Lezione 6 Flashcards
Qual è la nutrizione artificiale?
La nutrizione artificiale è una tecnica in grado di assicurare l’apporto di calorie, macronutrienti, micronutrienti attraverso il tratto enterico o per via venosa.
Si può distinguere per nutrizione enterale, dove la funzionalità del tratto digestivo è ancora conservata.
Oppure si può avere la nutrizione parenterale la quale si rende utile nel momento stesso in cui vi è un apporto orale insufficiente, che può essere anche dato da fallimento della nutrizione enterale o compromissione del tratto digestivo.
Quali sono i quattro criteri che ci aiutano a capire se è presente insufficiente apporto alimentare?
1) Tosse durante i pasti
2) Pasto stressante
3) Pasta di lunga durata
4) Perdita di peso
Altri elementi che ci possono indurre al sospetto di ridotta apporto calorico sono:
l’arresto di crescita( il bambino non cresce in altezza )
il deperimento (il bambino non prende peso)
In quali condizioni è indicata la nutrizione artificiale?
La nutrizione artificiale è indicata nel
-Mantenimento di uno stato eutrofico e correzione o prevenzione di uno stato di malnutrizione.
-Somministrazione di substrati metabolici, ad esempio malattie metaboliche.
-Somministrazione di nutrienti a scopo terapeutico vi ricordo ad esempio per il morbo di crohn.
Cosa si intende per malnutrizione acuta e malnutrizione cronica?
Acuta(wasting) = peso che poi viene ripreso
La mano nutrizione acuta influisce sulla crescita ponderale, con riduzione del peso corporeo e si valuta attraverso il BMI.
Cronica(stunting) = il bambino perde peso e non cresce di altezza
La mano al nutrizione cronica impatta sia sul peso che sulla statura e si esprime con una bassa statura valutata attraverso il rapporto tra lunghezza e altezza, moltiplicato per l’età.
Che cosa bisogna valutare per definire un bambino malnutrito?
È importante valutare la plica, la circonferenza del braccio e il BMI
Qual è il gold standard per definire Il dispendio energetico preciso di un bambino?
Il gold standard e la calorimetria indiretta, alla quale si basa sul principio della termochimica respiratoria: in cui l’organismo ricava energia mediante l’ossidazione dei substrati energetici contenuti negli alimenti.
La calorimetria indiretta ci permette di stimare la spesa energetica a partire da:
-consumo di ossigeno
-produzione di anidride carbonica
-escrezione urinaria di azoto
Tutto ciò viene identificato con l’equazione di Weir
Cosa si intende per difficoltà di accrescimento e quale è il trattamento migliore? Possiamo distinguere il ritardo di crescita?
La difficoltà di accrescimento è definita come un peso, per età e sesso, considerevolmente al di sotto del 3o-5o percentile, una progressiva diminuzione del peso al di sotto del 3o-5o percentile, oppure una diminuzione nei 2 principali percentili di crescita in un breve periodo.
Il ritardo di crescita organico è dovuto a un disturbo medico (p. es., malassorbimento, errore congenito del metabolismo).
Il ritardo di crescita non organico è dovuto a problemi psicosociali (p. es., abbandono, povertà, difficili interazioni genitori-bambino).
Oltre ad effettuare un’accurata anamnesi medica, sociale e dietetica, il personale medico deve osservare i genitori/tutori mentre nutrono il bambino.
L’ospedalizzazione può essere necessaria per valutare il bambino, per osservare la risposta del bambino a un’alimentazione adeguata, e se necessario per coinvolgere un gruppo di esperti in alimentazione.
TRATTAMENTO per problema di crescita
-Nutrizione sufficiente
-Trattamento della malattia di base
-Supporto sociale a lungo termine
Quali sono gli esami da fare per la diagnosi di ritardo di accrescimento organico?
Emocromo con formula con conta differenziale
Velocità di sedimentazione eritrocitaria (VES)
Azotemia e creatinina sierica e dosaggio degli elettroliti
Analisi delle urine (compresa la capacità di concentrazione e di acidificazione) e coltura
pH, sostanze riducenti, odore, colore, consistenza e contenuto di grassi nelle feci
In base alla prevalenza di specifiche patologie legate al territorio, si devono eseguire il dosaggio del piombo nel sangue, il test per l’HIV e per la tubercolosi.
I risultati dei test di screening neonatali vanno rivisti per indicazioni riguardo alle altre malattie genetiche.
Si aggiungono anche gli esami per la fibrosi cistica, per l’ipertiroidismo, per la valutazione dell’ormone della crescita e per la celiachia.
Per precauzione è importante anche svolgere un’urinocoltura, poiché alcuni bambini con ritardo di crescita dovuto ad infezione delle vie urinarie non mostrano altri sintomi.
L’esame radiologico deve essere riservato ai bambini con evidenza di patologie anatomiche o funzionali (p. es., stenosi del piloro, reflusso gastroesofageo). Tuttavia, se si sospetta una causa endocrina, è utile talvolta determinare l’età ossea
Cosa è la nutrizione enterale? Quanto tempo può durare la nutrizione enterale?
La nutrizione enterale è un supporto nutrizionale che implica l’utilizzo di diete per scopi medici speciali.
La nutrizione enterale può durare al massimo 30/42 giorni, oltre a questo limite si preferisce abbandonare l’uso del sondino per la nutrizione enterale e proseguire tramite stomia.
Quali sono le controindicazioni assolute alla nutrizione enterale?
E invece quali sono le controindicazioni relative alla nutrizione enterale?
ASSOLUTE
Ileo paralitico/meccanico
Ostruzione intestinale
Perforazione
Enterocolite necrotizzante
RELATIVE
Difetti di motilità intestinale
Megacolon tossico
Peritonite
Sanguinamento gastrointestinale
vomito incoercibile
fistola ad alta portata
Pancreatite
Quali sono le condizioni nelle quali si somministra nutrizione PARENTERALE tramite vena periferica, quindi midline e invece quali quelle per vena centrale?
Vena periferica per durata minore a 15 giorni
Vena centrale(succlavia o giugulare) per durata maggiore 15 giorni
Quali sono le sedi di posizionamento della sonda per nutrizione enterale?
Sede pre pilorica (alimentazione frazionata)
Sede post pilorica=>si usa questa sede ad esempio in caso di sindrome di dumping, la quale è una complicazione che può verificarsi a seguito di interventi quali bypass gastrica e mini bypass gastrico.
Consiste nello svuotamento rapido dello stomaco, fattore che impedisce le normali funzionalità digestive e, uguale il corretto assorbimento di alcune sostanze. La nutrizione in questo caso sarà continua.
Qual è il sondino che va a posizionarsi da solo?
Il Santino post pilorico e auto posizionate, grazie alla sua punta pesata, la differenza della punta del sondino naso gastrico.
Come si fa a scegliere la migliore via di accesso per la nutrizione enterale ?
Se la necessità di nutrizione enterale non supera le 4/6 settimane si opterà per il posizionamento di un sondino nasogastrico (sede pre-pilorica).
Se invece il fabbisogno di nutrizione enterale è a lungo termine, viene raccomandata la via percutanea(sede post-pilorica).
LA SCELTA DEVE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE:
L’INTEGRITÀ MORFOLOGICA E FUNZIONALE DELLE PRIME VIE DIGESTIVE,
LA DURATA DELLA NUTRIZIONE ENTERALE E
IL RISCHIO DI ASPIRAZIONE NELLE VIE AEREE.
La nutrizione gastrica va sempre preferita a quella post pilorica.
L’accesso post pilorico è indicato nelle condizioni cliniche in cui aspirazione, gastroparesi, ostruzione allo svuotamento gastrico o pregresse chirurgia impediscono la nutrizione gastrica.
Dove può essere posizionata l’estremità distale della sonda?
Cavità gastrica (PEG)
duodeno(PEJ)
Digiuno (DPEJ)
Quando non è indicata la PEG?
In caso di impossibilità ad eseguirla endoscopicamente oppure in caso di coagulopatia intrattabile.
Cosa diamo da mangiare al bambino con nutrizione enterale?
Si può procedere con soluzioni casalinghe, ma porta tanti svantaggi, perciò si usano contenitori già pronti all’uso.
Sulla confezione sono assegnate tutte le informazioni riguardo la quantità, le calorie e ulteriori info necessarie.
In base all’apporto calorico offerto dalla nutrizione enterale si può parlare di formula:
NORMOCALORICA( 1 Cal × ml)
IPERCALORICA( 1,5 Cal × ml)
IPOCALORICA (0,7 Cal × ml)
Quali sono le formule di nutrizione enterale sulla base dell’ apporto calorico?
In base all’apporto calorico offerto dalla nutrizione enterale si può parlare di formula:
NORMOCALORICA( 1 Cal × ml)
IPERCALORICA( 1,5 Cal × ml)
IPOCALORICA (0,7 Cal × ml)
Se rimane del latte del bric si può riutilizzare? A cosa si deve prestare attenzione riguardo alla conservazione del bric per nutrizione enterale?
Se rimane del latte nel brick ciò che rimane va buttato.
I bric per nutrizione enterale devono essere coperti con un telino per non esporli in modo diretto al sole, ciò potrebbe causare alterazioni del contenuto.
Quali sono le formule utilizzate per la nutrizione enterale?
1) SOLUZIONI HOME MADE»_space;
Numerosi svantaggi:
-Lunghi tempi di preparazione
-Soggetti a manipolazioni/contaminazione batterica
-Impossibile da somministrare con sondini per elevata viscosità.
-Frequenti ostruzioni della sonda
-Somministrazione esclusiva in sede gastrica
-Impossibilità nel misurare le quantità
-Alta possibilità che il bambino vomiti
2) FORMULAZIONI FARMACEUTICHE (LIQUIDI DI POLVERE)
-Miscele Polimeriche (CONTENENTI PROTEINE DEL LATTE INTERE)
o Semi-elementari (PROTEINE PRE-DIGERITE)
-Miscele monomeriche o elementari (SOLO AMINOACIDI)
-Miscele a formulazione speciale
-Prodotti modulari
MISCELE POLIMERICHE (le più complete)
Complete e bilanciate nei macronutrienti e micronutrienti. Forniscono circa 1 kcal al millilitro (kcal/ml) e assicurano anche un adeguato apporto idrico. Indicate in caso di integrità del tratto gastrointestinale.
Contengono le proteine del latte intere.
Quale formula si usa nel caso in cui vi sia funzione digestiva normale e via di accesso gastrica?
Vedere fotocopie
Quale formula si sceglie nel caso in cui ci sia funzione gastrointestinale compromessa ed accesso regionale? Qual è invece la scelta del prodotto in caso di allergia alle proteine del latte vaccino?
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Cosa è l’enterocolite necrotizzante (NEC)?
L’enterocolite necrotizzante consiste in una grave infiammazione del colon che, se non trattata per tempo, può provocare la necrosi (ossia la morte) della mucosa e della parete intestinale. Colpisce in modo particolare i bambini nati prematuri e di basso peso.
I neonati a termine che sviluppano l’enterocolite necrotizzante presentano generalmente fattori di rischio quali cardiopatie congenite, setticemia o ipotensione (pressione bassa).
Le cause scatenanti non sono completamente note e probabilmente sono molteplici. L’enterocolite necrotizzante è ritenuta una malattia infiammatoria che si innesca quando nella seconda settimana di vita si inizia la nutrizione enterale cui si ricorre spesso nei neonati di basso peso alla nascita.
La mucosa intestinale di questi bambini viene aggredita da una grave riduzione dell’afflusso di sangue che provoca così lesioni della superficie interna dell’intestino. Tali lesioni si possono infettare fino a subire una necrosi estesa che può richiedere l’asportazione dei segmenti intestinali colpiti.
Generalmente l’attacco ischemico si manifesta a livello dell’ileo (la parte finale dell’intestino tenue) ma, di fatto, qualsiasi segmento del tratto gastrointestinale può essere colpito.
Come si manifesta l’enterocolite necrotizzante?
L’enterocolite necrotizzante è classificata in base alla gravità del danno clinico secondo la stadiazione di Bell (modificata da Walsh e Kliegman):
Stadio I (sospetto di enterocolite necrotizzante);
Stadio II (enterocolite necrotizzante stadio definito);
Stadio III (enterocolite necrotizzante stadio avanzato).
In fase iniziale i sintomi della enterocolite necrotizzante (NEC) sono:
Intolleranza all’alimentazione per bocca/enterale;
Ristagno gastrico;
Distensione addominale;
Vomito biliare;
Sangue macroscopico (evidente ad occhio nudo) oppure occulto nelle feci.
In una seconda fase l’enterocolite necrotizzante si manifesta con i seguenti sintomi:
Addome teso e dolore alla palpazione;
Sintomi digestivi;
Letargia (stato di sonno profondo);
Apnea (arresto momentaneo dei movimenti respiratori);
Problemi cardiovascolari che possono richiedere il ricorso alla terapia intensiva.
Ad ogni stadio della malattia corrisponde un trattamento diverso. L’enterocolite necrotizzante (NEC) nella maggior parte dei casi, infatti, può essere gestita solo con terapia medica ma esiste un 20-40% di possibilità di dover ricorrere a un intervento chirurgico (l’indicazione chirurgica è presente nella fase avanzata della malattia).
Sono proprio questi i casi in cui la mortalità immediata è più alta (fino al 50%) soprattutto se il neonato presenta un basso peso alla nascita. Inoltre l’enterocolite necrotizzante (NEC) determinando anche una chirurgia intestinale è responsabile di una significativa morbilità a lungo termine correlata alla insorgenza di una sindrome dell’intestino corto (SBS).
La sindrome dell’intestino corto (SBS), che è una condizione patologica estesa, ha un’incidenza crescente (correlata ai tassi di aumento della prematurità) e una gestione a lungo termine che implica una tecnica nutrizionale e chirurgica e un approccio multidisciplinare.