teoria dei costi (pg 47 - 54) Flashcards
teoria dei costi
prima abbiamo collegato la quantità di fattori produttivi impiegati con il livello di output (funzione di produzione) ora dobbiamo sviluppare una teoria che consenta di collegare il livello di produzione con il costo sostenuto per ottenerlo (funzione di costo)
costi fattori prod
indichiamo con r il prezzo unitario di K, prezzo unitario del capitale (rait = tasso d’interesse), e con w il prezzo unitario di L ovvero prezzo unitario del lavoro (weil = salario che pago ad un lavoratore)
costo fisso
il costo che nel breve periodo non varia al variare dell’output, FC=rK^
costo variabile
il costo totale del fattore produttivo variabile impiegato nella produzione dell’output, VC=wL
costo totale
somma di costo fisso e costo variabile, TC=FC+VC=rK^+wL
curva costi variabili
poiché la curva della funzione di produzione (le due curve sono opposte) è prima convessa e poi concava, allora la curva dei costi variabili sarà prima concava e poi convessa ⇾ quando la funzione di produzione è convessa vuol dire che, per avere maggiori
quantità di output, basta un piccolo incremento di fattore produttivo, perciò, anche il costo variabile aumenta di poco, quindi la funzione di costo variabile è
concava (e viceversa quando la fz è concava)
curva costi variabili su grafico
dove produttività marginale è crescente ⇾ i costi variabili sono concavi, aumentano poco velocemente
dove produttività marginale è decrescente ⇾ i costi variabili sono convessi, aumentano molto velocemente
curve dei vari costi
sullo stesso piano della curva dei costi variabili si può disegnare quella dei costi fissi, una linea piatta, mentre quella dei costi totali è ottenuta dalla somma dei costi fissi e di quelli variabili ⇾ la curva dei costi totali ha la stessa forma di quella dei costi variabili
costi medi
- costo medio fisso: è il rapporto tra il costo fisso e l’output, AFC=FC/X (iperbole)
- costo medio variabile: è il rapporto tra il costo variabile e l’output, AVC=VC/X (curva a U perché ≠ fz di produzione)
- costo medio totale: è il rapporto tra il costo totale e l’output, ATC=TC/X=AFC+AVC (sempre sopra AVC)
- costo marginale: è la variazione del costo totale che deriva dalla produzione di un’unità addizionale di output (fatta ad U interseca AVC e ATC al minimo, se ATC cresce/decresce MC deve stare sopra/sotto ATC)
prodotto marginale e costo marginale
c’è una relazione inversa fra loro, quando la produttività marginale è crescente (decrescente), i costi marginali sono decrescenti (crescenti), perciò, le legge dei rendimenti decrescenti garantisce che, almeno da un certo punto in avanti, i costi marginali siano crescenti
isocosto
l’insieme delle combinazioni di fattori produttivi che comportano lo stesso costo totale ⇾ TC=rK+wL (costi totali = prezzo del capitale * capitale + prezzo del lavoro * lavoro)
piano (L,K) nel lungo periodo
l’isocosto è una retta decrescente, con inclinazione (in valore assoluto) pari a w/r, esiste un’intera mappa di isocosti: più l’isocosto è lontano dall’origine, maggiore è il livello di costo rappresentato dall’isocosto
isocosto e vincolo di bilancio
in entrambi i casi si tratta di rette in cui l’inclinazione è il rapporto dei prezzi (dei fattori produttivi o dei due beni)
che punto sceglie impresa
l’impresa sceglie la combinazione di fattori produttivi che consentono di produrre una data quantità al minor costo possibile (sul grafico = isoquanto) ⇾ esso rappresenta il vincolo del problema: l’impresa sceglie la combinazione di K ed L che si trova sull’isocosto più basso tra quelli che toccano l’isoquanto
problema dell’impresa e del consumatore
il consumatore massimizza l’utilità dato il vincolo di bilancio, mentre nel caso dell’impresa, l’impresa minimizzai costi totali dati il livello di output (isoquanto)