Metabolismo dei lipidi Flashcards

1
Q

Digestione

A

La digestione inizia dalla bocca dove la masticazione alimenta la formazione di saliva che contiene enzimi digestivi che cominciano la digestione che poi prosegue nello stomaco.
Nel duodeno avviene la digestione dei triacilgliceroli: viene riversato il succo pancreatico dal pancreas e i sali biliari dal fegato, si forma l’emulsione (micelle) e le lipasi pancreatiche formano i MONOACILGLICEROLI e le due forme del DIACILGLICEROLO (1,2 diacilglicerolo e 2,3 diacilglicerolo).
I monoacilgliceroli devono essere trasportati agli altri organi attraverso i CHILOMICRONI che attraversando il dotto linfatico raggiungono gli altri organi.
I chilomicroni sono delle VESCICOLE LIPOPROTEICHE formate da un core idrofobico costituito da trigliceridi, colesterolo e fosfolipidi rivestito da apolipoproteine che conferiscono specificità di percorso e di organi bersaglio. La proteina APOCII è responsabile del trasporto dei chilomicroni dalla mucosa intestinale al TESSUTO MUSCOLARE dove gli acidi grassi vanno incontro a DEGRADAZIONE per produrre ATP e al TESSUTO ADIPOSO dove verranno ACCUMULATI e CONSERVATI

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2
Q

Tappe di metabolizzazione

A

Gli acidi grassi sono metabolizzati in 3 TAPPE:

  1. SEGNALAZIONE ORMONALE/MOBILIZZAZIONE: rendere disponibili gli acidi grassi che andranno incontro a degradazione
  2. ATTIVAZIONE: acidi grassi modificati chimicamente per consentire la liberazione di energia e attivare le reazioni che necessitano di energia

3.DEGRADAZIONE: produzione di acetil CoA che viene ossidato nel TCA producendo coenzimi ridotti

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3
Q

Segnalazione ormonale/mobilizzazione

A

Nel momento in cui c’è richiesta energetica bisogna attivare la degradazione quindi viene attivata una via di trasduzione del segnale innescata da glucagone e adrenalina.
Il GLUCAGONE si lega al suo recettore attivando l’ADENILATO CICLASI che produce cAMP che attiva la PKA.
La PKA fosforila una LIPASI ORMONE-SENSIBILE e le PERILIPINE che sono delle proteine che si trovano sulla superficie delle goccioline lipidiche. Questa fosforilazione crea un VARCO sulla gocciolina nel quale la lipasi ormone-sensibile può inserirsi per DEGRADARE i TRIACILGLICEROLI quindi scinde i tre acidi grassi dal glicerolo.
Gli ACIDI GRASSI vengono complessati con l’ALBUMINA DEL SIERO e convogliati nel flusso sanguigno verso gli altri organi dove vanno incontro a una degradazione chiamata β-OSSIDAZIONE, poi entrano nel TCA sotto forma di acetil CoA e infine nella catena di trasporto degli elettroni per produrre ATP.
Il GLICEROLO può essere utilizzato per formare metaboliti della glicolisi: glicerolo viene fosforilato a glicerolo 3 P che con una deidrogenasi NAD⁺-dipendente viene convertito in diidrossiacetone P che viene isomerizzato a gliceraldeide 3 P che entra nella glicolisi (nella cellula epatica il diidrossiacetone P entra nella gluconeogenesi)

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4
Q

Attivazione

A

In questa tappa l’acido grasso reagisce con l’ATP per formare un composto attivato ossia l’ACIL ADENILATO. Viene rilasciato PPi che mediante l’idrolisi da parte della pirofosfatasi inorganica rilascia una grande quantità di energia (ΔG°’= -19KJ/mol).
L’acil adenilato è un composto ad ELEVATA ENERGIA DI IDROLISI: quando l’AMP viene rilasciato si genera un’elevata quantità di energia che può essere utilizzata per reazioni che la richiedono.
L’acil adenilato diventa substrato di un CoA che si sostituisce all’AMP. Questa reazione forma ACIL CoA rilasciando AMP.
La reazione complessiva di formazione dell’acil CoA ha un ΔG°’ di -15KJ/mol.
Quello che si forma è un ACIDO GRASSO ATTIVATO mediante LEGAME TIOESTERE.
La formazione dell’acil adenilato è un passaggio obbligato per poter avere l’energia necessaria per legare l’acido grasso al CoA

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5
Q

Trasporto dll’acil CoA dal citosol alla matrice

A

La formazione dell’acil CoA avviene nel citosol ma la degradazione degli acidi grassi avviene nella matrice per cui bisogna trasportare l’acido grasso nella matrice.
Il carrier dell’acil CoA è la CARNITINA che è localizzata nella membrana e si lega all’acil CoA sostituendosi al CoA. Si forma quindi l’ACIL CARNITINA che tramite la CARNITINA ACIL TRASFERASI I viene trasportata all’interno della matrice.
Nel mitocondrio la CARNITINA ACIL TRASFERASI II rilascia la carnitina e permette il legame fra l’acido grasso e il CoA riformando l’ACIL CoA. Questo è possibile perché l’acil carnitina è un composto ad alta energia che con la rottura del legame viene rilasciata permettendo il legame con il CoA.
La carnitina liberata può tornare nel citosol per caricare un’altra molecola di acil CoA.
Questo è un punto di controllo importante perché quando la degradazione è attiva l’acil trasferasi I deve essere attiva mentre deve essere inibita quando deve essere attivata la sintesi degli acidi grassi

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6
Q

β-ossidazione (degradazione)

A

Si chiama così perché le OSSIDAZIONI avvengono sul Cβ.
E’ un processo percorso da ACIDI GRASSI SATURI A CATENA PARI perché vengono liberate 2 UNITA’ alla volta che rappresentano ACETIL CoA.
Gli acidi grassi a CATENA DISPARI hanno uno step iniziale che ELIMINA UNA UNITA’ per diventare PARI. Inoltre hanno dei meccanismi con delle DESATURASI che consentono di trasformare le insaturazioni in SATURAZIONI.
La β-ossidazione coinvolge 4 REAZIONI REVERSIBILI che si susseguono e hanno il compito di generare ACETIL CoA che è l’unità bicarboniosa che viene RILASCIATA ad ogni GIRO di degradazione degli acidi grassi

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7
Q

Reazione 1: ossidazione

A

Il PALMITOIL CoA viene trasformato in TRANS Δ2 ENOIL CoA. In questa prima ossidazione 2 atomi di H vengono utilizzati per RIDURRE il FAD. Il FAD trasferisce i suoi elettroni ad una proteina che si chiama ETF (electron transfer flavoprotein) che si RIDUCE e cede i suoi elettroni all’UBICHINONE. L’ubichinone entra nel COMPLESSO III dove avviene il ciclo Q fino alla riduzione a O₂ e H₂O.
La perdita degli atomi di H causa un’INSATURAZIONE tra Cα e Cβ. Il meccanismo d’azione dell’enzima ACIL CoA DEIDROGENASI determina gli atomi di H in posizione TRANS

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8
Q

Reazione 2: idratazione

A

Il TRANS Δ2 ENOIL CoA viene trasformato in L-β IDROSSIACIL CoA. In questa reazione idratazione l’enzima ENOIL CoA IDRATASI permette l’entrata di una molecola d’ACQUA e l’OH si addiziona sul Cβ e l’altro atomo di H sul Cα. L’enzima è stereospecifico per l’isomero L (enzima sintesi specifico per isomero D)

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9
Q

Reazione 3: ossidazione

A

L’ L-β IDROSSIACIL CoA viene trasformato in β CHETOACIL CoA. In questa reazione di ossidazione catalizzata dalla β IDROSSIACIL CoA DEIDROGENASI si deve formare il GRUPPO CARBONILICO. Il NAD⁺ viene RIDOTTO e i 2 atomi di H vengono ceduti UNO sul Cα e UNO sul Cβ. Gli atomi di H servono per ridurre il NAD⁺

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10
Q

Reazione 4: tiolisi

A

Il β CHETOACIL CoA viene scisso in due formando ACETIL CoA e MIRISTOIL CoA. In questa reazione catalizzata dalla TIOLASI il CoASH con il doppietto dell’S determina la rottura tra C1 e C2 e il resto della catena accorciata

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11
Q

Bilancio della β-ossidazione

A

Il processo si ripete finché si forma una molecola a 4C la cui ROTTURA genera 2 molecole di ACETIL CoA.
Sono necessari 7 CICLI di β-ossidazione per OSSIDARE una molecola di PALMITOIL CoA formando 8 molecole di ACETIL CoA oltre a 7 FADH₂ e 7 NADH che produrranno ATP.
Da una molecola di palmitato si ottengono 108 ATP: resa energetica enorme tenendo conto che i grassi sono la riserva energetica più abbondante

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12
Q

Attività enzimatiche

A

Quattro attività enzimatiche catalizzano il processo ciclico:
1. Una DEIDROGENASI riduce il legame CαCβ a doppio legame (FAD-dipendente)
2. Una IDRATASI addiziona acqua in trans per formare un idrossiacile
3. Un’altra DEIDROGENASI riduce il gruppo OH a carbonile (NAD-dipendente)
4. Una TIOLASI permette la rottura del legame CαCβ per formare acetil CoA e un acil CoA più corto di due unità

Bisogna generare acetil CoA e lasciare la catena di acido grasso accorciata di due unità che deve contenere il CoA sennò non può andare incontro a successive reazioni. Quindi il Cβ che è metilenico quando parte la degradazione degli acidi grassi progressivamente deve essere trasformato per diventare un C carbonilico al quale si può legare nell’ultimo step il CoA. Questo consente di produrre acetil CoA ma di lasciare la catena di acido grasso accorciata di 2 unità con il CoA legato per ricominciare il ciclo

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13
Q

Corpi chetonici

A

Durante una dieta povera di carboidrati ma ricca di acidi grassi si forma un ECCESSO di ACETIL CoA che si accumula nel FEGATO.
L’acetil CoA viene deviato verso la formazione dei CORPI CHETONICI (chetogenesi): ACETOACETATO, β-IDROSSIBUTIRRATO e ACETONE.
I corpi chetonici possono passare per la barriera ematoencefalica e raggiungere il cervello che li utilizza anche se preferisce il glucosio.
I corpi chetonici si formano nel fegato perché c’è una CARENZA di OSSALACETATO che viene utilizzato per la gluconeogenesi per cui c’è un ACCUMULO di ACETIL CoA che non può entrare nel ciclo di Krebs.
I corpi chetonici possono essere utilizzati dalle altre cellule per fare il ciclo di Krebs e produrre ATP

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14
Q

Sintesi dei corpi chetonici

A

Avviene nella MATRICE MITOCONDRIALE del fegato.

La prima reazione consiste nella CONDENSAZIONE di 2 molecole di ACETIL CoA mediante TIOLASI per formare ACETOACETIL CoA. E’ la reazione inversa della tiolasi della β-ossidazione ed è REVERSIBILE. Viene liberata una molecola di CoA.

L’acetoacetil CoA deve essere metabolizzato perché deve ELIMINARE il CoA legato all’estremità carbossilica e generare il β-IDROSSIBUTIRRATO. Questo lo fa ADDIZIONANDO un’altra molecola di ACETIL CoA alla sua molecola.
Questa reazione catalizzata dalla β IDROSSI β METIL GLUTARIL CoA SINTASI genera il β IDROSSI β METIL GLUTARIL CoA (HMG CoA) che comprende 3 molecole di acetil CoA.
L’ingresso della prima e poi della seconda molecola di acetil CoA consentono la LIBERAZIONE di 2 CoASH (uno nella prima e uno nella seconda reazione).

Bisogna generare i corpi chetonici due dei quali hanno 4C per cui HMG CoA deve PERDERE un GRUPPO ACETILE. Mediante una LIASI viene scissa una porzione di ACETIL CoA formando ACETOACETATO.
L’acetoacetato può andare incontro a una DECARBOSSILAZIONE oppure ad una RIDUZIONE per formare gli altri due corpi chetonici.

La DECARBOSSILAZIONE riguarda il CH₂ e viene ELIMINATA una molecola di CO₂. Si forma l’ACETONE. La reazione è in parte spontanea e in parte catalizzata dall’ACETOACETATO DECARBOSSILASI.

L’acetoacetato si RIDUCE a D-β IDROSSIBUTIRRATO con OSSIDAZIONE del NADH mediante la D-β IDROSSIBUTIRRATO DEIDROGENASI.

L’ACETONE viene ELIMINATO con l’espirazione e le urine.
Il D-β IDROSSIBUTIRRATO arriva nei MITOCONDRI degli altri organi attraverso il sangue

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15
Q

Formazione dell’acetil CoA

A

Il D-β IDROSSIBUTIRRATO si OSSIDA per diventare ACETOACETATO utilizzando NAD⁺ che si RIDUCE a NADH con l’enzima D-β IDROSSIBUTIRRATO DEIDROGENASI.
L’acetoacetato deve essere trasformato in ACETOACETIL CoA e poi scisso in due per formare ACETIL CoA che entra nel ciclo di Krebs.

L’ACETOACETATO deve legarsi ad un CoA che viene trasportato dal SUCCINIL CoA in una reazione catalizzata dalla β-CHETOACIL CoA TRASFERASI (TIOFORASI) che manca nel fegato quindi i corpi chetonici non possono essere utilizzati nel fegato.
Il SUCCINIL CoA rilascia il SUCCINATO che continua con il ciclo di Krebs trasformandosi in fumarato, malato e ossalacetato.
Il CoA viene legato all’acetoacetato formando ACETOACETIL CoA.

L’acetoacetil CoA che si è formato reagisce con una molecola di CoASH che provoca la SCISSIONE delle due molecole di ACETIL CoA in un reazione catalizzata dalla TIOLASI.
Le molecole di acetil CoA trovano l’ossalacetato e possono entrare nel ciclo di Krebs formando acido citrico e portando alla produzione di ATP

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16
Q

Sintesi degli acidi grassi

A

Avviene nel FEGATO, nel TESSUTO ADIPOSO e nelle GHIANDOLE MAMMARIE.
La sintesi avviene nel CITOSOL: l’acetil CoA prodotto nei mitocondri deve essere reso disponibile nel citosol.
Utilizza ACP (acyl carrier protein) come TRASPORTATORE DI GRUPPI ACILICI e NADPH come coenzima

17
Q

Fase preparatoria

A

In una fase preparatoria l’ACETIL CoA viene trasferito dai mitocondri al citosol sotto forma di CITRATO che viene scisso nel citosol in ACETIL CoA e OSSALACETATO.
All’interno del mitocondrio si forma l’acetil CoA che si con l’ossalacetato per formare citrato nella prima reazione del ciclo di Krebs.
Il CITRATO ha il suo TRASPORTATORE specifico che lo porta nel CITOSOL. Qui il citrato viene scisso nella componente dell’ACETILE e dell’OSSALACETATO.
L’energia per questa reazione viene data dall’IDROLISI dell’ATP che permette anche il legame con il CoA. In questo modo si forma ACETIL CoA che verrà usato come precursore per la SINTESI DEGLI ACIDI GRASSI e OSSALACETATO che può essere usato per la gluconeogenesi oppure può essere trasformato in MALATO mediante una RIDUZIONE che utilizza una deidrogenasi NAD⁺-dipendente che OSSIDA il NADH.
Il MALATO con l’ENZIMA MALICO NADP⁺-dipendente subisce una DECARBOSSILAZIONE con rilascio di CO₂ e un’OSSIDAZIONE che produce PIRUVATO con RIDUZIONE del NADP⁺ a NADPH che verrà utilizzato nelle reazioni di sintesi.
Il PIRUVATO con il suo TRASPORTATORE specifico entra nel MITOCONDRIO dove la PIRUVATO CARBOSSILASI lo trasforma in OSSALACETATO. Questa reazione CO₂ e energia data dall’idrolisi dell’ATP.
L’ossalacetato ricomincia il ciclo condensandosi con acetil CoA mitocondriale formando citrato che esce nel citosol e libera acetil CoA.

Durante il ciclo di Krebs il citrato si trasforma in isocitrato che viene decarbossilato per formare l’αchetoglutarato. La reazione di questa deidrogenasi è REGOLATA NEGATIVAMENTE dall’ATP per cui un eccesso di ATP blocca il CICLO DI KREBS (c’è già energia). Quindi l’ISOCITRATO si ACCUMULA e forma CITRATO che essendo la carica energetica alta può essere utilizzato per la SINTESI DEGLI ACIDI GRASSI

18
Q

Formazione del malonil CoA

A

La sintesi inizia nel citosol dove l’acetil CoA viene ATTIVATO a MALONIL CoA che serve da DONATORE di UNITA’ BICARBONIOSE.
Il CoA viene sostituito da ACP che è legato al complesso multienzimatico FAS che catalizza la SINTESI DEGLI ACIDI GRASSI.

La reazione di formazione del malonil CoA parte dallo IONE BICARBONATO (CO₂, H₂CO₃, HCO₃⁻). L’enzima richiede la BIOTINA come trasportatore di CO₂.
Il bicarbonato deve essere attivato per formare un composto ad alta energia la cui idrolisi genererà l’energia per altri processi. Il bicarbonato reagisce con l’ATP per formare il CARBOSSIFOSFATO.
Il carbossifosfato può essere IONIZZATO rilasciando il FOSFATO. Si forma CO₂ e Pi.
La CO₂ si trova nel sito attivo dell’enzima che lega la biotina. A questo punto avviene la CARBOSSILAZIONE della BIOTINA: la biotina carica la CO₂ nel sito BC e la trasferisce al sito CT rilasciandola.
In questo sito sono presenti quindi la CO₂, l’acetil CoA e la biotina che deve essere rigenerata. Per questo reagisce con l’acetil CoA strappandogli un protone. Si riforma la biotina che può accogliere la CO₂ e l’ACETIL CoA in FORMA ENOLICA.
A questo punto avviene la CARBOSSILAZIONE che porta alla formazione del MALONIL CoA

19
Q

Sostituzione del CoA con ACP

A

Il malonil CoA è il donatore di C: vengono unite due unità di C ad ogni ciclo di allungamento quindi il malonil CoA viene decarbossilato perché solo la porzione a 2C viene incorporata. Per cui l’acido grasso cresce di unità di 2 in 2 fino alla formazione di un acido grasso saturo a catena pari.
Nella sintesi degli acidi grassi c’è un altro carrier di gruppi acilici cioè l’ACP quindi sia l’acetil CoA che il malonil CoA devono scambiare il coenzima.
Reagiscono entrambi con l’ACP per formare ACETIL ACP e MALONIL ACP con liberazione del CoA. Queste reazioni sono catalizzate dall’ACETIL TRANSACILASI e dalla MALONIL TRANSACILASI. In questo modo si formano si formano i PRECURSORI che reagiranno nella prima reazione della sintesi

20
Q

Reazione 1: condensazione

A

La prima reazione è la più importante e la più altamente regolata. MALONIL ACP e ACETIL ACP reagiscono in una reazione catalizzata dalla β CHETOACIL ACP SINTASI. Si forma ACETOACETIL ACP (4C) e vengono rilasciati CO₂ e ACP.

21
Q

Reazione 2: riduzione

A

Un acido grasso ha un gruppo COOH, tutti CH₂ e un terminale CH₃ per cui il gruppo cheto al Cβ deve essere trasformato in un gruppo CH₂.
L’ACETOACETIL ACP va incontro ad una RIDUZIONE NADPH-dipendente sul Cβ. Il NADPH si OSSIDA a NADP⁺ e il Cβ si RIDUCE a gruppo OH. Si forma l’isomero D-β IDROSSIBUTIRRIL ACP. La reazione è catalizzata dalla β CHETOACIL ACP REDUTTASI

22
Q

Reazione 3: deidratazione

A

Il D-β IDROSSIBUTIRRIL ACP va incontro ad una DEIDRATAZIONE quindi la rimozione di una molecola d’acqua. La deidratazione comporta la formazione di un DOPPIO LEGAME C=C con gli atomi di H in TRANS. Si forma il CROTONIL ACP e la reazione è catalizzata dalla β IDROSSIACIL ACP DEIDRATASI

23
Q

Reazione 4: riduzione

A

Il CROTONIL ACP deve essere RIDOTTO perché il Cβ deve diventare METILENICO. Questa riduzione è NADPH-dipendente con OSSIDAZIONE del NADPH a NADP⁺. In questa reazione catalizzata dall’ENOIL ACP REDUTTASI si forma il BUTIRRIL ACP

24
Q

Allungamento della catena

A

Dal butirril ACP si forma l’acido grasso a 6C aggiungendo 2C mediante condensazione con il malonil ACP.
Se si continua con le reazioni di riduzione, deidratazione e riduzione si allunga la catena di 2 in 2. Se si taglia il legame con l’ACP si ottiene l’acido grasso

25
Q

FAS

A

L’enzima coinvolto nella sintesi si chiama ACIDO GRASSO SINTASI. Ogni subunità è divisa in vari domini funzionali:
DOMINIO KS: β chetoacil ACP sintasi, catalizza la formazione dell’acetoacetil ACP a partire da acetil ACP e malonil ACP
DOMINIO MAT: malonil/acetil CoA/ACP transacilasi, catalizza la formazione di acetil ACP e malonil ACP
DOMINIO DH: β idrossiacil ACP deidratasi, catalizza la formazione del D-β idrossibutirril ACP in crotonil ACP
DOMINIO ER: enoil ACP reduttasi, catalizza la riduzione del crotonil ACP in butirril ACP
DOMINIO KR: β chetoacil reduttasi, catalizza la riduzione dell’acetoacetil ACP in D-β idrossibutirril ACP
DOMINIO TE: tioesterasi, taglia il legame con l’ACP rilasciando l’acido grasso

Il monomero di FAS I presenta anche una regione intermedia che serve alla DIMERIZZAZIONE delle due subunità e il DOMINIO ACP che lega l’acetile e il malonile mediante il gruppo SH della panteteina.

Sul complesso FAS l’acetil ACP si lega sul dominio KS e il malonil ACP sul dominio ACP. Dopo la loro condensazione le reazioni avvengono sul dominio ACP che alla fine trasferisce la catena sul dominio KS per poter legare una nuova molecola di malonil ACP.

7 attività enzimatiche su una catena polipeptidica : regolando un gene si attivano o disattivano in blocco tutte le attività

26
Q

Bilancio della sintesi di palmitato

A

Si divide in due parti.
PARTE 1: formazione di 7 molecole di malonil CoA (14 unità carboniose)
7 ACETIL ACP + 7CO₂ + 7ATP = 7 MALONIL ACP + 7ADP+ 7Pi

PARTE 2: allungamento dell’acido grasso (7 cicli di condensazione e riduzione)ù
ACETIL ACP + 7 MALONIL ACP + 14NADPH =
PALMITATO + 7 CO₂ + 8 ACP + 14 NADP⁺ + 6 H₂O (non 7 perché una viene utilizzata per l’attività tioesterasica)

27
Q

Regolazione

A

L’enzima che viene regolato è la CARBOSSILASI che è attiva se polimerica, inattiva se dimerica e catalizza la formazione del malonil CoA.

La sintesi è ATTIVA quando la [ATP] è ALTA, la [CITRATO] è ALTA, la [ACIDI GRASSI] è BASSA e la disponibilità di CARBOIDRATI è ALTA.
Quando la [MALONIL CoA] è ALTA la CARNITINA ACIL TRASFERASI è INIBITA quindi ATTIVA la SINTESI. DEFOSFORILAZIONE attiva la carbossilasi.

La sintesi è INIBITA da [AMP] ALTA e da FOSFORILAZIONE mediata da AMPK che è ATTIVATA da AMP e INIBITA da ATP.
AMPK attivata dal glucagone quindi bassa carica energetica: sintesi inibita.
Insulina: alta carica energetica quindi sintesi attiva (fosfatasi attiva)