10 - Nuove regole di Basilea 3 e 3.5 Flashcards
Innovazioni di Basilea 3
- Aumentano quantità e qualità del capitale richiesto
- Aumenta la copertura dei rischi di mercato
- Nuovi strumenti limitano la prociclicità
- Nuovi limiti controllano il rischio di liquidità
- Il plain leverage ratio
Timeline dei Basilea
- 1988: primo accordo di Basilea – rischio di credito
- 1996: emendamento sui rischi di mercato (se approvati dalle autorità, i modelli di VaR interni delle banche possono essere usati per definire i requisiti patrimoniali)
- 2004: secondo accordo di Basilea
– riforma il rischio di credito, introduce il rischio operativo - 2010-2011: terzo accordo di Basilea
– definizione di capitale, rischio di liquidità - 2017: «completamento di Basilea 3», noto anche come «Basilea 4» o «Basilea 3,5» (entrerà nel 2025)
– riforma il rischio di credito (nuovo approccio standard, limiti ai modelli interni) e il rischio operativo
Nuovi requisiti di capitale Basilea 3 rispetto a Basilea 2
Come mai c’è stato un aumento della qualità del capitale?
Prima della crisi le banche hanno fatto ricorso in misura crescente a capitale “ibrido” (upper Tier2) e “innovativo” (lower Tier 1), cioè prodotti senza diritti di voto, con facoltà di cancellare o differire interessi, con possibilità di abbattimento per perdite senza necessità di liquidazione della banca (“going concern capital”)
Le ragioni per cui venivano utilizzati questi strumenti:
- Gli azionisti raccolgono capitale senza diluire il controllo
- I “dividendi” sono fiscalmente deducibili
- Gli investitori istituzionali trovano combinazioni rischio/rendimento più flessibili delle semplici azioni
Vi è un’intrinseca ambiguità:
- Capitale per le autorità (con limiti, es. 15%-20%), ma debito per gli investitori
- Per rendere attrattivi questi prodotti avevano condizionamenti espliciti (clausola step-up) o impliciti (costi reputazionali, funding futuro) che ledevano la qualità del capitale. Ad esempio anche durante la crisi molte banche hanno confermato il dividendo
Cosa succede al Tier 1?
- Il Tier 1 (6%) deve essere costituito prevalentemente da azioni ordinarie e utili non distribuiti («common equity Tier 1» o «CET1») (4.5%)
– Le deduzioni per elementi negativi vanno applicate prevalentemente a questa componente “di alta qualità” - Il resto del Tier 1 («additional Tier 1» o «AT1») deve comunque essere formato da strumenti:
– Subordinati
– Con dividendi/cedole pienamente cancellabili (e soggette ai vincoli del “capital conservation buffer”)
– Senza scadenza o incentivo al riacquisto. Quindi eliminate tutte le clausole di step-up, esercizio delle call soggetto a approvazione delle autorità
– In grado di assorbire le perdite “as a going concern”, cioè senza entrare in liquidazione. (anche tramite conversione automatica in azioni)
– Convertito automaticamente in equity se CET1 < 5,125%
Cosa succede al Tier 2 e al Tier 3?
Più semplicità/confrontabilità
* Il Tier 2 viene semplificato:
– Solo strumenti subordinati e con almeno 5 anni alla scadenza (“ammortamento regolamentare” lineare) per cui non sia possibile al sottoscrittore accelerare la restituzione
– Possibilità per le autorità di vigilanza di convertirlo in capitale in caso di necessità
* Il Tier 3 (prestiti subordinati a breve termine) viene abolito
Cosa è il capitale contingente?
- AT1 e subordinati T2 diventano “capitale
contingente”
– Debito che diventa CET1 se necessario: non è che si estinguono i debiti ma diventano azioni a condizioni favorevoli
– In modo discrezionale per i prestiti subordinati T2 e «automatico» (sottratto a eventuali esitazioni della vigilanza) per l’AT1 - Obiettivo:
– Migliorare la stabilità delle banche
– Responsabilizzare gli obbligazionisti
– Esautorare gli azionisti che hanno mal gestito la banca (il Credit Suisse è un’eccezione dolorosa) - Se il T2 diventa capitale contingente viene meno la tradizionale distinzione tra «going concern capital» e «gone concern capital»
Cosa è il Burden sharing
Burden sharing: per tutti i nuovi strumenti finanziari validi come capitale regolamentare (inclusi i semplici prestiti subordinati presenti nel Tier 2) è possibile la conversione in azioni ordinarie (con verosimile svalutazione per perdite) in occasione di aiuti pubblici.
Dal 2013.
Cosa è il Bail in?
- Prima del Bailout (salvataggio statale), si fa il Bail in: La conversione può estendersi a una certa percentuale di obbligazioni non subordinate (senior), con regole diverse per le banche europee (8% del passivo non ponderato) e per le grandi banche mondiali (16-18% del totale attivo ponderato)
- Si vuole così evitare che lo Stato sia costretto a versare capitali per salvare una banca mentre i detentori di strumenti di debito (in particolare, subordinati) non perdono nulla di quanto hanno investito
Cosa è il BRRD?
Banking Recovery and Resolution Directive.
Perché Basilea 3 ha implementato più copertura ai rischi di mercato?
- I modelli VaR sui rischi di mercato, che hanno garantito alle grandi banche ingenti risparmi sui requisiti standard, hanno dimostrato una serie di limiti:
– Diventano “miopi” e “ottimisti” a seguito di un lungo periodo di condizioni di mercato distese (favorevoli)
– Inducono vendite generalizzate quando le condizioni di mercato si deteriorano
– Hanno un orizzonte di rischio corretto solo se gli attivi sono effettivamente molto liquidi - Anche perché lo IAS39 ha prodotto uno spostamento “opportunistico” di rischi di credito dal banking book al trading book, attraverso posizioni (derivati OTC, cartolarizzazioni) solo formalmente liquide
Esempio di Stressed VaR nel contesto della maggior copertura dei rischi di mercato
Perché Basilea 3 cerca di limitare la prociclicità?
- La crisi ha mostrato la tendenza delle banche a irrobustire il capitale solo dopo che le perdite si sono materializzate
- L’interazione tra capitale risk-sensitive e fair- value accounting ha esasperato questa tendenza (il problema della prociclicità)
- Il Comitato di Basilea ha messo in campo due strumenti
– Capital Conservation Buffer: da usare in situazioni di crisi
– Counter Cyclical Buffer: accantonati in situazione di calma
Cosa è il Capital Conservation Buffer?
Vede il livello microeconomico di una singola banca.
In relazione alla posizione nel range relativa alla quantità di Common Equity, da dei vincoli su quanto capitale deve conservare e quindi non può distribuire.
Cosa è il Counter cyclical buffer?
è a livello macroeconomico di paese.
- Se le economie nazionali si surriscaldano (cioè iò rapporto prestiti/PIL supera la sua media di lungo termine), i prestiti ai residenti sono soggetti a un requisito addizionale fino al 2,5%
- Il divario tra il quoziente prestiti/PIL e il suo trend fa da guida alle autorità nazionali
- Le banche ricevono un preavviso di 12 mesi