VARIO (cranio, cingoli) Flashcards

1
Q

Cingolo pelvico

A

Il bacino è costituito dalle due ossa coxali che si articolano anteriormente tra di loro e posteriormente con l’osso sacro.
L’osso coxale è un osso unico ma possiamo distinguere:
ISCHIO, infero-posteriormente
PUBE, antero-inferiormente
ILEO, superiormente

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Q

Visione laterale dell’osso coxale

A

Superiormente è presente una superficie ampia detta ala dell’ileo con delle tuberosità, dette linee glutee (linee di inserzione per muscoli glutei).
Estremità superiore è accidentata, chiamata cresta iliaca.
L’acetabolo è la sfera cava che ospita la testa del femore per l’articolazione coxo-femorale. La parte effettivamente rivestita di cartilagine ialina è detta superficie semilunare, mentre la parte centrale occupata da tessuto adiposo e fibrocellulare lasso è detta incisura acetabolare.
Inferiormente è presente il foro otturatorio, che non è presente come tale perchè occupato per lo più dalla membrana otturatoria, per cui resta solo un canalino otturatorio.
Questo foro è delimitato
superiormente dal ramo superiore del pube
inferiormente dal ramo dell’ischio
medialm dal corpo del pube
lateral dal corpo dell’ischio
Il pube culmina anteriormente con il tubercolo pubico.
L’ischio invece, posteriormente, presenta una porzione postero-inferiore più sporgente detta tuberosità ischiatica.

MARGINI DELL’OSSO COXALE
partiamo dalla cresta iliaca e scendiamo posteriormente
spina iliaca postero-superiore
spina iliaca postero-inferiore
grande incisura ischiatica
spina ischiatica
piccola incisura ischiatica
(le due incisure sono completate posteriormente dai legamenti sacrospinoso e sacrotuberoso, quindi parleremo di fori)
ischio che sporge posteriormente con la tuberosità ischiatica
ramo dell’ischio che si continua con il ramo inferiore del pube
corpo del pube
ramo superiore del pube
spina iliaca antero-inferiore
spina iliaca antero-superiore

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3
Q

Visione mediale dell’osso coxale

A

Superiormente abbiamo l’ala dell’ileo, qui presente come fossa iliaca.
La linea arcuata collega l’ala dell’ileo con il ramo pubico superiore, passando attraverso l’eminenza ileo-pubica. Questa linea parte dalla faccetta auricolare per il sacro (che presenta una regione superiore più sporgente detta tuberosità iliaca).
La linea pettinea è la continuazione della linea arcuata, forma un rilievo lungo il ramo superiore del pube.

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4
Q

Cavità pelvica

A

Le due ossa coxali sono articolate tra loro e con il sacro a formare il bacino, che va a chiudere e delimitare la cavità pelvica.
Questa è delimitata superiormente dallo STRETTO PELVICO SUPERIORE, una circonferenza che parte posteriormente dal promontorio del sacro, segue le ali, comprende l’articolazione sacro-iliaca, segue le linee arcuate, l’eminenza ileo-pubica e il tubercolo pubico fino alla sinfisi pubica.
La grande pelvi è la cavità addominale, sopra lo stretto pelvico superiore.
La piccola pelvi è invece sotto.
La cavità pelvica è delimitata inferiormente dallo STRETTO PELVICO INFERIORE compreso tra l’apice del coccige, le tuberosità ischiatiche e il margine inferiore delle tuberosità ischiatiche.
A chiudere la cavità inferiormente c’è il pavimento pelvico dato da muscoli scheletrici con un assetto particolare.
Questo pavimento è detto diaframma pelvico ed è rivestito da un ulteriore strato cutaneo detto perineo.

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5
Q

Differenze tra bacino maschile e bacino femminile

A

Nel bacino MASCHILE prevalgono le lunghezze verticali.
L’angolo sottopubico, formato dal pube, è minore.
Gli spessori ossei sono più demarcati, i processi e le sporgenze più pronunciate.
La sinfisi pubica è più alta.

Nel bacino FEMMINILE lo stretto pelvico superiore è ovale e le misure interne della cavità sono maggiori.
Il diametro tra sinfisi e promontorio è maggiore e permette di guadagnare qualche millimetro in più durante il parto.

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6
Q

Articolazione sacro-iliaca

A

AMFIARTROSI (intermedia tra sinartrosi e diartrosi, permette un lievissimo movimento ad altalena soprattutto in gravidanza, ma è pressochè immobile).
Le superfici articolari combaciano perfettamente e hanno una forma che limita lo scorrimento.
Rinforzata dai L. SACROILIACI ANTERIORI e POSTERIORI. I posteriori sono particolarmente robusti (quelli più profondi sono interossei e si trovano all’interno dell’articolazione a connettere le due parti rugose).
Legamenti a distanza che contribuiscono a mantenere l’assetto sono:
L. SACRO-TUBEROSO, scende obliquamente fino alla tuberosità ischiatica.
L. SACROSPINOSO, con andamento orizzontale dal sacro, in parte anche dal coccige, alla spina ischiatica.
Poi c’è anche il L. SOVRASPINOSO che si continua nel L- SACROCOCCIGEO POSTERIORE SUPERFICIALE.

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7
Q

Articolazione temporo-mandibolare

A

Unica articolazione mobile del cranio.
Articolazione condiloidea doppia che si stabilisce tra la fossa mandibolare del temporale (concava) che segue il tubercolo articolare (convesso), e il condilo mandibolare (convesso). Le due superfici non sono armoniche, per cui si inserisce un disco articolare, fibrocartilagineo, che divide la cavità in due. Si parla infatti di articolazione temporo-discale e articolazione temporo-discale, il temporale e la mandibola non vanno a contatto diretto.
Il disco presente superiormente e anteriormente una concavità (per adattarsi alla convessità del tubercolo articolare) e posteriormente una convessità (per adattarsi alla concavità della fossa). Inferiormente sarà concavo, per adattarsi alla convessità del condilo mandibolare.
Il disco viene fissato da una capsula articolare, che unisce le due superfici.
Si fissa
anteriormente davanti al tubercolo articolare
medialmente alla spina angolare dello sfenoide (sulla superficie interiore)
posteriormente sul labbro anteriore della fessura petrotimpanica (che rimane quindi fuori dall’articolazione)
lateralmente sul tubercolo zigomatico.
Sulla mandibola si fissa attorno al collo del condilo.
Il margine esterno del disco è strettamente aderente alla capsula. Le fibre della capsula tra disco e il condilo sono corte e robuste, quelle tra disco e mandibola sono più lunghe ed elastiche.

LEGAMENTI DI RINFORZO
L. TEMPORO-MANDIBOLARE. Proprio della capsula. Teso tra il margine inferiore dell’arcata zigomatica e la si fissa sulla superficie posteriore del processo coronoideo della mandibola.

2 legamenti a distanza
L. STILO-MANDIBOLARE. Dal processo stiloideo alla porzione superiore dell’angolo del ramo della mandibola

L. SFENO-MANDIBOLARE. Dalla superficie esocranica della spina angolare dello sfenoide fino alla lingula della mandibola. Una volta raggiunta la lingula si divide in due tratti per lasciare passare una struttura vascolo-nervosa (ramo milo-ioideo dell’art. alveolare inferiore e nervo milo-ioideo) che passa nel solco milo-ioideo.

Il RAFE PTERIGO-MANDIBOLARE è una struttura fibrosa che da stabilità all’articolazione. Si tende dall’uncino pterigoideo all’estremità posteriore della linea milo-ioidea.

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8
Q

Lingula della mandibola

A

Si trova sulla superficie mediale del ramo, è una sporgenza ossea che va a nascondere parte del foro mandibolare. Importante punto di repere per l’anestesia all’arcata inferiore, perchè si va a bloccare il nervo alveolare inferiore.

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9
Q

ARTERIA MASCELLARE INTERNA

A

Ramo dell’art. carotide esterna. Penetra nella fossa pterigopalatina, cede dei rami:
art. alveolare infeiore (entra nel foro mandibolare).
art. sfenopalatina
art. masseterina
ART. MENINGEA MEDIA, che si stacca medialmente all’articolazione temporo-mandibolare, risale lungo la faccia del m. pterigoideo esterno medialmente, penetra nella fossa cranica media grazie al foro spinoso e decorre nella squama del temporale

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10
Q

MUSCOLI MASTICATORI

A

m. massetere
m. temporale
m. pterigoideo interno
m. pterigoideo esterno

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11
Q

m. massetere

A

costituito da due fasci
FASCIO SUPERFICIALE origina dal margine inferiore dell’estremità anteriore del processo zigomatico del temporale e dalla superficie mediale dell’osso zigomatico fino al suo processo frontale
e si inserisce sulla tuberosità masseterina (angolo della mandibola)

FASCIO PROFONDO origina dal margine mediale della fossa zigomatica
e si inserisce sulla superficie laterale del ramo, più in alto rispetto al fascio superficiale.

AZIONE. Serrare ed innalzare la mandibola.

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12
Q

m. temporale

A

Occupa la fossa temporale.
Origina dalla linea temporale superiore (si espande a ventaglio), passa dietro l’arcata zigomatica e si inserisce sul margine anteriore, superiore, mediale e posteriore del processo coronoideo della mandibola.

AZIONE. Le fibre della porzione anteriore hanno andamento verticale, quando si contraggono coadiuvano l’azione del massetere.
Le fibre posteriore hanno andamento obliquo e sono responsabili della retrusione della mandibola, quindi riportano il condilo nella fossa mandibolare.

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13
Q

m. pterigoideo esterno

A

Occupa la fossa infratemporale.
Origina dalla fossa pterigoidea e dall’estremità inferiore della tuberosità del mascellare (in parte anche dal processo piramidale dell’osso palatino).
Si inserisce sulla tuberosità pterigoidea della superficie mediale del ramo della mandibola (fino al foro mandibolare e quasi fino al solco milo-ioideo).
AZIONE. Insieme al m. massetere innalza la mandibola.

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14
Q

m. pterigoideo interno

A

2 capi all’origine separati
CAPO SUPERIORE origina dalla superficie orizzontale della grande ala dello sfenoide (inferiormente alla cresta infratemporale).
CAPO INFERIORE origina dalla superficie laterale della lamina laterale del processo pterigoideo.
Va in direzione orizzontale antero-posteriore.
INSERZIONE UNICA sulla fossetta pterigoidea, anteriormente alla superficie del condilo e alla capsula articolare. Si fissa indirettamente al disco, tramite la capsula.
AZIONE. trascina in avanti condilo e disco (essendo solidali tra loro), quindi fa fuoriuscire il condilo dalla fossa).

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