reazioni avverse alimenti Flashcards

1
Q

definizione

A

Reazioni sgradevoli che si verificano in Reazioni sgradevoli che si verificano in seguito alla ingestione di cibo

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2
Q

CLASSIFICAZIONE DELLE REAZIONI CLASSIFICAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE AGLI ALIMENTI ,

A

tossiche, non tossiche

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3
Q

reazioni non tossiche tipi

A

allergie alimentari,intolleranze alimentari

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4
Q

intolleranze alimentari, tipi3

A

disenzimatica, armacologia, chimica o indefinita

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5
Q

reazioni avverse alimenti, tossiche, cause

A

ingestione di quantità sufficientemente elevate di sostanze chimiche,

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6
Q

tipi di sostanze chimiche che determinano reazioni avverse agli alimenti

A

sintetiche, naturali

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7
Q

sostanze sintetiche

A

additivi, fertilizzanti, metalli, insetticidi,

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8
Q

sostanze naturali,

A

tossine batteriche, micotossine, veleni naturali, aggiunte , presenti o che si producono negli alimenti

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9
Q

reazioni avverse agli alimenti, non tossiche

A

allergie allimentari, intolleranze alimentari

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10
Q

allergia alimentare, sindrome clinica

A

Sintomi digestivi o sistemici conseguenti Sintomi digestivi o sistemici conseguenti all’introduzione per via orale di allergeni contenuti nei all’introduzione per via orale di allergeni contenuti nei cibi cibi  Meccanismi di tipo immunologico, reazioni Meccanismi di tipo immunologico, reazioni IgE IgEmediate mediate e e cellulo cellulo-mediate mediate  Risposta immunitaria specifica che si manifesta, dopo Risposta immunitaria specifica che si manifesta, dopo un periodo di sensibilizzazione, per l’assunzione anche un periodo di sensibilizzazione, per l’assunzione anche di minime quantità di alimento ingerito

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11
Q

anafilassi gastrointestinale, sindrome clinica

A

Sintomi gastrointestinali dovuti a delle reazioni IgE mediate: nausea, dolore addominale, crampi, vomito, e/o diarrea. Possono associarsi sintomi a carico di altri organi. I sintomi compaiono pochi minuti (< 2 ore), dall’ingestione del cibo implicato. La diarrea può aversi anche 6 ore dopo

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12
Q

intolleranza alimentare, definizione

A

Sindrome caratterizzata da un quadro clinico, intestinale o sistemico, conseguente alla ingestione per via orale di alimenti e nel cui determinismo “non” sono in gioco meccanismi immunologici

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13
Q

intolleranza alimentare, tipologia 3

A

Disenzimatica o Disenzimatica o da alterazione dei da alterazione dei sistemi di trasporto sistemi di trasporto
b) Farmacologica o b) Farmacologica o chimica chimica c) Indefinita

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14
Q

intolleranza disenzimatica, definizione

A

Malassorbimento dovuto a carenze enzimatiche Malassorbimento dovuto a carenze enzimatiche (ad esempio deficit di lattasi)

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15
Q

intolleranza da alterazione dei carrier

A

Malassorbimento di fruttosio, glucosio e Malassorbimento di fruttosio, glucosio e trealosio

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16
Q

intolleranza farmacologica o chimica

A

Si realizzano quando particolari sostanze contenute negli alimenti sono in grado di provocare danni di tipo tossico diretto in soggetti predisposti
Azocoloranti, acido benzoico, ac. acetilsalicilico (mirtilli, banane, albicocche, piselli, patate novelle)
Istamina (formaggi fermentati, vino, birra, lieviti, pesce, crostacei) può determinare nausea, vomito, diarrea, dolore addominale crampiforme, orticaria, cefalea, palpitazioni.

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17
Q

intolleranza farmacologica o chimica, tiramina

A

(cioccolato, vino bianco, lievito di birra) può dare cefalea, ipertensione, palpitazioni, vampate, sudorazione, nausea e vomito

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18
Q

intolleranza farmacologica o chimica, glutammato monosodica

A

(ristoranti cinesi, brodi, carni in scattola). In soggetti predisposti l’ingestione determina la “sdr da ristorante cinese”: qualche ora dopo il pasto insorgono cefalea, senso di costrizione al torace, nausea, sudorazione, bruciore alla parte posteriore del collo, e, anche asma

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19
Q

lattosio

A

Il lattosio è un disaccaride che si trova esclusivamente nel latte dei mammiferi. Principale fonte di energia per la crescita e lo sviluppo del bambino

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20
Q

lattasi

A

Lattasi florizina-idrolasi: comunemente nota come lattasi, presente in abbondanti quantità nel digiuno

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21
Q

produzione lattasi

A

La lattasi è un enzima inducibile:
Più latte si beve con regolarità
Più lattasi viene prodotta

22
Q

lattosio, assunzione

A

L’assunzione di lattosio varia con l’età
In età pediatrica i carboidrati e priamariamente il lattosio ammonta a circa il 35-55% delle calorie ingerite giornalmente
Negli adulti vi è un calo dell’introito

23
Q

malassorbimenti al lattosio

A

Il deficit enzimatico di lattasi è una condizione fisiologica nell’uomo adulto Il gene viene “spento” in età preadolescenziale con consenguente lattasi non persistenza

24
Q

malassorbimento lattosio, definizione

A

Identifica il deficit enzimatico di lattasi Identifica il deficit enzimatico di lattasi
  Rappresenta il substrato fisiopatologico Rappresenta il substrato fisiopatologico dell’intolleranza

25
Q

sintomi malassorbimento lattosio

A

Solo 1/3 dei soggetti con malassorbimento sviluppa sintomi; il fenotipo clinico dipende dalla gravità del malassorbimento, dalla quantità di lattosio ingerito e da numerosi altri fattori individuali

26
Q

tipi di malassorbimento lattosio

A

primitivo, secondario, da sviluppo

27
Q

malassorbimento al lattosio primitivo

A

da deficit congenito da lattasi non persistenza

28
Q

malassorbimento secondario, causa

A

sovracrescita batterica
 malattia celiaca malattia celiaca  enteriti enteriti  morbo di Crohn morbo di Crohn  enteriti da farmaci o da enteriti da farmaci o da radiazioni

29
Q

malassorbimento da sviluppo

A

nati pretermine

30
Q

malssorbimento ed intolleranza,

A

Malassorbimento: Malassorbimento: substrato fisiopatologico dell’intolleranza substrato fisiopatologico dell’intolleranza
Intolleranza: Intolleranza: definizione strettamente clinica definizione strettamente clinica
Il fenotipo clinico dipende dalla gravità del malassorbimento, per realizzisarsi, occorrono anche fattori individuali, ad oggi ancora poco noti

31
Q

intolleranza al lattosio, malattia celiaca

A

L’atrofia dei villi è il meccanismo principale attraverso cui si determina una intolleranza al lattosio
La dieta aglutinata porta ad una regressione del quadro di intolleranza nella maggior parte dei casi: prevalenza dei celiaci trattati sovrapponibile a quella della popolazione genera

32
Q

overgrowth batterico del tenue

A

Alterazione della flora batterica sia di tipo Alterazione della flora batterica sia di tipo quantitativo (>10 quantitativo (>105 5) che qualitativo (spt anaerobi) ) che qualitativo (spt anaerobi)
Ingestione di Ingestione di carboidrati carboidrati
Sintomatologia IBS Sintomatologia IBS-like like Intolleranza ai carboidrati

33
Q

overgrowth batterico del tenue,

A

Malassorbimento con duplice meccanismo Malassorbimento con duplice meccanismo
Competizione con gli Competizione con gli enterociti per l’utilizzo dei enterociti per l’utilizzo dei carboidrati carboidrati
Danno infiammatorio Danno infiammatorio cronico della parete cronico della parete intestinale e delle sue intestinale e delle sue funzioni assorbenti

34
Q

fisiopatologia lattosio indigerito

A

Lattosio indigerito Fisiopatologia Fisiopatologia
+/ +/- Sintomi gastroenterici Sintomi gastroenterici
colon
acidi grassi a catena corta (acetato, butirrato e propionato), H2 e CO2, richiamo di liquidi ed elettrolitihe porta più o meno sintomi gastroenterici,

35
Q

sintomi gastrointestinali (8)

A

Diarrea  Dolori addominali  Meteorismo  Borborigmi  Flatulenza  Nausea  Vomito  Pirosi gastrica e retrosternale

36
Q

acquisizione capacità genetica a digerire il latte

A

deve essere considerata un esempio classico di coevoluzione genetico-culturale, in quanto l’abitudine al consumo del latte, ha creato un forte vantaggio selettivo per gli individui che possono tollerare questo alimento, traendone un importante beneficio nutrizionale.

37
Q

persistenza lattasi

A

La lattasi persistenza è diventata vantaggiosa solo dopo l’introduzione delle pratiche agricole quando il latte degli animali domestici è diventato una bevanda disponibile per gli adulti A prova di questo la lattasi persistenza è fortemente correlata con la dairying history della popolazione

38
Q

mutazione genetica lattasi persistenza

A

La persistenza dell’attività lattasica, è acquisita in seguito alla mutazione di due singoli nucleotidi: C/T13910 e G/A22018

39
Q

diagnosi malassorbimento lattosio

A

Duodenal biopsies Lactose tolerance test Lactose breath hydrogen test Genetic test for primary lactose malabsorption

40
Q

arruolamento esperimento intolleranza lattosio

A

Pz con Sintomi Suggestivi di malassorbimento Controlli sani
Per ogni caso e controllo è stato compilato un questionario
Breath Test all’Idrogeno: 25 gr. Positività del test: picco > a 15 ppm rispetto al valore basale
Test Genetico: Raccolta della saliva in un piccolo contenitore di plastica

41
Q

quanto è comune la persistenza della lattasi in sardegna

A

Le mutazioni correlate con la persistenza della lattasi sono poco comuni nella popolazione sarda (17%) probabilmente per la peculiare struttura genetica (deriva genetica)

42
Q

trattamento intolleranza al lattosio

A

Correzione della patologia di base
Ridurre l’introduzione di lattosio
Mantenere costante l’introduzione di proteine e fonti di energia con cibi alternativi
Somministrare sostituti enzimatici disponibili commercialmente
Mantenere una corretta assunzione di Calcio e vitamina D

43
Q

supplementazione di calcio

A

L’ACQUA RICCA DI CALCIO CHE FORNISCE UN’OTTIMA FONTE DI CALCIO
, formaggi, vegetali foglia verde, supplementazione con integratori

44
Q

come supplementare il calcio

A

se maggiore di 500 mg die è da suddividere in più dosi al giorno, per gli adolescenti 1200 1500 md day, la raccomandazione negli adulti dipendono dal genere e dallo stato mnopausale

45
Q

assunzione di implementazione calcio

A

l’assorbimento del calcio carbonato ma non del calcio citrato è ridotta in pazienti con acloridria , a meno che non sia presa insieme ai pasti, prendere integratori di calcio in prossimità dei pasti riduce l’assorbimento del calcio dal cibo di circa il 50%, prendere il calcio carbonato con pasti a basso contenuto di ferro come la colazione per eliminare il rischio di possibile carenza ferro

46
Q

intolleranza al fruttosio

A

Fruttosio: Zucchero esoso  Presente in elevate quantità negli alimenti quali la frutta (pesche, mele, pere, albicocche, uva) e in molti tipi di verdura e nel miele.  Aggiunto come dolcificante (spt nei preparati per i diabetici, sciroppi, cereali per colazione etc)  In combinazione con il glucosio forma il saccarosio

47
Q

intolleranza al fruttosio , primitivo

A

Intolleranza di tipo Intolleranza di tipo primitivo primitivo Mutazione genetica a livello Mutazione genetica a livello del carrier intestinale del carrier intestinale Molto raramente per deficit Molto raramente per deficit enzimatico (fruttoaldolasi B enzimatico (fruttoaldolasi B) ) (1:20000

48
Q

intolleranza al sorbitolo

A

Presente in natura in molte bacche e frutti, come mele, prugne
Negli intolleranti i sintomi compaiono in genere per dosi < 5 mg
Aggiunto come stabilizzante e dolcificante a basso contenuto calorico in molti prodotti dietetici (gomme da masticare senza zucchero)
 Monosaccaride polialcool assorbito a livello del tenue per diffusione passiva in quantità, dose e concentrazionedipendente

49
Q

intolleranza al trealosio

A

Il trealosio è uno zucchero presente soprattutto nei funghi
Difetto dell’enzima trealasi che catalizza la digestione del trealosio
Presente come carattere familiare a trasmissione autosomica dominante

50
Q

Intolleranza al Saccarosio

A

Il sucrosio è un disaccaride composto di glucosio e fruttosio
Contenuto soprattutto nello zucchero di canna

51
Q

intolleranza al saccarosio

A

Viene idrolizzato nei due monosaccaridi dall’ enzima sucrasi, una glucosiodeidrolasi, normalmente presente nel piccolo intestino
Un deficit, primitivo o acquisito dell’ enzima provoca un malassorbimento con relativa sintomatologia