Analisi Dati Flashcards

1
Q

Con il termine analisi dei dati si intende:
- le tecniche statistiche utilizzate per raggiungere i risultati;
- un processo composto da quattro fasi distinte (organizzare, conoscere, sintetizzare, confermare);
- le procedure utilizzate per la raccolta dei dati;
- i risultati della ricerca.

A

un processo composto da quattro fasi distinte (organizzare, conoscere, sintetizzare, confermare)

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2
Q

Gli eventuali errori presenti nella base dati possono essere controllati nella fase di:
- conferma dei risultati;
- inserimento dei dati;
- rappresentazione grafica dei risultati;
- pulizia dei dati.

A

Pulizia dei dati

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3
Q

In una distribuzione, se il valore di un punteggio cambia, sicuramente si modificherà anche __________ .
la moda;
la mediana;
la media;
il range.

A

Moda

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4
Q

________fornisce una misura della dispersione dei dati attorno alla media.
L’errore standard della media;
Il range;
La somma dei quadrati delle devianze;
La deviazione standard.

A

La deviazione standard

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5
Q

Dividendo la deviazione standard della popolazione per la radice quadrata della dimensione del campione, si ottiene:
l’errore standard della media;
il range della popolazione;
l’errore standard stimato della media;
il punto di stima della varianza.

A

L’errore standard della media

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6
Q

In genere, le misure dell’ampiezza dell’effetto non sono influenzate :
dall’effetto della variabile indipendente;
dalla variabilità del campione;
dalla dimensione del campione;
dalla deviazione standard del campione.

A

Dalla dimensione del campione

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7
Q

Per ottenere conclusioni statisticamente significative il ricercatore utilizza la statistica____.
- descrittiva;
- predittiva;
- correlazionale;
- inferenziale.

A

Inferenziale

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8
Q

Se il coefficiente di correlazione assume un valore di 0.0, sappiamo che:
- le due variabili hanno una perfetta correlazione negativa;
- le due variabili hanno una perfetta correlazione positiva;
- non c’è relazione lineare fra le due variabili;
- non è un valore possibile per il coefficiente di correlazione.

A

non c’è relazione lineare fra le due variabili

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9
Q

Quale tra i seguenti indicatori non è una misura di tendenza centrale?
La media;
la moda;
la mediana;
il range.

A

Il range

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10
Q

La ________ indica il punteggio che è presente più frequentemente nella distribuzione.
media;
mediana;
moda;
deviazione standard.

A

Moda

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11
Q

Quando si confrontano due medie, una delle misure dell’ampiezza dell’effetto più appropriata è:
la d di Cohen;
la M di Cohen;
la f di Cohen;
la z di Cohen.

A

D di cohen

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12
Q

Esiste una correlazione quando due misure diverse degli stessi individui, eventi o cose:
non sono legate;
sono in un grafico di dispersione;
variano insieme;
sono le stesse.

A

Variano insieme

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13
Q

Uno dei principali motivi, per il quale non si possono trarre conclusioni causali basandosi sulla correlazione, è che la correlazione tra due variabili:
- potrebbe essere sbagliata;
- non è mai tra variabili che sono legate causalmente;
- non può essere calcolata per variabili legate causalmente;
- potrebbe essere dovuta a una terza variabile.

A

Potrebbe essere dovuta a una terza variabile

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14
Q

Il test di significatività dell’ipotesi nulla parte dall’assunzione che la prestazione di due o più gruppi:
- differisce significativamente;
- differisce solo minimamente;
- differisce a un valore di p <.05;
- non differisce.

A

Non differisce

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15
Q

Nella ricerca psicologica, il livello di significatività equivale a:
un errore di I tipo;
un errore di II tipo;
0.50;
potenza.

A

Errore I tipo

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16
Q

Si verifica un errore di I tipo quando un ricercatore:
rifiuta l’ipotesi nulla quando è falsa;
rifiuta l’ipotesi nulla quando è vera;
non rifiuta l’ipotesi nulla quando è falsa;
non rifiuta l’ipotesi nulla quando è vera.

A

rifiuta l’ipotesi nulla quando è vera

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17
Q

La probabilità che un esperimento riveli l’effetto di una variabile indipendente quando essa ha realmente un effetto, si riferisce ________ di un esperimento.
al livello di significatività;
all’alfa;
alla sensibilità;
alla significatività.

A

Alla sensibilità

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18
Q

Data la seguente sequenza di dati:
3; 3; 8; 7; 8; 6; 7; 10; 4; 4; 8; 7; 2; 2; 9; 9; 9; 15; 3; 3; 12; 4; 5; 5; 12
la mediana è pari a:

A

7

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19
Q

Nell’analisi della varianza per misure ripetute, la stima della varianza d’errore è chiamata:
varianza residua;
varianza sommaria;
varianza tra gruppi;
varianza stimata.

A

Varianza residua

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20
Q

L’analisi degli effetti semplici rileva l’effetto di una variabile indipendente:
- tra tutti i livelli di un’altra variabile indipendente;
- in un disegno a fattore singolo;
- per tutte le altre variabili indipendenti;
- ad ogni livello di una seconda variabile indipendente.

A

ad ogni livello di una seconda variabile indipendente.

21
Q

Quando si conduce un’analisi della varianza, si assume che la varianza sistematica, dovuta all’effetto della variabile indipendente, si sommi:
alla varianza entro gruppi;
alla varianza tra gruppi;
al denominatore nel rapporto del test-F;
all’ipotesi nulla.

A

Alla varianza tra gruppi

22
Q

Un ricercatore vuole confrontare il punteggio di 9 partecipanti ad una ricerca sull’influenza dei videogiochi cooperativi sul comportamento prosociale. I 9 partecipanti hanno compilato una scala di prosocialità prima e dopo quattro ore di gioco con un videogioco a carattere cooperativo.
Il risultato del t-test per campioni appaiati che ha confrontato il punteggio al post test con il punteggio al pre test è: t (8) = 5,37; p <.01
Il t-test per campioni appaiati è risultato statisticamente significativo. Il ricercatore può concludere che:

  • i soggetti al post test ottengono punteggi più alti che al pre test;
    i- soggetti al pre test ottengono punteggi più alti che al post test;
  • non è possibile stabilirlo perchè sono necessari i punteggi medi;
  • le differenze non sono rilevanti
A

i soggetti al post test ottengono punteggi più alti che al pre test

23
Q

Il numero di esercizi corretti alla prova INVALSI della classe 1C è stato:
15 10 11 19 18 25 17 12 15 13 14 17 11 16 18 19 11 12 15 13. La moda della distribuzione è:
- 15;
- 11 e 19;
- 17;
- 15 e 11.

A

15 e 11

24
Q

In una ricerca sulla lettura dei quotidiani 9 partecipanti riportano i seguenti valori relativi al numero di giornali letti in un mese: 3; 4; 3; 2; 5; 6; 1; 3; 2. Se la media dei punteggi riportati da 10 partecipanti è 3,4, quanti giornali avrà letto il decimo partecipante?
- 5;
- Non è possibile determinarlo;
- 29;
- 1.

A

5

25
Q

La deviazione standard può essere calcolata per:
- Variabili misurate su scala ordinale
- Variabili misurate su scala a intervalli
- Variabili misurate su scala a intervalli o a rapporti equivalenti
- Variabili misurate su una qualsiasi scala

A

Variabili misurate su scala a intervalli o a rapporti equivalenti

26
Q

Un errore di II tipo si verifica quando:
- si accetta l’ipotesi nulla quando è vera;
- si rifiuta l’ipotesi nulla quando è vera;
- non si rifiuta l’ipotesi nulla quando è vera;
- non si rifiuta l’ipotesi nulla quando è falsa.

A

non si rifiuta l’ipotesi nulla quando è falsa

27
Q

La F di Fisher è data da:
- Varianza entro i gruppi / Varianza fra i gruppi
- Varianza fra i gruppi – varianza entro i gruppi
- Varianza entro i gruppi + varianza fra i gruppi
- Varianza fra i gruppi / Varianza entro i gruppi

A

Varianza fra i gruppi / Varianza entro i gruppi

28
Q

Calcolare la media del seguente insieme di dati 8; 7; 8; 6; 7; 15; 4; 4; 8; 7 (approssima alla prima cifra decimale)

A

7.4

29
Q

Calcolare la deviazione standard del seguente insieme di dati: 8; 7; 8; 6; 7; 15; 4; 4; 8; 7 (approssima alla prima cifra decimale per eccesso)

A

3.1

30
Q

Dati i seguenti valori di X: 7, 12, 10, 23, 11, la media aritmetica è pari a 10,6.

A

Falso

31
Q

Dati i seguenti valori di X: 4, 2, 3, 5, la varianza è pari a 2.

A

Vero

32
Q

Dati i seguenti valori di X: 3, 5, 8, 9,10,11,13, la mediana è 10

A

Falso

33
Q

Se come risultato dell’ANOVA si ottiene F = .85, vuol dire sicuramente che la varianza tra i gruppi è inferiore alla varianza entro i gruppi.

A

Vero

34
Q

La significatività statistica coincide con la significatività pratica e clinica.

A

Falso

35
Q

Per misurare la dimensione dell’effetto quando si confrontano due medie si utilizza r di Pearson

A

Falso

36
Q

La potenza di un test statistico è la probabilità che un test statistico permetta di rifiutare l’ipotesi nulla quando è falsa.

A

Vero

37
Q

La statistica inferenziale è un insieme di tecniche di analisi dei dati che consentono di descrivere i dati raccolti.

A

Falso

38
Q

Ipotesi nulla Ho è l’ipotesi che presuppone sempre differenze fra i gruppi.

A

Falso

39
Q

La moda è l’unico indicatore di tendenza centrale che si può utilizzare quando si hanno a disposizione variabili nominali.

A

Vero

40
Q

Data una distribuzione di punteggi compresa fra 20 e 50, il valore calcolato per la mediana è 8.

A

Falso

41
Q

La deviazione standard può assumere solo valori positivi.

A

Vero

42
Q

L’eta quadrato è l’indicatore della dimensione dell’effetto nei disegni con tre o più gruppi indipendenti.

A

Vero

43
Q

L’analisi degli effetti principali viene utilizzata per analizzare l’interazione.

A

Falso

44
Q

Per analizzare gli effetti dell’interazione il ricercatore ricorre all’analisi degli effetti semplici.

A

Vero

45
Q

La mediana è l’unico indicatore di tendenza centrale che si può utilizzare quando si hanno a disposizione variabili a rapporti.

A

Falso

46
Q

La media non è sensibile ai valori estremi.

A

Falso

47
Q

Se gli effetti principali di un’Analisi della varianza non sono significativi non lo saranno nemmeno gli effetti di interazione.

A

Vero

48
Q

La deviazione standard della popolazione è indicata con s, mentre la deviazione standard di un campione è indicata la lettera greca sigma (σ).

A

Falso

49
Q

All’aumentare della varianza sistematica, il valore di F tenderà ad essere minore di 1,00.

A

Falso