nel raggiungere l’obiettivo, portando a modifiche nelle rappresentazioni cognitive e affettive della situazione e del sé.
Interazione con le Emozioni: Le emozioni sono strettamente connesse agli obiettivi. Le aspettative di successo o fallimento, ad esempio, attivano risposte emotive che possono incentivare o ostacolare il comportamento orientato agli obiettivi. Una condizione affettiva positiva può favorire l’anticipazione di successo e il mantenimento dell’impegno verso l’obiettivo.
Codifica e Interpretazione degli Stimoli: Gli obiettivi personali influenzano la selezione e la codifica degli stimoli rilevanti. Le persone tendono a focalizzarsi su informazioni e segnali che sono pertinenti per i loro obiettivi, influenzando così le loro percezioni e reazioni a tali stimoli.
In sintesi, nel modello CAPS, gli obiettivi personali non solo contribuiscono a determinare il contenuto delle rappresentazioni cognitive e affettive, ma giocano anche un ruolo cruciale nell’autoregolazione del comportamento, nell’interazione con le emozioni e nella codifica degli stimoli ambientali. Questi processi aiutano a spiegare la variabilità individuale nella risposta agli stessi contesti e la coerenza del comportamento attraverso diverse situazioni.
In che modo le “strategie di autoregolazione” contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi nel modello CAPS?
Le strategie di autoregolazione sono essenziali per il raggiungimento degli obiettivi poiché consentono di monitorare i propri progressi, valutare l’efficacia delle proprie azioni e apportare modifiche necessarie. Queste strategie includono l’automonitoraggio, l’autovalutazione e l’autogratificazione.
Qual è la relazione tra emozioni e cognizioni nel modello CAPS?
Nel modello CAPS, emozioni e cognizioni sono strettamente interconnesse. Le emozioni possono influenzare i processi cognitivi come l’attenzione, la memoria e il processo decisionale. Allo stesso tempo, i pensieri e le convinzioni possono suscitare specifiche emozioni.
In che modo il concetto di “raggruppamento idiosincratico” si applica alle convinzioni (codifica) nel modello CAPS?
Il raggruppamento idiosincratico si applica anche alle convinzioni personali, poiché ogni individuo organizza le proprie credenze e rappresentazioni mentali in modo unico. Questo raggruppamento è influenzato dalle esperienze passate, dai valori culturali e dalle interazioni sociali, rendendolo specifico per ogni persona.
Come le aspettative influenzano la motivazione e l’impegno nel perseguire gli obiettivi?
Le aspettative giocano un ruolo cruciale nella motivazione. Se una persona ha aspettative positive riguardo al raggiungimento di un obiettivo, sarà più motivata e impegnata nel perseguirlo. Al contrario, aspettative negative possono portare a una diminuzione della motivazione e a un minor impegno.
Qual è la relazione tra autoefficacia e aspettative di risultato nel modello CAPS?
L’autoefficacia, ovvero la convinzione di essere in grado di eseguire un compito o raggiungere un obiettivo, è strettamente legata alle aspettative di risultato. Una maggiore autoefficacia porta ad aspettative di successo più elevate, mentre una bassa autoefficacia può portare ad aspettative di fallimento.
Come le emozioni influenzano le strategie di autoregolazione nel modello CAPS?
Le emozioni possono influenzare significativamente le strategie di autoregolazione. Emozioni negative come la frustrazione o l’ansia possono rendere più difficile l’autocontrollo e la perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi. Al contrario, emozioni positive come l’entusiasmo e la fiducia possono favorire l’autoregolazione e il successo.
In che modo la cultura può influenzare le variabili socio-cognitive nel modello CAPS?
La cultura gioca un ruolo importante nel modellare le variabili socio-cognitive. Le norme culturali, i valori e le credenze influenzano il modo in cui le persone sviluppano le proprie abilità cognitive, codificano le informazioni, formulano aspettative e scelgono i propri obiettivi.
Come viene definita la personalità nel modello CAPS di Mischel e Shoda?
La personalità è definita come un sistema organico e dinamico di rappresentazioni distintive (unità cognitivo-affettive) che vengono attivate da stimolazioni soggettivamente significative. Questo sistema è unico, stabile e coerente per ogni individuo.
Cosa sono le unità cognitivo-affettive e qual è il loro ruolo nel modello CAPS?
Le unità cognitivo-affettive sono rappresentazioni mentali di sé, degli altri e del mondo, che includono emozioni, credenze, aspettative, obiettivi e strategie di autoregolazione. Queste unità interagiscono tra loro e con l’ambiente, influenzando il comportamento.
Quali sono le caratteristiche distintive del modello CAPS che lo differenziano da altre teorie della personalità?
Risposta:
Le persone si distinguono per la rapidità con cui attivano specifiche unità cognitivo-affettive.
L’organizzazione distintiva delle unità e delle loro relazioni è unica per ogni individuo.
I pattern di attivazione delle unità dipendono dai “cue” ambientali e dalla sensibilità individuale a questi cue.
La personalità è stabile nel tempo, ma il comportamento è dinamico e influenzato dall’interazione tra persona e ambiente.
Come viene considerato l’ambiente nel modello CAPS?
L’ambiente gioca un ruolo cruciale nel modello CAPS. I “cue” ambientali attivano specifiche unità cognitivo-affettive, influenzando il comportamento. La personalità si manifesta nell’interazione dinamica tra l’individuo e il suo ambiente.
In che modo il modello CAPS spiega la coerenza e la stabilità della personalità nel tempo?
La coerenza della personalità deriva dalla stabilità dei legami tra unità cognitivo-affettive, contesti psicologici e sequenze di attivazione. Anche se il comportamento può variare in base al contesto, i pattern sottostanti di attivazione rimangono relativamente stabili.
Fornisci un esempio concreto di come un “cue” ambientale potrebbe attivare specifiche unità cognitivo-affettive in un individuo, influenzando il suo comportamento.
Immaginiamo una persona con una storia di bullismo a scuola. Un giorno, mentre cammina per strada, vede un gruppo di ragazzi che ride e scherza in modo chiassoso. Questo “cue” ambientale (il gruppo di ragazzi) potrebbe attivare in lui unità cognitivo-affettive legate all’esperienza del bullismo, come paura, ansia, rabbia o insicurezza. Queste emozioni e cognizioni attivate potrebbero a loro volta influenzare il suo comportamento, portandolo ad esempio ad evitare il gruppo, ad attraversare la strada, o a reagire in modo aggressivo.
Descrivi come due individui potrebbero differire nell’organizzazione delle loro unità cognitivo-affettive, portando a comportamenti diversi nella stessa situazione.
Consideriamo due persone che ricevono un feedback negativo sul lavoro.
Persona A: Ha una forte unità cognitivo-affettiva legata all’autoefficacia e all’autostima. Il feedback negativo potrebbe attivare questa unità, portandola a vedere il feedback come una sfida e a cercare di migliorare.
Persona B: Ha una forte unità cognitivo-affettiva legata all’insicurezza e alla paura del fallimento. Lo stesso feedback negativo potrebbe attivare questa unità, portandola a sentirsi demotivata e a dubitare delle proprie capacità.
Spiega come un individuo può mostrare coerenza intrapersonale nel tempo, anche se il suo comportamento varia in contesti diversi.
Pensiamo a una persona estroversa. A una festa, potrebbe essere al centro dell’attenzione, raccontare barzellette e ballare. In una riunione di lavoro, potrebbe essere più riservata, ma comunque proporre idee e interagire con i colleghi. Nonostante i comportamenti diversi, la coerenza intrapersonale risiede nel fatto che in entrambi i contesti l’individuo sta esprimendo la sua unità cognitivo-affettiva legata all’estroversione, anche se in modi diversi a seconda del contesto.
Cosa si intende per variabilità intrapersonale e interpersonale nel modello CAPS, e perché sono importanti?
Risposta:
Variabilità intrapersonale: Riguarda le fluttuazioni nel comportamento di un individuo nel tempo e in situazioni diverse. Il modello CAPS riconosce che le persone non si comportano sempre allo stesso modo, ma che i loro comportamenti sono influenzati dall’attivazione di diverse unità cognitivo-affettive in risposta a specifici contesti.
Variabilità interpersonale: Si riferisce alle differenze tra individui nell’organizzazione e nell’attivazione delle unità cognitivo-affettive. Queste differenze spiegano perché persone diverse reagiscono in modo diverso alle stesse situazioni.
Quali sono le principali differenze tra le teorie disposizionali e le teorie cognitivo-sociali riguardo alle variabili della personalità?
Teorie disposizionali: Enfatizzano i tratti come tendenze latenti e stabili che determinano il comportamento. I tratti sono visti come cause primarie delle strutture cognitivo-affettive e del comportamento.
Teorie cognitivo-sociali: Enfatizzano i sistemi cognitivo-affettivi come strutture di personalità che mediano l’influenza delle predisposizioni biologiche sul comportamento. Il comportamento è visto come il risultato dell’interazione tra questi sistemi e l’ambiente.
Come viene concettualizzata la coerenza della personalità nelle teorie disposizionali e cognitivo-sociali?
Teorie disposizionali: La coerenza è vista come stabilità del comportamento nel tempo e nelle situazioni, misurata attraverso l’aggregazione dei dati e la stabilità delle strutture fattoriali. L’enfasi è sulla variabilità tra le persone (approccio between-people).
Teorie cognitivo-sociali: La coerenza è vista come stabilità dei sistemi cognitivo-affettivi intra-individuali e dei pattern “se… allora…”. L’enfasi è sulla variabilità all’interno dell’individuo e sull’interazione persona-ambiente (approccio within-person).
In che modo le teorie disposizionali e cognitivo-sociali differiscono nel modo in cui considerano l’ambiente?
Teorie disposizionali: L’ambiente è spesso tenuto costante o generalizzato negli strumenti di misurazione per far emergere le tendenze generali della personalità.
Teorie cognitivo-sociali: L’interazione tra persona e ambiente (P x A) è fondamentale. Le stesse unità cognitivo-affettive sono contestualizzate e il comportamento è visto come il risultato di questa interazione.
Spiega il concetto di “equivalenza funzionale” delle categorie comportamentali nelle teorie cognitivo-sociali.
Concetto di “Equivalenza Funzionale” delle Categorie Comportamentali nelle Teorie Cognitivo-Sociali
Il concetto di “equivalenza funzionale” è un principio fondamentale nelle teorie cognitivo-sociali della personalità, che si focalizza su come le persone possono mostrare comportamenti apparentemente diversi che servono la stessa funzione psicologica o adattiva in risposta a situazioni simili. Questo principio è strettamente collegato alla flessibilità e alla complessità delle risposte comportamentali umane.
Caratteristiche dell’Equivalenza Funzionale
Contesto e Situazione:
L’equivalenza funzionale implica che diverse azioni o comportamenti possono essere equivalenti dal punto di vista funzionale se servono a raggiungere lo stesso obiettivo in situazioni diverse. Ad esempio, una persona può reagire alla critica sia cercando il supporto degli amici sia cercando di migliorare le proprie competenze, a seconda del contesto.
Interazione Persona-Ambiente:
Le teorie cognitivo-sociali sottolineano l’interazione dinamica tra persona e ambiente. Questo significa che lo stesso comportamento può avere significati diversi a seconda del contesto situazionale, e diversi comportamenti possono essere utilizzati per raggiungere lo stesso scopo in contesti diversi.
Pattern Comportamentali Se… Allora…:
Un elemento chiave è l’idea dei pattern se… allora… (if… then…). Questi pattern descrivono come una persona tende a rispondere in modo coerente a situazioni specifiche. L’equivalenza funzionale si manifesta quando diversi comportamenti emergono come risposte a situazioni simili, mantenendo una coerenza funzionale rispetto agli obiettivi dell’individuo.
Stabilità nel Tempo:
Nonostante i cambiamenti nel comportamento specifico, i pattern di equivalenza funzionale tendono a rimanere stabili nel tempo. Questo perché le unità cognitivo-affettive, che mediano le risposte comportamentali, mantengono una certa stabilità, influenzando la coerenza del comportamento attraverso situazioni diverse.
Esempio di Equivalenza Funzionale
Immaginiamo una persona che affronta situazioni stressanti al lavoro:
In un contesto di feedback negativo da un supervisore: La persona può cercare il supporto dei colleghi per migliorare il proprio umore e ottenere consigli su come migliorare.
In un contesto di eccessivo carico di lavoro: La stessa persona può decidere di organizzare il proprio tempo e priorizzare le attività per ridurre lo stress.
In un contesto di conflitto con un collega: La persona può scegliere di negoziare direttamente con il collega per risolvere il conflitto.
In ciascuna di queste situazioni, i comportamenti specifici sono diversi (cercare supporto, organizzare il tempo, negoziare), ma tutti servono la stessa funzione di riduzione dello stress e miglioramento del benessere lavorativo. Questo rappresenta l’equivalenza funzionale delle categorie comportamentali.
Conclusione
L’equivalenza funzionale nelle teorie cognitivo-sociali evidenzia la flessibilità e l’adattabilità del comportamento umano, mostrando come diversi comportamenti possono essere utilizzati per raggiungere scopi simili in contesti variabili. Questo concetto è centrale per comprendere la complessità delle risposte comportamentali e la coerenza della personalità nel tempo e attraverso situazioni diverse.
Qual è la differenza tra “explanans” ed “explanandum” nelle teorie cognitivo-sociali? Perché questa distinzione è importante?
Explanans: Ciò che spiega (i sistemi cognitivo-affettivi e l’interazione persona-ambiente).
Explanandum: Ciò che deve essere spiegato (il comportamento).
Questa distinzione è importante perché sottolinea che il comportamento non è semplicemente un riflesso diretto dei sistemi interni, ma il risultato di processi dinamici e complessi.
Immagina due individui che mostrano lo stesso livello di estroversione in un questionario di personalità. Come potrebbero le teorie disposizionali e cognitivo-sociali spiegare questo comportamento in modo diverso?
Teorie disposizionali: Spiegherebbero questo comportamento affermando che entrambi gli individui possiedono un tratto di estroversione elevato e stabile. Questo tratto li predispone a comportarsi in modo socievole, energico e assertivo in diverse situazioni. La differenza tra i due individui non sarebbe qualitativa, ma quantitativa, nel senso che uno potrebbe essere leggermente più estroverso dell’altro.
Teorie cognitivo-sociali: Potrebbero spiegare questo comportamento in modo diverso, suggerendo che, sebbene entrambi gli individui mostrino lo stesso livello medio di estroversione, i loro sistemi cognitivo-affettivi potrebbero essere molto diversi. Ad esempio, un individuo potrebbe essere motivato dalla ricerca di novità e stimoli sociali, mentre l’altro potrebbe essere motivato dal desiderio di approvazione sociale. Inoltre, i pattern “se… allora…” potrebbero essere diversi: un individuo potrebbe essere estroverso solo in situazioni familiari, mentre l’altro potrebbe esserlo in una gamma più ampia di contesti.
Qual è il ruolo delle predisposizioni biologiche nella personalità secondo le teorie cognitivo-sociali?
Le teorie cognitivo-sociali riconoscono l’influenza delle predisposizioni biologiche sulla personalità, ma non le considerano equivalenti ai tratti. Piuttosto, queste predisposizioni influenzano il modo in cui le persone elaborano le informazioni e si rappresentano l’ambiente, contribuendo alla formazione dei sistemi cognitivo-affettivi.
Come si differenziano le teorie disposizionali “deboli” e “forti” in relazione al piano descrittivo ed esplicativo della personalità?
Nelle teorie disposizionali deboli, il piano descrittivo e quello esplicativo coincidono: i tratti descrivono il comportamento e allo stesso tempo lo spiegano.
Nelle teorie disposizionali forti, il piano esplicativo va oltre la semplice descrizione: i tratti sono visti come cause sottostanti del comportamento, influenzando i processi cognitivi e affettivi.
Come le teorie cognitivo-sociali spiegano la coerenza della personalità se il comportamento può variare notevolmente a seconda della situazione?
Le teorie cognitivo-sociali spiegano la coerenza della personalità attraverso il concetto di “pattern condizionali” o schemi “se… allora”. Secondo queste teorie, la personalità non è definita da tratti stabili e immutabili, ma piuttosto da un insieme di risposte condizionate che si attivano in determinate situazioni. La coerenza della personalità deriva dalla stabilità e prevedibilità di questi schemi “se… allora” attraverso varie situazioni.
Principi Chiave delle Teorie Cognitivo-Sociali
Pattern Condizionali (if… then):
Gli individui sviluppano pattern di comportamento che sono condizionali a specifiche situazioni. Per esempio, una persona potrebbe essere timida in ambienti nuovi (se si trova in un ambiente nuovo, allora è timida) ma estroversa con amici intimi (se è con amici intimi, allora è estroversa).
Stabilità attraverso la Variabilità Situazionale:
Anche se il comportamento può variare notevolmente da una situazione all’altra, la personalità è considerata coerente se questi pattern condizionali sono stabili nel tempo. La coerenza è data dalla prevedibilità delle risposte di una persona in specifiche circostanze.
Interazione tra Situazione e Caratteristiche Cognitive-Affettive:
Le risposte comportamentali sono il risultato dell’interazione tra situazioni specifiche e caratteristiche cognitive-affettive interne come aspettative, obiettivi, emozioni e competenze.
Esempio Pratico
Consideriamo l’esempio di Anna, una studentessa delle superiori:
Pattern Condizionale 1: Se Anna è in classe durante una lezione di matematica, allora sarà molto attenta e parteciperà attivamente.
Qui, Anna potrebbe avere un alto interesse per la matematica e percepire una forte autoefficacia in questo ambito. La situazione (essere in una lezione di matematica) interagisce con le sue caratteristiche cognitive (interesse e autoefficacia) per produrre un comportamento coerente (attenzione e partecipazione attiva).
Pattern Condizionale 2: Se Anna è ad una festa con persone che non conosce bene, allora sarà riservata e timida.
In questa situazione, Anna potrebbe sentirsi a disagio e incerta su come interagire con persone nuove. La situazione (essere a una festa con sconosciuti) interagisce con le sue caratteristiche cognitive (insicurezza sociale) per produrre un comportamento coerente (riservatezza e timidezza).
Interpretazione della Coerenza della Personalità
Nonostante il comportamento di Anna vari notevolmente tra la lezione di matematica e la festa, la sua personalità è considerata coerente secondo le teorie cognitivo-sociali perché i suoi pattern “se… allora” sono prevedibili e stabili. Questa coerenza deriva dalla stabilità delle sue risposte condizionali nelle rispettive situazioni.
In sintesi, le teorie cognitivo-sociali spiegano la coerenza della personalità non attraverso la costanza del comportamento in tutte le situazioni, ma attraverso la prevedibilità dei pattern di risposta in situazioni specifiche. Questo approccio riconosce la variabilità situazionale del comportamento, mantenendo comunque una visione coerente della personalità basata su schemi condizionali stabili.
Qual è l’importanza dell’orientamento al futuro nelle teorie cognitivo-sociali?
L’orientamento al futuro è importante perché sottolinea che il comportamento non è solo determinato dal passato, ma anche dalle aspettative, dagli obiettivi e dalle rappresentazioni del futuro dell’individuo. Questa prospettiva è particolarmente rilevante in ambito clinico, dove si cerca di aiutare le persone a cambiare i loro comportamenti problematici e a costruire un futuro più positivo.
Cos’è il modello KAPA e quali sono i suoi principi fondamentali?
Il modello KAPA (Knowledge and Appraisal Personality Architecture) è un modello di personalità proposto da Cervone che si basa sulla prospettiva socio-cognitiva.
I suoi principi fondamentali includono:
-La personalità è un sistema dinamico e complesso.
-Per comprendere la personalità, è necessario indagare le unità cognitivo-affettive centrali (knowledge) e le loro interconnessioni, nonché le valutazioni contestualizzate (appraisal).
-Le strutture di personalità (knowledge) e le valutazioni (appraisal) sono interconnesse e influenzano il comportamento.
Quali sono le differenze principali tra knowledge e appraisal?
Knowledge:
-Elementi stabili e strutturali della personalità (credenze, aspettative, valori).
-Forniscono un quadro di riferimento per interpretare le esperienze.
Appraisal:
-Componente dinamica della personalità (valutazioni contestualizzate).
-Dà significato agli eventi e influenza le emozioni e il comportamento.
Come interagiscono knowledge e appraisal nel determinare il comportamento?
Il knowledge influenza l’appraisal, fornendo una base per interpretare gli eventi.
L’appraisal, a sua volta, può influenzare il knowledge attraverso nuove esperienze e valutazioni.
Entrambi contribuiscono alla coerenza del comportamento nel tempo
Qual è il ruolo dei costrutti schematici cronicamente accessibili nel modello KAPA?
I costrutti schematici cronicamente accessibili sono strutture di knowledge che si attivano facilmente e influenzano l’elaborazione delle informazioni e la costruzione del significato degli eventi.
Sono particolarmente importanti per comprendere la coerenza del comportamento e della personalità.
In che modo gli appraisal mediano la relazione tra knowledge e comportamento?
Gli appraisal mettono in relazione gli schemi di sé (knowledge) con gli aspetti contestuali, valutando la rilevanza delle circostanze per il sé e il benessere.
Influenzano le risposte comportamentali, che sono sempre calate in una situazione specifica.
Fornisci un esempio concreto di come uno schema di sé (knowledge) potrebbe influenzare l’appraisal di una situazione.
Esempio: Una persona con uno schema di sé di essere incompetente potrebbe valutare un compito impegnativo come una minaccia, mentre una persona con uno schema di sé di essere competente potrebbe valutarlo come una sfida stimolante.
Descrivi come un evento stressante potrebbe influenzare l’appraisal e il comportamento di una persona, tenendo conto sia del knowledge che degli stati transitori.
Esempio: Una persona con uno schema di sé di essere vulnerabile potrebbe valutare un evento stressante come più minaccioso se si trova in uno stato di ansia. Questa valutazione potrebbe portare a comportamenti di evitamento o ritiro.
Qual è il ruolo del contesto nel modello KAPA?
Il contesto gioca un ruolo cruciale nel modello KAPA. Le valutazioni (appraisal) sono sempre contestualizzate, cioè dipendono dalla situazione specifica in cui si verificano.
Il contesto può attivare diversi schemi di sé (knowledge) e influenzare il modo in cui interpretiamo gli eventi.
Cosa sono i pattern condizionali schematici e come influenzano l’appraisal?
I pattern condizionali schematici sono regole implicite che legano le caratteristiche salienti del sé (knowledge) a esiti diversi a seconda del contesto.
Questi pattern influenzano l’appraisal, determinando come valutiamo una situazione in base al contesto e alle nostre caratteristiche individuali.
Come si spiega la variabilità intraindividuale del comportamento nel modello KAPA?
La variabilità intraindividuale del comportamento è spiegata dalla combinazione di schemi di sé stabili (knowledge) e pattern di appraisal dinamici.
Anche se una persona ha schemi di sé relativamente stabili, le valutazioni contestualizzate (appraisal) possono variare da situazione a situazione, portando a comportamenti diversi.
Qual è la distinzione tra “knowledge” e “appraisal” nel modello KAPA?
“Knowledge” si riferisce agli elementi relativamente statici e strutturali della personalità, ossia le rappresentazioni cognitivo-affettive che sono stabili nel tempo e centrali per il sé. “Appraisal”, invece, rappresenta la componente dinamica della personalità e del comportamento, ossia le valutazioni o giudizi relazionali contestualizzati che mettono in relazione il sé con ciò che accade nel qui e ora.
In che modo le strutture di knowledge influenzano gli appraisal?
Le credenze, aspettative e valori relativamente stabili (knowledge) determinano il significato delle esperienze e influenzano gli appraisal. Gli schemi di sé, essendo attivati più facilmente, influenzano la codifica e l’elaborazione delle informazioni e la costruzione del significato degli eventi.
Qual è l’importanza degli schemi di sé nel modello KAPA?
Gli schemi di sé, che sono elaborate strutture di knowledge riferite a sé stessi, sono considerevolmente rilevanti perché sono attivati più facilmente e influenzano in modo pervasivo e ripetuto i processi di appraisal e il comportamento.
Come contribuiscono gli appraisal alla comprensione del comportamento umano?
Gli appraisal danno senso agli eventi mettendo in relazione gli schemi del sé con gli aspetti contestuali, valutando come le circostanze siano rilevanti per il benessere e gli obiettivi personali. Gli appraisal mediano le relazioni tra le strutture di knowledge e le risposte comportamentali, influenzate dalle condizioni contestuali e dagli stati intrapersonali transitori.
Quali sono le unità cognitive e affettive centrali per la persona nel modello KAPA?
Le unità cognitive e affettive centrali per la persona sono quelle che si attivano più frequentemente, che sono salienti per il sé e che influenzano il comportamento, la coerenza e l’unicità dell’individuo. Queste unità possono includere credenze, aspettative e valori.
In che modo le interconnessioni tra le unità cognitive-affettive e l’ambiente sono rilevanti per la comprensione della personalità?
Le interconnessioni tra le unità cognitive-affettive e l’ambiente sono rilevanti perché determinano come una persona interpreta e reagisce alle situazioni. Queste connessioni influenzano la coerenza del comportamento e la capacità di adattarsi a diversi contesti.
Cosa si intende per “pattern relativamente stabili e tipici” e “pattern transitori” della personalità?
I “pattern relativamente stabili e tipici” sono quei schemi cognitivi e affettivi che rimangono costanti nel tempo e sono caratteristici dell’individuo. I “pattern transitori” sono invece schemi che possono variare in risposta a situazioni specifiche e non sono costantemente attivi.
Qual è la differenza tra “rappresentazioni cognitive” e “rappresentazioni affettive”?
Le “rappresentazioni cognitive” si riferiscono alle strutture mentali legate a pensieri, credenze e conoscenze. Le “rappresentazioni affettive” riguardano invece le emozioni e i sentimenti. Entrambe le rappresentazioni influenzano il comportamento e le valutazioni di una persona.
Come definisce Cervone le “strutture della personalità”?
Cervone definisce le strutture della personalità come quelle rappresentazioni cognitive-affettive che sono relativamente stabili nel tempo, centrali e salienti per il sé. Queste strutture non sono necessariamente consapevoli, ma si attivano frequentemente e facilmente.
In che modo i costrutti individuali influenzano la conoscenza (knowledge) di una persona?
I costrutti individuali influenzano la conoscenza (knowledge) di una persona poiché rappresentano i vari livelli di generalità e astrazione delle caratteristiche distintive del sé, degli altri, degli eventi e del mondo in generale. Questi costrutti, essendo relativamente stabili, guidano l’interpretazione delle esperienze e le risposte comportamentali.
Qual è il ruolo degli “appraisal” nel modello KAPA?
Gli “appraisal” rappresentano la componente dinamica della personalità, ossia le valutazioni o giudizi che mettono in relazione il sé con ciò che accade nel qui e ora. Gli appraisal sono sensibili sia alle strutture di personalità stabili sia alle condizioni transitorie e influenzano come una persona interpreta e reagisce alle situazioni.
Come influisce il contesto sugli appraisal?
Il contesto influisce sugli appraisal perché le valutazioni sono relazionali e contestualizzate. Ciò che accade nel qui e ora, sia internamente che esternamente alla persona, contribuisce al processo di valutazione. Pertanto, gli appraisal dipendono dalle circostanze specifiche e dalle condizioni ambientali in cui si trova la persona.
Perché è importante la combinazione tra strutture schematiche di sé e situazioni salienti nel modello KAPA?
La combinazione tra strutture schematiche di sé e situazioni salienti è importante perché determina la coerenza dei processi di appraisal e del comportamento. Gli schemi di sé influenzano come una persona interpreta le situazioni, mentre le situazioni salienti attivano questi schemi, producendo risposte comportamentali coerenti con le strutture di personalità.
In che modo le esperienze recenti possono influenzare gli appraisal?
Le esperienze recenti possono influenzare gli appraisal attivando stati cognitivo-affettivi che non sono necessariamente centrali o stabili, ma che pesano comunque sul processo di valutazione. Queste esperienze possono modificare temporaneamente come una persona valuta una situazione nel qui e ora.
Cosa significa che gli appraisal mediano le relazioni tra le strutture di knowledge e le risposte comportamentali?
Significa che gli appraisal fungono da intermediari tra le strutture di knowledge (le rappresentazioni cognitive-affettive stabili) e le risposte comportamentali. Essi determinano come una persona interpreta le situazioni attuali, influenzando così il comportamento in base alle strutture stabili della personalità e alle condizioni contestuali.
Che cos’è il metodo KAPA proposto da Cervone e quale obiettivo si prefigge?
Il metodo KAPA (Knowledge and Appraisal Personality Architecture) di Cervone mira a coniugare l’indagine dell’unicità dell’individuo con l’esigenza di una ricerca rigorosa e sperimentale. Questo metodo permette di controllare spiegazioni alternative alla propria ipotesi e comprende tre step principali.
Quali sono i tre step del protocollo del metodo KAPA?
Step 1: Ai partecipanti viene chiesto di descrivere alcune caratteristiche personali (punti di forza e di debolezza). Lo sperimentatore seleziona due caratteristiche schematiche (una di forza e una di debolezza) e assegna anche due caratteristiche aschematiche (prodotte da altri partecipanti).
Step 2: Dopo 15 giorni, i partecipanti valutano come le caratteristiche schematiche e aschematiche possano agevolare o meno determinati comportamenti in contesti interpersonali.
Step 3: Ai partecipanti viene chiesto di valutare il proprio senso di autoefficacia, cioè quanto si sentono capaci di mettere in atto determinati comportamenti.
Come si collega la self-efficacy con il processo di appraisal nel modello KAPA?
La self-efficacy è vista come un processo di appraisal. Un individuo si sente più capace in determinate situazioni se crede che le sue caratteristiche facilitino l’attenzione in quei contesti. Questo processo di valutazione dipende dalla rilevanza delle caratteristiche di personalità in una specifica situazione.
Che cosa significa “covariazione within person” nel contesto del metodo KAPA?
Nel contesto del metodo KAPA, la “covariazione within person” si riferisce alla relazione tra due variabili all’interno dello stesso individuo. In particolare, il metodo KAPA (Knowledge and Appraisal Personality Architecture) di Cervone esplora come le credenze individuali riguardo sé stessi e le situazioni influenzino la percezione di autoefficacia in contesti specifici. Questo metodo si concentra sulla variabilità intraindividuale, ossia su come una persona varia rispetto a sé stessa in diverse situazioni piuttosto che tra persone diverse.
Nel modello KAPA, la covariazione within person viene utilizzata per analizzare come il senso di autoefficacia di un individuo cambi in base a come le caratteristiche di personalità (schematiche e aschematiche) vengono percepite come rilevanti in differenti situazioni. L’approccio si basa sull’idea che la percezione dell’efficacia personale aumenti in situazioni in cui una caratteristica di personalità è considerata rilevante e centrale per il sé.
Questa covariazione si manifesta, ad esempio, quando si osserva che un individuo si sente più capace di affrontare una situazione specifica se crede che una sua caratteristica (considerata un punto di forza) sia utile in quel contesto. Questa relazione è particolarmente significativa se la caratteristica è schematica, ovvero rilevante e centrale per il sistema del sé dell’individuo .
In sintesi, la covariazione within person nel metodo KAPA permette di comprendere come le differenze individuali nella percezione di autoefficacia siano influenzate dalle interazioni uniche tra le credenze personali e le situazioni specifiche, evidenziando la complessità e la variabilità del comportamento umano a livello intraindividuale .
Certo! Ecco un esempio per chiarire il concetto di “covariazione within person” nel contesto del metodo KAPA:
Immagina un individuo, Maria, che ha una caratteristica di personalità molto rilevante per lei: la creatività. Questa caratteristica è schematica per Maria, il che significa che è centrale e importante per il suo senso del sé.
Scenario 1: Situazione Lavorativa Creativa
Maria è in una situazione lavorativa che richiede una soluzione creativa, come progettare una campagna pubblicitaria innovativa. In questa situazione, la caratteristica della creatività è altamente rilevante. Poiché Maria considera la creatività un suo punto di forza, il suo senso di autoefficacia in questa situazione è elevato. Si sente sicura di poter affrontare il compito con successo.
Scenario 2: Situazione Lavorativa Tecnica
Ora, immagina Maria in una situazione diversa, come risolvere un problema tecnico complesso di programmazione software, un’area in cui non si sente particolarmente competente e non vede la creatività come rilevante. In questo contesto, Maria potrebbe avere un senso di autoefficacia molto più basso, poiché la caratteristica schematica (creatività) non è percepita come utile o rilevante.
Covariazione Within Person
La covariazione within person in questo esempio si riferisce alla variazione del senso di autoefficacia di Maria a seconda della situazione. La sua autoefficacia è alta quando la situazione richiede creatività (una caratteristica schematica per lei) e bassa quando la situazione richiede competenze tecniche (che non percepisce come suo punto di forza).
Questa variabilità intraindividuale mostra come le credenze di Maria sulla rilevanza delle sue caratteristiche di personalità influenzano la sua percezione di efficacia in diverse situazioni. Il metodo KAPA analizza queste dinamiche per comprendere meglio il comportamento e le reazioni di un individuo in vari contesti, evidenziando come le caratteristiche personali interagiscono con le situazioni specifiche per influenzare l’autopercezione e l’azione.
Qual è l’ipotesi generale del modello KAPA riguardo l’appraisal di autoefficacia percepita?
L’ipotesi generale del modello KAPA è che l’appraisal di autoefficacia percepita varia in funzione della combinazione unica tra le credenze individuali su se stessi e le situazioni. Tanto più una caratteristica di personalità è percepita come rilevante in una situazione, tanto maggiore sarà la percezione della propria efficacia in quella situazione, a patto che la caratteristica sia centrale nel sistema del sé.
Qual è l’effetto delle caratteristiche aschematiche sull’autoefficacia secondo Cervone?
Secondo Cervone, le caratteristiche aschematiche hanno un effetto limitato sull’autoefficacia. Nel modello KAPA, le caratteristiche aschematiche sono quelle che non sono centrali o rilevanti per il sistema del sé di un individuo. Queste caratteristiche, essendo marginali e non centrali, non influenzano significativamente la percezione di autoefficacia in diverse situazioni.
Cervone sostiene che le caratteristiche aschematiche non coinvolgono il sé in maniera significativa e quindi non hanno un peso rilevante sui giudizi relazionali che riguardano l’autoefficacia. Inoltre, le covariazioni tra il senso di autoefficacia e le caratteristiche aschematiche non emergono, e le correlazioni non sono statisticamente significative. Questo perché le caratteristiche aschematiche rappresentano strutture piuttosto instabili e transitorie nel sistema cognitivo-affettivo della personalità, avendo pertanto un impatto debole e circoscritto sui processi cognitivi alla base della costruzione del significato di un evento per il sé.
Per esempio, se una persona considera la creatività come una caratteristica schematica (centrale e rilevante per il sé), questa caratteristica influenzerà fortemente la sua percezione di autoefficacia in situazioni che richiedono creatività. Al contrario, se una caratteristica come la timidezza è aschematica per quella persona (non centrale o rilevante per il sé), non influenzerà significativamente la sua percezione di autoefficacia, anche se la situazione potrebbe teoricamente richiedere quella caratteristica.
In sintesi, nel modello KAPA di Cervone, le caratteristiche aschematiche non determinano variazioni significative nell’autoefficacia perché non sono percepite come rilevanti o centrali per il sé, e quindi non contribuiscono in modo sostanziale ai processi di appraisal che legano caratteristiche personali e situazioni specifiche.
In che modo il modello KAPA tiene in conto alternative rispetto all’elemento portante?
Il modello KAPA (Knowledge and Appraisal Personality Architecture) tiene conto delle alternative rispetto all’elemento portante attraverso una procedura di indagine che è in parte idiografica. Questo significa che il modello utilizza la produzione libera per accedere a schemi relativamente stabili e distintivi della persona, cogliendo sia le credenze uniche rispetto a sé sia gli schemi che legano in modo unico la situazione alla caratteristica di personalità. In particolare, il modello adotta una metodologia che consente di valutare anche spiegazioni alternative alla propria ipotesi portante, mantenendo una rigorosa ricerca sperimentale.
In pratica, il modello KAPA permette di distinguere tra caratteristiche schematiche e aschematiche. Le caratteristiche schematiche sono quelle che sono rilevanti e centrali nel sistema del sé di una persona, mentre quelle aschematiche sono irrilevanti o non centrali. Il modello considera che una caratteristica rilevante in una situazione specifica aumenta la percezione della propria efficacia in quella situazione solo se quella caratteristica è centrale nel sistema del sé. Viceversa, le caratteristiche aschematiche non dovrebbero avere un impatto significativo sui giudizi relazionali riguardanti il sé, come l’autoefficacia.
Per misurare questi aspetti, il modello prevede una fase in cui ai partecipanti viene chiesto di descrivere alcune caratteristiche personali (punti di forza e di debolezza). Queste caratteristiche vengono poi utilizzate per assegnare a ciascun partecipante delle caratteristiche schematiche (centrali) e aschematiche (irrilevanti). Successivamente, in un’altra fase, ai partecipanti viene chiesto di valutare il proprio senso di autoefficacia in relazione a queste caratteristiche in diverse situazioni interpersonali. Questo approccio permette di analizzare come le caratteristiche personali e le situazioni si combinano in modo unico per ogni individuo e di tenere sotto controllo spiegazioni alternative.
Come vengono trattati i dati nel modello KAPA?
I dati vengono trattati a livello intrapersonale o idiografico, aggregando le risposte relative al grado di autoefficacia percepita in diverse situazioni. Non si sommano le risposte secondo una griglia comune, ma si definiscono valori medi di self-efficacy in funzione di come ogni singolo individuo combina una caratteristica di personalità a una situazione.
Come spiega il modello KAPA il comportamento a volte coerente e a volte inatteso degli individui?
Il modello KAPA spiega che gli individui possono attivare stati cognitivi-affettivi centrali o periferici a seconda del qui e ora. Questo dinamismo contestualizzato spiega perché a volte il comportamento sia coerente con le strutture di personalità stabili e altre volte inatteso a causa dell’attivazione di stati meno strutturati.
Che cosa si intende per concetto di Sé?
Risposta: Il concetto di Sé è l’insieme delle rappresentazioni che le persone hanno di sé stesse, guidando il loro modo di pensare, agire e sentire. È un sistema complesso, strutturato e dinamico composto da contenuti e processi intrapersonali e interpersonali, cognitivi, sociali, affettivi e motivazionali.
Quali sono i due aspetti essenziali del Sé secondo William James?
Risposta: William James distingue tra “Io” e “Me”. L’“Io” è il soggetto attivo che pensa, osserva e organizza l’esperienza personale, mentre il “Me” è l’oggetto su cui l’Io riflette, ossia l’insieme delle rappresentazioni di sé che risultano dai processi di pensiero dell’Io.
Quali sono le tre categorie principali del “Me” secondo William James?
Risposta: Le tre categorie principali del “Me” sono il Me Materiale (aspetti materiali della persona come il corpo e gli oggetti), il Me Sociale (concepzioni di sé in relazione agli altri), e il Me Spirituale (idee di sé che rispecchiano l’autenticità, aspirazioni, desideri e pensieri).
Come si sviluppa il concetto di Sé secondo la ricerca di Harter (1999)?
Risposta: Secondo Harter, il Sé si sviluppa attraverso il tempo diventando progressivamente più articolato. A ogni età, le persone si rappresentano attraverso vari domini come aspetto fisico, competenze scolastiche o lavorative, abilità intellettive, condotta morale e qualità delle relazioni sociali, con specifici domini rilevanti in determinati periodi della vita.
Che cosa sono gli schemi di sé secondo Markus (1977)?
Risposta: Gli schemi di sé sono rappresentazioni di sé che rivestono un particolare valore soggettivo e sono più articolati, centrali nel sistema del Sé, rilevanti per il Sé, e influenzano maggiormente la codifica e l’elaborazione delle informazioni autoriferite e il comportamento.
Quali sono i livelli di specificità dei contenuti del Sé?
I livelli di specificità dei contenuti del Sé possono essere classificati in tre principali categorie:
Tratti o disposizioni: Questi sono i contenuti più generali e includono conoscenze e valutazioni globali del Sé, come ad esempio la percezione di essere una persona chiusa o aperta. Queste disposizioni riflettono una visione complessiva e astratta di sé stessi.
Schemi “se… allora” o pattern condizionali: Si tratta di teorie e regole generali su sé stessi che vengono attivate in risposta a specifiche situazioni. Un esempio potrebbe essere la convinzione che “se fallisco a scuola, allora significa che non sono intelligente”. Questi schemi legano comportamenti e situazioni particolari a giudizi più ampi sulla propria identità.
Storia di sé: Questo livello include eventi specifici e particolari legati alla memoria autobiografica. Un esempio potrebbe essere “quella volta che ho vinto una gara di corsa”. Questi ricordi specifici contribuiscono a formare una narrazione personale continua e significativa del Sé.
Questi livelli di specificità permettono di comprendere come le persone organizzano le loro conoscenze e percezioni di sé in modi che vanno dal generale al particolare, influenzando così il loro comportamento e la loro autopercezione.
Come si distinguono le rappresentazioni reali dai sé possibili?
Risposta: Le rappresentazioni reali sono ciò che crediamo di essere effettivamente, mentre i sé possibili sono proiettati al futuro, rivelano che tipo di persona si desidererebbe essere e fungono da incentivo nel sistema motivazionale.
Cos’è il concetto di Sé e quali sono i suoi componenti principali?
Il concetto di Sé è l’insieme delle rappresentazioni che le persone hanno di sé stesse, che guidano il modo di pensare, agire e sentire. Si compone di contenuti (varie forme di conoscenza su sé stessi) e processi (intrapersonali e interpersonali, cognitivi, sociali, affettivi, motivazionali) che costruiscono, mantengono e guidano il funzionamento del sistema del Sé.
Da quali fonti attingiamo informazioni per costruire il nostro concetto di Sé?
Le fonti di informazione del Sé sono sia interne (pensieri, sentimenti e reazioni fisiologiche) che esterne (azioni concrete, risultati, interazione e confronto con gli altri).
Spiega la distinzione tra Io e Me proposta da William James.
William James distingueva due aspetti del Sé: l’Io, il soggetto attivo che pensa, osserva e organizza l’esperienza personale, e il Me, l’oggetto su cui l’Io riflette, cioè l’insieme delle rappresentazioni di sé.