5 - Schemi, aspettative e stereotipi Flashcards
schemi
strutture cognitive composte da un insieme organizzato di credenze e pensieri, derivati dalle nostre esperienze, che utilizziamo per rappresentare le nostre conoscenze riguardanti un concetto e ed esplorare l’ambiente che ci circonda, elaborando, codificando ed interpretando le informazioni provenienti dall’esterno.
tassonomia di schemi
- schemi di persona
- schemi di sè
- schemi di ruolo
- schemi di evento (script)
schemi di persona
(teorie implicite di personalità) nostra immagine mentale, insieme di caratteristiche riguardo modello di persona.
–> lo specifico esemplare che meglio racchiude in sé le caratteristiche previste dallo schema viene definito prototipo, e costituisce quindi l’esempio più rappresentativo dello schema.
Es: Lo schema dell’estroverso
schemi di sè
auto-percezione, rappresentazioni schematiche relative a noi stessi, formate da caratteristiche fondamentali per l’auto-definizione
si può può essere:
- schematica lungo una det. dimensione (importante per la propria immagine di sè)
- a-schematica lungo una det. dimensione (tale dimensione non è rilevante)
schemi di ruolo
le aspettative associate al ruolo sociale occupato dalla persona, gli attributi che ci si attende che una persona possegga ed i comportamenti che si prevede metta in atto in relazione al fatto che essa occupa una particolare posizione nella struttura socialecorrelati ai ruoli sociali
- Ruoli acquisiti (es. psicologo): individuo, consapevolmente, sceglie di assumere quel ruolo
- Ruoli ascritti (es. uomo/donna, giovane/vecchio): non vengono scelti, ma hanno a che fare con la loro biologia/naturale decorso della vita nel tempo
schemi di eventi
(script) le sequenze preordinate comportamentali appropriate in uno specifico contesto sociale.
Ex. ristorante: quando entriamo, sappiamo esattamente quali sequenze comportamentali aspettarci
modello di Hastie
modello che lega la probabilità di ricordo di un evento al grado di coerenza/incoerenza di tale evento rispetto allo schema:
quando un evento è altamente inusuale, la relazione con uno schema è bassa, cioè abbiamo delle informazioni incoerenti con uno schema, la probabilità di ricordo tende ad essere massimaQueste informazioni, che rompono in modo brusco le aspettative indotte da uno schema, sono altamente salienti e spiccano rispetto ad uno sfondo dal carattere di regolarità
anche quando l’evento è fortemente tipico, l’informazione è fortemente coerente con il nostro schema, abbiamo un’elevatissima probabilità di ricordo;
diversamente, quando le informazioni sono necessariamente irrilevanti rispetto al nostro schema, esse hanno la minor probabilità di essere ricordate.
priming semantico
paradigma di ricerca utile a verificare sperimentalmente l’attivazione di nodi semanticamente associati:
si basa sulla presentazione sequenziale di due stimoli.
Il primo stimolo attivante “prime”–>ha la funzione di attivare un concetto. Ai partecipanti non viene chiesto di reagire in risposta allo stimolo prime, mentre lo sperimentatore deve sincerarsi che questo stimolo sia stato recepito dal sistema percettivo del partecipante allo studio.
Successivamente al prime, compare un nuovo stimolo, “target”, in seguito al quale questa volta i partecipanti devono compiere delle operazioni o formulare dei giudizi
qual è l’assunto teorico alla base dello priming semantico?
L’assunto teorico sottostante è che attraverso la presentazione del concetto prime vengono immediatamente attivati anche tutti i concetti ad esso collegati (compresi contenuti stereotipici), e quindi se lo stimolo target nella rappresentazione del partecipante è semanticamente collegato al prime, questo stimolo target verrà elaborato con maggiore facilità in quanto potrà godere di questo stato di pre-attivazione.
Ex. dopo la visione della parola «mucca» diventa più facile elaborare la parola «latte», in quanto tutti i concetti semanticamente legati alla parola «mucca», tra cui il concetto «latte», diventano temporaneamente più accessibili.
Al contrario, se il significato della parola target è incongruente con la rappresentazione posseduta rispetto al concetto prime, le risposte allo stimolo target risulteranno più difficoltose
esperimento di Wittenbrink, Judd e Park
l’effetto dell’attivazione di categorie stereotipiche sull’elaborazione di informazioni - quali sono le risposte automatiche che si innescano nel momento in cui attiviamo le categorie «bianchi» e «neri»?
- Presentazione di uno stimolo prime subliminale - white, black o neutro
- presentazione di uno stimolo target e LDT (lexical decision task); tra i target, sia distrattori, sia termini positivi/negativi collegati alle categorie white/black
Risultati: prime black–> termini negativi e riferiti ai neri elaborati con la massima velocità
prime white: termini positivi e riferiti ai bianchi elaborati velocemente
e viceversa
cosa prova l’esperimento di Wittenbrink, Judd e Park?
Questi risultati ci forniscono importanti indicazioni sia su come vengano organizzate e recuperate le informazioni in memoria, sia sui contenuti delle rappresentazioni che si riferiscono ai gruppi sociali dei bianchi e dei neri
–>a partire dalla definizione di una categoria vengono spontaneamente resi accessibili tutti i tratti stereotipici che si riferiscono ad essa, e suggeriscono inoltre che queste rappresentazioni stereotipiche che si riferiscono al gruppo dei neri sono ancora fortemente caratterizzate in senso negativo.
4 ipotesi formulate da Devine circa le conseguenze dell’attivazione di contenuti stereotipici
- Tutti sono a conoscenza degli stereotipi associati ad una determinata categoria sociale , per il fatto di appartenere a gruppi dove i processi di socializzazione rendono le conoscenze condivise, al di là del proprio livello di pregiudizio.
- Una volta attivata una categoria si attivano le conoscenze stereotipiche ad essa collegate
- Gli stereotipi influenzano e guidano spontaneamente il giudizio sociale e le percezioni
- L’attivazione dei tratti stereotipici riguarda tutti al di là del livello di pregiudizio (anche se l’effetto sulle persone caratterizzate da un altro pregiudizio è più intenso)
si può aggirare influenza dei contenuti stereotipici solo attraverso la consapevolezza e lo sforzo cognitivo attivo
esperimento Devine 1989
1a Fase: presentazione subliminale di stimoli che servono ad attivare la categoria relativa ai neri
Due condizioni:
a) forte attivazione subliminale della categoria delle persone di colore [80% di stimoli quali Blacks, Africa, 20% neutri quali televisione, acqua, etc.]
b) scarsa attivazione [percentuali invertite]
2a Fase: il giudizio sociale
Lettura di una storia in cui il protagonista (Donald) intraprende una serie di comportamenti “ambigui” che potrebbero essere considerati come una giusta rivendicazione della persona o al contrario come dei comportamenti essenzialmente aggressivi aggressivi. Ai partecipanti viene chiesto di leggere queste affermazioni su Donald e di fornirne un giudizio al riguardo
da quali fasi è composta la percezione sociale e quali fattori determinano la formazione di percezioni accurate e approfondite?
- l’automatica categorizzazione delle persone incontrate, così come l’automatica attivazione delle conoscenze stereotipiche associate (fase iniziale, dominata dal ricorso spontaneo a sistemi di categorizzazione e dall’utilizzo di schemi)
- la persona si trova di fronte a due possibilità: può fermarsi, limitandosi ad una percezione sommaria legata alle più evidenti appartenenze categoriali della persona percepita, oppure può procedere oltre, cercando nuove informazioni più dettagliate sulla persona oggetto di percezione.
I fattori che influenzano, tuttavia, il ricorso automatico o meno a conoscenze stereotipiche sono la motivazione e la disponibilità di risorse cognitive
studio di Bargh e Chen sugli effetti dell’attivazione degli stereotipi sul comportamento
L’attivazione a livello cognitivo di conoscenze stereotipiche hanno conseguenze a livello
comportamentale. Due gruppi di partecipanti mentre svolgono un lavoro al computer vengono sottoposti
a presentazione subliminale di volti o bianchi o neri. I partecipanti interagiscono tramite interfono ( senza
interazione diretta) con una seconda persona , a cui non era stata attivata categoria. Viene chiesto ai
partecipanti e a osservatori esterni di valutare l’interazione. Risultati: chi aveva avuto attivata la categoria
dei neri ha un’interazione più aggressiva a cui l’altro risponde in modo aggressivo per effetto della
profezia che si autoavvera( processo di tipo circolare in cui le aspettative guidano il comportamento di uno
,a cui l’altro risponde comportandosi coerentemente e confermando l’aspettativa iniziale)