cap 3 apprendimento Flashcards

1
Q

apprendimento e sviluppo

A

tramite l’apprenidmento si sviluppano
- aspetti cognitivi,
- metacognitivi e affettivo motivazionali,
- emotivi
–> TRIPLICE ALLEANZA buon esito apprendimento

con l’eta:
- capacità di elaborare info
- modifica strategie
- conoscenze di base
- funzioni esecutive
- cambia codice rappresentazionale

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2
Q

modello RR di karmiloff smith

A

Ridescrizione Rappresentazionale
È il processo attraverso il quale il bambino, riscrive continuamente le informazioni che ha in testa.
Inizia con informazioni implicite e legate alle azioni concrete, per poi trasformarle in qualcosa di esplicito, astratto e utilizzabile in modo flessibile.
Tre livelli di rappresentazione
- Codice Procedurale/Esecutivo (azione): All’inizio, il bambino conosce “cosa fare”, ma questa conoscenza è legata solo al fare pratico.
Esempio: sa che per aprire una porta deve spingere, ma non sa “spiegare” cosa sta facendo.
- Codice Iconico (immagine): Successivamente, il bambino inizia a creare immagini mentali di ciò che ha fatto.
Esempio: può immaginare o ricordare l’immagine di una porta che si apre.
- Codice Simbolico (linguaggio): Alla fine, il bambino può trasformare ciò che sa in un formato simbolico (ad esempio, usando il linguaggio).
Esempio: può spiegare ad alta voce come aprire una porta.

fasi inizio implicito: concentra sugli stimoli esterni.
Le sue rappresentazioni sono isolate e legate al comportamento (non collegate ad altre conoscenze).
Esempio: sa camminare, ma non riflette sul perché o come lo fa.
Fase intermedia (curve a U)
Il bambino inizia a riflettere sulle sue conoscenze interne (rappresentazioni) e le trasforma in qualcosa di esplicito.
Durante questa fase, però, le sue prestazioni peggiorano temporaneamente perché è troppo concentrato su ciò che sta analizzando internamente.
Esempio: mentre impara a spiegare come camminare, potrebbe fare più errori camminando.
Fase finale (esplicito e astratto):
Il bambino raggiunge un equilibrio tra conoscenze interne ed esterne. Ora può manipolare mentalmente ciò che sa e spiegarlo in modo chiaro.
Esempio: sa camminare, può immaginarlo e spiegarlo usando le parole.

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3
Q

strategie di immagazzinamento

A

Operazioni che il soggetto attua su ogni informazione, perché sa che in futuro dovrà ricordarla
- reiterazione 7 anni,
> passiva ultime due parole,
> attiva ultima insime alle altre, alta voce mentale
- organizzazione 10-12 anni, materiale viene organizzato in classi
- elaborazione 10-12 anni rielabora per creare associazioni

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4
Q

apprendimento e funzioni esecutive

A
  • memoria di lavoro verbale e visuo spaziale : consente di **trattenere e manipolare **le informazioni necessarie in un determinato momento. Ad esempio, serve per collegare informazioni nuove a quelle già apprese nella memoria semantica (es. ricordare un concetto e confrontarlo con uno nuovo per verificarne la coerenza).
  • Controllo inibitorio: La capacità di inibire risposte automatiche o impulsive è fondamentale per autoregolarsi. Ad esempio, il controllo inibitorio è misurabile attraverso compiti come l’effetto Stroop, in cui bisogna ignorare l’informazione automatica (leggere una parola) e concentrarsi su un’altra (dire il colore della parola).
  • Flessibilità cognitiva: Consente di adattarsi ai cambiamenti di regole, materiali o richieste nei compiti. Questa abilità è cruciale per affrontare ambienti di apprendimento dinamici e situazioni impreviste.
  • Attenzione selettiva: Aiuta a mantenere il focus su informazioni importanti, resistendo alle distrazioni. Filtrare le informazioni irrilevanti è essenziale per un apprendimento efficace.
    > memoria dei labirinti,
    > test di creazione di tracce,
    > allenamento ttenzione,
    > funzionalità mancanti)
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5
Q

abilità di autoregolazione

A
  • influisce prestazione accademica, risultati,
  • importnati per situazioni con valenza motivazionale emotiva,
  • sostenute e incrementate: distrazioni, step, autoconsapevolezza, incoraggiare autonomia, autocontrollo
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6
Q

flessibilità cognitvia

A

La flessibilità cognitiva si riferisce alla capacità del bambino di adattare le proprie strategie di apprendimento. Applicando e valutando diverse strategie, il bambino può migliorare le sue competenze.

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7
Q

metacognizione

A

è la capacità di essere consapevoli e controllare i propri processi di pensiero. cosa sto facendo? (aspetti consapevoli) e aspetti inconsapevoli implciiti
componenti :
* Conoscenze metacognitive → sapere come funziona la propria mente
–> funzionamento della memoria: limiti, 9 anni realistiche
–> strategie migliori
* Abilità metacognitive→ pianificare, monitorare e controllare il proprio apprendimento
–> Autoconsapevolezza e riflessione: Un bambino può riflettere su un esperimento scientifico e cercare spiegazioni logiche per un risultato inaspettato.

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8
Q

strategie metacognizione

A

interne e esterne 4-10 anni

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9
Q

apa top 20 principles

A

Primo principio: Le credenze degli studenti sull’intelligenza influenzano il loro apprendimento
Gli studenti possono avere due diverse visioni dell’intelligenza:

  1. Intelligenza come tratto stabile
    Credono che l’intelligenza sia fissa e immutabile.
    Tendono a voler dimostrare continuamente di essere intelligenti.
    Sono più vulnerabili ai feedback negativi.
    Evitano sfide difficili per paura di fallire.
  2. Intelligenza come processo flessibile e malleabile
    Vedono l’intelligenza come qualcosa che può essere sviluppato con l’impegno.
    Sono più propensi a porsi obiettivi e lavorare per raggiungerli.
    Accettano il fallimento come parte del processo di apprendimento.
    Si sentono motivati a migliorare attraverso l’esperienza.
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10
Q

aspetti affettivo motivazionali

A
  1. motivazione alla riuscita
  2. Emozioni negative intense interferiscono con il processo di apprendimento (Pekrun & Linnenbrink-Garcia, 2014). Se associamo emozioni negative ad un evento, tenderemo ad evitarlo, mentre se lo associamo a gratificazioni tenderemo a ripeterlo.

L’umore positivo può migliorare la prestazione cognitiva,
sostenendo l’attenzione (Nadler, Rabi, e Minda 2014).
All’umore negativo possono associarsi alti livelli di ansia che interferiscono con la memoria di lavoro, e diminuiscono il livello della prestazione (Brand et al. 2007).
L’ansia mangia risorse cognitive. NB: insegnare a gestire l’ansia nei primi minuti di una verifica in classe.

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11
Q

motivazione alla riuscita

A

processo attraverso il quale un’attività diretta ad uno scopo è iniziata e sostenuta dipende da:
- interesse,
- percezione di competenza,
- autoefficacia in momenti di stress –> ansia–> riduzione risorse cognitive, capacità mnemistiche> scelte inefficaci > risulati negativi
- attribuzioni causali locus of control, internoo esterno
- aspettative e valori,
- emozioni positive

apprendimento possibile solo quando tolleriamo stato di incertezza e di non conoscenza

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12
Q

azione e ansia

A

convinzioni negative, aumento ansia,** riduce risorse cognitive e capacità mnestiche** , azioni inefficaci e scarsa perserveraza, risultati negativi

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13
Q

fattori emotivi che infleunzano apprendimento

A
  • relazione empatica con insegnante e compagni,
  • self concept, percezione che un ind ha di se
  • intelligenza emotiva : capacità di percepire, valutare e comprendere le emozioni proprie e altrui
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14
Q

cognizione ed emozione in passato e oggi

A

prima separate, entità indipendenti–> emozioni speogate solo attraverso cognizione cognitve appraisal
ora : interdipendnenti
- affective priming ( volto emotivo influenza prestazione cognitiva) + tempo quando classifico volto
- visual search ( + rapida detenzione di stimoli connotati emotivamete)
- affective neuroscience( strtutture interconnesse, amigdala, ippocampo e corteccia)
ora processi complementari, connesse in maniera dinamica e bidirezionale

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15
Q

comportamenti accademci infleunzati da

A

non solo fattori cogntivii am anhce dalla
- perseveranza accademcica** (TENACIA autodisciplina autocontrollo, ritardo della gratificazione**)
- mindset accademico ( appartenenza)
- strategie di apprenidmento
- abilità sociali

> necessità do differenziazione, , ristruttuazione tempi spaz

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16
Q

difficoltà a scuola

A
  • disagio scolastico ( condizione di malessere, difficoltà personali, transitorio, non legato ambiente scolastico)
  • disdattamento scolastico ( difficile adesione alle richieste di impegno e disciplina, relazioni conflittuali > scuola d’infanzia)
  • rifiuto scolastico ( demotivazione, disimpegno, interessi esterni. fobia scolare)
  • dispersione o abbandono scolastico ( interruzione, ripetizione anno, abbandono, mancata scolarizzazione) 14% in italia,
    devianza scolastica (atti vandalici)
    -** assenteismo stretegico,**
  • assentismo protettivo
  • assenteismo propriamente detto
17
Q

apprendimento processo di costruzione

A

attivo, dipdne anche dalle azioni dell’altro

18
Q

rappresentazione per KS

A

non è un semplice “oggetto mentale” che rimanda in modo diretto e univoco a un’entità o oggetto del mondo esterno (ad esempio, un’immagine mentale o un simbolo unico). Al contrario, la rappresentazione è vista come:

  • Distribuita: È composta da tante parti che lavorano insieme e coinvolgono più aree del cervello.
  • Ad esempio, il concetto di “scuola” per un bambino include immagini (l’aula), emozioni (felicità o ansia), suoni (la campanella) e molto altro.
  • Frammentaria: Non è mai “completa” o statica. Una rappresentazione si modifica continuamente in base alle nuove esperienze e conoscenze.
    Ad esempio, l’idea di “scuola” cambia ogni volta che il bambino vive un’esperienza nuova (nuovi amici, una gita, un esame).
  • Trasformabile: Le rappresentazioni cambiano e si evolvono attraverso il processo di ridescrizione rappresentazionale. Partono come implicite e procedurali e, man mano che il bambino cresce, diventano sempre più esplicite, astratte e manipolabili.
19
Q

conoscenza di base

A

può spiegare le differenze di prestazione che si osservano tra bambini di diversa età.

Quando nuove informazioni si integrano bene con ciò che già conosciamo, vengono ricordate meglio.
Ad esempio, un bambino che conosce tanti dinosauri (nomi, forme, epoche) ricorderà facilmente nuovi dettagli su di loro, perché si “attaccano” alla rete di conoscenze che già possiede.
La disponibilità della conoscenza di base facilita il ricordo.
C’è una relazione strettissima tra ciò che il bambino può fare e comprendere a un certo stadio dello sviluppo e ciò che può ricordare

I bambini possono avere prestazioni migliori di quelle dell’adulto in compiti di memoria se sono più esperti degli adulti sul materiale da ricordare.
Bambini esperti vs. adulti dilettanti:

Anche i bambini possono avere prestazioni migliori degli adulti in compiti di memoria, se il materiale appartiene a un campo in cui i bambini sono più esperti. > Studio di Chi (1978): Bambini di 10 anni, esperti di scacchi, hanno superato adulti dilettanti in un compito di memoria legato alle posizioni dei pezzi sulla scacchiera.
Però, in un compito di memoria generica (ricordare 10 numeri), gli adulti erano migliori.

20
Q

strategie di memoria

A

una operazione cosciente e pianificatache volontariamente viene eseguita per ottenere un determinato risultato mnemonico (immagazzinamento o recupero).

21
Q

apprendimento multisensoriale

A

informazione è fornita attraverso diversi organi di senso o attraverso percezione e processi motori simultaneamente l’apprendimento risulta più solido ⇒
l’informazione è infatti rappresentata attraverso una rete neurale più estesa e sono diverse le vie neurali che consentono di accedere alla rappresentazione mentale elaborata
Ad esempio, l’associazione tra gesti articolatori, fonemi e lettere aiuta i bambini a sviluppare migliori rappresentazioni fonologiche, come evidenziato da Boyer & Ehri (2011). Questo approccio è particolarmente utile nell’apprendimento della lettura e delle lingue.
L’esperienza fisica è strettamente collegata all’apprendimento secondo la teoria dell’embodied cognition, che sottolinea il legame tra percezione e azione.

22
Q

maree e WM

A

L’esperimento di Arias e Mason (2014) ha studiato come due tipi di testo (tradizionale vs facilitante) influenzano la comprensione del fenomeno delle maree, considerando la memoria di lavoro (WM) degli studenti.

Testo facilitante: Includeva informazioni errate esplicitamente correggendole, migliorando la comprensione, soprattutto nei bambini con bassa memoria di lavoro.
Risultato:
La memoria di lavoro (WM) influenza la comprensione.
2. Il tipo di testo può migliorare la comprensione in studenti con bassa WM.
3. Si può compensare deficit di WM con adeguati strumenti didattici.

23
Q

I bambini e ragazzi con difficoltà nelle funzioni esecutive presentano vari problemi, come:

A
  • Ipoattivazione e sbadataggine (difficoltà a mantenere l’attenzione),
  • Difficoltà nell’intraprendere compiti nuovi o impegnativi e nel passare da un’attività all’altra,
  • Difficoltà nel controllare le risposte automatiche, nella pianificazione delle azioni e nel rispettare i tempi,
  • Difficoltà nel regolare gli stati emotivi come impazienza e scarsa tolleranza alla frustrazione.
  • Gli interventi embodied, COMPARTECIPAZIONE ATTIVA aumenta la compreensione e il benessere scolastico
24
Q

Come migliorare la Metacognizione?

A

promozione del ragionamento
evitare di dare ripsosta giusta subito