Diritto e deontologia dell'informazione Flashcards

1
Q

Libertà di informazione

A

La libertà di informazione è un principio cardine del nostro ordinamento giuridico, in quanto viene definita come il presupposto per l’esercizio di ogni altra libertà costituzionalmente riconosciuta. Inoltre, solo attraverso l’informazione corretta, completa e veritiera il cittadino può concorrere alla vita sociale, politica e culturale del paese.

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2
Q

Libertà di espressione

A

La libertà di espressione è riconosciuta:

  • nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (1789), il cui articolo 11 afferma che la libera manifestazione di pensieri e opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo;
  • nella Costituzione degli Stati Uniti d’America (1791), il cui primo emendamento afferma che il Congresso non può emanare leggi per riconoscere una sola religione o proibirne il culto, limitare la libertà di parola e di stampa, vietare il diritto di riunirsi e di inviare petizioni al governo.

Entrambi i documenti sono di matrice illuminista, tuttavia sono presenti alcune differenze:

  • il modello francese, da cui deriva quello europeo, pone un limite alla libertà di espressione al fine di reprimere gli abusi;
  • il modello americano riconosce la libertà di espressione in modo più ampio, anche nei confronti della legge stessa.
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3
Q

Libertà di informazione nel diritto vigente

A

L’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (1950) tutela la libertà di espressione, che include la libertà di opinione e la libertà di ricevere e comunicare informazioni e idee. Eventuali limiti sono posti a tutela della società democratica;

L’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani (1998) prevede, oltre alla libertà di opinione e di espressione, anche il diritto a non essere molestato per la propria opinione e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee;

L’articolo 21 della Costituzione italiana tutela il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo di diffusione. Eventuali limiti sono posti a tutela del buon costume.

In particolare, la Corte costituzionale italiana ha qualificato la libertà di espressione come presupposto e fondamento dell’ordinamento democratico.
L’unico limite esplicitamente posto fa riferimento al rispetto della morale e del buon costume, ma ci sono altri limiti impliciti a difesa di altri valori costituzionali (ad esempio, l’articolo 3 della Costituzione fa riferimento al rispetto dell’onore, della reputazione e della dignità della persona umana).

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4
Q

Ordinamento professionale dei giornalisti

A

Prima disciplina della professione giornalistica. Una legge del 1963 ha istituito nuovamente, su base democratica, l’Ordine dei giornalisti, che distingue tra giornalisti professionisti e pubblicisti.

Sono presenti inoltre un Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e i Consigli regionali dell’ordine dei giornalisti, che hanno poteri disciplinari nei confronti di scritti colpevoli di fatti non conformi alla dignità della professione.

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5
Q

Attività giornalistica nel Codice penale

A

L’articolo 200 è dedicato al segreto professionale. I giornalisti devono mantenere segreta l’identità delle persone dalle quali hanno attinto le notizie, a meno che queste informazioni non sano indispensabili ai fini della prova del reato;

Gli articoli 595, 596 e 596 bis fanno riferimento al reato della diffamazione a mezzo stampa. In particolare:

  • l’articolo 595 fa riferimento alla diffamazione a mezzo stampa;
  • l’articolo 596 fa riferimento alla possibilità della prova liberatoria riguardo alla veridicità delle informazioni divulgate;
  • l’articolo 596 bis riguarda specificatamente il settore della stampa.
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6
Q

Diritto di cronaca e diritto di critica

A

L’esercizio del diritto di cronaca e del diritto di critica hanno una rilevanza scriminante, cioè in alcuni casi le ipotesi di diffamazione non vengono punite giuridicamente.

Per quanto riguarda il diritto di cronaca, questo accade in presenza di tre criteri:

  • il criterio di pertinenza, che fa riferimento all’utilità sociale dell’informazione;
  • la verità dei fatti;
  • il criterio della pertinenza, che fa riferimento alla presenza di una forma civile nell’esposizione dei fatti.

Poiché il diritto di critica contiene anche un giudizio soggettivo, il criterio della verità è meno rilevante, anche se la critica non può manipolare i fatti.

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7
Q

Legge 69/1963

A

Contiene la maggior parte dei diritti e dei doveri del giornalista:

  • Diritto insopprimibile alla libertà di informazione e di critica nel rispetto delle norme di legge a tutela della personalità altrui;
  • Obbligo inderogabile del rispetto della verità sostanziale dei fatti. Osservanza dei doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede;
  • Rettifica delle notizie errate e riparazione degli eventuali errori;
  • Rispetto del segreto professionale sulla fonte delle notizie;
  • Spirito di collaborazione tra giornalisti e fiducia tra stampa e lettori.
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8
Q

Carta di Treviso

A

La Carta di Treviso del 1990, successivamente integrata dal Vademecum di Treviso del 1995, disciplina i rapporti tra informazione e minori.

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9
Q

Testo unico dei doveri del giornalista

A

Entra in vigore nel 2016, nasce dall’esigenza di armonizzare i precedenti documenti deontologici per facilitare l’interpretazione e l’applicazione delle norme. Principali disposizioni:

Titolo I: Principi e doveri. In particolare, l’articolo 2 enuncia i fondamenti deontologici della formazione giornalistica.

Titolo II: Doveri nei confronti delle persone. L’articolo 3 fa riferimento al rispetto dell’identità personale e del diritto all’oblio.

Titolo III: Doveri in tema di informazione. In particolare:

  • l’articolo 8 fa riferimento alla cronaca giudiziaria e ai processi in TV;
  • l’articolo 9 fa riferimento ai doveri in tema di rettifica e rispetto delle fonti;
  • l’articolo 10 fa riferimento ai doveri in tema di pubblicità e sondaggi.

Titolo V: Sanzioni. L’articolo 15 rinvia alla legge 69/1963. In particolare, all’articolo 51 sono elencate le seguenti sanzioni disciplinari: avvertimento, censura, sospensione dall’esercizio della professione, radiazione dall’albo.

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10
Q

Rispetto della persona, indipendenza e verità dell’informazione

A

I tre doveri principali del giornalista sono:

  • rispetto della persona;
  • rispetto dell’indipendenza;
  • rispetto della verità.

In particolare, rispetto della persona e rispetto della verità sono spesso in conflitto, perché a volte informazioni vere possono ledere la dignità delle persone. Per questa ragione, è sempre auspicabile l’indipendenza che non entra in conflitto con gli altri doveri, mentre valori come la dignità della persona sono protetti dai limiti posti alla libertà di informazione.

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