suino Flashcards
Qual è la classificazione tassonomica del suino?**
:** Il suino è classificato come segue:
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Metazoa
- Phylum: Cordata
- Subphylum: Vertebrata
- Classe: Mammalia
- Sottoclasse: Theria
- Infraclasse: Eutheria
- Ordine: Artiodactyla
- Sottordine: Suiformes
- Famiglia: Suidae
- Genere: Sus
- Specie: Sus scrofa
Da quale animale discende il maiale e dove era presente 10 milioni di anni fa?**
Il maiale discende dal cinghiale, che era presente in Europa, Asia e Nord Africa già 10 milioni di anni fa.
Quante sottospecie di Sus scrofa sono state identificate e su cosa si basa la differenziazione?**
Sono identificate 25 sottospecie di Sus scrofa. La differenziazione delle sottospecie spesso si basa sulla forma e lunghezza relativa dell’osso lacrimale.
Quando iniziarono i segni di domesticazione dei suini e dove sono stati trovati i primi resti?**
I segni di domesticazione dei suini iniziarono durante il Neolitico preceramico (circa 7000 a.C.). I resti di suini più piccoli rispetto ai periodi precedenti sono stati trovati in siti come Jarmo in Iraq e Argissa-Magula in Grecia.
Come è avvenuta la domesticazione dei suini in Europa?**
In Europa, la domesticazione avvenne in due fasi:
- Prima fase: Suini domestici provenienti dal Medio Oriente arrivarono in Europa tra 4000 e 5000 a.C., sostituendo gradualmente le popolazioni locali.
- Seconda fase: Il cinghiale europeo fu addomesticato, sostituendo completamente i suini di origine mediorientale.
Qual era il ruolo del maiale nella dieta degli Etruschi e dei Romani?**
Gli Etruschi allevavano maiali allo stato brado e li nutrivano con ghiande e frutti del bosco. I Romani consideravano il maiale una fonte primaria di carne e utilizzavano tutte le parti dell’animale, comprese le frattaglie, per preparare diversi piatti.
Come le invasioni barbariche influenzarono l’importanza del maiale nel Medioevo?**
Le culture nordiche celtico-germaniche attribuivano grande importanza al maiale nella dieta, valutando la produttività del bosco in base al nutrimento fornito ai maiali. I Longobardi, in Emilia, lo consideravano centrale nell’alimentazione e nella produzione di salumi e insaccati.
Come erano classificate le popolazioni di suini prima del 1700?**
Prima del 1700, le popolazioni di suini erano considerate omogenee e non esisteva una classificazione basata su razze specifiche.
Come è cambiato il sistema di classificazione delle razze suine dopo il 1700?**
Dopo il 1700, le razze sono state nominate principalmente in base alle aree di allevamento, come la Parmigiana e la Casertana. Successivamente, sono state create Associazioni di razza, libri genealogici, registri anagrafici e criteri selettivi per la registrazione degli animali.
. Quali sono alcune delle razze suine italiane superstiti e quelle estinte o ricostituite?**
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Razze Italiane Superstiti: Mora Romagnola, Cinta Senese, Casertana, Apulo-Calabrese, Nero Siciliano, Sarda
- Razze Italiane Estinte e Ricostituite: Nera Parmigiana, Suino (Nero di Parma), Razza Cavour, Nero di Lomellina
Qual è l’area di origine e di allevamento principale della Cinta Senese?**
La Cinta Senese ha origine e viene principalmente allevata nella Montagnola Senese, nei comuni di Monteriggioni, Sovicille, Gaiole, Castelnuovo Berardenga e Casole d’Elsa.
Quali sono le caratteristiche morfologiche distintive della Cinta Senese?**
La Cinta Senese presenta una testa di medio sviluppo, orecchie dirette in avanti e in basso, arti medio-lunghi e setole di colore nero con una fascia bianca che circonda il tronco.
Quali sono le principali caratteristiche produttive delle scrofe di Cinta Senese?**
:** Le scrofette di Cinta Senese sono fecondate tra i 12 e i 18 mesi, con tre parti ogni due anni. La media di interparto è di 208 giorni e la media di suinetti per parto è di 6,9. Il periodo di svezzamento varia tra 35 e 56 giorni e le scrofe vengono generalmente riformate a 6-8 anni.
Come viene utilizzata la carne della Cinta Senese?**
La Cinta Senese è utilizzata principalmente per la produzione di porchetta e come suino pesante per salumi tradizionali toscani. La carne fresca è utilizzata principalmente per la lombata.
Quali erano i diversi ceppi di Mora Romagnola e quali erano le loro caratteristiche principali?**
:** I principali ceppi di Mora Romagnola erano:
- Mora Riminese: Caratterizzata da un colore rossastro con una macchia chiara sulla fronte e uno scheletro piuttosto pesante.
- Faentina: Di taglia più elevata, con scheletro leggero, originaria delle colline di Casola Valsenio.
- Forlivese: Varietà di taglia elevata con un manto nerastro e tinte più chiare nell’addome, diffusa nelle province di Ravenna e Forlì.
Quando e come è stata introdotta la Large White nella Mora Romagnola?**
A partire dal 1886, la Large White è stata introdotta nel Faentino, dando origine a incroci di prima generazione chiamati:
- “Brinati”: Con mantello dal biondo oro al rame durante la lattonzola.
- “Fumati”: Con mantello grigiastro-cenerino dopo la prima muta.
Quali sono le caratteristiche dei meticci “Fumati” della Mora Romagnola?**
I meticci “Fumati” erano molto apprezzati per la qualità della carne e la precocità. Sebbene simili alla Large White, mantenevano anche le caratteristiche positive della Mora Romagnola.
Qual è stata l’evoluzione della consistenza della Mora Romagnola nel tempo?**
Nel 1950, la consistenza stimata della Mora Romagnola era di circa 22.000 capi. Nei primi anni Novanta, la razza era in declino con solo 12 esemplari rimasti in un unico allevamento. Negli ultimi anni, la razza ha visto un incremento numerico significativo, con 726 soggetti iscritti al Registro anagrafico al 31 dicembre 2017, distribuiti in 21 allevamenti principalmente nelle province di Ravenna, Bologna, Rimini e Forlì-Cesena.
Quali sono le principali caratteristiche morfologiche della Mora Romagnola?**
La Mora Romagnola ha una taglia elevata, con una testa proporzionata, orecchie relativamente piccole portate in avanti e una linea dorso-lombare molto convessa. Il mantello è caratterizzato da pelle pigmentata in nero o grigio scuro sul dorso e negli arti esterni, e rosea nell’addome e nelle facce interne dell’avambraccio e delle cosce. Le setole sono robuste, lunghe, con ciuffi definiti “spighe” sulla linea dorsale, collo e groppa.
Come viene allevata la Mora Romagnola e quali sono i suoi caratteri produttivi?**
La Mora Romagnola è rustica, frugale e buona camminatrice, adatta per l’allevamento all’aperto, prediligendo l’allevamento brado o semibrado. I caratteri produttivi includono un peso di macellazione che varia tradizionalmente tra i 160 e i 200 kg, una prolificità media di 7 suinetti per parto e una carriera riproduttiva media di 5-7 parti. È utilizzata principalmente per la produzione di salumi di pregio come prosciutto crudo, coppa, pancetta, salami e cotechini.
Qual è il riconoscimento della Mora Romagnola e come viene valorizzata?**
La Mora Romagnola è riconosciuta come presidio Slow Food e viene apprezzata per la sua carne di alta qualità, utilizzata principalmente per salumi tradizionali di pregio. La razza è valorizzata per le sue caratteristiche e la tradizione di allevamento.
Quali sono le due principali tipologie storiche della razza Apulo-Calabrese e quali sono le loro caratteristiche?**
Le due principali tipologie storiche della razza Apulo-Calabrese sono:
- Macchiaiola: Una razza rustica, adatta all’allevamento brado, che pascola principalmente nei boschi di querce e castagni.
- Gentile: Più adatta per la produzione di tagli grassi, allevata in aziende agricole.
Qual è la consistenza della razza Apulo-Calabrese al 31 dicembre 2017?**
Al 31 dicembre 2017, la razza Apulo-Calabrese contava 4.058 capi iscritti al Registro anagrafico, distribuiti in 45 allevamenti, prevalentemente concentrati in Calabria.
Come si caratterizza la morfologia della razza Apulo-Calabrese?**
La razza Apulo-Calabrese ha una taglia medio-piccola e uno scheletro forte. La cute e le setole sono nere, con eventuali macchie bianche alle estremità degli arti.