sensazione e percezione Flashcards

1
Q

sensazione

A

l’attivazione degli organi di senso a opera di una sorgente di energia fisica

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2
Q

percezione

A

l’organizzazione, l’interpretazione, l’analisi e l’integrazione degli stimoli da parte di organi di senso e cervello

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3
Q

stimolo

A

energia fisica che provoca una risposta a livello di un organo di senso

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4
Q

psicofisica

A

lo studio della relazione tra gli aspetti fisici degli stimoli e la nostra esperienza psicologica di questi stimoli

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5
Q

soglia assoluta

A

la minor intensità di stimolo necessaria affinché questo sia recepibile

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6
Q

rumore

A

stimolazione di fondo che interferisce con la percezione di altri stimoli

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7
Q

metodi psicofisici

A

procedure utilizzate per determinare i valori soglia

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8
Q

metodo dei limiti

A

lo sperimentatore presenta al soggetto diverse serie di stimoli ripetutamente. alcune serie partono da valori infraliminari e gli stimoli vengono presentati in ordine ascendente fino a che il soggetto non segnala di non sentire più lo stimolo. il valore di soglia assoluto corrisponde al valore dello stimolo che è stato avvertito dal soggetto nel 50% dei casi

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9
Q

metodo dell’aggiustamento

A

il soggetto fa variare i valori di intensità dello stimolo

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10
Q

metodo degli stimoli costanti

A

lo sperimentatore seleziona una gamma di valori di intensità e chiede al soggetto di indicare se avverte lo stimolo

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11
Q

soglia differenziale o JND

A

minima quantità di cambiamento nell’intensità di uno stimolo necessaria per recepire la differenza rispetto a uno stimolo di confronto

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12
Q

spiega la legge di Weber e fai un esempio

A

è una legge secondo la quale una differenza appena percepibile è una proporzione costante rispetto all’intensità di uno stimolo iniziale o stimolo standard. quindi più grande è uno stimolo, maggiore è l’incremento necessario affinché il suo accrescimento sia rilevabile. esempio: stanza suono del telefono campana

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13
Q

spiega la legge di Fechner e fai un esempio

A

legge secondo la quale la grandezza della sensazione evocata da uno stimolo è proporzionale al numero di JND sopra la soglia assoluta

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14
Q

stima di grandezza

A

di Stevens; metodo in cui il soggetto funge da strumento di rilevazione, assegnando il valore 10 a uno stimolo e successivamente il valore 5; la relazione tra giudizio sensoriale del soggetto (y) e l’intensità dello stimolo (I) è una funzione di potenza: psi = KIn

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15
Q

adattamento sensoriale

A

aggiustamento delle capacità sensoriali dopo un’esposizione prolungata a stimoli fissi

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16
Q

teoria della detezione del segnale + esempio

A

teoria che considera l’influenza della presa di decisione sulla rilevazione dell’esistenza o meno dello stimolo da parte del soggetto

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17
Q

teoria tricromatica della visione

A

teoria secondo la quale esistono tre tipi di coni nella retina, ciascuno dei quali risponde principalmente a una specifica varietà di lunghezza d’onda

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18
Q

teoria dei processi opponenti di colore

A

teoria secondo la quale le cellule ricettive sono legate a coppie e lavorano in opposizione l’una all’altra

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19
Q

estrazione delle caratteristiche

A

elaborazione del messaggio visivo; i neuroni della corteccia visiva sono attivati in modo specifico per cui sono specializzati a elaborare caratteristiche diverse

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20
Q

via dorsale

A

collega tra loro l’area visiva primaria nel lobo occipitale con aree del lobo parietale. analizza le informazioni visive per guidare le azioni con gli oggetti

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21
Q

via ventrale

A

collega l’area visiva primaria nel lobo occipitale con regioni del lobo temporale. svolge la funzione di guidare l’esperienza consapevole dell’oggetto

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22
Q

agnosia visiva

A

danno alla via ventrale. incapacità di discriminare consapevolmente forma, dimensione e orientamento di un oggetto

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23
Q

atassia ottica

A

danno alla via dorsale. disturbo visuo-motorio che comporta errori di direzione e prensione nel muovere gli arti superiori e/o gli occhi sugli oggetti del campo visivo

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24
Q

teoria dell’onda viaggiante

A

teoria secondo la quale aree diverse della membrana basilare rispondono a diversi tipi di frequenze. non riesce a spiegare tutto ciò che concerne l’udito

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25
Q

teoria della discriminazione in frequenza

A

teoria secondo la quale l’intera superficie della membrana funge da microfono vibrando completamente in risposta a un suono

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26
Q

cellule di Merkel

A

tatto; regioni cutanee sensibili, registrano la pressione sulla pelle e permettono di avvertire il contatto continuo di oggetti sulla cute

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27
Q

corpuscoli di Meissner

A

tatto; non reagiscono a una pressione persistente ma a variazioni di pressione

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28
Q

corpuscoli di Ruffini

A

tatto; misurano la tensione della pelle e sono sensibili alle variazioni di tensione

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29
Q

corpuscoli del Pacini

A

tatto, tipici di cute e tessuti profondi, segnalano pressione e vibrazioni

30
Q

recettori per il caldo e per il freddo

A

tatto; terminazioni nervose libere nella cute

31
Q

teoria del gate control

A

recettori nervosi specifici a livello del midollo osseo sono collegati a determinate aree del cervello legate al senso del dolore

32
Q

propriocezione

A

la capacità del sistema nervoso centrale di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio

33
Q

sinestesia

A

una stimolazione pertinente a una data modalità sensoriale produce risposte non solo nello specifico canale sensoriale sollecitato, ma anche in un sistema diverso

34
Q

realismo ingenuo

A

convinzione di una completa coincidenza tra la realtà fisica e la realtà percettiva

35
Q

assenza dell’oggetto fenomenico

A

presente a livello fisico uno stimolo che non compare a livello percettivo

36
Q

assenza dell’oggetto fisico

A

l’oggetto fenomenico è presente nonostante sia assente l’oggetto fisico

37
Q

illusioni ottiche

A

stimoli fisici che producono consistenti errori di percezione poiché portano l’osservatore ad avere una percezione non coincidente con lo stimolo fisico

38
Q

errore dello stimolo

A

si compie nei fenomeni di illusione ottica, descriviamo non ciò che vediamo ma ciò che sappiamo

39
Q

errore dell’esperienza

A

per cui attribuiamo alla realtà fisica attributi che invece appartengono alla realtà fenomenica

40
Q

descrivi la catena psicofisica

A
  1. stimolo distale, cioè lo stimolo fisico vero e proprio es. un suono 2. stimolo prossimale parte di energia dello stimolo distale che viene raccolta dai nostri recettori e avvertita dal nostro organismo 3. trasduzione dell’energia fisica in energia nervosa che viene trasmessa alle regioni celebrali
41
Q

costanza percettiva + esempio

A

fenomeno per cui gli oggetti fisici vengono percepiti come invariabili e dotati di stabilità nonostante lo stimolo prossimale cambi continuamente. la relazione tra lo stimolo distale e il percetto rimane invariata anche al variare dello stimolo prossimale.

42
Q

costanza di grandezza

A

rimanendo costante l’angolo ottico a distanze maggiori corrispondono grandezze maggiori

43
Q

legge di Euclide

A

la grandezza percepita è uguale alla grandezza dell’angolo ottico sotteso dal soggetto.

44
Q

costanza di forma

A

tendenza ad attribuire agli oggetti la medesima forma nonostante le diverse forme che essi proiettano sulla retina

45
Q

leggi Gestalt dell’organizzazione

A

principi che descrivono come organizziamo vari elementi di informazione in un’unità di senso compiuto

46
Q

principio di vicinanza

A

a parità di altre condizioni si unificano elementi prossimi

47
Q

principio della somiglianza

A

a parità di altre condizioni si unificano elementi simili

48
Q

principio della chiusura

A

le linee che delimitano una regione chiusa tendono a unificarsi

49
Q

principio della continuità/buona continuazione

A

a parità di altre condizioni si unificano le linee caratterizzate da continuità di orientamento spaziale

50
Q

principio della semplicità/pregnanza

A

a parità di altre condizioni vengono privilegiati insiemi di stimoli caratterizzati da semplicità, simmetria, regolarità

51
Q

fattori isolabili: inclusione

A

A parità di altre condizioni diventa figura la regione inclusa

52
Q

fattori isolabili: convessità

A

A parità di altre condizioni diventa figura la regione convessa

53
Q

fattori isolabili: area relativa

A

A parità di altre condizioni diventa figura la regione di area minore

54
Q

fattori isolabili: orientamento

A

A parità di altre condizioni diventano figure le regioni i cui assi intrinseci sono allineati con le direzioni principali dello spazio percepito verticale e orizzontale

55
Q

fattori isolabili: simmetria

A

A parità di altre condizioni diventano figure le regioni a simmetria bilaterale rispetto a un asse

56
Q

figure reversibili

A

figure nelle quali si ha un’inversione sistematica fra figura e sfondo

57
Q

convergenza

A

indizio binoculare. quando fissiamo un oggetto gli occhi convergono di un certo angolo in modo che l’immagine dell’oggetto cada nella fovea di ciascun occhio

58
Q

disparità binoculare

A

indizio binoculare. le due immagini provenienti dagli occhi vengono combinate in una singola visione attraverso la fusione binoculare. la disparità binoculare fornisce al cervello la possibilità di stabilire la distanza/vicinanza degli oggetti rispetto all’oggetto fissato

59
Q

accomodazione

A

indizio monoculare. il cristallino mette a fuoco la luce riflessa dagli oggetti che guardiamo modificando la propria curvatura. dipende dalla distanza dell’oggetto fissato

60
Q

densità microstrutturale

A

indizio monoculare. fenomeno del gradiente di densità della microstruttura delle superfici sulla retina. Gradiente di tessitura cioè le superfici possiedono una grana. fornisce informazioni sulla distanza in quanto i dettagli di oggetti lontani risultano meno distinti e con una diversa inclinazione

61
Q

prospettiva di movimento

A

L’informazione, per le trasformazioni ottiche conseguenti allo spostamento del punto di vista. Uno di questi è la parallasse di movimento cioè il cambiamento della posizione di un oggetto sulla retina a causa del movimento del nostro corpo in relazione all’oggetto

62
Q

indizi pittorici

A

relativi alle proprietà proiettive delle immagini statiche. sono utilizzati ampiamente in pittura.

63
Q

movimento indotto

A

un oggetto in quiete può essere visto in movimento

64
Q

movimento apparente o phi o stroboscopico

A

percezione di oggetti in movimento a partire da stimoli statici presentati a intervalli regolari nel tempo, per esempio le immagini della pellicola cinematografica.

65
Q

movimento autocinetico

A

L’osservatore ha la percezione di una scia luminosa in movimento in un luogo buio fissando un punto luminoso statico.

66
Q

elaborazione top-down

A

percezione guidata da un alto livello di conoscenza, da esperienza, aspettativa e motivazione

67
Q

elaborazione bottom-up

A

consiste nel riconoscere ed elaborare informazioni che riguardano le singole componenti degli stimoli

68
Q

teoria di Gibson 1977

A

la percezione consiste nella capacità di cogliere informazioni già contenute nello stimolo medesimo. La stimolazione offre un ordine intrinseco grazie a una precisa distribuzione spaziale e temporale di disponibilità chiamate affordance. Il soggetto deve limitarsi a cogliere queste informazioni percettive

69
Q

analisi delle caratteristiche essenziali

A

Teoria secondo cui riconosciamo gli oggetti sulla base di un numero limitato di caratteristiche. Scomponiamo gli stimoli nelle loro parti componenti e poi impariamo queste parti con le informazioni immagazzinate in memoria.

70
Q

teoria di anne treisman

A

Sostiene che la percezione di un oggetto è meglio compresa nei termini di un processo a due fasi. Fase automatica in cui ci concentriamo sulle caratteristiche fisiche di uno stimolo. Fase processo controllato dell’attenzione prendiamo in esame le caratteristiche salienti di un oggetto.