Capitolo 8 Flashcards
Il sistema di regole nel linguaggio
Il linguaggio è una forma di comunicazione parlata, scritta o a gesti, basata su un sistema di simboli. Consiste in parole usate da una data comunità e nelle regole per modificarle e combinarle fra di loro.
La fonologia è il sistema dei suoni di una lingua, cioè i tipi di suoni esistenti e le loro possibili combinazioni (es. suoni non esistenti nella lingua italiana: tn, ecc)
La morfologia studia la struttura delle parole, i loro cambiamenti di forma e processi di formazione (libera: preposizioni semplici; legata: utilizzati per dare significato )
La sintassi è il modo in cui le parole sono combinate tra loro per ottenere frasi e sintagmi accettabili (differente da lingua a lingua)
La semantica fa riferimento al significato di parole frasi e alla corrispondenza tra parole e significati (la stessa parola può avere più significati e diverse parole possono avere lo stesso significato)
La pragmatica si riferisce all’uso appropriato del linguaggio in contesti diversi (regole complesse e spesso diverse da cultura a cultura).
Sviluppo del linguaggio nella prima infanzia
Bambini producono attivamente suoni fin dalla nascita, l’obiettivo di questi suoni e attirare l’attenzione di chi si prende cura di loro e di chi li circonda. I vocalizzi dei bambini seguono spesso questa sequenza durante il primo anno: piangere, tubare, vocalizzazioni non di pianto, imitazioni vocaliche e Babbling. Le vocalizzazioni comprendono una varietà di suoni che non hanno la struttura propria del linguaggio e non svolgono alcuna funzione linguistica precisa.
Nelle prime 2-3 settimane dopo la nascita, il bambino produce solo suoni di natura vegetativa.
Gradualmente questi suoni si staccano dal loro contesto originario e iniziano essere prodotti anche quando è in uno stato di calma o di benessere. Tra i 2 e 3 mesi compaiono le imitazioni vocaliche, come se il bambino rispondesse vocalizzando al genitore che gli parla.
Gli infanti cominciano poi a usare i gesti a circa 8-10 mesi. Vi sono innanzitutto i gesti comunicativi che comprendono tutti i gesti fatti dal bambino con l’intenzione di comunicare qualcosa all’altro. Si distinguono in gesti performativi o deittici (8-12 mesi) che esprimono l’intenzione di riferirsi a oggetti o eventi esterni. I gesti performativi più comuni sono indicare - funzione dichiarativa o dimostrativa - mostrare un oggetto o richiederlo; altri gesti simbolici compaiono fra i 12-18 mesi e sono tali perché hanno un referente specifico indipendentemente dal contesto.
Fino a 6 mesi inoltre i bambini possono operare distinzioni raffinate tra i suoni di una lingua. Successivamente i bambini migliorano la loro percezione dei cambiamenti di suono della loro propria lingua, ovvero quella parlata dai genitori, quindi gradualmente perdono la capacità di riconoscimento dei cambiamenti di suono che non esistono nella madrelingua. Cominciano ad essere più selettivi a prestare attenzione solo ai suoni emessi nella lingua della comunità in cui sono immersi.
Le prime parole sono parole che descrivono per lui persone importanti, animali domestici, giocattoli, cibo, oggetti di casa, etc. I bambini spesso esprimono varie intenzioni con un singolo termine; l’esplosione del vocabolario cambia da bambino a bambino come cambia l’età delle prime parole. Tra i 18 e 24 mesi i bambini passano dall’olofrase all’utilizzo di due parole. Vi può essere la combinazione tra parola e gesto oppure tra due o tre parole che vengono associate tra loro ma ancora non formano una vera e propria frase.
Sviluppo del linguaggio nella seconda infanzia/età prescolare
Durante gli anni prescolastici la maggior parte dei bambini diventa gradualmente sensibile ai suoni delle parole. Cominciano a usare il plurale, esprimere il possesso, coniugare correttamente i verbi, anche se all’inizio generalizzano ancora esageratamente le regole.
Bambini in età prescolare imparano anche ad applicare le regole della sintassi. Intorno ai 3 anni di età non solo diventano più lunghe le frasi ma anche più complete dal punto di vista sintattico: si chiamano frasi nucleari complete le frasi che hanno al suo interno il verbo, l’oggetto e i vari complementi. Tra i 4 e 5 anni si ha la comparsa di enunciati complessi che indicano la capacità di stabilire relazioni semantiche tra eventi.
In questa fase aumenta anche la comprensione dei significati. In questo senso i genitori possono aiutare i figli nello sviluppo del vocabolario sia fornendo nuovi nomi a oggetti nuovi che entrano nell’esperienza del bambino sia accorciando l’uso delle parole alle cose e agli eventi a cui sono effettivamente associati.
Durante gli anni prescolastici avvengono alcuni miglioramenti nella pragmatica: i bambini piccoli iniziano a impegnarsi in discorsi estesi. Le loro abilità linguistiche sono in via di sviluppo oltre alla crescente capacità di capire la prospettiva delle altre persone. A circa quattro anni i bambini sviluppano una particolare sensibilità nel capire la necessità altrui di fare conversazione inoltre imparano anche a cambiare il loro stile del discorso secondo la situazione in cui si trovano.
Le abilità linguistiche dei bambini sono influenzate dal contesto in cui crescono: genitori con livello di scolarizzazione alto, genitori disponibili e coinvolti nell’interazione, letture di fiabe e disponibilità di materiale di apprendimento sicuramente aiutano. A loro volta, tali abilità influenzano positivamente o negativamente l’acquisizione della lettura-scrittura a scuola.
Sviluppo del linguaggio in età scolare/pre-adolescenza
Entrando nella scuola primaria i bambini acquisiscono capacità che permettono loro di leggere o scrivere oppure di progredire nelle abilità di scrittura lettura che hanno già sviluppato in età prescolare. Diventano meno legati alle azioni e alle percezioni associate alle parole; avvengono quindi cambiamenti nel modo in cui i bambini organizzano mentalmente il vocabolario. Durante gli anni della scuola primaria diventano progressivamente in grado di comprendere utilizzare la grammatica più complessa e, inoltre, imparano a usare il linguaggio in modo più completo.
Hanno quindi una consapevolezza metalinguistica cioè diventano abili nel riflettere sull’uso che si fanno del linguaggio.
Sviluppo del linguaggio in adolescenza
Lo sviluppo linguistico durante l’adolescenza include una più alta raffinatezza nell’uso delle parole. Sviluppando il pensiero astratto diventano molto più bravi nell’analisi della funzione delle parole nelle frasi. Fanno grandi passi nella comprensione del linguaggio figurato come le metafore e migliorano anche nella comprensione e nell’uso della satira.
In termini di scrittura, sono più abili nell’organizzazione delle idee prima di scrivere e nella distinzione tra elementi generali e specifici mentre scrivono, ma anche a legare tra loro frasi che insieme hanno un senso e a organizzare la scrittura nella struttura diversificata di introduzione, corpo del testo e conclusione.
Cambia anche rapidamente il modo di parlare e spesso i giovani adolescenti parlano con loro pare una sorta di dialetto caratterizzato dal gergo e slang. Si tratta soprattutto di soprannomi che sono satirici, che diventano parte del gergo di molti giovani adolescenti che devono usare queste formule per mostrare che fanno parte del gruppo e per riprodurre la serietà della situazione.
Le basi biologiche del linguaggio
Il fatto che vi siano grandi affinità nell’acquisizione delle tappe del linguaggio in bambini di tutto il mondo indica che tale funzione ha basi biologiche.
La capacità di parlare e comprendere il linguaggio richiede un particolare tipo di apparato vocale, ma anche un sistema nervoso dotato di specifiche qualità. Vi è la dimostrazione del fatto che specifiche zone del cervello sono predisposte per essere usate dal linguaggio.
Una è l’area di Broca, una zona del lobo frontale sinistro del cervello che controlla il movimento muscolare coinvolto nell’articolazione delle parole e dei processi grammaticali.
Un’area del cervello che, se danneggiata, può compromettere il linguaggio e l’area di Wernicke, una zona del cervello dell’emisfero sinistro è coinvolto nella comprensione del linguaggio.
Il linguista Noam Chomsky nel 1957 sosteneva che gli esseri umani sono biologicamente predisposti per imparare il linguaggio in un determinato momento e modo nel corso della loro vita. I bambini quindi nascono dotati di un dispositivo di acquisizione del linguaggio (LAD), dotato biologicamente che permette all’individuo di acquisire le regole della lingua. Questo dispositivo è dominio-specifico, ovvero agisce in maniera indipendente dallo sviluppo di altre abilità.
Il ruolo dell’ambiente e delle interazioni con le persone (nel linguaggio)
Il linguaggio non si acquisisce in un vuoto sociale. Interazione con altre persone è fondamentale per la sua acquisizione. Il sostegno e il coinvolgimento di chi si prende cura dei bambini e degli insegnanti favoriscono in gran misura l’apprendimento linguistico di un bambino.
Una caratteristica interessante del contesto linguistico del bambino piccolo è quella del discorso rivolto al bambino o più comunemente baby talk. Gran parte di questo meccanismo è del tutto automatico e molti genitori non se ne accorgono neanche. Esistono strategie diverse da questa per ottimizzare l’acquisizione del linguaggio nel bambino: rimodellamento, riformulazione di ciò che è stato detto dal bambino; espansione, riaffermare ciò che dice il bambino; denominazione, individuazione dei nomi degli oggetti richiesti al bambino.
I genitori usano queste strategie in modo del tutto naturale all’interno di conversazioni. Bisogna quindi seguire i bambini in modo da guidarli per imparare più facilmente a usare il linguaggio. Se i bambini non sono ancora pronti a ricevere delle informazioni, solitamente lo esprimono.