ECG 2 Flashcards
Come procede la depolarizzazione del miocardio ventricolare
Inizialmente se alla depolarizzazione della porzione sinistra ed alta del setto
Segui la depolarizzazione del ventricolo destro e del ventricolo sinistro
Fisiopatologia del blocco di branca destro
La branca destra non è più in grado di condurre l’impulso
quindi questo viaggia prima lungo sistema di conduzione sinistro e tramite il miocardio settale raggiunge il sistema di conduzione distale del ventricolo destro
In sostanza il ventricolo destro si depolarizza in ritardo rispetto al ventricolo sinistro e le fasi 23 non sono più contemporanei
Morfologia del blocco di branca destro
In v1 abbiamo un qrs tipo rsr ossia a forma di m
I V6 alla fine non avremo un’onda positiva ma un’onda negativa che testimonia la depolarizzazione ritardata del ventricolo destro
Il qrs dura più di 0,12 secondi
Parametri necessari per la diagnosi di blocco di branca destra
Qrs sopra o pari a 0,12
Morfologia v1 con seconda onda r
Reperti secondari blocco di branca destra
Nelle precordiali destre l’onda ti può essere negativa così come l’ST può essere sottoslivellato
Criteri blocco di branca destro incompleto
Onda r secondaria nelle precordiali destre
Qrs pario inferiore a 0,11 secondi
Conduzione dell’impulso nel blocco di branca sinistro
L’impulso viaggia inizialmente lungo il sistema di conduzione destro quindi attraverso il miocardio settale e infine depolarizza ventricolo sinistro
Quindi diversamente dal normale il setto si depolarizza da destra a sinistra si depolarizza prima il ventricolo destro e poi il sinistro
Criteri diagnostici blocco di branca sinistro
Assenza di onde q nelle precordiali sinistre
Durata qrs pari o sopra 0,12 secondi
Caratteristiche secondarie blocco di branca sinistro
Assenza di onde r nelle precordiali destre
Onde T invertite nelle precordiali sinistre in d1 e AVL. Sottoslivellamento ST
Onde T ampie e sopraslivellamento ST nelle precordiali destre
Quando si parla di emiblocco
Quando abbiamo l’interruzione della conduzione lungo il fascicolo antero superiore o postero inferiore del sistema di conduzione ventricolare sinistro
Fisiopatologia emiblocco anteriore sinistro
Da porzione superiore del ventricolo sinistro deve essere depolarizzata da un’onda che origina dalla porzione postero-inferiore del ventricolo sinistro e ciò genera un importante vettore di depolarizzazione che si dirige verso sinistra
Criteri per la diagnosi di emiblocco anteriore
Deviazione assiale sinistra
Onde r in D2 d3 avf
Esclusione di altre cause di deviazione assiale sinistra
Fisiopatologia dell’emiblocco posteriore sinistro
L’impulso deve viaggiare dalla porzione superiore a quella posteriore del ventricolo sinistro generando una deviazione assiale destra
Unico parametro per diagnosticare l’emiblocco posteriore sinistro
Deviazione assiale destra escludendo altre cause
Caratteristiche elettrocardiografiche ipertrofia ventricolare sinistro
Onda r nelle derivazioni precordiali sinistre sopra 27 mm
Indice di sokolow sopra 35
Onda r in AVL sopra 13 mm
Onda r in avf sopra 20 mm
Sottoslivellamento ST e inversione dell’onda T nelle derivazioni precordiali sopra il ventricolo sinistro
Cos’è l’indice di sokoloff
Somma dell’onda r più alta con la s più profonda delle precordiali destre
Criteri elettrocardiografici dilatazione atriale destra
D2 d3 avf caratterizzati dalla presenza di un onda p appuntita con ampiezza uguale o superiore ai 3 mm
Caratteristiche elettrocardiografiche ipertrofia atriale sinistra
Onda p bifida nelle derivazioni degli arti
Nelle precordiali destre componente negativa dell’onda p più ampio della positiva
Blocco atrioventricolare di primo grado
Durata pr costantemente sopra 0,2 secondi
Blocco atrioventricolare di primo grado tipo 1
Prolungamento progressivo del pr fino a che un onda p non viene più condotta e ventricoli
Blocco atrioventricolare di primo grado di tipo 2
Il pr è normale ma con un intervallo più o meno regolare un impulso non viene condotto dagli Atri ai ventricoli
Blocco atrioventricolare di terzo grado
Perdita completa della relazione tra onde p e complessi qrs a causa della dissociazione elettrica tra Atri e ventricoli
Nomenclatura dei pacemaker
La prima lettera indica la camera stimolata. A per atrio v per ventricolo D per stimolazione di atrio e ventricolo
La seconda lettera indica in quale camera il pacemaker percepisce l’attività spontanea. A V D o O in caso non si abbia il sensing
La terza lettera definisce la risposta del pacemaker al segnale di sensing. O per assenza di risposta I per inibizione dell’elettrostimolatore D per il doppio controllo atriale e ventricolare. T nel momento in cui il pacemaker risponde alla percezione di un’attività spontanea e mettendo una scarica
Pacemaker VVI
Pacemaker largamente usato specie nella fibrillazione atriale a bassa risposta ventricolare
Con pacemaker monocamerale via attività di sensing ventricolare e che vieni inibito quanto percepisce una normale attività ventricolare
Pacemaker DDD
Pacemaker bicamerale con attività di sensing sì atriale che ventricolare e che viene inibito se sia normale attività atrioventricolare. In assenza di anomala attività triventricolare stimola invece il ventricolo se non si ha risposta allo stimolo atriale mentre stimola l’atrio se non si ha risposto atriale
Cause della sindrome del QT lungo
La gran parte dipende da mutazioni del canale del potassio
Il tipo tre dipende invece da una mutazione del canale del sodio esistono forme da mutazione dei canali del calcio
Sindrome del QT lungo più comuni
Le prime tre rappresentano il 95% dei casi
Sono tutte autosomico dominante a penetranza variabile
Sindrome di jervell-lange Nielsen
Sindrome a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata da sordità e mutazioni dei canali della sindrome di tipo 1 o 5
Modalità di presentazione delle aritmie nei tre tipi principali di sindrome del QT lungo
Del tipo uno può essere scatenata da sforzi fisici
Nel tipo 2 documenti di frequenza cardiaca soprattutto secondariamente a stimoli sonori
Il tipo 3 le aritmie possono comparire a riposo
Terapia delle sindromi del QT lungo
Il tipo uno risponde bene ai beta bloccanti
Il tipo 2-3 meno per cui spesso si decide di impiantare un pacemaker
Da cosa è definita la sindrome del QT corto
Utile inferiore a 320 millisecondi
Clinica sindrome del QT lungo
Si possono avere episodi sincopali ma in un terzo dei casi l’esordio rappresentato dall’arresto cardiaco
ecg onde T alte e appuntite il tratto ST molto breve nelle derivazioni precordiali.
Sono stati descritti solo 50 casi
Eziopatogenesi tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica
Dipendente dalla mutazione del recettore della rianodina cardiaco
si associa al rischio di gravi aritmie specie in presenza di stimolazione adrenergica
Clinica tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica
La prima manifestazione la sincope anche se in certi casi esordisce con l’arresto cardiaco
Caratteristiche della tachicardia associata tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica
Alternanza battito battito Di 2 qrs con polarità opposta
Terapia tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica
Beta bloccanti ma se al test da sforzo non dimostrano di dare un buon controllo va impiantato un pacemaker
Orientamento normale dell’asse cardiaco
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