Etica e deontologia della comunicazione: un inquadramento generale Flashcards
Etica
Ramo della filosofia che si occupa della sfera delle azioni umane e del loro valore, con l’obiettivo di indicare all’uomo quale sia il vero bene e i mezzi per conseguirlo, e quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri.
Deontologia
Concetto strettamente legato a quello di etica, indica quei settori dell’etica e della morale che si occupano di un campo concreto di attività (si parla anche di etica e morale professionale).
Esiste un legame indissolubile tra etica e deontologia, in quanto la deontologia ha sempre bisogno di appoggiarsi alla morale generale.
Etica e deontologia della comunicazione
Poiché l’essenza della comunicazione, anche di quella di massa, deve restare una relazione, la comunicazione di massa è sottoposta a un giudizio etico, con l’obiettivo di realizzare una comunicazione vera e corretta, attenta al rapporto tra emittente e destinatario. Questo pone la necessità di un’etica e una deontologia della comunicazione.
Pensiero di Aristotele
Ad Aristotele si deve l’introduzione del termine etica. La riflessione di Aristotele tende a fondare il bene non tanto sull’idea di perfezione assoluta, ma sulla definizione della natura essenziale dell’uomo e sulle esigenze della natura umana.
Etica cristiana
Etica che si fonda sulla concezione religiosa del cristianesimo, la cui regola principale si può tradurre nel comandamento dell’amore.
Pensiero di Kant
Secondo Kant, la realtà morale può esserci solo quando la realtà è determinata dalla volontà. In questo senso, la realtà morale è determinata da un imperativo categorico, cioè da norme.
Pensiero di Hegel
Si ha un superamento della morale individuale, nel senso che l’individuo deve sottostare allo stato al fine di elevarsi al di sopra della sua individualità.
Pensiero di Kierkegaard
Kierkegaard sostiene l’irriducibile individualità della scelta etica.
Principio utilitaristico
Nella cultura inglese prevale il principio utilitaristico, secondo cui la condotta morale consiste nella realizzazione della maggiore felicità per il maggior numero di persone.
Pensiero di Freud
Freud vede i valori morali come l’interiorizzazione di regole repressive, istinti, repulsioni. Dal concetto di sublimazione nasce la condotta morale individuale.
Concetto di etica a fine ‘900
Si ha un ritorno a concezioni dell’etica e della morale di tipo normativo, che tendono ad affermare la natura prescrittiva e oggettiva delle leggi morali.
L’etica è in qualche modo legata alla tematica della giustizia. Secondo Rowls ci sono due principi al centro della teoria della giustizia: il principio della salvaguardia dell’autonomia e della libertà di ogni individuo e il principio della differenza o equità.
Inoltre, si pensa che la riflessione etica possa aiutare a risolvere nuovi problemi morali nati dalle grandi trasformazioni scientifiche e tecnologiche. Per la prima volta ci si trova di fronte ad alternative morali.
Rivoluzioni della storia umana
Secondo Harari, la storia umana è caratterizzata da tre grandi rivoluzioni:
- Rivoluzione cognitiva, dove il linguaggio unico dei sapiens ha permesso loro di conquistare il mondo. Il linguaggio umano presenta delle caratteristiche che lo distinguono dagli altri linguaggi;
- Rivoluzione agricola, segnata dall’invenzione della scrittura. Si ha la nascita di tre grandi ordini universali: ordine economico/monetario, ordine politico (imperi), ordine religioso;
- Rivoluzione scientifica, a partire dalla quale gli uomini iniziano a guardare al presente e al futuro: iniziano quindi ad investire sulla scienza e sulla tecnologia, al fine di accrescere le proprie conoscenze e capacità.
Concetto di felicità
La felicità è uno degli scopi principali dell’uomo, nonché fondamento dell’etica di Aristotele. La felicità non consiste nella prevalenza dei momenti piacevoli su quelli spiacevoli, ma consiste nel percepire l’esistenza nella sua pienezza come qualcosa di importante e valido. In questo senso, si richiama la ricerca del senso da parte dell’uomo: una vita che abbia senso può essere molto soddisfacente anche in mezzo alle difficoltà, mentre una vita senza senso può essere un travaglio terribile per quanto confortevole.
Comunicazione di massa
L’espressione mass media ha due significati:
- definisce quei mezzi utilizzati per trasmettere messaggi a un pubblico anonimo, differenziato, disperso;
- indica le istituzioni e i gruppi che creano e ricevono la comunicazione.
McLuhan afferma che è importante studiare i media non tanto in base ai contenuti che veicolano, ma in base ai criteri strutturali con cui organizzano la comunicazione (il mezzo è il messaggio). I mezzi di comunicazione non sono neutrali, ma suscitano negli spettatori determinati modi di pensare (distinzione tra media freddi e media caldi).
“Ritorno al mondo nuovo”, Huxley
Per Huxley i mezzi di comunicazione non sono né buoni né cattivi, ma sono una forza che può essere diretta verso il bene o verso il male. Questa decisione è di chi governa questi mezzi.
Gli atti della semplificazione e dell’omissione, se da un lato possono aiutare nella comprensione, dall’altro possono portare ad ignorare aspetti significativi della verità e spesso possono far capire cose sbagliare.