la città come rifugio Flashcards
definizione di partenza per ‘leggere’ la relazione tra città e migrazione - la città «complessa»
la città è definita dalla densità (concentrazione di persone, istituzioni, edifici), dalla rete di collegamenti (comunicazione e trasporto) e dall’eterogeneità delle forme di vita che vivono in prossimità. nessuno di questi aspetti da solo può dar luogo ad una città
il sistema dell’accoglienza in italia
- dicembre 2020: decreto legge 130 riforma in parte il decreto sicurezza (2018)
- approccio hotspot
- centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr)
- centri governativi di prima accoglienza (Cpa)
QUESTE STRUTTURE SONO GESTITE E REGOLATE DAL GOVERNO CENTRALE
il sistema dell’accoglienza in italia - approccio hotspot
i cittadini stranieri soccorsi in mare o entrati in modo irregolare sul territorio nazionale vengono condotti in centri governativi localizzati nei pressi delle aree di sbarco o di principale ingresso nel paese per la prima assistenza sanitaria, il foto-segnalamento e la pre-identificazione
il sistema dell’accoglienza in italia - centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr)
vi si conducono i migranti in attesa del provvedimento esecutivo di espulsione dal paese
il sistema dell’accoglienza in Italia - centri governativi di prima accoglienza (Cpa)
strutture di accoglienza di primo livello, dove si rimane il tempo necessario all’espletamento delle operazioni di identificazione (se non effettuate precedentemente) e all’avvio della procedura di esame della richiesta di asilo
il sistema dell’accoglienza in italia - secondo livello di accoglienza
sistema di accoglienza e integrazione (Sai)
il secondo livello di accoglienza è affidato dal ministero dell’interno all’associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) con il supporto operativo della fondazione Cittalia. la titolarità dei progetti è assegnata agli enti locali che volontariamente attivano e realizzano progetti di accoglienza e integrazione
sistema di accoglienza e integrazione (Sai)
sostituisce il «sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati» che a sua volta sostituiva il «sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati»
secondo livello di accoglienza - caratteristiche
- accoglienza volta all’integrazione e meno assistenziale
- possono accedere dia i richiedenti asilo che i titolari di protezione (coloro che hanno già visto accolta la richiesta di asilo e riconosciuto il diritto a una protezione internazionale)
- sua livelli di servizi: 1. riservato ai richiedenti asilo basato sull’assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica 2. riservato ai titolari di protezione con funzione di integrazione e orientamento lavorativo
perché la città?
- eterogeneità di culture e strati sociali
- nuovo protagonismo politico. in assenza di una politica per gli immigrati a livello statale corrisponde una decentralizzazione di ruoli e funzioni ai governi locali
- sede di organi amministrativi e gruppi della società civile che spesso hanno decenni di esperienza con la convivenza tra comunità locali e immigranti
- concentrazione della politica: lotte sociali e conflitti come quelli combattuti sulla questione della migrazione tendono a verificarsi nelle grandi città
luogo in cui la cittadinanza (formale) si può trasformare in cittadinità (pratiche concrete di inclusione)
città rifugio
la capacità, la volontà o la possibilità di una collettività locale di promuovere e sostenere l’accoglienza (temporanea o di lunga durata) e un’integrazione di prossimità. tali pratiche si registrano frequentemente nelle città in opposizione o in assenza di politiche migratorie stabili elaborate a livello statale e sovranazionale
genealogia delle città rifugio
le città di rifugio bibliche
città greche
città mediavali
le città di rifugio bibliche (genealogia della città rifugio)
le città di rifugio erano sei città levitiche nel regno di israele e di giuda presso le quali i colpevoli di omicidio involontario potevano ottenere il diritto di asilo
città greche (genealogia della città rifugio)
la richiesta di asilo veniva effettuata presso un tempio o una città. il supplicante doveva eseguire un rituale attraverso il quale veniva posto sotto la protezione degli dei come Ikesios o Zues
città medievali (genealogia delle città rifugio)
V secolo le città di dotarono di architetture deputate all’accoglienza: xenodochia, hospitia, foresterie.
X-XII sec: potevano decidere in autonomia le leggi dell’ospitalità
città romane - ospitalità e ostilità
ospitalità - hospes-itis ‘colui che ospita e quindi albergatore’ e ‘colui che è ospitato e quindi forestiero’
ostilità - hostis ‘stranieri a cui si riconoscono dei diritti uguali e quelli dei cittadini romani’ testimonianza di Sesto Pompeo Festo
città-santuario
protezione ai rifugiati in fuga da situazioni di conflitti e violenza, per poi divenire più ampiamente rivolto alla protezione di migranti privi di documenti che vivono nelle città da tempo
rifiuto di città e organizzazioni locali di cooperare con le istituzioni federali nell’applicazione di norme sull’arresto e rimpatrio di migranti
sanctuary movement - 1980
- i membri provenienti inizialmente da vari ordini religiosi degli stati uniti
- offrirono protezione ai rifugiati centroamericani, provenienti soprattutto dal guatemala e da el salvador in risposta delle politiche di respingimento degli ufficiali federali dell’immigrazione
san francisco - prima città-santuario
- il ‘movimento del santuario’ di san francisco è stato capace di coltivare alleanze con funzionari chiave del governo municipale, incorporandoli efficacemente nel movimento come attivisti
- ha agevolato la transizione/adattamento dei rifugiati alla vita americana
- ha responsabilizzato i cittadini nell’opporsi alla politica estera e di immigrazione degli stati uniti
politiche delle città santuario
- divieto di utilizzare fondi e risorse locali per attuare politiche di contenimento e di espulsione
- divieto esplicito di richiedere, registrare e diffondere informazioni sullo status giuridico informazioni sullo status giuridico di una persona se non esplicitamente richiesto da un procedimento legale o se autorizzato dalla persona e nel caso di un minore: D.A.D.T
D.A.D.T effetti
se gli individui in queste comunità si sentono al sicuro dalla minaccia di espulsione, saranno più propensi a contribuire al miglioramento delle loro comunità e dovrebbero essere più propensi a interagire con lo stato per assistere quest’ultimo nella fornitura di servizi essenziali, come polizia, vigili del fuoco, protezione e così via
new sanctuary movement (2007)
si stima che oltre 500 contee e città degli stati uniti abbiano adottato politiche di santuario. ogni città ha adottato misure diverse. in alcuni casi, vengono riconosciuti come documenti di identità le patenti di guida o carte rilasciate dai consolati dei paesi di origine. in altri, le amministrazioni locali rilasciano le proprie carte di identificazione locale, che forniscono anche l’accesso ai servizi pubblici
rete delle città di rifugio
1989: pubblicazione de «I versi satanici» di salman rushdie. provoca la fatwā di Khomeini che decreta la condanna a morte del suo autore, reo di bestemmia
1993: assassinio dello scrittore algerino tahar djout
1994: nasce il parlamento internazionale degli scrittori. protezione degli scrittori
1995: carte europea delle città d’asilo ratificato dal parlamento europeo e dal consiglio d’europa
2003: the international cities of refuge network (ICORN) (70 città)
barcellona
2015: vittoria alle elezioni comunali del movimento barcelona en comú
ascesa di ada colau, sindaca di barcellona
il documento di vicinato (comune di barcellona)
questo documento può fornire prove contro procedimenti di espulsione e/o confinamento nei centri di detenzione per immigrati e giudici e tribunali potrebbero tener contro di questo documento nelle loro decisioni.
per richiedere il documento di vicinato (barcellona) è necessario:
- avere più di 18 anni di età
- aver vissuto in spagna per almeno 12 mesi
- essere ufficialmente iscritto al Padrón per almeno 6 mesi immediatamente prima della domanda e essere in una situazione amministrativa irregolare
per ottenere il documento di vicinato (barcellona) è necessario fornire evidenza di almeno una di queste condizioni:
- avere legami familiari in spagna
- avere un sostentamento
- regolarità scaduta
- dimostrare di aver fatto corsi/workshop e anche che si hanno legami con la città attraverso la partecipazione sociale
barcelona with ukraine, il programma
- rafforzamento del Servizio di assistenza per immigrati, emigranti e rifugiati
- programma nausica
- istituzione di nuovi canali di volontario
- borse di studio per sensibilizzare al tema del rifugio
critiche al modello barcelona-ciutat refugi
- un sostegno insufficiente da parte dello Stato/UE
- poca chiarezza sull’efficacia del documento di vicinato
- critiche da parte dei movimenti sociali «vuoto esercizio di re-branding»
venezia, città dell’asilo
storytelling di città rifugio: lavoro di memoria sulla città che ‘aggiorna’ il suo passato, dalla sua ‘origine’ come città di rifugio
progetto fontego (2001-2020)
palermo, città dell’accoglienza
strage di lampedura dell’ottobre 2013
porta il sindaco, Leoluca Orlando, tra i primi in europa a dichiarare palermo ‘città dell’ospitalità’
re-branding: ricostruzione di quella che il sindaco chiama ‘autostima’ della città, divorata dalla stagione delle guerre di mafia, palermo tenta un percorso creativo sia di integrazione delle comunità straniere che vivono in città che di accoglienza dei nuovi arrivati
carta di palermo (2015)
- abolizione del permesso di soggiorno
- radicale modifica della legge sulla cittadinanza
- diritto alla mobilità come diritto della persona umana
le città rifugio: limiti e potenzialità
- la città rifugio è un brand che può servire alle città per attirare capitale sociale, culturale (es. creativi). questi brand comunemente semplificano le loro narrazioni e presentano slogan che ignorano gran parte della complessità delle città e del ruolo del governo locale al fine di risultare più incisive
- la città rifugio è una spia del crescente potere delle città nel mitigare, limitare o riorientare le politiche dei governi nazionali a loro ostili. negli usa e nell’europa continentale c’è infatti un elemento di confronto multiscalare: di fronte a politiche sempre più escludenti, le città si organizzano per includere
- gap ancora ampio tra visione (ospitalità incondizionata) e pratica dell’accoglienza (ospitalità condizionata): Le città non hanno competenze per le politiche migratorie e di asilo e i loro budget sono limitati. In questo senso, qualsiasi azione intrapresa dalle città è solo di mitigazione: è limitata nel tempo e nello spazio in un contesto modellato dalle politiche nazionali.