Gli Enzimi Flashcards

1
Q

Come mai abbiamo tessuti diversi nel nostro corpo, nonostante lo stesso corredo cromosomico, quali tipi di enzimi troviamo?

A

-abbiamo enzimi diversi a causa del fatto che da un gene possiamo ricavare proteine diverse, quindi diversi enzimi e quindi diversi tessuti.

  • nel nostro corpo oltre ai normali enzimi, troviamo i ribozimi, dove la parte catalitica è caratterizzata da un RNA e gli Ab- enzimi, ovvero enzimi in cui la parte catalitica è svolta da un anticorpo.
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2
Q

Quali sono gli utilizzi degli enzimi in campo medico?

A

Sono usati per comprendere, da dove provengono disordini metabolici, in farmacia sono usati come detossificatori, sono molecole bersaglio in chemioterapia, da un tipo ed una certa quantità di isoenzima è possibile capire l’origine di una patologia e nel caso seguirne la terapia.

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3
Q

Quali sono le caratteristiche generali degli enzimi?

perchè è importante il ruolo della catalasi?

come mai non possiamo digerire il la cellulosa?

cosa succede nella Lattasi?

A

-Sono proteine Globulari idrosolubili
-accelerano reazioni in ambienti con T,p,ph blandi
-partecipano ma non si consumano in una reazione
-non cambiano la costante di equilibrio ( che dipende dalla concentrazione di prodotti e reagenti)
-fanno raggiungere l’equilibrio più velocemente
-funzionano bene quando mantengono la loro forma
-hanno una alta efficienza ( fanno avvenire reazioni molto più velocemente)
-riconoscono 1 substrato e danno 1 specifico prodotto
-possono essere regolati in vari modi

Se considero ad esempio la reazione che decompone il perossido di idrogeno in molecole di acqua e ossigeno molecolare, La sua presenza potrebbe formare lo ione superossido ( che distrugge i tessuti).

se alla reazione aggiungo uno ione ferrico, La reazione è accelerata di 3 ordini di grandezza. Se invece inserisco il ferro nel gruppo eme di un enzima chiamato catalasi, la reazione sarà accelerata di 10 elevato a 8 ordini di grandezza.

L’enzima maltasi, riconosce il legame alfa 1-4 del maltosio ma non il beta 1-4 del cellobiosio.

solamente organismi che hanno le cellulasi, possono rompere tali legami, come i microorganismi presenti nell’intestino dei ruminanti

Un esempio di stereospecificità è la lattato deidrogenasi, che riconosce solo L-lattao e non lo stereoisomero d.

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4
Q

A cosa servono i cofattori enzimatici ?

Come mai non si potrebbe parlare di fad come coenzima?

A

Molti enzimi necessitano di piccoli metaboliti per funzionare.

c’è una divisione fra proteine semplici ( solo amminoacidi) e proteine coniugate ( aa+ cofattore)

un esempio di proteina coniugata è sempre la catalasi, la quale ha 4 gruppi eme. quando è senza cofattore ( lo ione ferrico) si parla di apoenzima, quando è presente si parla di oloenzima.

a differenza degli enzimi i cofattori non sono termolabili.

si parla di cofattore quando questa molecola è in grado di legarsi all’enzima, ma anche distaccarsi quando ha svolto la sua funzione.

Il fad invece si lega saldament evicino al sito attivo dell’enzima, dunque sarebbe più corretto parlare di gruppo prostetico più che di cofattore.

se ad esempio considero la diidrofolato reduttasi, in essa agisce il nadph, prende elettroni sottoforma di ione idruro e rilascia 1 H+ nell’ambiente.

se invece considero la succinato deidrogenasi, in seguito alla formazione del fumarato, il fad ridotto, rimane all’interno della reazione e una molecola come l’ubichinone può ridursi in seguito ad una successiva ossidazione del fad che agisce da scambiatore di elettroni.

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5
Q

Mi fai alcuni esempi di cofattori enzimatici?

Anche le vitamine possono agire da cofattori?

A

Ad esempio, l’alcol deidrogenasi usa lo zinco 2+
i citocromi lo ione ferrico/ ferroso
la glutatione perossidasi,usa la selenocisteina,alcuni metalli come il cadmio e il mercurio, potrebbero invece sostiturisi al posto dello zinco

  • Anche le vitamine possono agire da cofattori. Infatti:

-La tiamina, chiamata anche vitamina B1 la ritroviamo nella tiamina pirofosfato, che ncatalizza il trasferimento di gruppi carbonilici.

  • la riboflavina o vitamina B2 li ritroviamo nei coenzimi Fad e FMN e catalizza reazioni redox

-la <niacina, o vitamina B3 la ritroviamo nel nad , trasferisce ioni idruro

-L’acido pantotenico, ( B5) lo ritroviamo neo Coenzima A e trasferisce gruppi acile

-La piridossina ( B6) la ritroviamo nel piridossal fosfato e catalizza reazioni di transaminasi

  • La vitamina B12 ( cobalamina) trasferisce gruppi metinici.

-Acido Folico trasferisce gruppi carboniosi

-Biotina aggiunge gruppi carboniosi

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6
Q

La nomenclatura degli enzimi.

Quante e quali classi di enzimi ci sono?

A

Ci sono 6 classi + 1 nuova classe di recente scoperta.

Gli enzimi si dividono in:

EC1 — ossidoreduttasi
EC2—-transferasi ( trasferimento gruppo funzionale)
EC3 —-idrolasi ( reazioni di idrolisi)
EC4—-liasi (rottura legami covalenti)
EC5— isomerasi ( reazioni di isomerizzazione)
EC6—Ligasi ( formazione legame covalente fra 2 molecole)

Un esempio di EC1 è l’alcol deidrogenasi vista nel Nad e nel fad, EC2 l’esochinasi della via glicolitica che aggiunge un gruppo fosfato, EC3 la carbossipeptidasi, EC4 la piruvato decarbossilasi, EC5 la Isomerasi che ad esempio converte l’acido maleico, che non ha nessuna rilevanza biologica in acido fumarico ( trans), per EC6 ad esempiola piruvato Carbossilasi.

La nuova classe sono le EC7 —-traslocasi

enzimi capaci di far passare metaboliti attraverso la membrana, come ad esempio ii canali trasportatori glut1 e glut2

Ogni enzima ha 4 numeri identificativi che descrivono la classe, la sottoclasse, il coenzima che utilizzano.

ad esempio il nome completo dell’alcol deidrogenasi è l’alcol Nad+ ossidoreduttasi.

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7
Q

Cosa si intende per ISOENZIMI O ISOZIMI?
a cosa serve l’elettroforesi dell’enzima LDH?

A

Sono enzimi che catalizzano tutti la stessa reazione, ma che sono codificati da geni diversi.

essi possono avere diversi cofattori, diversa cinetica, struttura e soprattutto LOCALIZZAZIONE nel nostro corpo. Ad esempio la lattato deidrogenasi detta LDH.

LDH catalizza la reazione che porta dal piruvato, alla formazione del lattato. Nella reazione, gli elettroni vengono trattenuti da LDH

Nel nostro corpo abbiamo 5 isoforme , ogni struttura è fatta da 4 subunità, ognuna delle quali può essere heart o muscle. Ogni isoforma ha Vmax e Kd diverse.

le 5 isoforme possono essere separate tramite elettroforesi, e distinte quindi in base al peso molecolare.

Quindi avrò maggiori concentrazioni di LDH1 a livello cardiaco e maggiori di LDH5 a livello epatico

Quando un tessuto si danneggia, le cllule liberano il loro contenuto a livello del siero, quindi se nell’elettroforesi noto dei valori con concentrazioni alterati di questi enzimi, posso non solo capire l’origine del danno, ma anche monitorare il processo di terapia. Se ho una maggiore presenza di LDH5 vuol dire che ho un danno epatico, se maggiore di LDH1 allora avrò un probabile danno cardiaco.

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8
Q

Come funzionano gli enzimi?
Cosa cambia da una reazione non catalizzata ad una catalizzata da enzimi?

A

QUESTO ARGOMENTO VA RIVISTO SUGLI APPUNTI

Se considero il normale fluire di una reazione chimica, avrò un substrato ad una certa energia, uno stato di transizione a più alta energia, ( la differenza fra questi due livelli energetici rappresenta l’energia di attivazione) e dei prodotti a più bassa energia. La differenza di energia fra il substrato e il prodotto è legata dalla equazione della energia libera di reazione ed è pari alla differenza tra energia del substrato ed energia dei prodotti.

Se considero l’equazione della velocità, V=k[A] elevato ad n dove n è l’ordine di reazione ( determinato sperimentalmente).

La costante cinetica la posso indicare con una relazione che la lega con un esponenziale decrescente alla energia di attivazione.

Più bassa è l’energia di attivazione maggiore sarà K.

L’energia di attivazione è l’energia supplementare che le molecole devono possedere, per raggiungere lo stato di transizione

SE INVECE CONSIDERO LA REAZIONE CATALIZZATA
- Ci sarà una energia di attivazione molto più bassa ( normalmente hanno una alta energia dello stato di transizione per evitare che la reazione possa tornare indietro).
- Questo fa aumentare K e quindi la velocità della reazione.
-l’enzima può percorrere meccanismi di reazione diversi anche a più tappe
-percorrendo una via alternativa, generano uno stato di transizione ad energia più bassa
-Essi interagiscono con legami TRANSITORI a livello del sito attivo, orientando l’incontro fra enzima e substrato. Questi legami si concretizzano nello stato ti transizione.
-Questo fa aumentare il numero di molecole che possiede una energia tale da arrivare allo stato di transizione, come indicato dalla distribuzione di maxwell-Boltzmann.

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9
Q

A cosa è dovuta a specificità e quali sono le caratteristiche del sito attivo?

A

Il sito attivo, fa orientare i reagenti, e tramite determinati residui aa, lega il substrato e lo fa reagire
-il sito attivo è una porzione molto ridotta rispetto all’intero enzima
-Gli aminoacidi del sito attivo possono anche trovarsi molto distanti sulla catena polipeptidica, ma vicini grazie al ripiegamento proteico.

-Nel complesso enzima substrato, il substrato subisce cambi conformazionali, che gli permettono di reagire.

  • Il substrato ha minore libertà di movimento del sito attivo, che lo fa reagire più velocemente.

-per reagire, sia sito attivo che substrato devono essere desolvatati.

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10
Q

Come fa l’enzima ad abbassare l’energia di attivazione?

A

percorre meccanismi di reazione diversi, e inoltre, considerando il complesso enzima substrato, l’enzima stabilisce 2 tipi di interazioni:

Non covalenti—-> ponti salini, legami ad H, interazioni idrofobiche

COVALENTI TRANSITORI—> la loro formazione è accompagnata dal rilascio di energia libera chiamata energia di legame. Proprio questa energia è usata per abbassare l’energia di attivazione. Questo tipo di legami infatti hanno un contributo negativo sul delta H.

Se vuoi spiega l’esempio della metallasi sugli appunti.

Questa energia liberata dalla formazione dei legami transitori è la forza trainante della reazione catalizzata. Questa energia liberata è specifica per ogni complesso ES. Questo fa si che la catalisi sia un processo termodinamicamente favorito.

ad esempio il lisozima, che distrugge la parete cellulare fatta di peptidoglicani dei batteri, stabilisce delle interazioni deboli con il substrato.

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11
Q

Come mai lo stato di transizione è così alto nelle reazioni metaboliche?

A

Ci sono vari fattori, tra cui:

1) la riduzione entropica degli enzimi, infatti se enzima e substrato non sono legati, essi potrebbero disperdersi nell’ambiente cellulare, mentre nel momento in cui si legano, si ha una entropia minore. Poichè questo è un processo sfavorito, questo fattore alza l’energia di attivazione.

2)Quando poi enzima e substrato sono liberi, essi vengono circondati da molecole di acqua. Per instaurare quelle interazioni deboli di cui abbiamo prlato alllora è necessario rompere quei legami e quindi questo alza l’energia di attivazione.

3)Anche il fatto che l’enzima debba distorcere i legami presenti all’interno del substrato, concorre a far aumentare l’energia di attivazione. Tuttavia questa distorsione è in pare compensata dagli amminoacidi presenti nel sito attivo.

i fattori 1) e 2) sono compensati dalla formazione delle interazioni deboli.

Inoltre la RIDUZIONE ENTROPICA DEGLI ENZIMI, fa sì aumentare l’energia di attivazione, ma allo stesso tempo accelera la reazione , perchè limita i movimenti del substrato. Questo incide sul famoso fattore A dell’equazione di arrhenius, che rappresenta il NUMERO DI URTI REATTIVI. Questo fa aumentare la costante cinetica e quindi la velocità della catalisi.

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12
Q

Mi fai un esempio di adattamento indotto negli enzimi?

A

L’esochinasi, una molecola che fosforila il glucosio, nel momento in cui lega il substrato, porta i suoi amminoacidi reattivi, nelle posizioni corrette.

-la reazione dell’esochinasi, accompagnata dall’idrolisi di 1 atp, froma il glucosio-6-fosfato. Nel momento in cui l’enzima è legato, subisce anche esso un cambio conformazionale.

-possiamo pensare che nel momento in cui si lega il glucosio, le molecole di acqua sul sito attivo vengano allontanate.

-Ci sono situazioni particolari dell’adattamento indotto, come nel caso in cui al posto del glucosio, l’enzima leghi lo xilosio, il quale ha un carbonio in meno rispetto al glucosio e che quindi non viene fosforilato, al suo posto viene fosforilata una molecola di acqua che non fa altro che simulare il gruppo -OH mancante dello xilosio e questo comporta comunque l’idrolisi di 1 atp.

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13
Q

La cinetica Enzimatica, quali sono i valori che la influenzano?

Cosa succede al grafico di reazione se modifico SOLO la concentrazione di substrato?

che relazione c’è tra la velocità iniziale e la [S]?

A
  • I fattori che influenzano una reazione enzimatica sono: la concentrazione di substrato, quella dell’enzima, la temperatura e il Ph.

-Se considero la variazione di [S], partendo dal presupposto che, (Vedi sugli appunti)

Mantenendo costante la [E] e variando[S] posso studiare la v0 ovvero la velocità con cui comincia la reazione.

infatti se disegno la tangente della curva che rappresenta la [S], ottengo le velocità relative a diverse [S]!

Confrontando diverse [S], capisco che dove ho [S] maggiore ho anche una velocità di reazione maggiore.

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14
Q

Il modello di reazione enzimatica cambia se c’è più di 1 substrato?

Quale è il grafico risultante, se considero una variazione solo del [S], con [E] costante, con la velocità sull’asse delle ordinate e [S] sulle ascisse?

A

la risposta è NO, anche se la maggior parte delle reazioni enzimatiche usa più di un substrato, i parametri rimangono sempre KM e Vmax.

-Il grafico risultante assomiglierà ad una iperbole, dove è possibile distinguere 3 zone a diverse cinetiche di reazione.

1 zona con bassa [S], dove c’è una proporzionalità diretta fra v0 e [S], quindi una cinetica di 1° ordine
questo perchè molti enzimi in questa fase sono ancora liberi

2 zona dove c’è una cinetica mista, a causa del fatto che molti enzimi cominciano ad occuparsi

3 zona dove la cinetica diventa di ordine zero, infatti a [S] elevate non ci sarà un ulteriore aumento di v0, infatti quasi tutti gli enzimi saranno occupati, la v0 dipenderà solo dalla costante cinetica.

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15
Q

A cosa serve l’equazione di Michaelis-Menten?

-Come arrivo a questa equazione?

A

-Serve a spiegare la cinetica DELLO STATO STAZIONARIO

(questa parte va rivista dagli appunti)

  • Si parte considerando la reazione di formazione di E+Prodotto, e le relative costanti di associazione e dissociazioni del complesso ES,EP.

-Man mano che la concentrazione di [S] diminuisce, aumenta quella di [ES], molto velocemente fino a raggiungere il cosidetto stato stazionario, in cui non può formarsi ulteriore [ES] perchè non è più presente enzima libero.

-Dunque la tappa limitante la velocità di reazione è proprio la formazione di EP a partire da ES quindi la costante da prendere in considerazione è la k2.

Quindi v0=k2[ES]
-Considerando i primi momenti della reazione, la [P] è trascurabile, di conseguenza anche la k-2, perchè a basse concentrazioni di S, è improbabile che EP vada a riformare ES.

  • Un altro aspetto da considerare è che poi a livello fisiologico la [S] è sempre più alta della [E], Quindi ES assume velocemente un valore costante ( stato stazionario).

-Ora considero la velocità di Formazione di ES

-V1=k1[E][S]

-se considero invece la velocità di dissociazione di questo complesso, ottengo che è data da due reazioni:
v2=k-1[ES]+k2[ES]

k2[ES] è la possibilità che l’enzima si dissoci a dare E+P

  • se considero allora queste 2 velocità uguali, ottengo l’equazione:

v0=Vmax[S] / Km+[S]

dove Km è la costante di Michaelis cioè k-1+k2 / k1

Vmax non è altro che K2 per [E] poichè E è la quantità limitante.

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16
Q

Qual’è il grafico risultante dall’equazione di Michaelis Menten, quali sono le sue caratteristiche ?

a cosa servono i parametri Vmax e Km?

A

-Il grafico risultate da un grafico, ponendo V0 sull’asse delle ascisse e la [S] sulle ascisse è un ramo di iperbole

-essa presenta un punto sulle ascisse chiamato Km che rappresenta k-1+k2 / k1, e siccome k2 è molto più piccola dato che è la costante cinetica della tappa limitante, si può trascurare quindi al posto di Km si parla di KD ovvero costante di dissociazione del complesso ES, ovvero la [S] a cui compete la metà della velocità massima.

  • Tuttavia da questo grafico non è possibile evincere il vero valore di Vmax a causa di un asintoto.
  • Se consideriamo l’approssimazione fatta per KM=KD, è anche possibile dire che Kd indica l’affinità dell’enzima per il substrato. Poichè Km è pari alla costante di dissociazione, vuol dire che maggiore è Km minore sarà l’affinità dell’enzima per il substrato e viceversa.
    -KM e Vmax sono parametri specifici per ogni enzima per un certo substrato: Ad esempio L’esochinasi ha una km per il glucosio di 0,05 ( molto affine ) mentre di 1,5 per il fruttosio, quindi molto affine.
17
Q

Come cambia il grafico e l’equazione di Michaelis-Menten a [S] basse?

A

A [S] basse, la v0 diventa [S]Vmax/Km, il hgrafico diventa molto più ripido

A [S] Alte, v0 diventa uguale a Vmax, l’iperbole risulta più schiacciata.

18
Q

Come mai a livello fisiologico, abbiamo [S], vicine ai valori di Km?

A

abbiamo visto che a [S] alte, si assume uno stato stazionario, cioè variazioni di S, non influenzano la velocità

A [S] basse o comunque vicine a Km, invece c’è una diretta proporzionalità fra [S] e velocità, quindi piccole variazioni si [S] influenzano il fluire della reazione.

Di conseguenza, a livello fisiologico, ritroviamo quelle [S] vicine a Km per controllare le reazioni.

19
Q

Cosa è la costante catalitica? come la ottengo

Cosa è l’efficienza catalitica?, come la ottengo

A

-Considero le 3 costanti di associazione/ dissociazione della reazione che porta da E+S a E+P.

-la tappa limitante è sicuramente la terza, cioè quella che non permette ad altro substrat di legarsi. Quindi per la veocità considero Vmax= k3 [E].

-la Kcatalitica si definisce come il rapporto fra Vmax e [E]

-Equivalendo [E] ottengo che Kcatalitica = K3

La costante catalitica è anche chiamata numero di Turnover, e rappresenta il Numero di molecole di substrato che vengono catalizzate da un enzima in una unità di tempo.

-Allora se considero l’equazione di Michaelis-menten, sostituendo a Vmax il valore Kcat[E], cosniderando [S] basse, ottengo che

V0=Kcat/Km = [E][S]

L’efficienza catalitica non è altro che il rapporto fra Kcatalitica e kMichaelis

-osservando questa relazione inoltre notiamo che c’è una cinetica di 2° ordine.

20
Q

L’efficienza catalitica, dato che è un rapporto, ha un limite superiore?

Come faccio a conoscere il valore esatto di Vmax ?

Quali sono i punti caratteristici della retta di Lineweaver-Burk?

A

la risposta è Si, ed è dettato dalla velocità di diffusione libera dei reagenti nell’ambiente cellulare.

-Se Vmax ha un valore confrontabile con quello dell’efficienza catalitica, questo indica che esso ha una buona efficienza

-Ad esempio la catalasi ha Kcat o n° di turnover pari a 40 000 000 (s^-1). i valori di Kcat/ km sono pari a 10^8 quindi l’enzima ha una buona efficienza.

-Per ottenere il valore esatto di Vmax é sufficiente una elaborazione matematica chiamata dei doppi reciproci, che a partire da una iperbole ci fa ottenere un grafico in cui 1/v0 = Km/Vmax[S] + 1/Vmax.

Il grafico ottenuto è una retta, e si chiama grafico di Lineweaver-Burk.

Questa retta ha come ordinata all’origine 1/Vmax e come coefficiente angolare Km/Vmax, e interseca l’asse delle ascisse in un punto che è pari a -1/km

Questo permette ovviamente di risalire al valore esatto di Vmax.

21
Q

Se considero un enzima con più di un substrato, quali sono i vari tipi di meccanismi con e senza formazione di un composto ternario?

Cosa è il composto ternario?

Quale è un esempio di reazione a Ping Pong?

A

ci possono essere 2 meccanismi in cui si forma il composto ternario, ovvero un momento in cui

l’enzima è legato sia al 1° che al 2° substrato:
1) ORDINATA, nel quale c’è un preciso ordine di ingresso e di uscita del 1° e del secondo substrato

2) CASUALE, non c’è un preciso ordine di ingresso/uscita del 1° o del 2° substrato.

1 meccanismo invece non prevede la formazione del composto ternario, ed è chiamata reazione a PING PONG

in questo tipo di cinetica, non si forma un composto ternario, ma gli enzimi si legano reagiscono e si slegano dall’enzima continuamente.

Ad esempio, nelle transaminazioni, l’interazione di E con il primo substrato, modifica l’enzima che poi potrà reagire successivamente, con l’altro substrato.

22
Q

Come faccio a capire, a livello sperimentale, se l’enzima forma il composto ternario o effettua una reazione con meccanismo Ping Pong?

A

Si può dedurre se si traccia il grafico di Lineweaver-Burk, rispetto all’ensima in esame.

se mantengo la [S1] costante e vario quella di S2, se le rette si incontrano, significa che si forma un complesso ternario.

se invece le rette risultano tutte parallele, allora la reazione segue un meccanismo a Ping Pong.

23
Q

fin ora abbiamo solo considerato la situazione in cui varia [S], ma cosa succede se invece varia la [E]?

A

Semplicemente, se considero una quantità doppia dell’enzima, la Velocità massima raddoppierà e Km ovviamente rimarrà costante perchè raddoppiando Vmax, Raddoppia anche Vmax/2.

24
Q

Cosa succede se invece vario la Temperatura?

A

se sull’asse delle ordinate pongo l’attività enzimatica e sulle ascisse la temperatura, noterò che gli enzimi hanno un picco di attività tra 40 e 60 °C

Tuttavia a valori molto alti, comincia il processo di denaturazione, che fanno perdere la funzione all’enzima.

25
Q

Cosa succede se invece vario il Ph?

A

Ogni enzima lavora a Ph ottimali, ognuno ha un suo valore caratteristico che dipende dagli amminoacidi da cui è composto.

ad esempio, la pepsina lavora nel nostro stomaco a Ph = 3, e questo è garantito dall’ambiente acido dello stomaco e dalla continua secrezione di HCl.

Tuttavia a Ph estremi, può cambiare il grado di protonazione delle catene laterali degli amminoacidi, soprattutto quelli del sito attivo e questo ne diminuisce l’affinità.

Molto in realtà dipende dal microambiente che si forma nel sito attivo( dal Pka)

il cambio di Ph può rompere i ponti salini, denaturando la proteina.

26
Q

Cosa sono gli inibitori, e quali tipi di inibizione sono possibili?

A

-Gli inibitori enzimatici sono molecole in grado di interagire, bloccando la catalisi enzimatica, e sono considerati i più potenti agenti farmaceutici.

-Ci sono 2 tipi di inibizione:

1)l’inibizione IRREVRSIBILE, che presenta 2 modalità di azione: o l’inibitore si lega covalentemente ( oppure non covalentemente ma con una costante di dissociazione molto molto bassa)
oppure l’inibitore suicida, ovvero l’inibitore si lega mimando le caratteristiche del substrato, quindi avviando la reazione che ad un certo punto si blocca, formando un complesso stabile che non fa procedere la catalisi

2) inibizione reversibile, di cui ce ne sono 3 tipi, ovvero competitiva, incompetitiva e mista.

il legame è caratterizzato da interazioni deboli e da una rapida dissociazione, inoltre non avviene necessariamente nel sito attivo.

27
Q

I gas nervini sono un esempio di inibitori ……………, essi inibiscono l’enzima……….. il quale catalizza la reazione che da ……… porta a ………….

Come mai il segnale nervoso non viene interrotto?

A

Sono un esempio di inibizione irreversibile, inibiscono l’enzima acetilcolinesterasi.

  • l’acetil colina è un neurotrasmettitore. in seguito all’ingresso di ioni calcio nel neurone presinaptico, questo promuove il rilascio dell’acetilcolina a livello del neurone postsinaptico dove essa raggiungerà i suoi recettori, favorendo l’apertura dei canali del sodio , provocando una depolarizzazione. L’acetilcolinesterasi, taglia l’acetil colina e interrompe il segnale.

-normalmente l’enzima acetilcolinesterasi presenta una serina nel sito attivo e quindi un gruppo OH.

Quando esso reagisce con l’acetil colina, forma la colina, e il gruppo acetile invece, subisce un attacco nucleofilo ad opera dei doppietti dell’ossigeno dell’OH della serina.

Infine, l’acetilcolinesterasi che ha legato il gruppo acetile, lo riconverte in acetato,reagendo con la molecola di acqua e riformando l’enzima iniziale che può ripetere la reazione.

In questo caso, l’agente inibitore si chiama Diisopropilfluorofosfato, il quale fa uscire il suo atomo di fluoro e si lega all’OH della serina in modo irreversibile. Il fluoro viene rimosso insieme ad un protone e si forma un legame covalente molto stabile che inibisce l’enzima.

-

28
Q

La Penicillina è un esempio di inibitore …………, vhe fa sempre parte degli inibitori IRREVERSIBILI, essa inibisce la formazione della ………… fatta di peptidoglicani,

Dove si formano i legami crociati?
Come si formano i legami crociati?
a cosa serve l’enzima trans-peptidasi?

Cosa succede quando invece si lega la struttura della penicillina?

A

è un esempio di inibitore suicida, inibisce il processo di sintesi di peptidoglicani nella parete cellulare batterica.

I peptidoglicani, sono fatti da residui monosaccaridici a cui sono legati i peptidi, mediante dei LEGAMI CROCIATI.

Se considero un peptide iniziale fatto da due molecole di alanina, l’enzima si lega in corrispondenza del carbonio doppiamente legato all’ossigeno, formando un intermedio Acil-enzima.

se considero ad esempio la glicina, l’enzima si distacca dall’alanina che invece si lega alla glicina.

L’enzima che effettua questo processo si chiama transpeptidasi.

questo permette la formazione dei legami crociati

La penicillina ha una struttura particolare, dove un anello tiazolico è legato ad una struttura quadrata instabile che presenta un carbonio carbonilico.

se consideriamo la serina nel sito attivo dell’enzima, essa farà un attacco nucleofilo al carbonio carbonilico eliminando la struttura quadrata instabile, formando un legame covalente stabile.

Non potendo più legare i peptidi, la transpeptidasi è inibita e così la penicillina agisce da antibiotico rompendo la parete cellulare batterica.

29
Q

Cosa succede nel’inibizione reversibile competitiva?

che caratteristiche ha l’inibitore in questo caso?

Cosa indica una bassa costante di dissociazione per l’inibitore KI?

Cosa succede quando le ribonucleasi vengono inibite?

Come risulta modificato il grafico di Michaelis-menten ?

cosa accade nel grafico di Lineweaver- burk?

Come faccio a contrastare una intossicazione di metanolo?

A

L’inibitore ed il substrato competono per lo stesso sito attivo di conseguenza possiamo considerare K1 ovvero la costante di associazione Ezima Inibitore

in questo caso l’inibitore ha una struttura simile a quella del substrato che gli permette di legarsi al sito attivo.

più è bassa la costante di dissociazione, più l’enzima è affine all’inibitore ( tanto è più efficace I)

ad esempio, le ribonucleasi che sono enzimi che tagliano catene polinucleotidiche a livello dei legami fosfodiesterici, idrolizzano questo legame.

Se al posto del ligando naturale, si lega l’inibitore che però non ha un legame idrolizzabile, la reazione non avviene.

-La curva si sposterà in basso, quindi diminuirà la velocità di reazione mentre aumenterà la Kapparente che è pari a km per alfa, un fattore che dipende dalla concentrazione dell’inibitore.

-Se consideriamo l’equazione di quando l’enzima è legato all’inibitore, al posto di Km metteremo Kapparente.

-Quindi nell’inibizione competitiva posso comunque raggiungere valori di Vmax, ma in tempi più lunghi.

-Questo è dovuto al fatto che nell’equazione ho kapp al denominatore, che è sempre maggiore di km e quindi a parità di concentrazione di substrato avrò una velocità minore.

  • nei grafici di Lineweaver-burk allora avrò per più rette la stessa ordinata all’origine, ma diversi valori di 1/-km perchè quando è legato l’inibitore avrò una Km maggiore.

In sintesi…. nell’inibizione competitiva la Vmax è costante, la Km aumenta.

Il metanolo tramite l’enzima alcol deidrogenasi, forma un prodotto tossico per le nostre cellule ovvero la formaldeide, la quale causa cecità a causa della retina.

-per evitare la formazione di formaldeide, allora si procede con il somministrare per lenta diffusione endovena, l’etanolo che è un inibitore competitivo, il cui prodotto in seguito alla catalisi effettuata dall’alcol deidrogenasi è acetaldeide, la quale viene convertita dagli epatociti tramite l’aldeide deidrogenasi, formando l’acetato, che è un intermedio metabolico usato dalle nostre cellule.

30
Q

Cosa succede quando la inibizione è INCOMPETITIVA reversibile?

Come viene modificato il grafico e l’equazione di Michaelis-Menten?

Come mai c’è una minore quantità di [E] libero?

La Vmax può sempre essere raggiunta?

Cosa succede nei grafici di Lineweaver-Burk?

A

-L’inibitore non si lega nel sito attivo, ma si lega in un altro sito quando l’enzima è già legato !

-Quindi la costante da valutare è KI’.
-Il sito occupato dall’inibitore distorce il sito attivo, quindi ne diminuisce l’attività catalitica.

-nell’equazione di Michaelis-menten compare quindi un fattore moltiplicativo per il substrato alfa’, che dipende da Ki’ e anche dalla concentrazione dell’inibitore. KI’ dipende inoltre dalla [ESI] e rappresenta la costante di dissociazione di I dal complesso [ESI].

quindi se considero 3 alfa’ avrò tre curve differenti in base alla [I], e questo causa un abbassamento della velocità massima, che quindi non potà essere raggiunta come nel caso invece della inibizione competitiva reversibile.

Questo accade perchè la Vmax dipende dalla [E] che invece si blocca quando va a formarsi il complesso ESI.

Questo fa diminuire la Km poichè essa dipende da Vmax/2.

-Nei grafici di Lineweaver Burk, all’intercetta 1/Vmax bisogna moltiplicare il fattore alfa’ così come -1/km.

di conseguenza avrò un grafico con Vmax sempre decrescenti man mano che aumenta alfa, stessa cosa per i valori della km. Quindi aumentando [I] diminuisce la Km. Il grafico avrà rette parallele per ogni valore diverso di alfa’

In sintesi….. nell’inibizione incompetitiva, diminuisce sia Km che Vmax.

31
Q

Cosa accade nell’inibizione reversibile mista?

In che modo è modificata la equazione di Michaelis-Menten?

Cosa indicano alfa e alfa’ ?

cosa succede se alfa maggiore di alfa ‘ o viceversa?

Cosa succede nei grafici di lineweaver-Burk?

Cosa succede quando alfa’ e alfa si equivalgono?

cosa vuol dire INIBIZIONE NON COMPETITIVA?

Cosa accade al grafico di Michaelis-Menten?

e nei grafici di Lineweaver-Burk?

A

L’inibitore può legarsi indifferentemente sia all’enzima libero, sia al complesso enzima substrato.

Nell’equazione quindi avrò un coefficiente alfa per la Km e un coefficiente alfa’ per il substrato.

alfa dipende dalla [I] e dalla costante di dissociazione EI

alfa’ dipende sempre da [I] e dalla costante di dissociazione del complesso ESI

Nella maggior parte dei casi alfa è diverso da alfa’

-Se è alfa maggiore di alfa’ allora la km aumenta, e quindi aumenta anche Vmax

-se alfa minore di alfa ‘, la Km diminuisce

-In realtà osserverò due grafici differenti, per esempio, considerando quello relativo a alfa maggiore di alfa’, osserverò delle rette che si intersecano al di sopra dell’asse x, dove all’aumentare della [I] diminuisce la Vmax, e in questo caso la Km aumenta.

Questo indica che l’inibitore ha diversa affinità se l’enzima è legato al substrato oppure no

-Se alfa primo è uguale ad alfa, si parla di INIBIZIONE NON COMPETITIVA, il che significa che le molecole di inibitore possono legarsi, allo stesso modo all’enzima libero oppure, al complesso enzima substrato, con la stessa affinità

in questo caso ‘inibitore causa una diminuzione della velocità massima, ma poichè alfa e alfa’ sono uguali, la km non cambia.

Nei grafici di Lineweaver-Burk, si osserva una intersezione con l’asse y diversa, ma la stessa km di partenza.

32
Q

A cosa serve la regolazione enzimatica e quanti tipi di regolazione esistono?

A

Essa serve alla cellula per regolare la quantità di prodotto e quindi la quantità di energia da utilizzare nei processi metabolici.

c’è la regolazione allosterica ( reversibile)

mediante modifica covalente ( reversibile)

mediante proteine regolatrici ( reversibile)

mediante proteolisi ( irreversibile)

regolazione mediante compartimentalizzazione.

33
Q

Quali sono le strategie metaboliche per attivare, disattivare un enzima?

A

1) a livello del substrato, cioè si aumenta la [S] fino ai valori di Km( abbiamo detto che questo è il limite a livello fisiologico)

2) inibizione del prodotto, come nelle reazioni a feedback, dove è il prodotto stesso ad iniìibire l’enzima che lo produce. ad esempio l’esochinasi produce il glucosio-6-fosfato che a sua volta retroinibisce l’enzima. L’inibizione può essere a monte se blocca la prima tappa di una via metabolica oppure può riguardare un solo ramo.

3) regolazione feedforward, quando un prodotto va ad attivare la formazione di un altro prodotto più avanti nella catena metabolica.

34
Q

In cosa consiste la regolazione allosterica?

Cosa è un modulatore?

In cosa consiste la zona R e la zona C ?

Cosa succede nell’aspartato trans-carbammilasi?

cosa succede al grafico di velocità di formazione del prodotto delle transcarbammilasi?

cosa succede in presenza di ATP e perchè?

Come influisce la presenza di substrato aggiuntivo?

cambia se uso un modulatore omotropico o eterotropico?

Che cosa è la K05?

A

è simile al fenomeno della cooperatività allosterica della emoglobina:

Gli enzimi hanno dei piccoli metaboliti, in grado di legare NON COVALENTEMENTE l’enzima, attivandolo o disattivandolo

-Questo modulatore può essere omotropico se è lo stesso ligando naturale oppure eterotropico.

-il legame con il modulatore, induce un cambio conformazionale dell’enzima che può attivarlo o disattivarlo.

Gli enzimi allosterici hanno 2 zone ovvero la zona C ( catalitica) dove è presente il sito attivo, e una zona R ( regolatrice), dove si lega il modulatore. Se considero un modulatore positivo, il suo legame con R fa legare il substrato. Se invece è un modulatore negativo, esso non fa legare il substrato all’enzima.

per uno stesso enzima, ci possono essere più siti regolatori, in zone diverse.

ad esempio, nella aspartato trans carbammilasi, che possiede 6 zone regolatorie e 6 zone catalitiche , si vanno a legare 6 molecole di ctp (carboammilfosfato), quando esso è la stessa molecola substrato dell’enzima. Se 6 molecole di Ctp si legano da forma R ( attiva) passo alla forma inattiva.

se considero il grafico associato, esso assomiglierà alla curva di ossigenazione dell’emoglobina, e in presenza di CTP sarà spostata a destra, affermando che a parità di [S] avrò minore [P]

Una alta quantità di ATP sta ad indicare un momento di benessere cellulare e questo stimola la cellula ad usare gli enzimi per catalizzare reazioni di sintesi.

La presenza di substrato spinge verso la forma ATTIVA (R), se considero un regolatore OMOTROPICO avrò grafici diversi per la forma attiva e per la forma T

se considero un regolatore omotropico, uno positivo sposta la curva a sinistra, mentre il negativo a destra.

in questi grafici è possibile inoltre determinare una K05 che è assimilabile ma non uguale alla Km perchè si tratta di curve sigmoidi in questo caso ma non iperboliche come nella catalisi enzimatica.

è la [S] tale per cui v0=Vmax/2.

35
Q

In cosa consiste la regolazione mediante modifica covalente?

Quali sono i tipi principali di modifica covalente?

Qual’è l’importanza delle fosforilazioni?

Come avvengono? a cosa servono le chinasi? e le fosfatasi?

Cosa succede nella glicogenolisi? che ruolo ha la Glicogenofosforilasi?

a cosa serve la fosfoglucomutasi?

dove si trova la Glucosio 6 fosfatasi e a cosa serve?

Come funziona realmente la Glicogenofosforilasi?

A

Consiste nell’aggiunta di un gruppo sull’enzima che lo attiva o lo disattiva.

-I più importanti sono:

La FOSFORILAZIONE—> tramite la quale si aggiungono gruppi fosfato—> gli amminoacidi interessati sono serina,treonina e tirosina, a volte anche l’istidina.

L’ADENILAZIONE—-> nella quale da una molecola di ATP con l’uscita di 1 gruppo pirofosfato, si può ottenere 1 AMP, e gli amminoacidi coinvolti sono la tirosina

ACETILAZIONE—> che coinvolge la molecola di AcetilCoA che vien escissa in CoA e gruppo acetile che può legarsi ad un residuo di lisina.

Ubiquitinazione

L’AGGIUNTA DEL NAD ESCLUSO IL SUO ANELLO NICOTAMMIDICO

LA METILAZIONE che avviene a livello dell’acido glutammico.

A livello biologico 1/3 delle modifiche covalenti sono Fosforilazioni, e alcune proteine sono a volte attivate/ disattivate da più fosforilazioni.

ad esempio a partire da un enzima che presenta una catena laterale di serina (-OH) l’idrolisi di 1 ATP, fa legare il gruppo fosfato all’enzima. L’enzima che catalizza queste reazioni è l’enzima chinasi.

Le chinasi sono in grado di riconoscere zone consenso ovvero quelle sequenze dove è possible fosforilare

la fosfatasi, catalizza la reazione inversa: tramite la molecola di acqua e un fosfato può riottenere l’enzima e l’ATP.

Un altro esempio di modifica covalente è la Glicogenolisi:

il gruppo fosfato grazie alle sue cariche negative,e il suo ingombro sterico, distorce i gruppi.

la Glicogeno fosforilasi, a partire da un gruppo fosfato e dal glicogeno, ottiene il glucosio 1 fosfato

il glucosio1fosfato è usato per produrre glucosio libero, oppure per sintetizzare l’atp nel muscolo.
L’enzima fosfoglucomutasi infatti, converte il G1P in G6P cioè il prodotto della glicolisi, questo promuove la via glicolitica e quindi la sintesi di ATP

La Glucosio6fosfatasi, si trova solo a livello epatico e permette di ottenere glucosio libero nel sangue a partire dal glucosio 6 fosfato. Questo permette al glucosio di arrivare dal feato al cervello.

In realtà la Glicogenofosforilasi, ha una forma attiva e una forma disattiva.

l’enzima è fatto da due subunità, entrambe con una serina 14.

se le serine hanno gruppo OH, sono inattive.

se invece una delle serine viene fosforilata da una chinasi, si passa alla forma attiva!, per tornare ad una forma inattiva si usa una fosfatasi.

il rapporto tra queste 2 forme, regola la demolizione del glicogeno, nonostante sia accompagnata anche da vari fattori come quello ormonale.

36
Q

Cosa succede nella regolazione mediante taglio PROTEOLITICO? dove avviene solitamente?

che cosa accade nel chimotripsinogeno?

cosa succede nel tripsinogeno?

cosa fa l’inibitore ALFA ANTIPROTEASI?

A

Avviene ad esempio in alcuni enzimi inattivi del pancreas, chiamati zimogeni.

La loro attivazione avviene mediante un taglio proteolitico in un determinato punto della catena.

ad esempio il chimotripsinogeno passa alla sua forma attiva chiamata pi greco chimotripsinogeno,mediante un taglio adoperato dalla tripsina, stra l’arginina 15 e l’isoleucina 16.

a sua volta la pigrecochimotripsina taglia molecole a lei uguali, sintetizzando alfa chimotripsina che è invece completamente attiva. Ed è fatta da 3 catene legate da ponti disolfuro.

Il tripsinogeno diventa tripsina grazie al taglio effettuato da un enzima chiamato enteropeptidasi, che in seguito all’arrivo del contenuto gastrico, attiva l’enzima. Questa 1 reazione scaturisce un altra serie di reazioni:

la tripsina infatti va ad attivare, oltre che il chimotripsinogeno, anche la proelastasi che diventa elastasi. oppure la procarbossipeptidasi che diviene carbossipeptidasi.

una sua secrezione senza l’arrivo del contenuto gastrico può causa la digestione degli stessi amminoacidi presenti nello stomaco.

un inibitore della tripsina chiamato alfa 1 antiproteasi, blocca l’elastasi, che quindi non permette lo sviluppo di elastina, rendendo i polmoni fragili e poco elastici, quindi può causare una patologia chiamata enfisema polmonare.

37
Q

Regolazione mediante compartimentazione.

A

Ci sono vie metaboliche che avvengono solo in specifici organelli come la beta ossidazione degli acidi grassi, il ciclo di krebs, questo perchè in assenza di un sistema di endomembrane i metaboliti delle reazioni potrebbero mischiarsi e quindi causare dei danni a livello cellulare.