Il contributo della genetica comportamentale per lo studio delle basi biologiche e ambientali del comportamento Flashcards

1
Q

Qual è il principio alla base della genetica quantitativa?

A

La genetica quantitativa si basa sul concetto che i tratti quantitativi, come l’altezza o l’intelligenza, non sono determinati da un singolo gene, ma piuttosto dall’influenza combinata di molteplici geni (poligèni) e fattori ambientali.

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2
Q

In che modo l’ereditarietà dei tratti poligenici si differenzia da quella dei tratti mendeliani?

A

L’ereditarietà dei tratti mendeliani, come il colore degli occhi o il gruppo sanguigno, è governata da geni singoli con alleli dominanti e recessivi. I tratti poligenici, invece, sono influenzati da molti geni, ciascuno con un piccolo effetto additivo, e la loro ereditarietà è più complessa e influenzata anche dall’ambiente.

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3
Q

Perché la semplice somiglianza fenotipica tra individui imparentati non è sufficiente per dimostrare la base genetica di un tratto?

A

La semplice somiglianza fenotipica tra individui imparentati non è sufficiente per dimostrare la base genetica di un tratto perché potrebbe dipendere da fattori ambientali condivisi, come l’educazione o lo stile di vita. La genetica quantitativa utilizza metodi statistici per distinguere l’influenza genetica da quella ambientale.

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4
Q

Quali sono le due componenti principali che la genetica quantitativa prende in considerazione per spiegare la variazione fenotipica?

A

Le due componenti principali che la genetica quantitativa considera per spiegare la variazione fenotipica sono:

Variabilità genetica (G): La quota di variabilità dovuta alle differenze genetiche tra gli individui.
Variabilità ambientale (E): La quota di variabilità dovuta a fattori ambientali, che può essere suddivisa in:
Ambiente condiviso (C): Ambiente vissuto da individui che condividono esperienze simili, come fratelli che crescono nella stessa famiglia.
Ambiente non condiviso (E): Ambiente unico a ciascun individuo, come esperienze personali, amicizie o eventi casuali.

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5
Q

Come viene scomposta la variabilità fenotipica (P) secondo il modello di base della genetica quantitativa?

A

Secondo il modello di base della genetica quantitativa, la variabilità fenotipica (P) di un tratto è data dalla somma della variabilità genetica (G) e della variabilità ambientale (E):

P = G + E

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6
Q

Definisci i termini “variabilità genetica” (G) e “variabilità ambientale” (E) nel contesto della genetica quantitativa.

A

Definizione di “Variabilità Genetica” (G) e “Variabilità Ambientale” (E) nella Genetica Quantitativa
Nel contesto della genetica quantitativa, i termini “variabilità genetica” (G) e “variabilità ambientale” (E) sono fondamentali per comprendere come i tratti fenotipici siano influenzati da fattori ereditari e ambientali.

Variabilità Genetica (G)
La variabilità genetica si riferisce alle differenze nei tratti fenotipici di una popolazione che possono essere attribuite a differenze genetiche tra individui. Questa variabilità è determinata dalla presenza di differenti alleli e dalle loro combinazioni all’interno dei geni. In genetica quantitativa, la variabilità genetica è una componente cruciale per spiegare le differenze osservate nei tratti quantitativi, come l’altezza, il peso, e alcuni aspetti del comportamento.

Esempi di Variabilità Genetica:
Eredità dei Tratti: L’altezza in una popolazione umana è influenzata da numerosi geni. La variabilità genetica in questi geni contribuisce alle differenze di altezza tra gli individui.
Studi sui Gemelli: Gli studi sui gemelli monozigoti e dizigoti aiutano a distinguere l’influenza genetica su vari tratti. Se i gemelli monozigoti (che condividono lo stesso patrimonio genetico) mostrano più somiglianze rispetto ai gemelli dizigoti (che condividono solo metà del patrimonio genetico), ciò indica un’alta variabilità genetica per quel tratto.
Variabilità Ambientale (E)
La variabilità ambientale si riferisce alle differenze nei tratti fenotipici che possono essere attribuite a differenze nelle esperienze ambientali tra individui. Questa variabilità comprende tutte le influenze non genetiche che possono influenzare lo sviluppo di un tratto, come l’educazione, la nutrizione, le esperienze sociali, e l’ambiente fisico.

Esempi di Variabilità Ambientale:
Influenza dell’Ambiente Familiare: Differenze nell’ambiente familiare, come il livello di istruzione dei genitori o lo status socio-economico, possono influenzare tratti come il rendimento scolastico.
Effetti della Nutrizione: La nutrizione durante l’infanzia può avere un impatto significativo sulla crescita e sullo sviluppo fisico, rappresentando una fonte di variabilità ambientale.
Importanza della Conciliazione tra G ed E
Nella genetica quantitativa, è essenziale considerare sia la variabilità genetica che quella ambientale per comprendere appieno le cause delle differenze fenotipiche. La conciliazione di questi due aspetti avviene spesso attraverso modelli statistici che stimano la proporzione di varianza attribuibile a fattori genetici (heritability) e a fattori ambientali.

Sintesi
Variabilità Genetica (G): Differenze nei tratti fenotipici dovute a differenze genetiche. Importante per comprendere l’ereditarietà dei tratti.
Variabilità Ambientale (E): Differenze nei tratti fenotipici dovute a influenze ambientali. Cruciale per comprendere l’impatto delle esperienze e delle condizioni di vita sugli individui.
Questi concetti sono centrali nel campo della genetica quantitativa e aiutano a spiegare come interagiscono i fattori ereditari e ambientali nel determinare i tratti osservabili negli individui.

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7
Q

Cosa rappresenta il modello ACE nella genetica quantitativa e quali componenti stima?

A

Il modello ACE è un modello statistico utilizzato nella genetica quantitativa per stimare la proporzione di variabilità fenotipica di un tratto dovuta a tre componenti:

Additività genetica (A): Effetto additivo di singoli geni sul tratto.
Ambiente condiviso (C): Influenza dell’ambiente vissuto da individui che condividono esperienze simili.
Ambiente non condiviso (E): Influenza dell’ambiente unico a ciascun individuo.

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8
Q

Qual è il metodo utilizzato dalla genetica quantitativa per stimare l’impatto delle diverse fonti di variabilità (genetica, ambiente condiviso e ambiente non condiviso)?

A

La genetica quantitativa utilizza il metodo dei gemelli per stimare l’impatto delle diverse fonti di variabilità. Studiando gemelli omozigoti (che condividono lo stesso patrimonio genetico) e dizigoti (che condividono circa il 50% del patrimonio genetico), è possibile calcolare la concordanza fenotipica per un tratto e utilizzarla per stimare i valori di A, C ed E.

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9
Q

A cosa corrisponde la componente “A” del modello ACE e qual è il suo significato?

A

La componente A del modello ACE rappresenta la stima dell’indice di ereditabilità (H), che indica la proporzione di variabilità fenotipica di un tratto dovuta a fattori genetici additivi. Un valore di H alto suggerisce che il tratto è fortemente influenzato dalla genetica, mentre un valore di H basso suggerisce che l’ambiente gioca un ruolo più importante.

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10
Q

Cos’è l’indice di ereditarietà (H) e come viene interpretato?

A

L’indice di ereditarietà (H) è un valore statistico che rappresenta la proporzione di variabilità fenotipica di un tratto quantitativo che è dovuta a fattori genetici additivi. In altre parole, l’indice di ereditabilità indica la quota di variabilità tra individui in un tratto che può essere spiegata dalle differenze nel loro DNA.

L’indice di ereditabilità è un numero compreso tra 0 e 1. Un valore di H vicino a 0 suggerisce che la variabilità fenotipica del tratto è dovuta principalmente a fattori ambientali, mentre un valore di H vicino a 1 suggerisce che la variabilità è dovuta principalmente a fattori genetici.

È importante sottolineare che l’indice di ereditabilità non fornisce informazioni dirette sulla causa specifica della variabilità fenotipica. Indica semplicemente la quota di variabilità che è dovuta a fattori genetici additivi.

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11
Q

In che modo la conoscenza dell’indice di ereditabilità permette di stimare l’impatto dell’ambiente sui tratti quantitativi?

A

Conoscendo l’indice di ereditabilità (H), è possibile stimare la quota di variabilità fenotipica di un tratto che non è dovuta a fattori genetici additivi. Questa quota rappresenta l’impatto complessivo dell’ambiente (E) sul tratto.

Per calcolare l’impatto dell’ambiente (E), si può utilizzare la seguente formula:

E = 1 - H

Ad esempio, se l’indice di ereditabilità di un tratto è di 0,50, ciò significa che il 50% della variabilità fenotipica del tratto è dovuta a fattori genetici additivi, mentre il restante 50% è dovuto a fattori ambientali.

Tuttavia, è importante ricordare che l’indice di ereditabilità non fornisce informazioni dirette sull’influenza specifica di singoli fattori ambientali. Per questo motivo, la genetica quantitativa utilizza anche altri metodi statistici per studiare l’effetto di specifici fattori ambientali sui tratti quantitativi.
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Metodi Statistici per Studiare l’Effetto di Specifici Fattori Ambientali sui Tratti Quantitativi
Nel contesto della genetica quantitativa, diversi metodi statistici vengono utilizzati per studiare l’effetto di specifici fattori ambientali sui tratti quantitativi. Ecco alcuni dei principali metodi:

  1. Analisi di Regressione
    Descrizione: Utilizzata per esaminare la relazione tra una o più variabili indipendenti (in questo caso, fattori ambientali) e una variabile dipendente (il tratto quantitativo).
    Applicazione: Permette di isolare l’effetto di singoli fattori ambientali mentre si controllano altri fattori. Ad esempio, si può analizzare come la qualità dell’educazione influenzi il rendimento scolastico, controllando per fattori socioeconomici.
  2. Modelli Lineari Misti
    Descrizione: Estensione dell’analisi di regressione che permette di includere sia effetti fissi (fattori ambientali specifici) sia effetti casuali (variabilità non spiegata).
    Applicazione: Utilizzati per dati longitudinali o gerarchici, dove le osservazioni non sono indipendenti. Per esempio, si può studiare l’effetto delle condizioni familiari sullo sviluppo cognitivo dei bambini nel tempo.
  3. Studi di Adozione
    Descrizione: Confrontano i tratti tra bambini adottati e i loro genitori biologici e adottivi per separare gli effetti genetici da quelli ambientali.
    Applicazione: Permettono di isolare l’influenza ambientale osservando le differenze nei tratti tra bambini cresciuti in ambienti diversi rispetto ai loro genitori biologici.
  4. Studi sui Gemelli
    Descrizione: Confrontano le somiglianze tra gemelli monozigoti (che condividono il 100% dei geni) e gemelli dizigoti (che condividono il 50% dei geni) per stimare l’influenza genetica e ambientale.
    Applicazione: Utilizzati per determinare quanto un tratto è influenzato dall’ambiente condiviso (quello che è uguale per entrambi i gemelli) rispetto all’ambiente non condiviso (quello che differisce tra i gemelli).
  5. Analisi di Mediazione e Moderazione
    Descrizione: Tecniche statistiche che permettono di esplorare come e quando i fattori ambientali influenzano i tratti quantitativi.
    Mediazione: Studia se l’effetto di un fattore ambientale su un tratto passa attraverso un’altra variabile.
    Moderazione: Esamina se l’effetto di un fattore ambientale su un tratto varia in base a un’altra variabile.
    Applicazione: Utili per comprendere i meccanismi attraverso cui l’ambiente influenza i tratti e per identificare condizioni che amplificano o riducono questi effetti.
  6. Modelli di Equazioni Strutturali (SEM)
    Descrizione: Metodo multivariato che permette di esaminare le relazioni causali tra variabili latenti (non osservabili direttamente) e variabili osservabili.
    Applicazione: Utilizzati per modellare complesse interazioni tra fattori genetici, ambientali e i tratti quantitativi. Ad esempio, si possono modellare le influenze dirette e indirette dell’ambiente scolastico sul rendimento accademico.
    Conclusione
    Questi metodi statistici sono fondamentali per comprendere come specifici fattori ambientali influenzano i tratti quantitativi, permettendo di isolare gli effetti ambientali dalle influenze genetiche e di esaminare le interazioni complesse tra geni e ambiente.
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12
Q

Perché è importante distinguere tra ambiente condiviso e ambiente non condiviso quando si studiano i tratti quantitativi?

A

Distinguere tra ambiente condiviso e ambiente non condiviso è importante perché i due tipi di ambiente possono avere effetti diversi sui tratti quantitativi.

Ambiente condiviso: Si riferisce all’ambiente che viene condiviso da membri della stessa famiglia, come l’ambiente familiare, l’istruzione e lo status socioeconomico. L’ambiente condiviso può influenzare in modo simile tutti i membri di una famiglia, contribuendo alla somiglianza fenotipica tra di loro.
Ambiente non condiviso: Si riferisce alle esperienze individuali uniche di ogni persona, come le amicizie, gli hobby e gli eventi di vita stressanti. L’ambiente non condiviso può avere effetti diversi su ciascun individuo, contribuendo alle differenze fenotipiche tra membri della stessa famiglia.
Comprendere l’influenza relativa di questi due tipi di ambiente è cruciale per comprendere meglio le cause della variazione fenotipica e per sviluppare interventi mirati per promuovere lo sviluppo ottimale degli individui.

Ad esempio, se si osserva un’alta ereditabilità per un tratto, ma l’influenza dell’ambiente condiviso è bassa, ciò suggerisce che il tratto è principalmente influenzato da fattori genetici additivi e da esperienze individuali uniche. In questo caso, interventi mirati a modificare l’ambiente non condiviso potrebbero avere un impatto significativo sul tratto.

Al contrario, se l’influenza dell’ambiente condiviso è alta, ciò suggerisce che il tratto è influenzato da fattori ambientali che vengono condivisi da membri della stessa famiglia. In questo caso, interventi mirati a modificare l’ambiente familiare o lo status socioeconomico potrebbero essere più efficaci.

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13
Q

Qual è il presupposto fondamentale del metodo dei gemelli per stimare l’impatto della genetica sulla personalità?

A

Il presupposto è che i gemelli monozigoti (MZ) condividano il 100% del patrimonio genetico, mentre i gemelli dizigoti (DZ) ne condividano il 50%.

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14
Q

Come viene calcolato l’indice di ereditarietà (H) nello studio di Buss e Plomin?

A

L’indice H viene calcolato confrontando i livelli di similitudine tra gemelli MZ e DZ cresciuti insieme, e poi raddoppiando la differenza ottenuta.

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15
Q

Quali sono i principali risultati dello studio di Buss e Plomin riguardo l’influenza della genetica sui tratti di personalità?

A

I risultati mostrano che la componente genetica incide mediamente per il 60% sui tratti di Socievolezza, Attività ed Emozionalità, e per il 40% sui tratti dei Big Five.

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16
Q

Quali sono i limiti metodologici dell’indice H evidenziati da Hoffman?

A

Hoffman evidenzia che l’indice H tende a sovrastimare la componente genetica e sottostimare l’ambiente condiviso, poiché i gemelli MZ spesso vengono trattati in modo più simile dai genitori rispetto ai gemelli DZ.

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17
Q

Cosa significa che l’indice H si riferisce alla popolazione e non al singolo individuo? Fai un esempio.

A

Significa che l’indice H stima quanto la variabilità di una caratteristica nella popolazione sia dovuta a fattori genetici, non quanto una caratteristica specifica di un individuo sia determinata dai geni. Esempio: un alto indice H per l’altezza indica che le differenze di altezza tra le persone sono in gran parte genetiche, ma non significa che l’altezza di una singola persona sia determinata al 90% dai geni.

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18
Q

L’indice H implica un determinismo genetico? Spiega perché o perché no.

A

No, l’indice H non implica determinismo genetico. Indica solo una predisposizione o un fattore di rischio, ma l’ambiente gioca sempre un ruolo fondamentale nel determinare il comportamento manifesto.

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19
Q

Qual è la differenza tra l’impatto della genetica “within family” e “between people”?

A

L’impatto “within family” si riferisce a quanto la genetica influenza le differenze tra individui all’interno della stessa famiglia, mentre l’impatto “between people” si riferisce a quanto la genetica influenza le differenze tra individui di famiglie diverse.

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20
Q

Perché l’indice H non spiega necessariamente le differenze medie osservate tra gruppi di individui appartenenti a popolazioni diverse?

A

Le differenze tra gruppi possono essere dovute a fattori ambientali e culturali, non solo genetici. Ad esempio, differenze nell’altezza media tra due popolazioni potrebbero essere dovute a differenze nella nutrizione, non solo alla genetica.

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21
Q

Descrivi brevemente come la genetica può influenzare direttamente il fenotipo, fornendo un esempio.

A

La genetica può influenzare direttamente il fenotipo attraverso specifiche varianti genetiche (polimorfismi) associate a determinate caratteristiche. Ad esempio, il gene recettore D4 è stato associato al tratto della Ricerca di Novità.

22
Q

Cosa si intende per interazione gene-ambiente (GxE)? Illustra con un esempio come il profilo genetico può fungere da fattore di rischio o di protezione.

A

L’interazione gene-ambiente (GxE) si riferisce al fatto che l’effetto di un gene sul fenotipo può dipendere dall’ambiente in cui l’individuo si trova. Ad esempio, il gene 5HTTLPR può aumentare il rischio di depressione in seguito a eventi stressanti, ma questo effetto è più forte in individui con una specifica variante del gene (omozigote per l’allele short).

23
Q

In che modo l’ambiente può moderare l’impatto della genetica sulle differenze individuali? Fornisci un esempio.

A

L’ambiente può moderare l’impatto della genetica influenzando l’attivazione o l’espressione di determinati geni. Ad esempio, uno stile di attaccamento sicuro può proteggere dall’elevata reattività fisiologica a situazioni stressanti, anche in presenza di una predisposizione genetica a tale reattività.

24
Q

Spiega il concetto di correlazione gene-ambiente (rGE) e come questa può influenzare la somiglianza o la differenza tra individui.

A

La correlazione gene-ambiente (rGE) si riferisce alla tendenza degli individui con profili genetici simili a essere esposti ad ambienti simili, o viceversa. Questo può aumentare la somiglianza tra individui geneticamente simili e la differenza tra individui geneticamente dissimili.

25
Q

Cosa si intende per “niche picking” nel contesto della correlazione gene-ambiente?

A

Il “niche picking” è un processo in cui le persone selezionano o creano ambienti che si adattano alle loro predisposizioni genetiche, rafforzando ulteriormente queste predisposizioni.

26
Q

Qual è la differenza tra determinanti prossimali e distali delle differenze fenotipiche? Fai un esempio.

A

Le determinanti prossimali sono i fattori ambientali che influenzano direttamente il fenotipo, mentre le determinanti distali sono i fattori genetici che influenzano il fenotipo indirettamente, attraverso l’ambiente. Ad esempio, l’ambiente familiare (prossimale) può influenzare il comportamento aggressivo di un bambino, ma questa aggressività potrebbe essere parzialmente dovuta a una predisposizione genetica ereditaria (distale).

27
Q

Perché la quota di varianza spiegata da un singolo gene è spesso limitata?

A

La quota di varianza spiegata da un singolo gene è spesso limitata perché la maggior parte dei tratti complessi è influenzata da molti geni, ciascuno con un piccolo effetto, e dall’interazione con l’ambiente.

28
Q

In che modo l’interazione gene-ambiente con fattori non condivisi può influenzare la somiglianza fenotipica nel tempo, ad esempio tra gemelli?

A

L’interazione gene-ambiente con fattori non condivisi, come esperienze uniche vissute da ciascun individuo, può portare a una diminuzione della somiglianza fenotipica nel tempo, anche tra gemelli che condividono lo stesso patrimonio genetico. Questo perché tali esperienze possono attivare o disattivare l’espressione di determinati geni in modo diverso per ciascun individuo.

29
Q

Qual è l’obiettivo degli studi di genetica molecolare in relazione alle differenze individuali?

A

L’obiettivo degli studi di genetica molecolare è individuare relazioni tra specifici polimorfismi genetici e l’espressione di determinati comportamenti o tratti fenotipici.

30
Q

Cosa significa che la correlazione gene-ambiente può favorire la stabilità delle differenze genetiche?

A

Correlazione Gene-Ambiente e Stabilità delle Differenze Genetiche
La correlazione gene-ambiente si riferisce al fenomeno per cui le predisposizioni genetiche di un individuo possono influenzare il tipo di ambiente in cui l’individuo si trova o come l’individuo interagisce con l’ambiente. Questo processo può favorire la stabilità delle differenze genetiche nel tempo. Ecco come avviene:

Tipi di Correlazione Gene-Ambiente
Correlazione Passiva: I genitori forniscono sia i geni che l’ambiente ai loro figli. Ad esempio, genitori geneticamente predisposti a essere intelligenti possono fornire un ambiente ricco di stimoli intellettuali, favorendo lo sviluppo delle capacità cognitive nei loro figli.
Correlazione Evocativa: Le caratteristiche genetiche di un individuo evocano risposte specifiche dall’ambiente. Per esempio, un bambino geneticamente predisposto a essere socievole può suscitare più interazioni sociali, rafforzando così la sua socievolezza.
Correlazione Attiva: Gli individui selezionano attivamente ambienti compatibili con le loro predisposizioni genetiche. Un individuo con una predisposizione genetica per l’intelligenza può cercare ambienti accademicamente stimolanti.
Favorire la Stabilità delle Differenze Genetiche
La correlazione gene-ambiente contribuisce alla stabilità delle differenze genetiche attraverso vari meccanismi:

Rafforzamento Reciproco: Le predisposizioni genetiche e l’ambiente si rafforzano a vicenda. Un individuo con una predisposizione genetica per un tratto specifico, come l’intelligenza o la socievolezza, tende a creare o scegliere ambienti che amplificano tale tratto. Questo rafforzamento reciproco mantiene e potenzia le differenze genetiche nel tempo.
Mantenimento del Contesto: Gli individui tendono a rimanere in ambienti che sono congruenti con le loro predisposizioni genetiche. Questo significa che le caratteristiche genetiche e le esperienze ambientali congruenti si perpetuano, favorendo la stabilità delle differenze individuali.
Feedback Positivo: Le interazioni tra geni e ambiente possono creare un ciclo di feedback positivo. Ad esempio, un bambino predisposto geneticamente a essere atletico può ottenere più opportunità di praticare sport, migliorando ulteriormente le sue capacità atletiche.
Conclusione
La correlazione gene-ambiente è un meccanismo importante che favorisce la stabilità delle differenze genetiche. Questo fenomeno implica che le predisposizioni genetiche non operano in isolamento, ma interagiscono costantemente con l’ambiente in modi che possono rafforzare e stabilizzare le differenze individuali nel corso del tempo.

31
Q

In che modo la genetica può agire indirettamente sulle differenze fenotipiche attraverso l’ambiente?

A

La genetica può agire indirettamente sulle differenze fenotipiche influenzando l’ambiente in cui l’individuo si sviluppa. Ad esempio, i genitori possono creare un ambiente familiare che rispecchia le loro predisposizioni genetiche, influenzando così lo sviluppo dei figli.

32
Q

Quali sono le tre modalità principali attraverso cui la genetica può influenzare le differenze fenotipiche?

A

La genetica può influenzare le differenze fenotipiche in tre modi principali: direttamente, attraverso l’effetto di specifici geni; in interazione con l’ambiente (GxE); e indirettamente, attraverso la correlazione gene-ambiente (rGE).

33
Q

Perché è importante considerare l’interazione gene-ambiente nello studio delle differenze individuali?

A

Considerare l’interazione gene-ambiente è fondamentale perché permette di comprendere come la genetica e l’ambiente si influenzano a vicenda nel determinare le differenze individuali, superando la visione semplicistica di una contrapposizione tra natura e cultura.

34
Q

Cosa si intende per “nature of nurture” nel contesto della correlazione gene-ambiente?

A

La “nature of nurture” (natura dell’educazione) si riferisce al fatto che l’ambiente in cui un individuo cresce e si sviluppa è spesso influenzato dalle sue predisposizioni genetiche, creando una correlazione tra genetica e ambiente.

35
Q

Cosa indicano i risultati degli studi longitudinali sull’indice di ereditarietà (H) nel tempo?

A

Gli studi longitudinali mostrano che l’indice H non è costante nel tempo, ma tende a diminuire con l’aumentare dell’età.

36
Q

Descrivi l’andamento dell’indice H nel tempo per Nevroticismo ed Estroversione.

A

Per il Nevroticismo, l’indice H mostra un andamento decrescente costante, con un picco intorno ai 20 anni e un valore più basso a 80 anni. Per l’Estroversione, l’andamento è quadratico a U rovesciata, con un aumento fino ai 30 anni e poi una diminuzione costante.

37
Q

Quali sono le due teorie principali che cercano di spiegare l’evoluzione dell’indice H nel tempo?

A

Due Teorie Principali sull’Evoluzione dell’Indice H nel Tempo
L’indice H (heritability) è una misura della proporzione di variabilità fenotipica attribuibile a variabilità genetica all’interno di una popolazione. Due teorie principali cercano di spiegare come e perché questo indice può evolvere nel tempo.

  1. Teoria della Stabilità Genetica
    Descrizione: Questa teoria suggerisce che l’indice H tende a rimanere relativamente stabile nel tempo perché i geni che influenzano i tratti quantitativi sono soggetti a selezione naturale. I geni vantaggiosi vengono mantenuti attraverso le generazioni, portando a una stabilità delle differenze genetiche.
    Implicazioni: Se l’ambiente rimane costante, le differenze genetiche che contribuiscono ai tratti quantitativi rimarranno stabili, quindi l’indice H non cambierà significativamente. Questa teoria è supportata da studi longitudinali che mostrano come certi tratti, come l’intelligenza o i tratti della personalità, mantengano un alto grado di ereditabilità nel corso della vita​​.
  2. Teoria del Cambiamento Ambientale
    Descrizione: Questa teoria sostiene che l’indice H può variare nel tempo a causa delle interazioni dinamiche tra geni e ambiente. Cambiamenti significativi nell’ambiente possono alterare l’espressione genetica e quindi l’ereditarietà dei tratti.
    Implicazioni: Eventi come mutamenti climatici, cambiamenti socioeconomici, o evoluzioni culturali possono influenzare il modo in cui i geni vengono espressi e come interagiscono con l’ambiente. Questo può portare a fluttuazioni nell’indice H, evidenziando l’importanza dell’ambiente nell’evoluzione dei tratti quantitativi. Ad esempio, uno studio sull’adattabilità a nuove situazioni potrebbe mostrare che l’ereditarietà di questo tratto varia significativamente in risposta a grandi cambiamenti ambientali​​.
    Conclusione
    Le due teorie principali che spiegano l’evoluzione dell’indice H nel tempo sono la teoria della stabilità genetica, che enfatizza la selezione naturale e la stabilità delle differenze genetiche, e la teoria del cambiamento ambientale, che pone l’accento sulle interazioni dinamiche tra geni e ambiente e sulle fluttuazioni che possono derivarne. Queste teorie forniscono un quadro completo per comprendere come la genetica e l’ambiente contribuiscano all’evoluzione dei tratti quantitativi​
38
Q

Secondo la teoria forte dei tratti, qual è il ruolo della genetica e dell’ambiente nel determinare le differenze individuali?

A

Secondo la teoria forte dei tratti, le differenze individuali dipendono principalmente dalla genetica, mentre l’ambiente ha un effetto additivo. L’impatto della genetica sarebbe quindi costante nel tempo.

39
Q

Come spiega la teoria sociogenica di Roberts l’evoluzione dell’indice H nel tempo?

A

Teoria Sociogenetica di Roberts
La teoria sociogenetica di Roberts è un modello che cerca di spiegare come e perché i tratti della personalità cambiano nel corso della vita adulta, focalizzandosi sull’interazione tra fattori genetici e influenze ambientali legate ai compiti e ai ruoli sociali.

Principi Fondamentali della Teoria Sociogenetica di Roberts
Compiti di Vita e Ruoli Sociali: La teoria sostiene che i cambiamenti nella personalità sono spesso il risultato di adattamenti a nuovi compiti di vita e ruoli sociali che emergono in diverse fasi della vita. Ad esempio, entrare nel mondo del lavoro, sposarsi, o diventare genitori sono esperienze che richiedono nuove competenze e comportamenti, influenzando così i tratti della personalità.
Interazione Genetica e Ambientale: Secondo Roberts, l’interazione tra la predisposizione genetica e le esperienze ambientali è cruciale. Gli individui con certe predisposizioni genetiche possono essere più o meno suscettibili a cambiare in risposta a specifici eventi di vita o ambienti sociali.
Stabilità e Cambiamento: La teoria postula che la personalità mostra sia elementi di stabilità che di cambiamento. La stabilità è garantita dalla continuità dei tratti genetici, mentre il cambiamento è facilitato dall’interazione con nuovi ambienti e compiti sociali.
Teoria del Feedback Positivo: Roberts suggerisce che esiste un ciclo di feedback positivo dove i cambiamenti nei tratti della personalità possono portare a nuove esperienze e ruoli sociali, che a loro volta promuovono ulteriori cambiamenti nella personalità.
Evidenze Empiriche
Studi Longitudinali: La ricerca di Roberts e colleghi ha dimostrato che tratti come la coscienziosità e l’amabilità tendono ad aumentare con l’età, in particolare durante i periodi in cui gli individui assumono responsabilità maggiori, come l’ingresso nel mercato del lavoro o la formazione di una famiglia.
Adattamenti ai Ruoli: I dati mostrano che gli individui che si adattano meglio ai loro ruoli sociali tendono a mostrare cambiamenti più positivi nei tratti della personalità, indicando che l’ambiente sociale e le aspettative di ruolo giocano un ruolo significativo nel modellare la personalità nel tempo.
Conclusione
La teoria sociogenetica di Roberts offre una prospettiva dinamica sulla personalità, integrando l’influenza dei fattori genetici con l’impatto significativo dei ruoli sociali e dei compiti di vita. Questo modello sottolinea l’importanza dell’interazione tra geni e ambiente, mostrando come le esperienze di vita possano influenzare profondamente la traiettoria della personalità umana.

Queste informazioni sono state estratte e sintetizzate dalla dispensa fornita, che dettaglia i principi della teoria sociogenetica di Roberts e il suo approccio all’evoluzione della personalità.

40
Q

Quale teoria sembra essere maggiormente supportata dai dati longitudinali sull’indice H?

A

I dati longitudinali sembrano supportare maggiormente la teoria sociogenica, poiché mostrano una diminuzione dell’indice H nel tempo, coerentemente con l’idea di un’interazione dinamica tra genetica e ambiente e l’accumulo di esperienze individuali.

41
Q

Cosa si intende per “effetto di accumulo degli eventi non condivisi” nella teoria sociogenica?

A

L’effetto di accumulo degli eventi non condivisi si riferisce al fatto che, nel corso del tempo, i gemelli (o fratelli) sono esposti a esperienze diverse che li influenzano in modo unico, contribuendo a differenziare i loro percorsi di sviluppo e le loro caratteristiche fenotipiche.

42
Q

In che modo l’interazione gene-ambiente contribuisce all’evoluzione dell’indice H nel tempo?

A

L’interazione gene-ambiente contribuisce all’evoluzione dell’indice H nel tempo poiché l’ambiente può modulare l’espressione dei geni e influenzare il modo in cui le predisposizioni genetiche si manifestano nel fenotipo. L’accumulo di esperienze ambientali diverse nel corso della vita può quindi portare a una diminuzione dell’influenza genetica relativa.

43
Q

Cosa indicano gli indicatori rG e rE nei disegni longitudinali sui gemelli?

A

Indicatori rG e rE nei Disegni Longitudinali sui Gemelli
Nel contesto dei disegni longitudinali sui gemelli, gli indicatori rG e rE sono utilizzati per misurare specifici aspetti della variabilità genetica e ambientale nel tempo. Ecco cosa indicano questi due coefficienti:

rG - Correlazione Genetica
Descrizione: L’indicatore rG rappresenta la correlazione genetica tra i gemelli per un certo tratto. Misura la proporzione di variabilità di un tratto che è attribuibile a fattori genetici condivisi tra i gemelli.
Interpretazione: Un rG elevato indica che le differenze nei tratti tra i gemelli sono fortemente influenzate da fattori genetici. Nei gemelli monozigoti (che condividono il 100% del loro patrimonio genetico), ci si aspetta che rG sia molto alto per tratti fortemente ereditabili. Nei gemelli dizigoti (che condividono circa il 50% dei loro geni), rG sarà inferiore.
rE - Correlazione Ambientale
Descrizione: L’indicatore rE misura la correlazione ambientale, ovvero la proporzione di variabilità di un tratto che è attribuibile a fattori ambientali condivisi tra i gemelli.
Interpretazione: Un rE elevato suggerisce che l’ambiente condiviso (come la famiglia, l’educazione, le esperienze comuni) ha un grande impatto sulle somiglianze nei tratti tra i gemelli. Se rE è basso, significa che le differenze nei tratti sono maggiormente influenzate da fattori ambientali non condivisi (esperienze individuali uniche).
Esempio di Applicazione
Nei disegni longitudinali sui gemelli, questi indicatori aiutano a scomporre le influenze genetiche e ambientali sullo sviluppo dei tratti nel tempo. Ad esempio, se si studia l’intelligenza:

Un rG alto potrebbe indicare che l’intelligenza ha una forte componente ereditaria.
Un rE alto potrebbe indicare che l’ambiente familiare e scolastico condiviso ha un impatto significativo sull’intelligenza.
Conclusione
Gli indicatori rG e rE sono strumenti cruciali nella genetica quantitativa per comprendere come geni e ambiente contribuiscono alle differenze individuali nei tratti. Nei disegni longitudinali sui gemelli, essi permettono di distinguere le influenze genetiche da quelle ambientali e di osservare come queste influenze cambiano nel tempo.

44
Q

Cosa mostrano generalmente i risultati sulla stabilità delle componenti genetica (G) e ambientale (E) nel tempo?

A

Stabilità delle Componenti Genetica (G) e Ambientale (E) nel Tempo
Risultati Generali sulla Stabilità
I risultati degli studi sulla stabilità delle componenti genetica (G) e ambientale (E) nel tempo mostrano una serie di tendenze che evidenziano come questi fattori influenzino la personalità e altri tratti quantitativi in modo dinamico ma relativamente stabile. Ecco i principali risultati:

Stabilità della Componente Genetica (G)

Alta Stabilità: Le componenti genetiche tendono a essere altamente stabili nel tempo. Questo significa che l’influenza dei geni sui tratti quantitativi rimane relativamente costante durante l’arco della vita. Studi longitudinali su gemelli monozigoti hanno dimostrato che la correlazione genetica (rG) per molti tratti, come l’intelligenza e la personalità, rimane alta da un periodo all’altro.
Continuità: La stabilità delle componenti genetiche contribuisce alla continuità dei tratti individuali nel tempo. Ad esempio, se un individuo mostra un alto livello di coscienziosità durante l’infanzia, è probabile che mantenga questa caratteristica anche nell’età adulta, grazie all’influenza genetica.
Stabilità della Componente Ambientale (E)

Maggiore Variazione: Le componenti ambientali tendono a mostrare maggiore variazione rispetto alle componenti genetiche. Questo è dovuto al fatto che gli ambienti possono cambiare significativamente durante la vita di un individuo. Gli studi hanno dimostrato che la correlazione ambientale (rE) può variare in funzione dei cambiamenti nelle circostanze di vita, come cambiamenti nel contesto familiare, educativo o lavorativo.
Influenza Decrescente dell’Ambiente Condiviso: Nel corso del tempo, l’influenza dell’ambiente condiviso (quello che è uguale per entrambi i gemelli, come la famiglia) tende a diminuire, mentre aumenta l’importanza dell’ambiente non condiviso (esperienze individuali uniche). Questo spiega perché i gemelli monozigoti diventano meno simili man mano che invecchiano.
Studi Empirici
Ereditarietà di Tratti: Studi longitudinali indicano che la stabilità delle componenti genetiche è osservata per molti tratti della personalità, come l’estroversione e il nevroticismo. Questi studi suggeriscono che, sebbene ci possano essere cambiamenti temporanei nelle espressioni dei tratti, le influenze genetiche restano un fattore costante.
Effetti dell’Ambiente: Per i fattori ambientali, la ricerca mostra che eventi significativi della vita (come il matrimonio, il divorzio, o il cambiamento di lavoro) possono alterare l’influenza ambientale sui tratti, causando variazioni a breve termine che non necessariamente persistono nel lungo periodo.
Conclusione
In sintesi, i risultati sulla stabilità delle componenti genetiche (G) e ambientali (E) nel tempo indicano che:

G: Le componenti genetiche tendono a essere altamente stabili, contribuendo alla continuità dei tratti nel tempo.
E: Le componenti ambientali mostrano maggiore variazione e possono cambiare in risposta a eventi di vita significativi, con una diminuzione dell’influenza dell’ambiente condiviso e un aumento dell’importanza dell’ambiente non condiviso con l’età.
Queste conclusioni sono basate su studi longitudinali sui gemelli e altre ricerche nel campo della genetica quantitativa, che forniscono un quadro dettagliato di come geni e ambiente interagiscono nel corso della vita​​​​.

45
Q

Perché l’interpretazione iniziale che attribuisce la stabilità fenotipica solo alla genetica è errata?

A

L’interpretazione iniziale è errata perché l’età modera entrambe le correlazioni. G non è perfettamente stabile nella giovinezza, mentre E diventa più stabile con l’età.

46
Q

Come l’età modera i livelli delle correlazioni rG e rE?

A

L’età modera le correlazioni in quanto G è meno stabile nella giovinezza e E diventa progressivamente più stabile dall’adolescenza all’età adulta.

47
Q

Quale principio e quale teoria sono supportati dalla stabilità del fattore genetico (rG) nel tempo?

A

La stabilità del fattore genetico supporta il principio di continuità cumulativa e la teoria sociogenica.

48
Q

Come si spiega la crescente stabilità della componente ambientale (rE) dalla giovinezza all’età adulta?

A

La crescente stabilità di E è spiegata dalla teoria sociogenica, secondo cui le condizioni ambientali in cui vive un individuo tendono a stabilizzarsi nel tempo.

49
Q

In che modo la correlazione gene-ambiente (rGE) contribuisce alla stabilità della componente genetica?

A

La correlazione gene-ambiente (rGE) contribuisce alla stabilità di G attraverso meccanismi come la selezione e la preservazione di nicchie ambientali compatibili con il profilo genetico dell’individuo.

50
Q

Qual è il ruolo dell’interazione gene-ambiente nella crescente stabilità dell’ambiente?

A

L’interazione gene-ambiente contribuisce alla crescente stabilità dell’ambiente perché le esperienze ambientali possono influenzare l’espressione dei geni, e queste esperienze tendono a diventare più stabili con l’età.

51
Q
A