domande Flashcards

1
Q

nel modello della domanda e dell’offerta, un aumento del salario determina un aumento del prezzo e della domanda di equilibrio. Vero o falso? Si commenti

A

vero, Se il bene è un bene normale, la curva di domanda si sposta verso l’esterno cioè la domanda aumenta. Oltre a variare la domanda, varia anche l’offerta, perché il salario, oltre ad essere una componente del reddito dei consumatori, è anche una componente dei costi dell’impresa, quindi se essi aumentano, a parità di prezzo l’offerta diminuisce, quindi la curva di offerta si sposta verso l’alto. Osservo che in questo caso avrò un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio.

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2
Q

Un aumento del salario determina un aumento del prezzo e una riduzione della quantità scambiata in equilibrio. Vero o falso? Sì commenti.

A

falso. Se il bene è un bene normale, la curva di domanda si sposta verso l’esterno cioè la domanda aumenta. Questo non mi consente di concludere che un aumento del salario comporta un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio, perché è vero che la domanda varia, ma varia anche l’offerta, perché il salario, oltre ad essere una componente del reddito dei consumatori, è anche una componente dei costi dell’impresa, quindi se essi. aumentano, a parità di prezzo l’offerta diminuisce, quindi la curva di offerta si sposta verso l’alto. Osservo che in questo caso avrò un aumento della quantità scambiata, nonché un aumento del prezzo di equilibrio. Ma se a fronte del medesimo aumento di domanda, si ha una riduzione più consistente dell’offerta, la quantità scambiata diminuisce ma il prezzo aumenta, quindi l’unica certezza è che se aumenta il salario e il bene è normale, sicuramente avrò un aumento del prezzo in equilibrio.

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3
Q

Nel modello della domanda e dell’offerta, un aumento dei costi di produzione determina una riduzione del prezzo e della quantità di equilibrio. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. L’aumento dei costi di produzione determina la riduzione dell’offerta. Quindi, la curva di offerta si sposta verso l’alto, vero sinistra. Se la curva di offerta si sposta, si sposta anche l’equilibrio. In particolare, aumenta il prezzo di equilibrio e diminuisce la quantità di equilibrio.

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4
Q

L’equilibrio nel modello della domanda e dell’offerta esprime il prezzo in corrispondenza del quale sia i consumatori che i produttori sono massimamente soddisfatti. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. L’equilibrio nel modello della domanda e dell’offerta esprime il prezzo in corrispondenza del quale tutta la domanda è soddisfatta dall’offerta e viceversa. Ma questo non vuol dire che esso sia il prezzo preferito dai consumatori o dai produttori. Infatti, per esempio, i consumatori avrebbero preferito un prezzo ancora più basso.

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5
Q

Si supponga che la curva di domanda individuale di Andrea sia p=1-x e che la curva di domanda individuale di Paolo sia p=2-x. La curva di domanda di mercato è p=3-2x? Vero o falso?

A

Falso, perché per determinare la curva di domanda del mercato, date le curve di domanda individuali, bisogna fare la somma orizzontale. Bisogna sommare le quantità e non i prezzi (il prezzo è sempre il medesimo). Dunque, nel nostro caso, prima bisogna riscrivere le curve di domanda individuali, esplicitando la quantità. Otteniamo che la curva di domanda di Andrea è x=1-p, mentre quella di Paola è x=2-p.
Facciamo la somma e otteniamo: x=1-p+2-p=3-2p. Dunque, x=3-2p è la curva di domanda del mercato

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6
Q

Andrea dispone di 2 unità del bene x e 3 unità del bene y. Il prezzo del bene x è 2, mentre quello del bene y è 1. Si indica se il paniere (1;4) è acquistabile da Andrea, argomentando la risposta

A

Date queste informazioni, il valore monetario del paniere di dotazione iniziale di Andrea è 7. Quindi, il vincolo di bilancio con la dotazione iniziale è xpx+ypy=7. Il valore monetario del paniere (1,4), invece, è 6. Dunque il paniere (1,4) è acquistabile da Andrea ma si trova sotto il vincolo di bilancio.

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7
Q

Si supponga che, in corrispondenza del paniere A, il saggio marginale di sostituzione di Andrea sia maggiore del rapporto dei prezzi. Andrea vorrebbe vendere o acquistare il bene x?

A

Se il saggio marginale di sostituzione di Andrea è maggiore del rapporto tra i prezzi, vuol dire che, in corrispondenza del paniere A, il valore che il consumatore attribuisce al bene x rispetto al bene y è maggiore del valore che attribuisce il mercato al bene x rispetto al bene y. Quindi, al consumatore risulta profittevole vendere il bene y, che per lui vale di meno rispetto al mercato, per poter acquistare il bene x.

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8
Q

Per quale motivo una curva di sindifferenza non può mai essere inclinata positivamente.

A

La curva di indifferenza è l’insieme dei panieri tra loro indifferenti per il consumatore. Infatti, solo se la curva di indifferenza è decrescente, i panieri sono tra loro indifferenti, perché assicurano lo stesso livello di utilità per il consumatore. Se, invece, la curva di indifferenza fosse inclinata positivamente, il paniere che si trova più lontano dall’origine assicurerebbe l’utilità maggiore al consumatore rispetto al paniere che si trova sulla stessa curva, ma più vicino all’origine, ma questa è una contradizione, quindi le curve di indifferenza non possono essere inclinate positivamente.

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9
Q

L’utilità marginale di un bene è decrescente nella quantità a disposizione di quel bene. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. L’utilità marginale di un bene è decrescente rispetto alla quantità consumata di quel bene. Questo perché l’utilità marginale del bene è tanto maggiore quanto il bene è scarso. Aumentando a mano a mano la quantità di un bene, il bene di riferimento diventa sempre meno scarso, ovvero aumentando a mano a mano la quantità di un bene, diminuisce l’utilità marginale di quel bene.

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10
Q

Si supponga che la curva di domanda del bene x sia x=M/p, dove M è il reddito. La curva di Engel del bene x è inclinata positivamente. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. Questo perché la curva di Engel è inclinata positivamente, se il bene è normale. Data la curva di domanda x= M/p, la quantità domandata del bene x diminuisce se aumenta il prezzo del bene. Quindi, possiamo affermare che il bene x è un bene normale. Pertanto è vero.

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11
Q

Si consideri un bene la cui curva di Engel è positiva. È corretto affermare che l’elasticità della domanda al reddito è sempre positiva.

A

Si, è corretto. La curva di Engel è positiva se il bene di riferimento è un bene normale. L’elasticità della domanda al reddito è positiva se abbiamo a che fare, come in questo caso, con un bene normale. Questo vuol dire che la domanda cresce all’aumentare del reddito.

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12
Q

Si può dire che Mario sia più felice di paolo nell’ utilizzo di un paniere a?

A

no, perché l’utilità non può essere usata per fare confronti interpersonali, ma serve solo per i confronti intrapersonali, cioè all’interno della singola persona.

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13
Q

Per quale motivo il vincolo di bilancio non può mai essere inclinato positivamente?

A

In vincolo di bilancio è la rappresentazione dei possibili panieri, ovvero delle possibili combinazioni del bene x e del bene y, che il consumatore può acquistare avendo a disposizione un certo reddito M. Il vincolo di bilancio è inclinato negativamente, in quanto, dato che il mio reddito è costante, se voglio aumentare il consumo di un bene, devo necessariamente diminuire il consumo dell’altro bene. L’inclinazione del vincolo
di bilancio esprime quanto vale un bene rispetto a un altro per il mercato

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14
Q

L’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno del vincolo di bilancio se il bene è normale e verso l’interno se il bene è inferiore. Vero o falso? Si commenti.

A

falso, l’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno e parallelamente al vincolo originario indipendentemente dal tipo di bene.

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15
Q

L’inclinazione del vincolo di bilancio rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro bene per il consumatore. Vero o falso? Si commenti

A

Falso. L’inclinazione del vincolo di bilancio è il rapporto tra i prezzi dei due beni. Questo rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro per il mercato e non per il consumatore.

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16
Q

L’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’alto del vincolo di bilancio se il bene normale verso l’esterno se il bene inferiore. Vero o falso? Sì commenti

A

falso, l’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno e parallelamente al vincolo originario indipendentemente dal tipo di bene.

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17
Q

L’aumento di reddito determina uno spostamento verso l’interno del vincolo di bilancio se il bene è inferiore e verso l’esterno se il bene è normale. Vero falso. Si commenti

A

falso, l’aumento del reddito determina uno spostamento verso l’esterno e parallelamente al vincolo originario indipendentemente dal tipo di bene.

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18
Q

L’aumento di reddito determina uno spostamento verso l’interno del vincolo di bilancio se il bene è inferiore e verso l’esterno se il bene è normale. Vero falso. Si commenti

A

falso, per i beni inferiori l’effetto di reddito ha senso inverso rispetto all’effetto di sostituzione, mentre per i beni normali l’effetto di reddito ha lo stesso verso dell’effetto di sostituzione. Nel caso, invece, dei beni di Giffen, l’effetto di reddito supera l’effetto di sostituzione ma nel senso opposto.

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19
Q

La curva di domanda individuale è inclinata negativamente perché, nel caso di beni inferiori, l’effetto di reddito è sempre superiore all’effetto di sostituzione. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. Perché l’effetto di reddito non sempre è superiore all’effetto di sostituzione. L’effetto di sostituzione è sempre negativo, mentre l’effetto di reddito, nel caso del bene inferiore, è positivo. Quindi, i due effetti, che si verificano sempre contemporaneamente, quando varia il prezzo del bene si contrappongono. Se nel caso di un bene inferiore l’effetto di sostituzione prevale sull’effetto di reddito, un aumento del prezzo del bene x determinerà una riduzione della quantità domandata del bene x. In questo caso la curva di domanda è inclinata negativamente. Se, invece, sempre nel caso di un bene inferiore, l’effetto di reddito prevale sull’effetto di sostituzione, un aumento del prezzo del bene x determina un aumento della quantità domandata del bene x. In questo caso la curva di domanda è inclinata positivamente.

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20
Q

È possibile che un consumatore decida di acquistare un solo bene anche se i beni non sono perfetti sostituti?

A

si, nelle soluzioni d’angolo quando non c’è tangenza tra SMS e rapporto dei prezzi.

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21
Q

Un aumento del prezzo di equilibrio determina una riduzione del surplus dei consumatori ed un aumento del surplus dei produttori. Vero o falso? Si commenti.

A

vero. L’area del surplus del consumatore si trova al di sopra del prezzo di equilibrio mentre quella del
produttore si trova al di sotto e quindi, se aumenta, l’area del SC diminuisce e quella del SP aumenta.

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22
Q

Cosa succede al surplus dei consumatori se il prezzo di riserva diminuisce? Si commenti.

A

Il surplus del consumatore è il beneficio che il consumatore trae da uno scambio, ovvero è la differenza tra il prezzo di riserva, cioè il massimo prezzo che il consumatore sarebbe disposto a pagare, e il prezzo effettivo che paga, cioè il prezzo di mercato. Quindi, se il prezzo di riserva diminuisce (e il prezzo di mercato rimane costante) il surplus dei consumatori diminuisce.

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23
Q

Si considerino due panieri: A(2,8) e B(8,2). Paolo è indifferente tra i due panieri. Si consideri ora il paniere C(5,5). Paolo preferisce A a C, oppure C ad A, oppure i due panieri non sono confrontabili? Si giustifichi la
risposta.

A

Paolo preferisce C ad A per l’assioma di non convessità, in quanto il paniere C è la combinazione lineare tra i due panieri A e B che sono tra loro indifferenti.

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24
Q

L’utilità di Paolo quando consuma il paniere A è 2, mentre l’utilità di Andrea quando consuma lo stesso
paniere è 9. Chi è più felice? Si commenti.

A

la definizione di utilità non mi permette di rispondere perché il concetto di utilità è un concetto ordinale ed è utilizzabile solamente per i confronti intra-personali e non per i confronti inter-personali. Dunque, questo può essere utilizzato solo per i confronti all’interno di una singola persona ma non per i confronti tra persone diverse

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25
Q

Si supponga che la curva di domanda sia x= 10-2p. Si consideri un prezzo pari a 1. Si supponga che il
prezzo aumenti leggermente. Cosa succede alla spesa totale? Aumenta o diminuisce? Si argomenti la
risposta

A

la spesa totale è data dal prodotto tra prezzo e quantità. Nel caso in cui p=1, la spesa totale è pari a 8. Nel caso in cui il prezzo aumenta e diventa pari a 2, la spesa aumenterebbe a 12.

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26
Q

Si supponga che la curva di domanda sia x=10-p. Si consideri un prezzo pari a 1. Si supponga che il prezzo aumenti leggermente. Cosa succede alla spesa totale? Aumenta o diminuisce? Si argomenti la risposta.

A

La spesa aumenta perché se la spesa totale è data dal prezzo per quantità, quando il prezzo è 1 la spesa sarebbe 9, mentre se aumentiamo il prezzo di poco, ad esempio 2, la spesa diventerebbe 12.

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27
Q

Si consideri una curva di domanda lineare. L’elasticità della domanda al prezzo è tanto maggiore quanto
maggiore è il prezzo. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. L’elasticità è la variazione percentuale della quantità domandata fratto la variazione percentuale del prezzo del bene x. Sebbene la pendenza di una curva di domanda lineare sia costante, l’elasticità la curva di domanda. In particolare, è tanto maggiore tanto più alto è il prezzo.

28
Q

L’assioma di convessità delle preferenze garantisce che, dati tra panieri A(6,0), B(3,3) e C(0,6), il consumatore preferisce consumare il paniere B. Vero o falso? Si commenti.

A

il consumatore preferisce il paniere B, che è la combinazione lineare di A e B, per l’assioma di convessità, ma solo se i due panieri A e B sono indifferenti tra loro per il consumatore.

29
Q

Dati due panieri A(6,0) e B(0,6) viene sempre preferito loro il paniere C(3,3) perché?

A

il consumatore preferirà C per l’assioma di convessità, in quanto C è la combinazione lineare di A e B, i quali devono essere tra loro indifferenti per il consumatore.

30
Q

Si considerino due panieri: A(2;5) e B(1;10). L’assioma di non sazietà non ci consente di confrontare due
panieri. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. L’assioma di non sazietà ci consente di affermare che, a parità di tutte le altre condizioni, è preferibile avere la quantità maggiore di un certo bene, difatti almeno una delle due quantità all’interno dei panieri deve essere uguale.

31
Q

In un contesto di scelta parametrico con incertezza, se la funzione di utilità del soggetto è U=x allora il
soggetto è sempre indifferente tra partecipare o non partecipare ad un gioco equo. Vero o falso? Si
commenti

A

Vero. Quando la funzione di utilità è U=x il soggetto è neutrale al rischio, perciò è indifferente tra
partecipare o non partecipare. Se fosse stata U=x2 allora il soggetto era propenso al rischio, se fosse stata U= x1/2 allora il soggetto era avverso al rischio.

32
Q

Si commenti la seguente proposizione: “I mercati assicurativi esistono perché gli individui non sono tutti avversi al rischio allo stesso modo”. Vero o falso?

A

falso, i mercati assicurativi e le imprese di assicurazione esistono perché assicurano contemporaneamente un numero elevato di rischi diversi, sfruttando la legge dei grandi numeri che spiega che se un vento si verifica con una probabilità indipendente pari a p in ciascuna di n prove la proporzione dei casi in cui l’evento si verifica tende a p al crescere di n.

33
Q

“Ad ogni azione il soggetto deve essere sempre in grado di collegare una o più conseguenze; una
conseguenza può essere associata ad una o più azioni”. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. Infatti il problema della scelta razionale da parte di un individuo è composto da tre elementi essenziali:
più conseguenze. Il numero delle azioni (n) può essere diverso dal numero delle conseguenze possibili. Se ill’insieme di scelta, la relazione tra azioni e conseguenze e l’ordinamento delle preferenze. Il secondo punto dice che il soggetto deve essere in grado di associare ad ogni azione appartenente all’insieme di scelta, una o soggetto non fosse in grado di collegare una o più conseguenze a ciascuna azione, non sarebbe in grado di effettuare la scelta razionale.

34
Q

Il prezzo del fattore produttivo lavoro è 1, quello del fattore produttivo capitale è 2. Si consideri una combinazione di fattori produttivi in corrispondenza della quale la produttività marginale di entrambi i fattori è pari ad 1. Quella combinazione può rappresentare un equilibrio? Si commenti.

A

quella combinazione non può rappresentare un equilibrio perché SMST non è uguale a w/r

35
Q

Il prezzo del fattore produttivo lavoro è 2, mentre quello del fattore produttivo capitale è 1. La produttività marginale di entrambi i fattori è pari a 1. In equilibrio l’impresa usa una quantità di lavoro doppia rispetto al capitale. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. In equilibrio l’impresa usa una quantità del capitale doppia rispetto a quella del lavoro. Questo perché la produttività marginale di un fattore produttivo è la derivata della funzione di produzione rispetto al fattore produttivo di riferimento. Siccome la produttività marginale di entrambi i fattori è 1, mentre il prezzo del fattore produttivo lavoro è il doppio del prezzo del fattore produttivo capitale, la quantità del capitale deve essere doppia rispetto a quella del lavoro.

36
Q

Si supponga che la funzione di produzione di un’impresa sia x=KL. Si dica, argomentando, se la funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti di scala costanti, crescenti o decrescenti.

A

La funzione di produzione x=KL è caratterizzata da rendimenti di scala crescenti. Difatti, se facciamo
aumentare tutti i fattori produttivi nella medesima proporzione, l’output aumenta in misura più che proporzionale rispetto alla variazione. Q(tK, tL) = (tK) (tL) = t2KL = t2Q(K, L).

37
Q

Perché un isocosto ha un’inclinazione costante? Si argomenti.

A

l’isocosto ha inclinazione costante essendo una retta. Più nello specifico si tratta di una retta decrescente, perché se diminuisce il capitale, affinché il costo sia lo stesso devo aumentare il lavoro e viceversa.

38
Q

Perché un isoquanto non può avere inclinazione positiva? Si argomenti

A

L’isoquanto è l’insieme di tutte le combinazioni di fattori produttivi (cioè di lavoro e di capitale) che
consentono di produrre un determinato livello di output. Quindi gli isoquanti sono necessariamente
decrescenti. Questo perché se diminuisce la quantità di un fattore produttivo, se io voglio ottenere la medesima quantità di output, devo necessariamente aumentare la quantità dell’altro fattore produttivo.

39
Q

Perché un isocosto può essere rappresentato tramite una retta inclinata negativamente?

A

L’isocosto è la combinazione di tutti i fattori produttivi che comportano lo stesso costo totale. Quindi
l’isocosto è necessariamente inclinato negativamente, perché se aumenta l’impiego di un fattore produttivo, affinché il costo complessivo sia identico, l’impresa deve diminuire l’impiego dell’altro fattore produttivo.

40
Q

In concorrenza perfetta prezzo e costo medio sono sempre uguali. Vero o falso. Si commenti.

A

falso. Solo nel lungo periodo l’equilibrio richiede che il prezzo debba essere uguale al costo medio. Più precisamente il prezzo di equilibrio nel lungo periodo è uguale al minimo dei costi medi, soltanto in questo punto AC=MC, (secondo l’ipotesi di comportamento razionale delle imprese il prezzo deve essere uguale anche al costo marginale). Solo nel punto di minimo della curva dei costi medi AC=MC. Ne consegue una curva piatta e quindi perfettamente elastica. Queste condizioni rispettano l’equilibrio di lungo periodo che richiede che i profitti siano nulli.

41
Q

In concorrenza perfetta ricavo marginale e prezzo sono sempre uguali. Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. Infatti il ricavo marginale può essere visto come il prezzo più la quantità moltiplicata per la derivata
del prezzo rispetto alla quantità. Ma in concorrenza perfetta il secondo termine è pari a zero. Questo perché in concorrenza perfetta il prezzo, dal punto di vista della singola impresa, è un dato. Dunque, il secondo termine si annulla e rimane soltanto che il ricavo marginale è uguale al prezzo.

42
Q

In concorrenza perfetta la differenza tra prezzo e ricavo marginale dipende dall’elasticità della domanda. Vero o falso? Si commenti.

A

falso, non c’è differenza tra prezzo e ricavo marginale in concorrenza perfetta perché sono uguali.

43
Q

In concorrenza perfetta, se l’impresa fissa un prezzo superiore a quello di mercato, i profitti diminuiscono.
Vero o falso? Si commenti

A

vero. In concorrenza perfetta le imprese sono piccole, numerose e tutte identiche e tutte vendono la
massima quantità al prezzo di equilibrio. Secondo l’ipotesi di price taking il prezzo è un dato, e in
corrispondenza di questo l’impresa vende già tutto quello che può produrre. Ma se l’impresa decidesse di vendere a un prezzo inferiore i profitti diminuirebbero in quanto venderebbe comunque tutta la stessa
quantità per fronteggiare la domanda però a un prezzo minore. Quindi i profitti diminuiscono.

44
Q

In concorrenza perfetta, se l’impresa fissa un prezzo inferiore a quello di mercato, i profitti diminuiscono.
Vero o falso? Si commenti.

A

Vero. In concorrenza perfetta il prezzo per ciascuna impresa è dato, e a questo prezzo ciascuna impresa sta già vendendo tutto ciò che può vendere. Dunque, se l’impresa fissasse un prezzo inferiore a quello del
mercato, venderebbe comunque tutto, ma a un prezzo più basso, di conseguenza i suoi profitti sarebbero più bassi

45
Q

In concorrenza monopolistica, se l’impresa fissa un prezzo superiore a quello di mercato, i profitti
diminuiscono. Vero o falso?

A

falso, perché se fissasse un prezzo superiore rispetto a quello di mercato non guadagnerebbe proprio nulla, perché produrre al prezzo di equilibrio equivale già a produrre tutto ciò di cui è possibile.

46
Q

In un mercato di concorrenza perfetta se l’imprenditore aumentasse il prezzo del proprio prodotto anche di poco i profitti diminuirebbero? Vero o falso?

A

se l’imprenditore aumentasse il prezzo i profitti si azzererebbero, perché in concorrenza perfetta il prezzo è il prezzo di equilibrio del mercato.

47
Q

In concorrenza perfetta, nel lungo periodo un aumento della domanda determina un aumento del numero delle imprese operanti sul mercato ed una riduzione della quantità prodotta da ciascuna impresa. Vero o falso? Si commenti

A

vero, un aumento della domanda in concorrenza perfetta fa si che le imprese realizzino profitti positivi e ciò porta nuove imprese a entrare sul mercato fino a quando i profitti non saranno nuovamente nulli.

48
Q

In concorrenza perfetta, nel lungo periodo un aumento della domanda determina un aumento del numero delle imprese operanti sul mercato. Vero o falso? Si commenti.

A

[Vero. Un aumento della domanda determina un aumento delle imprese operanti sul mercato perché le imprese fuori dal mercato vedendo i profitti positivi che ottengono quelle all’interno decidono di entrare.]

49
Q

In concorrenza perfetta, nel lungo periodo i profitti sono nulli, quindi il prezzo è pari al costo medio e
maggiore al costo marginale. Vero o falso? Si commenti.

A

falso, in concorrenza perfetta, nel lungo periodo, i profitti sono nulli, ma il prezzo è sia pari al costo medio sia pari al costo marginale.

50
Q

In concorrenza perfetta, nel lungo periodo i profitti sono nulli. Quindi, la quantità prodotta da ciascuna
impresa è zero. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. In concorrenza perfetta nel lungo periodo i profitti sono nulli, ma ciascuna impresa produce la quantità in corrispondenza della quale il prezzo è uguale al minimo dei costi medi. Questo è la condizione di equilibrio nel lungo periodo

51
Q

In concorrenza monopolistica, sia nel breve che nel lungo periodo, il prezzo è maggiore del costo medio. Vero o falso? Si commenti.

A

Falso. Questo perché, se nel breve periodo la situazione è del tutto identica a quella del monopolio, cioè le imprese ottengono i profitti positivi, nel lungo periodo le nuove imprese possono entrare nel mercato per ottenere gli stessi profitti. Quindi, nel lungo periodo, le nuove imprese entrano sul mercato, sottraendo la domanda alle imprese già esistenti. Di conseguenza, la curva di domanda affrontata da ciascuna impresa si sposta verso sinistra. Questo processo di aggiustamento va avanti fino a che i profitti di ciascuna impresa non diventino nulli (p*=AC) e ciascuna impresa non massimizzi i propri profitti (CM=RM). Dunque, queste due condizioni devono essere contemporaneamente valide: il prezzo uguale al costo medio e il ricavo marginale uguale al costo marginale.

52
Q

in concorrenza monopolistica il prezzo è sempre uguale al costo medio. Vero o Falso? Si commenti.

A

Falso. Questo perché, se nel breve periodo la situazione è del tutto identica a quella del monopolio, cioè le imprese ottengono i profitti positivi, nel lungo periodo le nuove imprese possono entrare nel mercato per ottenere gli stessi profitti. Quindi, nel lungo periodo, le nuove imprese entrano sul mercato, sottraendo la domanda alle imprese già esistenti. Di conseguenza, la curva di domanda affrontata da ciascuna impresa si sposta verso sinistra. Questo processo di aggiustamento va avanti fino a che i profitti di ciascuna impresa non diventino nulli (p*=AC) e ciascuna impresa non massimizzi i propri profitti (CM=RM). Dunque, queste due condizioni devono essere contemporaneamente valide: il prezzo uguale al costo medio e il ricavo marginale uguale al costo marginale.

53
Q

In concorrenza perfetta il prezzo è maggiore del ricavo marginale. Vero o falso.

A

falso, Infatti il ricavo marginale può essere visto come il prezzo più la quantità moltiplicata per la derivata
del prezzo rispetto alla quantità. Ma in concorrenza perfetta il secondo termine è pari a zero. Questo perché in concorrenza perfetta il prezzo, dal punto di vista della singola impresa, è un dato. Dunque, il secondo termine si annulla e rimane soltanto che il ricavo marginale è uguale al prezzo.

54
Q

Si commenti la seguente affermazione: “nel monopolio il prezzo è superiore al ricavo marginale perché se l’impresa vuol vendere una unità in più deve vendere tutte la unità ad un prezzo più basso”.

A

in monopolio il prezzo è sempre maggiore del ricavo marginale perché la curva di domanda del
monopolista corrisponde alla curva di mercato ed è inclinata negativamente. Il monopolista per vendere una quantità maggiore deve applicare un prezzo inferiore all’ultima quantità venduta e a tutte le precedenti.

55
Q

Quale condizione sull’elasticità della domanda deve essere soddisfatta affinché in monopolio il prezzo di
equilibrio sia uguale al costo marginale?

A

Un monopolista per massimizzare il profitto dovrebbe fissare un mark-up tanto più grande quanto più piccola è l’elasticità della domanda al prezzo. Nel caso limite di una domanda infinitamente elastica, il mark-up che massimizza il profitto è nullo, cioè p=MC, come in concorrenza perfetta.

56
Q

Si suppongano quattro consumatori, la cui disponibilità a pagare per un bene è rispettivamente 7, 5, 3 e 1. I costi marginali dell’impresa sono pari a 2. Quale prezzo viene fissato dal monopolista? Si spieghi
brevemente.

A

il monopolista fisserà 5 come prezzo, perché è quello che gli fa ricavare profitti maggiori.

57
Q

Si suppongano quattro consumatori, la cui disponibilità a pagare per un bene è rispettivamente 7, 5, 3 e 1. I costi marginali dell’impresa sono pari a 2. Si supponga che il monopolista possa discriminare perfettamente. Quante unità del bene vengono vendute in equilibrio. Si spieghi brevemente.

A

La quantità venduta in equilibrio è 3. In particolare, l’impresa vende ai primi tre consumatori, la cui
disponibilità a pagare è rispettivamente 7, 5 e 3. Infatti, il monopolista, visto che è in grado di discriminare perfettamente, fisserà il prezzo per ciascun consumatore, in particolare fisserà il prezzo pari al prezzo di riserva per ciascun consumatore. Il quarto consumatore, la cui disponibilità a pagare è 1, invece, non viene servito. Questo perché al monopolista, che ha i costi marginali pari a 2, non conviene, proprio perché il costo necessario per produrre il bene è superiore alla disponibilità a pagare dell’ultimo consumatore.

58
Q

Si consideri un monopolio. La curva di domanda è p=3-x. I costi totali sono TC = 2x. Si calcoli, svolgendo i passaggi, prezzo e quantità di equilibrio.

A

La condizione di equilibrio è l’uguaglianza tra i ricavi marginali e i costi marginali, ovvero deve valere
RM=CM. Quindi, per trovare la quantità i passaggi da seguire sono i seguenti:
1. Calcolare il ricavo totale RT. Il ricavo totale è dato dalla quantità venduta moltiplicata per il prezzo. Dunque RT= (3-x)x= 3x-x2
2. Calcolare il ricavo marginale RM. Il ricavo marginale è la derivata parziale del ricavo totale rispetto alla quantità. Quindi RM= 3-2x
3. Calcolare il costo marginale CM. Il costo marginale è la derivata parziale del costo totale rispetto alla quantità. Quindi CM= 2
4. Eguagliare il ricavo marginale con il costo marginale per trovare la quantità di equilibrio: RM=CM, 3-2x=2, x=1/2
5. Calcolare il prezzo di equilibrio (che in monopolio si determina sulla curva di domanda): p
= 3-
1/2=5/2

59
Q

Si consideri un monopolio. La curva di domanda è p=3-x. I costi totali sono TC=x. Si calcoli, svolgendo i passaggi, prezzo e quantità di equilibrio.

A

La condizione di equilibrio è l’uguaglianza tra i ricavi marginali e i costi marginali, ovvero deve valere
RM=CM. Quindi, per trovare la quantità i passaggi da seguire sono i seguenti:
1. Calcolare il ricavo totale RT. Il ricavo totale è dato dalla quantità venduta moltiplicata per il prezzo. Dunque RT= (3-x)x= 3x-x2
2. Calcolare il ricavo marginale RM. Il ricavo marginale è la derivata parziale del ricavo totale rispetto alla quantità. Quindi RM= 3-2x
3. Calcolare il costo marginale CM. Il costo marginale è la derivata parziale del costo totale rispetto alla quantità. Quindi CM= 1
4. Eguagliare il ricavo marginale con il costo marginale per trovare la quantità di equilibrio: RM=CM, 3-2x=1, 2=2x, x=1. Dunque la quantità di equilibrio è 1
5. Calcolare il prezzo di equilibrio (che in monopolio si determina sulla curva di domanda): p
=3- x=3-1=2. Quindi il prezzo di equilibrio è 2.

60
Q

Nel caso di un monopolista in grado di attuare una discriminazione del prezzo di terzo tipo la quantità
prodotta in equilibrio massimizza il surplus complessivo. Vero o falso? Si commenti.

A

falso, è la discriminazione di primo tipo che massimizza il surplus complessivo, non quella di terzo tipo.

61
Q

Nella discriminazione di terzo tipo viene prodotto una quantità che massimizza il surplus? Vero o falso?

A

falso, è la discriminazione di primo tipo che massimizza il surplus complessivo, non quella di terzo tipo

62
Q

In monopolio vi è inefficienza allocativa in quanto il prezzo è superiore al ricavo marginale. Vero o falso?
Si commenti.

A

vera. In monopolio il prezzo è più alto del costo marginale. Pertanto, la disponibilità a pagare dei
consumatori per una unità aggiuntiva è superiore al costo necessario per produrre quella unità aggiuntiva.
Quindi, il monopolio non realizza tutte le opportunità dello scambio. E in monopolio, il costo marginale è
uguale al ricavo marginale.

63
Q

In monopolio vi è inefficienza allocativa in quanto l’impresa realizza prodotti positivi in equilibrio. Vero o
falso?

A

vero. Perché il monopolista produce troppo poco. Per espandere la produzione dovrebbe ridurre il prezzo
su tutto ma non ha interesse a farlo. Difatti, in monopolio in equilibrio, p>MC, la disponibilità a pagare dei consumatori (p) per un’unità aggiuntiva è superiore al costo necessario per produrre quell’unità, quindi, non si realizzano tutte le opportunità dello scambio

64
Q

Il monopolista fissa il prezzo maggiore del ricavo marginale e ciò gli permette di ottenere profitti positivi, vero o falso? Spiega

A

vero, il monopolista ottiene profitti positivi perché fissa il prezzo maggiore del costo marginale, e in monopolio il costo marginale è uguale al ricavo marginale.

65
Q

Il monopolio è inefficiente perché p>MR

A

[In monopolio il prezzo è più alto del costo marginale. Pertanto, la disponibilità a pagare dei consumatori per una unità aggiuntiva è superiore al costo necessario per produrre quella unità aggiuntiva. Quindi, il monopolio non realizza tutte le opportunità dello scambio. E in monopolio, il costo marginale è uguale al ricavo marginale.

66
Q

L’inclinazione del vincolo di bilancio rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro bene per il consumatore. Vero o falso? Si commenti.

A

falso. L’inclinazione del vincolo di bilancio è il rapporto tra i prezzi dei due beni. Questo rappresenta il valore di un bene rispetto all’altro per il mercato e non per il consumatore.

67
Q

78) La legge dei rendimenti marginali decrescenti implica che i costi marginali siano crescenti. Vero o falso? Si commenti.

A

[Vero. Se i rendimenti di scala sono decrescenti, vuol dire che all’aumentare nella medesima proporzione di tutti i fattori produttivi, l’output aumenta in misura meno che proporzionale. Dunque, il costo totale aumenta in modo più che proporzionale rispetto all’output. Pertanto, la curva di costo del lungo periodo è convessa, cioè ha l’inclinazione crescente. Ne consegue che la curva del costo marginale è crescente.]
[vero, in questo caso sapendo che la curva di costo marginale è ad U immaginando di disegnare sopra la funzione di produttività marginale è evidente che nel tratto decrescente il costo marginale sia crescente.]