4. LA DIMENSIONE ECONOMICA DEL GO TO MARKET Flashcards

1
Q

Le relazioni distributive

A
  • sono le relazioni diadiche che si instaurano fra diversi membri dei canali;
  • sono multi-faced = caratterizzate da notevoli sfaccettature
     2 dimensioni:
  • contenuto: economico vs sociale
  • processo: competitivo vs collaborativo
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2
Q

La multidimensionalità delle relazioni distributive

A

1.ECONOMIC COMPETITION: POTERE DI MKT E PREZZO
Funzionalismo
Istituzionalismo
Management science – competitive approach
2.ECONOMIC COLLABORATION: TEORIA DEI GIOCHI & PAY-OFF PER COLLABORAZIONE
Management science – collaborative approach
3.SOCIAL COMPETITION: POTERE E CONFLITTO
Comportamentismo
4.SOCIAL COLLABORATION: CAPITALE SOCIALE & FIDUCIA
Studi sulla partnership

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3
Q

L’evoluzione degli studi sulle relazioni distributive

A

Tabella riassuntiva

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4
Q

Commodity approach

A

Lavori di taglio empirico, finalizzati soprattutto a descrivere i flussi logistici (market flow) = il percorso che il bene compie attraverso le istituzioni a cui sono “delegate” le funzioni distributive  consentono di chiarire alcuni punti rilevanti:
- le istituzioni distributive;
- le principali funzioni svolte da tali istituzioni;
- i costi di distribuzione.

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5
Q

Commodity approach e classificazione dei prodotti

A

Aspinwall (1962): classifica i prodotti in base ad alcune caratteristiche particolarmente significative per giustificare le differenze in termini distributivi.
Criterio di classificazione = frequenza di riacquisto del prodotto  inversamente correlata con:
- il margine lordo
- la quantità di servizi richiesti dal consumatore
- il tempo di consumo del bene (la durata)
- il tempo impiegato per l’acquisto (searching time)

  • red goods: caratterizzati da un tasso di riacquisto elevato;
  • orange goods: con tutte le caratteristiche su valori medi;
  • yellow goods: connotati da una bassa frequenza d’acquisto
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6
Q

Il contributo dell’economia neoclassica

A

L’economia neoclassica ha ignorato le problematiche relative alla distribuzione, focalizzando l’attenzione sulle leggi che governano l’interazione tra domanda (consumatore finale) e offerta delle imprese manifatturiere  una semplificazione riduttivistica della realtà.
Gli studi sui canali distributivi hanno attinto dall’economia:
- i modelli di concorrenza;
- i concetti di efficienza e specializzazione.

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7
Q

I modelli di concorrenza (neoclassica)

A
  • Hp: canale come una serie di mercati successivi tra loro separati  produttore-dettagliante & dettagliante-consumatore;
  • Logica dello scambio economico, definito dal passaggio di proprietà;
  • Non viene considerata la relazione produttore-consumatore, che influisce in modo determinante sull’andamento delle relazioni tra industria e distribuzione.
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8
Q

Efficienza & specializzazione (neoclassica)

A
  • L’impresa è spinta ad operare su livelli di produzione tali da conseguire una minimizzazione dei costi, al fine di perseguire l’obiettivo di massimizzazione del profitto;
  • È conveniente per l’impresa svolgere alcune funzioni al suo interno fino a quando i costi sono minori rispetto a quelli del mercato;
  • Se i costi di mercato sono minori, è economico delegare alcune funzioni all’esterno beneficiando di economie di specializzazione riconducibili all’efficienza di imprese specializzate;
  • La divisione del lavoro tra soggetti specializzati dipende dai volumi produttivi:
     vale anche per le funzioni distributive.
  • La convenienza dello spin-off dipende dalla forma della curva dei costi al variare del volume
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9
Q

L’istituzionalismo

A
  • Descrizione dei sistemi distributivi e delle istituzioni che appartengono al canale;
  • Canale = sequenza di intermediari attraverso cui fluiscono merci e informazioni (poco rilevanti);
     Due problemi emergenti:
  • Individuare le istituzioni che rientrano nel canale  ambito d’indagine;
  • Giustificarne l’esistenza.
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10
Q

L’istituzionalismo - definizione dell’ambito d’indagine

A

La definizione dell’ambito d’indagine. Due elementi da definire:
- Dimensione verticale del canale  si include anche il produttore e il consumatore?
 No soluzione univoca
- Dimensione orizzontale  chi sono gli intermediari commerciali?
 Passaggio di proprietà

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11
Q

L’istituzionalismo. La giustificazione economica

A
  • Efficienza: dimostrazione che la presenza degli intermediari consente al sistema di conseguire consistenti risparmi di costi.
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12
Q

Il funzionalismo:

A
  • Individuare un criterio generale che consenta all’impresa industriale di progettare un canale economicamente ottimale;
  • A tal fine è necessario prima di tutto definire il mix ideale di funzioni distributive da svolgere all’interno del canale in diverse situazioni di mercato.
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13
Q

Il funzionalismo: le funzioni distributive

A

Definizione: “a distinct type of task found in the product and/or title flows and whose components activities are so interrelated that they are generally performed, or closely controlled, by a single institution” (Bucklin, 1966: 12)
La loro identificazione è fondata su due principi:
- Sorting;
- Postponement-speculation.

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14
Q

Il funzionalismo: sorting

A

L’insieme delle attività finalizzate a colmare la distanza tecnologica tra offerta e consumo  necessità di matching tra domanda e offerta. 4 sub-attività:
- Sorting out: classificazione dell’offerta eterogenea in lotti omogenei;
- Accumulation: aggregazione di vari lotti omogenei per avere economie logistiche;
- Allocation: suddivisione di un’offerta omogenea in lotti di piccole dimensioni per soddisfare i bisogni (quantità acquistabili) dei clienti;
- Assorting: formazione di un assortimento di prodotti diversi = offerta dell’impresa commerciale.

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15
Q

Il funzionalismo: postponement e speculation

A

Postponement = posporre nel tempo la differenziazione del prodotto, in un momento il più prossimo possibile all’atto di acquisto, quando i bisogni della domanda sono più facilmente prevedibili;
- Permette di ridurre in maniera consistente l’incertezza di mercato;
- Allo stesso tempo possono essere conseguite significative economie con riferimento alle funzioni di distribuzioni, facilitando l’attività di sorting;
 Cessione a terzi dell’incertezza di mercato.

Speculation = inverso del postponement  vantaggio economico ricavato dall’assunzione, da parte di una qualsiasi istituzione, di rischi e dunque di incertezza
 La funzione della distribuzione è quella di far incontrare domanda e offerta assorbendo parte dell’incertezza di mercato  marketing bridge

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16
Q

Il funzionalismo: le funzioni distributive

A

I diversi contributi sembrano convergere sull’osservazione che il concetto di funzione distributiva sia da considerarsi multidimensionale.
 Classificazione (Bucklin 1966):
- Comunicazione: attività con cui si trasmettono o ricevono informazioni sulle offerte di vendita e acquisto;
- Possesso: operazioni connesse al mantenimento della proprietà;
- Immagazzinaggio: attività connesse al controllo fisico delle merci in una data localizzazione;
- Trasporto: attività per trasferire il prodotto  flusso logistico;
- Produzione.

17
Q

Il funzionalismo: le dimensioni strutturali di canale da ottimizzare

A
  • la numerosità  ovvero la quantità di canali da attivare (impresa monocanale o pluricanale);
  • la dimensione verticale del singolo canale, in termini di numero di stadi;
  • la dimensione orizzontale, con riferimento in particolare alla quantità di intermediari per ciascun livello e alla loro tipologia.
18
Q

Il funzionalismo: il canale normativo

A

(Bucklin 1966) = struttura di canale in equilibrio per tutti i soggetti che lo costituiscono e per tutti i potenziali entranti; non esiste alcun interesse per le imprese esterne ad entrare nel canale, per quelle esistenti ad uscirne o a rivedere eventualmente l’allocazione delle diverse funzioni tra loro  situazione ideale e statica.

19
Q

Il funzionalismo - il processo per definire il canale normativo

A
  1. Individuazione della domanda (benefici ricercati)
  2. Output di canale (dimensione dei lotti, tempi di consegna, dispersione della distribuzione)
  3. Struttura funzionale (comunicazione, possesso, immagazzinaggio, produzione, trasporto)
  4. Struttura normativa di canale
20
Q

Porter e Albion

A