LE SITUAZIONI GIURIDICHE Flashcards

1
Q

Le situazioni giuridiche soggettive

A

La situazione giuridica soggettiva è la situazione o posizione in cui viene a trovarsi un soggetto per effetto della applicazione di una o più regole di diritto.
Le situazioni giuridiche soggettive principali sono:
- Obbligo: situazione della persona che deve tenere un certo comportamento; la condotta di quella persona è qualificata come obbligatoria.
- Potere: situazione del soggetto che può efficacemente (atto che produce effetti giuridici) compiere un atto; correlato a questo c’è il concetto di legittimazione, essere legittimato significa avere il potere.
- Facoltà: situazione del soggetto che può lecitamente (autorizzato dall’ordinamento) compiere un atto; i comportamenti che un soggetto può tenere in quanto titolare del diritto soggettivo. Il proprietario, essendo titolare di un diritto, ha la facoltà di godere e di disporre del suo bene: può utilizzarlo o non utilizzarlo, cederlo o conservarlo, prestarlo o darlo in locazione, etc.
- Soggezione: è la situazione del soggetto che senza essere obbligato ad un determinato comportamento subisce la conseguenza dell’esercizio di un potere altrui
- Onere: è la necessità di tenere un dato comportamento se si vuole ottenere un certo risultato (non sono obbligato ma se voglio ottenere quel risultato sono tenuto ad avere quel comportamento)

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
2
Q

Interesse legittimo

A

L’interesse legittimo è l’interesse al corretto comportamento della pubblica amministrazione. L’attribuzione di un potere a un soggetto dipende dalla coincidenza dell’interesse particolare con quello generale. La competenza la possiede il giudice amministrativo.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
3
Q

Il diritto soggettivo

A

Il diritto soggettivo si identifica come una situazione di possibilità, libertà, vantaggio garantita dall’ordinamento giuridico; una norma assicura al soggetto la possibilità di soddisfare un certo interesse economico o morale.
Il titolare di un diritto soggettivo può esercitarlo tenendo una serie di comportamenti o rimanendo inerte. I diritti soggettivi si distinguono in.
- Diritti assoluti: diritti che possono essere fatti valere verso chiunque (erga omnes) e la soddisfazione del titolare del diritto non è in connessione con un comportamento altrui. Soddisfatti se gli altri non fanno nulla.
Es. Proprietà, Diritti reali (su una cosa, usufrutto, uso, abitazione, superficie, servitù), Diritti della personalità (al nome, all’onore, integrità fisica, etc.)
- Diritti relativi: diritti che si possono far valere solo nei confronti di determinati soggetti (debitori). Es. Diritti di credito (o rapporti di obbligazione): attribuiscono ad un soggetto (creditore) il diritto di pretendere un comportamento (prestazione) da parte di un altro soggetto (debitore). Il vincolo del debitore verso il creditore si dice obbligazione. Il diritto di credito si prescrive in dieci anni.
- Diritti potestativi: diritti che permettono a un soggetto di incidere sulla sfera giuridica altrui
unilateralmente. Il titolare del diritto ha il potere di determinare un mutamento della situazione giuridica che l’altra parte subisce; diritti a cui non corrisponde un obbligo ma corrisponde una soggezione (restituisco un bene ad Amazon, Amazon subisce e basta).
Es. Diritto di recesso da un contratto.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
4
Q

Acquisto di un diritto a titolo originario

A

A titolo originario: il diritto si costituisce, in capo a una persona, senza dipendere dalla posizione di un precedente titolare.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
5
Q

Acquisto di un diritto a titolo derivativo

A

A titolo derivativo: il diritto dell’acquirente ha fonte nel diritto del precedente titolare, e perciò la sua esistenza e i suoi limiti dipendono dall’esistenza e dai limiti di questo.
L’acquisto a titolo derivativo segue due principi-base: nessuno può trasferire un diritto che non ha, se viene meno il diritto di colui che lo ha trasmesso viene meno anche il diritto di colui che ha acquistato il diritto.
Colui che trasferisce il diritto si chiama dante causa (venditore), l’avente causa è colui che acquista quel diritto (compratore). L’avente causa si chiama anche successore e l’acquisto a titolo derivativo successione nel diritto.
Succedere significa sostituire un portatore precedente e subentrare, dunque, a un precedente titolare. Successione, in generale, è quindi ogni sostituzione di un soggetto a un altro come titolare di un diritto o di un obbligo: essa indica la continuità del rapporto giuridico attraverso il mutare dei titolari.
Quando si parla al plurale, delle successioni, ci si riferisce alla successione che si verifica a causa di morte; si parla invece di successione fra vivi ogni volta che, per atto tra vivi (soprattutto per contratto), una persona succede a un’altra in un rapporto giuridico. La successione può essere a:
- A titolo universale: si verifica a causa di morte, con la successione dell’erede nell’universalità dei diritti e degli obblighi che spettavano al defunto: cioè nella totalità del patrimonio o in una quota di esso. Ci sono certe situazioni che si trasmettono ed altre no, alcune sono collegate strettamente alla persona e dunque obbligazioni collegate ad essa perché il creditore ha un interesse che sia solo quella persona ad adempiere. Non tutto passa all’erede, si deve accettare per diventare erede (o accetti tacitamente dopo tre mesi).
- A titolo particolare: riguarda uno o più di un diritto

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
6
Q

La prescrizione

A

La prescrizione è un istituto che fa estinguere un diritto per un uso non protratto in un certo periodo di tempo. Le norme delle prescrizioni sono norme imperative (inderogabili).
La prescrizione deve essere eccepita e non è rilevabile d’ufficio. Dunque, la prescrizione è un modo di estinzione dei diritti fondato sulla inerzia del titolare: chi non esercita il diritto, lo perde.
La prescrizione non opera per:
- I diritti indisponibili: come i diritti di carattere personale relativi allo stato familiare, i diritti personalissimi (all’integrità fisica, all’onore, al nome, ecc.) e alcuni diritti di carattere patrimoniale, come il diritto al mantenimento;
- Gli altri diritti indicati dalla legge (il diritto a far valere la nullità del contratto)
- Il diritto alla proprietà (si può estinguere con il meccanismo dell’usucapione)
La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere.
Il periodo di prescrizione si può:
-Sospendere: l’orologio si ferma, e il tempo trascorso finché dura la causa di sospensione non è computato ai fini del decorso del termine. Cessata la causa di sospensione, l’orologio della prescrizione si rimette in moto: al periodo di tempo eventualmente già trascorso prima della sospensione si aggiunge quello trascorso dopo.
- Interrompere: quando cessa l’inerzia del titolare, la prescrizione si interrompe ma anche la cessazione dell’inerzia deve avere un certo grado di certezza: occorre quindi o la notificazione di un atto con cui si inizia un atto giudiziale, o almeno un atto che valga a costituire in mora in debitore. A differenza della sospensione, l’interruzione azzera il periodo di prescrizione. L’orologio non solo si ferma, ma è riportato indietro, e il periodo di prescrizione riparte da zero (art. 2945).

Il termine ordinario di prescrizione dei diritti è di dieci anni (art. 2946): ordinario significa che questo termine si applica ogni volta che la legge non dispone diversamente. Gli artt. 2947 ss. prevedono una numerosa serie di prescrizioni brevi in cui il termine è ridotto in varia misura: la prescrizione è quinquennale nel diritto al risarcimento derivante da fatto illecito, e biennale nel caso di danni derivanti da circolazione di veicoli. Se il titolare agisce in giudizio, e ottiene una sentenza definitiva di condanna, la prescrizione torna al termine ordinario di dieci anni (art. 2953).

Esistono le prescrizioni presuntive: una serie di casi che riguardano prevalentemente prestazioni di commercio, di lavoro o di opera professionale in cui il termine è stabilito è molto breve.
Il decorso del termine ha qui soltanto un effetto: si presume che il debito sia stato pagato, o estinto per un’altra causa. Non si estingue il diritto decorso quel tempo breve, la legge presume che il debitore abbia adempito. Se il debitore ammette di non avere estinto il debito non ti puoi avvalere della prescrizione presuntiva (dopo quel tempo non mi può più far causa). La presunzione ammette prova contraria, ma solo attraverso il giuramento o la confessione giudiziale.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly
7
Q

La decadenza

A

è l’impedimento di esercizio di un diritto se non sia tenuto un dato comportamento entro un certo tempo. La decadenza non si sospende mai.
Nella decadenza l’esigenza di certezza è assoluta (nella prescrizione l’esigenza di certezza si combina con un riguardo alle ragioni dell’inerzia): non hanno rilievo gli impedimenti soggettivi che nella prescrizione giustificano l’inerzia, solo l’esercizio del diritto evita la decadenza.
Non si tiene conto di nessuna causa di impedimento: il termine di decadenza è inesorabile.
Si evita la decadenza solo con il compimento dell’atto previsto dalla legge o dal contratto o, se si tratta di diritti disponibili, con il riconoscimento del diritto da parte della persona contro cui si deve far valere (art. 2966).
Es. Art 1490: se vendo devo garantire per i vizi, dei difetti che rendono la cosa inidonea all’uso o che ne diminuiscono in modo apprezzabile il valore. Il compratore decade dal diritto se non denuncia il vizio dal venditore entro otto giorni dalla scoperta. L’azione si prescrive in ogni caso ad un anno dalla consegna.

How well did you know this?
1
Not at all
2
3
4
5
Perfectly