2. L'ANALISI DELL'ACQUIRENTE Flashcards

1
Q

L’analisi della domanda

A
  • Consumatore  analisi del processo decisionale riferito alla scelta del prodotto o del singolo brand;
  • Acquirente  analisi della scelta dei servizi commerciali e del punto di vendita
     Necessità di indagare entrambi per una completa analisi della domanda
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2
Q

Scelta del pdt vs scelta del pdv

A

Interrelazioni tra i due processi di scelta:
- Il bisogno di servizi commerciali “derivato” da quello relativo al bene (tranne per acquisti d’impulso);
- La scelta del pdv (assortimento) condiziona l’insieme evocato  alternative di marche tra cui scegliere;
- La soddisfazione post-acquisto relativa al pdt influenza la soddisfazione relativa al pdv;
- La fedeltà a pdv e pdt influenza il comportamento di scelta di entrambi.

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3
Q

Il processo d’acquisto

A
  1. Motivazioni d’acquisto
  2. Raccolta delle informazioni
  3. Valutazione delle alternative d’offerta
    –>SISTEMA COGNITIVO DELL’ACQUIRENTE
  4. Comportamento in-store
    –>DIMENSIONE COMPORTAMENTALE
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4
Q

Processo d’acquisto e coinvolgimento

A
  • Alto coinvolgimento psicologico:
    1. Bisogno di merci
    2. Bisogno di informazioni
    3. Raccolta di informazioni
    4. Scelta della marca
    5. Scelta del punto vendita
    6. Valutazione post-acquisto
    7. Customer Loyalty
  • Basso coinvolgimento psicologico:
    1. Bisogno di merci
    2. Bisogno di servizi commerciali
    3. Scelta del punto vendita
    4. Scelta della marca
    5. Valutazione post-acquisto
    6. Customer Loyalty
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5
Q

Le variabili che influenzano il coinvolgimento

A
  1. La rilevanza della categoria: dipende da elementi soggettivi (valenze funzionali e socio-psicologiche e valore emotivo)
  2. Il rischio percepito:
    - Rischio funzionale  performance inadeguata;
    - Rischio fisico  minacce per l’incolumità o la salute del consumatore;
    - Rischio economico-finanziario  conseguenze negative sul piano patrimoniale e/o reddituale;
    - Rischio psico-sociale  possibile impatto negativo del pdt sull’autostima dell’individuo e/o sulla considerazione sociale
  3. La visibilità sociale dei processi di acquisto e di consumo: aumenta il rischio socio-psicologico percepito
  4. Il contesto di utilizzo
     Il coinvolgimento se opportunamente gestito può supportare processi di differenziazione del prodotto
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6
Q

Le motivazioni d’acquisto

A

La ricerca sulle motivazioni d’acquisto si è concentrata su due principali obiettivi manageriali:
a. Definire il contenuto e la natura delle motivazioni che determinano la decisione d’acquisto  classificazione delle motivazioni;
b. Segmentare la domanda  classificazione degli acquirenti in base alle varie motivazioni di acquisto caratterizzati da esigenze differenziate.

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7
Q

a) La classificazione delle motivazioni d’acquisto

A
  1. Bisogno di identificazione: essere riconosciuti a livello individuale, assumere un determinato status o ruolo sociale ed essere identificati con un particolare life style;
  2. Bisogno di affiliazione: combattere la solitudine, ricerca di contatti sociali, far parte della clientela di un punto di vendita esclusivo, condividere i propri interessi con altri o appartenere a una comunità;
  3. Bisogno di affermazione: mercanteggiare, acquisire uno stato di superiorità rispetto al personale di vendita ed essere in grado di ottimizzare la scelta;
  4. Bisogno di rinvenire nuovi stimoli: uscire dalla monotonia e dalla routine della vita di ogni giorno, mettersi al corrente delle mode, rinvenire nei punti di vendita nuovi stimoli sensoriali e svolgere attività fisica
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8
Q

b) La classificazione delle motivazioni per la segmentazione della domanda

A

Orientamento allo shopping come fattore in grado di modellare il comportamento dell’acquirente
 2 gruppi opposti di acquirenti:
- Acquirente funzionale: considera l’acquisto in una prospettiva esclusivamente funzionale;
- Acquirente ricreativo: vive il processo di acquisto come esperienza coinvolgente grazie alla quale soddisfare una serie di bisogni di ordine psicologico e sociale.

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9
Q

La ricerca delle informazioni

A

Forte interrelazione nella fase di raccolta delle informazioni tra scelta del prodotto e scelta del servizio commerciale
 2 tipologie di modelli di ricerca delle informazioni:
a. Modelli di matrice economica:
- assunto di perfetta razionalità dell’acquirente;
- assunto di informazione come bene che ha un costo  ottimizzazione delle fonti informative;
b. Modelli di marketing: ricerca delle modalità seguite dagli acquirenti per reperire le informazioni.

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10
Q

I modelli economici

A

teoria della ricerca ottimale -> analisi costi-benefici:

-modello di ricerca predeterminata -> n° ottimale di fonti a priori
-modello di ricerca sequenziale -> valutazione dopo ogni atto di ricerca (casuale o selettivo)
-modello simultaneo di ottimizzazione ricerca/percorso

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11
Q

I modelli di marketing

A

-ricerca pre-acquisto
-ricerca continua

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12
Q

La valutazione delle alternative

A

I criteri cui l’acquirente ricorre nella valutazione delle alternative possono essere ricondotti a:
- caratteristiche dell’area commerciale;
- caratteristiche del punto di vendita;
- variabili personali
 2 tipologie di modelli di valutazione:
a. Modelli economici: assunto di perfetta razionalità dell’acquirente;
b. Modelli multi-attributo: ipotesi che l’acquirente, attraverso la scelta di un punto di vendita, ricerchi la soddisfazione di un articolato insieme di bisogni.

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13
Q

a) I modelli economici

A
  • Teoria del central place: l’acquirente sceglie sempre il punto di vendita più vicino (nearest-center hypothesis);
  • Modelli razionali o di efficienza: l’acquirente seleziona quel punto di vendita che gli consente di minimizzare tutti i costi connessi all’approvvigionamento  focus sugli sforzi dello shopping;
  • Modelli gravitazionali: scelta del punto di vendita come trade-off tra:
  • attrazione di una particolare area commerciale;
  • distanza del soggetto dal centro stesso.
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14
Q

b) I modelli multi-attributo

A

Variazione delle singole caratteristiche del punto di vendita e determinazione di una struttura di preferenza:
- Strategie non valutative o dominant calculus: regola decisionale semplice (es: punto di vendita più vicino) per evitare un processo valutativo;
- Strategie valutative: richiede l’organizzazione delle informazioni relative alle singole alternative 
- Top-down processing: valutazioni globali;
- Bottom-up processing: valutazioni basate sugli attributi specifici.

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15
Q

Le valutazioni bottom-up 1

A

1)Modelli compensativi o processi per punti vendita: valutazione simultanea da parte dell’acquirente di tutti gli attributi determinanti  valutazioni negative compensate da valutazioni positive:
- Modello di atteggiamento multi-attributo: somma della valutazione degli attributi del punto di vendita ognuno moltiplicato per l’importanza assegnata a ciascun attributo;
- Modello del punto vendita ideale: tanto più un negozio si avvicina all’ideale, tanto maggiore è la possibilità di essere scelto

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16
Q

Le valutazioni bottom-up: 2

A

2)Modelli non compensativi o processi per attributi: l’acquirente individua uno specifico attributo e confronta ciascuna alternativa disponibile sulla base di tale attributo  una valutazione sfavorevole su una variabile influenza negativamente la valutazione globale:
- Modello congiuntivo: scelta di quelle insegne che presentano contemporaneamente i diversi attributi a livelli superiori a quella soglia;
- Modello disgiuntivo: scelta dei punti di vendita che presentano una o più caratteristiche con punteggi superiori a certi livelli, senza curarsi degli altri attributi;
- Modello lessicografico: attributi classificati in ordine di importanza  confronto i punti di vendita sulla base dell’attributo dal peso più elevato

17
Q

L’analisi del comportamento in-store

A

Ruolo del punto vendita nell’influenzare il comportamento  2 aree principali:
a. Store-atmosphere;
b. In-store marketing.

18
Q

a. La store atmosphere

A

-I flussi di traffico: tracking  circolazione, punti di attrazione, punti di congestione e aree poco trafficate;
-L’atmosfera del punto vendita;
-L’affollamento del punto vendita:
-> Strategie per fronteggiare l’eccessivo affollamento;
-> Livello di insoddisfazione.

19
Q

L’in-store marketing

A
  • display: un eccessivo utilizzo speculativo del display genera, nel lungo periodo, effetti non positivi sull’immagine del punto vendita;
  • spazio espositivo: all’aumentare dello spazio destinato ad un prodotto, le vendite si accrescono ad un tasso decrescente, fino al raggiungimento di un limite superiore  disomogeneità tra le categorie;
  • assortimento: reazione alle rotture di stock  riduzione della spesa e modificazione delle preferenze;
  • promozioni  2 effetti:
    • sostituzione delle marche (brand switching) e sostituzione dei punti vendita (stores switching);
    • incentivo dell’acquisto di prodotti complementari non in promozione;
  • prezzo: la maggioranza degli acquirenti possiede soltanto un’idea approssimativa del prezzo effettivamente pagato.
20
Q

Attraction e compromise effect

A

Scarsa conoscenza della categoria di prodotti dei clienti  2 possibili effetti:
- Attraction: quando aggiungendo a un set composto da due alternative (A e B) significativamente differenti tra loro una nuova alternativa (C) – simile a uno dei due prodotti offerti (B), ma di valore inferiore – si determina un accrescimento della quota di clienti che preferisce il prodotto simile a quello appena introdotto (B);
- Compromise: i consumatori in situazione di incertezza tendono ad assumere delle scelte di “compromesso” tra due estremi, per minimizzare i rischi connessi alla scelta del prodotto.