Cap. 8 - Francia Flashcards
La quinta repubblica
La quarta repubblica era un sistema parlamentare instabile, e finisce con il conflitto in Algeria.
Nel 1958 Charles de Gaulle è nominato presidente del Consiglio e il governo investito di poteri costituenti produce una nuova costituzione, approvata da un referendum popolare.
L’impianto del governo è semi-presidenziale, con margini di ambiguità risolti dalla prassi (presidente con poteri eccezionali e di dominio sull’esecutivo, ma la legge impone che gli esecutivi siano responsabili davanti al parlamento). Questa formula lascia ai ministri la possibilità di decidere se chiedere o meno la fiducia.
Il referendum del 1962 e la trasformazione a sistema semipresidenziale
Il referendum del 1962 stabilisce l’elezione del presidente della repubblica a suffragio universale diretto. Per ottenere questo risultato, De Gaulle scavalca l’art. 89 appoggiandosi invece all’11, mossa che molti giudicano incostituzionale.
L’esito è un sistema semi-presidenziale:
- presidente eletto a suffragio universale diretto
- notevoli poteri del presidente
- premier sottoposto alla fiducia del parlamento
La supremazia del presidente
I poteri del presidente sono:
- ruolo attivo nella fromazione del governo
direzione
- fromazione del governo
direzione del lavoro del governo
- poteri autonomi in politica estera e difesa
- potere di sciogliere l’assemblea
- poteri straordinari in caso di “grave ed imminente pericolo”
- potere di indurre referendum
I poteri del presidente sono tali da spingere i leader delle principali forze politiche a competere per la presidenza e da rendere il primo ministro un esecutore dell’indirizzo politico presidenziale. Questo non si verifica però nei casi di coabitazione.
Ridimensionamento del ruolo presidenziale
Nei casi di coabitazione il Presidente deve accettare la nomina di un Primo ministro scelto dal principale partito avverso, che torna ad essere il «vero» capo dell’esecutivo.
Al Presidente rimangono le prerogative garantite dalla costituzione, ma perde il ruolo di capo della maggioranza e guida del governo.
La riforma costituzionale del 2002 (referendum del 2000) riduce la durata del mandato da 7 a 5 anni, così da uguagliarla a quella dell’assemblea nazionale. Questa sincronizzazione riduce fortemente la possibilità di coabitazione.
Casi di coabitazione
- Mitterand–Chirac (1986-1988)
- Mitterand–Balladur (1993-1995)
- Chirac–Jospin (1997-2002)
Quadriglia bipolare
Termine utilizzato per descrivere il sistema partitico francese degli anni ‘70. Descrive l’esistenza di quattro partiti radunati attorno a due poli di forza equivalente, uno di destra e uno di sinistra.
I partiti di destra
- UNR/UDR/RPR:
Nel 1958 nasce UNR (Union pour la nouvelle République) dalla fusione dei movimenti gollisti. Nel 1968 viene rinominato UDR ( Union des démocrates pour la République) con il consolidamento di Pompidou. Poi ristrutturato da Chirac nel 1976, Prende il nome di RPR (Rassemblement pour la République). Negli anni successivi aumenta il consenso elettorale, che vede il programma di partito spostarsi a destra.
- UDF:
La destra non gollista moderata confluisce nel 1978 nell’UDF (Union pour la démocratie française), che rimane una federazione di partiti autonomi fino al 2002.
- UMP:
Chirac crea l’Union pour la Majoritè Presidentielle, poi Union pour un mouvement populaire (UMP), nel 2002. Qui confluiscono RPR e parte dell’UDF.
- Les Republicains:
Un gruppo minoritario si raggruppa intorno al centrista cattolico Bayrou, dal 2007 alla guida del MoDem. Nel 2014 Sarkozy ne assume la guida e ora si chiama Les republicains.
I partiti di Sinistra
- Partito socialista:
È frutto della riorganizzazione della sinistra non comunista e dell’unione dei socialisti della SFIO con il club di Savary (1969). Nel 1971 è guidato da Mitterand con obiettivo di unire la sinistra a scapito del PCF.
- Partito comunista:
Partito di massa che negli anni ’40 è primo in termini di voti e iscritti. Il suo declino è dovuto al sistema maggioritario a doppio turno, la sua rigidità ideologica e l’incapacità di adattarsi alle regole del nuovo regime. A ciò si aggiunge il declino dei lavoratori industriali.
Front National
Le sue tematiche chiave sono protezionismo, sicurezza, autorità, ripiegamento sulla dimensione nazionale, euroscetticismo, anti-immigrazione e anti-islam. Guidato da Marine Le Pen, figlia del fondatore Jean-Marie Le Pen, che orienta il partito su posizioni più liberali e laiche non condivise totalmente dagli altri membri. Si afferma nelle elezioni che danno maggior libertà di scelta all’elettore (locali, regionali, europee) dove c’è il proporzionale (es. legislative del 1986). Con la nuova leader ha subito un rinnovamento generazionale, un adattamento ideologico e ha attuato la strategia del debiabolisation (allontanamento da toni e temi più estremisti) per avvicinare l’elettorato moderato.
Il sistema elettorale
Per il Presidente vige un sistema maggioritario a doppio turno con balottaggio (majority-majority). Questo sistema rende la competizione bipolare e fa scomparire il centro: i partiti devono cercare accordi pre-elezioni o negoziare reciproca desistenza al secondo turno a favore del candidato meglio piazzato.
I membri dell’Assemblea Nazionale sono eletti in collegi uninominali a doppio turno. La maggioranza assoluta è richiesta al primo turno, mentre per il secondo è sufficiente la maggioranza relativa (majority-plurality).
A partire dal 1976 accedono al secondo turno i candidati che superano il 12,5% degli aventi diritto al voto.
Nel 1986 c’è un ritorno provvisorio al sistema proporzionale.
Le regioni hanno un sistema elettorale a due turni, proporzionale con premio di maggioranza.
L’evoluzione del sistema elettorale
Gli effetti sul sistema partitico dei nuovi sistemi elettorali sono:
- riduzione del numero di partiti rilevanti rispetto alla frammentazione della IV Repubblica
- penalizzazione del centro
- i piccoli partiti sopravvivono solo se coalizzati
> A SX, accordi di desistenza al secondo turno tra Comunisti e Socialisti
> A DX, accordi pre-elettorali fra Gollisti e UDF (liberali e cristiani) - sempre esclusi gli accordi con il FN
- l’elezione diretta del Presidente rafforza ulteriormente i due maggiori partiti e il bipolarismo.
Fasi di concordanza
Durante le fasi di concordanza la direzione dell’azione del governo è in mano al Presidente. Egli si avvale degli organismi collegiali, convoca le riunioni del Consiglio dei Ministri, fissa l‘ordine del giorno, dirige il dibattito e trae le conclusioni.
Durante il suo mandato Sarkozy potenzia le strutture della presidenza, dando vita al fenomeno della presidenza governante (che scavalca scavalca l’esecutivo) attenuatosi poi con Hollande.
Il consiglio dei ministri
Il Consiglio dei Ministri è presieduto dal Presidente della Repubblica. Le sue caratteristiche sono:
- Luogo di informazione sugli affari dello Stato.
- Occasione per Presidente e Premier di esprimere scelte, indicare orientamenti e dare direttive
- I ministri sono in posizione subordinata, se ci sono dissensi vengono allontanati
- Il Premier supervisiona e amministra l’esecutivo, convoca e presiede i comitati interministeriali (permanenti) e ristretti (occasionali), arbitra nei conflitti interministeriali
Delimitazione del dominio della legge
L’art. 34 delimita le materie dove il parlamento può legiferare, il 37 le materie residue, il 40 limita l’iniziativa legislativa dei membri e dichiara inaccettabili proposte di legge/emendamenti che comportino una diminuzione delle entrate/aumento delle spese.
Strumenti del governo per forzare le assemblee
La Costituzione prevede alcuni strumenti che il governo per può usare per forzare le assemblee.
Uno di essi, previsto dall’art. 44, è il Vote bloqué: il governo chiede a una delle camere di approvare una proposta di legge con i soli emendamenti proposti dal governo, senza poterla modficare.
Un mezzo analogo è previsto dall’art. 49, e consente al Primo ministro di impegnare la responsabilità del governo su un testo. La fiducia è presunta, e il testo si considera adottato se non interviene una mozione di sfiducia entro 24 ore. Questo dispositivo è stato usato perlopiù con maggioranze eterogenee o relative.
A partire dal 1966, quando Pompidou non chiese il voto di fiducia, l’impegno della responsabilità è diventato una facoltà e non un obbligo. Si usa per rafforzare la propria legittimazione oppure in caso di coabitazione.