Cap. 3 - elezioni e partiti Flashcards
Partecipazione politica
Per partecipazione politica si intende l’insieme delle azioni che contribuiscono ad influenzare le decisioni pubbliche e la competizione per accedere ai ruoli rappresentativi o di governo.
Livelli differenziati di partecipazione
Solo poche le persone impegnate con alta intensità (attivisti). In molti si informano ma non prendono parte a iniziative pubbliche (spettatori), le altre persone sono estranee alla sfera politica (apatici).
Esiste la partecipazione convenzionale/ortodossa (legata al circuito della rappresentanza) o non convenzionale/eterodossa (mirata a sovvertire le modalità di comportamento accettate, a rompere la routine, per sollevare un tema ignorato dall’opinione pubblica).
Oslon sulla partecipazione politica
Perchè non tutti partecipano alla politica anche se ne subiscono le conseguenze? Secondo Oslon ciò accade perché da un punto di vista individuale sostenere cause pubbliche non è razionale. Se c’è un obiettivo condiviso, tutti sono consapevoli dei vantaggi che ne deriverebbero ma razionalmente un individuo sarà portato ad agire da free rider e stare a guardare perché potrà usufruire dei vantaggi dell’azione collettiva senza pagarne i costi. Questo ragionamento è motivato nache dal fatto che il suo contributo sarebbe comunque minimo per la causa.
Fattori che facilitano la partecipazione
- Dotazione di risorse individuali: le persone con maggiori competenze o reddito e con status sociale elevato tendono a intraprendere più spesso azioni politiche perché per loro partecipare è meno faticoso, perché i costi pesano meno e hanno maggior fiducia nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato
- Socializzazione politica: la generazione socializzata negli anni ’60-’70 ha una quota di attivisti più elevata della generazione precedente e successiva
- Cultura diffusa nel contesto in cui si vive: insieme di norme e valori condivisi tra i membri del gruppo, patrimonio di cultura condivisa detto civismo (civisness) o capitale sociale
- Incentivi istituzionali: la partecipazione è più elevata nei sistemi proporzionali con molti candidati e partiti (partecipazione attraente perché ogni elettore ha la possibilità di riconoscersi in un candidato) o quando la distanza tra due candidati in un collegio uninominale è ridotta (ogni elettore sa che il suo voto può essere decisivo)
- Disincentivo: il timore che gli altri possano agire da free rider o che tradiscano il gruppo
- Calcolo costi-benefici: si altera grazie al senso di appartenenza/identificazione verso un gruppo-categoria-classe sociale…indipendentemente dalle risorse di ognuno; questa forma di identificazione è la coscienza di classe: questa convinzione fa percepire il costo come ragionevole in nome di un miglioramento delle proprie condizioni
Il ruolo delle organizzazioni
Le persone poco inclini a partecipare sono spinte a farlo se hanno a disposizione un’infrastruttura organizzativa che abbassa i costi della partecipazione individuale, rendendola efficace e creando il senso di identificazione.
Tipi di organizzazioni
- Gruppi di pressione
- Movimenti
- Partiti
Gruppi di pressione
Cercano di influenzare i decisori pubblici verso determinate scelte senza partecipare direttamente alla competizione elettorale; sono gruppi che nascono per altri scopi ma diventano parte del sistema perché esercitano pressioni (associazioni ambientaliste, confederazioni sindacali…).
Movimenti
Esercitano pressioni, non presentano le proprie liste alle elezioni e non sono dotati di un’organizzazione stabile e strutturata. Sono reti sociali dense e informali tenute insieme da credenze condivise e da una forte identità collettiva, non c’è una divisione formale dei ruoli. L’identità si forma con l’identificazione degli avversari (conflittualità) e la loro forza risiede nel numero di persone coinvolte. Sollevano tematiche nuove, mettono in discussione assetti consolidati, danno vita a forme di protesta non convenzionali (flashmob). A causa del loro carattere discontinuo hanno vita breve (se non si istituzionalizzano nelle altre due forme declinano) e promuovono una partecipazione fluida e intermittente.
Partiti
Fondamentali per il sistema politico, sono organizzazioni che si presentano continuativamente con il proprio simbolo alle elezioni; svolgono funzioni molto specifiche:
- elaborano programmi di politica pubblica
- selezionano i candidati
- coordinano gli eletti
Queste attività sono strettamente connesse agli obiettivi perseguiti (ottenere voti e cariche pubbliche, influenzare le decisioni pubbliche). Possono formare coalizioni con altri partiti e se non ottengono incarichi la loro influenza diminuisce così come le chance future di ottenere voti. Ci sono molte differenze tra partiti, le principali riguardano la famiglia politica e il modello organizzativo.
Famiglie politiche
Le famiglie politiche sono accumunate da riferimenti ideali, pregiudizi comuni, si rivolgono allo stesso tipo di elettorato. Lo si rileva dalla denominazione o dai programmi, dall’adesione a organizzazioni politiche internazionali.
Teoria dei cleavages (fratture) di Rokkan:
Questa teoria spiega somiglianze e differenze tra partiti, e in particolare:
-perché sono nati quasi contemporaneamente partiti con posizioni simili in molti paesi?
-perché in alcuni paesi sono assenti partiti appartenenti a determinate famiglie ideologiche e in altri sono più forti?
Per Cleavage si intende un conflitto forte e prolungato con profonde radici nella struttura della società. Comporta una divisione tra categorie di persone che favorisce la formazione di identità collettive e reti organizzative contrapposte. I cleavages non producono automaticamente nuovi partiti ma creano le condizioni per aggregare più cittadini intorno a identità e interessi comuni che possono essere politicizzati e istituzionalizzati.
Le giunture critiche nella teoria di Rokkan
Le giunture critiche sono dei momenti storici di passaggio che hanno creato i cleavage:
- La formazione degli stati nazionali: nei paesi non completamente conquistati e non toccati dalla riforma protestante le élite guidano il processo di formazione ed entrano in conflitto con le popolazioni interne, soprattutto in presenza di più comunità etniche o linguistiche che pretendono autonomia (frattura centro/periferia). Le élite si scontrano poi con la chiesa cattolica a cui hanno sottratto i possedimenti e il potere sulla formazione delle coscienze (frattura stato/chiesa).
- La rivoluzione industriale: contrappone gli interessi agrari a quelli del settore manufatturiero (frattura città/campagna) e gli interessi della borghesia imprenditoriale a quelli degli operai salariati (la frattura capitale/lavoro divemta il conflitto più profondo, con la classe operaia che diventa la principale componente dell’elettorato).
Le fratture
intorno a ciascuna frattura si formano identità collettive che si condensano in partiti politici con l’estensione del suffragio.
- élite: partiti conservatori e liberali
- frattura centro/periferia: partiti etnoregionalisti
- frattura stato/chiesa: partiti cristianodemocratici
- frattura città/campagna: partiti che difendono gli interessi del mondo agricolo
-frattura capitale lavoro: movimento operaio e partiti socialisti
Le differenze tra i vari paesi dipendono dalla profondità e dall’intersezione delle fratture: nei paesi in cui il conflitto stato/chiesa è stato più aspro, l’impatto politico della frattura città/campagna è stato minore perché si è costituita una rete di organizzazioni ecclesiali e formative di cui il mondo agricolo era parte integrante. Quanto più profonda è la frattura stato/chiesa, tanto più frammentata è la rappresentanza della classe operaia, il partito socialista non riesce a rappresentare la classe operaia.
Il congelamento e scongelamento degli elettorati
> Tesi del congelamento (freezing proposition): i contrasti all’interno dei sistemi politici europei si erano delineati prima dell’estensione del suffragio e sono così profondi che le forze politiche degli anni ’60 rispecchiano quelle degli anni ‘20.
> Scongelamento degli elettorati: dagli anni ’70, perdono di importanza le identità legate alla confessione religiosa e all’appartenenza di classe, gli elettori sono più mobili.
La teoria della modernizzazione culturale e l’affermazione di un nuovo cleavage
Il boom economico e il miglioramento del welfare portano ad una redistribuzione della ricchezza: c’è più istruzione e tutela di rischi e malattie, la classe operaia inizia a scomporsi. Aumentano i mezzi di comunicazione di massa, le informazioni arrivano facilmente e ciò ha effetto sui valori di ampie fasce della popolazione. Aumentando le risorse cognitive, sociali e materiali le persone si rendono più indipendenti e cambia la loro percezione della vita: obiettivi a cui prima non davano importanza diventano prioritari. Questo porta all’affermazione di un nuovo cleavage che diffone i valori postmaterialisti e fa cadere la fiducia delle persone verso istituzioni religiose e politiche.
Rivoluzione e controrivoluzione silenziosa
La “Rivoluzione silenziosa” (Inglehart) porta all’affermazione di valori postmaterialisti (femminismo, ecologismo, movimento gay, diritti civili) incarnati dai partiti verdi e della sinistra alternativa post-marxista.
La “Contro-rivoluzione silenziosa” (Ignazi) consiste nell’affermarsi di partiti e movimenti anti tasse, anti immigrazione, anti establishment, euroscettici (I partiti della destra populista, spesso euroscettici). È però discutibile che queste nuove linee di divisione siano assimilabili alle fratture rokkaniane tradizionali, mancano le identificazioni collettive forti, le infrastrutture organizzative, le fedeltà di voto.