Fertilizzazione Flashcards
Cos’è la fertilizzazione e quali sono le principali categorie di fertilizzanti secondo il D.Lgs. 75/2010?
La fertilizzazione è il processo di miglioramento della fertilità del suolo attraverso l’apporto di sostanze nutritive. Le principali categorie sono:
Concimi: Forniscono elementi nutritivi alle piante.
Ammendanti: Migliorano le proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo.
Correttivi: Correggono anomalie chimiche del terreno, come pH o salinità.
Altri prodotti: Substrati di coltivazione e biostimolanti.
Qual è la differenza tra concime e ammendante?
Concime: Fornisce direttamente elementi nutritivi alle piante.
Ammendante: Migliora le proprietà fisiche e biologiche del suolo senza fornire direttamente nutrienti.
Quali sono i principali elementi nutritivi forniti dai concimi?
Macronutrienti primari: Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K).
Macronutrienti secondari: Calcio (Ca), Magnesio (Mg), Zolfo (S).
Micronutrienti: Ferro (Fe), Manganese (Mn), Molibdeno (Mo), Zinco (Zn), Rame (Cu), Boro (B).
Come si interpreta il titolo di un concime?
Il titolo indica la percentuale degli elementi nutritivi in un concime, espressi in forma ossidata per fosforo (P₂O₅) e potassio (K₂O).
Esempi:
0-46-0 → Contiene 46% di P₂O₅.
13-00-46 → Contiene 13% di N e 46% di K₂O.
Come si calcola la dose di un concime per apportare una quantità specifica di un elemento nutritivo?
Si divide la quantità desiderata dell’elemento nutritivo per la percentuale dell’elemento nel concime.
Esempio:
Se si vogliono apportare 120 kg di N con urea (46% N), si calcola:
120÷0,46=260kg/hadiurea
Come si calcola la quantità di un concime liquido da distribuire?
Si calcola prima la quantità necessaria in peso, poi si divide per la densità del prodotto per ottenere il volume.
Esempio:
UAN 30-00-0 (densità 1,3 kg/L), necessità di 400 kg/ha:
400÷1,3=308litri/ha
Quali sono i principali problemi legati alla fertilizzazione?
Costi elevati: I fertilizzanti rappresentano una spesa significativa per gli agricoltori.
Effetti controproducenti: Un eccesso può causare squilibri nutritivi e ridurre la resa.
Impatto ambientale: Lisciviazione di nitrati e accumulo di sostanze nocive.
Cos’è la Nitrogen Use Efficiency (NUE) e perché è importante?
La NUE misura l’efficienza dell’uso dell’azoto da parte delle piante. Un valore alto indica che l’azoto applicato viene assorbito in modo efficace, riducendo sprechi e impatti ambientali.
Quali sono i fabbisogni nutritivi medi di alcune colture comuni?
Mais: 182 kg N, 83 kg P₂O₅, 233 kg K₂O per ettaro.
Soia: 315 kg N, 85 kg P₂O₅, 140 kg K₂O per ettaro.
Grano (granella + paglia): 117 kg N, 50 kg P₂O₅, 107 kg K₂O per ettaro.
Cosa si intende per asportazione netta?
L’asportazione netta si riferisce alla quantità di nutrienti sottratti dal suolo dalle piante esclusivamente attraverso il raccolto, senza considerare il ritorno di sostanza organica nel terreno.
Se si raccoglie solo il frutto (es. grano, pomodori), l’asportazione netta è relativamente bassa, perché le radici e la paglia restano nel suolo.
Quali sono i tre aspetti fondamentali della pianificazione della concimazione?
Dosi (Quanto?) – Determinate in base al bilancio degli elementi nel suolo.
Epoca (Quando?) – Applicate nei momenti di massimo fabbisogno della pianta.
Modalità (Come?) – Scelte in base alla forma chimica degli elementi e alla tecnica di distribuzione.
Quali fattori influenzano il calcolo delle dosi di azoto?
Piogge autunnali >200 mm: +50 kg/ha di N.
Uso di fertilizzanti organici nei 3 anni precedenti: -50 kg/ha di N.
Interramento di stocchi di mais: +50 kg/ha di N.
Direttiva nitrati UE: Limita a 170 kg/ha di azoto organico nelle zone vulnerabili.
Quali metodi possono essere usati per valutare la nutrizione delle piante?
Parcelle spia – Aree di prova concimate per confronto visivo.
Lettori colorimetrici (SPAD, N-Tester).
Analisi della riflettanza (rosso e NIR).
Analisi dei siti di accumulo (culmo, picciolo).
Come si applica l’agricoltura di precisione alla fertilizzazione?
Utilizzando rilievi ottici e spandiconcime a rateo variabile per distribuire il fertilizzante solo dove necessario, ottimizzando costi ed efficienza.
Quando e come vanno distribuiti i principali elementi nutritivi?
Azoto (N): In più somministrazioni per evitare perdite.
Fosforo (P): Prima della semina per favorire lo sviluppo radicale.
Potassio (K): Incorporato nel terreno con le lavorazioni principali.
Quali tecnologie migliorano la distribuzione dei fertilizzanti?
Spandiconcime a rateo variabile: Regolano la quantità distribuita in base alle esigenze della coltura.
Sensori di riflettanza: Analizzano il colore delle piante per valutare lo stato nutrizionale.
Come si calcola il costo dell’unità fertilizzante?
Il costo dell’unità fertilizzante si calcola confrontando i concimi complessi (NP e NPK) con concimi semplici nella stessa forma, verificando se l’acquisto del complesso è conveniente rispetto alla combinazione di concimi semplici equivalenti. Tuttavia, bisogna considerare anche la praticità della distribuzione dei complessi.
Quali sono alcuni esempi di confronto tra concimi complessi e semplici?
NP 18-46 (560 €/t) → confrontando i costi delle unità di N e P₂O₅, il costo comparativo è 591 €/t, quindi conviene.
NPK 12-12-17 (530 €/t) → il costo comparativo è 429 €/t, quindi non conviene, ma è più pratico.
NPK 15-15-15 (420 €/t) → il costo comparativo è 364 €/t, quindi non conviene, ma la distribuzione è più semplice.
Quali sono i principali tipi di concimi in base alla loro composizione?
Concimi fosfatici: Perfosfato minerale (1,42 €/kg P₂O₅), Perfosfato triplo (0,98 €/kg P₂O₅).
Concimi potassici: Solfato di potassio (1,28 €/kg K₂O), Cloruro di potassio (0,67 €/kg K₂O).
Concimi azotati: Urea granulare (0,78 €/kg N), Nitrato ammonico (1,07 €/kg N).
Quali sono i principali metodi di distribuzione dei concimi solidi?
A pieno campo: tramite spandiconcimi, con attenzione all’uniformità distributiva.
Localizzata alla semina: utilizza tramogge con localizzatori vicino al seme, evitando il contatto diretto con concimi contenenti N e K.
A bande: distribuzione a larghezza definita, soprattutto per concimi liquidi, meno frequentemente per solidi.
Quali sono le caratteristiche della distribuzione dei concimi liquidi?
Fertirrigazione: tramite microirrigazione (ala gocciolante, manichetta), ideale per serre e colture idroponiche.
Concimazione fogliare: con barre irroratrici, efficace per elementi poco mobili (es. potassio), ma con rischio di ustioni fogliari (danni alle foglie che portano a necrosi) per alta salinità.
Qual è l’unico concime gassoso utilizzato e quali sono i suoi rischi?
L’unico concime gassoso è l’ammoniaca anidra (82% N), che viene mantenuta liquida sotto pressione (0,8-1 MPa) e a basse temperature (-38 °C). Una volta iniettata nel suolo (15 cm di profondità), gassifica e si trasforma in ammonio (NH₄⁺), utile per la nitrificazione. Tuttavia, presenta rischi di causticità (capacita di provocare irritazione e lesioni sui tessuti vegetali), esplosione e infiammabilità.
Come vengono classificati i concimi?
Per matrice impiegata: minerali, organici, organo-minerali.
Per elementi contenuti: semplici (N, P, K), binari (NP, NK, PK), ternari (NPK), con microelementi.
Per forma fisica: solidi (granulari, polverulenti), liquidi (soluzioni, sospensioni), gassosi (ammoniaca anidra).
Per epoca di distribuzione: pre-aratura, pre-semina, in copertura.
Per superficie e profondità: a spaglio, in bande, localizzata, superficiale o interrata.
Quali tecniche possono essere associate alla distribuzione dei concimi?
La concimazione può essere combinata con semina, sarchiatura, irrigazione, diserbo chimico e trattamenti antiparassitari, ottimizzando i processi agronomici.