seminario nutrizione Flashcards

1
Q

Quali sono i principali fattori considerati nel calcolo della razione alimentare per gli animali?

A

Nel calcolo della razione alimentare per gli animali, è fondamentale considerare le esigenze nutritive specifiche dell’animale, l’ingestione alimentare prevista, la concentrazione nutritiva della razione, il valore nutritivo degli alimenti e la formulazione delle razioni per garantire un bilanciamento ottimale dei nutrienti.

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2
Q

Qual è la percentuale tipica del peso corporeo che un animale consuma durante l’ingrasso e come può essere modificata?

A

Tipicamente, durante l’ingrasso, un animale consuma tra l’1% e il 2% del proprio peso corporeo in alimenti. Per ridurre il contenuto energetico della razione, è necessario aumentare l’apporto di fibre nella dieta, il che può influenzare l’assunzione di cibo e il metabolismo dell’animale.

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3
Q

Come vengono classificati i mangimi per gli animali e quali sono le loro principali categorie?

A

I mangimi per gli animali sono classificati principalmente in alimenti prevalentemente energetici, come cereali, radici, oli e grassi, e altri sottoprodotti dell’industria alimentare. Alimenti prevalentemente proteici includono semi oleaginose e sottoprodotti vegetali e animali, con regolamenti specifici per l’utilizzo di proteine di origine animale negli alimenti degli animali di interesse zootecnico. Alimenti prevalentemente minerali e integratori vitaminici

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4
Q

Quali sono alcune fonti di alimenti prevalentemente proteici di origine vegetale per gli animali?

A

Le fonti di alimenti prevalentemente proteici di origine vegetale includono farine di estrazione di soia, arachide, girasole, colza, sesamo e germe di mais, oltre a penelli di lino, leguminose come fave, piselli, lupini e lenticchie, e altre fonti come distillers e farina di erba medica disidratata.

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5
Q

Quali sono le restrizioni normative sull’uso di proteine di origine animale negli alimenti degli animali di interesse zootecnico?

A

È vietato somministrare proteine animali trasformate, gelatina da ruminanti, prodotti sanguigni, proteine idrolizzate e fosfato di origine animale negli alimenti degli animali di interesse zootecnico. Tuttavia, ci sono deroghe per l’utilizzo di alcune di queste sostanze negli alimenti dei non ruminanti.

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6
Q

Qual è l’importanza del plasma disidratato nell’alimentazione degli animali e quali benefici offre?

A

Il plasma disidratato è una fonte proteica eccellente, ricca di immunoglobuline, noto per controllare la diarrea post-svezzamento negli animali e migliorare il tasso di crescita grazie al suo contenuto nutrizionale completo.

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7
Q

Quali sono alcune delle nuove fonti alimentari esplorate per gli animali e quali nutrienti apportano?

A

Una delle nuove fonti alimentari esplorate sono gli insetti, che offrono una fonte significativa di proteine e anche di grassi, rappresentando una possibile alternativa sostenibile nei mangimi per animali.

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8
Q

Qual è la principale distinzione tra foraggi e concentrati basata sulla quantità di energia?

A

I foraggi sono caratterizzati da una minore densità energetica rispetto ai concentrati, che invece forniscono una maggiore quantità di energia per unità di peso dell’alimento.

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9
Q

Qual è l’effetto della fibra solubile nell’alimentazione degli animali e quali problemi può causare nei polli?

A

La fibra solubile ha la capacità di richiamare acqua nell’intestino, tuttavia nei polli può causare feci più liquide, favorendo condizioni dermatologiche indesiderate.

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10
Q

Qual è la differenza tra mais a granello e mais pastone in termini di composizione e utilizzo zootecnico?

A

Il mais a granello è più ricco di amido, mentre il mais pastone, con circa il 25% di umidità, è preferibile perché raccogliato prima, migliorando la digeribilità, soprattutto per gli animali.

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11
Q

Qual è l’importanza del trattamento termico degli alimenti per gli animali?

A

Il trattamento termico facilita la digestione degli alimenti, particolarmente benefico per animali con sistemi digestivi compromessi come i neonati, nonostante sia una pratica più costosa.

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12
Q

Per quale motivo l’avena è preferita per i monogastrici?

A

L’avena è preferita per i monogastrici per la sua composizione nutrizionale che supporta le loro esigenze alimentari specifiche.

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13
Q

Qual è il principale problema nutrizionale associato al sorgo e come può essere mitigato?

A

Il sorgo contiene tannini che possono creare problemi nutrizionali, ma ci sono varietà selezionate con minor contenuto di tannino per ridurre questi effetti negativi.

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14
Q

Qual è il rischio associato al consumo di segale contaminata da funghi?

A

La segale contaminata da funghi può produrre micotossine, sostanze nocive per la salute degli animali.

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15
Q

Qual è l’utilità dei sottoprodotti come la crusca negli alimenti per gli animali?

A

I sottoprodotti come la crusca forniscono una fonte energetica importante, ma è necessario considerare che tutti i cereali hanno uno sbilancio di calcio e fosforo, che dev’essere mantenuto in un rapporto di 2:1 per evitare problemi di salute.

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16
Q

in quali casi sono utilizzati oli vegetali e grassi negli alimenti degli animali?

A

Gli oli vegetali e i grassi sono impiegati quando vi è la necessità di aumentare l’apporto lipidico nella dieta degli animali per migliorare l’efficienza energetica o per altre specifiche esigenze nutrizionali.

17
Q

Quali sono le principali fonti di alimenti prevalentemente proteici per gli animali?

A

Le fonti di alimenti prevalentemente proteici possono essere di origine animale o vegetale, ottenute attraverso processi meccanici o chimici come la farina di estrazione, che fornisce un alto contenuto proteico nelle diete animali.

18
Q

Quali sono le caratteristiche nutrizionali della farina di soia rispetto ad altre farine di estrazione?

A

La farina di soia è trattata termicamente per migliorarne la digeribilità a causa di fattori antinutrizionali. È ricca di proteine e rappresenta una fonte essenziale di lisina, il primo amminoacido limitante nell’alimentazione animale.

19
Q

Qual è la differenza nutrizionale tra le farine di colza e girasole?

A

La farina di colza ha una quantità inferiore di proteine rispetto alla soia e contiene più fibre. La farina di girasole, invece, ha meno lisina e proteine rispetto alla soia, ma è più ricca di fibre.

20
Q

Qual è l’amminoacido limitante nelle diete proteiche per gli animali?

A

La lisina è il primo amminoacido limitante, il cui contenuto deve essere bilanciato nelle formulazioni delle diete per garantire una sintesi proteica ottimale.

21
Q

Quali sono alcune fonti proteiche di origine animale utilizzate nell’alimentazione zootecnica?

A

Le farine di carne, sangue, pesce e piume, il plasma disidratato e il siero del latte (concentrato o essiccato) sono alcune delle principali fonti proteiche di origine animale. Queste sono caratterizzate da un alto contenuto proteico e hanno specifici benefici nutrizionali.

22
Q

Perché il plasma disidratato è considerato vantaggioso nell’alimentazione animale?

A

Il plasma disidratato ha un effetto antibatterico e fornisce una fonte di proteine altamente digeribili, contribuendo così alla salute e alla crescita degli animali.

23
Q

Qual è il vantaggio e il limite dell’uso di insetti come fonte proteica negli alimenti per animali?

A

Gli insetti sono ricchi di proteine e grassi, tuttavia l’alto costo e le questioni normative limitano attualmente la loro adozione su larga scala nell’alimentazione animale.

24
Q

Quali sono le principali fonti di inquinamento derivanti dalle attività zootecniche?

A

Le principali fonti di inquinamento sono le emissioni di sostanze contenute nelle deiezioni degli animali, che possono contaminare l’aria, le acque superficiali e profonde, e i suoli. Queste sostanze includono ammoniaca, ossidi di azoto, fosforo, metalli pesanti e residui farmaceutici.

25
Q

Quali sono gli impatti ambientali specifici dell’allevamento suino?

A

Gli impatti includono l’inquinamento delle acque, l’emissione di gas atmosferici come ammoniaca e metano, l’acidificazione dei suoli, l’accumulo di metalli pesanti nei terreni, la diffusione di patogeni e il rischio di residui farmaceutici nelle acque reflue.

26
Q

Qual è il ruolo dei gas serra nell’agricoltura e in particolare nell’allevamento?

A

I gas serra come anidride carbonica (CO2), metano (CH4) e ossido nitroso (N2O) contribuiscono al riscaldamento globale intrappolando il calore nell’atmosfera. Il metano, in particolare, è prodotto principalmente dalla degradazione di proteine, amido e cellulosa negli animali ruminanti.

27
Q

Quali sono le conseguenze dell’acidificazione del suolo causata dalle attività zootecniche?

A

L’acidificazione può compromettere la fertilità del suolo e influenzare negativamente la crescita delle piante. Sostanze come il fosforo e i metalli pesanti come il rame e lo zinco, derivanti dagli integratori alimentari degli animali, possono accumularsi nel suolo e rappresentare un rischio per la salute umana se le piante contaminante vengono consumate.

28
Q

Qual è l’effetto complessivo sull’ambiente se l’allevamento degli animali venisse ridotto o eliminato?

A

Ridurre o eliminare l’allevamento animale potrebbe ridurre il potenziale di riscaldamento globale solo del 2,6%. Questo perché sarebbe necessario aumentare la produzione di fertilizzanti e trovare alternative per lo smaltimento dei sottoprodotti, il che potrebbe portare a impatti ambientali simili o addirittura maggiori in altre aree dell’agricoltura.

29
Q

Quali sono gli effetti dell’eccesso di azoto derivante dalle deiezioni degli animali nelle attività zootecniche?

A

L’eccesso di azoto nelle deiezioni degli animali può causare problemi ambientali significativi. Le perdite di azoto per volatilizzazione (come ammoniaca e ossidi di azoto) contribuiscono all’effetto serra. Inoltre, l’azoto può contaminare le acque superficiali e le falde acquifere, causando eutrofizzazione, che porta a una diminuzione dell’ossigeno nell’acqua, aumentando la mortalità ittica e promuovendo la crescita eccessiva di alghe.

30
Q

Come viene gestita la formulazione delle diete per suini per ridurre le emissioni di azoto?

A

La formulazione delle diete per suini mira a minimizzare le emissioni di azoto ottimizzando l’uso degli ingredienti alimentari. Questo include l’identificazione dei livelli necessari di nutrienti come la lisina e il rapporto tra aminoacidi rispetto al livello di lisina, nonché il bilanciamento del calcio e del fosforo. La quantità di proteina non digerita nelle feci dei suini può influenzare le emissioni di gas nell’ambiente.

31
Q

Quali sono le implicazioni ambientali dell’acidificazione del suolo causata dalle attività zootecniche?

A

L’acidificazione del suolo, causata principalmente dall’immissione di ossidi di azoto e acidi solforici nell’atmosfera, può danneggiare direttamente la vegetazione riducendo la sua capacità di fotosintesi e aumentando la sensibilità a malattie e stress ambientali. Inoltre, l’acidificazione può influenzare negativamente la biodiversità e la fertilità del suolo.

32
Q

Quali sono le strategie adottate per mitigare l’impatto ambientale delle attività zootecniche?

A

Le strategie includono l’uso di metodologie per valutare l’impatto ambientale dei prodotti zootecnici, la comunicazione efficace con i consumatori riguardo alle pratiche sostenibili, e l’adozione di tecnologie e pratiche agricole avanzate per migliorare le prestazioni ambientali. Ciò può includere la riduzione delle emissioni di gas serra, il miglioramento della gestione dei rifiuti e l’ottimizzazione dell’uso delle risorse idriche.

33
Q

Come influisce la digeribilità delle proteine nelle diete dei suini sull’ambiente?

A

La digeribilità delle proteine nelle diete dei suini influisce sulle emissioni di gas come il metano e l’ammoniaca. Una gestione ottimale della digeribilità può ridurre il substrato disponibile per i processi fermentativi nell’intestino crasso, che sono associati a un aumento delle emissioni di gas e a possibili disbiosi intestinali.

34
Q

Qual è lo scopo della designazione di zone vulnerabili da nitrati secondo il richiamo europeo?

A

La designazione delle zone vulnerabili da nitrati mira a proteggere le acque da contaminazioni causate dai nitrati derivanti da fonti agricole. Queste zone sono soggette a periodi di divieto di spandimento di fertilizzanti e limitazioni nell’applicazione al terreno di fertilizzanti, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento delle acque sotterranee e superficiali.

35
Q

Quali sono le strategie alimentari adottate per ridurre il livello proteico delle diete negli allevamenti?

A

Per ridurre il livello proteico delle diete e quindi il rilascio di azoto negli effluenti zootecnici, si utilizza l’aggiunta di aminoacidi di sintesi. Questo permette di mantenere l’efficienza nutrizionale degli animali riducendo al contempo la quantità di azoto eliminato. Inoltre, favorire l’utilizzo di materie prime locali o alternative e l’inclusione di carboidrati fermentescibili sono strategie utilizzate per ottimizzare l’alimentazione degli animali.

36
Q

Quali sono le caratteristiche degli effluenti zootecnici e come influenzano l’ambiente?

A

Gli effluenti zootecnici comprendono feci, urine, lettiera e altre acque di diluizione. La sostanza secca delle feci determina la loro forma fisica, che varia a seconda della specie animale e dell’alimentazione. Le urine variano in base a fattori come alimentazione, accesso all’acqua, tipo di allevamento e stagione. Questi effluenti possono contenere nutrienti come azoto e fosforo che, se non gestiti correttamente, possono contaminare le acque superficiali e sotterranee.

37
Q

Cosa prevede la Direttiva nitrati e quali strumenti vengono utilizzati per la sua implementazione?

A

La Direttiva nitrati mira a prevenire l’inquinamento da nitrati derivanti da fonti agricole. Gli strumenti utilizzati includono l’individuazione delle zone vulnerabili, l’implementazione di codici di buona pratica agricola, la formazione degli agricoltori, i programmi d’azione per il controllo delle perdite di nitrati, il monitoraggio delle acque e la revisione delle zone vulnerabili dei programmi per garantire il rispetto degli obiettivi ambientali.