Farmaci App. Cardiovascolare Flashcards
IPERTENSIONE
Si classifica da 1 a 3, da meno grave a più grave. E’ per lo più asintomatica, ma alla lunga crea danni ad organi e vasi, ma anche a tutto l’organismo:
- nel cervello: vasculopatie, ictus
- nei vasi: disfunzioni endoteliali, ipertrofia, fibrosi vascolare fino alla perdita dell’elasticità
- nel cuore: ipertrofia tipica, fibrosi, infarto, scompenso
- nel rene: danno ai glomeruli, con alterazioni della filtrazione, fino all’insufficienza renale.
Una volta diagnosticata, va trattata: prima con un cambio di stile di vita, e poi con terapia farmacologica (di uno o più farmaci associati)
TERAPIA ANTIPERTENSIVA: come
Si fa riducendo la pressione, quindi in due modi: riducendo
GITTATA CARDIACA
- riduzione della contrattilità cardiaca
- riduzione del riempimento ventricolare
- riduzione del tono della muscolatura venosa: se si dilatano possono accogliere più sangue, quindi al cuore ne arriva meno
- riduzione del volume circolante, con farmaci diuretici
RESISTENZE VASCOLARI
- bloccando i sistemi vasocostrittori (ad esempio il sistema simpatico)
- causando vasodilatazione diretta con farmaci che agiscono sulla muscolatura liscia dei vasi
CLASSIFICAZIONE ANTIPERTENSIVI
Si fa in base alla loro azione.
DIURETICI: 3 classi, impiegati anche in altre patologie.
F. ATTIVI SU RENINA-ANGIOTENSINA:
- ACE-inibitori
- Sartani: antagonisti dell’angiotensina 2
SIMPATICOLITICI: riducono l’azione del sistema simpatico
CALCIO-ANTAGONISTI: agiscono sulla muscolatura liscia dei vasi, dilatandoli
FARMACI DIURETICI
Sono attivi a livello renale, sulle diverse parti, quindi si dividono in 3 gruppi
- diuretici dell’ansa
- diuretici tiazidici
- diuretici risparmiatori di potassio
- diuretici osmotici
Fondamentalmente interferiscono tutti con il riassorbimento di acqua ed elettroliti, soprattutto il sodio, cloro e potassio. Bloccando gli elettroliti si blocca anche l’acqua. Es. MANNITOLO:
diuretico osmotico, agisce nei tuboli trattenendo acqua, e di conseguenza ne aumenta l’escrezione. Es. SPIRONOLATTONE:
antagonista dell’ aldosterone, che regola il riassorbimento di sodio e acqua nei canali collettori.
DIURETICI DELL’ANSA
Es. FUROSEMIDE, TORASEMIDE: bloccano il trasportatore sodio-cloruro-potassio sull’ansa di Henle = mancato riassorbimento di acqua = aumento dell’escrezione idrosalina.
Hanno effetto diuretico drastico, infatti non sono di prima scelta, ma si usano solo nelle crisi ipertensive: aumentano l’escrezione di sodio, calcio e potassio.
Effetti avversi:
- ipocalemia > alcalosi sistemica
- iponatremia > perdita di sodio
- iperuricemia > accumolo di acido urico
DIURETICI TIAZIDICI
Es. IDROCLOROTIAZIDE. Agiscono sul tubolo contorto distale, e sono i più indicati per l’ipertensione perchè potenti il giusto. Bloccano il sistema di trasporto per sodio e cloro.
!! L’idroclorotazide si trova in commercio già associata ad altri farmaci.
Effetti avversi:
- perdita di potassio e protoni
- effetto sul riassortimento dell’acido urico
- alterazioni metaboliche (tipiche): aumento glicemia e colesterolo LDL)
DIURETICI RISPARMIATORI DI POTASSIO
Agiscono sui dotti collettori, dove avvengono gli ultimi scambi di acqua ed elettroliti, più l’acidificazione dell’urina. Lavorano in due modi: o antagonizzando l’aldosterone ES. SPIRONOLATTONE
o indirettamente, bloccando il riassorbimento di sodio ES. AMILORIDE.
Riducono anche la secrezione e perdita di potassio. Possono essere:
- Mineralcorticoidi: spironolattone: antagonista competitivo dell’aldosterone
- Non mineralcorticoidi: amilorid, bloccano i canali del sodio in modo diretto.
Siccome la quantità di sodio riassorbita in questa parte del tubolo è modesta, lo è anche l’effetto diuretico, però sono gli unici che limitano la perdita di potassio > si usano spesso in associazione con altri diuretici.
Effetti avversi: a causa dei loro meccanismi di azione:
- ipercalemia, se usati da soli
- acidosi metabolica
- ginecomastia (perchè bloccano anche altri ormoni)
!! sono controindicati insieme ad ACE e betabloccanti, perchè aumentano il rischio di ipercalemia.
DIURETICI OSMOTICI
MANNITOLO. utile per ridurre la pressione endocranica. Hanno pochi impieghi.
ASSOCIAZIONE DEI DIURETICI
Risparmiatori di potassio + agenti dell’ansa o tiazidici: per ridurre eccessiva perdita di potassio
Agenti dell’ansa + tiazidici: aumento della potenza
FARMACI SIMPATICOLOTICI
Il SN simpatico si attiva in caso di stress o pericolo, rilasciando:
- adrenalina, ormone
- noradrenalina, neurotrasmettitore
Agiscono più o meno nello stesso modo sui recettori adrenergici, alcuni dei quali sono coinvolti nella regolazione della pressione.
RECETTORE ALFA 1 (funz. e farmaci)
ALFA-1: attivo soprattutto sulle arteriole, sulla muscolatura liscia. L’attivazione causa aumento del tono e vasocostrizione.
Alfa-1-antagonisti: bloccando questi recettori si ha vasodilatazione, quindi riduco le resistenze periferiche. E’ utile anche per alimentare la gittata cardiaca (si usano anche nell’insufficienza cardiaca e nell’iperplasia benigna della prostata: questa causa disturbi della minzione > miglioriamo il flusso nell’uretra e favoriamo lo svuotamento della vescica.
Spesso iperplasia e ipertensione si manifestano insieme: si usa la DOXAZOSINA
peer trattare entrambi.
Effetti avversi: vasodilatando si ha abbassamento della pressione : può causare sincope (le prime volte). Danno anche cefalea, vertigini e astenia, soprattutto all’inizio (per abitudine alla pressione alta).
RECETTORE ALFA-2 (funz. e farmaci)
ALFA-2: l’attivazione causa una riduzione del rilascio di noradrenalina dalle terminazioni periferiche. A livello centrale, regolano i nucleida cui origina il sistema simpatico > ne riduce l’attivazione.
Alfa-2-antagonisti: riducono l’attività del sistema simpatico, sia riducendone l’attivazione che il rilascio di noradrenalina. ES. CLONIDINA
, che ha anche effetto sedativo.
RECETTORI BETA-1 (funz. e farmaci)
BETA-1: soprattutto nel cuore e nel rene. Regolano il rilascio di renina >* quando si attivano stimolano l’attività cardiaca e il suo rilascio, quindi modulandoli possiamo avere effetti anti-ipertensivi.
*Beta-bloccanti: si usano per l’ipertensione ed altre patologie. Per le loro proprietà, si possono dividere in:
- selettivi per i recettori beta-1:* come metoprololo e atenololo.
- con attività intrinseca: come pindololo e acebutolo: comunque hanno attività d’attivazione, quindi sono -antagonisti parziali Ed evitano l’ipersensibilizzazione data da blocco prolungato del recettore.
- alfa1 e beta1 bloccanti: labetalolo e carvedilolo, attivi su vasodilatazione e riduzione dell’attività cardiaca.
- azione stabilizzante di membrana e anestetici locali: interferiscono con i flussi ionici sulle cellule cardiache.
Si possono usare per:
- angina: riducendo l’attività cardiaca riducono anche il consumo di ossigeno
- aritmie e ipertensione: con il controllo del rilascio di renina a livello renale
- insufficienza cardiaca lieve o moderata: con la vasodilatazione e la riduzione del rilascio di renina > eliminano l’effetto dell’angiotensina 2.
il sistema renina-angiotensina regola la pressione arteriosa.
IMPORTANZA DEL CALCIO NELL’ORGANISMO
molto importante, soprattutto per le cellule muscolari. E’ più fuori che dentro la cellula > gradiente: quando i canali si aprono entra dentro la cellula.»_space; Per riequilibrare ci sono sistemi di trasporto come lo scambiatore sodio-calcio con cui viene riportato fuori.
All’interno della cellula è nel RE/Rsarcoplasmatico delle cellule muscolari: uando viene liberato stimola la contrazione.
CALCIO-ANTAGONISTI
Meccanismo d’azione.
Si legano ai canali del calcio prolungando il tempo di chiusura = meno ingresso = rilassamento della muscolatura liscia dei vasi = vasodilatazione arteriosa:
- resistenza al postcarico
- no influenza sul precarico
I farmaci calcio-antagonisti non agiscono nello stesso modo ovunque:
💡 Hanno quindi impieghi diversi: per l’angina si usano le di-idro-piridine e il ditiazem, per le aritmie cardiache il verapamile, e per l’ipertensione le di-idro-peridine e il ditiazem.
Effetti avversi: molti, legati soprattutto alla vasodilatazione: ipotensione, cefalea, edemi periferici, insufficienza cardiaca, stipsi, blocco atrio-ventricolare.
VERAPAMILE E DILTIAZEM (calcio-antagonista)
agisce esclusivamente sul miocardio specifico e Diltiazem: sul cuore, meno sui vasi = agiscono sul miocardio specifico, con effetto sul nodo seno atriale e sulle fibre di purkinje riducono la FC e la conduzione atrioventricolare
DI-IDRO-PIRIDINE
calcioantagoniste.
agiscono prevalentemente sui vasi, meno sul cuore. Agiscono sia sui vasi che sul miocardio aspecifico: si ha vasodilatazione e riduzione della forza di conduzione, quindi si riduce il postcarico ma non il precarico. Hanno però un problema; con l’effetto vasodilatante possono indurre tachicardia riflessa: si possono quindi usare in associazione proprio per evitarla.
EFFETTI AVVERSI DEI CALCIO ANTAGONISTI
molti, legati soprattutto alla vasodilatazione: ipotensione, cefalea, edemi periferici, insufficienza cardiaca, stipsi, blocco atrio-ventricolare.
SISTEMA RENINA-ANGIOTENSINA
Il sistema renina-angiotensina è coinvolto nella regolazione della PA: la renina è prodotta da cellule granulari dell’apparato extraglomerulare. si attiva in risposta all’abbassamento di pressione oppure all’attivazione del SN simpatico (stress o pericolo)
riduzione PA a livello del rene, può abbassarsi di conseguenza alla pressione sistemica: le cellule granulari (attorno alla venula afferente) captano la riduzione e rilasciano renina in circolo.
concentrazione del sodio nel tubolo renale: le cellule della macula densa percepiscono la riduzione della concentrazione di sodio nel tubolo distale.
sistema nervoso simpatico: le cellule granulari hanno sulla superficie i recettori beta-adrenergici > attivandosi favoriscono la secrezione della renina.
GENESI DELLA ANGIOTENSINA
ANGIOTENSINOGENO
(precursore inattivo)
- r e n i n a
ANGIOTENSINA 1
(inattiva)
- a c e
ANGIOTENSINA 2
ENZIMA ACE
molto espresso nel polmone. fondamentale, trasforma l’angiotensina 1>2 + attiva la bradichinina*, che ha effetto opposto, vasodilatante: l’ace quindi ha doppia azione: favorisce la via ipertensiva e blocca l’antipertensiva.
ANGIOTENSINA 2
attraverso l’attivazione dei recettori specifici (AT1) media la risposta di natura pressoria: vasocostrizione (rapida) e rilascio di aldosterone)
^^^^^^ effetti ^^^^^^
vasocostrizione e aumento secrezione di aldosterone = ritenzione idrosalina
Nel lungo tempo può alterare, praticamente irreversibili:
- PA : aumento perpetuo
- rimodellamento vasi: fibrosi per deposito di collagene
- muscolo cardiaco: ipertrofia
- modificazione della funzionalità renale.
BRADICHININA
legata alla produzione delle prostaglandine, mediatori di flogosi.
ALDOSTERONE
ormone che agisce sui tuboli collettori del rene, e favorisce il riassorbimento di sodio e acqua. E’ prodotto dalla corticale del surrene.
FARMACI ATTIVI SUL SIST. RENINA-ANGIOTENSINA
Beta-bloccanti: riducono la secrezione di renina antagonizzando l’azione del SN simpatico
Ace-inibitori: più specifici, bloccano l’azione dell’ACE
Sartani: bloccano i recettori per l’angiotensina 2, sono antagonisti dell’AT1
+ altri farmaci, come l’ALISKIREN inibiscono l’attività della renina.
ACE-INIBITORI
attivi su renina-angiotensina
Il capostipite è il CAPTOPRIL. Sono profarmaci, precursori inattivi che vengono attivati dal metabolismo. LISINOPRIL, ENALAPRIL (vecchi, attivati dal metabolismo) QUINAPRIL, FOSINOPRIL (più recenti, attivati dall’idrolisi a livello del fegato.
Sono anti-ipertensivi perchè bloccano la trasformazione dell’Angiotensina 1>2 = vasodilatazione, riduzione delle resistenze vascolari e abbassamento della PA > sono efficaci anche in altre patologie, come l’insufficienza cardiaca e il post-infarto (quando il cuore deve riposare.
ACE-INIBITORI: effetti avversi
- tosse secca per il blocco dell’ACE: dà accumulo di bradichinina (inattivata dall’ACE) che stimola le terminazioni nervose a livello polmonare. Tende a migliorare nel tempo.
- ipotensione: legato al meccanismo comune a tutti gli ipertensivi. Migliora nel tempo.
- insufficienza renale acuta / ipercalemia
- alterazione del gusto ed eruzioni cutanee: praticamente reazioni allergiche (aum. prostagla.)
- interazione con fans e diuretici risparmiatori di potassio: bisogna limitare l’uso contemporaneo perchè favorisce iperpotassiemia + FANS riducono effetto antipertensivo perchè riducono la produzione di prostaglandine.
SARTANI
Attivi sul sistema renina/angiotensina.
Bloccanti del recettore per l’angiotensina 2: lo bloccano indiscriminatamente = effetto completo perchè non si basano sull’ace, e non hanno effetti sulla bradichinina.
Effetti avversi: simili ma senza tosse perchè non agisce sull’ace.
NITROVASODILATATORI
Nella struttura comprendono gruppi nitrito e nitrato. Sono utilizzati soprattutto nel trattamento immediato dell’ANGINA.
In generale sono poli-alcoli esterificati con:
- acido nitrico = nitrati
- acido nitroso = nitriti
Nitroclicerina: tri-nitrato di glicerolo (GNT)
Isdn: isosorbide di-nitrato
Ismn: isosrbide-5-mononitrato
Sono tutte sostanze capaci di rilasciare il monossido di azoto, mediatore prodotto dall’endotelio con effetto vasodilatante.
ANGINA
è dovuta a sofferenza d’ossigeno nel miocardio, porta ischemia - stabile: occlusione; instabile: spasmi.
Tutti i farmaci che riducono le resistenze periferiche ed il lavoro cardiaco sono utili nel trattamento dell’angina (beta-bloccanti e calcio-antagonisti).
NITROGLICERINA: farmacocinetica
emivita molto breve, pochi minuti > si somministra per via sublinguale, pericutanea, o se in preparazione a lento rilascio per via sottocutanea o intramuscolare. E’ inattivata dal metabolismo epatico.
NITROVASODILATATORI: meccanismo d’azione
Il monossido d’azoto (NO) è prodotto dall’endotelio vascolare: l’arginina viene convertita in NO + citrullina dal NOS, enzima.
Il NO è molto piccolo, diffonde dall’endotelio alle fibre muscolari, dove c’è il suo recettore fisiologico, il guanilato ciclasi (GC) >da basale ad attivato quando incontra il NO = aumenta l’attività enzimatica = trasforma la guanosina trifosfato in GMPciclico, un secondo messaggero che attiva i meccanismi di rilascio muscolatura liscia dei vasi
{ i nitrovasodilatatori mimano l’azione di NO, perchè vengono metabolizzati e rilasciano NO, causando vasodilatazione }
NITROVASODILATATORI: effetti avversi
Per lo più dovuti alla vasodilatazione.
1. cefalea pulsante, per vasodilatazione delle arterie cerebrali
2. ipotensione ortostatica, con vertigini e sincope
3. tachicardia
4. tolleranza, anche abbastanza rapidamente.
Questi limitano un po’ l’uso all’emergenza. E’ comunque una terapia sintomatica, non risolve la causa.
ISOSORBIDE 5 MONONITRATO: farmacocinetica
unico che può andare anche per via orale, perchè ha biodisponibilità molto alta.
ISOSORBIDE DI-NITRATO: farmacocinetica
emivita molto breve, pochi minuti > si somministra per via sublinguale, pericutanea, o se in preparazione a lento rilascio per via sottocutanea o intramuscolare. E’ inattivata dal metabolismo epatico.