bovino Flashcards

1
Q

Qual è la classificazione tassonomica del bovino?**

A
  • Dominio: Eukaryota
    • Regno: Animalia
    • Sottoregno: Eumetazoa
    • Superphylum: Deuterostomia
    • Phylum: Chordata
    • Subphylum: Vertebrata
    • Superclasse: Tetrapoda
    • Classe: Mammalia
    • Sottoclasse: Theria
    • Infraclasse: Placentalia
    • Superordine: Cetartiodactyla
    • Ordine: Artiodactyla
    • Sottordine: Ruminantia
    • Famiglia: Bovidae
    • Sottofamiglia: Bovinae
    • Genere: Bos (Linneo)
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2
Q

Qual è l’origine storica del bovino domestico Bos taurus e Bos indicus?**

A

Il bovino di ceppo europeo, Bos taurus, è stato addomesticato circa 10.300-10.800 anni fa nel Medio Oriente, tra l’attuale Turchia e Siria. Bos indicus (zebu) è stato addomesticato circa 2.000 anni dopo. Entrambi derivano da Bos primigenius, l’uro, con Bos taurus originato dall’uro europeo e Bos indicus dall’uro asiatico.

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3
Q

Cosa è l’Uro e qual è il suo stato attuale?**

A

:** L’Uro (Bos primigenius primigenius) era diffuso in Europa antica ed è estinto dal XVII secolo a causa della caccia intensiva. I tentativi di riportare in vita l’Uro, come i Heck cattle e il progetto Tauros, non hanno riprodotto esattamente le caratteristiche originali dell’Uro.

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4
Q

Come sono migrati e si sono diffusi i bovini durante il Neolitico?**

A

Durante il Neolitico, i primi bovini domestici sono arrivati nella penisola italiana dal ceppo iberico, diffuso in Spagna e Nord Africa. Successivamente, i bovini grigi podolici giunsero in Europa orientale attraverso migrazioni indo-europee o invasioni barbariche alla fine dell’Impero Romano.

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5
Q

Quali sono alcune delle razze bovine autoctone italiane e quali sono le loro caratteristiche principali?**

A

Alcune razze bovine autoctone italiane includono la Chianina, la Marchigiana e la Romagnola. Queste razze sono caratterizzate da pigmentazione nera apicale e mantello bianco fromentino nei primi mesi di vita, oltre a possedere eccellenti qualità di carne.

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6
Q

Quali sono le origini e la diffusione della razza Chianina?**

A

La Chianina ha origine nella Valdichiana, che comprende province toscane e parti di Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio e Campania. Le sue origini sono collegate al ceppo podolico e si stima che sia stata introdotta nell’antichità dagli Antichi Umbri o dagli Etruschi.

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7
Q

Qual era la consistenza numerica della razza Chianina nel 1956 e qual è la situazione attuale?

A

Nel 1956, la popolazione di Chianina era di circa 527.000 capi. Attualmente, ci sono circa 45.000 capi registrati in circa 1.400 allevamenti, con una stima totale vicina ai 100.000 capi e una significativa presenza all’estero.

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8
Q

Quali sono le principali caratteristiche produttive della razza Chianina?**

A

La Chianina è selezionata principalmente per la produzione di carne, mostrando una notevole velocità di accrescimento, precocità e buona resa alla macellazione. La carne ha eccellenti caratteristiche bromatologiche e organolettiche. I giovani maschi possono raggiungere e superare i 2 kg di incremento giornaliero nel peso vivo.

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8
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche della razza Chianina?**

A

:** La Chianina è una razza di taglia grande con tori che raggiungono 160-170 cm al garrese e pesano tra 1200 e 1500 kg, mentre le vacche raggiungono 155-165 cm e pesano tra 800 e 1000 kg. I vitelli alla nascita pesano mediamente 45 kg. Il mantello è bianco porcellana con possibili sfumature grigie e parti come ciglia e palpebre devono presentare pigmentazione nera.

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8
Q

Qual è il sistema di allevamento della razza Chianina e come viene gestita durante l’anno?

A

La Chianina è allevata principalmente in collina e montagna in piccole e medie aziende. Negli ultimi anni, si sono sviluppati allevamenti con stabulazione libera e ampi recinti all’aperto. La stagione di pascolo va da maggio a ottobre, mentre in inverno gli animali sono ricoverati e alimentati con fieno, silomais e concentrati.

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9
Q

Qual è l’importanza della razza Chianina nel panorama zootecnico?**

A

La razza Chianina rappresenta un importante patrimonio genetico e culturale, con eccellenti qualità morfologiche e produttive. Continua a essere una risorsa economica significativa e una presenza rilevante nel panorama zootecnico internazionale.

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10
Q

Qual è l’origine e la storia della razza bovina Reggiana?**

A

La Reggiana ha origine nella pianura padana. Il suo mantello fromentino potrebbe derivare dagli armenti depredati durante le invasioni barbariche del 568 d.C. dalle pianure della Russia meridionale e della Pannonia. La razza è caratterizzata da un mantello uniforme che varia dal fromentino carico al chiaro.

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11
Q

Come è cambiata la consistenza numerica della razza Reggiana nel tempo?**

A

:** Dopo aver raggiunto un picco di 139.695 capi nel 1954, la consistenza numerica della razza Reggiana è diminuita significativamente a causa della politica zootecnica italiana post-bellica che favoriva l’incrocio con razze cosmopolite. Attualmente, ci sono circa 5.000 capi distribuiti in meno di 200 allevamenti.

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12
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche principali della razza Reggiana?**

A

La Reggiana presenta altezze al garrese tra 140 e 155 cm e pesi che variano dai 650 ai 1000 kg per maschi e femmine. Il mantello è uniformemente fromentino, con tori che mostrano variazioni più cariche nel collo e nelle spalle.

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13
Q

Come sono cambiati i sistemi di allevamento della razza Reggiana nel tempo?**

A

In passato, la Reggiana era allevata principalmente in stalle a posta fissa. Oggi, si trova anche in strutture moderne a stabulazione libera con cuccette e si adatta bene ai sistemi semibradi e all’utilizzo di pascoli collinari e montani.

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14
Q

Quali sono le principali attitudini produttive della razza Reggiana?**

A

Originariamente la Reggiana aveva una triplice attitudine per lavoro, latte e carne. Attualmente, la selezione si concentra principalmente sulla produzione di latte adatto alla caseificazione del Parmigiano Reggiano e sulla carne di alta qualità. La razza è apprezzata per la sua longevità, fecondità, resistenza alle malattie e facilità di parto.

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15
Q

Quanto latte produce mediamente una Reggiana per lattazione e quali sono le sue caratteristiche?**

A

La Reggiana produce in media 58 quintali di latte per lattazione. Il latte è particolarmente adatto alla caseificazione grazie al suo alto contenuto proteico e alle varianti proteiche genetiche come k e β caseine.

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16
Q

Come viene utilizzato il latte della razza Reggiana e quale impatto ha sul mercato?**

A

:** Il latte della Reggiana è utilizzato esclusivamente per la produzione di Parmigiano Reggiano. I regolamenti specifici garantiscono la qualità superiore del prodotto, che influisce anche sul mercato con un premio di circa 5 euro/kg rispetto ad altre produzioni casearie.

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17
Q

Quali normative e controlli devono rispettare gli allevamenti di Reggiana?**

A

Gli allevamenti di Reggiana devono aderire a rigorosi standard e controlli, inclusi l’uso di mangimi certificati OGM free e l’assenza di tecnologie come il robot per la mungitura. È vietato anche l’uso del piatto unico (unifeed) per l’alimentazione.

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18
Q

Quali sfide e opportunità affronta la razza Reggiana?**

A

:** Le sfide principali per la razza Reggiana includono il mantenimento della biodiversità genetica e la gestione della consanguineità. Le opportunità comprendono la crescita del mercato per prodotti caseari di alta qualità e la valorizzazione delle caratteristiche uniche della razza.

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19
Q

Qual è il ruolo della razza Reggiana nella produzione zootecnica italiana?**

A

La razza Reggiana è un simbolo di tradizione e qualità nella produzione zootecnica italiana. Contribuisce in modo significativo alla produzione di Parmigiano Reggiano e altri prodotti caseari di eccellenza, rappresentando un importante patrimonio genetico e culturale.

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20
Q

Quali sono le origini e l’evoluzione della razza bovina Piemontese?**

A

La razza Piemontese ha radici antiche risalenti al Pleistocene, con tracce del progenitore Bos Primigenius Primigenius nella zona piemontese. Un’importante influenza è stata quella del Bos Primigenius Namadicus (Zebù), proveniente dal Pakistan Occidentale, che ha contribuito con caratteristiche morfologiche simili, come il 48% di processi spinosi bifidi nelle vertebre toraciche.

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21
Q

Come si è diffusa la razza Piemontese e quale è la sua consistenza attuale?**

A

Originariamente allevata principalmente nelle province di Cuneo, Torino e Asti, la razza Piemontese si è diffusa anche in Liguria e Lombardia. Dopo aver raggiunto un picco di 680.000 capi all’inizio del XX secolo, il numero è sceso a 600.000 nel 1985. Attualmente, ci sono circa 300.000 capi registrati in oltre 15.000 allevamenti, con 230.000 iscritti nel Libro Genealogico.

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22
Q

. Quali sono le principali caratteristiche morfologiche della razza Piemontese?**

A

I tori della razza Piemontese presentano un mantello grigio o fromentino chiaro, mentre le vacche hanno un mantello bianco o fromentino. Sono caratterizzati da segni neri sul muso, labbra, occhi, e altre parti come il fiocco del prepuzio e l’apertura anale. Morfologicamente, la razza si distingue per un collo largo e muscoloso, un garrese ampio, dorso e lombi larghi e muscolosi, petto e torace profondi, e arti solidi.

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23
Q

Qual è la caratteristica produttiva distintiva della razza Piemontese e come influisce sulla carne?**

A

La caratteristica distintiva della razza Piemontese è l’ipertrofia muscolare, causata da una mutazione nel gene della miostatina situato sul cromosoma 2. Questa mutazione porta a un aumento della massa muscolare, migliorando la resa al macello e la tenerezza della carne grazie alla riduzione del grasso intramuscolare e del tessuto connettivo.

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24
Q

Come sono cambiati i sistemi di allevamento della razza Piemontese nel tempo?**

A

Tradizionalmente, la Piemontese era allevata con tecniche di pascolo in collina e alpeggio. Oggi, la razza è allevata anche in sistemi moderni di stabulazione libera e semibrado, integrando il pascolo con alimentazione controllata

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25
Q

Qual è il contributo della razza Piemontese alla produzione di latte e carne?**

A

:** Oltre alla carne di alta qualità, la Piemontese è apprezzata anche per il suo latte, che viene utilizzato nella produzione casearia tradizionale. Il contributo della razza alla zootecnia ha avuto un impatto significativo anche al di fuori dell’Italia, in America Latina e Nord America.

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26
Q

Quali regolamenti e normative devono seguire gli allevamenti di razza Piemontese?**

A

:** Gli allevamenti di razza Piemontese devono conformarsi a rigorosi standard, inclusi controlli genetici per mantenere la purezza della razza e garantire la qualità della produzione casearia e della carne.

27
Q

Che ruolo giocano le mutazioni al gene della miostatina nella razza Piemontese?**

A

:** Le mutazioni al gene della miostatina sono responsabili dell’eccezionale sviluppo muscolare osservato nella razza Piemontese. Queste mutazioni influenzano significativamente le qualità produttive e le peculiarità morfologiche degli animali, conferendo loro un’importante caratteristica distintiva.

28
Q

Quali sono le principali mutazioni al gene della miostatina che riguardano la razza Piemontese?**

A

La principale mutazione al gene della miostatina che riguarda la razza Piemontese è la mutazione A→G al nucleotide 938 (C313Y), che causa la sostituzione di una cisteina con una tirosina nella proteina.

29
Q

. Quali sono gli effetti della mutazione A→G al nucleotide 938 (C313Y) nella razza Piemontese?**

A

La mutazione A→G al nucleotide 938 (C313Y) nella razza Piemontese porta alla sostituzione di una cisteina con una tirosina, contribuendo all’eccezionale sviluppo muscolare degli animali.

30
Q

Che tipo di effetti hanno le mutazioni al gene della miostatina sulle razze bovine in generale?**

A

Le mutazioni al gene della miostatina possono avere vari effetti, tra cui:
- Troncamento della proteina (es. delezione di 11 bp).
- Sostituzione di amminoacidi (es. mutazione A→G).
- Stop prematuro della traduzione (es. mutazioni C→T e G→T).
Questi cambiamenti genetici influenzano lo sviluppo muscolare e altre caratteristiche morfologiche delle razze.

31
Q

Quali caratteristiche fisiche si osservano nella razza Piemontese a causa di queste mutazioni?**

A

Le mutazioni conferiscono alla Piemontese un eccezionale sviluppo della massa muscolare, soprattutto nelle regioni prossimali degli arti e della linea dorsale. Inoltre, la razza presenta un’ossatura fine e una maggiore incidenza di tagli pregiati con ridotta deposizione di grasso e minor marezzatura, rendendo la carne più tenera e con un maggiore contenuto di acidi grassi polinsaturi.

32
Q

Quali sono le implicazioni delle mutazioni al gene della miostatina sulla fertilità e sulla gestione della razza Piemontese?**

A

:** Le mutazioni al gene della miostatina comportano un maggiore ritardo nella maturazione sessuale, inferiore fertilità e vitalità neonatale, e un’aumentata sensibilità allo stress. Inoltre, possono causare difficoltà al parto, richiedendo una maggiore attenzione nella gestione.

33
Q

Quali sono le principali produzioni tipiche della razza Piemontese?**

A

:** La carne della razza Piemontese è utilizzata in produzioni tipiche come il “Sanato” e il “bue grasso”, riconosciuto come piatto nazionale italiano. Inoltre, il latte della razza contribuisce alla produzione di formaggi pregiati come il Castelmagno, il Bra e il Raschera

34
Q

Come si adatta la razza Piemontese ai vari sistemi di allevamento?**

A

La Piemontese si adatta bene a vari sistemi di allevamento, inclusi stabulazione libera, brado e semibrado. È una razza longeva e resistente, adatta sia a pascoli pianeggianti e collinari che a quelli montani più difficili.

35
Q

. Da quale bovino discende probabilmente la razza Maremmana?**

A

La razza Maremmana discende probabilmente dal Bos taurus macroceros, un bovino dalle grandi corna che si diffuse in Europa dalle steppe asiatiche.

36
Q

Quali influenze hanno contribuito a formare la razza Maremmana?**

A

Oltre al Bos taurus macroceros, la razza Maremmana è stata influenzata dai bovini Podolici, che giunsero in Italia con le invasioni barbariche dall’Oriente e si mescolarono con i bovini autoctoni, contribuendo a consolidare le caratteristiche distintive della razza.

37
Q

Dove è principalmente distribuita la razza Maremmana?**

A

La razza Maremmana è distribuita principalmente nelle province di Grosseto, Pisa, Livorno, Arezzo, Viterbo, Roma, Terni e Latina.

38
Q

Qual è la consistenza attuale della popolazione di Maremmana?**

A

Attualmente, la razza Maremmana conta circa 9.000 capi suddivisi in circa 180 allevamenti.

39
Q

Quali sono le principali caratteristiche morfologiche della razza Maremmana?**

A

La razza Maremmana è rinomata per la sua elevata rusticità, solidità e robustezza scheletrica. Presenta lunghe corna a forma di lira nelle femmine e mezzaluna nei maschi. Il mantello è grigio, con variazioni di colore legate all’età, e la pigmentazione apicale è nera.

40
Q

Come si sviluppano le caratteristiche muscolari nella razza Maremmana?**

A

La Maremmana presenta un garrese muscoloso, un dorso lungo e largo con sviluppo muscolare ben definito, una groppa larga e muscolosa e lombi lunghi e larghi, tutti elementi che contribuiscono alla robustezza della razza.

41
Q

Qual è l’adattabilità ambientale della razza Maremmana?**

A

:** La razza Maremmana è altamente adattabile a condizioni di allevamento brado o semibrado, particolarmente in ambienti difficili con risorse foraggere scarse o irregolari.

42
Q

Qual è la produttività media delle vacche Maremmane?**

A

Le vacche Maremmane producono circa 10-12 litri di latte per lattazione, che è completamente poppato dal vitello.

43
Q

Come viene gestito l’allevamento della razza Maremmana?**

A

Gli animali vivono all’aperto tutto l’anno, approfittando della vegetazione naturale e cercando riparo nelle macchie durante i mesi invernali. La marcatura a fuoco avviene in primavera, e la stagione di monta dura circa tre mesi, con circa 30 fattrici per toro.

44
Q

Quali sono i principali utilizzi della macchia durante l’inverno per la razza Maremmana?**

A

Durante la stagione fredda, la macchia offre riparo naturale agli animali, mentre il nutrimento proviene da pascoli erbacei e piante arboree. Questo sistema richiede un minimo di integrazione con paglia o altri alimenti supplementari.

45
Q

Qual è l’importanza della razza Maremmana per gli allevatori internazionali?**

A

:** La razza Maremmana è una risorsa preziosa per gli allevatori internazionali grazie alla sua adattabilità naturale e robustezza, che la rendono adatta all’allevamento in terreni marginali e ambienti difficili.

46
Q

Qual è l’influenza storica che ha contribuito all’insediamento dei bovini Pontremolesi nell’Appennino?**

A

L’insediamento dei bovini Pontremolesi nelle zone collinari e montane dell’Appennino è stato influenzato dall’intervento dei Borbone, che migliorarono il bestiame locale con soggetti iberici simili alla razza spagnola Asturiana.

47
Q

Come è cambiata la popolazione dei bovini Pontremolesi nel corso del tempo?**

A

Nel 1940, la popolazione dei bovini Pontremolesi era di circa 15.000 capi, ma successivamente declinò rapidamente, raggiungendo solo 13 capi nel 1983. Attualmente, la popolazione è in leggera ripresa e supera i 100 soggetti.

48
Q

Quali programmi di salvaguardia sono stati adottati per la razza Pontremolese?**

A

La razza Pontremolese è tutelata dalla Regione Toscana e recentemente è stata adottata anche dalla Regione Emilia Romagna, in quanto presenta affinità con altre razze locali come i Bardigiani e i Valtaresi.

49
Q

Qual è il colore e la pigmentazione del mantello dei bovini Pontremolesi?**

A

Il mantello dei Pontremolesi è fromentino, con una striscia chiara lungo la linea dorsolombare e gradazioni scure alla testa, al collo, agli arti e alla parte inferiore del tronco. La pigmentazione nera è presente su ciglia, palpebre, punta delle corna, fondo dello scroto, pisciolare, fiocco della coda e unghielli, con una maggiore intensità nei tori rispetto alle vacche.

50
Q

Quali sono le caratteristiche fisiche distintive della razza Pontremolese?**

A

La razza Pontremolese si distingue per la robustezza e la limitata taglia, adatta alle zone montane e collinari. Gli esemplari hanno un garrese e un dorso muscolosi, con una groppa larga e muscolosa, ideali per le attività agricole tradizionali.

51
Q

Qual è l’utilizzo tradizionale dei bovini Pontremolesi?**

A

Originariamente, i bovini Pontremolesi erano apprezzati per il lavoro, ma anche per la carne e, in misura minore, per il latte. Sono noti per la loro grande rusticità e si adattano bene al sistema di allevamento vacca-vitello in zone marginali.

52
Q

Cosa è stato istituito nel 1999 riguardo alle carni bovine della Garfagnana e della Valle del Serchio?**

A

Dal 1999 è stato istituito un marchio specifico per le “Carni bovine della Garfagnana e della Valle del Serchio”, che include anche le produzioni di altre razze locali come la Garfagnina.

53
Q

Come avviene il sistema di allevamento tradizionale dei bovini Pontremolesi?**

A

Gli allevamenti tradizionali dei Pontremolesi combinano stabulazione fissa con pascolo primaverile-estivo. Durante la stagione di pascolo, gli animali sono condotti nelle aree più impervie, utilizzando le risorse naturali disponibili per mantenere la loro robustezza.

54
Q

Quali sono le principali sfide e opportunità per la razza Pontremolese oggi?**

A

Le principali sfide per la razza Pontremolese includono la gestione del declino storico della popolazione e la necessità di sostenere gli sforzi di salvaguardia. Tuttavia, le opportunità includono la crescente valorizzazione della razza per la sua robustezza e adattabilità alle condizioni montane, contribuendo all’agricoltura sostenibile e alla preservazione dell’identità culturale locale.

55
Q

Quando è stata introdotta la razza Frisona in Italia e chi fu il primo a importarla?**

A

La razza Frisona fu introdotta in Italia nel 1872 quando lo Zanelli importò per la prima volta animali dall’Olanda a Reggio Emilia.

56
Q

Come è cambiata la situazione della razza Frisona in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale?**

A

Dopo il secondo dopoguerra, la Frisona ha cominciato a diffondersi rapidamente in Italia, diventando oggi la razza bovina più diffusa e importante nel paese.

57
Q

Qual è la distribuzione geografica della razza Frisona Italiana in Italia?**

A

La Frisona è presente in tutte le regioni italiane, con la Lombardia che ospita quasi la metà degli esemplari, seguita da Emilia Romagna e Veneto.

58
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche distintive della razza Frisona?**

A

Il mantello della Frisona è pezzato nero o pezzato rosso con pezzature ben definite. La mammella anteriore è moderatamente lunga e saldamente attaccata, mentre quella posteriore è alta, larga e ben sviluppata. I capezzoli sono di giuste dimensioni, perpendicolari e ben inseriti.

59
Q

Quali sono le principali caratteristiche produttive della razza Frisona Italiana?**

A

La razza è nota per la sua spiccata attitudine lattifera, con una media di 107 quintali di latte per lattazione nel 2021, contenente il 3,89% di grasso e il 3,37% di proteina. I vitelli sono utilizzati per la produzione di vitello a carne bianca e vitellone leggero. Inoltre, la Frisona è spesso incrociata con tori da carne per la produzione di vitelli meticci destinati alla carne.

60
Q

Qual è il sistema di allevamento prevalente per la razza Frisona Italiana?**

A

Gli allevamenti della Frisona variano dal sistema tradizionale allo stallino a stabulazione libera. Le elevate produzioni della razza richiedono piani alimentari curati per mantenere il benessere e la produttività degli animali.

61
Q

Da quale razza è derivata la Bruna Italiana e quando è stata introdotta in Italia?**

A

La Bruna Italiana rappresenta il ceppo italiano della Bruna Alpina, originaria della Svizzera centrale. È stata introdotta in Italia nel XVI secolo con soggetti elvetici, austriaci e bavaresi e ha assunto l’attuale denominazione “Bruna” nel 1981.

62
Q

Qual è stata la diffusione della razza Bruna Italiana in Italia?**

A

La Bruna Italiana è stata inizialmente apprezzata in Lombardia per la produzione di latte e si è successivamente diffusa in altre regioni italiane, come l’Appennino Ligure, Tosco-Emiliano, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, sostituendo razze locali come quelle di ceppo podolico. In Sardegna, incrociata con la razza locale Sarda, ha dato vita al ceppo rustico e produttivo noto come Sardo-Bruna.

63
Q

Qual è la consistenza della popolazione di Bruna Italiana in Italia e come è cambiata nel tempo?**

A

Nel 1950, la popolazione italiana di Bruna contava circa 1.900.000 capi, ma è stata in gran parte sostituita dalla razza Frisona. Attualmente, il numero di capi in Italia è stimato intorno a 400.000, con 90.000 vacche sottoposte a controlli funzionali.

64
Q

Quali sono le caratteristiche morfologiche della razza Bruna Italiana?**

A

La Bruna Italiana ha un mantello marrone uniforme, dal chiaro allo scuro, con un musello generalmente scuro contornato da un alone bianco. La mammella è giustamente estesa in avanti e saldamente attaccata, con quarti regolari e divisione marcata del legamento sospensorio centrale. I capezzoli sono di giuste dimensioni, uniformi, perpendicolari e ben inseriti.

65
Q

Quali sono le caratteristiche produttive della razza Bruna Italiana?**

A

Nel 2023, la produzione media per lattazione della Bruna Italiana è stata di 74 quintali, con il 4,05% di grasso e il 3,59% di proteina. La razza è utilizzata in allevamenti ad alta produzione lattifera per migliorare la qualità e la quantità del latte.

66
Q

Come si adatta la Bruna Italiana ai diversi sistemi di allevamento?**

A

La Bruna Italiana si adatta efficacemente a vari sistemi di allevamento, inclusi lo stallino con stabulazione libera e il pascolo. Questa versatilità ne ha favorito la diffusione e l’adattamento a diverse condizioni climatiche e ambientali.

67
Q

Quali sono le razze del vitellone bianco

A

Chianina, Marchigiana e Romagnola