Seconde Avanguardie + metafisica Flashcards
Quando nacquero le seconde avanguardie?
La prima guerra mondiale fu un momento decisivo nella storia del Novecento. Sul piano culturale si diffusero molti movimenti artistici, estremamente diversi e complessi. Tuttavia la drammatica esperienza della prima guerra mondiale spinse molti artisti a prendere le distanze dalle Avanguardie storiche, reclamando un ‘‘ritorno all’ordine’‘(un ritorno all’arte classica e al rinascimento).
Cos’è la metafisica?
Il movimento della metafisica nacque a Ferrara nel 1917, dall’incontro di De Chirico con Carlo Carrà. Metafisica= oltre natura, indica una realtà più profonda, quella al di là della realtà fenomenica. Una realtà che poteva essere vista solo con gli occhi della mente. Le opere metafisiche sono caratterizzate da un atmosfera magica ed irrazionale.
Opera?
https://www.google.com/search?q=le+muse+inquietanti&rlz=1C5CHFA_enIT929IT929&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwi7zvPRte7wAhVKKewKHWXLBgsQ_AUoAXoECAEQAw&biw=1309&bih=717#imgrc=ApKUGiYX2O5pcM
Le muse inquietanti è fra le opere più celebri di de Chirico, il protagonista del dipinto è la città di Ferrara. La composizione è in gran parte dominata da una sorta di palcoscenico teatrale fortemente inclinato, sullo sfondo troviamo il castello estense di Ferrara e una fabbrica con due ciminiere. L’accostamento tra i due edifici suggerisce la commistione tra antico e moderno. In primo piano troviamo le muse del titolo, per la mitologia greca le muse erano le divinità protettrici ed ispiratrici delle art, tuttavia in quest’opera hanno perso la loro perfezione classica e si presentano come ibridi tra una statua ed un manichino. Lo. spettatore è assalito da un vago senso di disorientamento, dato dall’impossibilità di capire il collegamento tra gli elementi raffigurati
Opera?
https://www.google.com/search?q=la+musa+metafisica&rlz=1C5CHFA_enIT929IT929&tbm=isch&source=iu&ictx=1&fir=0LW1cz0pQHMZnM%252C6diAO_cVkwQM8M%252C%252Fg%252F11c3tgz136&vet=1&usg=AI4_-kRhZuHRHYnwiMabjcVDcMjLwpI0pA&sa=X&ved=2ahUKEwj9qKXot-7wAhXM0KQKHdbiCywQ_B16BAghEAE#imgrc=0LW1cz0pQHMZnM
Carlo Carrà dopo aver abbandonato il futurismo si avvicinò alla metafisica. Nella musa metafisica egli rappresenta un interno claustrofobico, elementi diversi e di dimensioni enormi si stagliano nella stanza accostati senza una logica apparente. In primo piano troviamo una monumentale e ambigua figura priva di tratti somatici. Dietro vediamo una piramide tronca policroma e un dipinto che rappresenta una veduta urbana. La loro dimensione, esagerata rispetto all’ambiente, da un senso di immobilità alla scena.
Cos’è il surrealismo?
Il primo manifesto del Surrealismo nacque nel 1924, il principale teorico fu il poeta Andrè Breton. Per il surrealismo le teorie di Freud rappresentano un imprescindibile punto di partenza. La follia, le allucinazioni, la fantasia, il sogno- come aveva sostenuto Freud nel diario dei sogni- furono considerati luoghi di conoscenza dell’uomo
Cos’è l’automatismo psichico?
L’automatismo psichico è un procedimento rapido e privo di controllo razionale, morale ed estetico, con cui i surrealisti puntavano a far emergere e rappresentare gli elementi inconsci della natura umana.
Chi fu il massimo esponente del Surrealismo?
Il massimo esponente del surrealismo fu Salvador Dalì, artista di grande virtuosismo tecnico, ammirava i grandi del passato come Raffaello e Michelangelo e apprezzava i contemporanei come Picasso. Le sue tematiche riflettevano la scoperta dell’inconscio e le teorie freudiane sulla sessualità.
La persistenza della memoria?
La persistenza della memoria è un’opera fondamentale di Dalì, troviamo la tendenza costante dell’artista a deformare un’immagine per proiettarla in un’altra dimensione ed il tema degli orologi molli che verrà ripreso in seguito. Al centro dell’opera troviamo un occhio deforme e ciò sottolinea la dimensione onirica del quadro. Dalì affermò di essere stato influenzato dal formaggio super molle Camembert. Di certo sappiamo che quest’opera risentì dell’influsso della teoria della relatività di Einstein, che mise in discussione l’oggettività del tempo
Opera?
https://www.google.com/search?q=venere+di+milo+a+cassetti&rlz=1C5CHFA_enIT929IT929&tbm=isch&source=iu&ictx=1&fir=TXsrva-i8T05WM%252CCjHDzFcWIka9rM%252C%252Fg%252F11ft4xjfhp&vet=1&usg=AI4_-kSNKpnsqh4wqbGlcEDPdKz-3abqgA&sa=X&ved=2ahUKEwjs8eCWvu7wAhVUwQIHHZfmBRYQ_B16BAghEAE#imgrc=TXsrva-i8T05WM
Uno dei temi ricorrenti di Dalì è la donna con i cassetti, nè è un esempio la Venere di Milo a cassetti, il significato di questa parodistica dissoluzione dell’idea classica di figura come espressione di razionalità e bellezza ritorna alle teorie di freud. Infatti mentre l’uomo ai tempi dei greci era considerato puramente neoplatonico, oggi è pieno di cassetti che solo la psicoanalisi può aprire
Chi è Joan Mirò?
L’adesione al surrealismo di Joan Mirò è legata all’idea di una comunicazione che sprigioni energie immaginative non riconducibili ai limiti della pittura ma in grado di suscitare emozioni improvvise,
Opera?
https://www.google.com/search?q=carnevale+di+arlecchino&rlz=1C5CHFA_enIT929IT929&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjD4oubxe7wAhXJDewKHQYSBIYQ_AUoAXoECAEQAw&biw=1309&bih=717#imgrc=mhg37fgTPbRpUM
Nel carnevale di Arlecchino, in una stanza sono raffigurati due suonatori: il primo, dal corpo di chitarra e con il viso baffuto formato da una sfera rossa e blu, è lo stesso Arlecchino, l’altro con il corpo formato da un filo sottilissimo con davanti una specie di lungo tubo digerente bianco, ha in mano una piccola chitarra. Intorno a loro lo spazio si riempie di numerosi oggetti fantastici e piccole creature dalla natura incerta.
Opera?
https://www.google.com/search?q=l%27uso+della+parola&rlz=1C5CHFA_enIT929IT929&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwihmI6oxu7wAhUIr6QKHSDzDC8Q_AUoAXoECAEQAw&cshid=1622279604908860&biw=1309&bih=717#imgrc=SZLgTOnLOft47M
La pittura non ha a che fare con la realtà, ma con il pensiero; ed è per questo che essa può presentarci immagini che contraddicono le nostre aspettative percettive. il testo dice, appunto, ‘questa non è una pipa’. Dopo un primo stupore, pare evidente che ‘quella’ non è una pipa, ma solo una rappresentazione bidimensionale dell’oggetto. Magritte avverte lo spettator che ciò che è rappresentato è , appunto, solo rappresentato, come sono rappresentazioni una parola o un pensiero, l’arte non copia la natura, né tantomeno la ricrea. essa è un linguaggio convenzionale esattamente come la scrittura. Ciò che l’artista ci mostra è, dunque, un ragionamento e non la copia del reale né la realtà medesima. Non è nemmeno un’emozione, a meno che non si voglia intendere come emozione lo straniamento del pensiero di fronte alla negazione di qualcosa che si dava per scontato.