Chiesa cattolica e comunicazione: profili etici e giuridici Flashcards

1
Q

Codice di Diritto Canonico (1917)

A

Promulgato da Benedetto XV, è il primo codice di leggi della Chiesa. Alcuni canoni fanno riferimento alla stampa e alla comunicazione:

  • il canone 1348 afferma che la Chiesa ha il potere di esigere che i fedeli non pubblichino libri/giornali/periodici che non siano prima stati approvati dalla Chiesa e di proibire quelli già pubblicati, e in caso di violazione del Codice sono previste sanzioni penali, la più grave delle quali è la scomunica;
  • il canone 2318 afferma che incorrono nella scomunica gli editori di libri di apostati, eretici e scismatici che difendono questi temi, così come anche coloro che difendono o leggono questi libri.
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2
Q

Pio XI

A
  • Sguardo positivo verso i media e inaugurazione di Radio Vaticana;
  • Posizione equilibrata nei confronti della stampa: avverte sulla potenza della stampa, considera i giornalisti portavoce dell’opinione pubblica e sottolinea la grande importanza dell’opinione pubblica, motivo per cui i giornalisti (soprattutto i giornalisti cattolici) hanno una grande responsabilità morale;
  • Necessità di vigilare sul cinema (lettera enciclica “Vigilanti cura”).
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3
Q

Pio XII

A
  • La televisione viene definita come un mezzo meraviglioso e al tempo stesso potenzialmente pericoloso. La televisione si rivolge soprattutto alle famiglie, motivo per cui viene richiesta una maggiore responsabilità etica agli operatori della televisione (esortazione apostolica “I rapidi progressi”);
  • Il film ideale deve rispettare l’uomo e deve presentare tre caratteristiche: verità, bontà, bellezza (esortazione apostolica “Il film ideale”);
  • I mezzi di comunicazione non sono solo dei mezzi di ricreazione e di svago, ma dei veicoli di trasmissione di valori umani e spirituali che devono contribuire all’edificazione della cultura della società moderna. Alla luce di queste considerazioni, la prima finalità dei mezzi di comunicazione deve essere quella di servire la verità (enciclica “Miranda Prorsus”).
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4
Q

Giovanni XXIII

A
  • Istituzione della Pontificia commissione per la cinematografia e la televisione (lettera apostolica “Boni Pastoris);
  • Gli operatori dell’informazione hanno nelle loro mani delle vere e proprie armi, che devono essere armi della verità. I giornalisti cattolici hanno una responsabilità ancora maggiore, perché i loro strumenti devono essere anche armi di carità;
  • Riconoscimento della libertà di stampa e di informazione nel rispetto della verità dell’informazione. Nello specifico, parla di un vero e proprio diritto di verità e afferma che la libertà di stampa deve sottostare alle leggi morali.
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5
Q

Concilio Vaticano II, Decreto “Inter Mirifica”

A

Questo decreto è interamente dedicato alle comunicazioni sociali.

I mezzi di comunicazione vengono definiti “meravigliose invenzioni tecniche”. I mass media vengono definiti anche mezzi di comunicazione sociale perché sono in grado di raggiungere e influenzare non solo i singoli, ma l’intera umanità.

Compare il principio di verità dell’informazione, che deve rispettare le leggi morali, i diritti e la dignità umana. Viene riconosciuta la libertà di espressione, che deve sempre sottostare alla morale oggettiva.

Vengono elencati i principali compiti della Chiesa nel campo della comunicazione.

Viene istituita una Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, nel corso della quale i fedeli vengono istruiti sui loro doveri nel campo delle comunicazioni sociali e vengono invitati a pregare.

Vengono infine istituiti degli uffici nazionali per la stampa nell’ambito delle conferenze vescovali, di cui devono fare parte anche laici formati della dottrina cattolica ed esperti della comunicazione.

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6
Q

Paolo VI

A
  • Si occupa dei mezzi di comunicazione sociale, che richiedono le cure della Chiesa e la collaborazione di tutti gli uomini. Per affrontare i problemi relativi ai mezzi di comunicazione sociali viene istituita la Pontificia commissione per le comunicazioni sociali (atto motu proprio “In fructibus multis”);
  • Sostiene la libertà di stampa e di informazione, afferma il diritto a essere correttamente informati e parla dei pericoli della pubblicità;
  • Parla dei pericoli della pubblicità e della responsabilità morale degli operatori della comunicazione: l’obiettivo di per sé legittimo di convincere all’acquisto deve rispettare la persona umana. In questo senso, il consumatore deve essere in grado di compiere una scelta responsabile e libera.
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7
Q

Giovanni Paolo II e il Nuovo Codice di Diritto canonico

A

Alcuni canoni si riferiscono specificamente ai mezzi di comunicazione:

  • il canone 822 invita la Chiesa a svolgere la sua missione anche attraverso i mezzi di comunicazione di massa;
  • il canone 823 afferma che i pastori della Chiesa hanno dovere e diritto di vigilare che gli scritti diffusi attraverso i mezzi di comunicazione di massa non danneggino la fede e i costumi;
  • il canone 831 vieta ai fedeli cattolici di scrivere su giornali che attaccano la religione cattolica e la morale, mentre un chierico può scrivere su qualsiasi rivista solo se autorizzato dal capo della chiesa locale.
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8
Q

Giovanni Paolo II

A
  • Parla dell’importanza del ruolo degli operatori della comunicazione, il cui lavoro è una forza che può fare del bene o del male. L’esercizio corretto del diritto di informazione esige la verità e la completezza dell’informazione;
  • Con riguardo al tema dell’informatica, afferma che la Chiesa ha fiducia nei nuovi mezzi. Ripone fiducia nei giovani che si stanno adattando prontamente alle innovazioni tecnologiche, e invita tutti gli uomini ad accogliere questa sfida;
  • Influenza della televisione sulla vita familiare, compito dei genitori di vigilare e di formare delle sane abitudini di consumo della TV nei figli, responsabilità degli operatori della televisione nei confronti delle famiglie;
  • Valutazione positiva del cinema, considerato un veicolo di cultura e proposta di valori;
  • Etica della pubblicità, che non è altro che uno strumento nelle mani dell’uomo;
  • Etica delle comunicazioni: concetto fondamentale è la scelta dell’uomo, e il fine e la misura dei mezzi di comunicazione sociale sono le persone;
  • Internet è un nuovo spazio pubblico al centro della vita sociale, e la Chiesa si avvicina con realismo e fiducia a Internet, accettando la sfida di iniziare a utilizzare questo mezzo per annunciare il messaggio evangelico. Sottolinea inoltre la necessità di sapersi orientare nel flusso di informazioni della Rete;
  • La grande sfida oggi consiste nel sostenere una comunicazione veritiera e libera, che contribuisca allo sviluppo della società (lettera apostolica “Il rapido sviluppo”).
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9
Q

Benedetto XVI

A
  • Il rapporto tra comunicazione di massa e minori è una sfida educativa a tutti i livelli. I bambini devono essere educati a essere selettivi nei media, per fare in modo che non siano passivi di fronte ai mezzi di comunicazione, ma che abbiano un ruolo attivo;
  • L’amicizia è un bene molto importante per l’uomo, ma il rischio è che i mass media possano danneggiare la vera amicizia. Perché l’amicizia non venga svuotata del suo valore, i nuovi ambienti online devono promuovere la solidarietà umana, la pace, la giustizia, i diritti umani e il rispetto per il bene.
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10
Q

Francesco

A
  • Umanità e prossimità della comunicazione;
  • Istituzione della Segreteria per la comunicazione, rinominata poi Dicastero per la comunicazione;
  • Verità dell’informazione e fake news: la soluzione a questo problema è lasciarsi purificare dalla verità, intesa come la verità della vita intera dell’uomo che nasce solo dalla relazione tra persone libere e dall’ascolto reciproco;
  • Aspetti positivi e negativi della Rete, passaggio dalla comunicazione alla comunione.
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