Epiteli di rivestimento Flashcards
Classificazione in base al num di strati
Un epitelio può essere costituito da uno o più strati di cellule, pertanto possiamo distinguere:
• epitelio semplice o monostratificato, quando formato da un solo strato di cellule che poggiano tutte sulla membrana basale;
• epitelio composto o pluristratificato, quando formato da più strati di cellule, di cui solo lo strato più interno poggia sulla membrana basale.
Gli epiteli che svolgono funzioni di assorbimento o secrezione sono in genere epiteli semplici oppure pseudostratificati. L’altezza delle cellule che li formano proporzionale all’intensità dell’attività svolta. Gli epiteli che svolgono funzioni di trasporto transepiteliale di ossigeno, anidride carbonica, ioni, piccole molecole, ecc., sono in genere pavimentosi semplici. L’aumento del numero degli strati cellulari negli epiteli pluristratificati si correla alla necessità di creare una barriera protettiva contro traumi meccanici, chimici, fisici o disidratazione. In questi casi, gli strati più esterni possono essere cheratinizzati, come nell’epidermide, rendendo la funzione protettiva più efficace.
Classificazione in base alla forma
In base alla forma delle cellule che lo compongono, l’epitelio può essere suddiviso in:
• pavimentoso o squamoso, quando le cellule che lo compongono appaiono appiattite, con spessore ridotto rispetto a larghezza e lunghezza;
• cubico, quando presenta cellule cubiche, in cui larghezza, lunghezza e altezza si equivalgono;
• cilindrico, quando presenta cellule cilindriche, in cui l’altezza prevale sulle altre due dimensioni.
Classificazione in base a organizzazione e forma
Incrociando quindi i due criteri utilizzati per classificare gli epiteli (numero di strati e forma delle cellule), si ottiene la seguente classificazione:
• epitelio pavimentoso semplice o monostratificato;
• epitelio cubico semplice o monostratificato;
• epitelio cilindrico semplice o monostratificato;
• epitelio pavimentoso composto o pluristratificato;
• epitelio cubico composto o pluristratificato;
• epitelio cilindrico composto o pluristratificato.
E. di riv. che sfuggono alla classificazione
Esistono poi due tipi di epiteli che sfuggono a questa classificazione e che vengono definiti:
• epitelio di transizione. Il numero degli strati cellulari e l’aspetto si modificano con lo stato funzionale (distensione o contrazione) dell’organo;
• epitelio pseudostratificato. É formato da un solo strato di cellule che poggiano sulla membrana basale, ma non tutte posseggono un’estremità apicale libera e poiché non tutte raggiungono la superficie libera.
Ep. pavimentoso semplice
È costituito da un singolo strato di cellule dalla forma appiattita, più spesse al centro, in corrispondenza del nucleo, che può essere ovoidale o sferico e più schiacciate in periferia. Le cellule sono tra loro unite da giunzioni cellulari ancoranti e/o occludenti.
L’epitelio pavimentoso semplice è largamente rappresentato nel corpo umano: riveste la superficie interna degli alveoli polmonari, l’ansa di Henle e la capsula di Bowman dei corpuscoli renali, la rete testis del testicolo, il labirinto membranoso e la parete interna del timpano, le cavità del corpo che non comunicano con l’esterno (mesotelio) e il lume dei vasi sanguigni e linfatici (endotelio).
Ep. cubico semplice
È formato da un singolo strato di cellule dalla forma cuboide, con il nucleo in posizione centrale.
Riveste la superficie dell’ovario (dove chiamato epitelio germinativo) e i condotti escretori di molte ghiandole. Forma la parete dei follicoli tiroidei, nei quali però può trasformarsi in pavimentoso semplice o cilindrico semplice al variare dello stato funzionale dell’organo. É presente anche a livello dei reni
Ep. cilindrico semplice
È costituito da cellule dalla forma cilindrica. Il nucleo occupa in genere il terzo inferiore della cellula.
È presente in due tipi, ciliato e non ciliato. L’epitelio cilindrico semplice forma i dotti escretori delle grosse ghiandole. È largamente rappresentato a livello degli apparati digerente, riproduttivo e respiratorio. Infatti, riveste la superficie interna di stomaco, intestino, cistifellea, utero, tube ovariche (tube di Falloppio) e piccoli bronchi.
In relazione alla funzione assorbente dell’intestino, in cui si completa la digestione degli alimenti e i prodotti finali della digestione vengono assorbiti e trasferiti ai vasi sanguigni e linfatici, le cellule che formano l’epitelio cilindrico semplice che tappezza l’intestino (chiamate enterociti) presentano la superficie apicale caratterizzata da numerosi microvilli. Il ripiegamento della membrana plasmatica sulla superficie apicale delle cellule epiteliali aumenta molto la superficie di assorbimento e può essere quindi ritenuto un adattamento morfologico alla funzione assorbente. L’epitelio riveste e delimita degli avvallamenti sulla superficie dell’intestino chiamati cripte di Lieberkühn.
L’epitelio cilindrico semplice che riveste l’utero, le tube ovariche e piccoli bronchi presenta sulla superficie apicale numerose ciglia, pertanto definito epitelio cilindrico semplice ciliato. La presenza delle ciglia è da mettere in relazione alla funzione di trasporto di materiale lungo l’epitelio. Le ciglia, muovendosi all’unisono, funzionano come un tappeto trasportatore che consente il movimento di sostanze verso una determinata direzione
Tipi cellulari dell’intestino
L’epitelio intestinale costituito da alcuni principali tipi cellulari:
- Gli enterociti sono cellule cilindriche di notevole altezza, con nucleo ovale basale, posseggono una funzione di assorbimento e rappresentano la più numerosa categoria di cellule epiteliali intestinali;
- Le cellule caliciformi mucipare hanno forma ovale o a calice, con nucleo basale. Le cellule caliciformi mucipare secernono una sostanza di natura mucosa con la funzione di proteggere la superficie intestinale da traumi provocati da agenti esterni e dall’ingresso di microrganismi;
- Le cellule di Paneth secernono lisozima e sono le principali responsabili della secrezione di peptidi ad azione antimicrobica.
Ep. pseudostratificato
Questo epitelio è formato da un unico strato di cellule che poggiano tutte sulla membrana basale. Alcune di esse, cellule alte, raggiungono la superficie libera e presentano una forma cilindrica con un restringimento alla base. Altre sono più basse (cellule basse), non raggiungono la superficie libera e sono più larghe alla base. A causa della differente morfologia cellulare, i nuclei appaiono a diverse altezze, conferendo a questo epitelio un aspetto che può essere erroneamente confuso con quello di un epitelio pluristratificato. In realtà, pur arrivando ad altezze diverse, tutte le cellule poggiano sulla membrana basale e, pertanto, questo epitelio semplice viene definito pseudostratificato. Esso si trova tipicamente a rivestire alcuni tratti delle vie aeree (faringe, trachea, bronchi). L’epitelio pseudostratificato si localizza anche nel canale dell’epididimo . Nell’epididimo, la superficie apicale delle cellule dotata di stereociglia (epitelio pseudostratificato con stereociglia).
Ep. pavimentoso pluristratificato
Questo epitelio formato da numerosi strati di cellule di diversa forma. Lo strato più profondo a contatto con la membrana basale formato da cellule cubiche o poliedriche che divengono appiattite man mano che migrano verso la superficie. L’epitelio pavimentoso pluristratificato è largamente rappresentato nel corpo umano. Riveste la superficie esterna del corpo, formando l’epidermide, cioè lo strato più esterno della pelle o cute. Costituisce il rivestimento di bocca, esofago, vagina e cornea.
Le cellule dell’epidermide sono chiamate cheratinociti. I cheratinociti degli strati cellulari superficiali sono cellule “morte”, ossia hanno perso il nucleo e tutti gli altri organuli, e sono infiltrate di cheratina, una proteina presente anche nei capelli e nelle unghie. In questo caso l’epitelio viene definito epitelio pavimentoso pluristratificato cheratinizzato o corneificato. Le cellule morte sono costantemente rimpiazzate da cellule che provengono dagli strati più profondi e sono eliminate sottoforma di piccole scaglie. Nell’epidermide si distinguono quattro strati cellulari denominati, procedendo dall’interno verso l’esterno, strato basale o germinativo, strato spinoso, strato granuloso, strato corneo.
Nelle regioni del corpo non esposte all’aria in cui l’epitelio è umido, come nella bocca, nella vagina, nell’esofago e nella cornea, le cellule degli strati più esterni non sono infiltrate di cheratina o lo sono solamente in minima parte, non perdono il nucleo né gli altri organelli cellulari, per cui sono cellule vive. In questo caso, l’epitelio definito epitelio pavimentoso pluristratificato non cheratinizzato.
Ep. cubico e cilindrico pluristratificati
Sia l’epitelio cubico pluristratificato sia quello cilindrico pluristratificato sono molto rari nel corpo umano. Li troviamo soprattutto lungo i dotti escretori delle grosse ghiandole esocrine, nella mucosa della laringe e della faringe. Una varietà ciliata di epitelio cilindrico pluristratificato è presente nella mucosa della faccia posteriore dell’epiglottide.
Ep. di transizione
Un particolare epitelio che riveste la parete delle vie urinarie è definito epitelio di transizione, poiché sia numero di strati, sia la forma delle cellule si modificano secondo lo stato di distensione della parete dell’organo in cui tale epitelio si trova. Tipicamente si trova nella tonaca mucosa degli organi delle vie urinarie quali calici renali, uretere, vescica, parte superiore e uretra.
Quando la parete dell’organo è contratta, l’epitelio è più alto e presenta cellule cubiche o cilindriche nello strato basale, cellule di forma clavata nello strato intermedio e cellule di grosse dimensioni a forma di cupola nello strato superficiale. Queste ultime prendono il nome di cellule cupoliformi o cellule a ombrello, hanno la superficie libera convessa. Quando la parete dell’organo è tesa il numero di strati diminuisce e l’epitelio diventa meno spesso, favorendo l’aumento della superficie necessario durante la distensione della parete dell’organo stesso. Le cellule diventano quindi di forma cubica nello strato basale, poliedrica nello strato intermedio e appiattita negli strati superficiali. Le cellule cupoliformi dello strato superficiale assumono una forma distesa e ognuna di esse si trova a ricoprire tre o quattro cellule dello strato sottostante.