TESSUTO MUSCOLARE Flashcards
Funzione tessuto muscolare
locomozione, mantenimento postura, circolazione sangue e linfa, respirazione, termoregolazione
cellule mioepiteliali
sono presenti attorno a ghiandole esocrine caratterizzate da adenomeri particolarmente voluminosi: si dispongono attorno a formare una struttura a forma di canestro, contraendosi simultaneamente per spremere l’adenomero, migliorando la prestazione nell’espulsione del secreto. Queste cellule hanno un corpo cellulare voluminoso e lunghi prolungamenti che si interconnettono ai prolungamenti delle altre cellule mioepiteliali, anastomizzandosi tra loro e formando una fitta rete tridimensionale.
miofibroblasto
è una cellula presente nel tessuto connettivo. Questa cellula ha due funzioni: contrazione e innesco e miglioramento della produzione di collagene e di sostanza fondamentale per costruire velocemente tessuti cicatriziali.
muscolo striato scheletrico
è costituito da grossi sincizi polinucleati ed è costituito da cellule multinucleate di forma cilindrica dette fibre muscolari. I muscoli scheletrici sono costituiti da fasci di fibre muscolari associati tra loro per mezzo di connettivo. attraverso la continuità tendinea, queste strutture vanno ad ancorarsi allo scheletro osseo.
connettivi del muscolo scheletrico
Ogni muscolo è rivestito esternamente da tessuto connettivo chiamato epimisio, una sorta di sacchetto che contiene il muscolo vero e proprio. Attorno ad ogni fascicolo che compone il muscolo c’è ulteriore tessuto connettivo detto perimisio. Un fascicolo è composto da fibre muscolari, e ogni fibra muscolare è rivestita da un ultimo strato di connettivo detto endomisio. Il connettivo serve per garantire al muscolo nutrimento ed innervazione. I tre ordini diversi di connettivo terminano e si concentrano tutti nella parte tendinea
come sono i vasi sanguigni nel muscolo?
hanno un andamento ondulato nel muscolo, e non rettilineo poiché devono assecondare la meccanica muscolare.
da cosa è controllata la fibra muscolare scheletrica?
è caratterizzata da controllo volontario da parte di assoni, che sono prolungamenti dei neuroni del SNC.
dimensioni fibre muscolari
lunghezza (1-50 mm), diametro di 10-100 μm che mantengono costante sia nella parte centrale che nella parte periferica.
mioblasti
cellule muscolari embrionali. i mioblasti derivano da mesoderma parassiale, che si differenza in somiti e dal miotomo si differenzieranno i mioblasti.
nuclei delle fibre muscolari scheletriche
inizialmente i nuclei sono in posizione centrale, ma nel frattempo la cellula organizza le miofibrille. Quando si completa l’organizzazione miofibrillare al centro della cellula, vengono lasciati pochi spazi al citoplasma e in questo residuo di citoplasma si trovano i nuclei. I nuclei nel sincizio sono numerosi, allungati e schiacciati in posizione ipolemmale.
cellule satelliti (muscolare)
si trovano tra la fibra muscolare e l’endomisio inglobata nella membrana basale e sono cellule staminali e quiescenti che accompagnano le fibre muscolari per tutta la vita del muscolo. Esse partecipano attivamente alla rigenerazione muscolare.
cosa contiene il sarcoplasma
molto Golgi, mitocondri e rel
fibre rosse
contengono più mioglobina (proteina), si contraggono più lentamente ed hanno un metabolismo aerobico (muscoli tonici). la vascolarizzazione è molto abbondante
fibre bianche
si contraggono più velocemente e hanno un metabolismo anaerobico (muscoli fasici). Infatti esse accumulano, al proprio interno, glicogeno, che è necessario per effettuare una glicolisi anaerobia, utilizzata per la contrazione. sono di diametro maggiore rispetto alle rosse e si affaticano molto più velocemente.
actina
è il filamento sottile si ancora alla linea Z e si proietta verso il centro del sarcomero, sia a destra che a sinistra, ma i filamenti sottili non arrivano mai ad incontrarsi e rimane uno spazio. L’actina è una struttura filamentosa, organizzata da elementi proteici globulari, le G-actine che si concatenano tra loro a formare due filamenti di F actina, che si attorcigliano ad alfa elica. possiede un sito attivo che prende nome di sito attivo dell’actina e che, a muscolo a riposo, risulta essere mascherato da troponina e tropomiosina.
miosina
è il filamento spesso parte dalla regione centrale e si sposta verso la linea Z. è il risultato dell’unione a livello della regione centrale di due strutture UNIONE CODA CODA, che si proiettano verso due direzioni opposte, a formare la linea mediana M. è costituito da molte molecole di miosina, che si organizzano a costruire una struttura citoscheletrica molto voluminosa. Ogni molecola di miosina presenta una coda, formata da due filamenti proteici avvolti ad alfa elica rivolta verso il centro del sarcomero. La parte finale della molecola di miosina non si organizza più ad alfa elica e non rimane rettilinea, ma diventa globulare, sporgendo e costituendo le due teste globulari. Le code di miosina sono fascicolate e disposte in parallelo; le teste vengono fatte sporgere all’esterno del filamento, così che possano agganciare filamenti di actina durante la contrazione. La testa di miosina ha anche proprietà enzimatiche: è una ATP-asi. Non tutto il filamento di miosina presenterà le teste e dove non ci sono è chiamata nuda.
struttura sarcomero
Il sarcomero è l’unità strutturale del tessuto muscolare. La struttura del sarcomero si suddivide in bande. La banda più centrale si chiama banda H. Poi c’è la banda intermedia A, che prevede componente più esterna sommata alla banda H. Lateralmente si ha la banda I, con al centro la linea Z. il sarcomero è un segmento di miofibrilla compreso tra due linee Z. La struttura del sarcomero è tridimensionale, e sezionandolo trasversalmente si nota come nello spazio actina e miosina siano sempre ben organizzate secondo una simmetria esagonale. Le bande scure osservate al microscopio ottico corrispondono alla regione banda A (anisotrope) che contiene entrambi i tipi di miofilamenti, mentre le bande chiare corrispondono alle semibande I (isotrope) attraversate dalla linea Z che contengono solo i filamenti sottili.
proteine strutturali che accompagnano actina e miosina
nebulina: si avvolge a spirale attorno ai filamenti actinici, per renderli più rigidi e rettilinei. titina: ha invece un andamento a “zig zag” che porta l’estremità del filamento spesso a congiungersi con la linea Z, consentendo lo scivolamento delle strutture le une sulle altre senza che perdano il loro assetto tridimensionale.
troponina e tropomiosina
La tropomiosina è la componente filamentosa e va a legare la catena di perle di G-actine, stabilizzandole e fissandole ulteriormente; la troponina invece, si posiziona ogni 8-9 G-actine ed è assente nel muscolo liscio. La troponina è in grado di legarsi al calcio, proprietà molto importante per la contrazione.
reticolo sarcoplasmatico
Esso insieme al sistema T costituito da tubuli T, forma un complesso di cisterne e tubuli. Esso regola la trasmissione dell’impulso nervoso e la disponibilità di calcio. Al centro ha due cisterne terminali tra le quali si interpone il tubulo T. I tubuli T sono invaginazioni della membrana plasmatica della fibra e insieme alle cisterne forma la triade che è l’unità di rilascio degli ioni calcio. Nei muscoli scheletrici in ogni sarcomero ci sono due triadi. La parete del tubulo T contiene una proteina attivata dalla variazione di voltaggio. Nel lume del reticolo sarcoplasmatico si accumulano grandi quantità di calcio.
contrazione muscolo
Si parte da un muscolo a riposo, in cui il filamento di actina è staccato dai due filamenti adiacenti miosina. Il sito attivo dell’actina è coperto da troponina e tropomiosina: la testa della miosina sporge verso il sito attivo dell’actina, ma non si ancora. A questo punto lo ione calcio si libera dai reticoli sarcoplasmatici quando la cellula riceve il segnale contrattile: l’impulso causa una depolarizzazione del sarcolemma che si diffonde attraverso i tubuli T al reticolo sarcoplasmatico e allora i recettori liberano il calcio. Il calcio fa scivolare troponina e tropomiosina, svelando il sito attivo sull’actina. Ora che i siti attivi si sono liberati, le teste di miosina si alzano leggermente rispetto al filamento spesso e si agganciano ad essi. Un cambiamento nello spazio dell’assetto delle teste di miosina consente di far scivolare il filamento sottile su quello spesso: l’angolo compreso tra filamento spesso e testa di miosina era di circa 120°, ma con la liberazione di ADP+P la testa acquisisce energia e trascina la porzione di actina, così che l’angolo tra coda e testa di miosina vada diminuendo, diventando minore di 90°. La contrazione continua fino a che vi siano ioni calcio all’interno del citoplasma; allora arriva una molecola di ATP, che fa staccare la testa di miosina, che ritorna in posizione originale. L’accorciamento del sarcomero quindi, porta all’avvicinamento delle strie Z e alla diminuzione dell’ampiezza delle bande I e della banda H. L’ATP nel processo di contrazione muscolare viene utilizzato nel distacco della miosina dall’actina, serve per trasferire energia alla testa di miosina, così da consentirle il ritorno nella sua posizione a riposo, è implicato nel trasporto attivo di ioni calcio nel reticolo sarcoplasmatico. (rigor mortis). Quando la fibra muscolare non avrà più bisogno di contrarsi, infatti, dovrà eliminare gli ioni calcio residui dal proprio citoplasma: dovranno essere portati forzatamente al reticolo sarcoplasmatico. Durante la contrazione quindi, i filamenti non cambiano le proprie dimensioni, ma sono le bande che si restringono.
placca motrice
La placca motrice è costituita da una componente nervosa e da una componente muscolare che in prossimità della placca motrice espande numerose protuberanze, per consentire in un piccolo spazio di avere tanta superficie su cui far agire il segnale chimico che arriva dal motoneurone. La componente pre-sinaptica è formata dalla porzione nervosa. Essa corrisponde all’assone mielinizzato che arriva in prossimità del muscolo. A mano a mano che ci si avvicina al muscolo, l’assone sarà rivestito solo da cellule di Schwann (perde il manicotto mielinico). L’elemento presinaptico ha una forma slargata, che assomiglia ad un imbuto rovesciato; al proprio interno vede numerosi mitocondri e molte vescicole di neurotrasmettitori, che sono sostanze chimiche liberate dalla sinapsi per esocitosi. In prossimità dell’elemento presinaptico il plasmalemma del muscolo si frastaglia: nell’intercapedine tra elemento pre-sinaptico e plasmalemma si inserisce un piccolo spazio, detto spazio intersinaptico. Nella placca motrice ci sono moltissime vescicole di neurotrasmettitore (acetilcolina). Sul plasmalemma si trovano recettori per acetilcolina che determinano il processo di depolarizzazione di membrana dovuta all’apertura di canali per gli ioni sodio. Lo scambio di cariche elettriche va a distribuirsi su tutta la superficie cellulare. In particolare, la superficie cellulare costruisce delle piccole invaginazioni digitiformi tubulari in determinate regioni del plasmalemma, creando strutture chiamate tubuli T, perché hanno un andamento perpendicolare rispetto al plasmalemma. I tubuli T si formano in corrispondenza del confine tra la banda A e la banda I. Il messaggio contrattile arriva dunque al tubulo, che informa REL di liberare gli ioni calcio che diffondono nei citoplasmi delle cellule. Gli ioni calcio diffondono verso i sarcomeri presenti nel plasmalemma, dando inizio alla contrazione. La contrazione ha bisogno di tanta energia, quindi nella cellula si necessitano tanti mitocondri, localizzati sia a livello ipolemmale, sia negli spazi tra una miofibrilla e l’altra.
fuso neuromuscolare
hanno forma fusata e vanno ad informare il tessuto nervoso dello stato della muscolatura. I fusi neuromuscolari sono recettori di stiramento localizzati all’interno della muscolatura striata volontaria; con la loro attività sono in grado di captare lo stato di allungamento dei muscoli e di inviare le informazioni raccolte al midollo spinale e all’encefalo. L’attività dei fusi neuromuscolari è quindi importantissima sia per prevenire infortuni legati ad un eccessivo allungamento, sia per mantenere il normale tono muscolare, sia per eseguire movimenti fluidi in maniera armonica e controllata. L’informazione sensitiva dello stiramento parte dalla regione ovalare (regione sensitiva) dove ritroviamo un fuso neuromuscolare e giunge a midollo spinale ed encefalo, che costituiscono il sistema nervoso centrale. In particolare, l’informazione arriva nella zona presentante un ganglio sensitivo, che la trasmette al corpo del motoneurone (regione grigia del midollo spinale). Il motoneurone, tramite il proprio assone, invia un segnale al muscolo che si stava stirando eccessivamente, inducendo la sua contrazione. Ogni muscolo ha almeno un fuso, ma potrebbe averne anche più d’uno: nel caso in cui il muscolo sia molto grande, il controllo dello stiramento deve avvenire in più punti. Le cellule muscolari che compongono il fuso verranno definite intrafusali, laddove quelle esterne al fuso saranno extrafusali. Entrambe le fibre saranno in grado di contrarsi, ma le intrafusali sono più sottili delle extrafusali. Anche le cellule intrafusali avranno una bandeggiatura e dei sarcomeri, nonché molti nuclei radunati soprattutto nella regione centrale del fuso. Quando la fibra extrafusale rischia di stirarsi, rischiano di stirarsi anche quelle intrafusali, che hanno dei recettori in grado di percepire l’allungamento di queste cellule. saranno tali strutture sensitive a portare l’informazione dal muscolo verso il sistema nervoso centrale, dunque si tratterà di informazioni afferenti. Quando l’informazione arriva al midollo spinale, questo informa, tramite il motoneurone α, il muscolo di contrarsi: questa informazione è trasportata da fibre efferenti. Anche le fibre efferenti, conosciute pure con il nome di terminazioni motorie, possono essere di due tipi: un’informazione arriva sulla fibra extrafusale, andando a far contrarre il muscolo attraverso le placche motrici; le altre terminazioni motorie vanno a far contrarre le fibre intrafusali. La risposta motoria, quindi, è sia a carico di fibre extra che intrafusali, mentre l’informazione sensitiva è a carico solo di quelle intrafusali.