città parte 2 Flashcards

1
Q

epoca urbana, strumenti di analisi

A

statistiche, censimenti, dati satellitari

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2
Q

megacittà

A

si riferisce ad aggregazioni urbane che superano i 10 milioni di abitanti. il termine fu utilizzato per la prima volta dall’Università del Texas nel 1904 e adottato negli anni Settanta dalle nazioni unite

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3
Q

urbanizzazione informale

A

urbanizzazione indipendente da quadri formali a assistenza; rapida crescita in assenza di pianificazione regolamentata

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4
Q

urbanizzazione informale: Slum tourism, poverty tourism, ghetto tourism

A

forma di turismo urbano indirizzato alla conoscenza di luoghi marginali (spesso considerati degradati e pericolosi) di una città (es. in India, Brasile, Filippine)
non è un fenomeno nuovo: 1860 - ‘Slumming’

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5
Q

megalopoli definizione

A

è un aggregato di aree metropolitane più o meno vicine, che insieme costituiscono però un polo regionale integrato, anche se sono separate da «buchi» e aree non urbanizzate o agricole

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6
Q

la crescita urbana vista dal satellite

A
  • i dati satellitari permettono di indagare i modelli di agglomerazione in trasformazione
  • la distribuzione della popolazione
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7
Q

the city as an egg - uovo sodo

A

la città antica è racchiusa entro mura difensive o organizzata per livelli concentrici

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8
Q

the city as an egg - uovo fritto

A

la città industriale (borghese, fordista o moderna) ha rinunciato alle mure e il suo perimetro, deformandosi, si è esteso nella campagna grazie ai nuovi corridoi del trasporto pubblico, in particolare le ferrovie e le automobili

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9
Q

the city as an egg - uovo strapazzate

A

la città postfordista, postindustriale o postmoderna è senza una forma precisa, policentrica, granulare e ricca di enclave isolate. qui infatti la possibilità di agglomerarsi, di accentrare i servizi, non è più fisica ma virtuale

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10
Q

le città industriali: tre fasi

A
  • prima età industriale
  • consolidamento dell’industrializzazione
  • seconda età industriale
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11
Q

le città industriali - prima età industriale

A

XVIII - XIX urbanizzazione rapidissima e senza regole, prime città ‘industriali’: città operaie sovraffollate, insalubri, congestionate (problemi di salute ‘urbana’: epidemie, «città batteriologica»

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12
Q

le città industriali - consolidamento dell’industrializzazione

A

secondo ottocento: ideale della città moderna ‘borghese’ (città igienista, diffusione della scienza sociale e della cartografia sociale; rettifili, clean sweep planning)

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13
Q

le città industriali - seconda età industriale

A

1930 - 1970: imposizione del modello dell’architettura moderna ed economico del fordismo: città moderna fordista

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14
Q

la città moderna: l’idea borghese

A

risponde alle problematiche urbane cercando un ordine che assicuri in progresso sanitario, morale e tecnologico della società attraverso ideali fondati su razionalismo e funzionalismo
piano haussmann di parigi
città giardino
movimento moderno - carta di atene

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15
Q

la città moderna: l’ideale borghese - piano haussmann di parigi

A

sotto napoleone III, distruzione della vecchia parigi e ricostruzione con ampi boulevards
- espropriazione per pubblica utilità
- obbligo di ripulire le facciate ogni 10 anni
- livellamento dell’altezza degli edifici
- città igienista: nuova rete fognaria e idrica, maggiore circolazione dell’aria

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16
Q

la città moderna: l’ideale borghese - piano haussmann di parigi. critiche

A
  • decoro dei quartieri risanati vs degrado periferie
  • scopo poliziesco: costruzione di strade ampie i diritte per agevolare movimenti di truppe e prendere a cannonate la folla di rivolta. la larghezza delle strade rendeva di fatto quasi impossibile nelle insurrezioni parigine
17
Q

la città moderna: l’ideale borghese - città giardino da ebenezer howard come soluzione abitativa per la classe operaia

A
  • ispirata alla città ideale degli utopisti Fourier e Owen
  • risposta al congestionamento delle città e all’abbandono delle campagne
  • nuclei abitativi con residenze unifamiliari circondate da spazi verdi. presenza di servizi, negozi, teatro, chiesa, zone produttive e zone amministrative
  • prima garden city: 1903 Letchworth
  • esempi in Italia (quartieri): Mirafiori (torino), Isolotto (firenze), città giardino (roma)
18
Q

la città moderna: l’ideale borghese - carta di atene

A

manifesto del movimento moderno in cui se stabiliscono i principi che dovranno guidare l’architettura e la pianificazione urbana:
- ridurre i palazzi e dei blocchi standardizzati di cemento (brutalismo, international style)
- teoria della zonizzazione (ogni parte della città deve svolgere una specifica funzione)
- comprehensive city planning (piano regolatore)
- cleen-sweep planning (approfittare della distruzione dovuta ai bombardamenti per ricostruire in modo diverso)

19
Q

la città moderna: il modello fordista - caratteristiche

A
  • concentrazione delle attività industriali all’interno del tessuto urbano
  • presenza di fabbriche di grandi dimensioni (fiat a torino)
  • importanza di servizi (sociali e alle imprese) e di infrastrutture (alloggi, strade, mezzi pubblici)
20
Q

lo sviluppo della città fordista

A

la città fordista iniziale è una città con anelli, settori e alcuni subnuclei, con autostrade
continua a crescere perdendo di compattezza. si espande nel territorio circostante (suburbanizzazione). nelle periferie crescono i quartieri operai. nuovi quartieri satellite e carattere residenziale si estendono nei comuni della prima cintura inglobando altre industrie (cinture industriali)

21
Q

la città fordista (la società)

A
  • operai
  • certo medio
  • immigrazione

consumo di massa: Ford riconosce diritti sindacali, riduce l’orario di lavoro, concede assistenza sociale e salari adeguati che consentono alle persone di avere tempo libero e denaro per acquistare i beni che producono

è ancora una città fondata su un ordine gerarchico razziale ed etnico, sui ruoli di genere

22
Q

la città post-fordista (1973-oggi)

A
  • si rompe il legame tra industrializzazione e urbanizzazione
  • la natura della produzione si sposta dal materiale all’immateriale: la città è un centro di servizi di consumo di beni non di produzione di beni
  • la città è imprenditrice di se stessa: venuta meno l’importanza della manifattura, i centri urbani sono spinti ad una nuova competizione per attirare i capitali (costruire spazi che possano intercettare i flussi di capitale finanziario globale)
  • forte frammentazione del tessuto urbano (investimenti nelle aree centrali, isole gentrificate, gated communities)
23
Q

la città postmoderna (società)

A

sostiene di celebrare la pluralità, la differenza, l’attenzione all’ambiente, la vita pedonale
in questo tipo di città l’identità sociale è molto più complessa e si rispecchia sull’uso dello spazio urbano. ci sono distretti gay e lesbici, sobborghi multietnici in cui abita la classe media, gentrificazione del centro città, gated communities con guardie di sicurezza e centri commerciali

24
Q

rigenerazione urbana definizione

A

recupero e miglioramento di aree abbandonate e dismesse o rivitalizzazione di quartieri in declino (contrariamente all’urbanistica moderna)

25
Q

gentrificazione (Ruth Glass) definizione

A

processo di ristrutturazione di porzioni delle città che porta le classi lavoratrici a basso reddito ad essere progressivamente sostituite da quelle a reddito medio e medio-alto. la trasformazione del quartiere risulta nel miglioramento degli edifici, dell’arredo urbano, delle infrastrutture e dei servizi con conseguente aumento del valore immobiliare e del mercato degli affitti

26
Q

la città creative

A

classe di professionisti di talento e altamente specializzati: creative class 3T: talento, tolleranza, tecnologia
cultural planning: uso strategico e integrato delle risorse culturali per lo sviluppo urbano e della comunità

27
Q

la città creative, due definizione (definizione 1)

A

città come sede di (che favorisce) l’insediamento di grandi industrie creative

28
Q

la città creative, due definizione (2)

A

città come luoghi che favoriscono lo sviluppo della creatività individuale e collettiva degli abitanti (valorizzazione delle diversità, riuso dell’esistente, attenzione alla piccola scala, ad una dimensione locale ad approcci dal basso, alla cooperazione e alla condivisione)

29
Q

smart city: sostenibilità e informatica

A

città che mirano a realizzare una serie di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica grazie all’impiego di tecnologie avanzate nell’ambito della comunicazione digitale al fine di migliore l’efficienza e la qualità della vita.
nell’immaginario urbano della smart city si lega sia un’idea di città green e sostenibile che di una città tech e informatica

30
Q

smart city: critiche

A
  • l’industria tech è privata e le amministrazioni della città devono trovare in equilibrio tra le spinte che provengono dai produttori e venditori di tecnologie digitali e i bisogni dei cittadini, evitando che siano questi ultimi a doversi adattare alle esigenze tecnologie e di mercato
  • le questioni urbane rischiano di spostarsi sempre più verso il campo della post-politica: la città intelligente può diventare sempre più un obiettivo generico e facilmente condivisibile, senza adeguate discussioni critiche e senza ‘politica’, inteso come scontro e dibattito tra idee e posizioni diverse. Il pericolo che sta dietro a questa visione è che le politiche di sviluppo urbano si basino su un unico modello, applicabile ovunque e legato solo all’applicazione di soluzioni tecnologiche.
31
Q

una panoramica

A
  • U.S.A: nasce il concetto di smart city (smart growth + città intelligente)
  • UE: EU Smart City (2012-2020), investimento di 12 mld di euro
  • America Latina: 8 smart cities. Rio de Janeiro è stata giudicata la miglior città intelligente del mondo nel 2013.
  • Asia: l’area più ricca di Smart Cities è quella pacifica con al primo posto il Giappone. In Cina e in India vi sono decine di nuove città intelligenti costruite ex novo allo scopo di alleggerire la concertazione di grandi agglomerati.
  • Africa: Johannesburg e progetti smart si trovano ad Accra, Nairobi e Lagos.