Fertilizzazione Flashcards

1
Q

Cos’è la fertilizzazione e quali sono le principali categorie di fertilizzanti secondo il D.Lgs. 75/2010?

A

La fertilizzazione è il processo di miglioramento della fertilità del suolo attraverso l’apporto di sostanze nutritive. Le principali categorie sono:

Concimi: Forniscono elementi nutritivi alle piante.
Ammendanti: Migliorano le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo.
Correttivi: Correggono anomalie chimiche del terreno, come pH o salinità.
Altri prodotti: Substrati di coltivazione e biostimolanti.

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2
Q

Qual è la differenza tra concime e ammendante?

A

Concime: Fornisce direttamente elementi nutritivi alle piante.
Ammendante: Migliora le proprietà fisiche e biologiche del suolo senza fornire direttamente nutrienti.

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3
Q

Quali sono i principali elementi nutritivi forniti dai concimi?

A

Macronutrienti primari: Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K).
Macronutrienti secondari: Calcio (Ca), Magnesio (Mg), Zolfo (S).
Micronutrienti: Ferro (Fe), Manganese (Mn), Molibdeno (Mo), Zinco (Zn), Rame (Cu), Boro (B).

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4
Q

Come si interpreta il titolo di un concime?

A

Il titolo indica la percentuale degli elementi nutritivi in un concime, espressi in forma ossidata per fosforo (P₂O₅) e potassio (K₂O).
Esempi:

0-46-0 → Contiene 46% di P₂O₅.
13-00-46 → Contiene 13% di N e 46% di K₂O.

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5
Q

Come si calcola la dose di un concime per apportare una quantità specifica di un elemento nutritivo?

A

Si divide la quantità desiderata dell’elemento nutritivo per la percentuale dell’elemento nel concime.
Esempio:

Se si vogliono apportare 120 kg di N con urea (46% N), si calcola:
120÷0,46=260kg/hadiurea

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6
Q

Come si calcola la quantità di un concime liquido da distribuire?

A

Si calcola prima la quantità necessaria in peso, poi si divide per la densità del prodotto per ottenere il volume.
Esempio:

UAN 30-00-0 (densità 1,3 kg/L), necessità di 400 kg/ha:
400÷1,3=308litri/ha

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7
Q

Quali sono i principali problemi legati alla fertilizzazione?

A

Costi elevati: I fertilizzanti rappresentano una spesa significativa per gli agricoltori.
Effetti controproducenti: Un eccesso può causare squilibri nutritivi e ridurre la resa.
Impatto ambientale: Lisciviazione di nitrati e accumulo di sostanze nocive.

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8
Q

Cos’è la Nitrogen Use Efficiency (NUE) e perché è importante?

A

La NUE misura l’efficienza dell’uso dell’azoto da parte delle piante. Un valore alto indica che l’azoto applicato viene assorbito in modo efficace, riducendo sprechi e impatti ambientali.

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9
Q

Quali sono i fabbisogni nutritivi medi di alcune colture comuni?

A

Mais: 182 kg N, 83 kg P₂O₅, 233 kg K₂O per ettaro.
Soia: 315 kg N, 85 kg P₂O₅, 140 kg K₂O per ettaro.
Grano (granella + paglia): 117 kg N, 50 kg P₂O₅, 107 kg K₂O per ettaro.

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10
Q

Cosa si intende per asportazione netta?

A

L’asportazione netta si riferisce alla quantità di nutrienti sottratti dal suolo dalle piante esclusivamente attraverso il raccolto, senza considerare il ritorno di sostanza organica nel terreno.

Se si raccoglie solo il frutto (es. grano, pomodori), l’asportazione netta è relativamente bassa, perché le radici e la paglia restano nel suolo.

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11
Q

Quali sono i tre aspetti fondamentali della pianificazione della concimazione?

A

Dosi (Quanto?) – Determinate in base al bilancio degli elementi nel suolo.
Epoca (Quando?) – Applicate nei momenti di massimo fabbisogno della pianta.
Modalità (Come?) – Scelte in base alla forma chimica degli elementi e alla tecnica di distribuzione.

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12
Q

Quali fattori influenzano il calcolo delle dosi di azoto?

A

Piogge autunnali >200 mm: +50 kg/ha di N.
Uso di fertilizzanti organici nei 3 anni precedenti: -50 kg/ha di N.
Interramento di stocchi di mais: +50 kg/ha di N.
Direttiva nitrati UE: Limita a 170 kg/ha di azoto organico nelle zone vulnerabili.

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13
Q

Quali metodi possono essere usati per valutare la nutrizione delle piante?

A

Parcelle spia – Aree di prova concimate per confronto visivo.
Lettori colorimetrici (SPAD, N-Tester).
Analisi della riflettanza (rosso e NIR).
Analisi dei siti di accumulo (culmo, picciolo).

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14
Q

Come si applica l’agricoltura di precisione alla fertilizzazione?

A

Utilizzando rilievi ottici e spandiconcime a rateo variabile per distribuire il fertilizzante solo dove necessario, ottimizzando costi ed efficienza.

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15
Q

Quando e come vanno distribuiti i principali elementi nutritivi?

A

Azoto (N): In più somministrazioni per evitare perdite.
Fosforo (P): Prima della semina per favorire lo sviluppo radicale.
Potassio (K): Incorporato nel terreno con le lavorazioni principali.

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16
Q

Quali tecnologie migliorano la distribuzione dei fertilizzanti?

A

Spandiconcime a rateo variabile: Regolano la quantità distribuita in base alle esigenze della coltura.
Sensori di riflettanza: Analizzano il colore delle piante per valutare lo stato nutrizionale.

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17
Q

Come si calcola il costo dell’unità fertilizzante?

A

Il costo dell’unità fertilizzante si calcola confrontando i concimi complessi (NP e NPK) con concimi semplici nella stessa forma, verificando se l’acquisto del complesso è conveniente rispetto alla combinazione di concimi semplici equivalenti. Tuttavia, bisogna considerare anche la praticità della distribuzione dei complessi.

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18
Q

Quali sono alcuni esempi di confronto tra concimi complessi e semplici?

A

NP 18-46 (560 €/t) → confrontando i costi delle unità di N e P₂O₅, il costo comparativo è 591 €/t, quindi conviene.
NPK 12-12-17 (530 €/t) → il costo comparativo è 429 €/t, quindi non conviene, ma è più pratico.
NPK 15-15-15 (420 €/t) → il costo comparativo è 364 €/t, quindi non conviene, ma la distribuzione è più semplice.

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19
Q

Quali sono i principali tipi di concimi in base alla loro composizione?

A

Concimi fosfatici: Perfosfato minerale (1,42 €/kg P₂O₅), Perfosfato triplo (0,98 €/kg P₂O₅).
Concimi potassici: Solfato di potassio (1,28 €/kg K₂O), Cloruro di potassio (0,67 €/kg K₂O).
Concimi azotati: Urea granulare (0,78 €/kg N), Nitrato ammonico (1,07 €/kg N).

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20
Q

Quali sono i principali metodi di distribuzione dei concimi solidi?

A

A pieno campo: tramite spandiconcimi, con attenzione all’uniformità distributiva.
Localizzata alla semina: utilizza tramogge con localizzatori vicino al seme, evitando il contatto diretto con concimi contenenti N e K.
A bande: distribuzione a larghezza definita, soprattutto per concimi liquidi, meno frequentemente per solidi.

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21
Q

Quali sono le caratteristiche della distribuzione dei concimi liquidi?

A

Fertirrigazione: tramite microirrigazione (ala gocciolante, manichetta), ideale per serre e colture idroponiche.
Concimazione fogliare: con barre irroratrici, efficace per elementi poco mobili (es. potassio), ma con rischio di ustioni fogliari (danni alle foglie che portano a necrosi) per alta salinità.

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22
Q

Qual è l’unico concime gassoso utilizzato e quali sono i suoi rischi?

A

L’unico concime gassoso è l’ammoniaca anidra (82% N), che viene mantenuta liquida sotto pressione (0,8-1 MPa) e a basse temperature (-38 °C). Una volta iniettata nel suolo (15 cm di profondità), gassifica e si trasforma in ammonio (NH₄⁺), utile per la nitrificazione. Tuttavia, presenta rischi di causticità (capacita di provocare irritazione e lesioni sui tessuti vegetali), esplosione e infiammabilità.

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23
Q

Come vengono classificati i concimi?

A

Per matrice impiegata: minerali, organici, organo-minerali.
Per elementi contenuti: semplici (N, P, K), binari (NP, NK, PK), ternari (NPK), con microelementi.
Per forma fisica: solidi (granulari, polverulenti), liquidi (soluzioni, sospensioni), gassosi (ammoniaca anidra).
Per epoca di distribuzione: pre-aratura, pre-semina, in copertura.
Per superficie e profondità: a spaglio, in bande, localizzata, superficiale o interrata.

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24
Q

Quali tecniche possono essere associate alla distribuzione dei concimi?

A

La concimazione può essere combinata con semina, sarchiatura, irrigazione, diserbo chimico e trattamenti antiparassitari, ottimizzando i processi agronomici.

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25
Q

Quali sono i vantaggi della concimazione?

A

Elevata prontezza d’azione ed efficienza.
Buona regolarità distributiva con possibilità di regolare le dosi in base alle necessità della coltura.
Possibilità di fertirrigazione e concimazione fogliare per un’assimilazione più rapida.

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26
Q

Quali sono gli svantaggi della concimazione?

A

Elevato costo delle unità fertilizzanti, soprattutto nei prodotti più raffinati.
Rischio di ustioni fogliari per alcuni concimi ad alta salinità.

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27
Q

Quali sono le principali soluzioni di concimi disponibili?

A

Azotati: nitrato ammonico, urea.
Fosfo-azotati: fosfato biammonico.
Azoto-fosfo-potassici: vari prodotti NPK.
Macro e microelementi: soluzioni specifiche per carenze nutritive.

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28
Q

Come si evita il danno da salinità sui semi in germinazione?

A

I concimi azotati (N) e potassici (K) hanno un alto indice di salinità, quindi non devono essere a diretto contatto con il seme, per evitare osmosi dannosa. I concimi fosfatici (P), invece, hanno un basso indice di salinità e sono più sicuri per applicazioni localizzate.

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29
Q

Qual è il ruolo dell’azoto nelle piante?

A

L’azoto è un componente fondamentale di proteine, enzimi, acidi nucleici e clorofilla, ed è essenziale per la crescita e il metabolismo vegetale.

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30
Q

Dove si concentra principalmente l’azoto nelle piante?

A

L’azoto si concentra maggiormente nei tessuti giovani, come le plantule, dove può arrivare al 5-6%. Nelle piante adulte, la concentrazione è più bassa, intorno all’1-3%.

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31
Q

Quali sono gli effetti positivi dell’azoto sulle piante?

A

L’azoto favorisce l’accrescimento epigeo, aumenta l’indice di area fogliare, incrementa la fotosintesi e migliora il contenuto di clorofilla.

32
Q

Quali sono gli effetti negativi dell’azoto sulle piante?

A

Un eccesso di azoto può allungare il ciclo colturale, aumentare la suscettibilità alle malattie, ridurre la resistenza meccanica dei tessuti (causando allettamento) e peggiorare la qualità dei prodotti (ad esempio, meno zuccheri nelle barbabietole e nella frutta).

33
Q

In che forme le piante assorbono l’azoto?

A

Le piante assorbono l’azoto come nitrato (NO₃⁻) o ione ammonio (NH₄⁺).

34
Q

Cosa sono le leguminose e come contribuiscono all’azoto?

A

Le leguminose fissano l’azoto atmosferico (N₂) grazie alla simbiosi con batteri rizobici che usano l’enzima nitrogenasi.

35
Q

Quali sono i rischi ambientali legati all’uso di nitrati?

A

I nitrati possono trasformarsi in nitrosamine, sostanze cancerogene, e contaminare le falde acquifere e le produzioni agricole.

36
Q

Quali sono i tipi di concimi azotati e le loro caratteristiche?

A

Nitrato di calcio: azione pronta, anticongelante, ma costoso e facilmente lisciviabile.
Solfato ammonico: apporta zolfo, ma con alto costo per unità di azoto.
Urea: ha un alto contenuto di azoto e un basso costo, ma richiede idrolisi per essere disponibile.
Concimi a lento rilascio: utili per tappeti erbosi e vivaismo, ma costosi e meno adatti ai cereali.

37
Q

Qual è il ruolo del fosforo nelle piante?

A

Il fosforo è un componente dell’ATP, degli acidi nucleici e dei fosfolipidi, ed è essenziale per la produzione di energia e per la sintesi delle molecole cellulari.

38
Q

Come viene assorbito il fosforo dalle piante?

A

Il fosforo viene assorbito sotto forma diH₂PO₄⁻ (ione diidrogeno fosfato) e HPO₄²⁻ (ione idrogeno fosfato)

39
Q

Dove si verifica comunemente la carenza di fosforo?

A

La carenza di fosforo è comune nei terreni calcarei, e i sintomi diventano evidenti soprattutto in primavera.

40
Q

Quali sono i principali concimi fosfatici?

A

Il perfosfato semplice e triplo è ottenuto trattando le rocce fosfatiche con acido solforico o fosforico. Le scorie Thomas sono sottoprodotti dell’acciaio, utili in terreni acidi.

41
Q

Qual è la funzione del potassio nelle piante?

A

Il potassio regola la semipermeabilità delle membrane cellulari, l’assorbimento radicale e la sintesi di glucidi, proteine e grassi.

42
Q

Come viene assorbito il potassio dalle piante?

A

Il potassio è assimilato sotto forma di K⁺ scambiabile.

43
Q

Quali sono i principali concimi potassici?

A

I principali concimi potassici sono il cloruro di potassio (KCl) e il solfato di potassio (K₂SO₄).

44
Q

Cosa sono i meso-elementi e i micro-elementi e qual è il loro ruolo nelle piante?

A

I meso-elementi (Ca, Mg, S) e i micro-elementi (Fe, Mn, Zn, Cu, B, Mo) sono necessari in quantità ridotte ma sono essenziali per la fisiologia vegetale.

45
Q

Quali sono le carenze comuni di meso-elementi e micro-elementi?

A

Le carenze comuni includono clorosi ferrica (Fe), marciume del cuore (B), e carenze di Mg e S.

46
Q

Cosa sono i concimi composti e complessi?

A

I concimi composti e complessi combinano più nutrienti (es. NPK) per una gestione più pratica, ma sono più costosi e meno flessibili.

47
Q

Quali sono alcuni esempi di concimi organici e organo-minerali?

A

I concimi organici come cornunghia, farina di pesce e pollina essiccata sono usati in orto-frutticoltura e nell’agricoltura biologica.

48
Q

Che cosa sono gli ammendanti e come si classificano?

A

Gli ammendanti sono una categoria di prodotti derivanti da matrici organiche, classificati dal Decreto Legislativo 75/2010. Alcuni esempi comuni includono:

Letame
Ammendante compostato verde e misto (compost)
Torba acida (neutra e umificata)
Vermicompost da letame

49
Q

Qual è la differenza tra concimi organici e ammendanti?

A

La differenza principale sta nell’utilizzo e nel contenuto. I concimi organici sono utilizzati principalmente per fornire nutrimento alle piante, mentre gli ammendanti migliorano la qualità del terreno. Le differenze principali sono:

Contenuto di azoto (N): i concimi organici contengono tra l’1 e il 10% di N, mentre gli ammendanti ne contengono tipicamente meno dell’1%.
Rapporto C/N: nei concimi organici è inferiore a 25, mentre negli ammendanti è superiore a 25.
Dosi di impiego: i concimi organici vengono usati in dosi da 1 a 5 t/ha, mentre gli ammendanti si usano in dosi da 10 a 50 t/ha.

50
Q

Quali sono i benefici chimici derivanti dall’uso di ammendanti?

A

I benefici chimici includono:

Apporto di elementi nutritivi per le piante coltivate.
Aumento della capacità di scambio cationico del suolo (la capacità del suolo di trattenere e scambiare cationi come calcio e magnesio).
Aumento del potere tampone del suolo (capacità di mantenere stabile il pH del suolo).

51
Q

Come gli ammendanti influiscono sulla struttura fisica del suolo?

A

I benefici fisici dell’uso degli ammendanti sono:

Miglioramento della struttura del suolo, rendendolo più stabile.
Aumento della permeabilità del suolo, che facilita l’infiltrazione dell’acqua.
Attenuazione della tenacità e adesività del suolo, rendendolo più facile da lavorare.

52
Q

Quali benefici biologici comporta l’utilizzo di ammendanti?

A

I benefici biologici comprendono:

Apporto di nutrienti che favoriscono le popolazioni telluriche (microorganismi e fauna del suolo).
Aumento della biodiversità nelle popolazioni telluriche, contribuendo alla salute e vitalità del suolo.

53
Q

Come gli ammendanti contribuiscono agli aspetti agronomici?

A

Dal punto di vista agronomico, gli ammendanti offrono:

Aumento delle rese colturali.
Incremento della produzione di materia organica (PLV).
Riduzione dei costi colturali, migliorando la fertilità e sostenibilità agronomica.

54
Q

In che modo gli ammendanti supportano la sostenibilità ambientale?

A

Gli ammendanti hanno anche benefici ambientali, come:

Disattivazione degli inquinanti presenti nel suolo.
Riduzione della percolazione, erosione e ruscellamento, proteggendo l’ambiente circostante.
Promozione della sostenibilità ambientale, migliorando la qualità e la salute del suolo a lungo termine.

55
Q

Cosa potrebbe accadere se si scambiano le dosi di impiego tra concimi organici e ammendanti?

A

Se le dosi di impiego vengono scambiate, si potrebbero verificare effetti negativi:

L’uso di troppi concimi organici potrebbe causare inquinamento del suolo.
L’uso di ammendanti in dosi troppo basse ridurrebbe la loro efficacia, rendendo vano il miglioramento della qualità del suolo.

56
Q

Quali sono i principali problemi legati alla fertilizzazione organica?

A

I principali problemi della fertilizzazione organica sono:

Disomogeneità dei materiali organici: la difficoltà di analizzare la composizione dei materiali organici e il rischio di apportare elementi in dosi errate, con incertezze anche nella valutazione economica.
Elevata umidità dei materiali: l’umidità può comportare costi elevati per il trasporto e richiedere mezzi adatti alla distribuzione solo su brevi distanze.
Difficoltà nella distribuzione in campo: i costi e le difficoltà di distribuzione includono l’inefficienza nel processo di spandimento.
Rischi ambientali: alcuni componenti dei materiali organici, come azoto, metalli pesanti e medicinali, possono causare danni all’ambiente, comportando costi aggiuntivi per la gestione “ambientalmente sostenibile” e per l’adeguamento alle normative burocratiche.

57
Q

Cosa rappresenta il rapporto Carbonio/Azoto (C/N) e come influisce sulla fertilizzazione?

A

Il rapporto C/N determina come il materiale organico influisce sul suolo:

Se C/N > 25, si sottrae azoto dal suolo, e prevale la funzione ammendante.
Se C/N < 25, l’azoto viene ceduto al suolo, e prevale la funzione nutritiva.

58
Q

Quali sono i valori tipici del rapporto C/N in diversi materiali?

A

I valori del rapporto C/N nei materiali organici variano notevolmente:

Liquame: circa 3
Letame: circa 30
Paglie: circa 50
Legno: circa 700

59
Q

Che cos’è il letame e come viene utilizzato come ammendante?

A

Il letame, ottenuto da deiezioni solide e liquide miscelate con paglia di cereali, è utilizzato come ammendante di origine zootecnica. Dopo un periodo di maturazione di 3-4 mesi, viene distribuito sul terreno a una dose di 20-40 tonnellate per ettaro, generalmente durante l’estate. Il letame viene poi interrato tramite aratura per ridurre le perdite. Il C/N elevato del letame favorisce la formazione di humus stabile.

60
Q

Come avviene il compostaggio e quali sono le caratteristiche del compost?

A

Il compostaggio è un processo aerobico di decomposizione biologica della materia organica. Questo processo avviene in condizioni controllate per produrre un materiale stabilizzato e sicuro, che può essere utilizzato come ammendante. Il compost è ricco di azoto e agisce principalmente come ammendante, migliorando la qualità del suolo.

61
Q

Cosa sono gli effluenti di allevamento e come vengono utilizzati?

A

Gli effluenti di allevamento sono deiezioni liquide e solide provenienti da stalle senza paglia, raccolte in fosse o convogliate in fosse esterne. Questi materiali, che contengono meno di 10% di sostanza secca, vengono conservati in vasche con agitazione per evitare la sedimentazione e distribuiti sul terreno tramite carribotte o iniezione diretta nel suolo. Gli effluenti sono più efficaci come concimi che come ammendanti, poiché non formano molto humus stabile.

62
Q

Cos’è il digestato e come viene utilizzato in agricoltura?

A

Il digestato è il residuo ottenuto dalla digestione anaerobica dei reflui zootecnici e di materiali vegetali. Questo processo riduce la sostanza organica di circa il 70% e produce biogas (metano). Il digestato è separato in una frazione solida, che funge da ammendante, e una frazione liquida, che agisce come concime. La frazione solida del digestato contiene azoto facilmente mineralizzabile.

63
Q

Cosa caratterizza la pollina e come viene utilizzata in agricoltura?

A

La pollina è composta da deiezioni di volatili e varia a seconda del tipo di allevamento (a terra su lettiera o in batteria). Essa è ricca di nutrienti a pronto effetto, ma ha un basso potere ammendante, con un rapporto C/N basso. Viene distribuita in dosi di 2-5 t per ettaro, e può essere essiccata e pellettizzata per l’uso come concime organico NP.

64
Q

Quali sono i principali rischi legati allo spandimento degli effluenti, in particolare a dosi eccessive?

A

I principali rischi includono:

Eccessivo apporto di nutrienti al terreno, che può danneggiare le rese a causa di un eccesso di azoto (N).
Contaminazione delle falde acquifere da nitrati (NO3-), che può portare a problemi ambientali.
Eutrofizzazione dei bacini superficiali a causa dell’eccesso di fosforo (P).
Contaminazione dei prodotti freschi da germi patogeni, come Salmonelle ed Escherichia coli, che possono essere presenti negli effluenti.
Danni all’attività microbica del terreno a causa degli antibiotici presenti nell’allevamento.
Peggioramento della struttura del terreno durante la lavorazione, causato dall’eccesso di sostanza liquida (il terreno non è in tempera).

65
Q

Quali sono le soluzioni per ridurre i rischi legati allo spandimento degli effluenti?

A

Per ridurre i rischi, è importante seguire queste linee guida:

Giacitura e tessitura del terreno: evitare i terreni declivi, soggetti a erosione, e preferire terreni medi e pesanti, non sabbiosi.
Tipo di coltura: applicare gli effluenti su colture sfruttatrici, come i cereali.
Epoca di distribuzione: la distribuzione è ideale su paglia e stoppie di grano in estate, prima dell’aratura. È sconsigliata durante il periodo piovoso.
Dose di spandimento: difficile da valutare, ma la dose deve basarsi sull’apporto di azoto e fosforo, con una stima di efficienza pari a circa il 50%. La dose media consigliata è di 30-40 m³ di liquame per ettaro.
Normative UE: la Direttiva Nitrati UE stabilisce un limite di 170 kg di azoto per ettaro nelle Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN).

66
Q

Che cos’è il Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) e quale ruolo svolge nella gestione degli effluenti?

A

Il PUA è uno strumento fondamentale per bilanciare l’azoto apportato dai reflui zootecnici e il fabbisogno delle colture. Permette di determinare la quantità di effluenti da distribuire sul terreno, basandosi sull’efficienza di utilizzo dell’azoto e sui vincoli normativi. Il PUA considera le caratteristiche dell’allevamento, la capacità di stoccaggio degli effluenti, le superfici coltivate e l’epoca di distribuzione.

67
Q

Quali adempimenti sono necessari per gestire gli effluenti nelle zone ordinarie (ZO) e vulnerabili (ZVN)?

A

In queste zone sono necessari diversi adempimenti, tra cui:

Documentazione da trasmettere all’autorità competente, come comunicazioni e contratti di fornitura effluenti.
Documentazione da tenere in azienda, come il registro delle fertilizzazioni, i contratti di affitto terreni, e il PUA.
Condizioni operative, inclusi i limiti di azoto zootecnico e i Massimi di Applicazione Standard (MAS).

68
Q

Come vengono stabiliti i limiti di N zootecnico e come influiscono sull’applicazione degli effluenti?

A

I limiti di azoto zootecnico sono fissati a 170 e 340 kg di N per ettaro. Ad esempio, se si applicano effluenti su mais irriguo con un MAS di 280 kg di N per ettaro, in una Zona Vulnerabile (ZVN) con un limite di 170 kg di N per ettaro, l’effluente può soddisfare solo una parte di questo fabbisogno, in base all’efficienza del 60%. In questo caso, l’effluente soddisferà solo il 36% della necessità di azoto (170 kg/ha * 60% = 102 kg/ha).

69
Q

Come viene calcolata l’efficienza dell’azoto negli effluenti?

A

L’efficienza dell’azoto negli effluenti è molto variabile e dipende da diversi fattori, come le caratteristiche intrinseche degli effluenti, l’epoca di distribuzione, la modalità di distribuzione, e lo stato del terreno. La regione Emilia-Romagna utilizza tabelle specifiche per calcolare l’efficienza e supportare la redazione del PUA. In generale, l’efficienza dell’azoto negli effluenti può variare dal 30% all’80%.

70
Q

Cosa si intende per “interramento dei residui colturali” e quale beneficio comporta?

A

L’interramento dei residui colturali consiste nell’incorporare nel terreno i resti delle colture, come le paglie dei cereali, al fine di arricchire il suolo e migliorare la sua fertilità. In assenza di altre fonti di nutrienti, questo processo è benefico, poiché favorisce l’umificazione. Tuttavia, se il rapporto C/N (carbonio/azoto) è alto, come nel caso delle paglie, potrebbe essere necessario apportare azoto minerale per favorire l’umificazione.

71
Q

Cosa sono le colture da sovescio e quali sono i benefici del loro interramento?

A

Le colture da sovescio (o “cover crops”) sono colture interrate prima della maturazione per migliorare la fertilità del suolo. Possono essere:

Obbligatorie, come nel caso del “set-aside” della Politica Agricola Comunitaria.
Facoltative, come il maggese nel Sud Italia.

I vantaggi del sovescio includono:

Copertura vegetale del terreno, che riduce l’erosione e il ruscellamento.
Arricchimento del suolo con elementi chimici, come l’azoto (fino a 100-200 kg N per ettaro, soprattutto con leguminose).
Disinfestazione del terreno da parassiti, come i nematodi, grazie all’uso di piante trappola come le crucifere.

72
Q

Quali sono gli svantaggi del sovescio e dell’interramento dei residui colturali?

A

li svantaggi comprendono:

Perdita completa di una produzione annuale, poiché il terreno è dedicato alla coltivazione da sovescio invece che alla raccolta di colture produttive.
Costi colturali non ridotti, poiché l’interramento sostituisce la raccolta, e quindi non porta un guadagno economico immediato.
Depauperamento della riserva idrica del terreno, a causa dell’elevata traspirazione delle colture da sovescio, che può ridurre l’umidità disponibile nel suolo.
Nessun aumento significativo dell’humus, poiché la massa interrata delle colture da sovescio non è lignificata e ha un basso rapporto C/N, limitando la formazione di humus stabile.

73
Q

Perché l’interramento di residui con un alto rapporto C/N, come le paglie di cereali, potrebbe necessitare di un apporto di azoto minerale?

A

Le paglie di cereali e altri residui con un alto rapporto C/N sono difficili da decomporsi nel terreno. Questo processo di umificazione richiede una maggiore quantità di azoto, che può essere fornito attraverso l’apporto di azoto minerale per facilitare la decomposizione e garantire una buona qualità del suolo.

74
Q

Qual è il ruolo delle leguminose nel sovescio?

A

Le leguminose sono particolarmente utili nel sovescio perché possono arricchire il suolo con azoto. Queste piante hanno la capacità di fissare l’azoto atmosferico e trasferirlo al suolo, arricchendolo di questo elemento chimico vitale per le colture future. Questo arricchimento può arrivare fino a 100-200 kg di azoto per ettaro.

75
Q

Quali sono i benefici ecologici del sovescio rispetto ad altre pratiche agricole?

A

Il sovescio aiuta a ridurre l’erosione e il ruscellamento, proteggendo la superficie del terreno. Inoltre, contribuisce a migliorare la biodiversità del suolo, poiché favorisce la crescita di piante che possono disinfettare il terreno da parassiti e arricchirlo di sostanze nutritive.