mieloproliferative ph- Flashcards
perchè si depositano le fibre collagene nella mielofibrosi
perchè i megacariociti displastici rilasciano citochine (IL) che stimolano i fibroblasti a proliferare
come si attiva fisiologicamente la via JAK-STAT
a seguito del legame con la citochina ematopoietica (epo tpo) al proprio recettore si verifica un’instabilità strutturale dello stesso recettore che facilita l’attivazione funzionale di JAK2.
questo si autofosforila e a sua volta catalizza la fosforilazione i residui tirosinici aminoterminali intracitoplasmatici del recettore. a questi si legano altri trasmettitori di segnale della famiglia STAT che sono fosforilati anche loro da JAK2, formano omodimeri che traslocano nel nucleo e si legano ai siti consenus nelle regioni promoter e regolatorie
che tipo di mutazione ha l’esone 12
puntiforme che sosituisce la valina con fenilalanijna
trombosi viscerale in PV e TE
pazienti con un quadro cirrotico seguiti presso un’epatologia in cui poi, casualmente, si riscontra la mutazione JAK2V617F. All’origine della trombosi viscerale che ha poi determinato la cirrosi c’è proprio la mutazione; questo si verifica in particolar modo nella Sindrome di Budd Chiari [cirrosi epatica
secondaria a una trombosi della vena porta. Altre potenziali localizzazioni → a livello splancnico, a livello dei seni venosi cerebrali e a livello della vena retinica.]
stratificazione rischio dell’evoluzione leucemica MFI e a cosa serve
> 65a
Sintomi B
HB <10
GB >25000
blasti >1%
depone dove sia possibile la scelta del trapianto
sopravvivenza in base al rischio
basso 135 mesi
intermedio-1 95 mesi
intermedio-2 48 mesi
alto 27 mesi
criteri di risposta alla terapia secondo LeukemiaNet
ematocrito 45%
pt <400 000/microL
GB <10 000/microL
scomparsa sintomi B e splenomegalia
trattamento TE
- nelle forme a basso rischio usiamo l’aspirina (giovani che non hanno mai avuto storie di trombosi). L’uso dell’aspirina nei pazienti con mutazione CALR ed MPL è un po’ più in discussione; in genere la diamo lo stesso, ma si potrebbe anche non dare se mancano completamente fattori di rischio cardiovascolare (il paziente non è iperteso, non è diabetico, non fuma, non è obeso, fa una vita sana)
- Se invece il paziente è ad alto rischio (ha più di 60 anni, ha trombosi oppure ha piastrine sopra 1 milione e mezzo) allora dobbiamo dare l’aspirina e iniziare una terapia citoriduttiva basatafondamentalmente sull’idrossiurea. L’idrossiurea costituisce il farmaco di scelta al di sopra dei
40 anni, mentre sotto i 40 anni preferiamo usare farmaci meno potenzialmente tossici alla lunga, come per esempio l’interferon. Quindi nei giovani preferiamo fare una terapia basata sull’interferon, è sopra i 40 anni che introduciamo l’idrossiurea. [Possiamo usare anche l’anagrelide se si tratta di TE.
trattamento basato sul rischio MFI
Nei pazienti a rischio basso/intermedio-1 procederemo con:
▪ l’osservazione o con la somministrazione di idrossiurea
▪ Ruxolitinib in presenza di particolari splenomegalie
▪ trapianto allogenico soprattutto per i pazienti giovani, trasfusione dipendenti, con qualità
di vita scarsa
Nei pazienti che invece negli algoritmi diagnostici appartengono alla categoria intermedio-2/alto
rischio si procede:
▪ sempre con la terapia con Ruxolitinib
▪ il trapianto nei pazienti candidabili per i quali si trovi un donatore di cellule staminali
ematopoietiche