GREVIO Flashcards

1
Q

Che cosa è il GREVIO?

A

Il GREVIO è un rapporto che rappresenta una valutazione in merito all’attuazione delle misure adottate dalle
autorità italiane riguardanti tutti gli aspetti della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (di seguito
denominata “la convenzione”).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Chi effettua la valutazione?

A

La valutazione è stata effettuata dal Gruppo di esperti/e del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la
violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO), un organismo indipendente di
controllo dei diritti umani, responsabile di monitorare l’attuazione della convenzione. Le conclusioni
tratte dal GREVIO si basano sulle informazioni ottenute nel corso delle varie fasi della prima
procedura di valutazione (di base) descritta all’Articolo 68 della convenzione. Le fonti delle
informazioni comprendono rapporti scritti (un rapporto statale presentato dalle autorità italiane e altre
informazioni inviate dalle ONG e da altri attori della società civile) e una visita di valutazione di sette
giorni in Italia.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Leggi apprezzate dal GREVIO

A

A conferma della propria volontà di prevenire e combattere la violenza contro le donne, l’Italia ha
adottato diverse misure per attuare la Convenzione di Istanbul. Una serie di riforme legislative ha
creato un vasto insieme di norme e meccanismi che rafforzano la capacità delle autorità di compiere
azioni in linea con i relativi propositi per porre fine alla violenza. Alcune di tali iniziative legislative
sono state molto innovative, come la legge del 2009 sullo stalking, che ha contribuito ad aumentare
la sensibilizzazione sulla pericolosità di questo comportamento criminale e sulla necessità di offrire
alle vittime un’adeguata protezione. Il GREVIO valuta molto positivamente l’adozione della Legge n.
119/2013, che rende formale il dovere da parte delle autorità di supportare e promuovere, anche
mediante l’attribuzione di mezzi finanziari, una vasta rete di servizi di supporto per le vittime. Questa
legge rappresenta un riconoscimento per l’esperienza ed i risultati frutto di anni di impegno da parte
delle organizzazioni di donne, che sono state le prime nel Paese a creare dei centri antiviolenza e
delle comunità per dare riparo alle donne e ai loro bambini.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Debolezza nell’ottenere uguaglianza di genere

A

Pur riconoscendo i progressi compiuti nella promozione dell’uguaglianza di genere e dei diritti delle
donne, il rapporto evidenzia che la causa dell’uguaglianza di genere sta incontrando delle resistenze
in Italia. Il GREVIO esprime la propria preoccupazione in merito all’emergere di una tendenza a
reinterpretare e incentrare le politiche di uguaglianza di genere in termini di politiche riguardanti la
famiglia e la maternità. Per superare queste difficoltà, il GREVIO ritiene essenziale che le autorità
continuino a elaborare e attuare efficacemente delle politiche di uguaglianza tra donne e uomini e di
emancipazione delle donne, che riconoscano in maniera chiara la natura strutturale della violenza
contro le donne come manifestazione di una relazione di potere storicamente squilibrata tra donne
e uomini.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Cosa evidenzia il GREVIO riguardo alla protezione e il sostegno alle vittime,

A

Per quanto riguarda la protezione e il sostegno alle vittime, il rapporto riconosce che sono stati posti
in essere degli interventi multisettoriali e multilaterali a livello nazionale e locale. Tuttavia, il GREVIO
ritiene che l’assenza di una comunicazione e di un coordinamento interistituzionale sistematici
continui a rappresentare un problema. Pertanto, il rapporto considera prioritario che le autorità
elaborino altre soluzioni, idonee ad offrire una risposta coordinata e multiagenzia alla violenza,
incentrate su un forte coinvolgimento delle autorità locali e sulla partecipazione di tutti i soggetti
interessati, con particolare riferimento alle ONG dedicate alle donne

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

Riguardo all’erogazione di servizi

A

In Italia, i servizi di supporto specializzati e le case rifugio per le vittime sono principalmente messi
a disposizione da centri antiviolenza gestiti dalle ONG. Il rapporto evidenzia come i diversi approcci
adottati nell’applicazione delle normative abbiano portato a delle condizioni diverse di accesso al
finanziamento statale e a delle disparità nella qualità di erogazione del servizio. Inoltre, la diversità
dei meccanismi regionali di finanziamento dei servizi specialistici ha un effetto negativo sulla stabilità
finanziaria delle ONG dedicate alle donne e sulla continuità di erogazione del servizio. In aggiunta,
il rapporto pone l’accento sul problema dell’irregolare distribuzione dei servizi all’interno del Paese
e sulla limitata capacità da parte delle strutture esistenti
di rispondere alle esigenze di tutte le vittime di qualsiasi forma di violenza, come ad esempio il
matrimonio forzato. Perciò, il rapporto richiede alle autorità di ampliare con urgenza la copertura e
la portata dei servizi specialistici e di armonizzare l’erogazione di tali servizi in linea con l’approccio
basato sui diritti umani e con i principi della convenzione.
Sono necessarie ulteriori misure per colmare il divario nell’erogazione di servizi di supporto
specialistica per le vittime di violenza sessuale, come ad esempio i centri antistupro e/o centri di
prima supporto per le vittime di violenza sessuale. Anche la protezione e il sostegno dei bambini
testimoni di violenze rappresenta una sfida, nonostante gli ammirevoli passi avanti compiuti nella
legislazione e nelle politiche italiane verso un riconoscimento degli effetti nocivi dell’assistere a
episodi di violenza contro le donne e per rafforzare il sostegno ai bambini divenuti orfani a seguito
di violenza contro le donne. Pertanto, il rapporto suggerisce di garantire con urgenza una maggiore
sensibilizzazione tra le figure professionali interessate in merito agli effetti nocivi subiti dai bambini
testimoni di violenze domestiche e di garantire a tali bambini l’accesso ad adeguati servizi di
sostegno basati su una comprensione di genere della violenza nei confronti delle donne.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

Codice rosso

A

Varie riforme legislative, come la recente Legge n. 69 del 19 luglio 2019 (nota come Codice Rosso)
hanno contribuito allo sviluppo di un quadro legislativo solido ed in linea con i requisiti della
convenzione in termini di rimedi di diritto civile e penale a disposizione delle vittime di violenza.
Ciononostante, il rapporto evidenzia un vuoto legislativo dovuto all’assenza di rimedi civili nei
confronti delle autorità statali che non abbiano rispettato il proprio dovere di adottare misure
preventive o protettive adeguate nell’ambito dell’esercizio dei propri poteri, come previsto dai requisiti
dell’Articolo 29, comma 2 della Convenzione di Istanbul.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
8
Q

Riguardo a affidamenti e diritti di visita

A

Un’altra area che deve essere
urgentemente esaminata dalle autorità è quella relativa alla definizione dell’affidamento e dei diritti
di visita. Secondo il rapporto, le disposizioni di legge in vigore che consentirebbero di dare priorità,
in caso di violenza contro le donne, al miglior interesse del bambino al di là del principio
dell’affidamento congiunto, vengono utilizzate di rado. All’interno del rapporto, il GREVIO esprime la
propria preoccupazione verso la tendenza del sistema in vigore di esporre alla vittimizzazione
secondaria le madri che, denunciando la violenza, tentano di proteggere i propri bambini. Inoltre,
viene sottolineata la necessità di modificare la legislazione per conformarla alle norme riguardanti la
procedibilità d’ufficio previsto dall’Articolo 55, comma 1 della convenzione, con particolare
riferimento ai reati di violenza fisica e sessuale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
9
Q

Procedure gestione rischio

A

Il rapporto mette altresì in risalto delle aree in cui la protezione delle donne vittime di violenza è
ostacolata da un’attuazione parziale dei requisiti del Capitolo VI della convenzione sulle indagini, i
procedimenti e le condanne penali delle varie forme di violenza contemplate dalla convenzione.
Nonostante l’elaborazione di varie linee guida sulla valutazione del rischio, il GREVIO ritiene che le
procedure di valutazione e gestione del rischio non siano applicate in modo sistematico da tutti gli
enti istituzionali in tutte le fasi dei procedimenti e che non facciano parte di una strategia
multiagenzia. Malgrado l’esistenza di un sistema articolato di misure urgenti di allontanamento
imposte dal giudice, ordinanze di ingiunzione o di protezione nell’ambito del diritto penale, civile e
amministrativo, il rapporto individua delle gravi lacune nella sua attuazione. Pertanto, il rapporto
richiede l’adozione di misure urgenti per eliminare gli ostacoli che impediscono alle vittime di
accedere ad ordinanze di protezione e di migliorarne l’effettiva attuazione.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
10
Q

Rimpatri e respingimenti

A

Per quanto riguarda l’asilo, il rapporto ritiene che la mancata individuazione delle vittime da parte
delle valutazioni di vulnerabilità possa provocare espulsioni o rimpatri che violano l’obbligo di non
respingimento. Le recenti politiche di abbandono del salvataggio in mare e di rafforzamento della
deterrenza marittima, assieme alla chiusura dei porti italiani per le navi che hanno messo in salvo
migranti, aumentano ancor di più il rischio di respingimento. Pertanto il GREVIO sollecita le autorità
italiane affinché rispettino l’obbligo di non-respingimento ed i diritti umani delle vittime salvate in
mare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
11
Q

Il gruppo ha individuato degli aspetti prioritari che richiedono ulteriori azioni da parte delle
autorità italiane per adeguarsi completamente alle disposizioni della convenzione.

A

Sebbene il GREVIO accolga positivamente la ratifica da parte dell’Italia della Convenzione di
Istanbul, il gruppo ha individuato degli aspetti prioritari che richiedono ulteriori azioni da parte delle
autorità italiane per adeguarsi completamente alle disposizioni della convenzione. Prendendo le
mosse da quanto sopra esposto e in aggiunta ad esso, questi aspetti si riferiscono alla necessità di:
* garantire l’applicazione delle disposizioni di legge sul reato di maltrattamento in famiglia, che
è sensibile alla connotazione di genere della violenza domestica sulle donne;
* garantire che le disposizioni della Convenzione di Istanbul siano implementate senza
discriminazioni fondate sui motivi di cui all’Articolo 4, comma 3, che comporterebbe, tra l’altro,
l’integrazione della prevenzione della violenza basata sul genere nelle attività degli organi
nazionali demandati alla lotta alla discriminazione e nei programmi personalizzati in base alle
esigenze specifiche di donne che sono o potrebbero essere esposte a discriminazione
intersezionale;
* garantire che le politiche e le misure affrontino in egual misura la prevenzione, la protezione,
l’indagine e la punizione, come previsto dal principio di dovuta diligenza sancito dall’Articolo
5 della Convenzione di Istanbul;
* adottare ulteriori misure per garantire che le politiche affrontino la violenza verso le donne in
modo esaustivo e integrato e che siano implementate e monitorate mediante un
coordinamento efficace tra le autorità nazionali, regionali e locali;
* garantire la disponibilità di adeguate risorse finanziarie e umane per le misure e le politiche,
aumentando al contempo la trasparenza e l’assunzione di responsabilità nell’uso di fondi
pubblici ed elaborando delle adeguate soluzioni di finanziamento a lungo termine/pluriennali
per i servizi specializzati dedicati alle donne;
* aumentare il sostegno e il riconoscimento delle organizzazioni indipendenti dedicate alle
donne e rafforzare il quadro istituzionale nazionale e locale di consultazione e cooperazione
con le organizzazioni di donne;
* fornire una solida base istituzionale per gli enti demandati a garantire l’attuazione e il
coordinamento delle misure e delle politiche volte alla lotta contro la violenza nei confronti
delle donne e proseguire gli sforzi per permettere un controllo e una valutazione efficace
delle politiche;
* migliorare la raccolta dei dati, come previsto dai requisiti dell’Articolo 11 della convenzione;
* rafforzare le azioni preventive nei campi della sensibilizzazione, dell’educazione, della
formazione delle figure professionali, dei programmi per autori di violenze e nel settore
lavorativo, adottando al contempo delle misure proattive e incisive per promuovere un
cambiamento degli schemi di comportamento sociali e culturali sessisti, basati sull’idea
dell’inferiorità delle donne;
* favorire l’accesso delle vittime a servizi di sostegno generali adeguatamente distribuiti in tutto
il territorio e dotati delle risorse necessarie e del personale formato.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
12
Q

Altre aree in cui sono necessari dei miglioramenti per adempiere a
pieno gli obblighi della convenzione.

A

Inoltre, il GREVIO ha individuato altre aree in cui sono necessari dei miglioramenti per adempiere a
pieno gli obblighi della convenzione. Queste si riferiscono all’esigenza di prendere in esame la
modifica del reato penale di violenza sessuale, affinché si basi sulla nozione di libero consenso,
come previsto dall’Articolo 36, comma 1, della convenzione, e di introdurre leggi che garantiscano
sanzioni legali per le molestie sessuali subite in tutti gli ambiti della vita. Le autorità dovrebbero
inoltre dar seguito al proprio impegno per consentire una rapida gestione delle indagini e dei
procedimenti penali nei casi di violenza contro le donne, garantendo al tempo stesso che le misure
adottate a tal fine siano supportate da adeguati finanziamenti. Altre aree che richiedono dei
miglioramenti si riferiscono all’accesso delle vittime straniere al diritto di residenza, le procedure
d’asilo sensibili alle specificità di genere, le strutture accoglienza e di alloggio, i servizi di sostegno.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
13
Q

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane affinché
garantiscano un’applicazione delle disposizioni di legge sul reato di maltrattamento in famiglia, che
sia sensibile alla connotazione di genere della violenza domestica sulle donne e non sia ostacolata
da una visione stereotipica delle donne e degli episodi di violenza.

A

FINALITÀ DEFINIZIONI, UGUAGLIANZA E NON DISCRIMINAZIONE, OBBLIGHI GENERALI
Al fine di incoraggiare le vittime a denunciare la violenza domestica contro le donne e di esortare la
società a condannare tale tipo di violenza in quanto forma di discriminazione nei confronti delle
donne e di violazione dei loro diritti umani, il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane affinché
garantiscano un’applicazione delle disposizioni di legge sul reato di maltrattamento in famiglia, che
sia sensibile alla connotazione di genere della violenza domestica sulle donne e non sia ostacolata
da una visione stereotipica delle donne e degli episodi di violenza. Delle misure che si muovano in
questa direzione dovrebbero tener conto delle proposte e dei suggerimenti indicati nel rapporto sulla
formazione (Articolo 15 della Convenzione di Istanbul) e della necessità di garantire una risposta
alla violenza adeguata e tempestiva da parte degli enti istituzionali (Articolo 50 della Convenzione
di Istanbul).

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
14
Q

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:?

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:
* rafforzare le misure per prevenire e combattere la violenza contro le donne che siano o
possano essere vittime di discriminazione intersezionale, come le donne affette da disabilità,
donne appartenenti a minoranze, donne delle comunità Rom, Sinti e Camminanti, donne
migranti e richiedenti asilo, donne appartenenti alla comunità LGBTI, anziane, donne
prostituite e donne che fanno abuso di droghe;
* integrare le idee di queste donne nella progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione
delle politiche per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, supportando,
finanziando e collaborando strettamente con le ONG che rappresentano le donne;
* porre al centro dell’attenzione le problematiche legate al genere nelle attività degli organi
nazionali che si occupano della lotta alla discriminazione e all’interno dei programmi mirati
alle specifiche esigenze di queste donne, anche sviluppando programmi speciali volti ad
aprire con esse un dialogo propositivo;
* consapevolizzare le vittime appartenenti a questi gruppi sui loro diritti e sulla possibilità di
accedere a servizi di protezione e supporto;
* sviluppare e migliorare l’accessibilità ai servizi di protezione e supporto per questi gruppi di
donne;
* supportare la ricerca e aggiungere degli specifici indicatori correlati a donne e ragazze, nella
raccolta dei dati sulla violenza contro le donne che sono o potrebbero essere vittime di
discriminazione intersezionale;
* garantire l’effettiva attuazione dell’obbligo di diligenza per verificare in modo adeguato
l’investigazione, la punizione e attuare gli strumenti riparativi a disposizione delle vittime
appartenenti a questi gruppi di donne.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
15
Q

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a utilizzare lo stesso livello di dedizione in riferimento
alla prevenzione, protezione, investigazione, punizione e offerta di strumenti riparativi per la violenza
contro le donne, come previsto dal principio di dovuta diligenza sancito dall’Articolo 5 della
Convenzione di Istanbul.

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a utilizzare lo stesso livello di dedizione in riferimento
alla prevenzione, protezione, investigazione, punizione e offerta di strumenti riparativi per la violenza
contro le donne, come previsto dal principio di dovuta diligenza sancito dall’Articolo 5 della
Convenzione di Istanbul.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
16
Q

Il GREVIO, data l’importanza del relazionarsi in modo costruttivo e di considerare i punti di vista
delle ONG di donne, ma anche di esperti ed esperte indipendenti ed accademici ed accademiche,
nella fase di elaborazione di politiche e leggi sui diritti umani delle donne, l’uguaglianza di genere e
la violenza contro le donne sollecita le autorità italiane affinché:

A

Tenendo conto della necessità di relazionarsi in modo costruttivo e di considerare i punti di vista
delle ONG di donne, ma anche di esperti ed esperte indipendenti ed accademici ed accademiche,
nella fase di elaborazione di politiche e leggi sui diritti umani delle donne, l’uguaglianza di genere e
la violenza contro le donne, il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché:
1. proseguano i loro sforzi per elaborare e attuare efficacemente delle politiche di parità tra
donne e uomini e di emancipazione delle donne;
2. garantiscano che tali sforzi non siano vanificati da politiche che sottovalutino o sminuiscano
le disparità di genere e la violenza basata sul genere, non riconoscendo la natura strutturale
della violenza contro le donne come manifestazione dei rapporti di forza storicamente
diseguali tra donne e uomini;
3. integrino la dimensione di genere e la violenza basata sul genere nelle aree politiche rilevanti,
come ad esempio le politiche sulle donne e le ragazze con disabilità;
4. Vaglino sistematicamente e in modo approfondito i progetti di legge e i provvedimenti in
termini di potenziale impatto sui rapporti tra donne e uomini e sulla violenza basata sul
genere, nonché la coerenza con le disposizioni della Convenzione di Istanbul.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
17
Q

POLITICHE INTEGRATE E RACCOLTA DEI DATI

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a proseguire il loro impegno per:
* aumentare gli sforzi per condurre analisi comparate indipendenti delle leggi e delle politiche
in vigore a livello locale in materia di violenza contro le donne, con particolare attenzione
all’individuazione di pratiche promettenti che possano essere raccomandate in tutta Italia, e
di promuovere tale impegno a livello nazionale e regionale;
* elaborare e attuare delle politiche globali e olistiche per affrontare la violenza contro le donne
in tutte le sue forme e manifestazioni, con particolare riferimento alla violenza sessuale, le
molestie sessuali, il matrimonio forzato, la sterilizzazione e l’aborto forzato, nonché contro
reati commessi contro le donne in nome del cosiddetto onore; armonizzare e monitorare
l’attuazione a livello regionale/locale di politiche e misure volte a prevenire e combattere la
violenza contro le donne;
* migliorare il coordinamento tra governo nazionale e regionale/locale nell’attuazione delle
politiche volte a prevenire e combattere la violenza contro le donne e rafforzare la
cooperazione con le autorità regionali/locali nell’ambito della strutturazione amministrativa
dell’organismo nazionale di coordinamento.
Tali sforzi dovrebbero essere sostenuti dallo stanziamento di adeguate risorse finanziarie e dalla
promozione delle migliori pratiche.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
18
Q

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:

A
  1. sviluppare altri indicatori per il bilancio di genere che consentano l’individuazione dei budget
    stanziati e degli importi effettivamente spesi da tutti gli enti del governo centrale interessati,
    a supporto di misure volte a prevenire e combattere la violenza contro le donne;
  2. raccogliere dati a livello centrale sul finanziamento da parte dei vari livelli
    dell’amministrazione territoriale (regioni, province, comuni);
  3. assicurare che l’introduzione di nuove politiche e misure (come i piani d’azione, i protocolli e
    le linee guida nazionali) per prevenire e combattere la violenza contro le donne sia
    accompagnata sin dall’inizio da una stima complessiva delle relative implicazioni finanziarie
    e dall’individuazione delle fonti e degli importi di finanziamento disponibili;
  4. garantire livelli di finanziamento adeguati per le misure vigenti per prevenire e combattere la
    violenza contro le donne, come il fondo di risarcimento statale al quale le donne vittime di
    violenza hanno accesso quando non sia possibile ottenere un risarcimento dall’autore di
    violenza;
  5. semplificare e snellire l’erogazione dei finanziamenti alle ONG e considerare l’introduzione
    di trasferimenti diretti di fondi nazionali alle ONG che attuano le suddette misure, in
    particolare quelle che offrono servizi di supporto e protezione alle donne vittime di violenze
    ed ai loro figli, al fine di evitare interruzioni nell’erogazione dei servizi e violare dunque i diritti
    umani delle donne;
  6. fissare dei chiari criteri minimi per accreditarsi come servizio specialistico per le donne che
    operi nel rispetto delle disposizioni della Convenzione di Istanbul e conformemente alle
    migliori pratiche riconosciute, e subordinare l’accesso al finanziamento pubblico al rispetto di
    tali criteri;
  7. aumentare la trasparenza e la responsabilità nell’uso dei fondi pubblici, in particolare
    migliorando il monitoraggio della spesa a livello centrale, regionale, provinciale e locale;
  8. sviluppare delle soluzioni di finanziamento a lungo termine/pluriennali per le ONG, in
    particolare per i centri e le case rifugio antiviolenza, per garantire un finanziamento costante
    ai servizi di supporto e protezione delle vittime e dei loro figli;
  9. aumentare i livelli di finanziamento dedicati ai servizi specialistici per le donne, nonché alle
    politiche e le misure generali volte alla prevenzione e alla lotta a tutte le forme di violenza
    contro le donne vittime di violenza basata sul genere, comprese le donne migranti o
    richiedenti asilo.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
19
Q

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:

A
  1. rafforzare il sostegno e il riconoscimento alle ONG indipendenti di donne, riconoscendo il
    valore e la competenza che apportano in termini di approccio di genere alla violenza contro
    le donne e di favorire la fiducia delle vittime e di promuovere i loro diritti umani;
  2. rafforzare il quadro istituzionale e locale in termini di consultazione e cooperazione con le
    ONG di donne per progettare, monitorare, valutare e attuare misure e politiche volte a
    prevenire e combattere la violenza contro le donne, anche all’interno del sistema di asilo;
    Il tutto garantendo al contempo che le organizzazioni non governative che si occupano delle vittime,
    dei loro figli e di chi ha compiuto la violenza, adottino un approccio comune alla violenza, basato sui
    principi e le disposizioni della Convenzione di Istanbul.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
20
Q

Per garantire la definizione di politiche continuative e l’effettivo monitoraggio dell’attuazione e
la valutazione delle misure adottate per prevenire e combattere la violenza contro le donne

A

Al fine di garantire la definizione di politiche continuative e l’effettivo monitoraggio dell’attuazione e
la valutazione delle misure adottate per prevenire e combattere la violenza contro le donne, il
GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:
1. fornire al comitato direttivo e al comitato tecnico, o agli organi equivalenti demandati a
garantire l’attuazione ed il coordinamento delle misure e politiche di contrasto alla violenza
contro le donne in conformità ai requisiti dell’Articolo 10 della Convenzione di Istanbul, una
solida base istituzionale che vada oltre le limitate scadenze dei Piani di Azione Nazionali e
dei termini dei mandati governativi, e dotarli di risorse umane dedicate e risorse finanziare
adeguate;
2. proseguire gli sforzi intrapresi per consentire un efficace monitoraggio e valutazione delle
politiche, anche fissando chiari obiettivi rispetto ai quali misurare i progressi compiuti e
individuando in maniera netta gli enti responsabili dell’attuazione quando si adottano piani
d’azione e strategie nazionali;
3. migliorare il coordinamento tra le strutture governative nazionali e decentralizzate e
potenziare la capacità del Dipartimento per le Pari Opportunità di garantire l’applicazione
uniforme delle politiche e delle misure a livello regionale e locale, ad esempio consentendo
all’organismo di coordinamento nazionale di essere rappresentato nell’ambito dei
meccanismi di coordinamento locale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
21
Q

Tenendo conto dell’urgenza di raccogliere dati su tutte le forme di violenza contemplate dalla
Convenzione di Istanbul, il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane ad adottare le misure
necessarie, comprese, se ritenuto opportuno, eventuali modifiche legislative che stabiliscano
l’obbligo per gli enti istituzionali a raccogliere dati disaggregati per genere, al fine di:

A
  • garantire che i dati raccolti da tutti gli enti istituzionali (in particolare le forze dell’ordine, le
    autorità giudiziarie ed i servizi sanitari e sociali) vengano disaggregati con riferimento al
    genere della vittima e dell’autore, alla relazione tra loro e alle varie forme di violenza e reati
    contemplati dalla Convenzione di Istanbul, e che vengano altresì specificate le informazioni
    relative alla presenza di bambini testimoni e vittime di tali episodi;
  • armonizzare la raccolta dei dati tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie, al fine di:
    consentire una valutazione dei tassi di condanna, di archiviazione e di recidività; consentire
    un’analisi approfondita dei casi all’interno del sistema giudiziario penale attraverso la catena
    formata da forze dell’ordine, procure e tribunali; individuare le lacune in termini di risposte da
    parte delle istituzioni, che possono contribuire a bassi tassi di condanna e/o discrepanze tra
    le denunce e le condanne;
  • armonizzare la raccolta e l’analisi dei dati in merito a casi di violenza contro le donne che
    hanno portato all’uccisione della donna e persino dei bambini;
  • estendere la raccolta dei dati affinché includano le valutazioni del rischio, i rimedi civili per le
    vittime, come il risarcimento, e misure di protezione in sede civile, penale e amministrativa,
    compresi dati sulla violazione di queste misure e sulle conseguenze di tali violazioni;
  • introdurre un sistema di raccolta dei dati che permetta di registrare le iscrizioni e l’esito delle
    richieste d’asilo presentate sulla base delle persecuzioni legate al genere, come i matrimoni
    forzati e le mutilazioni genitali femminili ;
  • garantire che il processo di raccolta, conservazione e elaborazione dei dati sia rispettoso
    delle norme in materia di protezione dei dati personali, contenute nella Convenzione del
    Consiglio d’Europa sulla Protezione delle Persone rispetto al Trattamento Automatizzato dei
    Dati Personali, e le buone prassi riconosciute che richiedono il rispetto dei metodi di lavoro
    dei servizi specialistici volti a garantire la privacy e l’anonimato delle vittime;
  • sensibilizzare maggiormente gli enti responsabili a livello governativo e regionale sui requisiti
    della Convenzione di Istanbul in materia di raccolta dei dati e potenziare le competenze e le
    capacità di raccolta dati dei operatori e operatrici del settore, anche mediante una formazione
    sui percorsi per l’individuazione e la segnalazione di casi di violenze contro le donne.
How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
22
Q

proseguire le proprie indagini sensibili al genere e a progettare indagini atte a fornire una
visione di tipo sociologico delle opinioni e degli atteggiamenti della pubblica opinione nei confronti
della violenza contro le donne

A

Tenendo conto della necessità di occuparsi di tutte le forme di violenza nei confronti delle donne
rientranti nel campo di applicazione della Convenzione di Istanbul, il GREVIO esorta le autorità
italiane a proseguire le proprie indagini sensibili al genere e a progettare indagini atte a fornire una
visione di tipo sociologico delle opinioni e degli atteggiamenti della pubblica opinione nei confronti
della violenza contro le donne. Come previsto dai requisiti dell’Articolo 11, comma 2, della
Convenzione di Istanbul, le autorità devono adoperarsi per condurre tali indagini a intervalli regolari.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
23
Q

supporto alla ricerca accademica su temi legati alla violenza
contro le donne, anche incentivando finanziariamente la ricerca in queste aree.

A

Pur garantendo il pieno rispetto per l’indipendenza del mondo accademico, il GREVIO esorta le
autorità italiane ad ampliare il proprio supporto alla ricerca accademica su temi legati alla violenza
contro le donne, anche incentivando finanziariamente la ricerca in queste aree. Il GREVIO invita le
autorità ad assumere ulteriori misure per fare un bilancio delle competenze e prospettive del mondo
accademico per quanto riguarda la progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle
politiche volte alla prevenzione e alla lotta della violenza contro le donne.

24
Q

PREVENZIONE

A

Sulla base della Raccomandazione CM/Rec(2019)1 recentemente emessa dal Comitato dei Ministri
nei confronti degli Stati Membri in materia di prevenzione e lotta al sessismo, il GREVIO esorta
vivamente le autorità italiane ad attuare misure propositive e durature per promuovere cambiamenti
nei modelli sociali e culturali di comportamento sessista, specialmente di uomini e ragazzi, basati
sull’idea di inferiorità delle donne. Tali misure dovrebbero comprendere, tra le altre cose: un
investimento in un’infrastruttura pubblica globale, che funga da piattaforma per l’empowerment
(rafforzamento del processo di autodeterminazione) delle donne e per la parità di genere; lo sviluppo
di un sistema di politiche per favorire l’eliminazione del sessismo e degli stereotipi discriminanti
basati sul genere; e offrire alle vittime di comportamenti sessisti adeguata riparazione, anche in
ambito giuridico.

25
Q

sostenere e proseguire il proprio impegno in termini
di sensibilizzazione sul tema dell’antiviolenza. Dovrebbero essere sviluppate delle campagne mirate
a livello nazionale e locale, che coinvolgano anche le organizzazioni territoriali e le organizzazioni
specialistiche di donne

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a sostenere e proseguire il proprio impegno in termini
di sensibilizzazione sul tema dell’antiviolenza. Dovrebbero essere sviluppate delle campagne mirate
a livello nazionale e locale, che coinvolgano anche le organizzazioni territoriali e le organizzazioni
specialistiche di donne, al fine di:
1. mettere in discussione gli atteggiamenti e gli stereotipi patriarcali che favoriscono
l’accettazione della violenza e tendono colpevolizzare le donne;
2. sensibilizzare sul danno provocato ai bambini testimoni di violenza domestica;
3. affrontare tutte le manifestazioni di violenza contro le donne, in particolare quelle forme di
violenza che spesso restano sommerse, come ad esempio la violenza sessuale e lo stupro,
le mutilazioni genitali femminili e il matrimonio forzato;
4. trasmettere il messaggio che la violenza non deve essere tollerata per nessuna ragione al
mondo, comprese le pratiche dannose che vengono spesso giustificate sulla base della
religione, della tradizione o del cosiddetto onore;
5. raggiungere i gruppi vulnerabili di donne e ragazze e rispondere alle loro esigenze specifiche.
Le misure da adottare tal fine dovrebbero promuovere una concezione della violenza contro le donne
basata sui principi della Convenzione di Istanbul e tenere in considerazione le competenze e le
conoscenze delle ONG specialistiche di donne.

26
Q

Esigenza di seguire un approccio sensibile al genere nel sistema educativo,
come indicato dalla Raccomandazione CM/Rec(2007)13 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri,
sull’integrazione della dimensione di genere nell’ambito dell’istruzione,

A

Tenendo presente l’esigenza di seguire un approccio sensibile al genere nel sistema educativo,
come indicato dalla Raccomandazione CM/Rec(2007)13 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri,
sull’integrazione della dimensione di genere nell’ambito dell’istruzione, il GREVIO esorta vivamente
le autorità italiane a:
* proseguire i propri sforzi nel mettere al centro dell’attenzione nel sistema educativo
l’uguaglianza di genere e l’informazione sulla violenza basata sul genere in tutte le sue forme,
compreso il matrimonio forzato e le mutilazioni genitali femminili, nonché i temi trattati
dall’Articolo 14 della Convenzione di Istanbul, garantendo una diffusione capillare delle linee
guida nazionali sull’educazione al rispetto in tutte le scuole e gli istituti di formazione
professionale del Paese, introducendo l’obbligo di formazione iniziale e permanente per gli
insegnanti e tutto il personale docente su questi temi;
* sviluppare una serie di indicatori per misurare le capacità e le competenze degli alunni e
delle alunne sui temi menzionati dall’Articolo 14 della Convenzione di Istanbul e in riferimento
a tutte le forme di violenza basata sul genere contro le donne;
* finalizzare e attuare le linee guida nazionali per l’educazione all’affettività, alla sessualità e
alla salute riproduttiva nelle scuole, come mezzo chiave per introdurre gli studenti e le
studentesse ai temi del diritto, all’integrità fisica e della definizione di violenza sessuale di cui
all’Articolo 36 della Convenzione di Istanbul.

27
Q

stretta collaborazione con le
autorità regionali e locali e con i soggetti interessati, comprese le organizzazioni specialistiche di
donne ed il mondo accademico

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane ad adottare misure, in stretta collaborazione con le
autorità regionali e locali e con i soggetti interessati, comprese le organizzazioni specialistiche di
donne ed il mondo accademico, volte a:
1. Stabilire l’obbligo di formazione iniziale su tutte le forme di violenza nei confronti delle donne
contemplate dalla Convenzione di Istanbul nell’ambito di tutti i percorsi di formazione
professionale per operatori e operatrici del settore sanitario;
2. ampliare e rendere obbligatoria in orario di servizio la formazione continuativa per operatori
e operatrici del settore sanitario, anche su come offrire cure adeguate alle vittime di
Mutilazioni Genitali Femminili-MGF;
3. proseguire nell’intento di garantire che tutti i funzionari e le funzionarie delle forze dell’ordine
che entrino in contatto con le vittime, ricevano formazione continuativa sulla violenza contro
le donne, sottolineando l’esigenza di comprendere le dinamiche della violenza ed il ruolo
centrale delle forze dell’ordine nella ricerca delle prove per perseguire i reati di violenza;
4. ampliare le opportunità in orario di servizio di formazione iniziale e permanente per i e le
componenti dell’autorità giudiziaria e degli operatori e operatrici del settore legale, affinché
si occupino di tutte le forme di violenza contro le donne contemplate dalla Convenzione di
Istanbul;
5. offrire una formazione professionale obbligatoria adatta ai professionisti e le professioniste
del settore legale;
6. formare le altre figure professionali coinvolte nelle procedure decisionali giudiziarie, come gli
e le assistenti sociali e gli e le psicologhe;
7. garantire che le figure professionali coinvolte nella valutazione dei casi di violenza contro
donne migranti, come le forze dell’ordine, gli avvocati ed i servizi sociali, abbiano accesso ad
una formazione in grado di migliorare la loro comprensione della violenza basata sul genere
e la loro capacità di applicare in maniera efficace le leggi che consentono alle vittime di
ottenere un permesso di soggiorno autonomo;
8. potenziare la formazione sulla individuazione precoce, la protezione e la segnalazione delle
donne richiedenti asilo vittime di violenza basata sul genere, comprese le mutilazioni genitali
femminili, per il personale che opera nelle strutture di prima accoglienza, negli hot-spot e
nelle strutture di seconda accoglienza;
9. sviluppare uno standard nella formazione sulle procedure di determinazione dello status di
rifugiata sensibili al genere e prevedere una formazione obbligatoria per i funzionari e le
funzionarie operanti nel campo dell’immigrazione e delle richieste d’asilo;
10. monitorare e garantire l’efficace attuazione delle linee guida nazionali adottate per
armonizzare e rendere sistematica la formazione.

28
Q

Altre questioni di cui ci si deve occupare

A

Oltre ad affrontare tutti i temi menzionati nell’Articolo 15 della Convenzione di Istanbul e tutte le
forme di violenza da essa contemplate, la formazione da elaborare sulla base dei suddetti
suggerimenti e proposte deve occuparsi di:
(a) di programmi di intervento di carattere preventivo e
di trattamento previsti dall’Art. 16 della Convenzione;
(b) del diritto delle vittime a rimedi civili e **al
risarcimento da **parte dell’autore della violenza e dello Stato, come previsto dagli Artt. 29 e 30
della Convenzione;
(c) l’esigenza di riconoscere gli effetti nocivi della violenza sui bambini e garantire
che si tenga conto della violenza nella definizione dei diritti di affidamento e di visita, come previsto
dall’Art. 31 della Convenzione;
(d) vietare la prassi per cui, nell’ambito dei procedimenti sulle forme
di violenza contemplate dalla convenzione, le prove relative alla storia e al comportamento sessuale
della vittima abbiano valore probatorio, come previsto dall’Art. 54 della convenzione;
(e) agevolare
l’accesso delle vittime alle misure di protezione durante i procedimenti giudiziari, data la natura
traumatica della violenza basata sul genere e le esigenze particolari delle vittime in qualità di
testimoni, come previsto dall’Art. 56 della Convenzione; e
(f) evitare di essere eccessivamente
esigenti nei confronti delle vittime e dei loro consulenti legali al momento di stabilire le condizioni per
accedere al patrocinio a spese dello Stato, come previsto dall’Art. 57 della convenzione. Inoltre,
andrebbe adottato un approccio improntato alla sicurezza e al rispetto per i diritti umani della vittima,
in una prospettiva di uguaglianza di genere, che miri ad evitare la vittimizzazione secondaria e che
metta in discussione i pregiudizi e gli stereotipi degli operatori che impediscono di offrire un supporto
e una protezione efficaci alle donne vittime di violenza.

29
Q

Ventaglio degli
strumenti a disposizione delle istituzioni in risposta alla violenza contro le donne

A

Tenendo conto dell’esigenza di integrare i programmi per gli autori di violenze nel ventaglio degli
strumenti a disposizione delle istituzioni in risposta alla violenza contro le donne, il GREVIO esorta
vivamente le autorità italiane a:
1. promuovere l’adozione di standard minimi chiari da parte di tutti gli enti che svolgono
programmi per gli autori di violenza domestica e garantire che vi sia una valutazione di tali
programmi per determinare il loro impatto a breve e lungo termine, anche tramite lo sviluppo
di statistiche sugli autori di violenza che vi hanno preso parte e mediante studi di risultato di
stampo scientifico, conformemente ai principi della Convenzione di Istanbul e alle buone
prassi riconosciute a livello nazionale e internazionale;
2. adottare misure per garantire che solo i programmi conformi alle disposizioni della
Convenzione di Istanbul e delle buone prassi riconosciute a livello nazionale e internazionale
ricevano finanziamenti pubblici;
3. aumentare il numero di programmi disponibili per gli autori di violenza domestica e autori di
violenza sessuale, anche diversificando le fonti del loro finanziamento;
4. promuovere la partecipazione ai programmi degli autori di violenza tramite segnalazioni
obbligatorie o volontarie, garantendo un’applicazione maggiormente uniforme dei
meccanismi esistenti, volta a favorire il loro utilizzo e prendendo in esame la possibilità di
consentire agli enti istituzionali di imporre agli autori di violenze l’obbligo di partecipare a tali
programmi; garantendo al contempo che i programmi per autori di violenza rispettino il
principio di responsabilità degli autori di violenza per gli atti di violenza, collaborando con i
servizi specialistici di donne per garantire che le vittime siano adeguatamente informate e
protette.

30
Q

Ruolo dei media

A

Considerando l’importante ruolo rivestito dai media nel plasmare l’atteggiamento nei confronti della
condizione e del ruolo delle donne nella società e nel favorire un superamento della tolleranza verso
la violenza contro le donne, il GREVIO esorta le autorità italiane a:
1. dare seguito agli sforzi intrapresi per attuare efficacemente le politiche e gestire i meccanismi
di monitoraggio e reclamo volti a garantire il rispetto da parte dei media del principio di dignità
umana ed a vietare qualsiasi tipo di discriminazione di genere, incitamento all’odio o violenza
basata sul genere;
2. incentivare, supportare o diversamente promuovere lo sviluppo e il monitoraggio di standard
di autoregolamentazione nella rappresentazione non stereotipata e non sessista delle donne
nei media, anche per quanto riguarda la denuncia della violenza di cui sono state vittime.
Per mettere in pratica questi suggerimenti e proposte, le autorità possono riferirsi alla
Raccomandazione del Comitato dei Ministri CM/Rec(2013)1 sulla parità di genere e i media.

31
Q

settore lavorativo

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a proseguire il loro impegno volto a far sì che il
settore lavorativo prevenga e combatta la violenza basata sul genere nei confronti delle donne sul
luogo di lavoro, garantisca un uso maggiormente efficiente dei meccanismi a disposizione per far
emergere tali violenze e prenda in considerazione l’ipotesi di elaborare nuovi meccanismi a tale
riguardo.

32
Q

PROTEZIONE E SOSTEGNO

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché offrano una risposta coordinata e multiagenzia a tutte
le forme di violenza contro le donne e ne favoriscano l’attuazione sviluppando delle adeguate linee
guida e formando il personale interessato. Questo tipo di strumenti dovrebbe essere basato su un
forte coinvolgimento delle autorità locali e sulla partecipazione di tutti i soggetti interessati, comprese
le organizzazioni non governative che difendono i diritti delle donne e combattono la violenza contro
le donne.
Il GREVIO esorta le autorità italiane a garantire una diffusione capillare delle informazioni sui servizi
di sostegno e le misure legali a disposizione delle vittime di violenze domestiche e di altre forme di
violenza contro le donne. Questo processo può essere attuato mediante misure come la diffusione
di manifesti e opuscoli, oppure intensificando l’impegno per far sì che gli operatori e le operatrici
delle istituzioni competenti adottino un approccio maggiormente propositivo in termini di
informazione nei confronti delle vittime. Le informazioni fornite devono essere adeguate e accessibili
alle vittime, comprese quelle di origine straniera o con disabilità.

33
Q

Approccio multiagenzia - decentralizzazione

A

Ricordando che la decentralizzazione del quadro istituzionale per affrontare la violenza contro le
donne non diminuisce la responsabilità del governo centrale di adempiere con la dovuta diligenza al
proprio obbligo internazionale e nazionale di fronteggiare in modo efficace tale violenza, il GREVIO
esorta vivamente le autorità italiane a:
1. favorire l’accesso delle vittime a servizi di assistenza generali adeguati, come i servizi
sanitari, di alloggio, all’occupazione, di pubblica istruzione e formazione, il supporto
finanziario ed i servizi all’infanzia, per rispondere alle specifiche esigenze delle vittime di ogni
forma di violenza contro le donne contemplate dalla Convenzione di Istanbul;
2. garantire che tali servizi siano uniformemente distribuiti in tutto il Paese, dispongano delle
risorse necessarie e di personale formato sulle dinamiche di genere della violenza contro le
donne e sull’esigenza di adottare un approccio incentrato sulla vittima per poter rispondere
positivamente ai bisogni delle vittime stesse;
3. garantire che l’erogazione del servizio presti particolare attenzione alle esigenze delle donne
che sono o potrebbero essere vittime di discriminazione intersezionale e/o ai gruppi di vittime
vulnerabili a causa di particolari circostanze, come ad esempio le vittime affette da disabilità.
Le misure adottate a tale scopo dovrebbero rispettare i requisiti dell’Articolo 18 della Convenzione
di Istanbul, che comprendono la necessità che i servizi siano integrati in un approccio multiagenzia
alla violenza contro le donne e che siano basati su una comprensione sensibile alle specificità di
genere della violenza e su un approccio incentrato sulla vittima che si focalizzi sui diritti umani e la
valorizzazione della vittima e non siano subordinati alla volontà di sporgere denuncia o di
testimoniare contro l’autore della violenza.

34
Q

potenziare i propri sforzi volti a garantire che le vittime siano
informate ed abbiano accesso ai meccanismi di denuncia esistenti a livello regionale e
internazionale.

A

Il GREVIO invita le autorità italiane a potenziare i propri sforzi volti a garantire che le vittime siano
informate ed abbiano accesso ai meccanismi di denuncia esistenti a livello regionale e
internazionale.
Sulla base dei suggerimenti e proposte indicati precedentemente in questo rapporto in riferimento
all’Articolo 8 della Convenzione di Istanbul, il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché prendano
le misure necessarie per:
1. potenziare la copertura e la capacità dei servizi specializzati in tutto il Paese in riferimento a
tutte le forme di violenza contemplate dalla convenzione;
2. armonizzare l’erogazione dei servizi specializzati con gli standard definiti dalla convenzione,
che richiedono un approccio basato sui diritti umani, fondato su una comprensione sensibile
al genere della violenza contro le donne e mirato a prevenire la vittimizzazione secondaria,
garantendo dunque il rispetto dei diritti umani delle vittime e la loro sicurezza e consentendo
loro di rafforzare i propri diritti;
3. garantire un accesso paritario all’erogazione del servizio per tutte le vittime presenti sul
territorio nazionale, a prescindere da elementi come il reddito;
4. garantire che l’erogazione dei servizi presti la dovuta attenzione alle esigenze specifiche dei
gruppi di vittime che sono o potrebbero essere soggette a discriminazione intersezionale,
come le donne con disabilità, nonché a quelle dei gruppi più difficili da raggiungere e dei
bambini testimoni di violenze;
5. garantire la sostenibilità finanziaria e la continuità nell’erogazione del servizio.
A tal fine, le autorità dovrebbero esaminare l’ipotesi di definire dei criteri più rigidi per
l’accreditamento dei centri antiviolenza e/o delle case rifugi in base all’accordo Stato-Regioni del
2014, ottimizzando gli interventi ed i finanziamenti delle regioni in questo ambito.

35
Q

linea telefonica

A

Il GREVIO invita le autorità italiane a continuare ad adottare le misure necessarie per:
1. garantire che la linea telefonica nazionale di sostegno alle vittime di tutte le forme di violenza
contemplate dalla Convenzione di Istanbul sia indirizzata ai servizi di supporto generici e
specializzati, aumentando il grado di collaborazione tra il supporto telefonico e le
organizzazioni di donne, in particolare quelle che gestiscono i centri antiviolenza;
2. garantire che le vittime di mutilazioni genitali femminili abbiano accesso ad un servizio di
sostegno telefonico che rispetti i requisiti della Convenzione, in particolare quello di offrire
informazioni e supporto in modo riservato e anonimo, e che il servizio sia disponibile in tutte
le principali lingue e fornito da personale specializzato in possesso di una conoscenza
approfondita di tutte le forme di violenza contemplate dalla convenzione.

36
Q

centri di sostegno

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché garantiscano la disponibilità di centri di primo
sostegno per vittime di stupro e/o violenza sessuale, che trattino con sensibilità tali episodi tramite
personale formato e specializzato e che rispettino il principio del consenso informato della vittima
per lo svolgimento di esami medico forensi, la denuncia, il trattamento medico, il referto e il contenuto
della cartella medica.

37
Q

Suggerimenti riferimento articolo 31

A

Sulla base dei suggerimenti e proposte indicati nel presente rapporto in riferimento all’Articolo 31
della Convenzione di Istanbul, il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché compiano maggiori
sforzi per:
1. garantire livelli più elevati di sensibilizzazione tra i le figure professionali interessate,
come gli assistenti sociali, gli operatori e operatrici del settore legale e sanitario e gli psicologi, sugli
effetti dannosi subiti da bambini che assistono a scene di violenza domestica;
1. offrire ai bambini testimoni di violenze domestiche servizi di supporto adeguati e specifici per
la loro età, fondati su una comprensione di genere della violenza contro le donne, tenendo
in dovuta considerazione l’interesse migliore del bambino e includendo una procedura di
valutazione del rischio.

38
Q

Orfani di violenza domestica

A

Il GREVIO invita le autorità italiane ad accelerare l’adozione del regolamento attuativo della Legge
n. 4/2018 contenente misure di supporto per bambini orfani a causa di reati di violenza domestica.

39
Q

denuncia

A
  1. Il GREVIO esorta le autorità italiane ad accertarsi che l’obbligo di denuncia sia
    caratterizzato dalla offerta di informazioni complete e sensibili nei confronti della vittima, per
    consentirle di prendere una decisione informata e di mantenere la propria autonomia,
    proteggendo al tempo stesso la sicurezza di tutti, in particolare quella dei bambini. A tal fine,
    le autorità potrebbero prendere in esame l’ipotesi di rivedere le linee guida nazionali esistenti
    per i pronto soccorso e/o la loro attuazione al fine di garantire che esse adottino un approccio
    basato sul genere e fondato sul rispetto per l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne,
    agendo al tempo stesso in una prospettiva che coinvolga gli enti istituzionali e le ONG di
    donne. Per quanto riguarda le mutilazioni genitali femminili, le autorità potrebbero
    confrontarsi in modo costruttivo con gli operatori e le operatrici del settore sanitario per
    trovare una soluzione alla mancata denuncia dei casi di MGF.
40
Q

DIRITTO SOSTANZIALE

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché adottino misure per colmare il vuoto legislativo dovuto
all’assenza di rimedi civili nei confronti delle autorità statali, siano esse giudiziarie o istituzionali, che
non abbiano rispettato il proprio dovere ad assumere le necessarie misure preventive o protettive
adeguate nell’ambito dell’esercizio dei propri poteri, come previsto dai requisiti dell’Articolo 29,
paragrafo 2 della Convenzione di Istanbul.

41
Q

Risarcimenti

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane ad adottare ulteriori misure per:
1. agevolare l’accesso delle vittime al risarcimento nei procedimenti civili e penali e a garantire
che tale risarcimento sia prontamente riconosciuto e proporzionato alla gravità del danno
subito;
2. elaborare criteri per garantire una quantificazione armonizzata dei danni subiti dalla vittima,
compresi in particolare i danni morali;
3. agevolare l’accesso delle vittime al risarcimento statale, garantire che tale risarcimento sia
adeguato secondo i requisiti dell’Articolo 30, comma 2 della Convenzione di Istanbul, che sia
riconosciuto entro un lasso di tempo ragionevole, come previsto dall’Articolo 30, comma 3
della Convenzione, e che sia idoneo a soddisfare le vittime di tutte le forme di violenza
contemplate dalla Convenzione che abbiano subito gravi lesioni personali o danni alla salute

42
Q

Adozione misure necessarie, comprese eventuali
modifiche legislative, per garantire che i tribunali competenti abbiano il dovere di esaminare tutte le
problematiche legate alla violenza contro le donne al momento di stabilire l’affidamento ed i diritti di
visita, nonché di valutare se tale violenza legittimi una richiesta di limitazione dei diritti di affidamento
e di visita.

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché adottino le misure necessarie, comprese eventuali
modifiche legislative, per garantire che i tribunali competenti abbiano il dovere di esaminare tutte le
problematiche legate alla violenza contro le donne al momento di stabilire l’affidamento ed i diritti di
visita, nonché di valutare se tale violenza legittimi una richiesta di limitazione dei diritti di affidamento
e di visita. A tal fine, le autorità dovrebbero:
1. valutare modifiche legislative, per riconoscere in modo esplicito la necessità di tener conto
degli episodi di violenza che rientrano nella Convenzione di Istanbul in sede di
determinazione dell’affidamento e dei diritti di visita dei bambini;
2. adottare misure che formalizzino un processo sistematico per l’analisi preliminare di casi
inerenti all’affidamento o ai diritti di visita, al fine di stabilire se la violenza ha rappresentato
un problema nella relazione e se è stata denunciata;
3. indagare in modo puntuale su tutte le denunce di violenza, migliorando la collaborazione con
i tribunali penali e gli altri organismi coinvolti, comprese, a titolo esemplificativo, le forze
dell’ordine, le autorità sanitarie e scolastiche ed i servizi di supporto specializzati di sostegno
alle donne;
4. integrare procedure di valutazione del rischio in sede di determinazione dell’affidamento e
dei diritti di visita, per tutelare l’interesse migliore del bambino;
5. assicurarsi che i tribunali possano nominare solo operatori e operatrici, in particolare
psicologi e psichiatri infantili, che abbiano dimestichezza con il tema della violenza contro le
donne e le disposizioni della Convenzione di Istanbul, per offrire consulenza sui temi
dell’affidamento e delle visite in situazioni di violenza contro le donne;
6. vietare l’uso da parte dei consulenti tecnici, degli assistenti sociali e dei tribunali dei concetti
legati alla “alienazione parentale”, o di qualsiasi altro approccio o principio, come il “friendly
parent provision”-“buon genitore”, che tendono a considerare le madri che segnalano la
violenza come “non collaborative” e “non adatte” a fare da genitore, incolpandole del cattivo
rapporto tra il genitore violento ed il figlio;
7. abbandonare la prassi che impone alla vittima e al figlio l’obbligo di prendere parte ad incontri
congiunti con l’autore della violenza per raggiungere un accordo sull’ affidamento ed i diritti
di visita, che equivale ad imporre una mediazione obbligatoria;
8. inserire delle salvaguardie nelle procedure, come ad esempio offrire ai genitori degli
appuntamenti separati e creare delle sale d’attesa separate nei tribunali, tenendo dunque
conto dello squilibrio di potere tra la vittima e l’autore della violenza e prevenendo il rischio
di ri-vittimizzazione;
9. garantire un uso adeguato delle disposizioni di legge che consentono di ridurre, revocare e
rendere soggetto a tutele il diritto all’affidamento e di visita dell’autore della violenza
ogniqualvolta venga accertata una situazione di violenza e promuovere l’attribuzione dei
diritti di affidamento e di visita in via provvisoria fin quando tutti gli episodi di violenza contro
le donne segnalati non siano stati adeguatamente valutati.

43
Q

formazione e dall’elaborazione di
linee guida specialistiche, volte a sensibilizzare gli operatori e le operatrici interessati sugli effetti
dannosi della violenza sui bambini, compresi quelli testimoni di episodi di violenza, e ad informarli
sulle disposizioni della Convenzione di Istanbul in merito alla definizione dei diritti di affidamento e
di visita.

A

Queste misure dovrebbero essere accompagnate da un’adeguata formazione e dall’elaborazione di
linee guida specialistiche, volte a sensibilizzare gli operatori e le operatrici interessati sugli effetti
dannosi della violenza sui bambini, compresi quelli testimoni di episodi di violenza, e ad informarli
sulle disposizioni della Convenzione di Istanbul in merito alla definizione dei diritti di affidamento e
di visita. Tali linee guida dovrebbero sostituire le metodologie e le linee guida esistenti, che tendono
a ridurre la violenza ad un conflitto, promuovendo la mediazione, senza tenere debitamente conto
della violenza stessa, facendo ricorso a concetti discutibili come la “alienazione parentale”, che mette
in primo piano il mantenimento del rapporto figlio-genitore a tutti i costi, al di là della violenza. I
progressi in questo campo dovrebbero essere valutati tramite dati e analisi della giurisprudenza, che
mostrino come i tribunali considerino gli episodi di violenza e come motivino le proprie decisioni in
merito all’affidamento e ai diritti di visita.

44
Q

Reato violenza sessuale -

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a considerare di modificare la propria legislazione
affinché il reato di violenza sessuale si basi sulla nozione di consenso prestato liberamente, come
richiesto dall’Articolo 36, comma 1 della Convenzione di Istanbul.

45
Q
  1. Mutilazioni genitali femminili (Articolo 38)
A
  1. La ricerca più recente sulla diffusione della MGF in Italia è stata pubblicata dall’Istituto
    Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE) nel 2018 ed ha rilevato che il 15-24% delle
    ragazze fino all’età di 18 anni provenienti da Paesi in cui si pratica la MGF sono esposte al
    rischio di questa forma di violenza basata sul genere.168 A partire dal 2006 le mutilazioni
    genitali femminili è stata espressamente criminalizzata dagli Articoli 583-bis e 583-ter del
    Codice Penale. Nel rispetto dei requisiti dell’Articolo 38, lettera a, della Convenzione, queste
    disposizioni puniscono la condotta intenzionale volta alle mutilazioni dei genitali delle donne,
    compresa la clitoridectomia, l’escissione, l’infibulazione, o qualsiasi altro atto che provochi
    lesioni ai genitali al fine di compromettere la sessualità della vittima senza che vi sia alcuna
    esigenza terapeutica. Tuttavia, il GREVIO non riscontra la criminalizzazione delle condotte
    descritte alle lettere b e c dell’Articolo 38 della Convenzione, ovvero quella di “costringere
    una donna a subire qualsiasi atto indicato al punto a” e di “indurre, costringere o fornire a
    una ragazza i mezzi per subire qualsiasi atto enunciato al punto a”.
  2. Le considerazioni riguardanti i tassi di denuncia e condanna per le mutilazioni genitali
    femminili sono esposte nel prosieguo del presente rapporto, in riferimento alla valutazione
    delle misure adottate dalle autorità italiane per attuare il Capitolo VI della Convenzione.
  3. Il GREVIO invita le autorità italiane a considerare di introdurre nella legislazione
    penale delle disposizioni che affrontino le condotte descritte all’Articolo 38, lettere b e c, della
    Convenzione di Istanbul.
46
Q

Molestie

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a considerare di introdurre una legislazione che
assicuri l’imposizione di sanzioni legali per casi di molestie sessuali subite in tutti gli ambiti della vita.

47
Q

Ulteriori misure

A

Il GREVIO esorta le autorità italiane ad adottare ulteriori misure per:
1. smontare il concetto tradizionale secondo cui l’onore e il prestigio di un uomo o della famiglia
sono intrinsecamente legati al comportamento o al presunto comportamento delle donne ad
esso relazionate, che si basa su atteggiamenti patriarcali e serve a controllare le donne e a
limitare la loro autonomia personale;
2. garantire, anche attraverso la formazione degli operatori e delle operatrici giudiziari ed il
monitoraggio delle prassi giudiziarie, che per nessun motivo le asserzioni secondo cui la
vittima abbia trasgredito norme culturali, religiose, sociali o tradizionali, gli usi o l’“onore”
possano tradursi in riduzioni di pena nella pratica giudiziaria.
Il GREVIO invita le autorità italiane ad adottare le misure necessarie per garantire che il fatto di aver
causato gravi danni fisici o psicologici alla vittima costituisca una circostanza di aggravante
applicabile a tutti i reati di violenza contro le donne contemplati dalla Convenzione di Istanbul.

48
Q

Adottare misure per garantire che le vittime
vengano ascoltate senza ritardo da funzionari delle forze dell’ordine specificamente formati, e che
le forze dell’ordine stesse che si trovino a gestire casi di violenza contro le donne condividano un
approccio di genere sulla violenza contro le donne e pongano l’accento sulla sicurezza ed i diritti
umani delle donne e dei loro figli

A

Indagini, procedimenti penali, diritto processuale e misure di protezione
Il GREVIO esorta le autorità italiane a continuare ad adottare misure per garantire che le vittime
vengano ascoltate senza ritardo da funzionari delle forze dell’ordine specificamente formati, e che
le forze dell’ordine stesse che si trovino a gestire casi di violenza contro le donne condividano un
approccio di genere sulla violenza contro le donne e pongano l’accento sulla sicurezza ed i diritti
umani delle donne e dei loro figli.

49
Q

rapida gestione delle indagini e dei
procedimenti penali

misure adottate a tal fine siano supportate da adeguati finanziamenti;

condanna commisurata alla gravità del reato e che rispetti la funzione deterrente della
pena.

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane a:
1. dar seguito al proprio impegno per consentire una rapida gestione delle indagini e dei
procedimenti penali nei casi di violenza basata sul genere, garantendo al tempo stesso che
le misure adottate a tal fine siano supportate da adeguati finanziamenti;
2. affermare la responsabilità degli autori di violenze e perseguire la giustizia penale per tutte
le forme di violenza contemplate dalla Convenzione di Istanbul;
3. garantire che la condanna in casi di violenza contro le donne, compresa la violenza
domestica, sia commisurata alla gravità del reato e che rispetti la funzione deterrente della
pena.
I progressi in questo ambito dovrebbero essere misurati tramite dati adeguati e supportati da analisi
della gestione dei casi penali da parte delle forze dell’ordine, dei pubblici ministeri e dei tribunali al
fine di individuare i punti di criticità e le eventuali lacune nella risposta istituzionale alla violenza
contro le donne.

50
Q

VALUTAZIONE

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché:
1. elaborino ulteriormente le procedure di valutazione e gestione del rischio e ne garantiscano
la diffusione nell’ambito di tutti gli enti istituzionali che si occupano di casi di violenza basata
sul genere;
2. garantiscano che le valutazioni del rischio siano ripetute in tutte le fasi del procedimento, in
particolare alla scadenza dellea misurea cautelarie, e che tali valutazioni tengano conto delle
opinioni e dalle preoccupazioni espresse dalle vittime;
3. garantiscano che le procedure di valutazione e gestione del rischio rappresentino l’elemento
cardine di una risposta multiagenzia e coordinata in tutti i casi di violenza contro le donne
contemplati dalla Convenzione di Istanbul, compreso il matrimonio forzato e le mutilazioni
genitali femminili;
4. considerino l’ipotesi di introdurre un sistema, come ad esempio un meccanismo di revisione
critica dell’omicidio, per analizzare tutti i casi di omicidio di donne basate sul generefemminicidio, al fine di prevenirli in futuro, tutelando la sicurezza delle donne e obbligando a
rispondere sia gli autori delle violenze, sia le varie organizzazioni che sono entrate in contatto
con le parti.

51
Q

SITUAZIONI DI GRAVE PERICOLO

A

Sottolineando innanzitutto che nei casi di violenza grave, l’arresto e la custodia cautelare dovrebbero
rappresentare le principali soluzioni per proteggere le vittime in situazioni di immediato pericolo, il
GREVIO sollecita le autorità italiane affinché:
1. rispettino il principio secondo cui i provvedimenti d’urgenza devono essere accessibili alle
vittime di violenza domestica in tutte le sue manifestazioni, compresa la violenza psicologica,
e che i provvedimenti d’urgenza: divieti, ingiunzioni e ordini di protezione, devono essere
accessibili alle vittime di qualsiasi tipo di violenza contemplata dalla Convenzione di Istanbul,
compresa la violenza psicologica e forme di violenza rese recentemente perseguibili come il
matrimonio forzato;
2. garantiscano il potenziale di deterrenza delle misure cautelari, facendole rispettare in modo
adeguato, garantendo una risposta tempestiva da parte degli enti istituzionali in caso di
violazioni e garantendo che tali violazioni vengano adeguatamente punite;
3. modifichino la legislazione che subordina l’applicazione di una sanzione in caso di violazione
degli ordini di protezione di natura civile alla denuncia della vittima;
4. garantiscano che i provvedimenti di ingiunzione vengano emessi in maniera rapida per
scongiurare situazioni di imminente pericolo e che, ove necessario, gli ordini di ingiunzione
e/o di protezione vengano emessi inaudita altera parte;
5. garantiscano che non si verifichino lacune nella protezione delle vittime dovute alla scadenza
degli ordini di allontanamento, di ingiunzione o di protezione, adottando successive misure
cautelari che possano essere applicate subito dopo;
6. mettano fine alle pratiche dei tribunali civili che assimilano la violenza a situazioni di conflitto
e tentano di raggiungere accordi tra la vittima e l’autore della violenza invece di valutare le
esigenze della vittima in termini di sicurezza;
7. migliorino e armonizzino le pratiche in materia di applicazione delle altre misure cautelari,
come gli ammonimenti e l’arresto in flagranza di reato, attingendo dalle buone prassi esistenti
e garantendo in ogni momento che tali misure tengano conto della scelta della vittima.

I progressi in questo ambito dovrebbero essere attentamente monitorati e analizzati, attraverso
un’adeguata raccolta dei dati che enfatizzi, in particolare, il numero di misure cautelari (ordini di
allontanamento, di protezione, di ingiunzione o ammonimenti) richieste e concesse,
indipendentemente dal fatto che esse siano state adottate su richiesta di parte o per iniziativa delle
autorità, dal motivo della loro mancata concessione, dal tipo di reato per cui sono state adottate, dal
tempo medio trascorso prima della loro emissione, dalla loro durata, da quanto spesso sono state
violate e dalle conseguenze delle eventuali violazioni. I risultati di questa attività di monitoraggio e
analisi andrebbero resi pubblici.

52
Q

modificare la legislazione per renderla conforme alle
norme sulla procedibilità d’ufficio e di parte previsti dall’Art. 55, comma 1 della Convenzione di
Istanbul, con particolare riferimento ai reati di violenza fisica e sessuale.

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché modifichino la legislazione per renderla conforme alle
norme sulla procedibilità d’ufficio e di parte previsti dall’Art. 55, comma 1 della Convenzione di
Istanbul, con particolare riferimento ai reati di violenza fisica e sessuale.
Il GREVIO esorta le autorità italiane a continuare ad adottare misure per:
1. garantire che le vittime ricevano le informazioni rilevanti ai fini della protezione propria e delle
loro famiglie da intimidazioni, ritorsioni e vittimizzazione secondaria, a prescindere da una
loro esplicita richiesta di ricevere tali informazioni, in particolare quando si verificano
modifiche alle misure volte alla loro protezione;
2. favorire l’accesso delle vittime alle misure di protezione esistenti volte a tutelare la loro
testimonianza nelle condizioni più adeguate, nello specifico sensibilizzando gli operatori e le
operatrici interessati, in particolare la magistratura, sulla natura traumatica della violenza
basata sul genere e sulle esigenze particolari delle vittime nel corso dei procedimenti
giudiziari, ed investendo nei mezzi materiali necessari, come le attrezzature informatiche o
stanze protette all’interno dei palazzi di giustizia, per rendere tali meccanismi disponibili alle
vittime in tutto il Paese;
3. mettere al centro dell’attenzione un approccio alla violenza contro le donne attento alle
specificità di genere nell’ambito di tutte le nuove iniziative volte a creare e/o ampliare i servizi
di sostegno e supporto per le donne vittime di reati durante i procedimenti giudiziari.
Il GREVIO esorta le autorità italiane ad adottare le misure necessarie per garantire che le donne
vittime di qualsivoglia tipo di violenza contemplata dalla Convenzione di Istanbul abbiano accesso
al patrocinio legale a spese dello Stato e che le condizioni per l’accesso a tale patrocinio non
comportino oneri eccessivi per le vittime ed i loro consulenti legali.

53
Q

MIGRAZIONE E ASILO

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane ad adottare le misure necessarie, anche sotto forma
di modifiche legislative, per:
1. garantire che la legislazione in vigore e/o la sua applicazione consenta alle donne straniere
di ottenere un permesso di soggiorno autonomo in caso di circostanze particolarmente
difficili, tenendo conto che tali circostanze potrebbero comprendere l’essere vittime di forme
di violenza contemplate dalla Convenzione di Istanbul perpetrate e/o consentite dal coniuge
o dal partner;
2. garantire che le donne straniere vittime di violenze possano disporre di un permesso di
soggiorno rinnovabile in uno dei due casi, o in entrambi, descritti al comma 3 dell’Articolo 59
della convenzione;
3. garantire che le vittime di matrimonio forzato condotte in un altro Paese per celebrare il
matrimonio e che, di conseguenza, hanno perso il proprio status di residente nel Paese in
cui vivevano abitualmente, possano riacquisire tale status, come previsto dall’Articolo 59,
comma 4 della convenzione.

54
Q

MIGRAZIONI E ASILO

A

Il GREVIO esorta vivamente le autorità italiane ad adottare misure per:
1. precisare ulteriormente le procedure per l’assegnazione dello status di rifugiato/a, in modo
da consentire un’interpretazione basata sul genere di tutte le motivazioni previste dalla
Convenzione ONU del 1951 sui Rifugiati e garantire una loro applicazione uniforme in tutto
il Paese;
2. raccogliere dati quantitativi e qualitativi su (1) il numero di richieste d’asilo fondate su violenze
basata sul genere; (2) come sono interpretate queste motivazioni - compresa le mutilazioni
genitali femminili - per la ricezione di protezione internazionale e quali condizioni di
protezione vengono offerte alle vittime; (3) il numero di decisioni che concedono o respingono
la protezione sulla base di tali motivi;
3. aumentare gli sforzi per garantire procedure e strutture di accoglienza sensibili alle questioni
di genere ed aumentare il numero dei luoghi all’interno dei centri di accoglienza che offrono
standard minimi di accoglienza accettabili per le donne e le ragazze;
4. garantire che il personale operante nei centri di prima accoglienza, negli hotspot e nelle
strutture di accoglienza abbia ricevuto un’adeguata formazione per individuare, proteggere
e segnalare le donne vittime di violenza basata sul genere, comprese le mutilazioni genitali
femminili;
5. garantire che vengano date adeguate informazioni, in tutte le fasi dell’accoglienza, alle
richiedenti asilo, per renderle consapevoli delle loro vulnerabilità e diritti, e agevolarne
l’accesso ai servizi di protezione e supporto generici e specialistici ;
6. garantire che i centri di accoglienza siano integrati in una prospettiva a lungo termine ed in
un approccio multiagenzia, che coinvolga i servizi del settore sanitario e sociale, nonché le
ONG dedicate alle donne ed i centri anti-violenza;
7. monitorare attentamente l’impatto della Legge n. 132/2018 sulle donne richiedenti asilo ed
i/le beneficiari/e di protezione internazionale a causa di motivi legati a violenze basate sul
genere.
Le misure da adottare in questa direzione dovrebbero essere supportate da risorse finanziarie
adeguate e dall’utilizzo di meccanismi per il controllo delle condizioni affrontate dalle donne e dalle
ragazze nelle varie fasi del processo di richiesta d’asilo, compreso il rimpatrio forzato, nonché
nell’inclusione di specificità di genere nei contratti con gli enti o le organizzazioni che gestiscono i
centri d’accoglienza.

55
Q

principio
di non respingimento delle vittime di violenza contro le donne

tutela
dei diritti umani delle vittime recuperate in mare non venga messa a repentaglio da divergenze sullo
sbarco.

A

Il GREVIO sollecita le autorità italiane affinché adempiano il proprio obbligo di rispettare il principio
di non respingimento delle vittime di violenza contro le donne, garantendo al contempo che la tutela
dei diritti umani delle vittime recuperate in mare non venga messa a repentaglio da divergenze sullo
sbarco.