Capitolo 7 Flashcards
TRADE MKTG - DEFINIZIONE
Trade marketing = Approccio gestionale che contraddistingue le relazioni tra le imprese industriali e le imprese commerciali.
E’ il marketing rivolto ai distributori:
–> si afferma conseguentemente al riconoscimento della loro rilevanza e criticità
E’ una realtà dinamica
TRADE MKTG - COMPONENTI
Comprende l’insieme di strategie e attività di marketing specifiche attraverso cui le imprese produttrici tendono a pianificare e gestire i loro rapporti con le imprese distributrici;
trade mktg rispecchia l’impostazione e gli ambiti del mktg management, declinati con riferimento al mercato intermedio costituito dai distributori.
TRADE MKTG - FASI
Fasi:
- Momento strategico: piano cliente
- Momento analitico
- Momento tattico o di gestione: azioni o politiche (leve)
- Momento di controllo: misurazione risultati e valutazione efficacia
Queste fasi sono sempre a circolo
TRADE MKTG - IMPLICAZIONI ORGANIZZATIVE
Trade marketing ha implicazioni organizzative: richiede l’inserimento nell’organigramma delle imprese produttrici di posizioni/figure con un adeguato profilo professionale e la predisposizione di meccanismi operativi di supporto idonei
Il trade marketing affianca il consumer marketing –> è adottato dalle imprese industriali per conseguire vantaggi competitivi a livello di domanda intermedia
Il consumer marketing è focalizzato sul binomio prodotto-consumatore finale, mentre il trade marketing sul binomio prodotto-distributore
Trade mktg può avvalersi della strumentazione analitica tipiche del consumer marketing management
Trade mktg si può anche trovare nelle imprese di servizi
AMBITI E ATTIVITA’
Vedi slide
TRADE E CONSUMER MKTG
Vedi slide
TRADE MKTG - ORIGINI
Nasce dall’evoluzione del settore distributivo
–> Autonomia di marketing delle imprese commerciali
Aumentano le possibilità di conflitti d’interesse tra produttori e distributori
Oggi i produttori si rivolgono a due mercati:
-intermedio
-finale
Le attività di marketing dell’impresa produttrice devono essere mirate anche alla distribuzione;
vantaggio competitivo non solo con riferimento ai prodotti destinati ai clienti finali, ma anche di clienti intermedi-finali
I cambiamenti strutturali e gestionali della distribuzione commerciale hanno richiesto una modifica delle politiche di canale e delle modalità di relazione all’interno del canale
DA: Vendita tramite il Trade
A: Vendita al Trade
–> 2 Mercati di riferimento per l’industria
TRADE MKTG - TENDENZE EVOLUTIVE
Alcune tendenze evolutive del settore commerciale condizioneranno l’approccio relazionale tra industria e distribuzione:
- Aumento della concentrazione del sistema distributivo –> necessità di confrontarsi con 2 livelli (centrale e periferico)
- Intensificarsi della concorrenza tra imprese commerciali e comparsa di molteplici forme distributive sotto differenti insegne –> necessità di segmentazione della domanda intermedia
Diffusione delle nuove tecnologie –> opportunità di migliorare efficienza e efficacia delle azioni di mktg
AUMENTO DELLA CONCENTRAZIONE DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO
Modernizzazione –> mutamento delle forme organizzative tipiche –> affermazione della GDO
- -> costituzione di grandi imprese a succursali e associazionismo tra imprese –> creazione di almeno due livelli rilevanti sotto il profilo del management:
- livello centrale
- livello periferico
Questa tendenza si è intensificata in tempi recenti, con la costituzione di centrali e supercentrali –> rappresentano più imprese commerciali o più centrali. Così si cerca di ottenere migliori condizioni economiche, sfruttando il potere complessivamente detenuto
Questi fenomeni stanno mutando gli equilibri di potere nell’ambito del canale distributivo, con la prevalenza di grandi imprese industriali che si confrontano con centrali e supercentrali costituite dalla GDO –> nuovi approcci relazionali tra industria e distribuzione
AUMENTO DELLA CONCORRENZA NEL SISTEMA DISTRIBUTIVO
Il moltiplicarsi di format distributivi e insegne determina per le imprese industriali l’esigenza di segmentare la clientela intermedia, sviluppando trade marketing ad hoc per tipologia di cliente o per singolo cliente-distributore.
I processi di riorganizzazione e sofisticazione e la spinta a efficacia e efficienza spinge le imprese industriali a rivedere le strategie e politiche di trade mktg
SELL IN E SELL OUT
Sell-in: azioni intraprese dal produttore al fine di far entrare il prodotto nei magazzini e negozi del distributore, trascurando ciò che accadrà successivamente
Sell-out: azioni del produttore per agevolare l’uscita del prodotto dai magazzini e negozi del distributore
–> Un buon sell-out tende a favorire un buon sell-in, mentre non è necessariamente vero il contrario
DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE E DELLA COMUNICAZIONE
L’adozione di alcuni strumenti aumenta le possibilità di raccolta e condivisione dati, e l’analisi di informazioni per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle attività di mktg lungo l’intero canale distributivo.
Efficienza: programmazione delle attività di produzione e di consegna in funzione delle vendite effettive dei singoli pdv, che consente di minimizzare le scorte da detenere nei magazzini e di ridurre i rischi di rotture di stock con conseguenti mancate vendite
Efficacia: es: adattamento alle esigenze locali dei clienti con assortimenti e promozioni ad hoc;
si moltiplicano anche le possibilità di interfaccia tra i soggetti del canale non più costretti a un contatto fisico;
sono tutte trasformazioni destinate a modificare gli approcci relazionali tra produttori e distributori
TRADE MKTG - PROSPETTIVE FUTURE
E’ sempre più stretta l’interdipendenza tra politiche di mercato dei produttori e dei distributori, che tendono a rivolgersi verso il mercato finale
Trade mktg è destinato a evolversi ancora, passando da logica reattiva a proattiva
Vendita al trade
–>
Da: Logica Reattiva –> comprensione bisogni del trade e creazione di valore per il trade
A: Logica Proattiva –> collaborazione con il trade per la co-generazione di valore per la clientela
Imprese industriali dovranno proporsi come potenziali partner delle imprese commerciali, in grado di migliorare la performance dell’intero canale distributivo
IL MOMENTO STRATEGICO
Obiettivo = definizione delle linee strategiche
Comprende scelte relative a:
Segmentazione –> implica il riconoscimento di eterogeneità nella clientela intermedia, quindi creare gruppi di distributori simili per certi aspetti e dissimili da altri
Targeting –> scelta del/i segmento/i da servire; quali segmenti presidiare e rispetto ai quali definisce il posizionamento desiderato
Posizionamento –> tramite il posizionamento presso il trade si condiziona il posizionamento presso la clientela finale
PIANO INTEGRATO CLIENTE-CANALE: UN ESEMPIO
Vedi slide
Imprese industriali hanno avvertito la necessità di formalizzare in un piano la strategia che intendono adottare verso il trade, specificando obiettivi e azioni –>pianificare sforzi di mktg anche relativamente ai canali e ai singoli clienti-chiave; il piano di cliente-canale integra i piani prodotto predisposti dai brand & product manager –> logica integrata prodotto-cliente-canale
L’analisi delle caratteristiche della clientela intermedia dovrebbe essere volta a rivelare opportunità e problemi, che potrebbero essere sfruttate o risolti attraverso azioni di trade mktg –> specifici obiettivi di cliente-canale –> individuare le azioni ritenute più idonee.
Il piano cliente-canale consente di allocare le risorse aziendali al portafoglio clienti-distributori
Il riconoscimento dell’eterogeneità dei clienti intermedi e la possibilità di segmentare la clientela commerciale che fa emergere nell’impresa industriale l’esigenza di giungere alla definizione di piani specifici di prodotto-cliente-canale.
Politiche di trade mktg differenziate per cliente-canale sono volte a valorizzarne le peculiari caratteristiche e potenzialità, ricollegandole agli obiettivi di mercato dell’impresa produttrice