Carcinoma Colon Retto Flashcards
Cause tumore colon retto: alimentazione
Fattori legati alla dieta ricca di grassi e proteine, con naturalmente uno sbilanciamento a favore delle carni rosse, e soprattutto povera di frutta e verdura fresche; una dieta ricca di fibre e vitamine, viceversa, potrebbe essere protettiva nei confronti di questa neoplasia.
Fumo, alcool, vita sedentaria sono altri fattori ambientali che sono importanti in questa malattia come negli altri tumori maligni.
Cause tumore colon retto: condizioni patologiche predisponenti
La polipomatosi adenomatosa–> formazione di polipi, tumori benigni, che se lasciati al loro sviluppo naturale (aumento della massa) possono in molti casi incorporare delle mutazioni genetiche che innescano poi la cancerogenesi.
Le malattie infiammatorie croniche –> come il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa.
I diabetici in qualche caso sono maggiormente soggetti alla neoplasia sicuramente per delle correlazioni di tipo genetico.
Cause tumore colon retto: genetiche
–> Polipomatosi adenomatosa familiare (FAP), che è legata alla trasmissione del gene APC alterato (mutato in un’alta percentuale di casi: 80%). Questa è una condizione altamente predisponente allo sviluppo di innumerevoli polipi a livello della mucosa del colon e del retto con un’elevatissima probabilità di sviluppare un carcinoma anche in età giovanile.
–> Sindrome ereditaria del carcinoma colon-rettale senza poliposi (HNPCC, sindrome di Lynch), che è una patologia genetica legata all’alterazione di diversi geni, tra cui i più importanti sono MLH1 e
MSH6. Lo sviluppo di un carcinoma del colon in assenza di una fase di transizione attraverso la formazione di polipi adenomatosi è una caratteristica importante per inquadrare questa sindrome.
–> diagnosi precoce famigliari
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da mucosa normale a iperproliferante
Mutazione APC
Delezione 5q (MMC)
Attivazione c-myc
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da mucosa iperproliferante a piccolo adenoma
Mutazione APC
Delezione 5q (MMC)
Attivazione c-myc
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da piccolo adenoma a grosso adenoma
Mutazione K-ras
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da grosso adenoma a carcinoma invasivo
Delezione 17p (p53) Delezione 18q (DCC)
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da carcinoma invasivo a carcinoma metastatico
Delezione mm23
Modulazione MHC
Lesioni genetiche
Sopravvivenza da tumore colon retto a 5 anni, considerato in tutti gli stadi (I-IV).
Intorno al 57%
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da mucosa normale a..
A mucosa iperproliferante
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da mucosa iperproliferante a..
Piccolo adenoma
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da grosso adenoma a..
Carcinoma invasivo
Sviluppo di carcinoma del colon retto
Da carcinoma invasivo a..
Carcinoma metastatico
Frequenza tumore colon retto
È il terzo tumore più frequente sia nell’uomo che nella donna. Ed è il terzo in ordine di mortalità (primo polmoni secondo prostata/mammella)
Test di screening per tumore colon retto
Esplorazione rettale: un’elevata percentuale del carcinoma colon-retto colpisce la mucosa a livello distale, a livello dell’ampolla rettale, quindi è già sicuramente un’indagine di primo livello sentire la presenza di masse in pazienti asintomatici o paucisintomatici.
Ricerca del sangue occulto fecale (FOBT): è una metodica ormai abbastanza diffusa, ci sono vari protocolli, ad esempio si può pensare di effettuare
un test annualmente a partire dai 50 anni e se il test risulta positivo si può poi passare ad un’indagine di secondo livello, come la colonscopia.
Rettosigmoidoscopia (RS): un esame un po’ più invasivo, ma comunque di solito accettabile e ripetibile con cadenza di 5 anni a partire dai 50 anni.
La colonscopia: potrebbe essere indentificata come il gold-standard; è una metodica che visualizza interamente la mucosa del colon e del retto, ma ha lo svantaggio che rispetto alla rettosigmoidoscopia è più disagevole e dolorosa. La si può proporre una volta nella vita o con delle cadenze ogni 5-10 anni nei soggetti a rischio per questa neoplasia a partire dai 50 anni.
La colonscopia virtuale: una tecnica che ha preso piede negli ultimi anni e che risulta avere una sensibilità paragonabile a quella della colonscopia con fibre ottiche: è in grado di mettere in evidenza dei polipi molto piccoli, anche di dimensioni di mezzo cm, e quindi può essere effettivamente in grado di svolgere la funzione di screening. Ogni 5 anni dopo i 50 anni. Se evidenzia presenza di polipi >6mm inviare pz a colonscopia. Tuttavia, è una metodica che, a differenza della colonscopia, non può essere vista come un esame nello stesso tempo diagnostico e terapeutico. Di fatto la colonscopia virtuale si fa con la TAC: attraverso la ricostruzione di immagini si visualizzano le lesioni che però poi devono essere rintracciate con un endoscopio in un secondo tempo e quindi asportate. Quindi in ogni caso se teniamo conto che la preparazione a questo esame è identica a quella di una colonscopia tradizionale, alla fine il vantaggio di risparmio della sintomatologia collegata alla colonscopia diventa poca cosa, quindi si utilizza la colonscopia virtuale solo in casi particolari, come quelli in cui ci sono delle sindromi aderenziali e quindi difficoltà tecniche all’esecuzione di una colonscopia reale.
CEA e GICA sono marcatori neoplastici sconsigliati in questa fase
Clinica del carcinoma del colon
A livello del colon destro tendono a presentarsi con un’irregolarità dell’alvo (un’alternanza di diarrea e di stipsi per qualche mese può precedere la diagnosi di carcinoma del colon), una perdita di peso o una massa addominale palpabile.
A livello del colon sinistro è tipica la presenza di stipsi ostinata e talvolta la comparsa di un’occlusione intestinale.
Per i tumori del retto sono abbastanza tipici la perdita di sangue (rettorragia), la presenza di una massa palpabile all’esplorazione rettale e tenesmo (sensazione di corpo estraneo a livello rettale, sensazione di evacuazione insoddisfacente), che è un sintomo piuttosto caratteristico.
Come si effettua la stadiazione del carcinoma del colon e del retto
La stadiazione di un carcinoma del colon e del retto si fa sempre con la TC del torace e dell’addome perché questo esame consente il riscontro di metastasi a distanza che sono localizzate prevalentemente a livello del fegato, delle stazioni linfonodali, del polmone e del peritoneo (altre localizzazioni esistono, ma sono più rare).
Markers tumorali carcinoma retto/colon
Il marcatore più utilizzato nel monitoraggio di una malattia conclamata, fuori quindi dall’ambito dello screening, è il CEA, che può essere una misura dell’aggressività della malattia. Non lo si usa mai come unico parametro decisionale, è sempre abbinato all’esecuzione di esami strumentali. Però in pazienti che hanno già fatto un trattamento, per esempio quelli operati per un carcinoma in stadio localizzato, è un utile strumento di monitoraggio, di follow-up per segnalare precocemente la tendenza alla ripresa della malattia. In corso di trattamento i marcatori possono essere degli utili strumenti di monitoraggio dell’andamento e dell’efficacia delle cure che il paziente sta facendo.
Trattamento carcinoma colon/retto
Il trattamento della malattia localizzata è sicuramente chirurgico.
~Emicolectomia destra o sinistra a seconda della localizzazione della malattia.
~Colectomia totale o subtotale.
> > Per i tumori del retto si può effettuare:
~Una resezione anteriore con escissione totale del mesoretto
~Un’amputazione addomino-perineale con la tecnica secondo
Miles.
I requisiti fondamentali per una chirurgia con validità oncologica sono:
~Resezione su margini indenni
~Resezione in blocco di almeno 12 linfonodi
~Resezione totale del mesoretto per i tumori rettali
Con un adeguato training, si può effettuare un’emicolectomia e una resezione del retto per via laparoscopica, ma è importante che questo avvenga in centri esperti in questo tipo di metodica.
Trattamento chirurgico per tumore del colon: VASI
Legatura all’origine dei rami dell’arteria mesenterica in modo tale da asportare in un unico blocco il colon contenente la massa tumorale e il ventaglio mesenteriale contenente la vascolarizzazione e le stazioni linfonodali.
Escissione a ventaglio
Stadiazione TNM tumore colon/retto
Componente T:
-T1 è un tumore piccolo che invade la sottomucosa,
-T2 è un carcinoma che invade gli strati della muscolare propria,
-T3 è un tumore grosso, profondo, che attraversa la muscolare propria
e raggiunge la sottosierosa,
-T4 è un tumore che perfora il peritoneo e invade direttamente altri organi per contiguità.
Per quanto riguarda la componente N della stadiazione TNM:
- N1 indica il coinvolgimento di 1-3 linfonodi regionali,
- N2 si hanno metastasi in 4 o più linfonodi regionali.
Componente M della stadiazione:
- M0 se sono assenti lesioni metastatiche,
- M1 se sono presenti metastasi a distanza.