Chirurgia Gengivale, Mucogengivale E Plastica Parodontale Flashcards
Differenza tra definizione accademica e clinica di chirurgia mucogengivale. Sbobina 7.
- Accademica. In ambito accademico si tende a separare chirurgia gengivale, mucogengivale e chirurgia plastica parodontale.
- In ambito clinico tutte queste chirurgie rientrano sotto la definizione di chirurgia mucogengivale.
Sotto quali categorie può rientrare il lembo palatino assottigliato? Sbobina 7.
- Chirurgia gengivale
- Chirurgia plastica parodontale
Definizione di chirurgia gengivale.
La chirurgia geengivale raccoglie una serie di interventi di chirurgia parodontale volta all’eliminazione o alla riduzione di tasche sovra e intra-ossee senza l’interessamento della giunzione mucogengivale.
Quali sono i due principali tipi di interventi in chirurgia gengivale?
- Interventi di RESETTIVA, volti ad ottenere l’eliminazione della tasca, con l’ottenimento di una guarigione con epitelio giunzionale corto
- Interventi di CONSERVATIVA, volti ad ottenere una guarigione con epitelio giunzionale lungo
Quali tipi di interventi di chirurgia gengivale RESETTIVA esistono?
- Gengivectomia
- Gengivoplastica
- Lembo palatino assottigliato
Definizioni di gengivoplastica e gengivectomia.
Interventi di chirurgia gengivale resettiva limitate al rivestimento epitielio-connettivale dell’osso alveolare al fine di eliminare le tasche ricreando una morfologia ottimale dell’architettura gengivale senza coinvolgere l’osso alveolare
Definizione specifica di gengivoplastica. Da chi è stata introdotta questa tecnica?
- È stata introdotta da Goldman nel 50
- Intervento di rimodellazione del parodonto superficiale volta all’eliminazione o alla riduzione di una tasca. Viene eseguito quando ci sono irregolarità superficiali della gengiva che potrebbero favorire l’accumulo di biofilm
Indicazioni alla gengivoplastica
- Crateri gengivali interprossimali
- Margini gengivali o creste inspessite
- Regolarizzazione delle altezze dei margini gengivali di due denti vicini (solo se i picchi ossei sono alla stessa altezza)
- Eliminazione di deformità e di balconi, principalmente dovuti ad esiti di pregresse estrazioni dentarie o ad altri interventi.
Differenze tra gengivoplastica e gengivectomia. Sbobina 7.
- Gengivoplastica → Assottigliamento del tessuto.
- Gengivectomia → Eliminazione del tessuto in senso verticale.
Cosa si utilizza come strumentario per eseguire la gengivoplastica?
- Bisturi lanceolato
- fresa diamantata
Definizione specifica di gengivectomia. Da chi è stata introdotta questa tecnica?
- Introdotta da Goldman nel 46.
- Intervento volto all’eliminazione della parete gengivale di una tasca e successiva plastica della zona.
Definizione di incisione a bisello interno e incisione a bisello esterno.
- Bisello interno: il bisturi è rivolto verso l’apice del dente.
- Bisello esterno: il bisturi è rivolto verso la corona del dente.
Indicazioni alla gengivectomia:
- Tasche sovra-osse
- Ipertrofia gengivale. Il professore preferisce chiamarle “aumento di volume gengivale” in quanto il termine ipertrofia è un concetto puramente istologica.
- Eruzione passiva alterata
Controindicazioni alla gengivectomia
- Tasche sovra-ossee con scarsa gengiva aderente
- Tasche intra-ossee → Bisogna effettuare dei lembi
- Tasche gengivali che che si estendo internamente oltre la linea mucogengivale → Lembo con riposizionamento apicale
- Controindicazioni di salute generale
Quando è indicata la gengivectomia a bisello esterno e quando quella a bisello interno. Sbobina 7.
Il prof preferisce sempre fare quella a bisello interno perché ha un decorso operatorio pressoché nullo, ma in alcuni casi specifici può essere difficile realizzarla per aumenti di volume gengivale concomitanti, e quindi si procede con quella a bisello esterno.
Quali sono le cause conosciute di ipertrofia gengivale
- Infiammazione gengivale dovuta al biofilm, in particolare associata alla respirazione orale
- Epulidi gravidiche
- Farmaci:
- Difenilidantoina (antiepileticco)
- Ciclosporina (immunosoppressore)
- Chemioterapici
- Anti-ipertensivi
Tecnica operativa della gengivectomia a bisello esterno
- Sondaggio della tasca sovra-ossea
- Valutazione radigrafica del picco della cresta alveolare
- Incisione paramarginale della mucosa masticatoria con bisturi reniforme seguendo una linea dritta o un andamento festonato. L’incisione parte esternamente più apicale rispetto al punto più profondo della tasche e giunge internamente al punto più profondo della tasca.
- Eliminazione del tessuto interprossimale con bisturi lanceolato Con un’inclinazione coronale di 45 gradi
- Distacco del cercine gengivale inciso
- Rifinitura con fresa diamantata a grana grossa
Tecnica operativa della gengivectomia a bisello interno
- Sondaggio della tasca sovra-ossea
- Valutazione radigrafica del picco della cresta alveolare
- Incisione con bisturi 15 della mucosa masticatoria in zona paramarginale punta del bisturi che tocca il fondo della tasca. L’andamento dell’incisione è festonato.
- Distacco del cercine gengivale inciso.
- Sutura con punti staccati
Perché il lembo palatino assottigliato viene inserito negli interventi di chirurgia gengivale?(DUBBIO)
In quanto è un intervento che non interessa la mucosa alveolare, visto che dal versante palatale non è presente.
Chi ha proposto il lembo palatino a SPESSORE TOTALE?
Ochsembein
Chi ha proposto il lembo palatino ASSOTTIGLIATO?
Corn nel 1980
Indicazioni al lembo palatino assottigliato
- Accesso a difetti intra-ossei
- Eliminazione di tasche sovra-ossee palatali
- Ottenimento di una morfologia tissutale ottimale
Definizione di incisione marginale, paramarginale, intrasulculare.
- Intrasulculare: All’interno del solco gengivale, ideale per conservare il tessuto gengivale e per un risultato estetico ottimale.
- Marginale: Lungo il margine gengivale, comune nelle procedure che richiedono l’accesso diretto ai tessuti sottostanti, come la chirurgia a lembo. (Marginale = margine gengivale libero, lo ricavi dal nome). È un’incisione difficile da fare sopratutto in caso di biotipo parodontale sottile.
- Paramarginale: Al di sopra del margine gengivale, utilizzata per rimuovere tessuto in eccesso o malato senza coinvolgere il solco gengivale.
Tecnica operativa del lembo palatino assottigliato
- Si effettua una prima incisione paramarginale con andamento parallelo all’asse lungo del dente. (In realtà l’incisione deve essere effettuata prima senza bisello, quindi perpendicolare all’osso alveolare, e poi bisellata. Se facessimo direttamente l’incisione bisellata assottiglieremmo troppo il lembo. Sbobina 8) Questa incisione è festonata. (La distanza tra il margine gengivale libero e l’incisione è determinata dall’anatomia palatina e dalla profondità di sondaggio. Sbobina 8).
- Si eleva il lembo primario
- Si incide intrasulculare
- Si sottomina il lembo secondario
- Si effettua (solo nel caso in cui l’indicazione del lembo sia l’eliminazione di un difetto osseo) una eventuale osteoplastica e/o ostectomia.
- Si adatta il lembo primario sul tavolato osseo
- Si sutura con sutura sospesa continua a materassaio verticale(se c’è poco spazio) o orizzontale (se c’è molto spazio)
Come si determina l’altezza dell’incisione principale nel lembo palatino assottigliato (Sbobina 8)
- Profondità di sondaggio → Deve essere alla base della tasca
- Anatomia palatale
- Volta palatina alta → Incisione all’altezza della base della tasca. Il lembo primario una volta posizionato non dovrà compiere uno spostamento orizzontale consistente.
- volta palatina piatta → Incisione più coronale rispetto alla base della tasca. Il lembo primario una volta posizionato dovrà compiere uno spostamento orizzontale consistente e quindi dovrà essere più lungo per adattarsi e chiudere la ferita per prima intenzione.
Lembo di Widman modificato da Ramfjord nel 74. Tecnica operativa. (Vai a recuperare anche le domande presenti nel capitolo “chirurgia rigenerativa”)
- L’incisione principale solitamente è paramarginale, ma può essere anche marginale o intrasulculare nel caso non si abbia sufficiente cheratinizzata, e nel caso si vada ad agire in zone a alto valore estetico.
- Si procede allo scollamento a tutto spessore per 2-3 mm apicale rispetto al difetto osseo
- La seconda incisione (nel caso non avessimo già fatto un’incisione intrasulculare) è intrasulculare
- La terza incisione prevede l’eliminazione del tessuto interprossimale
- Vengono preservate le fibre parodontali ancorate al cemento
- Non si effettua osteoplastica
- Si sutura al livello pre-operatorio
Quali sono le indicazioni ai lembi di accesso (es. Widman Modificato e Kirkland)? Sbobina 8.
- Eliminazione di tasche sovra-ossee
- Eliminazione di tasche intra-ossee dove la ORS sia controindicata
- Zone ad elevato impatto estetico
- Eliminazione di tasche intra-ossee dove la GTR sia controindicata
- Pazienti fumatori
Quali sono gli obiettivi dei lembi di accesso (chirurgia conservativa)? Sbobina 8.
- Riduzione del PPD
- Riduzione della BOP
- Guadagno di CAL
- Correzione delle anomalie anatomiche relative al dente (obiettivo non perseguibile senza chirurgia) che favoriscono l’accumulo di biofilm
Che effetti da la chirurgia conservativa in termini di CAL e PPD? Sbobina 9.
- 98% di sopravvivenza dei denti
- 2,88 mm di riduzione ppd
- 1,65 guadagno cal
Quali sono i vantaggi dei lembi di accesso (chirurgia conservativa) rispetto a OSR, rigenerativa? Sbobina 8.
- Risultati estetici migliori
- Meno sensibilità dentinale
Quali sono gli svantaggi dei lembi di accesso (chirurgia conservativa) rispetto a OSR, rigenerativa? Sbobina 8.
- Formazione di crateri interprossimali → I tessuti molli seguono quelli duri e se lasciamo un difetto intra-osseo il tessuto molle seguirà il profilo → Necessaria gengivoplastica successiva.
- Possiamo lasciare delle tasche residue → Non abbiamo tolto bene tutti i calcoli di tartaro.
Studio di Listgarten del 1976 sul sondaggio. Sbobina 8.
La sonda parodontale è uno strumento utile a darci una valutazione clinica dell’ampiezza della tasca, ma non riesce a darci una misura dell’ampiezza del solco
Studio di Armitage sull’influenza dell’infiammazione sul sondaggio parodontale. Sbobina 8.
- L’infiammazione, rendendo più lasso il tessuto connettivale sovra-crestale ci da una informazione sbagliata sull’entità della tasca.
- Normalmente la sonda penetra fino a pochi decimi di millimetro coronali alla base dell’epitelio giunzionale lungo.
- In condizioni di infiammazione questa penetra nel connettivo sovra-crestale.
- Nello studio sono stati fatti sondaggi prima e dopo la chirurgia conservativa. Si è notato come..
- Con i tessuti infiammati si aveva una penetrazione della sonda nel connettivo di 0,31 mm
- Con i tessuti sfiammati la sonda si fermava a 0,29 mm coronali all’inizio del connettivo, comparabilmente con quanto i ferma la sonda in un dente non affetto da parodontite.
Studio di Magnusson sulla qualità dell’epitelio giunzionale lungo. Sbobina 8.
Studio sulle scimmie che ha dimostrato come l’epitelio giunzionale lungo rispetto a quello corto non ha meno resistenza di quello corto all’accumulo di biofilm.
Studio di Philstrom sulla qualità dell’epitelio giunzionale lungo. Sbobina 8.
Questo studio ha dimostrato come l’epitelio giunzionale lungo non opponga resistenza diversa rispetto a quello corto.
Studio di Listgartn del 1980 sull’epitelio giunzionale lungo
Lo studio dimostra come l’epitelio giunzionale lungo, nonostante abbia la stessa resistenza all’accumulo di biofilm, se dovesse essere invaso dai batteri, è più suscettibile ad esso. Infatti la progressione di malattia (misurata come aumento di PD) è molto più veloce in un epitelio giunzionale lungo.
Che carateristiche istologiche ha l’epitelio giunzionale lungo rispetto a quello corto?
- Turn-over cellulare più lento
- Metabolismo più lento
- Meno permeabile → Questo favorisce la progressione la malattia
Definizione di terapia muco-gengivale
Serie di interventi chirurgici e non chirurgici (compresa l’ortodonzia) volti a correggere difetti di MORFOLOGIA, POSIZIONE, QUALITÀ e QUANTITÀ della gengiva, dell’osso alveolare e della mucosa alveolare.
Da chi è stata introdotta la terapia mucogengivale?
Da Friedman nel 1957
Quali sono gli obiettivi della chirurgia mucogengivale?
- Mantenere o creare una zona adeguata di mucosa masticatoria durante gli interventi di eliminazione delle tasche parodontali
- Creare una zona adeguata di mucosa masticatoria anche in assenza di tasche
- Eliminare problemi relativi all’inserzione di muscoli e di frenuli
- Approfondire il fornice
Differenze istologiche tra mucosa masticatoria e mucosa alveolare?
- No cheratina
- Connettivo lasso vs connettivo denso
- Alta vascolarizzazione
- Presenza di elastina
Obiettivi della chirurgia plastica parodontale
- Livellare i margini gengivali
- Copertura di radice
- Allungamento di corona clinica
- Trattamento del gummy smile
- Recupero della papilla interdentale
- Preservazione dell’alveolo
- Aumento di cresta
Classificazione dei lembi
- Disegno dell’incisione
- Sulculare
- Marginale
- Paramarginale
- Con ritenzione di papilla sul versante vestibolare e/o orale.
- Tipo di spessore
- Totale
- Parziale
- Misto
- Posizionamento del lembo
- Pre-chirurgico
- Apicale
- Coronale
- Laterale
Quando si effettua uno scollamento a spessore parziale del lembo? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
- Quando il tavolato osseo sottostante è sottile e si vuole prevenire il riassorbimento osseo dovuto allo scollamento del periostio.
- Vantaggio: possibile ancorare le suture al periostio sottostante.
- Svantaggio: più difficile da eseguire, maggiore rischio di necrosi marginale, più rischio di ledere strutture nobili.
Quando si effettua un lembo a spessore misto?
Quando è necessario assottigliare il margine gengivale, ma al contempo bisogna intervenire al livello osseo.
Qual è l’entità del riassorbimento osseo quando non si scolla il periostio?
0,5 mm
Quali fonti di guarigione ha il sito chirurgico?
- Legamento parodontale
- Spazi midollari dell’osso alveolare
- Periostio
Classificazione dei lembi in base alla resezione tissutale. Fai degli esempi.
- Lembi con conservazione tissutale completa → Lembo di Kirklad
- Lembi con conservazione tissutale completa e/o preservazione di papilla
- Lembi con resezione tissutale minima → Lembo di Widman modificato e lembo di widman
- Lembo con resezione tissutale → Lembo a riposizionamento apicale
Elenco degli interventi di chirurgia mucogengivale?
- Si vuole mantenere la mucosa cheratinizzata
- Lembo di Widman modificato con incisione sulculare
- Lembo a riposizionamento apicale a livello della cresta alveolare
- Si vuole aumentare la mucosa cheratinizzata
- Frenulotomia
- Lembo a riposizionamento apicale al DI SOTTO della cresta alveolare
- Lembo a riposizionamento laterale
- Lembo multipapillare Interdentale
- Lembo ruotato
- Lembo bipapillare
- Innesti liberi
Definizione di contrazione primaria di un lembo
La contrazione primaria si verifica immediatamente dopo il riposizionamento del lembo e la sua sutura. È una contrazione passiva, dovuta alla retrazione elastica del tessuto connettivo e delle fibre gengivali una volta che il lembo è stato separato dal periostio e riposizionato.
Definizione di contrazione secondaria di un lembo
La contrazione secondaria avviene successivamente, durante il processo di guarigione. È dovuta alla riorganizzazione e alla maturazione del tessuto connettivo e alla formazione di nuovo epitelio. Questo processo può comportare un ulteriore restringimento o adattamento del lembo nel tempo..
Quando si può effettuare un lembo a riposizionamento apicale al livello della cresta ossea per la preservazione della mucosa masticatoria?
Quando l’entità della mucosa masticatoria è almeno di 3-4 mm
Differenze tra frenulectomia e frenulotomia
- Frenulectomia → Eliminazione completa del frenulo mediano con conseguente aumento della morbidità post-operatoria e sanguinamento abbondante
- frenulotomia
Da chi è stata introdotta la frenulotomia? Come si esegue?
- Si fanno due incisioni parallelle o romboidali ai lati del frenulo a spessore parziale
- Si incide la base del frenulo a spessore parziale
- Si incide il periostio veticalmente (fenestrazione del periostio) al fine di prevenire la migrazione delle fibre muscolari che vogliono tornare in posizione.
- Suture a punti staccati che includano il periostio
Descrivi la tecnica di aumento della gengiva adente con lembo riposizionato apicalmente (al di sotto della cresta ossea). Da chi è stato introdotto?
- Incisione intrasulculare che si può estendere a più denti.
- Incisioni verticali
- Scollamento a spessore parziale del lembo, si cerca di lasciare un letto periosteo pulito, divincolato dalle inserzioni muscolari.
- Riposizionamento apicale del lembo. E suture ancorate al periostio.
- Introdotto da Friedman nel 62
Cosa determina il tipo di epitelio che si andrà a formare nella guarigione di un sito chirurgico? Implicazioni nell’aumento della gengiva cheratinizzata.
Dal connettivo sottostante, ecco perché non si fa uno scollamento a spessore totale, ma parziale! I fibroblasti sopra il periostio veicolano l’informazione di generare un epitelio pluristratificato cheratinizzato.
Descrivi la tecnica per il lembo a riposizionamento laterale per l’aumento della gengiva cheratinizzata. Da chi è stato introdotto?
- Grupe e Warren nel 56.
- Differisce dal lembo ruotato perché si effettua quando il sito donatore si trova tra due denti, e questi sono senza diastemi.
- Tecnica:
- Incisione a spessore parziale a bisello interno in corrispondenza della zona dove vogliamo aumentare la cheratinizzata. Il “difetto” viene rimosso lasciando esposto il periostio sottostante.
- Esecuzione di un lembo peduncolato a spessore parziale fatto con due incisioni verticali che parta al di sotto del difetto e si porti lateralmente nell’area donatrice. Questo lembo deve essere largo una volta e mezzo il sito ricevente.
- Posizionamento e stabilizzazione del lembo peduncolato con suture sospese ancorate al periostio e suture orizzontali
Descrivi la tecnica per il lembo ruotato per l’aumento della gengiva cheratinizzata. Da chi è stato introdotto?
- È stato introdotto da Pennel
- Differisce dal lembo riposizionato laterale perché si effettua quando il sito donatore si trova tra due denti diastemati o il sito donatore rappresenti una cresta edentula.
- La tecnica è identica a quella del lembo a riposionamento laterale.
Descrivi la tecnica per il lembo bipapillare per l’aumento della gengiva cheratinizzata. Da chi è stato introdotto?
- Choen e Ross nel 1968
- Tecnica
- Incisione a v (due incisione che si congiungono apicalmente) nell’area donatrice. Queste due incisioni sono bisellate a 45, una al contrario dell’altra, per favore adattamento lembo.
- Incisioni paramarginali delle due papille adiacenti alla loro base.
- Incisioni verticali divergenti. Divergenti al fine di aumentare l’apporto vascolare del lembo.
- Avvicinamento dei due lembi e sutura di essi, prima nello spressore della gengiva, poi ancorate al periostio.
Quando è indicato l’utilizzo del FGG per l’aumento della cheratinizzata? Sbobina 12.
Quando non c’è sufficiente cheratinizzata vicino al dente cui vorremmo avere un aumento di cheratinizzata. Quindi dobbiamo creare cheratinizzata da 0.
Descrivi la tecnica innesto gengivale libero per l’aumento della gengiva cheratinizzata. Da chi è stato introdotto?
- Bjorn nel 1963
- Specifichiamo che le indicazioni del FGG vanno oltre il semplice aumento di cheratinizzata. Infatti tra le indicazioni troviamo:
- Aumento della cheratinizzata
- Copertura di radice in tecnica bilaminare
- Aumento di spessore V-O e C-A di creste edentule in tecnica bilaminare
- Chiusura di ferite in rigenerativa (Ellegaard)
- Tecnica chirurgica sul sito ricevente:
- Incisione intrasulculare (se si prevede di mantere il margine gengivale perché c’è già cheratinizzata) o paramarginale
- Incisioni verticali di scarico
- Incisione orizzontale seguendo la linea muco-gengivale
- Scollamento a spessore parziale del lembo con sua rimozione
- Gengivoplastica (se abbiamo fatto l’incisione intrasulculare)
- Fenestrazione del periostio seguendo la linea mucogengivale al fine di prevenire reinserimento fibre ossee.
- Tecnica chirurgica del sito donatore:
- Analisi del tessuto con transfissione palatale
- Incisioni perpendicolari alla superficie palatina della profondità di 2 mm al fine di formare un rettangolino in base alle dimensioni che ci servono
- Seconda incisione parallela al palato con direzione corono-apicale e mesio-distale in grado di sottominare il prelievo e lasciare integro il periostio sottostante
- Terza incisione mesiale e distale al prelievo per staccarlo
- Ispezione del prelievo:
- Bisogna assottigliarlo se necessario per avere uno spessore di 0,75 - 1,5 mm
- Bisogna disepitelizzarlo
- Bisogna rimuovere irregolarità di superficie
- Bisogna togliere le ghiandole salivari ed il tessuto adiposo
- Posizionamento dell’innesto
- Può essere marginale o sottomarginale a seconda che abbiamo inciso intrasulculare o paramarginale.
- Prima sutura con suture sospese ancorate al periostio
- Seconda sutura con suture a x per stabilizzare il prelievo sul letto periosteo
- Guarigione per seconda intenzione