suino Flashcards

1
Q

Qual è la classificazione tassonomica del suino?**

A

:** Il suino è classificato come segue:
- Regno: Animalia
- Sottoregno: Metazoa
- Phylum: Cordata
- Subphylum: Vertebrata
- Classe: Mammalia
- Sottoclasse: Theria
- Infraclasse: Eutheria
- Ordine: Artiodactyla
- Sottordine: Suiformes
- Famiglia: Suidae
- Genere: Sus
- Specie: Sus scrofa

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2
Q

Da quale animale discende il maiale e dove era presente 10 milioni di anni fa?**

A

Il maiale discende dal cinghiale, che era presente in Europa, Asia e Nord Africa già 10 milioni di anni fa.

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3
Q

Quante sottospecie di Sus scrofa sono state identificate e su cosa si basa la differenziazione?**

A

Sono identificate 25 sottospecie di Sus scrofa. La differenziazione delle sottospecie spesso si basa sulla forma e lunghezza relativa dell’osso lacrimale.

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4
Q

Quando iniziarono i segni di domesticazione dei suini e dove sono stati trovati i primi resti?**

A

I segni di domesticazione dei suini iniziarono durante il Neolitico preceramico (circa 7000 a.C.). I resti di suini più piccoli rispetto ai periodi precedenti sono stati trovati in siti come Jarmo in Iraq e Argissa-Magula in Grecia.

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5
Q

Come è avvenuta la domesticazione dei suini in Europa?**

A

In Europa, la domesticazione avvenne in due fasi:
- Prima fase: Suini domestici provenienti dal Medio Oriente arrivarono in Europa tra 4000 e 5000 a.C., sostituendo gradualmente le popolazioni locali.
- Seconda fase: Il cinghiale europeo fu addomesticato, sostituendo completamente i suini di origine mediorientale.

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6
Q

Qual era il ruolo del maiale nella dieta degli Etruschi e dei Romani?**

A

Gli Etruschi allevavano maiali allo stato brado e li nutrivano con ghiande e frutti del bosco. I Romani consideravano il maiale una fonte primaria di carne e utilizzavano tutte le parti dell’animale, comprese le frattaglie, per preparare diversi piatti.

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7
Q

Come le invasioni barbariche influenzarono l’importanza del maiale nel Medioevo?**

A

Le culture nordiche celtico-germaniche attribuivano grande importanza al maiale nella dieta, valutando la produttività del bosco in base al nutrimento fornito ai maiali. I Longobardi, in Emilia, lo consideravano centrale nell’alimentazione e nella produzione di salumi e insaccati.

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8
Q

Come erano classificate le popolazioni di suini prima del 1700?**

A

Prima del 1700, le popolazioni di suini erano considerate omogenee e non esisteva una classificazione basata su razze specifiche.

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9
Q

Come è cambiato il sistema di classificazione delle razze suine dopo il 1700?**

A

Dopo il 1700, le razze sono state nominate principalmente in base alle aree di allevamento, come la Parmigiana e la Casertana. Successivamente, sono state create Associazioni di razza, libri genealogici, registri anagrafici e criteri selettivi per la registrazione degli animali.

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10
Q

. Quali sono alcune delle razze suine italiane superstiti e quelle estinte o ricostituite?**

A
  • Razze Italiane Superstiti: Mora Romagnola, Cinta Senese, Casertana, Apulo-Calabrese, Nero Siciliano, Sarda
    • Razze Italiane Estinte e Ricostituite: Nera Parmigiana, Suino (Nero di Parma), Razza Cavour, Nero di Lomellina
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11
Q

Qual è l’area di origine e di allevamento principale della Cinta Senese?**

A

La Cinta Senese ha origine e viene principalmente allevata nella Montagnola Senese, nei comuni di Monteriggioni, Sovicille, Gaiole, Castelnuovo Berardenga e Casole d’Elsa.

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12
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche distintive della Cinta Senese?**

A

La Cinta Senese presenta una testa di medio sviluppo, orecchie dirette in avanti e in basso, arti medio-lunghi e setole di colore nero con una fascia bianca che circonda il tronco.

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13
Q

Quali sono le principali caratteristiche produttive delle scrofe di Cinta Senese?**

A

:** Le scrofette di Cinta Senese sono fecondate tra i 12 e i 18 mesi, con tre parti ogni due anni. La media di interparto è di 208 giorni e la media di suinetti per parto è di 6,9. Il periodo di svezzamento varia tra 35 e 56 giorni e le scrofe vengono generalmente riformate a 6-8 anni.

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14
Q

Come viene utilizzata la carne della Cinta Senese?**

A

La Cinta Senese è utilizzata principalmente per la produzione di porchetta e come suino pesante per salumi tradizionali toscani. La carne fresca è utilizzata principalmente per la lombata.

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15
Q

Quali erano i diversi ceppi di Mora Romagnola e quali erano le loro caratteristiche principali?**

A

:** I principali ceppi di Mora Romagnola erano:
- Mora Riminese: Caratterizzata da un colore rossastro con una macchia chiara sulla fronte e uno scheletro piuttosto pesante.
- Faentina: Di taglia più elevata, con scheletro leggero, originaria delle colline di Casola Valsenio.
- Forlivese: Varietà di taglia elevata con un manto nerastro e tinte più chiare nell’addome, diffusa nelle province di Ravenna e Forlì.

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16
Q

Quando e come è stata introdotta la Large White nella Mora Romagnola?**

A

A partire dal 1886, la Large White è stata introdotta nel Faentino, dando origine a incroci di prima generazione chiamati:
- “Brinati”: Con mantello dal biondo oro al rame durante la lattonzola.
- “Fumati”: Con mantello grigiastro-cenerino dopo la prima muta.

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17
Q

Quali sono le caratteristiche dei meticci “Fumati” della Mora Romagnola?**

A

I meticci “Fumati” erano molto apprezzati per la qualità della carne e la precocità. Sebbene simili alla Large White, mantenevano anche le caratteristiche positive della Mora Romagnola.

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18
Q

Qual è stata l’evoluzione della consistenza della Mora Romagnola nel tempo?**

A

Nel 1950, la consistenza stimata della Mora Romagnola era di circa 22.000 capi. Nei primi anni Novanta, la razza era in declino con solo 12 esemplari rimasti in un unico allevamento. Negli ultimi anni, la razza ha visto un incremento numerico significativo, con 726 soggetti iscritti al Registro anagrafico al 31 dicembre 2017, distribuiti in 21 allevamenti principalmente nelle province di Ravenna, Bologna, Rimini e Forlì-Cesena.

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19
Q

Quali sono le principali caratteristiche morfologiche della Mora Romagnola?**

A

La Mora Romagnola ha una taglia elevata, con una testa proporzionata, orecchie relativamente piccole portate in avanti e una linea dorso-lombare molto convessa. Il mantello è caratterizzato da pelle pigmentata in nero o grigio scuro sul dorso e negli arti esterni, e rosea nell’addome e nelle facce interne dell’avambraccio e delle cosce. Le setole sono robuste, lunghe, con ciuffi definiti “spighe” sulla linea dorsale, collo e groppa.

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20
Q

Come viene allevata la Mora Romagnola e quali sono i suoi caratteri produttivi?**

A

La Mora Romagnola è rustica, frugale e buona camminatrice, adatta per l’allevamento all’aperto, prediligendo l’allevamento brado o semibrado. I caratteri produttivi includono un peso di macellazione che varia tradizionalmente tra i 160 e i 200 kg, una prolificità media di 7 suinetti per parto e una carriera riproduttiva media di 5-7 parti. È utilizzata principalmente per la produzione di salumi di pregio come prosciutto crudo, coppa, pancetta, salami e cotechini.

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21
Q

Qual è il riconoscimento della Mora Romagnola e come viene valorizzata?**

A

La Mora Romagnola è riconosciuta come presidio Slow Food e viene apprezzata per la sua carne di alta qualità, utilizzata principalmente per salumi tradizionali di pregio. La razza è valorizzata per le sue caratteristiche e la tradizione di allevamento.

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22
Q

Quali sono le due principali tipologie storiche della razza Apulo-Calabrese e quali sono le loro caratteristiche?**

A

Le due principali tipologie storiche della razza Apulo-Calabrese sono:
- Macchiaiola: Una razza rustica, adatta all’allevamento brado, che pascola principalmente nei boschi di querce e castagni.
- Gentile: Più adatta per la produzione di tagli grassi, allevata in aziende agricole.

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23
Q

Qual è la consistenza della razza Apulo-Calabrese al 31 dicembre 2017?**

A

Al 31 dicembre 2017, la razza Apulo-Calabrese contava 4.058 capi iscritti al Registro anagrafico, distribuiti in 45 allevamenti, prevalentemente concentrati in Calabria.

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24
Q

Come si caratterizza la morfologia della razza Apulo-Calabrese?**

A

La razza Apulo-Calabrese ha una taglia medio-piccola e uno scheletro forte. La cute e le setole sono nere, con eventuali macchie bianche alle estremità degli arti.

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25
Q

Quali sono le principali caratteristiche dell’allevamento della razza Apulo-Calabrese?**

A

L’Apulo-Calabrese è un animale rustico e frugale, ottimo pascolatore, allevato all’aperto e cibandosi di ghiande, castagne e tuberi radici.

26
Q

Quali sono i principali prodotti ottenuti dalla razza Apulo-Calabrese?**

A

I principali prodotti della razza Apulo-Calabrese sono carne di alta qualità utilizzata per salumi tipici come capicollo, lardo e pancetta. I maschi castrati raggiungono circa 150 kg, mentre le femmine circa 120 kg.

27
Q

Qual è l’area di origine della razza Nero Siciliano e dove è maggiormente diffusa?**

A

La razza Nero Siciliano ha origine in Sicilia, ed è particolarmente diffusa nella zona orientale, sui Monti Nebrodi.

28
Q

Qual è la consistenza della razza Nero Siciliano al 31 dicembre 2017?**

A

Al 31 dicembre 2017, la razza Nero Siciliano contava 5.504 capi iscritti al Registro anagrafico, distribuiti in 74 allevamenti.

29
Q

Come si caratterizza la morfologia della razza Nero Siciliano?**

A

La razza Nero Siciliano ha una taglia piccola e uno scheletro forte. Il mantello è nero e le setole sono robuste e lunghe nella regione dorso-lombare.

30
Q

Quali sono le modalità di allevamento della razza Nero Siciliano?**

A

:** Il Nero Siciliano sfrutta risorse naturali come querce e castagni, e viene allevato allo stato brado o semibrado. Durante il parto e l’allattamento, utilizza ricoveri minimi chiamati “arulas”.

31
Q

Quali sono i principali caratteri produttivi e le produzioni tipiche della razza Nero Siciliano?**

A

I suini Nero Siciliano vengono svezzati a circa 60 giorni e sono destinati sia alla carne fresca che a salumi tipici come prosciutto e salsicce. La prolificità media delle scrofe è di 7,6 suinetti per nidiata.

32
Q

Da quando sono documentate le origini del suino Sardo e dove viene tradizionalmente allevato?**

A

:** Il suino Sardo ha origini documentate dalla seconda metà del Settecento ed è tradizionalmente allevato allo stato brado nelle zone montuose della Sardegna.

33
Q

Qual è la consistenza della razza Sarda al 31 dicembre 2017?**

A

Al 31 dicembre 2017, la razza Sarda contava 480 capi iscritti al Registro anagrafico, distribuiti in 15 allevamenti.

34
Q

Come si caratterizza la morfologia della razza Sarda?**

A

:** La razza Sarda ha una taglia piccola con uno scheletro solido. Il mantello è di colore vario, le setole sono folte e ondulate, e presenta una criniera dorsale.

35
Q

Qual è il metodo tradizionale di allevamento della razza Sarda?**

A

:** Il suino Sardo è tradizionalmente allevato su terre pubbliche con integrazioni minime durante la stagione secca. L’alimentazione si basa su erbe, radici e ghiande.

36
Q

Quali sono le principali produzioni ottenute dalla razza Sarda?**

A

La razza Sarda è principalmente utilizzata per la produzione di salumi tradizionali come prosciutti, pancette e salsicce. I suinetti vengono consumati tra i 35 e i 45 giorni di età, ed è importante nella cucina tipica sarda.

37
Q

. Qual è l’origine della razza Nera Parmigiana?**

A
  • La Nera Parmigiana ha un’origine antica e documentata, con attestazioni di allevamento suino nel parmense già alla fine del 1400. Tuttavia, l’attuale Nero di Parma, che ricorda questa razza estinta, deriva da una recente opera di selezione.
38
Q

2. Qual era la consistenza della razza Nera Parmigiana al 31/12/2017?

A
  • Al 31/12/2017, la consistenza della razza Nero di Parma era di 657 suini, distribuiti in una decina di allevamenti.
39
Q

Descrivi la morfologia del suino Nera Parmigiana.**

A
  • Il suino Nera Parmigiana è di mole medio-grande, con un tipo armonico e uno scheletro leggero ma robusto. La cute è di colore ardesia scuro e il mantello è uniforme, formato da setole rade di colore grigio scuro tendente al nero. La testa è ben proporzionata con profilo fronto-nasale rettilineo o leggermente concavo e orecchie dirette in avanti e in basso.
40
Q

Come sono gestiti gli allevamenti della razza Nera Parmigiana?**

A
  • Gli allevamenti sono per lo più di tipo familiare e talvolta inseriti in contesti agrituristici. La maggior parte degli allevamenti è di tipo semibrado, mentre solo alcune realtà sono basate sul sistema di allevamento intensivo.
41
Q

. Quali sono i principali prodotti ottenuti dalla razza Nera Parmigiana?**

A
  • La carne dei suini Nera Parmigiana è utilizzata principalmente per la produzione di salumi di pregio, come prosciutto crudo, culatello, coppa, pancetta e salami. In modo marginale, viene utilizzata anche per il pronto consumo.
42
Q

Quando è stata avviata la razza Nero di Lomellina e quali sono le sue caratteristiche principali?**

A
  • La razza Nero di Lomellina è stata avviata nel 2005 in un allevamento del pavese. È caratterizzata da un mantello uniforme nero con una lista bianca frontale e talvolta balzane bianche agli arti. È il risultato di incroci con le razze Cinta senese, Mora romagnola e Apulo Calabrese.
43
Q

Quali sono le razze estinte a cui si riferisce il Nero di Lomellina?**

A
  • Il Nero di Lomellina si riferisce alle razze estinte Cavour e di Garlasco, allevate rispettivamente sulla riva destra e sinistra del Po.
44
Q

Quando è stato approvato il programma genetico di conservazione per il Nero di Lomellina?**

A

Il programma genetico di conservazione per il Nero di Lomellina è stato approvato il 4 aprile 2020.

45
Q

Quali sono le caratteristiche principali dello standard di razza del Nero di Cavour?**

A

Il Nero di Cavour è un suino di tipo armonico con uno scheletro leggero ma robusto e di grande mole. Ha un mantello nero con una lista bianca frontale ben evidente e può avere balzane bianche agli arti. La testa è ben proporzionata con un profilo fronto-nasale leggermente concavo e orecchie di media dimensione pendenti in avanti e in basso.

46
Q

Quali sono le caratteristiche sessuali distintive nel Nero di Cavour?**

A
  • Nel maschio, i testicoli sono globosi e ben sviluppati, con capezzoli non inferiori a 12. Nella femmina, le mammelle devono essere in numero non inferiore a 12, regolarmente distanziate, con capezzoli normali ben pronunciati e pervi.
47
Q

Qual è l’origine della razza Large White (Yorkshire)?**

A

La razza Large White (Yorkshire) è originaria dell’Inghilterra, specificamente delle contee di York, Lincoln e Norfolk. È stata formata nel XVIII secolo tramite l’incrocio di scrofe locali con verri di origine cinese e siamese.

48
Q

Quando è arrivata la razza Large White (Yorkshire) in Italia e come si è diffusa?**

A

La razza è arrivata in Italia nel 1873, importata dal Prof. Antonio Zanelli. Da lì, si è diffusa rapidamente in tutta la Pianura Padana e successivamente in altre parti del Paese.

49
Q

Qual è la consistenza della razza Large White (Yorkshire) in Italia al 31/12/2017?**

A

Al 31/12/2017, la razza Large White (Yorkshire) contava 11.744 capi iscritti al Libro Genealogico, distribuiti in 46 allevamenti.

50
Q

Descrivi la morfologia tipica del suino Large White (Yorkshire).**

A

Il Large White (Yorkshire) è un suino robusto e rustico di buona taglia, con un verro che può arrivare fino a 550 kg e una scrofa fino a 400 kg. Ha setole bianche e una cute depigmentata (rosea). La testa è leggera con orecchie erette, mentre il tronco è lungo e cilindrico, con spalle muscolose e prosciutto molto sviluppato. Gli arti sono robusti con unghie ben serrate.

51
Q

Come viene allevata la razza Large White (Yorkshire) e quali sono le sue principali caratteristiche produttive?**

A

La razza viene prevalentemente allevata in modo intensivo, ma si adatta anche all’allevamento semibrado. Presenta una elevata velocità di accrescimento, ottima capacità di trasformazione degli alimenti, elevate rese di macellazione e una buona qualità della carne. La prolificità è elevata con circa 11 suinetti per nidiata e due parti all’anno.

52
Q
  1. Per quali produzioni è utilizzata principalmente la carne della razza Large White (Yorkshire)?**
A

La carne della razza Large White (Yorkshire) è utilizzata per la produzione del suino pesante italiano e per l’industria di trasformazione, in particolare per salumi come il prosciutto di Parma e quello di San Daniele. È anche impiegata per la carne da pronto consumo.

53
Q

Qual è l’origine della razza Landrace e quando è stata importata in Italia?**

A
  • La razza Landrace ha origine in Danimarca, dove è stata creata tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, incrociando scrofe locali con verri Large White. È stata importata in Italia nella seconda metà del Novecento, e il ceppo italiano, denominato Landrace Italiana, è stato adattato per la produzione del suino pesante italiano.
54
Q

Qual è la diffusione della razza Landrace in Italia?**

A
  • La razza Landrace è presente in tutto il territorio italiano, con una maggiore concentrazione nella Pianura Padana. Al 31/12/2017, contava 3.889 capi iscritti al Libro Genealogico, distribuiti in 15 allevamenti.
55
Q

Descrivi le caratteristiche morfologiche del suino Landrace.**

A
  • Il suino Landrace è robusto e longilineo, con setole bianche e una cute depigmentata (rosea). La testa è di media lunghezza con profilo fronto-nasale leggermente concavo o rettilineo e orecchie lunghe e leggere. Il tronco è molto allungato con spalle leggere e ben fasciate, e il prosciutto è molto sviluppato. Gli arti sono robusti e ben conformati, con unghie corte e ben serrate.
56
Q

. Come viene allevata la razza Landrace e quali sono le sue principali caratteristiche produttive?**

A
  • La razza Landrace è allevata principalmente in modo intensivo in grandi allevamenti, ma può essere anche allevata all’aperto con sistema semibrado. Presenta una elevata velocità di accrescimento, ottima capacità di trasformazione degli alimenti e una buona qualità della carne. È caratterizzata da una elevata prolificità con circa 11 suinetti per nidiata e due parti all’anno.
57
Q

. Per quali produzioni è principalmente utilizzata la carne della razza Landrace?**

A
  • La carne della razza Landrace è utilizzata principalmente per la produzione del suino pesante italiano e per l’industria di trasformazione per salumi tipici, come il prosciutto di Parma e quello di San Daniele. È anche destinata alla produzione di carne da pronto consumo.
58
Q

Qual è l’origine della razza Duroc e come è arrivata in Italia?**

A
  • La razza Duroc si è formata negli Stati Uniti più di un secolo fa, con contributi da popolazioni autoctone e suini importati dall’Africa Occidentale e dalla Spagna. È stata importata in Italia da Stanga agli inizi del Novecento.
59
Q

Qual è la diffusione della razza Duroc in Italia?**

A
  • La razza Duroc è particolarmente diffusa nella Pianura Padana e, per consistenza, è la terza razza per la produzione del suino pesante in Italia, dopo il Large White e il Landrace. Al 31/12/2017, contava 2.516 capi iscritti al Libro Genealogico, distribuiti in 26 allevamenti.
60
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche del suino Duroc?**

A
  • Il suino Duroc è di buona mole e armonico, con una cute di colore ardesia chiaro e mantello rosso e nero. La testa è corta con profilo fronto-nasale leggermente concavo e orecchie piccole e pendule. Il tronco è lungo con spalle muscolose e prosciutto ben sviluppato. Gli arti sono robusti con unghie pigmentate.
61
Q

. Quali sono le principali caratteristiche produttive del suino Duroc?**

A
  • La razza Duroc è utilizzata principalmente per la produzione di meticci destinati al suino pesante italiano. Presenta una elevata velocità di accrescimento, ottima capacità di trasformazione degli alimenti, e una buona qualità della carne. I difetti relativi ai depositi adiposi sono stati migliorati tramite selezione.
62
Q

Per quali produzioni è utilizzata principalmente la carne della razza Duroc?**

A
  • I meticci ottenuti con la razza Duroc sono destinati principalmente all’industria di trasformazione per la produzione di salumi tipici come il prosciutto di Parma e quello di San Daniele. Non si utilizza il Duroc di razza pura, ma solo i meticci per queste produzioni. Il peso di macellazione è di circa 160-170 kg.