Cap. 12 - Stati Uniti Flashcards
Rivoluzione americana
Nel 1775 scoppia la rivoluzione americana.
Il 4 luglio 1776 le 13 colonie americane dichiarano l’indipendenza dal Regno Unito e stipulano tra loro un patto confederativo (Articles of Confederation), che ratificano fra il 1777 e il 1781.
Convenzione di Filadelfia
Nel 1787 con la Convenzione di Filadelfia viene scritta una nuova costituzione che fissa le garanzie e i limiti del potere.
Viene delineato un sistema presidenziale federale, la cui caratteristica fondamentale è la separazione dei poteri (separated institutions sharing power) ed il loro bilanciamento (checks and balances).
- Esecutivo: Presidente
- Legislativo: il Congresso bicamerale
- Giudiziario: Corte Suprema, Corti federali e statali
Si costituisce un sistema di istituzioni separate che condividono una quota del potere: il presidente influisce sulla legislazione e nel processo legislativo, così come il congresso può intervenire nelle funzioni esecutive (ostacolando le nomine). Tra presidente e congresso non c’è un rapporto di fiducia e le disposizioni incoraggiano il conflitto piuttosto che la collaborazione tra i due (governo diviso).
10 emendamenti
Nel 1789 vengono approvati 10 emendamenti per limitare il potere del governo e tutelare le libertà individuali.
Fratture deboli
Gli interessi territoriali diversi e la grande eterogeneità non hanno mai prodotto la formazione di specifici partiti e la rappresentanza è garantita dalle due principali forze politiche nazionali. le differenze sono attenuate dai valori fondamentali condivisi, da una forte identificazione con i principi costituzionali e da un profondo senso di appartenenza.
Ondate di immigrazione
Il paese subisce forti ondate migratorie in 3 fasi:
* prima della guerra civile: Inglesi e scandinavi
* 1840-50: irlandesi e cattolici tedeschi, Cinesi
* 1890-1910: italiani, polacchi, ebrei, russi
* 1960: ispanici e asiatici.
Ogni ondata porta un aumento della diversità culturale e nuove barriere linguistiche; negli anni ’90 si parlava di melting pot ma attualmente si preferisce la metafora della salad bowl/tossed salad.
Identificazione politica degli immigrati
- Afroamericani: Partito democratico (dal New Deal lo vedono come espressione dei diritti civili e dal ’64 ottiene l’85% del voto dei neri. Gli afroamericani votano per il partito democratico con un margine di 9 su 10)
- Ispanici: si differenziano per partecipazione, appartenenza politica ed ideologica (il rapporto scende a 2 a 1 perché i partiti nazionali, per attrarre i voti degli ispanici, adottano la tattica di presentare candidati appartenenti allo stesso gruppo etnico)
- Asiatici: Partito democratico
- Bianchi: partito repubblicano
Composizione etnica degli elettori nel 2004, 2008 e 2012
- Elezioni 2004: nversione di tendenza, ispanici e afroamericani tra i 26 e i 35 anni votano per i Repubblicani
- Elezioni 2008 e 2012: conferma del trend tradizionale, secondo cui ispanici, afroamericani e asiatici preferiscono i democratici (favoriti dalla candidatura di Obama).
Paradigma dell’uguaglianza
Uno dei principi fondamentali nella cultura americana è il paradigma dell’uguaglianza, per cui le persone competitive e disposte a rischiare, con più talento e capacità, possono avere successo.
Lo stato deve fare in modo che razza, sesso, religione, provenienza sociale non costituiscano un ostacolo all’affermazione personale, ma l’uguaglianza politica è stata negata per molto tempo a grandi strati della popolazione e la discriminazione tutt’oggi è palese.
Formula elettorale
La formula elettorale è majority plurality applicata a collegi uninominali, sia per l’elezione di cariche monocratiche (massimo due mandati consecutivi), sia per i componenti delle assemblee legislative (numero illimitato di mandati).
Gerrymandering
Il Gerrymandering è il tentativo di ritagliare su misura i collegi per favorire gli interessi elettorali di democratici o repubblicani. Ogni 10 anni si decide come riallocare il numero dei deputati. Se ci sono cambiamenti si ridisegnano i collegi, e questa pratica è altamente politicizzata per avvantaggiare il partito che ha il controllo.
Calendario elettorale
Le elezioni sono programmate con regolarità e il sistema è sfalsato (staggered system).
- Camera: rinnovata ogni due anni
- Senato: 1/3 ogni due anni
- Presidente: ogni 4 anni
Le elezioni americane sono precedute dalle più lunghe e costose campagne elettorali di qualsiasi altra democrazia liberale.
Primarie (gennaio-giugno)
Elezioni condotte per scegliere i candidati, sono regolate con leggi statali. Possono essere chiuse (votano solo gli elettori registrati per quel partito, registro pubblico) aperte (nessuna registrazione, il voto è aperto a tutti i cittadini) o semi-chiuse (gli elettori indipendenti possono decidere di partecipare per un partito). La partecipazione alle primarie è bassa.
Caucus
In una minoranza di stati (es. Iowa) i delegati alla convention si scelgono attraverso il Caucus, una riunione in locali pubblici (scuole, palestre, chiese) in cui i rappresentanti dei diversi candidati chiedono il voto agli elettori presenti. Al termine della riunione, gli elettori si radunano fisicamente in parti diverse della stanza.
Gli elettori dei candidati meno votati possono scegliere in un secondo momento di ridistribuirsi fra i candidati più competitivi.
La campagna elettorale
Il momento di lancio della campagna è la Convention (a luglio o settembre, dipende dai giochi olimpici), in cui avviene nomina ufficiale del candidato alla presidenza.
I candidati concentrano la campagna elettorale siugli stati più grandi e soprattutto sugli Swing States, in cui l’esito è scontato.
Il voto avviene a novembre. A votare formalmente sono i 538 grandi elettori. Il loro numero equivale al numero di senatori (100, 2 per ogni stato) e deputati (435) + 3 per il distretto federale della Columbia. Il numero è determinato quindi in base al numero di stati e senatori che ogni stato elegge.
Grandi elettori e ed entrata in carica del Presidente
Ciascuno stato assegna i Grandi elettori in blocco, quindi quello che conta è vincere le elezioni in ciascuno stato, non avere la maggioranza di voti popolari.
Ciascuno stato ha un numero specifico di grandi elettori e regola autonomamente le elezioni. Storicamente il voto dei Grandi elettori non ha mai alterato il risultato elettorale, ma ci sono state defezioni singole (faithless electors).
Il nuovo Presidente entra in carica a gennaio.