teoria dell'impresa e fz di produzione (pg 40 - 47) Flashcards
impresa
qualsiasi soggetto che produce beni, e li vende sul mercato, allo scopo di rendere massimo il proprio profitto
produzione
il processo di trasformazione dei fattori produttivi (input) in output
fz di produzione
è la relazione che illustra come i fattori di produzione si trasformano in output
ex fz di produzione
mettiamo per semplicità che i fattori produttivi siano solo due: capitale (K) e lavoro (L), fz di produzione è pertanto: X=F(K,L), dove X è la quantità prodotta del bene ⇾ la funzione di produzione è una “regola” che ci dice quante unità del bene vengono prodotte quando si impiegano determinate quantità di K ed L
produzione di lungo periodo
è il periodo in cui tutti i fattori produttivi possono variare (quindi sia K che L)
produzione di breve periodo
è il periodo in cui solo un fattore produttivo può variare (di solito si assume che L è il fattore variabile, mentre K è il fattore fisso)
breve periodo curva
mettiamo K^ (fisso), la fz diventa F(K^,L), la curva che rappresenta questa funzione ha delle caratteristiche particolari
1. passa dall’origine, ossia se L=0, allora X=0 anche se K^>0, per produrre una quantità positiva occorre che entrambi i fattori produttivi siano strettamente positivi
2. la curva rappresentata dalla funzione di produzione di breve periodo è prima convessa e poi, da un certo punto in avanti (che indichiamo con L*), diventa concava
legge dei rendimenti decrescenti
è la legge che spiega perché da L* la curva convessa ⇾ concava, essa dice che, se mantengo fisso il livello di capitale, ed aumento L, la produzione aumenta velocemente all’inizio, ma poi aumenta sempre meno velocemente, questa legge è propria del breve periodo
rendimenti decrescenti definizione
oltre un determinato punto, all’aumentare della quantità dell’input variabile l’output aumenta ad un tasso decrescente
produttività marginale di fattore produttivo variabile
è definita come la variazione del prodotto totale conseguente alla variazione marginale del fattore produttivo variabile (quando tutti gli altri fattori rimangono costanti) ⇾ misura la variazione dell’output al variare di un fattore produttivo mentre l’altro è fisso
produttività marginale curva
la produttività marginale di L è crescente fino a L*, e poi diventa decrescente (pur rimanendo sempre positiva) ⇾ la curva della produttività marginale è a forma di U rovesciata
produttività media di un fattore produttivo
è definita come il rapporto tra il prodotto totale e la quantità utilizzata di quel fattore ⇾ marg=impatto dell’ultima unità di lavoro con il capitale / media= il ruolo che hanno in media tutte le unità impiegate
produttività media sul grafico
essa coincide con la pendenza della retta che unisce l’origine degli assi al punto corrispondente delle curva ⇾ si può dimostrare che, se la curva della funzione di produzione di breve periodo è prima convessa e poi concava, allora la curva della produttività media è a forma di U rovesciata
intersecazione medie e marginali
se la curva della variabile media è crescente (decrescente), allora la curva della variabile marginale deve trovarsi sopra (sotto) la curva della variabile media ⇾ la curva della produttività marginale deve intersecare la curva di prodotto medio nel punto di massimo della curva di prodotto medio
funzione di lungo periodo
qui sia K che L variabili, non possiamo rappresentare la quantità in funzione di K e L (avremmo infatti bisogno di un grafico a 3 dimensioni) ⇾ consideriamo il piano (L,K)
lungo periodo fissiamo output
qui fissiamo il livello di output e troviamo tutte le combinazioni che ci permettono di avere questo livello di output esso si chiama isoquanto
isoquanti
gli isoquanti vengono rappresentati sul piano (L,K), la differenza fra isoquanti e curve di indifferenza: le ultime ci forniscono una rappresentazione delle preferenza del consumatore mentre i primi forniscono una rappresentazione del processo produttivo di un’impresa
somiglianze isoquanti e curve di indifferenza
hanno entrambi infinite possibilità, non si intersecano, quindi per ogni punto ne passa uno solo e sono inclinati negativamente (perché se riduco il capitale il lavoro deve aumentare)
mappa di isoquanti
esiste un’intera mappa di isoquanti, sono decrescenti ⇾ se diminuisce la quantità impiegata di un fattore produttivo, per produrre la stessa quantità di output deve aumentare la quantità impiegata dell’altro fattore
produttivo, più lontani dall’origine si è più l’isoquanto rappresenta un livello di produzione elevato, esso rappresenta un concetto cardinale (≠ utilità ordinale)
inclinazione isoquanto
prende il nome di saggio marginale di sostituzione tecnica (SMST), esso indica il saggio al quale un fattore può essere sostituito con un altro fattore mantenendo invariato il livello di output
smst (mp)
si può dimostrare che è uguale al rapporto tra la produttività marginale di L e la produttività marginale di K ⇾ è decrescente (cioè l’isoquanto è convesso, come le curve di indifferenza): più è bassa la quantità a disposizione di un fattore produttivo, maggiore è la sua produttività (scarsità), in virtù della legge dei rendimenti decrescenti
rendimenti di scala
concetto per capire se la produzione è più efficiente quando è realizzata su piccola scala oppure su grande scala ⇾ indicano cosa succede all’output quando tutti i fattori produttivi variano nella stessa proporzione
tre tipi di rendimenti di scala
- crescenti, quando all’aumentare di tutti i fattori produttivi in una certa proporzione, l’output
aumenta in misura più che proporzionale - costanti, quando all’aumentare di tutti i fattori produttivi in una certa proporzione, l’output aumenta nella stessa proporzione.
- decrescenti, quando all’aumentare di tutti i
fattori produttivi in una certa proporzione, l’output aumenta in misura meno che proporzionale
rendimenti di scala in una fz
una funzione di produzione può avere rendimenti di scala di diversa natura a seconda del livello di produzione, spesso i rendimenti di scala sono dapprima crescenti, poi diventano costanti, ed infine diventano decrescenti, ma non si tratta di una regola
rendimenti di scala rendimenti decrescenti
essi non hanno nulla a che vedere con la legge dei rendimenti decrescenti, nozione di breve periodo, poiché questi sono nozione di lungo periodo, ma è tuttavia possibile che una funzione sia caratterizzata da rendimenti di scala crescenti e rendimenti marginali decrescenti